Once There Were Dragons

Nonostante avesse sempre un senso di curiosità insolito che lo portava a visitare posti non molto frequentati e conosciuti, da quando aveva avuto quella brutta esperienza con gli escrementi di gufo Antony non aveva visitato più la gufaia del castello di Hogwarts, se non per lo stretto necessario, si intende.
Quella era una delle occasioni classificabili come ‘stretto necessario’; infatti, il fatto che Smith si trovasse in quello sporco luogo non propriamente pulito con una missiva da spedire al Santuario dei Draghi di Scozia non era affatto qualcosa di casuale: qualche momento prima egli aveva sentito dire da fonti certe che il suddetto Santuario mettesse a disposizione cinque biglietti gratis per altrettanti studenti della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per commemorare il Magizoologo ed ex Professore Silvanus Kettleburn nel mese del suo compleanno, dunque, all’apprendere di ciò, egli si era precipitato fino alla gufaia passando per la grande scalinata e saltando uno scalino ogni due.
Una volta arrivato, aveva preso inchiostro, piuma e pergamena e aveva velocemente scritto una missiva nella quale richiedeva – speranzoso di non essere arrivato troppo tardi – che gli venisse donato uno dei cinque biglietti in omaggio.
Fin da quando era un mocciosetto egli amava alla follia i draghi e il solo pensiero di poter andare a visitare un luogo che fosse strettamente legato ad essi gli faceva battere il cuore all’impazzata dall’emozione, quasi come se stesse per partecipare ad una partita di Quidditch o, meglio, stesse per incontrare Alexandra.

Fece cenno ad un gufo reale (il quale sembrava in perfetta salute e in età giovane) di avvicinarsi a lui e, una volta che egli lo fece, arrotolò su se stessa la pergamena e la legò alla grigia zampetta del reale sussurrandogli la meta ove la lettera sarebbe dovuta arrivare.
Guardò con un sorriso soddisfatto (e preoccupato allo stesso tempo) il gufo allontanarsi dalla sua postazione e, speranzoso che egli portasse a termine il suo compito, aspettò qualche altro secondo e, quando il volatile superò l’orizzonte, Smith si voltò indietro e fece per uscire dal quel luogo in direzione della tanto amata Sala Comune giallo-nera.

Ora non gli restava che aspettare le vacanze natalizie.