Corsa per un biglietto omaggio

Quel Sabato, per puro caso, mentre era in fila da Melandia per comprare alcuni dolciumi per suo padre che ne era ghiotto- beato lui che poteva ancora magiare- e che da figlia amorevole- e un po’ ruffiana- si era offerta di spedirgli aveva sentito alcune streghe parlare di un’offerta culturale strepitosa a favore degli studenti di Hogwarts. Incuriosita si era intromessa nella conversazione. Era stato così che aveva scoperto non solo dell’imminente possibilità di visitare il santuario dei Draghi- occasione molto rara, essendo chiuso al pubblico per la maggior parte del tempo- che si trovava lì in Scozia, ma anche che erano stati messi a disposizioni pochissimi ingressi gratuiti a favore degli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria.
Così recuperata carta e penna aveva scritto di fretta e furia la sua richiesta per poi precipitarsi fuori dal negozio. Non potendo rischiare di perdere quell’opportunità per colpa della strada che separava il villaggio magico e la Gufaia del castello- se solo avesse potuto smaterializzarsi almeno sarebbe arriva in un battito di ciglia di fronte ai Cancelli- decise di recarsi il più velocemente possibile all’Ufficio Postale. Non riusciva a ricordare se il rincaro di tre galeoni su ogni prodotto fosse ancora in vigore o meno. Ma in verità non le importava. Trafelata entrò nel locale dirigendosi verso il bancone mentre sventolava la missiva che doveva inviare.
“Buon Pomeriggio” prese un respiro profondo nel tentativo di riprendere fiato. “Devo spedire questa” era di vitale importanza. Voleva andarci. Tra il Corso per i Giovani Scamander e l’amicizia con David Harris, un magizoologo di origine australiana che aveva avuto modo di conoscere durante i suoi turni al Paiolo Magico e con cui si teneva in contatto- il suo interesse per le Creature Magiche era aumentato a dismisura. Il volo sul dorso di un Aethonan era stato spettacolare. E poi c’era tutta la questione del Sasabonsam. Quella però era un’altra storia.
“è una lettera classica” Non le restava che pagare e aspettare dicembre ringraziando la commemorazione in onere del Professore Silvanus Kettleburn .
Mentre aspettava che l’addetto la servisse e le comunicasse il totale guardò l’orologio rendendosi conto che finita quella commissione avrebbe dovuto immediatamente tornare al castello se non voleva rischiare di restare fuori oltre l’orario consentito. Non avrebbe quindi avuto il tempo per comprare i dolci che nell’eccitazione del momento aveva totalmente dimenticato di prendere uscendo da Melandia a mani vuote. Scrollò non curante le spalle. Suo padre avrebbe capito.