| La Hewer era tanto presa dai dolciumi all'interno dell'amato negozio che quasi non si era accorta di aver rischiato di chiudere in faccia la porta ad una compagna di scuola. Non si era nemmeno voltata inizialmente per riconoscerne i tratti, tant'è che allora non l'aveva minimamente definita come tale, bensì come una semplice "altra cliente". La sentì salutare, iniziando ad associare vagamente la voce della ragazza ad una piuttosto nota, benché non fosse così amica. Non si lasciò distrarre dalla cosa: si era subito fiondata sulle pietanze zuccherate, aveva osservato solo quelle, e il suo pensiero prevalente era restato quello anche mentre si era disposta ordinatamente in coda, aspettando i suo turno. Dall'altra parte del bancone, com'era accaduto la volta prima, la Corvonero aveva riconosciuto la professoressa Riddle. La Responsabile, dopo aver ascoltato la sua studentessa, nonché cliente, si era limitata ad ascoltare attentamente Cassandra per poi dirigersi verso i dolciumi richiesti dalla ragazza. Proprio in quel momento, la giovane che si era addentrata nel negozio poco dopo la bronzo-blu iniziò a parlare, accostandosi a lei con fare tranquillo. Fu lì che la Corva ebbe la possibilità di capire chi fosse. Quando questa si era affiancata a lei per ordinare a sua volta, la Hewer aveva lasciato che gli occhi si spostassero a suo fianco, in direzione della proprietaria di quella voce familiare. Ne riconobbe inizialmente la chioma, folta e di un colore deciso e forte - quel giorno in contrasto col tenue verde acqua indossato dalla stessa. Sebbene non conoscesse più di tanto la proprietaria, la Hewer pensò che quei toni si addicessero alla Grifondoro. La Riddle aveva salutato anche lei naturalmente e si era diretta per recuperare le cioccorane al pistacchio ordinate dalla rosso-oro. Giulia, così si chiamava la ragazza aveva quindi iniziato a parlare alla Corvonero, probabilmente perché non aveva senso trovarsi lì così e non aprire bocca. Sembrava essersi interessata in particolare ad uno dei dolciumi ordinati dalla bronzo-blu, pietanza zuccherata che - effettivamente - aveva colpito pure lei, e proprio per quello la pallida ragazza aveva deciso di ordinarla. Si trattava di un pacchetto di caramelle dalla proprietà particolare di far calare chiunque le mangiasse in un sogno ad occhi aperti, coinvolgendo tutti i sensi, oltre al gusto. Cassandra sentì gli occhi della ragazza puntarsi contro i suoi con una certa sicurezza e decise quindi di ricambiare il tutto, accompagnando il gesto con un sorriso gentile, a labbra serrate. - Non le ho mai provate, in realtà. Mantenne il sorriso, costretto ad aprirsi per lasciar fuoriuscire la battuta di rimando alla rossa. Le dita sottili, ancora infantili a giudicare dalla forma delle unghie, si erano intrecciate senza chiudersi all'altezza del petto della Corva. - Però pensavo che fosse interessante provarle, "perché non oggi?" mi sono chiesta... quindi eccomi qui! Ridacchiò un poco. Era strano il fatto che avesse iniziato a parlare in falsetto mimando sé stessa, ma non era una cosa a cui dare particolare importanza. La Swan, però, non aveva tutti i torti ad esserne vagamente intimorita. - Effettivamente è un po' un azzardo, per questo mi piace molto. Più la tua testa vola fra le nuvole mentre fantastichi, più duro sarà il colpo quando torni a terra, se lo pensi in maniera negativa. Portò la bocca tutta d'un lato, realizzando di non essere stata tanto incoraggiante con quella sua affermazione. Era inoltre probabile che la Grifona non fosse proprio dell'umore giusto per stupidaggini simili. La Hewer lasciò sbadatamente posare gli occhi su una delle sue cicatrici, spostando subito lo sguardo. Evitava di pensarci il più possibile, di giorno, ancor meno ne parlava. Più che altro, non poteva parlare di molto, dato che non ricordava praticamente nulla. Un discorso simile sarebbe stato ad ogni modo troppo amaro e avrebbe rovinato quell'atmosfera zuccherata e gioiosa di quel negozio. - Al contrario, ci si potrebbe però concentrare sulle sensazioni provate nel mentre, senza pensare a quando si tornerà "alla normalità". Basta non pensarci, credo. I suoi lineamenti si fecero meno distanti e lasciarono il posto ad un'espressione più dolce e calda, come per rimediare a quanto detto in precedenza.
In risposta al suo pensiero sulla Casa di Marzapane era giunta una domanda, domanda posta da una voce maschile, più adulta rispetto a quella dei suoi coetanei. Si girò in quella direzione, qualunque essa fosse, per capire di chi si trattasse. Un'altezza media, dei capelli scuri, dei lineamenti noti che la Hewer associò solo in un secondo momento a quelli del Guardiacaccia. La Corvonero non ci aveva mai avuto a che fare in maniera tanto diretta, si era limitata a vederlo sporadicamente fra i territori di Hogwarts. Non avevano mai intrattenuto una vera e propria conversazione e la bronzo-blu sorrise all'idea che forse il tutto sarebbe avvenuto per la prima volta in un negozio di dolci. Cassandra gli avrebbe risposto, ma la professoressa Riddle fu ben più pronta e rapida rispetto a lei. Osservandola, si poteva dire per un qualche motivo che la donna fosse contenta del terzo cliente presentatosi in quel momento. Non era entrato in quel momento, ma evidentemente la ragazza era stata troppo distratta per accorgersi persino di lui. Gli rivolse un sorriso di circostanza per salutarlo educatamente. Mostrando un sorriso alla Grifondoro, aveva inoltre chiesto consiglio alle due, trattandosi probabilmente di un cliente poi non tanto abituale. Non era difficile che i due avessero un rapporto migliore rispetto a quello fra lo stesso e la Hewer, come anticipato in precedenza. Ad ogni modo, la Corva si concentrò per pensare ad una risposta da dare ma fu difficile per lei nominare qualsiasi dolce, non conoscendo assolutamente i gusti di Lestrange. Non sapeva inoltre se dargli del tu o del lei: nonostante fosse giovane, si trattava pur sempre di una carica di Hogwarts. Eppure era sembrato così amichevole sin da subito. Si era divertita in particolar modo sentendo la reazione esageratamente entusiasta del mago. Era strano sentire qualcuno rivolgersi in maniera così amichevole alla professoressa Riddle e la scena aveva lasciato scivolare una risatina alla Corva, la quale cercò subito di soffocare il tutto per non risultare scortese. Inutile dirlo, ma la Corvonero si era persa nuovamente, risultando troppo lenta. Il Guardiacaccia aveva già ordinato un drink mai assaggiato, offrendolo subito alle due. Cassandra lo guardò un po' scrutandone i lineamenti del volto cercando di essere discreta, probabilmente fallendo, in verità. - Uhm, se non è un problema... accetto volentieri. Prometto di non berne troppo. Sorrise educatamente, evitando di proposito di chiamarlo direttamente. Nel mentre, recuperò i dolci ordinati, porgendo di rimando i due galeoni e le sette falci dovuti alla proprietaria di Mielandia. Rivolse un'espressione entusiasta al Guardiacaccia, il quale aveva affermato di avere intenzione di fermarsi lì a consumare il drink appena acquistato. - Penso che mi unirò anch'io! Quasi presa dall'eccessiva contentezza, dimenticò di non avere alcun rapporto amichevole col giovane. - Se non disturbo, ovviamente. Lasciò spostare lo sguardo alla sua destra e arrossì un poco. Lei stessa si trovava insopportabile quando risultava così rammollita. Si girò quindi verso Giulia, invitando silenziosamente la Grifondoro ad unirsi.
|