| Avrebbe voluto smaterializzarsi. Apparire all’Ufficio Postale, concludere l’affare e poi sparire. Per giorni, per mesi. Avrebbe passato anni in un’altra parte del mondo, libera da responsabilità che le mangiavano l’anima. Ma non poteva, per cui camminava. Veloce e a passi pesanti. Aveva lo sguardo fisso davanti a sé, ma vedeva solo la meta da raggiungere. Se si fosse smaterializzata, si sarebbe spezzata, in un milione di piccole e squadrate particine. Forse sarebbe addirittura esplosa, boom!, sarebbe stato catartico, almeno. Perché aveva senso che l’energia che sentiva dentro si manifestasse in qualche modo nel mondo materiale e la rabbia non si limitasse a ribollirle nelle vene. Sentiva come se la stesse emanando a ondate, ed erano rosse. Aveva beccato un paio di studenti parlare male di lei. Non era nuovo, considerando che era un’Insegnante e dava voti e compiti. Non era la prima volta che sopportava occhiatacce nemmeno come Fattucchiera: era pur sempre sopravvissuta al periodo successivo alla condanna di Sesy Riddle. Le cose, però, ora erano diverse. Da Insegnante e da Fattucchiera, Rowan subiva critiche per cose che effettivamente faceva, ma mai si sarebbe sognata di agire come la accusava di agire la diceria, sparlando male dei colleghi e giocando con un argomento così delicato come era il Morbo Bianco. Sarebbe stato strano, che per quel pettegolezzo se la fosse presa a quel modo, in un universo in cui la paura non generava così tanti mostri, in cui divisi non erano così dannatamente più deboli e in cui tutta la sua diavolo di esistenza non poggiava sulla concezione di ciò che era giusto e di cosa sbagliato. Doveva rimediare e se ne pentì nello stesso istante in cui varcò la soglia dell’Ufficio Postale. – Buongiorno, devo spedire dieci lettere a dieci persone diverse. Il destinatario è scritto sulla busta di ognuna. – disse, mettendole sul bancone e aggiungendo quanto dovuto in denaro. Erano destinate a Charlotte Melankholiya, Eustass Hawkins, Evey Fedoryen, Jace Steewood, Laurie Felini, Lily Luna Pike, Lucius Urquhart, Miles Julius Pike, Sesy Riddle e Zerby Maranta. Erano tutto il corpo docente di Hogwarts, meno Balthier Sleath, che stando ai pettegolezzi era apparentemente la sua comare pettegola, e Irvine B. Dolus. Il messaggio, custodito da ogni busta sigillata, era il seguente: “Le scrivo questo messaggio in riferimento a certe dicerie di cui sono venuta a conoscenza. Ho idea si siano diffuse abbastanza da arrivare alle sue orecchie. Apprendo con dispiacere che giri la voce che io sparli degli altri insegnanti e mi lamenti degli usi della magia che fanno in classe. Così non è e vorrei davvero fosse possibile provarle meglio, oltre ogni ragionevole dubbio, la mia buonafede, ma non ne sono in grado. Spero dunque accetti questo debole tentativo di intervento e che non la annoi troppo. Mi sono decisa a scriverle, perché viviamo in tempi bui e ho la pressante sensazione che anche la minima frattura del corpo docente potrebbe rivelarsi una catastrofe. Se una portasse il mio nome, non riuscirei a perdonarmi di aver avuto troppa paura di affrontare un pettegolezzo di petto. Le chiedo scusa per il disturbo e la ringrazio sentitamente per la sua attenzione. Cordialmente, Rowan Silva”
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