Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

They say we crazy, we say it's cool, Allenamento #M12

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view post Posted on 22/6/2020, 21:30
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Ella distrugge per ricreare


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Dopo l'ultimo allenamento, l'idea di tornare in campo non la entusiasmava per niente; durante tutta la mattina aveva tentato di prepararsi psicologicamente a udire l'ennesima stronzata partorita dalla sua megalomane mente ma poi, come un fulmine a ciel sereno, una notizia a illuminare la propria giornata. Il Responsabile di Serpeverde, tanto per cambiare, la fece fremere d'adrenalina e Morgana non ricordò d'aver mai indossato la divisa tanto in fretta. Ignorando totalmente il diluvio ad abbattesti su Hogsmeade e dintorni, la scozzese si era precipitata al Campo di Quidditch per il nuovo allenamento ma, soprattutto, per far sì che la vista dell'ovale stimolasse ulteriormente il proprio lato tattico e strategico. Aveva atteso i giocatori a centro campo, sotto la pioggia ma talmente euforica da immaginare le gocce d'acqua evaporare a contatto con la propria pelle. «Buon pomeriggio a tutti! Come immagino abbiate saputo, tra un paio di settimane dovremo scendere in campo e quindi questo sarà uno degli ultimi incontri prima dell'amichevole. - Quelle parole, da sole, sarebbero dovute bastare a trasmettere all'intera squadra la stessa eccitazione a scuotere i muscoli della Capitana. - Ci siamo preparati per questo, siamo pronti.» Concluse con convinzione, trascinando le iridi chiare su ognuno dei volti dinnanzi a sé; Giugno non era stato un mese meteorologicamente fortunato ma la Celebrian, ricordando uno strano detto babbano riguardo le spose, si sentì d'interpretare la cosa positivamente. Invitando i compagni a mettere momentaneamente da parte la scopa, introdusse il riscaldamento. «Cominciamo con due giri di campo: il primo dovrà essere percorso per metà tramite una corsa normale e per metà con una corsa calciata, per il secondo cominceremo con uno skip alto in avanzamento e concluderemo con una corsa incrociata. A quel punto ci posizioneremo a centro campo per una serie da quindici addominali e una di altrettanti piegamenti sulle braccia.» Se nessuno avesse avuto domande, la rossa di Inverness avrebbe aperto la fila e, partendo dagli Anelli Sud, si sarebbe spinta lungo il perimetro dell'ovale con le braccia piegate in prossimità dei fianchi e le gambe a muoversi secondo una marcia piuttosto rapida. Avrebbe gradualmente accelerato, intenzionata a percorrere gli ultimi metri prima della metà del perimetro con uno scatto, e a labbra serrate avrebbe inspirato profondamente per tentare di mantenere costante il battito del proprio cuore ed evitare, così, di affannarsi da lì a poco. Gli arti superiori avrebbero accompagnato quelli inferiori muovendosi alternativamente a ritmo del loro avanzamento e, una volta percorso metà giro, le ginocchia avrebbero cominciato a flettersi con più determinazione affinché i propri talloni potessero sfiorarle i glutei a ogni passo. Avrebbe proceduto più lentamente, a quel punto, prediligendo la precisione del movimento piuttosto che la rapidità d'esecuzione, e avrebbe cercato di mantenere spalle, anche e ginocchia allineate perpendicolarmente rispetto al suolo. Facendo rimbalzare alternativamente i piedi a terra, avrebbe eseguito gli stessi movimenti sino a giungere nuovamente al punto di partenza. A quel punto le ginocchia avrebbero smesso di flettersi all'indietro ma l'avrebbero fatto verso l'alto, sino a raggiungere l'anca e far risultare la coscia parallela al terreno; per lo skip avrebbe continuato a tenere le braccia vicino ai fianchi, le spalle ferme e gli addominali contratti. Con busto e testa allineati verticalmente, avrebbe fatto lavorare gli avampiedi in maniera tale che le dessero la giusta spinta verso l'alto e giunta agli Anelli Nord avrebbe percepito i flessori della coscia formicolarle in maniera non indifferente. Quindi avrebbe concluso con la corsa incrociata: avrebbe dato le spalle agli spalti e, con i gomiti flessi e le mani strette a pugno dinnanzi al proprio petto, avrebbe cominciato a incrociare i piedi affinché il destro sfilasse esternamente al sinistro e questo, successivamente, si riposizionasse al suo fianco così che il gemello potesse ripetere il precedente movimento. Inspirando profondamente dalle narici ed espirando con uno sbuffo dalle labbra socchiuse, Morgana avrebbe ignorato lo sforzo e avrebbe cercato di mantenere la corretta postura sino al termine del secondo giro. Allora avrebbe raggiunto il centro campo riprendendo fiato, concedendosi un attimo di recupero camminando verso la metà dell'ovale, e poi si sarebbe posizionata supina per effettuare la serie di crunch a gambe sollevate. Con le mani dietro la nuca e i gomiti piegati ai lati della propria testa, la Capitana avrebbe sollevato la parte alta della schiena affinché questi si avvicinassero alle ginocchia e poi avrebbe riportato le spalle al suolo controllando la respirazione e assicurandosi che la discesa non fosse affrettata. Avrebbe contato mentalmente fino a quindici, cercando di mantenere le gambe sempre alla stessa altezza e la testa costantemente allineata alle spalle, poi si sarebbe concessa una trentina di secondi di recupero e avrebbe cambiato posizione. Le mani si sarebbero posizionate al suolo, i palmi ben aperti e distanti poco più delle proprie spalle; le punte dei piedi puntate a terra e la testa allineata al tronco. Spingendo sulle braccia si sarebbe sollevata dal terreno, allontanando il petto dalla fanghiglia, e avrebbe disteso totalmente i gomiti per raggiungere il punto di massima contrazione. Avrebbe mantenuto la posizione per un paio di secondi, percependo spalle e scapole sforzarsi per imprimere solidità alla propria figura, e poi avrebbe piegato gli arti superiori con fare estremamente controllato per riavvicinarsi al suolo; lo avrebbe solamente sfiorato, poi si sarebbe spinta nuovamente verso l'alto. Espirando durante la fase di salita e inspirando durante quella discendente, la strega avrebbe contato quindici piegamenti e poi si sarebbe lasciata cadere a terra con fare piuttosto liberatorio. Formicolante, si sarebbe rimessa in piedi e avrebbe atteso che tutti terminassero il riscaldamento.

«Molto bene. - Cominciò, radunando nuovamente tutti. - Passiamo all'assegnazione del primo esercizio: i Battitori dovranno individuare un Bolide e ribatterlo tra loro molto velocemente. Quando io urlerò stop dovrete formare delle coppie, chi lo avrà ribattuto per ultimo dovrà scegliere un compagno diverso dal Battitore al quale avrà indirizzato il Bolide e prepararsi a ricevere, con una Dipplebeater Defence, la palla che sarà scagliata con la medesima manovra dal duo formato dal Battitore che l'avrà ricevuta e dal giocatore rimanente. - Diede loro il tempo di immaginare le dinamiche dell'esercizio, poi li invitò a mettersi alla ricerca della palla di ferro. Il più veloce avrebbe potuto scorgerla in prossimità degli Anelli Nord. A quel punto avrebbe dovuto radunare velocemente tutti gli altri. Passò ai Cacciatori, quindi. - Noi dovremo effettuare dei passaggi molto rapidi, normali e in Reverse, quando dirò stop chi sarà in possesso della Pluffa dovrà puntare agli Anelli Sud e gli altri tre dovranno eseguire una Parkin's Pincer per fermarlo. - A turno, tutti si sarebbero trovati a lavorare nelle varie posizioni: in marcatura, in attacco frontale e in possesso palla. Quindi avrebbe spostato lo sguardo in direzione delle Cercatrici. - Il Boccino è già stato liberato, la presa di oggi sarà la Plumpton Pass; attenzione al tempismo nel movimento della manica. Inoltre, se il Boccino dovesse puntare verso il basso, dovrete inseguirlo con una Picchiata a Trivella. Si tratta di una Finta Wronski con l'aggiunta di un movimento centrifugo su voi stesse, la vostra traiettoria dovrà essere perfettamente perpendicolare al terreno e questo vi consentirà di andare ancora più veloce. Per evitare di sbandare durante la discesa vi consiglio di fissare un punto fermo dinnanzi a voi, raccomando nervi saldi ed estremo controllo della scopa: schiantarsi al suolo è un attimo. - Le lasciò alla caccia. Dopo alcuni minuti di minuziosa ricerca, la più attenta avrebbe potuto scorgere uno scintillio muoversi rapido tra la Torretta di Grifondoro e quella di Serpeverde, l'altra avrebbe potuto solamente seguire la compagna nella speranza che l'avesse effettivamente intercettato. Una volta individuata, la pallina dorata sarebbe schizzata in direzione degli Anelli Sud attraversando il campo con un forsennato movimento ondulatorio. A metà dell'ovale avrebbe effettuato una strettissima inversione a U e avrebbe scartato immediatamente verso sinistra abbassandosi di quota e tornando a puntare le porte di Sud. Avrebbe effettuato uno slalom tra i loro pali metallici, sfiorando il terreno, e poi avrebbe ripreso a salire seguendo una linea pressoché perpendicolare al terreno. Proprio allora, entrambe le Cercatrici sarebbero state minacciate da un Bolide; avrebbero avuto poco tempo per schivarlo.
Pensierosa, seguendo le ragazze sollevarsi in volo, sarebbe passata all'ultima assegnazione. - Portieri, voi vi posizionerete agli Anelli Nord. Vi darete il cambio e chi non si troverà a difendere le porte ricoprirà il ruolo di Cacciatore. - Quindi le invitò a recuperare due Pluffe. - Comincerà Vivian, poi Madison e infine Trish. Chi lancerà la palla dovrà partire da metà campo, effettuare una Wollongong Shimmy e poi tirare; le scarlatte lanciate all'anello di sinistra dovranno essere parate con una Sloth Grip Roll, quelle all'anello centrale con una Starfish and Stick e quelle all'anello di destra in Back Balai Wall.» Quindi le avrebbe lasciate libere di allontanarsi e cominciare l'esercizio, la scozzese avrebbe raggiunto il trio di Cacciatori.

//Scadenza per postare: venerdì 26 ore 23:00.
Entro questa data dovranno essere pubblicati due post: uno per il riscaldamento e uno per il primo esercizio.
 
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view post Posted on 23/6/2020, 11:49
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Il primo allenamento aveva risvegliato in me tutta la passione per il Quidditch, non che se ne fosse andata in quel periodo di assenza, ma di sicuro aveva bisogno di una bella scrollata. Le due nuove reclute erano davvero in gamba e l'avevano dimostrato durante tutto l'allenamento ed ero certo che l'avrebbero fatto ancora, anche nella partita amichevole che si sarebbe svolta tra qualche settimana. Arrivai al campo passo svelto salutai tutti e appena ricevute le prime indicazioni di Morgana iniziai subito il riscaldamento. Iniziamo con i giri di corsa, cercai di mantenere una velocità costante,in modo da scaldarmi ma allo stesso tempo iniziare già a fare un po' di fatica, le gambe erano importanti aiutavano sia nel bilanciamento che nel mio caso nella battuta dalle mie possibilità di sferrare violenti colpi semplicemente reggendomi tramite la stretta delle cosce sulla scopa. Il primo giro era costituito per metà da una corsa normale e per l'altra metà da una calciata, cercai di eseguire gli esercizi al meglio, anche se erano semplici non andavano sottovalutati, ogni esercizio è tale se viene eseguita nel modo corretto. Durante il secondo giro, sempre diviso in due metà, dovetti Per prima cosa confrontarmi con uno skip alto, per poi proseguire con una corsa incrociata, nulla di che, niente di difficile il tutto andava semplicemente fatto bene e con dedizione punto finita con la prima parte mi porti al centro del campo mi misi la schiena a terra e inizia e con i primi quindici addominali buttando fuori aria ad ogni contrazione, appena finii mi girai pancia a terra, misi le mani all'altezza delle spalle e iniziai a spingere facendo altrettanti piegamenti.

Edited by Erick Fenrir Berg III - 23/6/2020, 14:20
 
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view post Posted on 23/6/2020, 14:14
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Finita quella fase di riscaldamento fui felice di sapere che avremmo subito iniziato ad allenarci sulle scope, perciò mi precipitai a prendere la mia insieme alla mazza e mi alzai in volo. Poco dopo la fine della spiegazione di Morgana intravidi il bolide nella zona degli anelli Nord, mi appiattii sulla scopa e mi precipitai verso di lui con la mazza già carica e i muscoli contratti, appena fui a tiro lo passai con una certa forza alla battitrice più vicina aspettando poi il mio turno di ricevere il bolide. Rimasi con le orecchie dritte per tutti i passaggi in attesa dello stop del capitano, a quel punto mi sarei precipitato dalla battitrice alla quale non avevo appena passato il bolide eseguendo insieme la manovra che ci era stata indicata, il mio compito sarebbe stato quello di guidare la tecnica combinata, senza strafare e adattandomi alle caratteristiche della mia compagna. Se invece mi fossi dovuto difendere non mi sarei scomposto caricando a dovere la mazza ed eseguendo la tecnica indicata con il massimo dell'impegno

Edited by Erick Fenrir Berg III - 27/6/2020, 00:48
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 23/6/2020, 17:00




Abituato ormai ad allenarsi sotto la pioggia, Alexander giunse al campo senza avvertire minimamente il peso delle gocce che cadevano ritmicamente sulla sua divisa, o al cielo tutt'altro che terso, che non accennava alcun segno di miglioramento. La data della loro amichevole contro i tassi era stata annunciata, e questo voleva dire solo una cosa: l'allenamento di quel giorno sarebbe stato molto più intenso del normale. Nonostante la sicurezza di avere la vittoria in pugno, arrivare al match preparati era fondamentale, anche se sapeva che sarebbe bastato solo lui per concludere felicemente il tutto. Ragion per cui rivolse un breve saluto alla squadra, per poi ascoltare le parole della rossa.

- Gente!

Recepite le prime istruzioni, il diciassettenne abbandonò la scopa a terra e iniziò il primo giro di riscaldamento, per nulla intenzionato a restare impalato al centro del campo. Con i gomiti quasi ancorati ai fianchi, si sarebbe dunque avviato verso il lato destro dell'ovale, pronto a percorrere l'intero perimetro, mentre iniziava a controllare lentamente il respiro. Avrebbe perciò innescato il movimento rotatorio delle braccia, aiutando la respirazione e permettendo anche agli arti superiore di riscaldarsi, ignorando l'acqua che, nel frattempo, gli scorreva dai capelli sempre più velocemente. Percorsa metà del tragitto, avrebbe iniziato la corsa calciata, sollevando le gambe fino a sfiorare i glutei con i talloni ogni qual volta le caricava all'indietro. Ritmicamente li avrebbe quindi mossi ad una velocità moderata, fino a raggiungere di nuovo il punto di partenza per poi partire subito con il secondo giro. Senza perdere tempo avrebbe quindi continuato la sua avanzata aggiungendo gli skip alla corsa, tenendo sempre il fiato sotto controllo, in modo da non finire subito in debito d'ossigeno; avrebbe perciò sollevato, in modo alterno, le ginocchia quasi fino all'addome, percorrendo ancora una volta quella prima parte di campo ripetendo con attenzione il movimento. Raggiunta nuovamente la prima metà del percorso, avrebbe cambiato di nuovo andatura, partendo con la corsa incrociata. Avrebbe perciò girato la sua figura di profilo, lasciando che il piede sinistro quasi sfiorasse anteriormente il destro, iniziando la lunga serie di passi incrociati che l'avrebbe portato alla fine del percorso. Concluso l'ultimo giro di riscaldamento raggiunse a passo moderato il centro del campo, approfittandone per recuperare fiato. Si sarebbe poi steso al suolo, poggiando la schiena contro il terreno bagnato e portando le mani ad incrociarsi sul petto. Con le ginocchia sollevate avrebbe quindi iniziato la serie di quindici addominali, sollevando il busto tramite lo sola forza dell'addome, evitando di usare qualsiasi altro muscolo per agevolare il movimento, inspirando in fase di discesa ed espirando in fase di salita.
Terminata la serie di addominali sarebbe subito passato ai piegamenti, per i quali avrebbe dovuto eseguire le medesime ripetizioni. Con i palmi delle mani contro il suolo, posizionati quasi paralleli alle spalle, e la punta dei piedi inchiodata al terreno, cosi da sorreggere la parte inferiore del corpo, Alexander avrebbe piegato le braccia ed iniziato una lenta discesa verso il basso, focalizzando lo sforzo unicamente sui pettorali, per poi risalire verso l'alto e scacciare l'aria. Per quindici volte avrebbe dunque ripetuto il medesimo movimento, per poi fermarsi qualche secondo e recuperare le energie prima di passare al prossimo esercizio.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 17:15
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Sybil raggiunse il capo ansiosa di cominciare il nuovo allenamento.
L’immenso bisogno che aveva di sfogare le energie ora che gli impegni scolastici erano venuti meno, era tale da far passare in secondo piano ogni nota dolente di quel pomeriggio.
Per di più la Vane si era ormai abituata alla pioggia e l’ultimo allenamento era andato talmente bene che la bionda era disposta a riconsiderare il rientro del titolare come un evento felice.
Non sarebbe certo arrivata a dire che ciò che era positivo per la squadra era positivo anche per lei, ma dopo aver passato due ore a squadrare Erick, si era resa conto di dover lavorare sul suo eccessivo individualismo. Ci stava provando, insomma.
- Ehilà - salutò squillante posando la Nimbus sul prato.
- Battitori - rivolse una mezza riverenza ai tre giocatori con cui si trovava ad interagire maggiormente, poi, con gli angoli della bocca appena sollevati si concentrò sulla sua nemesi scozzese - Evan, bentornato. Ci sei proprio mancato, sì… ero in apprensione sai? Davvero. Che t’è successo? - chiese, mentre allungava sopra la testa le braccia, per sciogliersi prima di cominciare con il riscaldamento.
Terminati i convenevoli la bionda ascoltò le indicazioni di Morgana per poi portarsi al bordo dell’ovale e cominciare l’allenamento.
Sarebbe quindi partita con una corsa lenta che durante il percorso avrebbe acquistato gradualmente velocità. Le braccia piegate lungo i fianchi e distanziate di pochi centimetri da questi ultimi, si sarebbero mosse imitando il ritmo delle gambe a sua volta scandito dal susseguirsi dei respiri. Percorsa metà del perimetro avrebbe accentuato il movimento delle braccia e cominciato così la corsa calciata. Raddrizzando la schiena avrebbe sforzato i muscoli delle gambe, flettendole per avvicinare i talloni ai glutei.
Avrebbe quindi iniziato il secondo giro con uno skip alto. Nel compiere il movimento sarebbe stata attenta a mantenere la schiena dritta, a sincronizzare il movimento delle braccia con quello delle gambe, così che gli arti superiori divenissero un elemento propulsore per la corsa, e a non far ricadere troppo pesantemente i piedi sul terreno.
L’ultimo tratto l’avrebbe percorso con la corsa incrociata, che avrebbe messo alla prova coordinazione e resistenza allo sforzo. Dando le spalle agli spalti, avrebbe stretto tra loro le mani avvicinandole al petto. Sarebbe quindi partita con il piede destro per realizzare uno spostamento diagonale con il quale avrebbe sorpassato il sinistro, che sarebbe poi stato mosso a sua volta per ripristinare la situazione iniziale. Dopo aver preso confidenza con il movimento, la Vane si sarebbe impegnata ad accelerarlo combattendo la fatica accusata dai muscoli. Terminati i giri di campo si sarebbe concessa qualche secondo di riposo raggiungendo a passo lento il centrocampo.
Si sarebbe quindi stesa in terra e piegando le ginocchia avrebbe iniziato la serie di addominali.Con le mani dietro la testa si sarebbe aiutata a risollevarsi contraendo e poi rilassando ogni volta l’addome . Tutta sporca di fango, per la sua gioia, avrebbe affondando i palmi e le punte dei piedi nell’erba. Le mani sarebbero state all’altezza delle spalle e i piedi tra loro leggermente divaricati. Contando da uno a quindici la Vane avrebbe piegato e disteso le braccia, inspirando ed espirando di conseguenza.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 23:30
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~Keep you in the dark~

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La notizia che la seconda amichevole di Quidditch sarebbe stata tra la propria squadra e quella di Tassorosso, aveva convinto Evander che i suoi tentativi di recupero non erano stati affatto vani; anzi, lungimiranti. Nonostante non avesse potuto sostenere il precedente allenamento a causa della lontananza temporanea da Hogwarts, aveva piena di sé intenzione di dimostrare che era ancora in gioco e lo sarebbe stato soprattutto in vista di quella partita di cui voleva garantirsi il ruolo titolare. Ruotando la spalla del braccio che settimane fa gli era stato fratturato da Audrey Kane, entrò in campo con la Comet 140 in mano e scrutando lo spazio di fronte a lui per constatare la presenza dei suoi compagni e del Capitano Morgana Celebrian. Al momento Sybil non era sul posto, ma i suoi remoti sogni di rivalsa per l'orgoglio cessarono nel momento in cui udì la sua voce squillante alle proprie spalle. Evander sollevò il volto verso l'alto con un mezzo sorriso e ruotando gli occhi si voltò sornione.
M'auguravo che sarebbe stato un bentornato, Sissi. il nomignolo che le aveva affibbiato era sibilato così spontaneo che lui stesso se ne stupì un poco. Proprio nel momento in cui pensava a quanto potesse destare averle dato occasione di credere d'essere all'altezza di burlarsi di lui in modo così sciocco, lo scozzese si sorprendeva a ricambiare le dinamiche di un gioco infantile. Passò la lingua sulle labbra troppo secche, per poi fare spallucce voltandosi nuovamente verso gli altri compagni.
Dovrò rendere questa giornata migliore. Tu fatti trovare dove posso vederti.
Tra i due Battitori non ancora salutati, c'era Audrey e poi un ragazzo che non aveva mai veduto prima. Per cui, studiandola da cima a fondo, s'avvicinò e tese la mano per presentarsi. Era probabilmente lo studente che gli era giunta voce fosse riuscito ad essere di nuovo ammesso alla squadra, un giocatore di esperienza che risvegliò la curiosità penetrante del giovane il quale lo osservò con tale perseveranza.
Io sono Evander Knight. Piacere.
Vi era stato breve tempo per i convenevoli e ad Audrey, Evander, era stato capace solamente di lanciare un'occhiata eloquente e un sorriso che era stato libero di tingersi vagamente di malignità tra un'ombra e la pioggia che aveva già ingrigito il suo viso.
A seguito delle direttive del Capitano, non poté che annuire e sorridere fieramente alla sentenza della ragazza che reputava loro pronti. Lui lo sarebbe certamente stato: avrebbe potuto saggiare attraverso le sue battute se lo fossero anche i suoi compagni, in particolare la rossa e la bionda, da cui scampare, per quanto attraente, non era un'opzione. Poggiò la scopa al suolo e respirando a pieni polmoni, cominciò la sua corsa per il primo dei due giri di campo. Sarebbe scattato con un ritmo cadenzato, ma non troppo veloce, ponendo un piede davanti all'altro mentre si sarebbe mantenuto eretto con la schiena. Le braccia sarebbe state accostate ai fianchi, piegate più o meno ad angolo retto. La sua respirazione sarebbe stata regolata tramite un'inspirazione profonda dalle narici e una lunga espirazione tra le labbra. Giunto a metà del percorso, avrebbe spinto con vigore la gamba sinistra all'indietro, fino a quando il piede non sfiorasse il gluteo corrispondente, scambiandolo rapidamente con l'altro arto. Avrebbe badato che le piante dei piedi, ogni qual volta tornavano a terra, aderisse bene sul campo bagnato dalla pioggia, e così avrebbe proseguito fino a che non avesse concluso il giro, al termine del quale avrebbe saltellato un po' sul posto agitando le braccia per riscaldare il più possibile il suo corpo. Sarebbe ripartito per il secondo giro iniziando a portare in alto il ginocchio, piegando quanto più fluidamente possibile la gamba, fino a che non avrebbe toccato l'addome. Avrebbe ripreso a controllare la propria respirazione e avrebbe mantenuto le braccia leggermente aperte per mantenere l'equilibrio durante il rapido scambio tra una gamba e l'altra. Dopodiché si sarebbe posizionato lateralmente sulla linea immaginario che lo avrebbe condotto alla fine del giro, cominciando ad avvicinare ripetutamente il piede destro a quello sinistro senza che questi s'urtassero, cercando d'esercitare un sufficiente molleggiamento sulle ginocchia che gli impedisse di mantenere la velocità. Alla fine avrebbe drizzato la testa e sarebbe corso immediatamente al centro campo, dove, riprese quelle energie necessarie all'addominale, si sarebbe disteso supino, congiungendo le mani dietro la propria testa e flettendo i gomiti, senza che questi fossero troppo distanti da sé. Avrebbe flesso anche le ginocchia facendo aderire i piedi al terreno e poi si sarebbe issato, tendendo gli addominali, per quindici volte verso gli arti inferiori di modo che potesse quasi chiudersi su se stesso. Portata a termine anche quella fatica, si sarebbe voltato prono allungando le gambe e alzandosi sulle punte, mentre le mani, allineate alle sue spalle, lo avrebbe sorretto lungo le sue braccia prima che s'abbassasse e sollevasse ripetutamente, senza dimenticare la tensione dell'addome e la stretta dei glutei che gli avrebbe permesso di beneficiare al meglio dell'esercizio fisico.
 
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view post Posted on 25/6/2020, 23:10
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-Ciao ragazzi-
Raggiunto il campo di Quidditch e lasciandosi gli spogliatoi alle spalle, Audrey rivolse a tutti un cenno del capo generale di saluto, prima di abbandonare la Nimbus a terra e portare l'attenzione sulle parole di Morgana. Seppur di spalle, essendo a pochi passi di distanza dai compagni di ruolo poté ascoltare lo scambio di battute tra Evander e Sybil e quando udì il ragazzo presentarsi a qualcuno -che ipotizzò fosse Erick- si girò verso di loro, più per curiosità che altro. L'occhiata eloquente che si vide arrivare, oltre al mutismo che Evander sembrava aver riservato solo a lei, la fecero imbestialire. Quel comportamento rancoroso nei suoi confronti stava diventando esasperante, se non addirittura piuttosto infantile, e incapace di trattenersi, sollevò gli occhi al cielo prima di passarsi una mano sulla spalla e spazzare via della polvere immaginaria dalla divisa. Ergo: quanto le fregava dei suoi deliri mentali nei suoi confronti.
Si voltò di nuovo verso il resto della squadra, e con un'occhiata fugace tentò di intercettare il viso di Xavier. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce -manco sotto maledizione cruciatus- ma le mancava terribilmente la compagnia del ragazzo. Riportò quindi l'attenzione sulla Capitana e la consapevolezza di aver finalmente una partita alle porte le mosse quell'immenso lato adrenalinico dentro di lei che fino a quel momento non era ancora stato risvegliato, e la voglia di dare il massimo lì, quel giorno in campo, insieme alla possibilità di mettere in pratica le proprie abilità durante una vera partita, la fecero iniziare a saltellare sul posto, impaziente di iniziare.
Quindi, appena ricevute le istruzioni sarebbe partita in quarta lungo il perimetro del campo con una corsa dapprima leggera, coi gomiti saldamente vicini ai fianchi e la schiena dritta, fino ad accelerare moderatamente fino a raggiungere la prima metà dell'ovale. A quel punto avrebbe cambiato andatura, sbilanciando il peso del busto leggermente in avanti per permettere alle gambe di calciare all'indietro, portando i talloni a sfiorare i glutei a ogni passo. In quel modo avrebbe quindi terminato il primo giro, tentando di regolarizzare il respiro in base alla fatica fisica senza cadere nell'affanno, per poi cambiare ancora e andare avanti sollevando le ginocchia verso l'alto in avanti, all'altezza dei fianchi, veloci e scattanti. La schiena sarebbe sempre rimasta ben dritta, tutto il peso del corpo ben bilanciato in modo da mantenere un saldo equilibrio, e avrebbe infine concluso la seconda metà dell'ultimo giro di campo con una corsa incrociata. Terminato il riscaldamento, senza perdere tempo e infischiandosene -per una volta- del fango a terra, avrebbe raggiunto i compagni a centro campo dove si sarebbe seduta sull'erba bagnata, con le ginocchia piegate e i piedi sollevati, per eseguire la serie di addominali. Nella posizione di crunch avrebbe portato il busto a sollevarsi e abbassarsi a ogni ripetizione, mantenendo le braccia incrociate davanti al petto e le gambe avrebbero accompagnato di conseguenza ogni ripetizione. Contato fino a quindici si sarebbe poi voltata a pancia a terra piantando i palmi delle mani nel fango a larghezza delle spalle e ancorando le punte dei piedi nell'erba, per poi raddrizzare le ginocchia e i gomiti. Con l'addome contratto in modo da mantenere tutto il corpo in linea retta avrebbe eseguito le quindici flessioni, inspirando quando avrebbe piegato le braccia ed espirando quando le avrebbe raddrizzate. Terminati anche quegli esercizi sarebbe di nuovo schizzata in piedi, praticamente come una molla, e avrebbe portato i palmi di entrambe le mani a pulirsi dal fango sul sedere dei pantaloni della divisa.
Quel tempo del cazzo aveva ufficialmente rotto.
Sbuffando, avrebbe poi atteso che Morgana assegnasse a ognuno di loro l'esercizio seguente.
 
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Madison Grey
view post Posted on 26/6/2020, 09:04




Nuovo allenamento, ennesima giornata di pioggia. Ormai sembrava una condizione obbligatoria quella, tanto da stare quasi per abituarmi. Certo, non avrei mai disdegnato un allenamento con un tempo diverso, ma ci si adatta a tutto e, da un primo approccio difficoltoso, pian pian stava diventando più facile esercitarsi anche in quel modo. Salutai cordialmente il resto dei compagni arrivati al campo, poi ascoltai Morgana, apprendendo con molto entusiasmo la notizia di una partita vera e propria in arrivo! Giocare sarebbe stato fantastico, ma anche solo l'idea di osservare dagli spalti la mia squadra era elettrizzante.
Ascoltai poi il Capitano descrivere il primo esercizio e mi misi subito al lavoro, più carica del solito dopo la bella notizia.
Avrei iniziato a correre normalmente, come da istruzioni. Iniziando da subito a controllare la respirazione, attraverso atti regolari ed aspirando dal naso ed espirando con calma dalla bocca, avrei iniziato portando avanti la gamba destra ed il braccio opposto, proseguendo poi con naturalezza nell'alternare gli arti. Avrei cercato di prendere e mantenere una giusta velocità, non eccessiva ma comunque buona, adatta ad un riscaldamento. Superata la prima metà di quel primo giro la corsa sarebbe diventata calciata, pertanto, prestando sempre attenzione alla respirazione e ad eseguire movimenti armoniosi, avrei proseguito con quella corsa energica portando alternativamente le gambe, al momento opportuno, indietro, cercando di arrivare a toccare o sfiorare i glutei. Avrei continuato per la metà campo rimanente, attenta a non esagerare stancandomi troppo. Quindi, senza esitare onde evitare di rilassarmi troppo, avrei proseguito con il secondo giro di campo, iniziando con uno skip alto. Partendo col piede destro, l'avrei portato avanti e sollevato quanto più possibile il ginocchio. Avrei proseguito alternando le gambe in quell'esercizio e sarei stata attenta anche ai movimenti delle braccia, affinché fossero consoni e rimanessero sempre vicine ai fianchi. Sarei stata dritta con tutto il corpo, attenta alla postura, ma senza eccedere in rigidità. Quindi sarei giunta a metà campo e, a quel punto, sarebbe stata la volta di una corsa incrociata. Mi sarei posta di profilo ed avrei iniziato con una serie di passi incrociati, portando avanti il destro e successivamente il sinistro portandolo avanti al primo, quasi a toccarlo, e a seguire fino al raggiungimento di quello che era stato il punto di partenza. Avrei cercato di muovermi sempre ad una discreta velocità, non eccessiva per evitare di cadere od altro, ma comunque adeguata.
Conclusa la corsa sarei andata a centro campo e mi sarei sdraiata, piegando le gambe e portando le mani dietro la testa, piegando quindi anche le braccia. A quel punto, sempre prestando la massima attenzione alla respirazione, mi sarei portata avanti col busto, avvicinandomi molto alle gambe, per poi scendere di nuovo giù non troppo velocemente. Avrei proseguito tentando di mantenere un ritmo regolare fino al raggiungimento dei quindici addominali. Quindi mi sarei riposata qualche secondo, poi avrei cambiato posizione, trovandomi col petto verso il suolo. Avrei aperto bene le mani e le avrei poggiate ad una sufficiente distanza, all'altezza delle spalle, portandole a contatto col terreno. Le punte dei piedi anche avrebbero toccato il campo, quindi avrei iniziato i piegamenti, arrivando col petto quasi a toccare il suolo, per poi far forza con le braccia e riportarmi su come da principio. Avrei proseguito fino al raggiungimento, di nuovo, di quindici piegamenti.
A quel punto mi sarei presa qualche minuto per riprendermi, in attesa delle nuove indicazioni.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 10:00
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All'ultimo allenamento non mi ero presentata e questo aveva fatto aumentare la mia voglia di mettermi in gioco e di tornare sulla scopa in campo, ormai questo sport era diventato parte di me e il ruolo del cercatore scorreva nel mio stesso sangue, mancare ad un solo allenamento mi aveva dato molto fastidio, lo consideravo come un segno di tradimento nei confronti della squadra. Durante la mia assenza erano ritornarti in gioco nuovi giocatori: un ragazzo dai capelli rossi, battitore, e un nuovo portiere Vivian, una ragazza; ma questa non era l'unica novità...ebbene la notizia della giornata era l'amichevole contro i Tassorosso ormai alle porte fissata per i primi di luglio. Probabilmente non avrei giocato, essendo una delle due riserve da cercatore, dopotutto ero solo una novellina e non c'era posto per tutti in prima linea. Arrivata nel campo intravidi già Morgana pronta ad aspettarci sotto la pioggia, questo Giugno non voleva farci vedere un briciolo di sole insomma! Prima che Morgana iniziasse con l'introduzione del riscaldamento e delle novità salutai tutti dicendo <<ciao a tutti ragazzi! e mi presentai alle due facce nuove avvicinandomi a loro e porgendoli la mano <<piacere io sono Lia, cercatrice>>.
Successivamente dedicai l'attenzione a Morgana e alle sue prime indicazioni: oggi il riscaldamento oltre a dei vestiti bagnati prevedeva un due giri di campo, una serie di addominali e una di piegamenti. Per il primo giro avrei effettuato una normalissima corsa a velocità costante fino a metà, in cui avrei portato le braccia piegate all'altezza del bacino, e per il resto una classica calciata, mentre per il secondo skip alto e corsa incrociata, controllando la respirazione. Alla fine di ciò mi sarei abbassata a terra accanto ai miei compagni e subito avrei iniziato a fare i quindici addominali con le mani dietro la nuca senza troppe difficoltà e poi i quindici piegamenti in cui ero un po' una schiappa, non mi erano mai andati a genio quei tipi di esercizi, mi annoiavano e in più non riuscivo a coordinarmi in modo corretto, cercai comunque di farli nel modo che meglio conoscevo tenendo il conto a mente. Alla fine con un pochino di fiatone mi sarei rialzata, questo esercizio mi aveva piegato proprio in due, mi sarei ripresa comunque ripresa subito senza particolari problemi.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 14:28
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Tanto per cambiare, su Hogwarts si stava abbattendo l’ennesimo diluvio. Come se le cose non fossero abbastanza strane dopo l’ennesimo attacco alla Scuola, anche il meteo aveva deciso di fare i capricci e quel Giugno era più bagnato che mai. Senza ormai nemmeno tentare di non infradiciarsi le scarpe, Vivian aveva raggiunto gli spogliatoi per l’allenamento di quel giorno e, infilata la divisa, aveva lasciato passivamente che il temporale si sfogasse su di lei, arrivando al centro del Campo già zuppa. Poco male, non c’era possibilità di scampare alla furia degli elementi. Nella vita strana ed ovattata che stava vivendo in quel periodo, la scozzese non aveva nemmeno fatto caso ad un importante avviso che doveva essere comparso sulla Bacheca in Sala Comune, perché le parole di Morgana riguardo ad un’amichevole imminente le perforarono i timpani andando direttamente ad accelerare il battito del suo cuore. Sarebbero finalmente tornati in campo? Un sorriso incredulo le si dipinse sul viso e, osservando per un breve momento i volti dei compagni, seppe subito dentro di sé che erano pronti, eccome se erano pronti. Elettrizzata da quell’inaspettata notizia, ascoltò le parole della Celebrian, macinando nella mente un piano per avere l’occasione di parlarne a tu per tu senza minare l’orgoglio che, testardo, le impediva di chiarire quella situazione senza farla tanto lunga. L’avrebbe fatta lunghissima, ma prima o poi era intenzionata a prendere le cose in mano, soprattutto con il Campionato alle porte. Pronta per il riscaldamento, avrebbe poggiato la Nimbus sull’erba bagnata e si sarebbe messa in fila dietro ai concasati. Avrebbe cominciato il primo giro di corsa partendo più lentamente e calibrando il fiato, per poi aumentare mano a mano la velocità fino a stabilizzarsi ad un passo più celere. Dopo lo scorso allenamento – da cui era uscita distrutta – si era impegnata in qualche corsetta al Lago e alla Stamberga per rimettersi al pari dei compagni a livello fisico e ora faceva già meno fatica. Continuando a correre con le braccia che, ritmicamente, le sfioravano i fianchi, avrebbe raggiunto la metà del giro e avrebbe portato le ginocchia a piegarsi di più, andando a calciare il sedere prima con un piede e poi con l’altro. I muscoli delle gambe avrebbero iniziato a bruciare ma non si sarebbe fermata fino ad aver completato il giro. A quel punto, avrebbe invertito il piegamento delle ginocchia che, questa volta, sarebbe stato davanti, portandole all’altezza degli addominali e cercando di mantenersi diritta con la schiena e di calibrare il respiro al tempo dell’andatura. Iniziando ad avere il fiatone, avrebbe raggiuto l’ultimo quarto di quella parte di riscaldamento e si sarebbe esibita in una corsa incrociata, da sempre il tipo di corsa che più la divertiva. Restando al passo con i compagni di squadra, avrebbe finalmente terminato i giri, concedendosi uno sbuffo finale e un breve momento di riposo. Senza perdere troppo tempo, però, avrebbe raggiunto il centro Campo e, sdraiatasi al suolo – fradicio – avrebbe iniziato a contare mentalmente gli addominali, sentendo i muscoli bruciare. Ascoltando in modo indiscreto qualche discorso tra i battitori, i secondi le sarebbero passati più velocemente e sarebbe arrivata al quindicesimo addominale ancora viva, stanca ma viva. Rotolando di lato, avrebbe cambiato posizione per eseguire gli ultimi esercizi. Aveva sempre odiato i piegamenti sulle braccia e non era mai stata brava nell’eseguirli, ma si sarebbe impegnata al massimo per non fare figuracce, anche se iniziava a dolerle ogni fibra del corpo. Avrebbe quindi portato il busto verso l’erba reggendosi con la forza delle braccia per quindici fottute volte, arrivando alla fine accaldata e infreddolita dalla pioggia allo stesso tempo. Non vedeva l’ora di salire sulla scopa, quegli allenamenti a terra la distruggevano.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 14:34
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D I R T Y H A N D S

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Senza lo studio di mezzo il Bertrand aveva dovuto trovare un altro modo per passare il tempo e tenere la mente occupata e aveva scelto di concentrarsi unicamente sullo sport, migliorando la sua forma fisica ancora di più per poter essere pronto ai vari allenamenti di Quidditch e alle future partite. Non aveva più toccato mezzo spartito da quando era successo quel che era successo, perchè farlo avrebbe significato riportare alla mente cose che lui stava cercando di dimenticare. Si stava caricando di sforzi, il suo fisico sembrava non risentire troppo della fatica... forse era soltanto una mera impressione, ma non gli interessava. Come ogni volta aveva preparato il borsone per l'allenamento di Quidditch, aveva lasciato la Sala Comune senza degnare nessuno di mezzo sguardo anche perchè non aveva alcuna voglia di fermarsi e mettersi a parlare con le persone. Passò come suo solito prima per gli spogliatoi in modo da indossare la divisa della squadra prima di recarsi sul campo.
« Squadra. » La voce piatta, di chi non aveva voglia di perdere tempo con inutili saluti e convenevoli. Tutto quello che voleva era allenarsi, prepararsi alla partita e aumentare la coordinazione con i suoi compagni di squadra. Mentre ascoltava le parole di Morgana, i tratti del viso erano notevolmente induriti; voltò il capo in direzione di Audrey solo per un istante, in quel solo istante l'occhiata che mandò alla ragazza poteva essere tradotta in un unico modo : odio. Nel profondo il Bertrand sentiva la mancanza di Audrey, della sua risata e della sua compagnia. Quella ragazza aveva tirato fuori il meglio di lui, facendogli provare determinate cose che ancora provava, in realtà... ma non riusciva a tirarle fuori, non l'avrebbe fatto ed il risultato era solo uno: l'avrebbe schiacciata con un unico gesto se solo si fosse presentata l'occasione, e un pensiero del genere fatto da lui era grave. Le rivolse poi un sorrisetto, un ghigno e niente di più prima di iniziare i suoi esercizi. Avrebbe quindi seguito Morgana e partendo dagli Anelli Sud avrebbe portato le braccia ad altezza dei fianchi, i gomiti ben pressati al busto e le gambe pronte a scattare in quella corsa rapida ma non eccessivamente, insomma una normalissima corsa che avrebbe quindi permesso al Bertrand di cominciare il suo riscaldamento. Avrebbe regolato la propria respirazione come era ormai abituato a fare percorrendo quel perimetro in modo graduale, aumentando sempre di più la velocità come aveva fatto anche durante i suoi personalissimi allenamenti. Avrebbe continuato ad inspirare e ad espirare per tutto il tempo, mano a mano che quella corsa aumentava di intensità, avrebbe potuto sentire il cuore battere sempre più veloce nella propria cassa toracica. Non avrebbe però arrestato la propria corsa e con uno scatto finale avrebbe cambiato andatura sollevando le gambe a ritmo in modo che i talloni dei propri piedi potessero cozzare contro i glutei, prima il piede sinistro e poi il destro. Il ritmo avrebbe subito un mutamento, non più super veloce ma neppure lento, un ritmo medio tale che l'esercizio potesse essere svolto nel migliore dei modi. Avrebbe poi tenuto la schiena dritta per tutta la durata del riscaldamento, senza piegare in avanti le spalle facendo sì che esse potessero essere perpendicolari alle proprie gambe e quindi ai propri piedi che mano a mano compivano quel movimento, sollevandosi da terra per scontrarsi con i glutei. Giunto nuovamente all'inizio del percorso avrebbe cambiato movimento e le gambe si sarebbero sollevate in avanti. Avrebbe staccato prima il piede sinistro da terra sollevando la gamba fino ad altezza dell'anca, il tutto tenendo schiena e spalle dritte. Dopo il primo sollevamento di gamba l'avrebbe lasciata scivolare nuovamente verso terra per prepararsi a sollevare la destra eseguendo il medesimo movimento, restando in perfetto equilibrio con il resto del corpo. Avrebbe continuato in quel modo concentrandosi unicamente sui propri movimenti, isolandosi quindi da tutto il resto che era solo mero contorno. Giunto fino ai tre Anelli Nord avrebbe dato le spalle agli spalti e dopo un profondo respiro avrebbe concluso quella parte di riscaldamento con la corsa incrociata. Quindi avrebbe stretto maggiormente le mani a pugni, tenendole sempre alla stessa altezza, rapidamente avrebbe fatto scivolare il piede sinistro all'indietro così che potesse incrociarsi con quello destro, le lunghe gambe avrebbero lavorato affinchè quell'incrocio potesse avvenire nel migliore dei modi, senza farlo finire al suolo. Lo sguardo fisso davanti, l'espressione concentrata e la mente focalizzata unicamente sulla successione dei propri movimenti, portando così quella corsa incrociata alla sua conclusione. Lavorando sempre sulla respirazione avrebbe concluso la corsa spostandosi verso il centro del campo di Quidditch, quindi senza perdere tempo si sarebbe disteso sul terreno, ignorando ancora una volta la pioggia, quindi avrebbe disteso l'intero corpo piegando poi le gambe. Avrebbe puntato bene i piedi in terra portando le mani dietro la testa, tenendo quindi le spalle larghe. Avrebbe sollevato la parte alta della schiena cominciando quella serie di addominali, inspirando ed espiando profondamente in modo da non stancarsi dopo i primi tre addominali. Avrebbe fatto attenzione a tenere la giusta postura senza sollevare i piedi e senza incurvare la schiena, ma ormai lui era abituato a svolgere quel tipo di esercizio. Mentalmente avrebbe contato il numero di addominali ed una volta concluso avrebbe preso giusto un minuto di pausa restando steso sul terreno, gli occhi chiusi così che la pioggia non potesse accecarlo. Passato quel minuto e respirato a pieni polmoni avrebbe proseguito l'allenamento e con uno scatto si sarebbe voltato a pancia in giù piantando le mani al suolo. Avrebbe fatto sì che fossero allineate con la larghezza delle proprie spalle, quindi avrebbe piantato le punte dei piedi al suolo e dopo un profondo respiro avrebbe disteso completamente le braccia verso l'alto, sollevando l'intero corpo senza però mai incurvare la schiena o piegare le gambe. Allo stesso modo avrebbe piegato le braccia verso il basso ma senza mai toccare il terreno con il corpo e nuovamente le avrebbe distese verso l'alto. Avrebbe proseguito in quel modo, distendendo le braccia e piegandole mano a mano, sfiorando appena il terreno ma senza mai poggiarsi e una volta raggiunto il numero di sollevamenti si sarebbe nuovamente voltato a pancia in su con uno scatto, godendosi un pò di riposo prima di sollevarsi da terra e attendere nuove istruzioni dalla loro Capitana.
 
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Terminato il riscaldamento, Vivian avrebbe teso le orecchie, in ascolto delle istruzioni di Morgana. Annuendo per rendere chiaro che avesse compreso l’esercizio, avrebbe poi recuperato la scopa e, finalmente, vi sarebbe salita, librandosi verso gli anelli Nord. Avrebbe iniziato lei a difendere le porte e, dunque, dopo un cenno d’intesa alle compagne – avrebbero dovuto fondare un club di Portieri? I Battitori sembravano averlo e lei voleva stare al passo con le mode – si sarebbe posizionata al centro degli anelli, pronta. Avrebbe dunque osservato Trish e Madison alle prese con il ruolo di Cacciatrici e con una manovra abbastanza complicata come la Wollongong Shimmy. Senza lasciarsi distrarre dalla pioggia, avrebbe ridotto gli occhi di ghiaccio a due fessure per non perdere nemmeno il più lieve cambio di rotta. Non era facile tenere d’occhio entrambe le giocatrici con le relative Pluffe ma Vivian avrebbe fatto del suo meglio e, quando fosse arrivato il momento del tiro, avrebbe cercato come sempre di capire quale fosse l’anello mirato, anche perché avrebbe dovuto parare in modo diverso in base a questo. Così, se una delle due avesse puntato l’anello di sinistra si sarebbe lasciata scivolare dalla gravità verso il suolo, reggendosi con le gambe e il braccio sinistro al manico della scopa per parare con la mano dominante in Sloth Grip Roll. Se uno dei due lanci si fosse diretto all’anello centrale, si sarebbe esibita in una Starfish – James gliel’aveva fatta fare talmente tante volte che ormai era la manovra che le veniva più automatica – tenendosi alla scopa con i soli arti sinistri e cercando di coprire più spazio possibile con il corpo. Se invece l’anello prescelto fosse stato il destro, si sarebbe divertita a cercare di colpire la scarlatta con la saggina della sua Nimbus, imprimendo forza e precisione al mezzogiro che avrebbe dovuto compiere per riuscirci. Comunque fossero andate le parate, avrebbe dato il cambio a Madison e, partendo dal centro del Campo insieme a Trish, sarebbe schizzata a massima velocità in un zig zag sempre più stringente, fino ad arrivare in prossimità degli anelli e lanciare la Pluffa in direzione di quello sinistro. Quando sarebbe giunto il momento, avrebbe replicato la stessa manovra con Trish alla porta ma, questa volta, avrebbe mirato all’anello centrale.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 16:20
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La capitana ci raduno tutti iniziando a dare ad ognuno di noi un compito da fare, io come la mia compagna Heather avevamo una nuova caccia al Boccino, ormai ero diventata pratica di queste esercitazioni. Questa volta ci disse già Morgana che mossa avremmo dovuto usare per la presa finale e ne introdusse una nuova simile alla Finta Wronski ma con qualche differenza. Il Boccino era già stato liberato, perciò appena la Serpe ci diede il via mi precipitai subito ad una postazione elevata per svolgere un accurata ricerca della pallina dorata, avrei scrutato con lo sguardo ogni spazio del campo tra i giocatori e tra le torrette fino per cercare di intravedere qualche bagliore prima dell'avversaria. Se fossi stata abbastanza veloce avrei potuto vedere il Boccino sfrecciare tra la torretta di Grifondoro e quella di Serpeverde altrimenti avrei visto Heather dirigersi in quella direzione e io l'avrei seguita nella speranza che il suo avvistamento fosse vero. In caso contrario mi sarei ridata alla ricerca fino a potermi trovare nel pieno inseguimento. Successivamente dopo aver preso posizione in coda alle ali metalliche mi sarei concentrata su di loro, a tal punto che la pioggia e il leggero fastidio dei vestiti zuppi non mi avrebbe fatto più alcun effetto. La pallina dorata avrebbe messo fin da subito a dura prova le mie abilità: dapprima con una schizzata verso gli Anelli Sud con movimento ondulatorio lungo il campo, poi con una strettissima inversione a U. Durante questi spostamenti avrei effettuato dei rapidi movimenti snelli e semplici, vista ormai la praticità di quelle mosse. Dopodiché avrei virato verso sinistra a basandomi piano piano di quota fino a raggiungere le porte a Sud, facendo poi uno slalom tra i pali dei tre anelli e infilandomi tra di essi con estrema precisione. Il Boccino avrebbe sfiorato il terreno prima di risalire vero l'alto in modo perpendicolare al campo di gioco, solo allora (a causa della mia concentrazione sulle ali metalliche) avrei visto con la coda dell'occhio una palla di dimensioni non indifferenti venire verso noi cercatrici. Caspiterina! Questa non ci voleva! "va be forza e coraggio Lia ce la puoi fare", mi dissi tra me e me poco prima di spostarmi dalla traiettoria del bolide e cercare di schivarlo senza perdere di vista il mio vero obbiettivo, avrei dovuto fare attenzione a non finire ricoverata al San Mungo e allo stesso tempo ai movimenti rapidi del Boccino D'oro. Ma d'altronde nessun problema, era la specialità di noi donne essere multitasking, no?
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 26/6/2020, 17:40




Recepite le nuove direttive, Alexander afferrò rapido la sua Nimbus e spiccò il volo verso il centro del campo. Senza badare alla pesantezza della divisa, ormai pregna d'acqua, avrebbe recuperato una pluffa e iniziato subito la serie di passaggi, posizionandosi in testa alla fila e preparandosi a passare la pluffa in reverse ad un altro cacciatore. Avrebbe perciò alzato il braccio destro fin sopra la spalla del medesimo lato, in modo che la mano con cui teneva salda la pluffa potesse passare indisturbata oltre la sua spalla, mentre lanciava una fugace occhiata alla persona che avrebbe ricevuto la scarlatta, cosi da essere sicuro della sua posizione. Repentino avrebbe quindi scagliato la pluffa all'indietro, cercando di lanciarla con precisione e forza verso la persona scelta, che sperava fosse pronta a ricevere. Avrebbe poi portato nuovamente la mano destra a stringere il manico della scopa, continuando la serie di passaggi fino allo stop decretato dalla rossa; a quel punto avrebbe rapidamente sterzato per affiancare il giocatore in possesso della pluffa dal lato destro, urtandolo con una possente spallata, in modo da rendere difficile l'avanzamento verso gli anelli, mentre un altro cacciatore si preparava ad affrontare l'avversario frontalmente. Terminata quella prima fase, il diciassettenne sarebbe tornato alla postazione iniziale, pronto a ripetere il tutto, ma con qualche piccola modifica. Dopo un numero considerevole di passaggi rapidi, allo stop del Capitano avrebbe di nuovo cambiato posizione, ricoprendo il ruolo di colui che avrebbe affrontato il possessore della scarlatta frontalmente, come la Parkin's Pincer richiedeva. Senza alcun timore avrebbe dunque appiattito il busto sul manico della Nimbus e, al massimo della velocità consentita da quest'ultima, si sarebbe diretto contro il suo avversario, pronto a sottrargli la pluffa. Con il palmo della mano ben aperto, avrebbe quindi allungato il braccio destro in direzione della scarlatta protetta dall'avversario, urtandolo duramente con la spalla sinistra, cosi da destabilizzarlo e appropriarsi della scarlatta.
Conclusa anche quella seconda fase di difesa, dopo la solita serie di passaggi, il serpeverde si sarebbe ritrovato con la scarlatta tra le mani al momento dello stop decretato dalla voce della rossa, ben consapevole di quello che volesse dire. Sarebbe quindi partito come un fulmine verso gli anelli a Sud dell'ovale, provando a seminare i due cacciatori che avrebbero provato a marcarlo, e contrastandoli con una serie di duri urti con le spalle e le ginocchia; avvistato il terzo cacciatore in avvicinamento, frontalmente, Alexander si sarebbe esibito in una rapida manovra evasiva, cosi da confondere l'avversario e dribblarlo senza troppi problemi. Avrebbe quindi iniziato una rapida discesa verso il basso, per poi risalire velocemente e all'improvviso, a seguito di una sterzata con la scopa verso l'alto, che avrebbe accompagnato con dei rapidi cambi di direzione, prima verso sinistra e poi verso destra. Se fosse riuscito ad arrivare in prossimità degli anelli Sud, senza pensarci due volte, Alexander avrebbe caricato il braccio destro all'indietro come una specie di molla, per poi rilasciarlo e distenderlo di nuovo in avanti, scagliando cosi, con tutta la forza a sua disposizione, la scarlatta verso l'anello scelto: quello centrale.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 18:40
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~Keep you in the dark~

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Per il secondo esercizio Evander dovette prendere quota con la scopa per cominciare a setacciare con occhio critico il Campo alla ricerca del Bolide. Mentre lo scozzese scrutava in lungo e in largo mantenendosi ad alta quota, con un po' di fortuna avrebbe notato con la coda dell'occhio Erick Fenrir Berg sfrecciare verso gli anelli Nord, evidentemente allarmata dalla presenza di una palla metallica. Non appena avrebbe concentrato tutta la propria attenzione in quella zona, individuando lui stesso il Bolide, avrebbe volato in prossimità delle sue compagne di squadra in modo da favorire il veloce passaggio che avrebbero dovuto effettuare. Tant'è che le sue braccia avrebbero disegnato la classica postura, con la complicità del busto, pronta perché potesse ricevere il tiro. Seguendo freneticamente con lo sguardo la dinamica che si sarebbe svolta, fino a che il ritmo e la distanza non avrebbero segnato il momento giusto per il giovane. Con un movimento rotatorio il più preciso possibile, avrebbe centrato il Bolide con il corpo della mazza indirizzandolo a chi di dovere. Nel mentre avrebbe dovuto tenere le orecchie aperte al minimo accenno di un ordine che ricordasse, nella pioggia, "stop". Quando questo fosse arrivato, Evander, indipendentemente da colei o colui a cui si sarebbe dovuto accostare (eccetto chi sarebbe stato destinato eventualmente dalla sua ultima battuta), avrebbe affiancato il Battitore o la Battitrice senza invaderne lo spazio, ma coordinandosi nello spazio in modo sufficiente perché la punta della sua mazza potesse congiungersi con quella dell'altro affinché potessero battere con la potenza unita il Bolide. Avrebbe dovuto calibrare bene il colpo e, come in precedenza, avrebbe stretto le gambe attorno al manico e inclinato leggermente in avanti il torso per resistere al contraccolpo, al contempo misurando in centimetri l'ampiezza del suo colpo perché fosse commisurato quanto più all'azione del suo compagno o della sua compagna.
 
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48 replies since 22/6/2020, 21:30   853 views
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