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qua.
Quando una mano era spuntata dalla buca delle lettere, Aryanne aveva fatto un balzello indietro, portandosi le mani alla bocca per celare il proprio stupore. Aveva dunque rivolto lo sguardo a Lucius, con gli occhi spalancati in due pozze di sorpresa limpida e verdastra. Dietro l'uscio sembrava nascondersi un vecchio, probabilmente un uomo anziano e goloso, poiché l'arto era emerso a pretendere l'obolo solo una volta ascoltata la sua proposta zuccherina.
– Arrivo subito, signor mano, mi aspetti! – aveva dunque annunciato risoluta, ricomponendosi in quattro e quattr'otto. Volteggiò sul posto e, con un
crac di stoffa e capelli, sparì.
Sparì, sì, per riapparire non tanto lontano da là: Mielandia si trovava a Hogsmeade, proprio come la casa del soggetto da corrompere, ma il tempo era prezioso e non le sembrava il caso di lasciare il misterioso informatore con la mano in attesa. Si sarebbe sicuramente stancato.
Entrò dunque nella bottega dolciaria deglutendo frettolosamente la sua stessa impazienza e raggiunse il bancone con l'espressione accorata di un naufrago aggrappato a una tegola in mezzo al mare.
– Buongiorno! – salutò chiunque fosse stato nella posizione di servirla quel giorno. – Vorrei acquistare... uhm – rifletté, abbassando lo sguardo sul listino del negozio. – Ecco, sì: dieci Cioccorane, una confezione di Billywig di Caffè, una di Gelatine Tutti i Gusti +1 e una di Api Frizzole. – Annuì. – Credo sia sufficiente per soddisfare l'appetito di un goloso, no? – mormorò tra sé e sé, spostando nervosamente il peso da un piede all'altro.