Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Undici, ventidue, trentatré

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Nephele.
view post Posted on 9/9/2020, 10:15




Era successo.
Dopo anni di onorato servizio, la sua bacchetta aveva ufficialmente ceduto, anche se avrebbe potuto compiere questa o quella magia, ma il suo tempo era arrivato per il fastidio della sua proprietaria. Non era servito a nulla tentare di ripararla grossolanamente con chissà quali materiali non professionali e con mani inesperte, quindi dopo il tragico incidente avvenuto in misteriose circostanze, aveva dovuto dire addio alla sua fedele compagna per ventidue anni.
A pensarci, l'età in cui aveva comprato la sua prima bacchetta, gli anni di servizio di questa e l'età in cui avrebbe comprato la sua seconda bacchetta erano tutti dei numeri piuttosto evocativi per degli studiosi di Aritmanza: undici, l'audacia; ventidue, l'identità; trentatré, l'armonia: un percorso raccontato sinteticamente da dei multipli.
Perciò era tempo di comperare una nuova bacchetta e per questo si era inoltrata a Diagon Alley in un momento in cui la via non sembrava essere presa d'assalto, armata di occhiali da lettura, la sua copia del Profeta e l'immancabile giacca a vento sdrucita e slavata.
Dopo aver ritirato un piccolo gruzzolo dalla Gringott, Nephele raggiunse l'entrata di uno dei negozi di bacchette più famoso e rinomato: Ollivander. Non aveva perso tempo a fissare le vetrine come invece facevano altre streghe, anzi il suo incedere era piuttosto spedito nonostante gli alti tacchi dei suoi stivali e il suo ingobbirsi di continuo e involontariamente, gesto che tradiva la fierezza del suo sguardo perennemente proiettato in avanti.
Spinse la porta con fare cauto e si addentrò nel locale.
« Salve».
Attese con le mani dietro la schiena.
 
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view post Posted on 10/9/2020, 00:20
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«Jenny would dance with her ghosts».

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Il suono della campanella giungeva agrodolce alle sue orecchie. Seduta al piano superiore della bottega di Ollivander, Evey osservava Jelonek giocare, cullare e sorridere a Caledon. La frequenza con cui suo marito visitava la bottega si era decisamente accresciuta da quando era nato il bambino. Deciso a mostrarle quante più imprese Caledon riuscisse a compiere, Jelonek voleva renderla partecipe di ogni ruttino, pannolino e sonnellino. Incapace di chiedere al marito di attenderla a casa rassicurandolo che avrebbe potuto riassumere quelle straordinarie gesta una volta che fosse rientrata da lavoro, Evey rimaneva a guardare gelosa e insieme rapita le espressioni di pura devozione e gioia che Jelonek rivolgeva al bimbo. Non lo aveva mai visto tanto felice in vita sua come quando si trovava insieme al loro figlio e per tale motivo cercava di godersi il suo sorriso il più a lungo possibile. Tuttavia le ragioni per cui quel sorriso si rendeva reale erano presto diventate frustranti e noiose. Per quanto si sforzasse, Evey non riusciva a percepire lo stesso entusiasmo di Jelonek all'idea di cambiare un pannolino per la settima volta. Ecco quindi che il suono della campanella che annunciava un nuovo cliente rappresentava la salvezza condita di amarezza nel doversi allontanare dal ritratto della gioia che era Jelonek.

- Benvenuta da Ollivander, io sono Mrs. Fedoryen - si presentò - Con quale mano utilizzerebbe la bacchetta? -

Nonostante la stanchezza causata dai pianti e le poppate notturne, Evey rivolse un sorriso cortese alla donna che aveva appena varcato la soglia del negozio. Agitò il proprio catalizzatore in ebano mentre ancora scendeva le scale e un metro da sarta color viola prese a levitare nell'aria. Si posò con delicatezza sulle braccia, le gambe e la vita della giovane illuminando con ordine i centimetri rilevati nelle misure, che Evey consultò mentre ascoltava la risposta della ragazza.
Un altro gesto della bacchetta della Fabbricante e alcune confezioni vennero Appellate l'una dopo l'altra dagli scaffali per deporsi con dolcezza sul bancone. Evey estrasse la prima e la porse alla donna.

- Proviamo con questa. Legno di quercia, lunghezza pari a dodici pollici esatti. Nucleo in piuma di fenice. Sibilante. Particolarmente indicata per la Trasfigurazione. -

Non appena la cliente la impugnò, tuttavia, sembrò che Evey avesse intuito qualcosa di sbagliato perché la fabbricante provvide a togliere il catalizzatore dalle mani della giovane.

- Direi che non sia il caso. Ecco, provi questa. Legno di melo, anima in crine di unicorno. Lunghezza pari a undici pollici e tre quarti. Inflessibile. Davvero ottima nella Trasfigurazione. -

Questa volta la fabbricante aveva evidentemente intuito l'accoppiata poiché la seconda bacchetta emise una trionfale cascata di scintille color verde. Dopo aver rivolto un nuovo, quieto sorriso alla giovane, Evey le porse la custodia della bacchetta. Si voltò per dare un nuovo svolazzo con la propria stecca e il resto dei catalizzatori che aveva estratto dagli scaffali volarono nuovamente al proprio posto.

- Congratulazioni, è stata scelta. Questo è il nostro Listino. Le scelte più popolari e vantaggiose sono il pacchetto Express, a dieci galeoni, il Pacchetto della Casa a dodici galeoni, completo dell'Impugnatura e del Portabacchetta della Casa, il raffinato pacchetto Tudor e quello Boleyn sempre a dodici. Questi pacchetti le offrono la possibilità di acquistare le Offerte scontate del 50%. Altrimenti la singola bacchetta costa sette galeoni. -
 
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Nephele.
view post Posted on 10/9/2020, 08:43




Se qualcuno varcava la soglia di Ollivander non era alla ricerca di ninnoli da regalare o per ampliare il suo guardaroba, ma l'efficenza di Mrs Fedoryen era oltre ogni limite, perché aveva compreso da un semplice saluto cosa avrebbe voluto comperare Nephele. C'era da dire che era piuttosto desueto che una strega della sua età si ritrovasse a dover comprare una bacchetta, ma probabilmente la negoziante lo aveva intuito dal fatto che non possedesse un fodero o qualcosa di simile.
Alzò la testa in direzione di Mrs Fedoryen, osservandola scendere le scale mentre già metteva l'intero locale al lavoro e al suo servizio, ma benché si lasciò misurare e la sua attenzione potesse vertere sulle varie scatole poggiate sul bancone, la strega si ritrovò a squadrare l'altra a fondo, senza replicare al suo sorriso. Anzi, sul volto di Nephele si era formata qualche ruga d'espressione e la fronte si era aggrottata a sottolineare la curiosità del momento. Dietro al sorriso di Mrs Fedoryen sembrava esserci altro e la donna aveva evidentemente fatto scattare qualcosa anche ad una poco empatica come Nephele. Nell'alzare un braccio e poi l'altro con un fare piuttosto meccanico, nel fornire una gamba e anche la sua gemella, la testa della cliente continuava a seguire il tragitto di Mrs Fedoryen, neanche fosse stata un interessante oggetto di studio e lasciò cadere per un istante l'argomento bacchette, esternando una sola domanda.
« Sta bene?»
A dire il vero, non sembrava minimamente interessata sullo stato di salute dell'altra strega e probabilmente involontariamente fece anche un passo all'indietro quando la raggiunse. Aveva sentito parlare del Morbo Bianco, ma sarebbe stato niente rispetto all'impegno di Mrs Fedoryen: Nephele sarebbe fuggita ancora più lontano se avesse saputo che al piano superiore ci fosse stato un bambino, mentre qualsiasi altra malattia di origine magico e non la portava solo ad estrema diffidenza e la allontanava ancora di più dagli altri, ma non avrebbe provato l'istinto di trasferirsi a Niue.
« Mano destra».
Quando fu poi il momento di provare la prima bacchetta, prese quella di quercia che le era stata passata e da subito arricciò il naso in un chiaro segno di sdegno. Il legno di quercia le era antipatico solo per il detto che si portava dietro, esattamente come tutti gli altri legni associati ad un modo di dire, futili spunti di conversazioni che non avrebbe mai voluto alimentare, quindi andò meglio con la bacchetta di melo. Già la sensazione era molto diversa e sebbene Nephele non era solita stendere le labbra in sinceri sorrisi, quella volta le si piegò un minuscolo angolo della bocca non appena cambiò bacchetta. Non sarebbe stato come con la prima, ma magari avrebbero avuto un percorso interessante da quel momento in poi.
« Va bene. Compro solo la bacchetta».
Fece roteare la stecca tra le dita prima di andare a prendere un gruzzolo di galeoni e ne contò sette, il prezzo noto per una bacchetta, che ritornò ad osservare subito dopo aver lasciato il denaro sul bancone.
Probabilmente c'era qualcosa che la incuriosiva e forse era il fatto che l'accoppiata di crine di unicorno e melo rendevano la bacchetta sì abile per la Trasfigurazione, ma l'avrebbero allontanata dalle Arti Oscure e sebbene fossero una pratica degna di un mago capace e altrettanto illegale, nella sua vita Nephele non avrebbe mai escluso niente e sarebbe stato ancora più interessante studiare ogni tipo di materia con quella bacchetta, il giorno che avrebbe messo piede all'Ufficio Misteri.
Si voltò poi verso Mrs Fedoryen.
« Lei è anche la Direttrice del San Mungo, vero?»
Giravano varie voci e giravano le dicerie su un Gala organizzato anche dalla negoziante oltre che da Ministro, aperto a soli pochi invitati.
« Dice che c'è da preoccuparsi per il Morbo Bianco? Ci si contagia facilmente? E c'è qualche strumento di prevenzione?»
Non erano domande rivolte con un tono ansioso, anzi Nephele le sparò tutte a macchinetta, quasi come avrebbe fatto un giornalista, ma lei era mossa da una curiosità di fondo ben diversa che andava a sanare solamente i suoi interessi personali, ed era facilmente comprensibile dal suo modo di fare.

Edited by Nephele. - 10/9/2020, 13:12
 
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view post Posted on 10/9/2020, 11:50
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//Cara Nephele

"la donna sembrava sfibrata", "ma sarebbe stato niente rispetto a quello che affliggeva Mrs Fedoryen" sono autodeterminazioni dal momento che, nel mio post, ho solo detto che Evey si sente stanca. Ti invito a rimuovere queste parti.


- Si, molto bene, la ringrazio. - rispose alla domanda della donna.

Quando l'ex Serpeverde espresse la propria preferenza per la singola bacchetta, Evey annuì e le porse la custodia di velluto che recava la scritta "Ollivander" sul coperchio. Prese in cambio i galeoni e li ripose nel registro di cassa, ufficializzando la vendita di quell'ottimo catalizzatore. Invece di lasciare la bottega, la giovane le fece qualche domanda sul Morbo Bianco e Evey rivolse lo sguardo su di lei. Il panico del contagio aveva avuto un serio impatto sull'economia di Hogsmeade, ritenuta il focolaio della malattia, e non poteva dirsi sorpresa che una cliente cercasse risposte al riguardo. In ogni caso, Evey preferiva che i dubbi le venissero esposti piuttosto che ricorrere a prevenzioni disinformate, com'era già avvenuto con conseguenze tragiche.

- Non abbiamo ancora assistito ad un contagio. - rispose in tono tranquillo - Le uniche persone affette rimangono le stesse che abbiamo da subito osservato. Finché riuscirà a ingerire cibo e acqua, non avrà nulla di cui preoccuparsi. -

Le sperimentazioni all'Ospedale continuavano a fornire risposte su quella malattia, anche se Evey non l'avrebbe definita in quel modo. Il Morbo non era altro che anomalie poste dai Negromanti su determinati individui, anche se non sapevano ancora il perché. Non appena le osservazioni fossero terminate, Evey ne avrebbe pubblicato i risultati e, con un po' di buonsenso, la voce sul rischio del contagio si sarebbe estinta.
 
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Nephele.
view post Posted on 10/9/2020, 12:29




Accertatasi che la strega stesse bene, Nephele non pose più alcuna domanda. Stette ad osservare Mrs Fedoryen per qualche istante prima di annuire lentamente e chiudere in quel modo il discorso. Anche la transazione venne eseguita, pertanto ripose la bacchetta nella scatola che l'altra le aveva appena fornito e la intascò con cura insieme agli altri suoi effetti. Avrebbe trattato quella bacchetta coi guanti per qualche giorno prima di prenderci effettivamente la mano ed esercitarsi veramente. Forse avrebbe eseguito dei piccoli test, sperimentando magie banali e poco impattanti, nell'intimo della sua stanza nella dimora dei suoi genitori.
« La ringrazio per le spiegazioni: è stata molto efficiente su due fronti».
Aveva una maniera molto brusca di rivolgersi agli altri, pratica, che la faceva apparire agli occhi di molti come una burbera strega solitaria, che non era una visione così distante dalla realtà. Nonostante questo, Nephele sembrava veramente interessata alla questione, forse perché anche a casa sua madre, una dipendente del San Mungo, aveva avuto modo di parlarne e lei aveva ascoltato le poche informazioni che la genitrice era riuscita a reperire. Non lavorando nel caso, sapeva quanto tutti gli altri della comunità magica senza nessuna agevolazione.
« Sono certa troverete risposte sul Morbo Bianco e anche se non è molto e non posso offrirle un aiuto professionale, se avesse bisogno di qualsiasi cosa, sono disponibile. Sto cercando un lavoro e ho contattato già chi di dovere per un tirocinio ad Hogwarts, ma mi piace essere utile e tenermi impegnata».
Fece una sorta di inchino con il capo, come a suggerirle che si stava rimettendo all'altra, poi si allontanò di un passo all'indietro dal bancone e con una spalla già proiettata alla porta, fece un cenno di saluto.
« Grazie per il suo tempo, le auguro buon lavoro. Arrivederci».
Avrebbe atteso un saluto della strega ed eventuali altre risposte prima di incamminarsi lungo la via.
 
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4 replies since 9/9/2020, 10:15   191 views
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