Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Song of Storms, Allenamento #M11

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view post Posted on 8/6/2020, 22:04
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Ella distrugge per ricreare


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Un altro allenamento sotto la pioggia. Quella mattina Dalì l'aveva informata delle condizioni meteorologiche all'esterno con il suo tipico verso pulsante e Morgana, scostando le tende del numero venti, non era riuscita a fare a meno di pensare che Merlino volesse mettere alla prova la squadra prima dell'incontro con Tassorosso. Sugli spalti dei bronzo-blu, la scozzese aveva avuto modo di notare come entrambe le formazioni avversarie peccassero di qualche elemento ma aveva anche dovuto ammettere a se stessa che contro la Proprietaria di Mielandia non avrebbe potuto nulla. Senza lasciarsi dominare da quel pensiero, Morgana aveva indossato la divisa e si era diretta al campo di Quidditch stringendosi nello spesso mantello e tenendo la coda alta al riparo - almeno per un po' - tramite l'ampio cappuccio scuro. Quell'allenamento avrebbe contato due volti in più: una piacevole conoscenza e un diabolico ritorno per il quale la Celebrian si era dovuta preparare psicologicamente per tutto il weekend. Ricevere quel gufo l'aveva disturbata, aveva smosso nel proprio petto la consapevolezza di non potersi permettere di perdere una giocatrice come lei e l'aveva costretta a convivere con il fastidio provocato da quella stessa verità. L'aveva vista di sfuggita mesi prima ma non incontrava il suo sguardo da quasi un anno, l'idea d'essere sul punto di incrociarlo di nuovo l'aveva portata più volte - durante il tragitto verso Hogwarts - a rallentare il passo; riconoscerle così tanto potere scatenava una tale ira nei propri confronti da farle digrignare i denti al solo pensiero. Con la piuma era riuscita a mantenere un certo distacco e a mostrare indifferenza, sperò d'esserne capace anche avendola davanti.
Raggiunto l'ovale, la Capitana abbandonò la Nimbus a bordo campo e attese il resto della squadra al centro dello stesso. Mentalmente, srotolò la lista degli esercizi programmati per quel pomeriggio e, alle quattordici e trenta in punto, portò lo sguardo chiaro in direzione degli spogliatoi cominciando a scorgere tra la fitta pioggia le prime sagome in avvicinamento. L'acqua a scrosciare insistentemente su ogni superficie fece da colonna sonora al loro ingresso in campo.«Buon pomeriggio a tutti! - Esclamò non appena l'ebbero raggiunta. - Come immagino sappiate, ieri Corvonero ha battuto Grifondoro per centosessanta a zero. Personalmente credo che questi ultimi abbiano lasciato il centro campo troppo scoperto, consentendo ai Cacciatori avversari di avanzare senza problemi; noi non dovremo permetterlo per nessun motivo. - Istintivamente trascinò lo sguardo sul trio di Cacciatori. - La caccia al Boccino sarà piuttosto ardua. - Continuò, spostando le iridi cerulee sulle due Cercatrici. - Durante questa amichevole la Gold ha lasciato spazio a Nora ma molto probabilmente, per le partite ufficiali, se ne occuperà in prima persona e, credetemi, è veloce quanto il Boccino. - L'aveva affrontata personalmente, quindi sapeva di cosa stava parlando. - Voi sarete fondamentali.» Concluse, schiacciando l'occhio destro in direzione dei Battitori con la certezza che non fosse necessario aggiungere altro. Terminato quel breve commento, Morgana dovette obbligatoriamente spendere un paio di parole per il "nuovo" volto in campo e in maniera piuttosto sbrigativa, senza nemmeno guardarla direttamente, presentò la Deòir in qualità di Portiere assentatasi per certo periodo. Professionale, quasi apatica. Mh.
«Possiamo cominciare! Dopo aver formato una fila davanti all'anello destra di Sud dovremo correre in direzione del corrispondente a Nord eseguendo uno skip alto, a quel punto gireremo attorno al palo metallico e torneremo in direzione Sud puntando alla porta centrale tramite una corsa normale a cui aggiungeremo una circonduzione delle spalle sia avanti sia indietro. Dopo aver girato nuovamente attorno al palo ci dirigeremo all'anello centrale a Nord con una corsa saltellata verso l'alto e poi all'anello sinistro a Sud con una corsa calciata dietro. Quindi termineremo con una corsa laterale - con combinazione delle braccia - per raggiungere l'anello sinistro a Nord.» Diede a ognuno di loro il tempo di elaborare le indicazioni e poi, con un sonoro battito di mani, invitò tutti a posizionarsi. Si sarebbe mossa per prima ovviamente, sistemandosi all'anello designato e attendendo la formazione della fila dietro di sé, a quel punto avrebbe inspirato profondamente e avrebbe affondato il primo passo all'interno del terriccio fradicio.
Con lo sguardo fisso in direzione della porta destra di Nord, la scozzese avrebbe piegato le braccia in prossimità dei fianchi e si sarebbe spinta verso l'alto appoggiando sul piede sinistro, avrebbe cercato di sollevare il ginocchio della gamba dominante sino all'anca e tentato di mantenere busto e testa quanto mai verticali. Ad accompagnare il sollevamento della gamba destra ci sarebbe stato l'arto superiore opposto che, allontanandosi dal fianco, si sarebbe allungato verso l'alto. Quindi la suola della scarpa destra sarebbe tornata ad appoggiare al suolo e l'avampiede sinistro, insieme al polpaccio, avrebbe lavorato per sollevare la gamba sinistra e flettere il ginocchio quanto più parallelamente al suolo. I flessori della coscia avrebbero cominciato a formicolarle circa a metà del tragitto ma Morgana, senza permettere all'indolenzimento di minacciare la precisione dei propri movimenti, avrebbe continuato a lavorare con addominali e lombari affinché - alternativamente - la gamba destra e quella sinistra potessero sollevarsi come richiedeva l'esercizio. Raggiunta la meta, la Celebrian avrebbe effettuato un rapido giro attorno alla base dell'anello per puntare a quello centrale dall'altro lato del campo. Quindi avrebbe accelerato e si sarebbe portata in avanti tramite una semplice corsa, avrebbe puntellato le mani sulle spalle e poi avrebbe cominciato a roteare queste ultime per tre volte in avanti e per tre volte all'indietro, facendo lavorare l'articolazione e scaldando, così, anche gli arti superiori. Inspirando dalle narici ed espirando dalla bocca, la rossa di Scozia avrebbe cercato di mantenere costante il respiro e il battito del proprio cuore, terminando la seconda andatura con l'ennesimo giro attorno alla base dell'anello raggiunto. Puntando alla porta centrale di Nord, Morgana avrebbe cominciato ad avanzare tramite balzi verticali accompagnati dall'allungamento delle braccia verso l'alto; avrebbe mantenuto le punte dei piedi sempre pari e si sarebbe spinta in avanti tramite l'avampiede affinché il proprio contatto con il suolo non fosse che un breve rimbalzo. Terminata quell'ennesima andatura, la Capitana si sarebbe diretta all'anello sinistro a Sud posizionando le braccia dietro la schiena e coprendosi i glutei con le mani. Allora avrebbe cominciato a correre flettendo le gambe all'indietro, alternando la destra alla sinistra, e facendo cozzare il tallone al palmo a ogni passo; il piede rimasto al suolo avrebbe appena molleggiato sull'avampiede, poi il piegamento del ginocchio lo avrebbe portato all'indietro e il polpaccio si sarebbe avvicinato al retro della coscia. Faticosamente, e con il respiro a bruciarle la gola a ogni inspirazione, avrebbe effettuato l'ultimo giro attorno al palo metallico e si sarebbe preparata a terminare l'esercizio alla porta sinistra di Nord. Avrebbe dato le spalle agli spalti di Tassorosso e sarebbe avanzata allontanando il piede destro dal gemello e riunendoli per un brevissimo istante, il tempo necessario alla gamba dominante per allungarsi nuovamente in avanti e costringere la sinistra a seguirla. Avrebbe coordinato i movimenti degli arti inferiori a quello dei superiori, sollevando le braccia nella fase di divaricazione delle gambe e riportandole lungo i fianchi in quella di unione delle prime. Concentrandosi sul respiro nonostante la fatica, avrebbe cercato di concludere l'esercizio mantenendo le spalle dritte e allungando le braccia il più possibile. Raggiunto l'anello finale, Morgana si sarebbe abbandonata alla scarica di pioggia, sollevando il capo verso l'alto, e cercando di recuperare fiato approfittando del tempo necessario ai propri compagni per terminare il riscaldamento.

//Scadenza per postare: mercoledì 10 ore 23:00.
 
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view post Posted on 8/6/2020, 22:25
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Che dire, quella mattina mi svegliai carico come se fosse il mio primo giorno di allenamento, non vedevo l'ora di andare al campo. Presi tutta la mia roba e la mia amata mazza "One Shoot One Kill" e mi diressi a tutta velocità al campo. Nemmeno il brutto tempo riuscì ad abbattere il mio umore, anzi a modo suo mi rese felice riportandomi alla mente momenti felici del passato. Arrivato al campo salutai i presenti e dopo aver ascoltato il discorso di Morgana passai all'azione.
Gli esercizi erano semplici, dovevamo scaldarci.
Iniziai con lo skip alto seguendo il percorso appena svolto dal Capitano. Cercai di portare le ginocchia sempre alte, sempre alla stessa altezza aumentandone man mano la velocità. Al momento di girare attorno al palo iniziai la corsa cercando di mantenere un ritmo costante, ma rapido, abbastanza da permettermi di eseguire le circonduzioni delle braccia avanti e indietro senza sembrare uno spaventapasseri in preda a una crisi isterica. Era il momento dei saltelli, cercai di spingermi il più in alto possibile usando la forza delle gambe unità alla spinta dei piedi e allo slancio dato dalle braccia per poi riprendere con la corsa calciata all'indietro. Per tutti gli esercizi cercai di mantenere una buona armonia fiato-sforzo, aumentandone l'intensità nel momento in cui mi sentivo di farlo. Infine mi rivolsi verso l'anello nord eseguendo una corsa laterale con slancio delle braccia cercando sempre di mantenere una buona coordinazione. Cercai di non farlo a vedere rimanendo stoico e sorridente, ma dentro di me rimpiangevo di non essermi allenato in quei mesi di assenza, ma ormai era inutile piangere sul latte versato, era arrivato il momento di ritornare al cento per cento!
 
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view post Posted on 10/6/2020, 11:38
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Pioggia, pioggia per secondo, e contorno di pioggia.
Trish uscì dagli spogliatoi senza nemmeno tentare di coprirsi, resistendo all'impulso per le prime gocce che le picchiettarono viso e capelli, e ad ogni passo spedito che l'avrebbe portata a centro campo, trovando sempre più normale la sensazione di fresco e bagnato che cominciava a impregnarle la corta capigliatura o il colletto della divisa. Manteneva la Comet nella mano destra, leggermente abbassata al suo fianco, e sbirciò chi arrivava con lei salutandolo con un cenno delle due dita libere < Un altra bellissima giornata, mi fate rimpiangere la Norvegia..> ironizzò sul clima impietoso, con una smorfia piatta nelle labbra sottili prima di arrivare al cospetto di Morgana. Inutile dire che avrebbe squadrato le due nuove presenze, raddrizzando a sua volta la schiena e scandagliandole con il solito sguardo schietto, quasi potesse vedere un immaginaria scheda di valori dietro. < Bentornati tra noi> fu lieta di dirlo, il volto di Erick le sembrava aperto, genuinamente forte e pronto a buttarsi in gioco, mentre Vivian forse aveva tutt'altro tipo di espressione, ma vuoi che la Andersen non sia stata tifosa, prima di entrare nella squadra? e allora era impossibile non sapere chi fossero i due, che ruoli giocassero, e Vivian Deòir era Portiere, il ruolo che aveva scelto per se stessa dopo averla vista alle prese con gli anelli. Un cenno del capo in rispetto, sicura che stessero ingrandendo le fila per diventare ancora più temibili, e lasciata la scopa a terra, non perse tempo nel seguire la Capitana per gli esercizi di riscaldamento. Rimestava nella mente i consigli in vista delle partite, e avrebbe continuato per tutto l'esercizio...
Si infilò in coda alla rossa scia dei capelli della Celebrian, scattando in una corsa non troppo bruciante e subito armonizzata in un ritmo sostenibile, dove le gambe si alternavano sollevandosi con forza da terra, ginocchia alte e il braccio opposto ad accompagnare ogni gamba, in una posa quasi rigida ma funzionale a trattenere lo sforzo e far tendere tutti i muscoli delle cosce. Non avrebbe resistito a lungo, ma sentì il corpo scaldarsi anche se bagnato fradicio, il riscaldamento stava funzionando a dovere. Buttò fuori aria imponendo lo stesso ritmo al respiro, arrivando in fondo con un rilascio degli arti e allungandosi sul posto prima di voltarsi, pronta a mirare al nuovo Anello. La corsa fluida ripartì senza veri stacchi di pausa, era più facile non perdere il ritmo, stavolta però lasciò alle gambe il tempo di impattare col terreno in libertà, falcate non troppo lunghe ma morbide, distese, mentre le braccia dovevano sollevarsi e le dita cercare il giusto posto alle clavicole, e girare i gomiti in modo da sciogliere i muscoli alle spalle, avvertendo chiaramente il beneficio per tutta la spina dorsale. Il respiro si condensava e mescolava alla pioggia, le sembrò di assaggiare quelle gocce sulle labbra come se stesse bevendo mentre faticava. Svoltò anche il palo di quell'Anello, e fece una smorfia nel vedere la Capitana balzare sul prato con energia. La imitò, fermando le gambe per unirle, accostare i piedi e spingere le braccia in alto per aiutarsi a partire, nel primo salto che la vide sollevarsi e ricadere sul terreno con i piedi arcuati e pronti a sfruttare il peso per rimbalzare nella spinta subito successiva. Non le piaceva quell'esercizio, si sentiva un giunco sottile e stupido, ma sapeva quanto bene le avrebbe fatto provarci, non si arresa nemmeno per un secondo fino al palo successivo. Per fortuna subito dopo c'era una corsa che la vide ripartire decisa, portando indietro le gambe e calciando i piedi verso il fondoschiena, le mani si voltarono a palmo aperto dietro per offrire un tocco ai piedi in arrivo, avvertendo chiaramente come ogni scarpa fosse viscida di bagnato. Riprese fiato nella corsa, aspirando a pieni polmoni e arrivando in fondo con di nuovo i muscoli delle cosce vagamente doloranti. Ultimo anello a cui girare attorno, dopodichè si mise per laterale, si massaggiò le spalle brevemente e allungò le braccia, le gambe si mossero portando la corsa laterale a falciare il prato per trasversale verso l'ultimo anello, mentre le braccia coordinandosi si allontanavano e riavvicinavano ai fianchi. Era l'esercizio giusto per tornare eretta e slanciata, infatti terminò con un sospiro soddisfatto, passandosi le dita a stringere tra i capelli grondanti di pioggia, ma per fortuna corti, una sola passata ed erano già strizzati, pronti a ricominciare.
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 10/6/2020, 17:22




La scopa stretta rabbiosamente nella mano destra, lo sguardo fisso sull'avambraccio. Ancora non si era abituato ad averla addosso, nonostante fossero passati ormai diversi giorni, nonostante la presenza della divisa a coprirgli il braccio. Era come se emanasse un bagliore inconfondibile, un bagliore dal quale non riusciva a distogliere lo sguardo, e che gli avrebbe ricordato per sempre gli avvenimenti di quel giorno. Incurante della pioggia, Alexander Grayson continuò ad osservare la cicatrice rimediata durante l'attacco al castello, amplificando la voglia di punire qualcuno per quello che gli era successo. Non importava come o quando, ma qualcuno l'avrebbe pagata, e ad un prezzo ben più alto di quello che aveva pagato lui; non avrebbe lasciato cicatrici al colpevole, piuttosto gli avrebbe tolto qualcosa: la vita!
Giunto al campo, il serpeverde si concesse un respiro profondo prima di avvicinarsi agli altri, cercando di placare l'ormai crescente rabbia che lo accompagnava da giorni e provando a concentrarsi sul da farsi. Per sua fortuna, come una pozione assunta al momento giusto, le ridi cobalto inquadrarono la figura di Vivian, ritornata ufficialmente in squadra. Sarebbe bastata la sua presenza a distrarlo? L'avrebbe scoperto presto. Dopo aver rivolto un cenno del capo ai presenti, Alexander si avvicinò alla concasata, passando rapidamente la scopa dalla mano destra a quella sinistra, le labbra vicine all'orecchio di Vivian.

- Ben tornata!

Esordì in un bisbiglio, mentre faceva scivolare la mano destra sul fianco di lei fino a sfiorarle il sedere, nascondendola ad occhi indiscreti.

- Sembri in ottima forma! Sicura di ricordare come si gioca? Credo sia meglio ripetere almeno le basi, dopo l'allenamento... Negli spogliatoi.

Un ghigno inevitabilmente malizioso fece capolino sulle labbra di Alexander, mentre si allontanava per iniziare il riscaldamento. Si, forse la presenza di Vivian avrebbe tenuto a bada il suo istinto omicida, almeno per quel giorno.
Senza perdere tempo, il serpeverde si sarebbe messo in fila -cosa che di rado gli capitava, dato che non era secondo a nessuno- pronto ad iniziare dopo il primo passo compiuto dal capitano. Sarebbe quindi partito dagli anelli a sud del campo, da quello di destra, per la precisione, pronto a dirigersi verso quelli situati a Nord. Con i gomiti ai fianchi, dopo aver lasciato la sua Nimbus a terra, avrebbe quindi iniziato a correre portando il ginocchio destro a sollevarsi quasi fino all'altezza dell'addome, reggendosi unicamente sulla gamba sinistra, inspirando ed espirando in maniera controllata, cosi da non affaticarsi dopo pochi metri a causa del fango che ricopriva il terreno di gioco. Riportato il piede destro al suolo, avrebbe mimato il medesimo movimento con il sinistro, sollevandolo fino all'altezza dell'anca e alternando il movimento tra i due arti fino al raggiungimento degli anelli Nord. Dopo aver girato intorno al palo metallico che reggeva uno degli anelli, quello di destra, si sarebbe diretto nuovamente verso gli anelli a Sud dell'ovale correndo, questa volta, in modo normale, ma innescando il movimento rotatorio delle spalle; muovendole prima in avanti e poi indietro, avrebbe dunque continuato imperterrito la sua avanzata, i capelli ormai bagnati dalla pioggia. Tenendo costantemente il respiro sotto controllo, sarebbe quindi giunto davanti all'anello centrale Sud, attorno al quale avrebbe repentinamente girato per dirigersi, di nuovo, verso quelli a Nord, in uno stile staffetta che non passava mai di moda. Aggiungendo dei veloci, quanto potenti, saltelli verso l'alto, avrebbe continuato a correre, provando a scaricare parte di quel rancore che ancora affliggeva il suo animo, gettando, di tanto in tanto, qualche occhiata a Vivian. Avrebbe quindi richiesto agli arti inferiori un ulteriore sforzo, se di sforzo si poteva parlare, considerata l'energia fornita propria dalla rabbia costante, accompagnando i saltelli con l'allungamento delle braccia verso l'alto, fino a raggiungere la meta prefissata. Effettuato l'ennesimo giro intorno al palo, stavolta quello dell'anello centrale Nord, sarebbe tornato sui suoi passi con una corsa calciata all'indietro, con la quale avrebbe scalciato anche parte del fango accumulato sulle scarpe. Avrebbe dunque portato, in modo alterno, i talloni dei piedi a sfiorare la parte posteriore delle cosce, imprimendo forza al movimento cosi che risultasse più efficace e riscaldasse a dovere tutti i muscoli degli arti inferiori, polpacci e femorali compresi. Giunto all'anello di sinistra, posto a Sud del campo, avrebbe effettuato l'ultimo giro preparandosi alla corsa laterale. Girata la sua figura di profilo, avrebbe dunque iniziato ad allargare verso l'esterno sia le gambe che le braccia, in sincronia, continuando la sua avanzata verso l'anello Sud di sinistra, il quale avrebbe sancito la fine del riscaldamento. Senza battere la fiacca, avrebbe quindi completato anche quell'ultimo step, per poi concedersi qualche secondo per riprendere fiato, in attesa di nuove direttive.
 
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Madison Grey
view post Posted on 10/6/2020, 19:02




Anche quel giorno, come per l'ultimo allenamento, il tempo non era dalla nostra parte. Una pioggia fitta mi accompagnò verso il campo, condizione che persisteva ormai da qualche giorno.
Arrivata al Campo ascoltai Morgana e osservai i due volti nuovi, in particolare quello della ragazza, dal momento che era un portiere anche lei. Sebbene facessi parte della squadra da poco, già mi ero quasi abituata a pensare in quelle vesti solo me e Trish, perciò non accolsi la notizia con entusiasmo, ma lo mascherai con un sorriso gentile quanto più credibile possibile. D'altronde non era il caso di far diversamente, facevamo parte della stessa squadra e ciò che contava era che ci impegnassimo tutti per portarla lontano, non era una gara tra noi.
Al momento opportuno mi sarei messa in fila agli anelli destra di Sud ed avrei preso a correre verso nord. Già dai primi passi avrei cercato di coordinare ai movimenti una respirazione attenta e controllata, aspirando dal naso ed espirando dalla bocca. Per la corsa la Celebrian aveva chiesto uno skip alto, quindi, seguendo queste indicazioni, avrei iniziato a correre a ritmo mantenuto sollevando da prima la gamba destra, piegandola e portando il ginocchio piuttosto su, accompagnato dal braccio sinistro che contemporaneamente si sarebbe piegato e anch'esso rivolto verso l'alto. Quando il piede avrebbe toccato il suolo, rapidamente avrebbe seguito il compagno, che allo stesso modo si sarebbe piegato e sollevato verso l'alto, accompagnato dal braccio opposto. Col resto del corpo avrei cercato di rimanere morbida, con la schiena e il viso ben dritti ma non rigidi. Avrei proseguito fino al raggiungimento dell'anello a Nord. Avrei prestato attenzione al suolo scivoloso ed avrei cercato di non farmi distrarre dalle gocce che si sarebbero susseguite sul mio viso, nonostante il fastidio che mi avrebbero provocato.
Giunta al palo vi avrei girato attorno per poi riprendere una corsa stavolta normale verso Sud. Quindi stavolta avrei eseguito movimenti più morbidi e meno scattanti, mantenendo sempre l'alternanza di movimenti tra gambe e arti superiori opposti. Perciò avrei eseguito una corsa normale, abbastanza rapida. Inoltre avrei portato le mani sulle spalle, andando ad eseguire così la circonduzione delle stesse che era stata richiesta. Avrei eseguito movimenti sia in avanti che indietro, in quantità e modalità quanto più eque, riuscendo probabilmente a trarre rapidamente giovamento da quelle semplici mosse. Giunta al secondo palo avrei anche qui girato intorno allo stesso e al termine del giro mi sarei direzionata verso l'anello centrale a Nord. Prima di partire avrei unito le gambe e, imitando chi più avanti di me in quell'esercizio, avrei accompagnato un primo balzo in avanti al portare in su anche le braccia, per aiutarmi. Quindi avrei proseguito coi salti, cercando di compierne di sufficientemente ampi e di toccare appena il suolo per poter compiere il successivo, aiutandomi con tutto il corpo. Rapidamente sarei giunta all'anello puntato, ma non sarebbe stato tempo di riposo, infatti, sebbene la fatica avrebbe cominciato ad affacciarsi, non avrei avuto tempo per lei. Avrei quindi ignorato i formicolii vari e rapidamente mi sarei voltata per raggiungere l'anello sinistro a Sud, di nuovo in corsa. Avrei portato le mani a copertura dei glutei ed avrei preso a correre portando ad ogni passo i piedi, alternativamente, indietro, cercando ogni volta di farli arrivare fino alla rispettiva mano. Avrei proseguito con quella corsa calciata, continuando a controllare ossessivamente la respirazione per cercare di alleviare seppur di poco la tanta fatica. Avrei quindi girato un'ultima volta attorno alla postazione raggiunta ed avrei radunato le energie per l'ultima parte di quella prova. Quindi mi sarei posta lateralmente col corpo ed avrei preso a correre ad un ritmo regolare, alternando ai movimenti delle gambe quelli delle braccia che, in modo armonico, si sarebbero staccate e riunite per tutta la durata di quella corsa ai fianchi.
Finalmente al termine, mi sarei concessa qualche minuto di sano recupero, nell'attesa che tutti concludessero.
 
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view post Posted on 10/6/2020, 20:38
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Quando quel lunedì pomeriggio la serpeverde si lasciò alle spalle i sotterranei alla volta del campo di Quidditch, lo fece con ancora più grinta del solito. Nonostante quello fosse davvero un fottuto periodaccio -tra il fastidio per non essere riuscita ad inserirsi nella lista di studenti che avrebbero dato i G.U.F.O. e il disagio per come stavano le cose nella sua relazione con Xavier- assistere alla partita Grifondoro-Corvonero le aveva fatto immensamente bene. L'aveva distratta e portata a mettere in secondo piano il resto, per concentrarsi in tutto e per tutto su quello sport che al momento, sembrava essere l'unica cosa a darle soddisfazioni.
Giunta all'interno dell'ovale dove li stava già attendendo la Celebrian, rivolse un cenno del capo di saluto ai compagni e alla capitana, evitando appositamente di incrociare lo sguardo del Bertrand, e quando si passò alle presentazioni ufficiali si focalizzò in particolare sui due volti estranei. Anzi no, in realtà nessuno dei due le era davvero estraneo. Li ricordava bene entrambi nelle partite alle quali aveva assistito l'anno precedente. Ma quindi, erano davvero tutti, finalmente? Sybil per caso aveva iniziato a serbare rancore nei suoi confronti? E dove diavolo era finito Evander? Perchè sentiva la testa bruciare come se andasse a fuoco nonostante avesse già i capelli fradici? E Xavier? Lui invece la stava guardando? Salazar, ma in che buca profonda siamo caduti?!
Audrey scosse la testa avviandosi verso il bordo del campo per lasciar cadere a terra la Nimbus. Fino ad ora il Quidditch le aveva sempre liberato la mente da qualsiasi cosa, e mentre si preparava ad iniziare con il riscaldamento andando a mettersi in coda dietro l'anello di destra della porta sud, sperò che anche per quel lunedì di merda sarebbe stato lo stesso.
Quando sarebbe finalmente giunto il suo turno avrebbe iniziato ad avanzare con uno skip alto, mantenendo il peso del corpo sbilanciato leggermente all'indietro e tirando bene su le ginocchia ad ogni passo. I gomiti sarebbero stati piegati e vicini ai fianchi, liberi di muoversi avanti e indietro secondo i movimenti delle gambe. Con questo andamento avrebbe raggiunto l'anello di fronte a sè della porta nord -lasciandosi sfuggire nel mezzo solo un paio di imprecazioni nel sentire le punte dei piedi sprofondare nel fango- girando attorno ad esso e ripartendo alla volta della porta centrale a sud con una corsa normale. Avrebbe tentato di mantenere il respiro regolare nonostante fosse già accelerato per lo sforzo fisico della precedente andatura, e ruotando alternativamente le braccia all'indietro e in avanti per riscaldare anche le spalle, avrebbe disegnato nell'aria degli ampi cerchi. Superato anche quel palo, avrebbe fatto dietrofront alla volta di quello centrale a nord, avanzando attraverso il campo con dei salti a piedi paralleli. Ad ogni balzo si sarebbe aiutata a darsi lo slancio con le braccia, e le ginocchia avrebbero mantenuto una posizione dinamica e scattante, in modo da ricoprire la massima distanza possibile in volo e lasciar passare il minor tempo possibile tra un salto e l'altro. Arrivata all'anello di fronte a sè la fatica avrebbe iniziato a farsi sentire -odiava saltare, davvero- e con gesto del braccio, avrebbe portato il dorso della mano a scostare alcuni ciuffi di capelli rossi che la pioggia le aveva appiccicato alla fronte. Preso l'ennesimo respiro profondo a labbra socchiuse e ruotato attorno al palo per tornare indietro, si sarebbe diretta all'anello sinistro a sud lavorando ancora coi muscoli delle gambe, che ad ogni passo della corsa avrebbero portato i talloni a sfiorare i glutei. Mentre lo sguardo sarebbe stato fisso di fronte a sè, la parte più schizzinosa di lei avrebbe urlato a squarciagola di sofferenza per ogni schizzo d'acqua misto a fango sollevato dalla suola delle scarpe che sentiva schizzarle la schiena. O magari i capelli. A quel pensiero una scia di brividi le avrebbe attraversato la colonna vertebrale. E non per colpa del freddo. Raggiunti gli anelli a sud avrebbe concluso quel riscaldamento con l'ultima andatura prevista dalla capitana -quel giorno apparentemente instancabile- ruotando il busto di novanta gradi e iniziando ad avanzare sul pantano con una corsa laterale accostando un piede all'altro, paralleli, con le ginocchia leggermente flesse, e muovendo gli arti superiori su e giù in concomitanza con quelli inferiori. Solo quando sarebbe arrivata finalmente alla fine si sarebbe lasciata andare ad un -Che merda di tempo!- a voce alta assestando a caso un calcio volante a una pozza d'acqua e schizzando chiunque si fosse trovato davanti a lei.
 
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view post Posted on 10/6/2020, 21:03
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Il grande giorno era finalmente arrivato e sembrava che Merlino non avesse alcuna intenzione di renderlo facile vista l’enorme quantità d’acqua che si stava riversando dalle nuvole che torreggiavano sulla Scuola. Il clima rispecchiava almeno in parte i sentimenti contrastanti che si agitavano nel cuore di Vivian. Erano mesi che aspettava quel momento, che aspettava di poter tornare in sella alla sua scopa, che aspettava di riprendersi il suo posto davanti agli anelli e di sentire di nuovo l’adrenalina scorrerle nelle vene, di sentirsi viva. La Nimbus stretta nel pugno destro, la scozzese si era diretta verso il Campo, quel pomeriggio, con grande entusiasmo ma, insieme, con una certa ansia. Tornare ad allenarsi voleva anche dire rivedere l’ex-Caposcuola dai capelli rossi. Molte cose erano cambiate, infatti, dall’ultima volta che la Deòir aveva messo piede nell’ovale: James Kennegan aveva lasciato le redini della squadra e c’era un nuovo sceriffo in città. Chissà se poteva ancora considerarsi Vice-Capitano o meno. Come se già questo non bastasse a scombussolare il suo fragilissimo equilibrio interiore, al comando non c’era una Serpeverde qualsiasi ma una certa persona a cui avrebbe felicemente spiaccicato una Pluffa sul muso. I gufi che le due si erano scambiate nel week-end erano rimasti tendenzialmente professionali ma Vivian era molto curiosa di ricevere l’accoglienza della Celebrian e non aveva la più pallida idea di cosa aspettarsi da quella mente psicopatica. Arrivata in spogliatoio, recuperò la sua divisa – immacolata dopo tutti quei mesi di assenza – e se la infilò, non potendo fare a meno di pensare che quel luogo fosse incredibilmente foriero di pensieri peccaminosi per un post-allenamento in compagnia di un certo Cacciatore. Senza perdere ulteriore tempo in viaggi mentali poco consoni al momento, afferrò nuovamente la scopa e si diresse al centro del Campo, riuscendo ad inzupparsi completamente di pioggia in pochi semplici passi. I boccoli corvini, fradici, le ricaddero sul viso e fu soltanto quando riuscì ad appoggiare la Nimbus e a spostarli dagli occhi di ghiaccio che focalizzò le figure dei suoi compagni di squadra e, soprattutto, quella del nuovo Capitano. Arrogante, decise non distogliere lo sguardo dal viso di lei mentre si mise a blaterare qualcosa sulla partita vinta da Corvonero e attese poco pazientemente di venire presentata ai nuovi della squadra – quasi tutti erano volti mai visti prima sul Campo, in verità. Quell’attesa, però, non soddisfò per niente i suoi piani megalomani di un ritorno in grande stile e l’espressione contrariata che assunse lo rese chiaro a tutti i presenti. La Celebrian, infatti, aveva osato introdurla come se niente fosse, non rendendo per niente giustizia a quello che per Vivian doveva essere un gran momento. Fulminandola velocemente con lo sguardo, non si lasciò scappare l’occasione di prendere parola.
<< Ti ringrazio per il caloroso bentornato, Morgana>> - non le avrebbe dato la soddisfazione di chiamarla Capitano per il momento.
<< Sono Vivian, per chi non mi conosce. Spero che abbiate tenuto in caldo gli anelli per me durante la mia assenza e non vedo l’ora di vedere come se la cavano tutte queste nuove reclute>> - disse poi, rivolgendosi ai giocatori che non aveva ancora mai visto in azione.
<< E se le vecchie si sono rammollite o meno>> - aggiunse, rivolgendo un sorriso di sfida ad Erick ed uno decisamente più malizioso ad Alexander, prima di prendere posto al suo fianco per ascoltare le istruzioni di Faccia di Gelato.
Un brivido le percorse il fianco quando il Grayson le si avvicinò per un personalissimo ben tornato e fu lieta di potersi divertire a portare quel giochetto tra loro anche sul campo di Quidditch.
<< Se riuscirai a farmi goal potrei anche pensarci>> - gli rispose, senza nemmeno preoccuparsi di tenere un tono di voce basso e mordendosi leggermente il labbro inferiore.
E così anche lui aveva in mente gli spogliatoi? Ottimo.
Lei era decisamente fuori forma dopo il periodo di fermo e questo lo sapeva benissimo ma non lo avrebbe dato a vedere nemmeno sotto tortura, specialmente perché il suo unico obiettivo del momento era impressionare i suoi compagni e, possibilmente, minare l’autorità della Celebrian. La mano destra avrebbe portato le ciocche fradicie all’indietro, così che non interferissero con gli esercizi e la Deòir si sarebbe pazientemente messa in fila insieme agli altri. Arrivato il suo turno e lasciato abbastanza spazio al compagno prima di lei, avrebbe iniziato la corsa fin troppo velocemente – non voleva sembrare meno allenata degli altri – e, respirando con regolarità, si sarebbe diretta verso l’anello destra a Nord portando un ginocchio alla volta all’altezza del petto e sentendo i muscoli bruciare come non accadeva da troppo tempo. Le endorfine avrebbero iniziato a scorrerle nelle vene e, una volta raggiunta la sua destinazione, avrebbe aggirato la porta – che non vedeva l’ora di tornare a difendere – e avrebbe ripreso una corsa normale, cercando di mantenere il passo costante e il respiro sotto controllo. Ritmicamente, avrebbe anche alzato entrambe le braccia sopra la testa, facendole ruotare lentamente, per percepire ogni fibra allungarsi in quello stretching rinvigorente. Eseguito l’esercizio delle spalle sia in avanti che all’indietro, avrebbe raggiunto l’anello prestabilito iniziando a sentirsi leggermente affaticata ma attenta a non farlo notare. Ogni tanto avrebbe lanciato delle occhiate ai compagni, curiosa di sapere come giocassero i nuovi e studiando le mosse dei vecchi. Puntando la porta Nord, avrebbe poi ripreso l’esercizio con una corsa saltellata, impegnandosi nello slancio deciso delle gambe e lasciando oscillare le braccia tese. Avrebbe cercato di mantenere la fatica sotto controllo e il respiro regolare e, al contempo, di non rallentare nemmeno di mezzo secondo. Quasi alla fine, sarebbe nuovamente passata dietro al palo dell’anello per poi curvare e puntare verso Sud, portando le ginocchia a piegarsi all’indietro una dopo l’altra fino a calciarsi il sedere con i piedi – sembravano tutti molto buffi nell’eseguire questa parte. Finalmente, piuttosto provata, si sarebbe posizionata di lato e, alzando le braccia in modo che andassero periodicamente a sfiorare i fianchi, avrebbe iniziato la corsa trasversale fino a che non avesse raggiunto il traguardo. Era certa che tornare ad allenarsi sarebbe stata dura ma non avrebbe immaginato tutta quella corsa, ecco. Che Morgana fosse diventata una fissata del fitness?
 
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view post Posted on 10/6/2020, 21:23
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D I R T Y H A N D S

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Se da una parte era fiero di aver ottenuto un posto per sostenere i G.U.F.O. dall'altro si sentiva terribilmente giù di morale. Nemmeno sapeva spiegare il suo stato d'animo, in realtà non sentiva quasi nulla ed era proprio quel non sentire nulla a preoccuparlo. Sapeva che qualcosa non andava ed il fatto di trovarsi nella stessa Casata di Audrey non lo aiutava per niente, visto che il problema era proprio la sua relazione con lei... ma si poteva ancora chiamare relazione? Xavier aveva ormai i suoi dubbi, come un perfetto idiota stava aspettando che fosse lei a fare il primo passo visto che era lei quella ad avere problemi. Ma nulla, niente di niente ed il Bertrand era diventato, ormai, quasi apatico fatta eccezione per alcune persone come Trish o Fara, con le quali scambiava volentieri due chiacchiere. Giunto come sempre in campo si diresse prima verso gli spogliatoi per poter indossare la divisa, quel giorno il tempo non era per niente dei migliori... ma a lui non interessava niente, si sarebbe bagnato da testa a piedi? Meglio, almeno avrebbe sentito qualcosa... forse. Indossata la divisa fece il suo ingresso in campo salutando tutti con un sorriso e un cenno del capo; squadrò da capo a piedi le nuove aggiunte alla squadra, che poi erano vecchi membri ma non disse nulla... confidava in loro. In silenzio ascoltò Morgana imprimendo quelle informazioni circa la partita che a breve avrebbero giocato, quindi annuì e solo in quell'istante riuscì a voltare il capo in direzione di Audrey. Fu uno sguardo rapido, distaccato... non riusciva a darle l'attenzione che meritava o che desiderava, non ci riusciva proprio. Dopo quel rapido sguardo tornò a guardare Morgana, annuendo per far capire di aver compreso il riscaldamento di quella giornata. Dopo il battito di mani della Capitana, il Bertrand si preparò mettendosi in posizione. Fece scricchiolare l'osso del collo prima da una parte e poi dall'altra, subito dopo aver fatto ciò avrebbe iniziato il vero e proprio riscaldamento dopo essersi messo in fila con gli altri giocatori. Avrebbe portato le braccia ad altezza dei fianchi facendo aderire bene ad essi i gomiti, quindi avrebbe affondato il piede sinistro nel fango e a quel movimento avrebbe fatto seguire un secondo movimento con la gamba destra. Avrebbe infatti sollevato la gamba destra, piegandola, così che il ginocchio potesse sollevarsi e arrivare ad altezza delle anche, mentre l'altra gamba restava distesa. A quel punto, cercando di mantenere il busto e la testa dritta avrebbe proseguito cambiando gamba, quindi si sarebbe spinto in alto questa volta piantando il piede destro sul suolo e sollevando la gamba sinistra per farle raggiungere l'altezza di poco prima. Senza perdere il ritmo avrebbe proseguito quella corsa cercando di mantenere una respirazione regolare man mano che sforzava gli addominali e che sollevava le gambe facendole raggiungere sempre la stessa altezza. In quel modo avrebbe raggiunto il primo traguardo, quindi avrebbe effettuato un giro attorno al palo come richiedeva l'esercizio puntando all'anello centrale opposto. Per quella parte di esercizio avrebbe svolto una corsa rapida ma normale, poggiando le mani sulle spalle per poter lavorare su di esse. Muovendole prima davanti e poi indietro avrebbe fatto sciogliere la tensione alle spalle e avrebbe scaldato i muscoli, preparandoli alle azioni successive. Con quell'andamento avrebbe continuato a lavorare sulle proprie spalle raggiungendo la meta e nuovamente avrebbe compiuto un giro attorno al palo. Quindi avrebbe puntato alla nuova destinazione ovvero alla porta centrale di Nord, che avrebbe raggiunto compiendo balzi verticali assieme a vari allungamenti delle braccia verso l'alto. Si sarebbe quindi concentrato a svolgere quella nuova parte di esercizio, respirando a pieni polmoni ed in modo regolare per non affaticarsi troppo mentre avanzava con i balzi ed il sollevamento delle braccia verso l'alto. Stando ben attento a non cadere si sarebbe poi diretto verso l'anello sinistro a Sud portando le braccia dietro la propria schiena. Avrebbe posizionato le mani al di sopra del fondo schiena così da poter proseguire con la sua corsa senza farsi del male; avrebbe quindi iniziato ad avanzare portando all'indietro prima la gamba sinistra e poi quella destra, il tallone di ciascun piede avrebbe cozzato di volta in volta con i palmi delle proprie mani. Con la consapevolezza di aver quasi terminato il riscaldamento, Xavier si impegnò maggiormente nonostante il corpo chiedesse due minuti di pausa. Con il respiro affaticato e le gambe un pò doloranti, Xavier avrebbe raggiunto il palo e avrebbe compiuto un giro attorno ad esso, mirando poi all'ultimo anello. Dopo essersi voltato di spalle alla torretta Tassorosso avrebbe iniziato a muovere le gambe, prima la sinistra e poi la destra spingendole in avanti per poi riunirle in un brevissimo istante mentre le braccia si coordinavano ai movimenti delle gambe, sollevandosi per poi tornare nella loro posizione iniziale. Ad ogni movimento di gamba avrebbe coordinato le braccia, tenendo sempre la schiena e la testa dritta. Quindi una volta raggiunta la destinazione avrebbe respirato nuovamente a pieni polmoni, chiudendo per qualche istante gli occhi mentre realizzava solo in quel momento di essere sotto la pioggia. L'accenno di un sorriso avrebbe curvato le sue labbra nel sentire le parole di Audrey, per quanto fosse arrabbiato lei riusciva ancora a farlo ridere.
 
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Pioggia, pioggia e ancora pioggia. E che palle!
Sybil, allegra come suo solito, uscì dallo spogliatoio stringendosi nella divisa e sentendo già, sotto il tessuto bagnato, la pelle d’oca.
Raggiunti gli altri li salutò con un ampio movimento della mano e lasciò cadere la Nimbus ridacchiando alla battuta di Trish.
Con non poco interesse, ma tanta discrezione osservò l’iterazione tra il cacciatore e la nuova/vecchia giocatrice. La sua attenzione deviò però molto velocemente sul battitore. Erick. Chissà perché mentre lo squadrava da capo a piedi i suoi occhi si assottigliarono e il viso assunse un’espressione arcigna. Sarà stata colpa dell’acqua, che scivolando lungo la fronte le cadeva sugli occhi, obbligandola a socchiuderli. Quello o la constatazione che, con il suo ritorno, le possibilità per la bionda di scendere in campo erano andate in pasto ai draghi.
Poco importava la ragione dal momento che Sybil superò, anche se con qualche difficoltà, la tentazione di buttarsi sull’erba bagnata e restare lì con il broncio. Anzi, contro ogni aspettativa, fece riaffiorare qualche briciola di buon umore e messo su un sorriso amichevole gli si rivolse - Sybil, sono nuova, è un piacere... - o almeno immaginava dovesse esserlo.
Poi si guardò intorno alla ricerca della rossa e le rivolse un sorrisetto idiota.
- Dopo la crema sulle natiche, se oggi riesci a colpire al seno Julius inizierà a pensare che mi faccio male apposta - ricordando il grifone che le spalmava la crema per ematomi sorrise e storse il naso allo stesso tempo. Il tono scherzoso nascondeva una leggera frustrazione, ma rendeva anche chiara l’assenza di rancore nei confronti della concasata. Conosceva poco la Kane, ma le ispirava abbastanza simpatia da non legarsi al dito la bolidata, se a colpirla fosse stato Evander, ad esempio, la sua reazione sarebbe stata ben diversa.
Cominciò a camminare verso gli anelli, ricordandosi, con una punta di soddisfazione, di aver mandato anche lei un tiro a segno - Alla fine hanno dovuto controllare anche te? - chiese scostando dei capelli bagnati dalla fronte.

Poi si mise in coda e aspettò che arrivasse il suo turno per cominciare l’esercizio, seppur malvolentieri.
Constatò che i nuvoloni che l’avevano incupita alle prime battute del vecchio allenamento si stavano prendendo gioco di lei anche questa volta, solo di più.
Lamentarsi non era però una possibilità e non lo era nemmeno rendere di meno a causa di nervosismo o svogliatezza. Quindi, dopo essersi aggiustata la divisa bagnata sul corpo e aver preso un profondo respiro, Sybil cominciò ad eseguire lo skip alto verso l’anello Nord designato. Durante il percorso si sarebbe concentrata unicamente sui suoi movimenti e sulle sensazioni fisiche provate, con l’intento di far eclissare tutti quei fattori - il fango, l’acqua, il ritorno del battitor prodigo - che le urtavano i nervi.
Il movimento da eseguire era di per sé semplice, anche se la terra del campo bagnata lo rendeva più faticoso. Sybil cominciò lentamente per riscaldare gradualmente le membra infreddolite. Avrebbe portato una dopo l'altra le ginocchia verso il petto. Le braccia si sarebbero spostate, in modo quasi automatico, lungo i fianchi in un movimento sincronizzato a quello degli arti inferiori. I piedi nel toccare il terreno sarebbero stati leggeri e scattanti, questo sia per consentire di aumentare il ritmo della corsa, sia per evitare che schizzi d’acqua eccessivamente grandi si sollevassero del terreno. Il secondo tratto le avrebbe permesso di far riposare le gambe e sciogliere al meglio le braccia. Con gli arti che perdevano gradualmente l’iniziale rigidità Sybil avrebbe velocizzato la corsa, stabilizzandola ad un ritmo intermedio che avrebbe lasciato invariato per quel tratto, così la concentrarsi sulle rotazioni. Ancorati i palmi alle spalle avrebbe mosso i gomiti verso l’alto, poi in avanti, in basso, indietro e così via. Contando i giri avrebbe invertito di conseguenza il senso delle rotazioni. La corsa più spedita l’avrebbe inoltre obbligata ad un controllo maggiore della respirazione. Con le spalle più sciolte che mai si sarebbe mossa verso l’anello centrale nord. Quel tratto sarebbe stato più lento dei precedenti. Unendo i piedi Sybil venne a patti con il dover saltellare gioiosamente tra una pozzanghera e l'altra. Cominciò allora il movimento flettendo le ginocchia per poi distenderle in un saltello. Il movimento sarebbe stato accompagnato da quello speculare delle braccia che si sarebbero trovate piegate all’altezza dei fianchi all’inizio, per poi distendersi verso l’alto slanciandola nel salto. All’atterraggio le punte dei piedi sarebbero rimaste unite e la Vane avrebbe nuovamente flesso le ginocchia per ricominciare il movimento. Avrebbe pian piano provato a darsi uno slancio sempre maggiore nei salti.
A riportarla a Sud sarebbe stata la corsa calciata. Assunta la posiziona eretta, con la schiena ben dritta avrebbe iniziato l’esercizio flettendo la gamba destra e portando il tallone verso il gluteo. Per poi ripetere con la sinistra. Il movimento delle braccia sarebbe stato come quello della corsa, anche se leggermente più accentuato.
Girato intorno all’Anello avrebbe cominciato subito l’ultimo esercizio. Scegliendo un lato avrebbe preso il via muovendo il piede destro in avanti. Ai movimenti delle gambe si sarebbero adeguati quelli degli arti superiori e inspirazioni ed espirazioni sarebbero avrebbero a loro volta seguito l’allontanamento e l’avvicinamento di gambe e braccia.
 
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Quel giorno, Heather si era diretta al campo da Quidditch con tutto l'entusiasmo di chi lascia il tepore e l'asciutto del castello per andare ad inzupparsi fino all'osso nella pioggia che sapeva avrebbe flagellato anche quest'allenamento. Stringendosi nel mantello, la londinese aveva raccolto i capelli in una coda stretta e alta e aveva cercato di scacciare via quei pensieri e di ritrovare la solita voglia di volare e farsi valere.
Arrivata a destinazione, Heather abbandonò momentaneamente la sua Nimbus, prevedendo di non averne bisogno per gli esercizi di riscaldamento. Guardandosi attorno, vide due volti nuovi che non riconobbe. Per qualche motivo, non le davano l'impressione di essere novellini. Li salutò con un cenno del capo, ma subito dopo Morgana cominciò a parlare e Heather preferì tacere e ascoltare le istruzioni della capitana. Socializzare era faticoso normalmente, figuriamoci durante un allenamento.
Una volta che gli esercizi furono chiari, Heather si mise in fila davanti all'anello destro della porta Sud e cominciò la sua corsa verso il corrispettivo anello a Nord. Cercò di portare in alto le ginocchia senza perdere l'equilibrio, sempre ad altezza vita. Le braccia si sarebbero mosse avanti e indietro lungo il corpo per assecondare il ritmo e l'andatura della corsa, il braccio destro sarebbe avanzato contemporaneamente alla gamba sinistra, e viceversa. La sfida maggiore fu mantenere il busto perfettamente verticale, sforzo che costrinse Heather ad una posa piuttosto rigida della parte superiore del corpo. Ben presto la ragazza avvertì i muscoli delle cosce cominciare a bruciare, ed ebbe la peculiare sensazione che di lì a poco avrebbe cominciato a sudare, nonostante fosse già zuppa dalla testa ai piedi di pioggia gelida. Raggiunto l'anello destro Nord, si concesse qualche secondo di recupero mentre girava attorno al palo. A quel punto, proseguì con una semplice corsa verso l'anello centrale della porta Sud, cercando di mantenere il ritmo del suo respiro uguale a quello della sua andatura. Spostò la maggior parte del peso sulla punta dei piedi, in modo da non avere un impatto troppo brusco del tallone contro il terriccio bagnato e mantenere un'andatura elastica e leggera. Contemporaneamente, le mani andarono ad ancorarsi sulle spalle, e le braccia cominciarono a ruotare prima tre volte in avanti, poi tre volte indietro, la destra alternandosi con la sinistra. Sciolti così i muscoli di spalle e braccia, Heather raggiunse il palo centrale della porta e ancora una volta. Dopo un altro brevissimo recupero mentre girava attorno al palo, Heather affrontò la corsa saltellata con un sospiro rassegnato. Per qualche motivo, quella le pareva l'andatura più difficoltosa e noiosa. Lungi dall'esprimere ad alta voce questo pensiero, la ragazza accostò i piedi e, cercando di mantenere le punte allineate, portò in avanti e in alto le braccia per aiutarsi con il primo balzo. Cercando di mantenere la postura dei piedi e del resto del corpo in maniera tale da limitare il rimbalzo al contatto col suolo, Heather avanzò faticosamente verso l'anello centrale della porta Nord, tirando un sospiro di sollievo quando terminò l'andatura. L'andatura successiva era più facile, una semplice corsa calciata. Portate le mani dietro ai glutei, Heather avanzò verso l'anello sinistro della porta Sud, facendo toccare il tallone al palmo della mano ad ogni passo. Cercando di mantenere il respiro e il battito del cuore costanti, avrebbe completato anche quell'andatura. Sospirando, si dedicò all'ultima fatica, la corsa laterale. Voltandosi in modo da dare le spalle agli spalti di Tassorosso, cominciò la sua corsa laterale, divaricando le gambe e avanzando con quelli che parevano piccoli balzi, unendo i piedi soltanto brevemente quando entrambe le suole toccavano terra. Contemporaneamente, fece lavorare le braccia in modo che si portassero in alto mentre le gambe si divaricavano, per poi portarle in basso lungo i fianchi quando i piedi si univano sul terreno. Terminato l'esercizio, si sarebbe concessa qualche minuto di recupero, attendendo le prossime istruzioni di Morgana.
 
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view post Posted on 11/6/2020, 08:37
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Ella distrugge per ricreare


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La Celebrian non ricordava di aver mai avuto tanto autocontrollo, di aver percepito le proprie dita tanto volenterose di chiudersi su loro stesse e spaccare una faccia, di aver udito il rumore del proprio stomaco nell'atto di contorcersi dal nervoso. Aveva avuto il tempo di fare tutto: festeggiare, studiare, tornare in campo, prepararsi un banale discorso e, evidentemente, anche di troieggiare. Ma, ovviamente, non per degnare Morgana di un minuto del suo tempo; la scozzese gliene aveva dedicato sin troppo, durante la sua assenza, e la consapevolezza di essere stata una completa idiota la investì con più violenza del temporale. Le ricordò, ancora una volta, il perché del proprio carattere. Nell'ultimo periodo, dal momento che sapeva sarebbe presto tornata a giocare, si era ritrovata più volte a immaginare il momento in cui avrebbe nuovamente incrociato il suo sguardo e lì, dinnanzi all'arrogante indifferenza di un Ego che il proprio non avrebbe più supportato, tornò dinnanzi allo Specchio delle Brame. La testa scorta tra le proprie dita, improvvisamente, abbandonò i lineamenti della madre e assunse quelli dell'ex-amicaconcasata. La lasciò al suo insulso momento di gloria, al suo teatrino privato con Alexander - nei confronti del quale perse qualsiasi tipo di stima - e si concentrò unicamente sull'allenamento. Le serviva, ma fino a quando non avrebbe saltellato tanto pericolosamente sui propri nervi da spedirla ad Azkaban; le aveva rovinato il periodo dei M.A.G.O., non avrebbe permesso che facesse lo stesso con ciò che aveva costruito senza di lei.
Terminato il riscaldamento, Morgana radunò di nuovo la squadra a centro campo e la propria voce si preparò a fare a gara con le incessanti gocce i pioggia per farsi udire dai giocatori nell'assegnazione dei successivi esercizi. Puntò lo sguardo sui trio di Portieri e, immediatamente dopo, sui due Cacciatori. Due. Che i G.U.F.O. avessero cominciato a interferire con il Quidditch? «Trish, Madison e Vivian, posizionatevi agli Anelli Nord. Dovrete, ovviamente, parare i tiri dei Cacciatori ma a ognuna di voi ne verrà assegnato uno in particolare: Trish dovrà parare quelli di Alexander, Madison quelli di Xavier e Vivian i miei. Noi Cacciatori... - Si rivolse ai ragazzi, facendo intendere d'essere sul punto di spiegare il loro compito. - ...partiremo dagli Anelli Sud con una Pluffa ciascuno e ci dirigeremo verso di voi scambiandoci le scarlatte. Per il primo turno partirò io, poi Xavier e infine Alexander; il primo passerà in Reverse al secondo che, contemporaneamente, dovrà fare lo stesso in direzione del terzo e quest'ultimo dovrà lanciare la sua palla al primo per riuscire a ricevere. - Diede loro il tempo di elaborare ogni informazione, poi riprese. - Continueremo i passaggi fino a metà campo, poi voleremo verso gli anelli con una Formazione a Testa di Falco e, a turno, ne saremo la punta; a quel punto lanceremo tutti e tre ma il Portiere dovrà parare solamente il tiro di chi sarà al centro della formazione. Nel frattempo voi dovrete effettuare delle Double Eight Loop e lo farete in successione, una dietro l'altra. Una volta chiaro quale sarà il Cacciatore di punta, solo il Portiere a lui associato potrà restare agli anelli e dovrà parare con una Starfish and Stick. - Si rivolse alla Andersen, per niente intenzionata a mettere da parte l'esperienza che aveva accumulato negli ultimi mesi solo per il ritorno di una veterana. - Ti va di rinfrescare la memoria alla Deòir e di spiegarne l'esecuzione a Madison? Intanto voi due potete recuperare le Pluffe e posizionarvi.» Avrebbe detto ai Cacciatori, indicando loro il cesto a terra. Prima di raggiungerli passò ai Battitori e lo fece con aria piuttosto pensosa. «I Bolidi sono già liberi, oggi alleniamo un po' la precisione. Dopo averne individuato uno dovrete scagliarlo con una Bludger Backbeat verso gli Anelli Sud e centrare una delle porte, quindi dovrete ripetere una seconda volta - ribattendo in Sloth Grip Roll - e una terza con il braccio non dominante.» Attese eventuali domande, poi li lasciò alla ricerca delle palle metalliche. Dopo qualche minuto di osservazione, Erick avrebbe potuto notare la prima sfrecciare accanto alla Torretta di Grifondoro, la seconda minacciare gli Anelli Nord e la terza puntare agli spalti tra la Torretta di Serpeverde e quella di Corvonero. Audrey, invece, avrebbe potuto intravedere un primo Bolide verso la metà campo, un secondo volare nei pressi della Torretta di Tassorosso e l'ultimo rasentare il suolo fradicio. Sybil, osservando attentamente l'ovale, avrebbe potuto individuare la sua prima palla attorno alla Torretta di Corvonero, la seconda nel tentativo di minacciare i Cacciatori a centro campo e la terza volare verso l'alto senza un'apparente meta. A quel puntò spostò le iridi cerulee sulla Blishwick, unica Cercatrice della giornata. Le possibilità che scendesse in campo durante il Campionato erano molto alte, la Celebrian doveva essere certa di portarcela estremamente preparata. «Heather, alla ricerca del Boccino! Dovremo puntare sull'effetto sorpresa e quindi ti allenerai nuovamente con la presa laterale; sarai da sola, ma immagina di gareggiare contro un avversario e, al momento della cattura, doverti frapporre tra lui e il Boccino, mh? - Si era già esercitata in quella presa, quindi la Celebrian non perse tempo a rispiegarla nel dettaglio e si limitò a qualche accorgimento. - Non temere il confronto fisico con l'avversario, essendo una mossa inusuale lo potrai cogliere alla sprovvista e approfittare del momento per qualche contrasto che ti permetta di ricavarti il tuo spazio di manovra. Ricorda: l'opzione più sicura è quella di portarti un po' più avanti rispetto alla pallina e fartela volare in mano.» Quindi, dopo aver liberato il Boccino, la invitò a mettersi alla ricerca.
Dopo qualche minuto di attenta osservazione dell'ovale, la Cercatrice avrebbe potuto notare un luccichio dorato aggirarsi nei pressi della Torretta di Grifondoro. Se fosse riuscita ad accertarsi della presenza del Boccino avrebbe potuto scorgerlo nell'atto di roteare vorticosamente attorno alla struttura e poi, all'improvviso, dirigersi verso la metà campo con un'andatura a zig-zag: rapidissima e dai cambi di direzione molto ravvicinati. Quindi la scozzese poté raggiungere i due Cacciatori agli Anelli Sud con una Pluffa sotto il braccio.
Sarebbe partita per prima, rivolgendo un rapido cenno d'intesa ai due compagni, l'incavo del gomito a stringere la Pluffa al fianco destro e le dita della mano sinistra saldamente strette all'estremità della Nimbus. Sarebbe sfrecciata verso la metà campo richiedendo da subito il massimo della velocità alla propria scopa, poi con un forte avvertimento vocale avrebbe impugnato la scarlatta e l'avrebbe lanciata all'indietro preparandosi a ricevere - quasi simultaneamente - quella dell'ultimo Cacciatore. Avrebbe cercato di far seguire alla palla una traiettoria quanto mai lineare e precisa, esattamente oltre la propria spalla e verso le mani del secondo giocatore, leggermente parabolica ma molto rapida. Stringendo con più forza le gambe al manico, avrebbe allungato il braccio dominante per acciuffare la palla lanciata in propria direzione e poi l'avrebbe rispedita all'indietro per continuare il ciclo di passaggi fino a centro campo. A quel punto, con la Pluffa nuovamente sotto il braccio, avrebbe effettuato una fulminea accelerata per distanziarsi appena dai ragazzi e permettere loro di allargarsi ai propri lati. Avrebbe scartato rapidamente verso destra, giusto per farsi seguire e allenare la loro capacità di mantenere la formazione in movimento, poi avrebbe ristabilito una traiettoria parallela al suolo e sarebbe scattata verso gli anelli. Avrebbe tanto voluto essere in possesso di un Bolide e non di una Pluffa, scagliarlo in sua direzione e vederla precipitare al suolo, ma per il momento si sarebbe dovuta accontentare della scarlatta. Con gli occhi ridotti a un paio di fessure avrebbe puntato alla porta di sinistra, pur rimanendo estremamente centrale per non far intendere le proprie intenzioni al Portiere, e raggiunta un'ottima distanza avrebbe caricato il braccio destro all'indietro. Le dita modellate sulle conche in cuoio della palla, il gomito piegato oltre la propria spalla e quest'ultima pronta a scattare in avanti per spingere la Pluffa nella medesima direzione. Dopo aver ridotto il proprio campo visivo al solo anello mirato, vi avrebbe lanciato la palla con tutta la forza in proprio possesso. A prescindere dal risultato avrebbe recuperato la scarlatta, poi sarebbe tornata agli Anelli Nord per ripetere l'esercizio in una nuova posizione e lasciando il ruolo di punta a uno dei due compagni. Partendo per seconda avrebbe ripreso a effettuare passaggi all'indietro, mentre il posizione di coda avrebbe spinto la scarlatta al primo della fila imprimendo al lancio decisamente più forza di quanto fatto nei turni precedenti. Nel ruolo di ala si sarebbe adattata al volo del giocatore al centro cercando di imitarne le movenze e poi, una volta dinnanzi agli anelli, avrebbe lanciato con lui. Nonostante l'assenza del Portiere incaricato di parare i propri tiri, avrebbe cercato d'essere ugualmente precisa e diretta, puntando al centro delle circonferenze metalliche e osservando attentamente l'approccio delle varie ragazze a quella situazione confusionaria.

//Scadenza per postare: sabato 13 ore 11:00.
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 12/6/2020, 16:51




Terminato il riscaldamento, Alexander recuperò velocemente una pluffa e spiccò il volo in sella alla sua Nimbus. Raggiunti gli anelli a Sud dell'ovale, avrebbe chiuso la fila iniziata dal capitano, occupando l'ultimo posto e tenendosi pronto alla partenza. Una volta partito, il serpeverde avrebbe prontamente abbassato il busto verso il manico, la scarlatta ancorata al fianco destro; seguendo la scia tracciata dal capitano, si sarebbe tenuto pronto a ricevere la scarlatta da parte del Prefetto, il quale avrebbe occupato la posizione centrale e, contemporaneamente, a lanciare la sua alla rossa. Con gli occhi leggermente serrati, cosi che il vento non lo infastidisse, non appena il cacciatore davanti a lui avesse lanciato la scarlatta verso di lui, avrebbe disteso in avanti il braccio destro, scagliando la pluffa verso Morgana e recuperando rapidamente quella lanciata da Xavier; con un gesto repentino del braccio avrebbe perciò afferrato la seconda pluffa, tornando a sistemarla al fianco pronto per il prossimo scambio, continuando l'avanzata verso gli anelli posti all'altro lato del campo. Dopo un altro rapido scambio di pluffe, avrebbe osservato l'accelerata di Morgana, aumentando la velocità a sua volta per poi posizionarsi alla sinistra della rossa, cosi da completare la formazione a testa di falco. Raggiunti gli anelli avrebbe provato a sincronizzare il suo tiro con quello del capitano, cosi da confondere maggiormente il portiere designato: Vivian. Nel caso non fosse riuscita a parare il tiro di Morgana, avrebbero avuto un'altra cosa da ripassare negli spogliatoi. Avrebbe quindi scagliato la sua pluffa verso l'anello protetto dalla scozzese, cercando di disegnare con la scarlatta una traiettoria lineare e potente.
Riassunta la posizione iniziale, avrebbe eseguito di nuovo la serie di passaggi in fila posizionandosi, questa volta, al centro della fila. Con gli occhi ben attenti e la mano dominante pronta a lanciare e ricevere, avrebbe concluso nuovamente quella parte di esercizio, per poi affiancare Xavier dal lato destro, il quale avrebbe ricoperto il ruolo di punta per quel giro. Giunto in prossimità degli anelli, avrebbe puntato quello protetto da Madison, scagliando velocemente la pluffa verso di esso, allungando leggermente la spalla destra in avanti, cosi da imprimere più forza al tiro. Terminata anche quella fase, sarebbe tornato al punto di partenza, posizionandosi a capo della fila. Sarebbe quindi scattato velocemente, spronando subito la sua Nimbus a raggiungere quasi la massima velocità, mentre alzava la mano destra, quella recante la pluffa, al di sopra della spalla del medesimo lato; subito quindi avrebbe effettuato un passaggio in Reverse, per poi girare di poco la sua figura ed afferrare l'altra scarlatta destinata a lui. Una volta agganciata, avrebbe aumentato la velocità fino a far raggiungere alla sua Nimbus il limite massimo, lasciando che gli altri du cacciatori lo affiancassero. Raggiunti gli anelli protetti da Trish, avrebbe puntato a quello destro, preparandosi al tiro; avrebbe dunque staccato il busto dal manico, sterzando improvvisamente verso sinistra -cosi da donare maggior enfasi al tiro- per poi scagliare, con tutta la forza in suo possesso, la pluffa verso l'anello designato.
 
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view post Posted on 12/6/2020, 20:45
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Riprendendo fiato dal riscaldamento a terra – che aveva messo a dura prova i suoi polmoni – Vivian ascoltò le successive istruzioni della Celebrian, quasi scocciata di dover stare ai suoi ordini. Nella sua testa si affollavano diversi scenari per quel post allenamento – oltre agli spogliatoi proposti da Alexander. Avrebbe dovuto fermarsi a parlare con Morgana? Avrebbe dovuto essere lei a fare la parte della persona matura, visto che i diciotto anni non avevano portato per niente consiglio alla rossa? Scrollando le spalle, si decise che non stava a lei chiedere scusa, soprattutto visto come era stata accolta e trattata quel pomeriggio. Afferrata la Nimbus – che ormai grondava acqua da ogni parte – la strinse tra le mani, eccitata di tornare finalmente a cavalcarla. Libratasi in aria, si concesse qualche secondo per assaporare il momento – almeno quello non poteva esserle sottratto dall’ex-Caposcuola – prima di seguire le due compagne di ruolo davanti agli anelli Nord. Le due ragazze sembravano sveglie ma poteva immaginare che non la vedessero di buon occhio, visto che la sua presenza poteva abbassare le loro probabilità di scendere in campo in quel Campionato. La Prefetta bionda, comunque, era uno dei motivi per cui era riuscita a prendere dei voti decenti negli ultimi Compiti e, dunque, la designò mentalmente come sua preferita. Avrebbe dunque ascoltato le parole di Trish riguardo alla Starfish and Stick senza commentare – per pura simpatia nei confronti della Andersen – anche se le sarebbe toccato mordersi la lingua per non rispondere a tono a Morgana. La stava prendendo in giro! Voleva forse umiliarla facendola sentire una novellina? Avrebbe trovato pane per i suoi denti, se voleva la guerra l’avrebbe avuta. Un sorrisetto arrogante le si dipinse sul volto quando realizzò che il Cacciatore a cui avrebbe dovuto parare i tiri era proprio la Celebrian anche se, sapendo di non essere in piena forma, era quasi certa che la Capitana volesse continuare a farla sfigurare davanti alla squadra facendole goal. Era un complotto! Perché non tornava ad allenarsi come Cercatrice? Vivian sapeva benissimo dove avrebbe dovuto infilarsi il Boccino. Recepite le ultime direttive e non appena Trish avesse finito di parlare, la scozzese avrebbe fatto un cenno alle compagne per far capire loro che era il momento di partire con le Double Eight Loop e che lei avrebbe aperto la fila. Senza perdere ulteriore tempo, avrebbe dato un deciso colpo di reni alla scopa e, appiattendosi il più possibile sul manico, avrebbe iniziato a prendere velocità zigzagando tra gli anelli. La visibilità era molto bassa a causa del temporale e, dunque, avrebbe fatto attenzione a non finire spiaccicata contro una delle porte e si sarebbe mantenuta ad una distanza di sicurezza sia dagli anelli che da chi le stava dietro. Cercando di essere più veloce ed agile possibile, non avrebbe comunque mai perso d’occhio il battaglione dei Cacciatori, strizzando le palpebre per capire quando Braccio Rotto sarebbe stata in mezzo alla Testa di Falco. Non appena sarebbe stato palese che la rossa sarebbe stata la giocatrice designata alla posizione centrale e quindi al tiro, Vivian avrebbe avvisato le altre con un cenno in mezzo al diluvio – sperando che lo notassero – e si sarebbe posizionata davanti agli anelli, cercando di stare ad una distanza tale da poterne coprire il più possibile. Sapeva che tutti e tre i Cacciatori avrebbero tirato, ma lei si sarebbe dovuta concentrare soltanto sulla scarlatta che avrebbe lasciato le mani della Celebrian - che gioia. Così, nel momento preciso in cui i compagni avessero caricato il tiro, la diciassettenne si sarebbe focalizzata sull’ex-concasata, cercando di capire quale anello volesse puntare. Appena avesse avuto un’opinione sulla direzione del tiro, avrebbe velocemente staccato la gamba e il braccio sinistro dalla presa della scopa, restando attaccata al manico soltanto con gli arti di destra – i più resistenti. Allungandosi più che avesse potuto, avrebbe cercato di coprire la maggiore area possibile con tutto il corpo, contraendo gli addominali per rimanere in posizione e non perderne il controllo. Avrebbe difeso gli anelli a tutti i costi, anche a quello di prendersi le Pluffe del Prefetto e di Alexander in faccia, visto che le loro scarlatte non dovevano importarle e non si sarebbe permessa che la distraessero. Il Grayson non si sarebbe potuto vantare di un eventuale goal in quella situazione, gli spogliatoi con lei valevano ben più di un gioco sporco del genere. Parato il tiro o meno, non avrebbe comunque perso tempo a pensarci e sarebbe tornata a guizzare in mezzo agli anelli insieme agli altri Portieri fino a quando la formazione dei Cacciatori non si fosse riassestata, lasciando poi gli anelli liberi a Trish e Madison al momento opportuno.
 
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view post Posted on 12/6/2020, 21:29
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D I R T Y H A N D S

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Niente gli avrebbe impedito di concentrarsi sul Quidditch, neppure la sua situazione ormai incrinata con Audrey. Xavier sapeva essere maturo quando voleva e sapeva che in quelle circostanze avrebbe dovuto sotterrare l'ascia di guerra per concentrarsi su qualcosa di più grande e importante. Socchiuse gli occhi in due fessure concentrandosi sulle parole di Morgana per poi annuire e recuperare la Pluffa con cui avrebbe effettuato i vari passaggi. Si sarebbe appiattito sul manico della propria scopa raggiungendo gli Anelli Sud assieme ai due giocatori. Avrebbe preso posizione al centro della fila proprio dietro Morgana e davanti ad Alexander. Senza perdere tempo prezioso avrebbe iniziato l'esercizio passando da subito la palla in Reverse al Cacciatore posizionato dietro di lui cercando di imprimere al proprio lancio un'andatura lineare, parabolica ma non eccessivamente, utilizzando la forza giusta affinchè il lancio potesse essere "parato" dal Cacciatore nel modo giusto. A quel punto, contemporaneamente avrebbe allungato il braccio dominante in direzione della Pluffa lanciata dal primo Cacciatore, quindi con la mano avrebbe afferrato la scarlatta con decisione, preparandosi ad un nuovo lancio. Avrebbe quindi continuato la propria avanzata ripetendo i passaggi istante dopo istante, senza mai perdere la propria concentrazione, impegnandosi sempre di più in modo da assicurare ad Alexander di ricevere la Pluffa ma ricevendola a sua volta da Morgana. Raggiunto l'obiettivo avrebbe interrotto quella catena ancorando la Pluffa al fianco sinistro, quindi avrebbe virato di lato per posizionarsi accanto a Morgana così da prendere parte alla formazione, volando assieme ai due compagni di squadra verso le porte. Avrebbe prestato attenzione ad ogni virata del Capitano per emulare i suoi gesti e quindi farsi trovare preparato ad ogni possibile cambio di direzione per poi riprendere a volare su una traiettoria rettilinea, parallela al suolo. Durante la sua avanzata avrebbe puntato lo sguardo sul portiere incaricato di parare il tiro di Morgana, quindi al momento giusto si sarebbe coordinato con i due Cacciatori e avrebbe caricato il braccio sinistro all'indietro, dopo aver fatto scivolare la Pluffa nella mano sinistra. Caricato il colpo e stretta la mano sul cuoio della scarlatta, il Prefetto avrebbe scagliato la Pluffa in avanti, distendendo il braccio, e avrebbe utilizzato tutta la forza in suo possesso per rendere quel tiro il più potente possibile. Avrebbe quindi cercato di mantenere una traiettoria pulita mirando però all'Anello protetto da portiere di Morgana, per far sì che essa potesse avere un attimo di confusione. A prescindere dall'esito il Bertrand avrebbe recuperato la Pluffa dirigendosi nuovamente in direzione degli Anelli Sud prendendo questa volta le redini del gioco, posizionandosi come primo della fila. Rapidamente avrebbe lanciato la Pluffa all'indietro al secondo Cacciatore in fila e nuovamente avrebbe fatto sì che quel lancio fosse il più possibile preciso, seguendo una traiettoria leggermente parabolica e pulita; al tempo stesso si sarebbe tenuto pronto per ricevere la Pluffa dal terzo Cacciatore e dopo aver allungato la mancina per afferrare la scarlatta avrebbe ripetuto nuovamente la Reverse indirizzata al secondo Cacciatore, allineando bene il proprio tiro oltre la propria spalla. Avrebbe continuato quella serie di passaggi fino alla metà campo, poi avrebbe intrappolato la Pluffa tra il fianco e il gomito sinistro effettuando un rapido scatto in avanti per ricoprire il ruolo di punta in quella formazione. Avrebbe effettuato una virata verso sinistra prima di riprendere una traiettoria lineare, stando distanziato il giusto per premettere ai due Cacciatori di occupare il loro ruolo senza interferenze. Il suo sguardo si sarebbe ridotto in due fessure e nel proprio campo visivo si sarebbe trovato solo il portiere che gli era stato assegnato, ovvero Madison. Avrebbe effettuato una rapida accelerata in avanti lasciando scivolare la Pluffa nella mancina, caricando poi il braccio indietro appena oltre e sopra la spalla. Quindi avrebbe raddrizzato il busto e con una virata brusca avrebbe costretto la sua Nimbus ad un leggero cambio di direzione mentre, al tempo stesso, il braccio si sarebbe spinto con violenza in avanti mirando quindi all'Anello protetto dal portiere. Senza soffermarsi troppo sull'esito del tiro avrebbe recuperato per la terza volta la Pluffa per ritornare agli Anelli Sud e prendere, questa volta, posto come terzo Cacciatore. Coordinandosi con gli altri due giocatori avrebbe ripreso i vari passaggi spedendo la Pluffa al Cacciatore posto in prima posizione, imprimendo una traiettoria precisa affinchè il tiro fosse perfetto; al tempo stesso avrebbe recuperato la scarlatta lanciata dal secondo Cacciatore spedendola poi al primo della fila e così via, tenendo alta la concentrazione e una buona traiettoria. Solo dopo quei passaggi avrebbe nuovamente preso parte alla formazione a testa di falco nuovamente su di un laterale; avrebbe seguito il Cacciatore di punta fino ai tre Anelli quindi coordinandosi con i giocatori avrebbe fatto scivolare la Pluffa nella mano sinistra caricando il colpo all'indietro, spedendo poi la Pluffa in direzione di Trish, così da confondere il portiere e favorire il lancio di Alexander.
 
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view post Posted on 12/6/2020, 23:23
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Con quel tempo, più rimaneva a terra più le sembrava di diventare tutt'uno col fango crescente, ma quando ebbe il via per recuperare la scopa, sorrise nell'afferrare la Comet, portarla sotto di sè con un agile movimento di anca, e spingersi contemporaneamente in alto con le ginocchia piegate, non importa se la ventata fredda le fece sentire appieno la testa fradicia, era libera di nuovo. Sfrecciò in quota raggiungendo gli Anelli Nord, solo per voltarsi del tutto con la scopa diretta alla Capitana, ascoltando. Madison e Vivian poco lontane da lei, eppure non si mise a fissarle, dovevano tutte e tre padroneggiare quello spazio, e nella Prefetta prevaleva il fine utilitaristico, quasi sempre...erano lì per uno scopo, magari non evidente alla prima partita disponibile, ma tutte le loro esperienze alla fine avrebbero contribuito. Lo sguardo saettò in direzione di Alexander come un rapace che stia seguendo un comando di caccia, annuì una sola volta con le labbra sottili che si piegavano e...il sorriso rimase congelato lì. Le aveva appena chiesto di spiegare la Starfish and Stick. Il che non era un problema, di norma, affatto, si trattava di una delle sue manovre preferite...la prima. Con la Gray presente, era quasi naturale aspettarselo, ma rinfrescarlo alla Deòir? Portiere ufficiale ben prima di lei? per la prima volta un ombra simile alla soggezione le attraversò lo sguardo, ma fu ricordandosi del Gruppo di Studio, del confronto e dei consigli, che la superò...doveva solo essere fredda, competente, utile.
Lo sguardo si agganciò più che altro sulla figura castana di Madison, per assicurarsi la seguisse nella spiegazione, ma scoccò un occhiata fugace alla Deòir, più per capire se almeno era ancora lì o stava già agli anelli.
< ...una delle nostre più efficaci tattiche difensive. Importante è visualizzare da subito la distanza che si vuol mantenere dagli Anelli, può coprire un buon cono di spazio e leggermente al di sotto del manico. Sentire la posizione sul manico è altrettanto fondamentale,si tratta infatti di usare un lato del nostro corpo come àncora alla scopa, e gettarsi di lato con il resto del corpo. Prima la mano e il piede, con caviglia o ginocchio non farà differenza, scelti come portanti dovranno trovarsi a non troppa distanza tra loro, sistemiamo il bacino da subito per riuscirci. Appena pronti, manico in orizzontale e ben saldo, lasciarsi andare dall'altro lato, non in maniera scomposta, prima racchiusi e poi aprendo la posizione come a diventare una stella marina...aerea. Addominali tesi, gamba e braccio aperti, sarà tutto utile a fermare la Pluffa, diversi punti dove poterla intercettare. Deve durare poco, va fatta all'ultimo secondo e subito dopo la parata, ripresa la posizione con un giro completo a tornare in sella, o lo sforzo diventa eccessivo.>
Nel parlare aveva mostrato come staccando una mano dal manico, calibrava già il peso sul lato destro del suo corpo, il preferito nell'eseguirla. E aveva parlato con la scelta curiosa di un generale "fare" all'infinito, o "facciamo" coinvolgendosi anche lei, evitando accuratamente il "fate".
Se non ci fossero state domande, ma facendo già un secco cenno del mento come sicura che fossero ardenti quanto lei di impossessarsi degli Anelli da difendere, virò non appena Vivian si staccò dal gruppetto, seguendola in coda ma senza avvicinarsi troppo. La pioggia abbondante rendeva tutto frastagliato e confuso, ma si appiattì al manico e concentrò lo sguardo a fessura per individuare i pali degli anelli e i cerchi metallici, ad ogni svolta in quello slalom forsennato, prendeva le giuste distanze per fare curve strette e taglienti ma senza impattarci contro. L'occhio tornava anche al gruppo di Cacciatori, era un rimbalzare continuo, ma non si risparmiò in velocità e appena potè riconoscere la formazione a Testa di Falco, subito scattava ad individuare la Punta per capire chi delle tre era richiesta. Per sua fortuna, Grayson risultava più piazzato fisicamente di Morgana, e un pelo anche più di Xavier, cosa che le facilitava non perderlo di vista mai. Non appena riconobbe la sagoma del Serpeverde futuro Magando in testa alla formazione, scattò senza neanche guardare le altre (sicura avrebbero capito all'unisono), attraversando l'aria per spostarsi netta verso dove il braccio con la Pluffa stava scattando. Una leggera impennata del manico per mantenerlo alto, arrivare così quasi sopra all'Anello individuato e non troppo appiccicata, ma ben piazzata in area per avere più possibilità di intercettare il veloce tiro in arrivo. Avrebbe quindi spinto col bacino per raddrizzare in orizzontale la scopa con un movimento secco, mentre serrava la presa della mano destra un poco più in giù tra gli intagli legnosi e insieme spostava il peso in laterale agganciando anche il ginocchio destro. Sentì la Pluffa fischiare anche con la pioggia, gli occhi davanti a sè, e si lasciò andare di colpo solo per sentir tendere ogni muscolo nel momento in cui l'ancoraggio funzionava. Svolse gamba e braccio in fuori, allargati il più possibile, e cercò di incrociare la Pluffa con uno scatto d'addominali che usasse entrambi, sapeva quanto Alexander tirava potente e voleva provare a opporci la sua tenacia fisica, accogliere la Pluffa e incassarla portandosela al petto, le membra rigide per non romper eil delicato equilibrio con la Comet. Vi fosse riuscita o meno, non avrebbe perso tempo e tiratasi su con la mano buona, avrebbe scrollato la corta zazzera d'acqua per infilarsi nuovamente nel Loop o lasciare ad una compagna la parata successiva.
 
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