Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Bad Blood

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view post Posted on 4/10/2020, 18:10
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shouq


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Ne la città dolente, ne l'etterno dolore, tra la perduta gente.

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La diceria che parlava di un esemplare di Sasabonsam al limitare della Foresta Proibita di Hogwarts aveva suscitato il suo interesse. Invero, Charlotte Melankholiya non si era mai contraddistinta per il proprio coraggio, eppure un’idea forse da incosciente aveva iniziato a martellarle in testa con la stessa insistenza di una mazza da battitore. Se era vero che Charlotte non fosse di certo nota per il proprio coraggio tutt’altro che grifonino (?), era anche vero che Melankholiya odiasse sentirsi impotente e che fosse stufa di non potere fare nulla per venire a capo di tutta quella drammatica situazione in cui versava la comunità magica dal giorno dell’ultimo attacco a Hogwarts. Le sperimentazioni al San Mungo proseguivano e c’era da augurarsi che fosse lo stesso anche per le indagini Auror, ma per il momento non c’era né una cura per il Morbo Bianco, né un responsabile dell’ultimo attacco alla scuola. Se c’era la possibilità che imbattersi in un Sasabonsam ferito fosse utile alle indagini e alle ricerche, allora Charlotte avrebbe messo volentieri da parte il timore che aveva avuto la meglio in tutti i suoi anni adolescenziali. D’altra parte, non c’era nient’altro che sentisse di poter fare e aveva iniziato ad essere insofferente a quella condizione di impotenza.
Aveva notificato le sue intenzioni al Guardiacaccia qualche giorno prima, di modo che Lestrange ne fosse informato e potesse intervenire in caso di bisogno. Charlotte chiaramente sperava di non ritrovarsi in difficoltà e di non spingere Alberto a scomodarsi, ma aveva comunque voluto essere previdente. Quel giorno, dunque, varcò il portone della scuola verso le diciotto e prese a camminare in direzione della Foresta Proibita. Il sole (quale sole? Ah, la Gran Bretagna) stava tramontando e Charlotte aveva portato con sé una lanterna con una candela appena acceso, che sperava potesse durarle per tutta l’esplorazione alla ricerca del Sasabonsam. Aveva immaginato che l’oscurità fosse più propizia per un incontro simile, ma la cosa non le piaceva granché. Era armata di bacchetta, comunque, quando raggiunse il limitare della Foresta Proibita. Con il braccio sinistro teso davanti a sé, Charlotte cercò di illuminare la più ampia porzione possibile mentre iniziava a guardarsi intorno alla ricerca di quegli essere mostruosi che aveva visto che proprio durante la sera dell’ultimo attacco a Hogwarts. Era uno dei pochi ricordi che aveva di quella sera e l’avrebbe sfruttato al massimo delle possibilità.
Dopo averne setacciato il confine, Charlotte avrebbe superato il limite posto dagli alberi e si sarebbe inoltrata all’interno, con il catalizzatore a portata di mano e al sicuro nel porta-bacchetta legato in vita. Avrebbe cercato segni del passaggio di una creatura ferita, dunque sangue sul sentiero o sulle cortecce degli alberi, mantenendosi comunque sui sentieri abbastanza liberi da fogliame e radici. In quel modo sperava infatti di non perdersi. Inoltre il Sasabonsam non era esattamente una creatura minuta, dunque aveva bisogno di spazio per muoversi e pensava fosse verosimile che si muovesse anche lui lungo i sentieri più liberi dalla fitta vegetazione della Foresta. Oltre a osservare il terreno e le cortecce degli alberi in cerca di sangue o di altro che fosse riconducibile a un Sasabonsam ferito, Charlotte non avrebbe tuttavia mancato di guardare davanti a sé e, soprattutto, verso l’alto. Il Sasabonsam, con i suoi lunghissimi arti, non avrebbe fatto fatica ad arrampicarsi sulle chiome degli alberi per mettersi al sicuro dalle altre creature della Foresta Proibita, dunque Charlotte avrebbe cercato di mantenere gli occhi aperti su tutte le direzioni, mentre camminava con estrema lentezza nel sentiero più vicino all’avanguardia degli alberi della Foresta Proibita, dunque trovandosi all’interno di essa ma senza – ancora – essersi inoltrata granché nelle profondità misteriose (e anche spaventose) della Foresta.
 
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view post Posted on 23/10/2020, 12:59

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Di notte, la Foresta Proibita sussultava di scricchiolii, fruscii, passi, versi lontani. I suoi confini erano più silenziosi di quelli che la Divinatrice si sarebbe aspettata: tutti i rumori sembravano provenire dal fitto degli alberi, lontani dai territori del castello.
Il suo sguardo seguì la luce della lanterna e percorse la cupola, ancora per lo più imperscrutabile per via del buio, sopra di sé. Il terreno raccontava molte storie, ma alla strega era difficile capire quali tracce fossero quelle che cercava. E se, come sospettava, la Creatura si fosse semplicemente arrampicata, passando da una fronda all'altra? Quanto era ferita? Avrebbe avuto le forze di procedere in quel modo?
Se i suoi ricordi erano esatti, il Sasabonsam era sembrato abbastanza agile e leggero da poterlo fare.

 
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view post Posted on 23/10/2020, 13:55
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La Foresta Proibita era più silenziosa di quanto si fosse aspettata. Nonostante ciò, Charlotte Melankholiya non ritenne saggio rilassare i sensi. Rimase dunque all’erta, tanto con gli occhi quanto con le orecchie. Continuò ad aiutarsi con la lanterna, spostando il cono di luce da un lato all’altro mentre proseguiva lentamente lungo il sentiero che aveva individuato. Sollevò maggiormente il braccio per poter illuminare parzialmente anche le cime degli alberi e i rami più alti: i pochi ricordi che conservava del giorno dell’ultimo attacco a Hogwarts riguardavano proprio un attacco avvenuto ai danni degli abitanti di Hogwarts da parte dei Sasabonsam e aveva visto in prima persona quanto quelle creature fossero in grado di raggiungere il soffitto con gli arti lunghi e sottili. Non si erano neanche risparmiati ad adoperarli per catturare alcuni di loro e cercare di cibarsene. Deglutì a quei ricordi e decise di soffermarsi sulle chiome degli alberi e i rami più sporgenti, che avrebbero potuto essere ottimi appigli per uno spostamento rapido per il Sasabonsam ferito, che in quel modo si sarebbe anche risparmiato i pericoli legati alle creature della Foresta Proibita che erano costretti a spostarsi esclusivamente attraverso i sentieri e il terreno. Ad ogni modo, pur cercando di focalizzare lo sguardo verso l’alto, Charlotte Melankholiya avrebbe cercato di non trascurare neanche il terreno, sempre alla ricerca di tracce o orme che potessero essere riconducibili al Sasabonsam. D’altra parte, se si fosse ferito agli arti, forse sarebbe stato impossibilitato a sfruttare rami sporgenti e alberi per muoversi e avrebbe dovuto ripiegare sullo spostamento via terra, per cui l'Insegnante non si sentì di escludere alcuna pista.
 
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view post Posted on 28/10/2020, 20:40

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Lo sguardo di Charlotte Melankholiya percorse la terra, i cespugli di rovi e le altezze dei tronchi, fino alle rare fronde sempreverdi. C'erano rami spezzati, ma era difficile dire se fossero stati causati dal vento o dal passaggio di qualche creatura. Il terreno, invece, non le disse nulla: trovò una piccola Acromantula che zampettava rapida verso il folto del bosco, e un buco superficiale ricolmo di Vermicoli striscianti. Tante Creature Magiche diverse dovevano avere lasciato le loro tracce, ma nulla che potesse far pensare alla taglia di quella che cercava.
La strega non riuscì a distinguere alcun indizio.



//La ricerca è fallita ma la role può continuare.
 
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view post Posted on 7/11/2020, 15:18
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shouq


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Eww Vermicoli e Acromantule non erano esattamente tra le creature preferite di Charlotte Melankholiya. Del resto, lei detestava persino i gufi posti e la Foresta Proibita era pur sempre… la Foresta Proibita, non di certo un parco giochi per Puffole Pigmee. Fece istintivamente un passo indietro dal buco-tana dei Vermicoli, poi sollevò ancora una volta lo sguardo davanti e intorno a te. Non c’erano tracce assolutamente riconducibili al Sasabonsam, questo le era chiaro così come l’impossibilità di seguire una delle decine di tracce che invece poteva trovare sul terreno. Decise dunque di guardarsi semplicemente intorno per orientarsi: l’ultima volta che si era trovata lì, se non sbagliava, si trattava della Vigilia di Natale di un paio di anni prima, quando aveva raggiunto una radura che anticipava due sentieri che si aprivano uno a sinistra e l’altro a destra. Charlotte ricordava di aver intrapreso quest’ultimo, che l’aveva portata a pericoli per nulla indifferenti (tra i tanti, c’era stato un lago ghiacciato in cui era stata attaccata dai lupi, niente di fuori dall’ordinario per la Foresta Proibita, ma certamente lo era stato per lei). Aveva poi appreso di aver fatto parte, proprio in quella Foresta Proibita, di un piano più grande architettato dai Negromanti che poi avevano attaccato Hogwarts. Sospirò, nel ripensarci, e avanzò, sempre guardandosi intorno: riusciva a riconoscere qualcosa di famigliare? Magari la stessa radura da cui tutti era partito o quello in cui tutto si era concluso? C’era un sentiero, magari non battuto di recente, ma comunque un sentiero che forse poteva portarla in un punto interessante della Foresta Proibita? Non aveva tracce chiare da seguire e non poteva di certo darsi all’inseguimento delle Acromantule sparse qua e là, ma si trovava nella Foresta Proibita e forse poteva approfittarne per studiare meglio quel territorio che qualche anno prima era stata la loro trappola. D’altra parte, una chiacchierata con un Centauro sull’Astrologia non le sarebbe dispiaciuta affatto, ma neanche riuscire a raggiungere le due radure dove si era trovata all’inizio e alla fine della Vigilia di Natale. Anche a distanza di tempo era possibile che ci fossero ancora indizi, forse. Oltre a cercare sentieri leggermente meno battuti, Charlotte con la sua lanterna cercò di aguzzare la vista per osservare anche la vegetazione: c’era forse qualche punto naturale di riferimento, come una colorazione più rara di un albero, che i Negromanti avevano potuto utilizzare quando li avevano intrappolati lì, con tanto di una mappa fornita da Falconer? Si morse il labbro, mentre avanzava lentamente e osservava, all’erta nonostante quei pensieri del passato le avessero fatto accelerare il ritmo cardiaco (o forse aveva contribuito anche l’aspetto della Foresta stessa a quell’ora della sera).
 
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4 replies since 4/10/2020, 18:10   142 views
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