Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Chi si accontenta rode, Allenamento No.16

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view post Posted on 11/6/2020, 17:39
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ঌ She the Fire


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Giovedì, quattro del pomeriggio: tutti dovevano avere digerito il pranzo, ed essere pronti a volteggiare nell'aria come uccelli leggeri. Auburn stava aspettando i suoi compagni fasciata nella sua divisa, la pioggia che colava sul suo volto, deviando quando incontrava le cicatrici che lo marcavano, seguendone le tracce. I capelli erano intrecciati in modo stretto, viste le condizioni estremamente bagnate.
   « Buon pomeriggio, ben ritrovati.»
Parlò ad alta voce, per sovrastare il rumore della pioggia.
   « Dato che piove sul bagnato, per oggi lasciamo perdere le esercitazioni a terra: tutti sulle scope da subito! Un paio di giri di campo per riscaldamento, come sempre partendo piano e poi accelerando man mano. Mi raccomando, stringetevi bene alle scope che con tutta sta pioggia è un attimo scivolare. »
Una piccola smorfia, l'ultima cosa che gli serviva erano altri traumi.
   «  Partiamo tutti dagli anelli Sud. Maeve, io e te ci teniamo a circa tre metri d'altezza, Philip e Nathan a sei metri, Julius e Nora a nove, Giulia e Anahí a dodici metri. Occhio anche a non sbattervi ai pali, la visibilità è completamente ridotta!
Quando avrete finito i giri, ci armeremo delle tre pluffe a disposizione e faremo dei passaggi tra di noi: Julius, tu starai in porta e proteggerai gli anelli Nord. Tutti gli altri facciano almeno un tentativo di tiro e un passaggio!
Terminati i passaggi, proveremo a cimentarci tutti nel ruolo di Cercatore: libererò quattro boccini, utilizziamo le coppie del riscaldamento per un po' di competizione. Ogni coppia avrà un Boccino da inseguire, e quindi un solo vincitore. Sappiate che la tecnica vincente non è sempre la velocità: molto spesso con il Boccino si ottengono risultati migliori con la pazienza e l'ingegno, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità come oggi. Tenetelo a mente, e cercate di sviluppare una strategia. La ricerca dei boccini occuperà tutta la seconda metà dell'allenamento, varrà quindi come due esercizi: nella prima fase cercate di concentrarvi su come individuare e inseguire il boccino, nella seconda tentate una cattura.
Tutto chiaro? Forza, bando alle ciance o congeleremo.»
Finito di dare quelle brevi disposizioni, si sarebbe avviata insieme alla sua Squadra verso gli anelli Sud, da cui avrebbe cominciato l'esercizio insieme a Maeve. Avrebbe eseguito i suoi giiri di riscaldamento tenendo d'occhio la recluta, che aveva già dato prova di sapersela cavare ma che comunque avrebbe dovuto affrontare una difficoltà aggiuntiva non da poco, viste le cascate d'acqua che venivano giù dal cielo. Avanzando al suo ritmo, avrebbe cercato di tenere d'occhio anche il resto della Squadra, che volava sopra le loro teste

//Scadenza per eseguire tutti e quattro gli esercizi: domenica 28 giugno alle 23:59. Ogni esercizio deve corrispondere a un post distinto.

 
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view post Posted on 21/6/2020, 21:51
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Era il secondo allenamento successivo alla sua dimissione dal San Mungo e, a dirla tutta, il karma non era proprio stato dalla sua parte. Non la aveva fatta spiaccicare al suolo o investire da un Dorsorugoso Norvegese, certo, ma in compenso aveva fatto sì che piovesse durante entrambi gli allenamenti e, di conseguenza, lo stato d'animo della nostra non era esattamente alle stelle.
Ad ogni modo, non mancava in lei la volontà di riprendere gradualmente la sua routine, seppur con calma e tranquillità, per non scombussolare ancora di più il suo corpo e quel senso di stanchezza che continuava ad attanagliarlo. Si era perciò recata al Campo, nonostante il clima, per partecipare all'allenamento - come la volta precedente, però, si riservava di tirarsi indietro dagli esercizi qualora li avesse ritenuti troppo faticosi. Salutati i compagni e ascoltata la spiegazione di Auburn, ad ogni modo, le sembrò di poter sostenere tutto l'allenamento, che comunque avrebbe affrontato con calma.
Montò quindi in sella alla sua Nimbus e si assicurò di reggersi ad essa con tutte le sue forze: le dita strette sul manico, gli adduttori ugualmente contratti per stringere la scopa, il busto rasente il legno. Iniziò i giri di volo a circa dodici metri dall'erba, distanziata adeguatamente da Anahì così che entrambe avessero la libertà di volare, e fece attenzione a guardarsi per bene attorno e davanti, per evitare i vari pali parzialmente coperti dal clima di quel giorno. La velocità fu neutrale all'inizio e andò ad accelerare, anche se la nostra si tenne sempre attenta a ponderare il volo, riservandosi di frenare o decelerare qualora avesse riscontrato difficoltà.
 
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view post Posted on 21/6/2020, 22:09
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Per il secondo esercizio la nostra si sarebbe avvicinata agli altri, pronta a ricevere la Pluffa. Una volta ricevuta, avrebbe fatto in modo di passarla al suo compagno più vicino agli anelli Nord, protetti da Julius: quelli erano il target di tutti, perciò la Cacciatrice credette fosse meglio spostarsi in quella direzione per facilitare il lancio a uno qualsiasi tra i suoi concasati. Avrebbe perciò mirato il compagno in questione, cercando di calibrare la forza nel braccio dominante e di mirare la traiettoria quanto più precisa possibile. Se il passaggio fosse andato a buon fine, avrebbe atteso per ricevere nuovamente la Pluffa. Poi, con la palla tra le mani, avrebbe volato quanto più vicino possibile agli anelli Nord, fermandosi nell'aria di tiro. Avrebbe quindi alzato il braccio dominante, la Pluffa stretta tra i polpastrelli, per poi mirare all'anello destro e far scattare il braccio verso di esso. All'ultimo momento avrebbe cambiato la traiettoria, mirando all'anello sinistro e sperando nell'efficacia di una classica finta.
Sarebbe rimasta attenta ai movimenti della Pluffa fino alla fine dell'esercizio, cimentandosi in altri passaggi e tiri in porta qualora fosse stato possibile, ma sempre con la massima cautela nei movimenti.
 
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view post Posted on 23/6/2020, 15:49
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Quel tempo così ... poco conciliante, tanto simile a quello della partita di inizio mese, non sapeva dire se la facesse più incazzare o sentire a disagio. Non era troppo convinta. Sapeva per certo fosse molto infastidita. Durante il tragitto per raggiungere il campo aveva preso ad armeggiare con i capelli nel tentativo di tenerli a bada così da evitare che le si appiccicassero ovunque. Cambiata con la divisa raggiunse il resto della squadra ed assottigliò lo sguardo per evitare di farsi accecare da qualche goccia di pioggia. Annuì alle parole di Auburn e non appena finì con le spiegazioni scavalcò la scopa e prese il volo cercando di raggiungere i nove metri che le erano stati affibbiati. Una volta raggiunti, partendo dagli anelli Sud, avrebbe cominciato con i giri di campo ancorandosi attentamente alla scopa, posizionando le gambe ben strette al manico, così come le mani in cima. Avrebbe cercato di visualizzare quanto più possibile quel che si trovava davanti a se, quindi muovendosi con attenzione avrebbe cercato di percorrere il perimetro del campo aumentando gradualmente la velocità facendo attenzione a non scivolare dal manico cercando di mantenersi sempre ben posizionata, chinando il busto sempre più sullo stesso manico per acquisire velocità ed allo stesso tempo per avvicinarsi più al raggio visivo che avrebbe potuto acquistare grazie alla scopa. Con lo sguardo assottigliato avrebbe provato ad avanzare ulteriormente cercando di mantenere un minimo la visuale di dove si stava recando e non andare totalmente a memoria. Quindi avrebbe continuato su quell'ondata percependo l'acqua impregnarsi sempre più nella divisa cercando di aumentare ancora la velocità fino al termine dell'esercizio.
 
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Philip Price
view post Posted on 23/6/2020, 16:42




Starnutì forte, senza riuscire a mettersi la mano davanti alla bocca. Perdeva tutto, in quell'ovale meno verde e più fangoso: vergogna, inibizioni, buone maniere. Era l'assurdo potere del Quidditch, una cattiva influenza su quel carattere sempre troppo educato e misurato. Poteva sporcarsi, lì. Poteva sganciarsi da terra e lasciarsi indietro le spoglie di comune mortale.
Poteva gridare.
Si riunì ai compagni crivellati dalla pioggia, senza badarci granché; capelli aderenti al viso, divisa già fradicia e un sorriso rigato dalla violenza dello scroscio. Alzò la mano libera in saluto, puntellandosi alla propria Nimbus ben piantata nel fango in un sostegno improvvisato. Annuì alle disposizioni, scavalcando la propria Ombra non appena gli venne concesso; avrebbe cercato Nathan con lo sguardo, scaldando le corde vocali con un mugugno forte, fatto apposta per farsi sentire.
Prendersi gli occhi del minore del Blaine, lasciando salire due volte le sopracciglia.
- Pronto? -
Strinse le cosce al legno, subendo la sensazione di bagnato; si sarebbe staccato da terra dopo un minimo molleggiamento sulle ginocchia, atto a risvegliare gli arti inferiori in una simultanea contrazione dei polpacci. Ridusse gli occhi a fessure al raggiungimento dei sei metri imposti dal capitano Gold, dando il via ai due giri di riscaldamento in progressione lenta; avrebbe a mano a mano piegato la testa in avanti, per lenire il taglio della pioggia sul viso e schermarsi, di pari passo con l'aumento dei giri del motore. Si sarebbe poi piegato con la schiena, al fine di ridurre l'ingombro e migliorare l'aerodinamicità della postura, stringendo forte i pugni alla Nimbus specialmente in fase di curvatura. Caviglie incrociate sotto e gomiti stretti, assecondando la svolta sul lato interno controbilanciando il peso.
Avrebbe spinto per un cambio di passo sul rettilineo, senza però chiedere troppo a sé stesso in virtù di una visibilità scarsa. Al termine del riscaldamento, quei brividi di freddo percepiti all'inizio non c'erano più, soppiantati da una scarica interiore, qualcosa di vero solo in teoria. Motivazioni, stimoli, l'altitudine a cavallo di una scopa e la voglia irrazionale di lasciare indietro Nathan Blaine.
Nessuna pioggia avrebbe cambiato certe cose.
 
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Philip Price
view post Posted on 23/6/2020, 17:00




Tenendo conto delle disposizioni di Auburn, si sarebbe spinto nella zona nevralgica del gioco con uno scatto della propria Nimbus. Mantenne un'andatura adeguata al momento, osservando lo sviluppo dei primi scambi tra i possessori della pluffa; tentò di prevedere un passaggio, spostandosi di conseguenza in prossimità del compagno in possesso della palla. Avrebbe quindi staccato la mano destra dal manico, affidando all'opposta la guida della Nimbus per una progressione lenta e calcolata in avanti.
- Qui! -
Nessun filtro, richiamando la sua attenzione con personalità, lasciando fluire attraverso il Quidditch le emozioni più vere ed istintive. Forte, diretto, nell'unico modo possibile per sovrastare lo scroscio pioggia.
A pluffa conquistata e mantenuta al sicuro sotto la propria ala destra, si sarebbe piegato in avanti irrobustendo la stretta al manico con le cosce per schizzare verso gli anelli a doppia velocità; si lasciò conquistare dalla miglior posizione di un altro membro, optando senza pensarci due volte per un passaggio secco in sua direzione, contraendo l'addome in una rotazione minima ed antioraria per rilasciare pluffa ed energia con lo scatto di una molla. Da destra verso sinistra, liberandosi della pluffa con il sostegno poderoso della spalla interessata dal movimento del bacino; il braccio di richiamo si sarebbe staccato dalla scopa per assecondare la mossa e bilanciare l'equilibrio, seguendo con naturalezza la sinfonia del corpo.
Si sarebbe poi appostato nella zona di Julius per conquistarsi un passaggio da parte di qualcuno, al fine ultimo di indirizzare sul portiere il proprio tentativo di tiro; a palla intercettata, avrebbe orientato la scopa agli anelli scattando in diagonale verso quello più alla propria destra. Con freddezza, avrebbe tentato una finta di tiro proprio su quell'anello, situato alla sinistra di Julius, il più vicino e il più sicuro, senza però affondare il colpo. Sperando di aver tratto in inganno il maggiore dei Blaine, avrebbe infine optato per una conclusione ad incrociare sul cerchio più lontano.
Denti stretti e scarico della palla scarlatta con una brusca rotazione del busto, accompagnando il tiro con tutto il corpo e la scopa stessa, girata con forza di trazione dalla mano sinistra.
 
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view post Posted on 23/6/2020, 20:37
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Terminati i giri di campo avrebbe aspettato pazientemente che una delle pluffe fosse libera per effettuare il proprio esercizio. Una volta afferrata avrebbe fatto attenzione che la presa fosse ben ferrea sulla palla e successivamente con la mano libera si sarebbe aggrappata al manico di scopa per cominciare a muoversi in direzione degli anelli protetti da Julius. Avrebbe cercato di intercettare i movimenti del ragazzo, avvicinandosi gradualmente all'area di punteggio assottigliando lo sguardo sulla sua figura in lontananza, che avrebbe faticato a vedere come si deve a causa del maltempo. Doveva comprare degli occhialini. Cercò di mettere a fuoco la sua immagine, i suoi movimenti e capire magari se avesse un qualcosa di ritmico che si ripresentasse magari ad esempio passare sull'anello destro ogni sette secondi o cose simili. Nel frattempo con la pluffa stretta in mano caricò il braccio all'indietro cercando di calcolare anche il fatto che la pluffa sarebbe stata intralciata dal tempo. Avrebbe attivato i muscoli delle braccia per farli contrarre così da caricare ancora il braccio sperando di dargli abbastanza forza per poter superare non solo la pioggia ma anche le difese di Julius. Concentrandosi su braccio ed avambraccio, sentendo bruciare i rispettivi muscoli non appena si fosse sentita pronta avrebbe steso il braccio in avanti accompagnando l'arto in direzione dell'anello centrale facendo attenzione ai movimenti del ragazzo, imprimendo quanta più forza possibile nel lancio sperando fosse abbastanza forte. Che fosse andata bene o male, si sarebbe fatta ridare la pluffa da Julius per passarla al prossimo attaccante. Si sarebbe quindi allontanata dall'area di punteggio ed avrebbe assottigliato lo sguardo cercando di trattenersi saldamente al manico di scopa stringendo le cosce sullo stesso per evitare di scivolare, quindi, individuato il prossimo interessato avrebbe tirato le braccia dietro la testa contraendo i muscoli, avrebbe osservato la posizione del compagno di turno e cercando di calcolare la distanza e la pioggia di mezzo avrebbe alzato la pluffa stendendo le braccia verso l'alto e spingendole in avanti per indirizzare la pluffa in sua direzione cercando di fare quindi un passaggio comodo al destinatario per aiutarlo nel lancio in porta.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 22:34
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La pioggia imperversava sul campo e non potei che esserne felice. Il rumore della pioggia era il meglio che potevo chiedere per acquietare la mente e le stanche membra che si trascinavano a fatica. Arrivato al campo con molta calma e lentezza, con il solito fare ben organizzato per raggiungere il luogo per l'orario previsto, mi ricongiunsi con il resto della squadra ascoltando le parole del capitano sotto la pioggia. I passi lenti e faticosi erano messi a dura prova dal bagnato che più volte minacciava una rovinosa caduta a terra ma avrei tenuto i denti stretti per mantenere l'equilibrio tastando il terreno di passo in passo. Per fortuna avremmo passato gli esercizi a terra per librarci direttamente in aria. Con estrema cautela e calma avrei recuperato la mia scopa ed una volta montata avrei raggiunto la quota adeguata per i giri di campo per il riscaldamento, mi sarei affiancato a Nora a quei nove metri di altezza che aveva stabilito il capitano ponendo una distanza di sicurezza fra me e la compagna data la scarsa visibilità data dalla pioggia, oltre ad un particolare riguardo ai pali anch'essi difficili da vedere. Avrei iniziato ad una velocità tranquilla che mi permettesse di prendere familiarità con l'altezza così da evitare possibili capogiri ed eventuali perdite di sensi dovuti al fisico provato. Dopo il primo giro avrei preso una confidenza maggiore stringendomi con le forze che avevo a disposizione sempre più al manico. Aumentata la velocità avrei completato anche l'ultimo giro, fatto ciò mi sarei ricongiunto al resto del gruppo per svolgere l'esercizio successivo.

Edited by Julius Blaine - 24/6/2020, 23:53
 
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view post Posted on 24/6/2020, 23:01
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Finito il riscaldamento avrei seguito i comandi di Auburn e mi sarei messo in porta davanti agli anelli Nord del campo così da prepararmi agli attacchi dei miei compagni. Dovevo prestare particolare attenzione alle forme che assumevano sotto quel muro d'acqua che formava la pioggia. Mi era difficile leggere i movimenti dei cacciatori quindi mi sarei dovuto affidare a quel poco che distinguevo dalle silhouette che trasparivano da sotto la pioggia. Ero anche conscio del fatto che più di un compagno avrebbe potuto tentare un tiro in simultanea fino a tre tiri insieme. Purtroppo non avevo la forza ed il respiro di un tempo e mi sarebbe stato impossibile parare ben tre colpi consecutivi. Il meglio che potevo chiedere a me stesso evitando di cadere era massimo due pluffe di seguito non di più. Mi sarei concentrato sull'osservare con attenzione i movimenti che si intravedevano nella pioggia mantenendo una respirazione costante e calma. Qual'ora avessi visto un possibile attacco avrei riempito i polmoni per metà e mi sarei preparato ad uno scatto per parare. Subito dopo avrei mosso velocemente il capo alla ricerca di un possibile secondo attacco. Qual'ora non ci fosse stato mi sarei fermato a riprendere fiato tornando ad osservare la situazione con attenzione e calma. Finito l'esercizio mi sarei preparato al successivo insieme al resto dei compagni.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 23:18
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Quest'altro esercizio richiedeva particolare concentrazione ed attenzione, sopratutto da parte mia. Avrei dovuto individuare un boccino e recuperarlo prima di Nora ma non avrei mai retto un confronto di velocità e resistenza, proprio come aveva detto Auburn avrei dovuto adottare l'ingegno e la cosa era decisamente pane per i miei denti. In queste condizioni era per lo più difficile individuarlo il boccino dato che l'acqua tendeva a rallentarne i movimenti. Il primo passo era indubbiamente il trovarlo ma come si poteva fare? Di certo non tramite la riflessione della luce, il sole non c'era, quindi avrei dovuto trovare un altro metodo. La possibilità migliore che sovvenne fu fare affidamento sulla vista periferica. A quel punto avrei portato una mano sulla fronte così da proteggere un minimo gli occhi dall'acqua avendo una visibilità leggermente meno ostacolata. A quel punto avrei cercato di osservare un punto inesistente nel vuoto per fare leva sulla vista periferica d'insieme. Avrei cercato di scorgere una sorta di scia vuota nella pioggia, come se ci fosse un demiguise che diventando invisibile lasciasse la sua sagoma sotto la pioggia ma decisamente molto più in piccolo e veloce. Il punto migliore da cui osservare ciò sarebbe stato il limite del campo poco sopra le tribune, da li avrei potuto avere una visione più ampia ed avrei limitato al minimo la possibilità che il boccino passasse per un punto cieco della mia prospettiva.
 
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view post Posted on 24/6/2020, 23:40
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Una volta individuato il boccino, o per mia fortuna o perchè visualizzato un possibile scatto di Nora verso lo stesso, avrei cercato di tracciarne i movimenti aspettando pazientemente il momento propizio per un singolo scatto decisivo, non avevo le forze per osare di più senza rischiare un colpo di vertigini ed anche in quel caso il malessere non era per nulla scongiurato. Avrei cercato di capire la direzione che avrebbe preso il boccino inseguito da Nora così intercettare entrambi sfruttando le schivate del boccino a mio vantaggio. Non appena posizionatomi sulla traiettoria dei due avrei atteso in altezza il loro passaggio ed un possibile tentativo di Nora di acciuffare il boccino. Non appena si fosse verificata la situazione mi sarei fiondato a capo fitto in picchiata così da tagliare la strada a Nora. Avrei dovuto calcolare bene le distanze così da evitare di scontrarmi contro di lei ma comunque di finire contro il boccino. A quel punto mi sarei dovuto solo assicurare di essere veloce con la mano così da chiudere le vie di fuga all'oggetto. Preso o meno mi sarei dovuto frenare da quel roccambolesco metodo poco ortodosso. Fermatomi avrei sicuramente risentito di quella velocità così improvvisa costringendomi a fermarmi per riprendermi. Quello era il mio unico tentativo per catturare il boccino e già rischiavo di finire giù dalla scopa per le vertigini. Avrei lentamente abbassato la quota per avvicinarmi al terreno sperando di sentirmi meglio. Probabilmente le vertigini erano tali che se anche avessi preso effettivamente il boccino non ci avrei prestato caso.
 
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view post Posted on 25/6/2020, 10:53
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Giulia non ricordava di essersi mai cimentata nel ruolo di Cercatrice, perciò il terzo esercizio le risultava decisamente più interessante degli altri. La avrebbe senza dubbio messa alla prova, specialmente a causa della scarsa visibilità che le avrebbe fatto da ostacolo durante quel giorno piovoso, ma la Cacciatrice cercò di trovare rapidamente una strategia quanto più efficace possibile per individuare il boccino - e, soprattutto, per farlo prima di Anahì. Lanciò un'occhiata alla compagna di squadra per capire dove si trovasse e se fosse già giunta ad una conclusione sul da farsi, ma non le sembrò di vederla alle prese con alcuna strategia. Forse non ne aveva ancora trovata una o, magari, era bravissima a nasconderlo; ad ogni modo, Giulia sapeva di doversi dare una mossa. Volò fino agli anelli Sud, posizionandosi quanto più in alto possibile e quanto più vicina al perimetro ultimo dell'ovale: il suo obiettivo era avere una visuale quasi completa e dall'alto del Campo, in modo da poter individuare più facilmente il bocciano. Per quanto la nostra vantasse una buona vista, si forzò a strabuzzare gli occhi di giada, assottigliandoli per aiutare la vista ad individuare un qualsiasi bagliore. Cercò di trovare il lato positivo di quel tempaccio: se, da un lato, la visibilità era ridotta, dall'altro i raggi del sole erano praticamente assenti e, quindi, individuare i bagliori del boccino nel tripudio di tonalità grigiastre di quel giorno forse sarebbe stato un po' più facile. O forse no, ma le piaceva comunque convincersi del contrario.
 
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view post Posted on 25/6/2020, 11:32
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Osservare il Campo le servì a qualcosa: la nostra riuscì a notare un bagliore tra le tonalità grigiastro della giornata. Non dedicò neppure un secondo per vedere a che punto fosse Anahì e se anche lei avesse visto lo stesso bagliore: da un lato, infatti, non voleva perdere tempo, consapevole che sarebbe stata sicuramente più cauta della compagna nella velocità di volo, dall'altro poi non voleva attirare l'attenzione della concasata e, magari, essere lei a farle notare - a suo discapito - l'apparizione del boccino. Si sarebbe lanciata al suo inseguimento, comunque, con una cautela moderata: un palmo sul manico, deciso a manovrarlo con attenzione, l'altro pronto a staccarsi dal legno per afferrare il boccino. Sarebbe stato il braccio sinistro quello a tendersi verso il boccino, poiché la nostra voleva evitare dolori inutili o peggioramenti al destro. Il busto sarebbe stato vicino al manico della scopa, i muscoli attivati per garantire maggiore equilibrio.
Avrebbe cercato di avvicinarsi abbastanza da poter afferrare il boccino e, teso il braccio sinistro, avrebbe cercato di chiuderlo nel suo palmo, sperando di sentire al tatto la pallina dorata richiudersi.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 13:23
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Questo mese di giugno è così umido e pieno di piogge torrenziali da sembrare aprile. Ma questo ovviamente non ci scoraggia dal continuare i nostri allenamenti quotidiani per la squadra di Quidditch. Arrivato sul campo saluto tutti Buon pomeriggio senza troppe esultazioni o altro, come al solito non mi sento particolarmente in vena di scherzare o di essere allegro. Ascolto con attenzione insieme agli altri le parole di Auburn. Visto che il tempo non ci aiuta per nulla si parte subito con il riscaldamento in aria a altezze diverse. Sono in coppia con Philip e devo fare attenzione a rimanere a quota sei metri e distanti fra noi o rischiamo di scontrarci facile con chi sta sotto, sopra o accanto a noi. Una volta presa la scopa e raggiunta l'altezza richiesta mi sistemo con Philip accanto e si parte facendo molta attenzione a come ci si muove. Bene o male il perimetro del campo è ormai cosa nota, quasi si potrebbe fare a occhi chiusi per quante volte lo abbiamo girato, infatti è più utile prestare attenzione agli altri piuttosto che al percorso, quello ormai è una routine, quasi un gesto quotidiano. Finiti i giri di campo mi fermo insieme agli altri per passare all'esercizio successivo.
 
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view post Posted on 26/6/2020, 13:47
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L'esercizio successivo chiede di fare dei tiri in porta e dei passaggi per cercare di fare punto al portiere, Julius. Sembra una cosa decisamente tranquilla se non fosse per questa incessante pioggia che è decisamente fastidiosa. Una volta pronti mi metto a disposizione degli altri per fare qualche passaggio per avvicinarsi agli anelli, sopratutto da punti difficili da notare, come da sotto o da sopra rispetto alla linea degli anelli. Tra un passaggio e l'altro se mi capita di arrivare in portata di tiro mi carico subito portando il braccio a chiudersi con il gomito verso dietro e con la pluffa accanto alla spalla. Individuato il bersaglio rilascio il colpo come per uno schiocco di frusta e lancio la pluffa a gran velocità dritta verso il bersaglio. Se qualche tiro mi capita in zone troppo ovvie a cui mirare cerco di fare una finta, senza contrarre troppo i muscoli carico il colpo a metà e quando sto per lanciarlo a metà strada do un colpo di polso ruotando la mano e mirando quindi verso l'anello opposto o di fianco a quello che sto mirando. Di certo il colpo non è forte come a tirarlo dritto per dritto e non è altrettanto veloce, ma confonde facilmente e potrebbe segnare qualche punto anche solo per l'effetto sorpresa. Terminato l'esercizio in porta si passa al prossimo esercizio.
 
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