Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

"Turn your magic on," to me she'd say..., Allenamento No.13

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view post Posted on 6/5/2020, 22:58
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ঌ She the Fire


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in a world of
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Quel mercoledì si era diretta al campo sentendosi piena di energia, infilandosi la divisa con una certa soddisfazione. Era in qualche modo riuscita a compiere un ciclo completo da quando era diventata Capitana della Squadra, e attese i suoi compagni con rinnovato piacere, nonostante la povertà che ormai caratterizzava il campo dove li accoglieva ogni settimana.
   « Buon pomeriggio a tutti! Spero che abbiate digerito il pranzo, e che al contempo abbiate conservato qualche energia »
Salutò i suoi compagni quando questi la raggiunsero, osservandoli uno a uno in volto con più attenzione del solito. Gli sorrise, prima di ricominciare a parlare.
   «  Come potete notare dall'assenza di qualsiasi attrezzo da allenamento, ancora non si sono smosse le acque sul fronte strumentazioni. Non ho nemmeno ricevuto un gufo di risposta  » Si strinse leggermente nelle spalle con una smorfia sarcastica «  Ma questo non ci impedirà certo di andare avanti, e di spingerci oltre i nostri stessi limiti. Quello di oggi, in particolare, spero sarà un allenamento intenso su tutti i fronti: avrete notato l'avviso in bacheca; ci apprestiamo ad accogliere dei nuovi membri tra le nostre fila »
Il sorrisetto le si allungò sul volto, era divertita. Una pioggerella sottile iniziò a bagnare il campo mentre parlava, incurante della cosa.
   « Questo significa che se, come spero, qualche nuovo adepto si unirà a noi, oggi è l'ultimo giorno a nostra disposizione per sbizzarrirci con qualche esercizio particolarmente tosto! Certo, proverò a dividerci per livelli anche durante i futuri incontri, ma insomma almeno per i primi periodi non sarà la stessa cosa. Come Squadra dovremo ammorbidirci un po': ricordate che un vero branco va sempre al passo del più lento! Naturalmente nella speranza che ne valga la pena. Del resto l'ultima volta ci è andata più che bene: abbiamo guadagnato un solo giocatore, ma si può dire che si impegna per quattro! Forza Philip, con un po' di fortuna dopo oggi non sarai più tu il leoncino della Squadra »
Gli sorrise, parlando con tono leggermente scherzoso
   « Goditi i privilegi da novellino finché puoi. Dunque, cominciamo con un riscaldamento particolarmente attivo. Come vi ho detto cercherò di mettervi alla prova, quindi vorrete essere belli caldi per gli esercizi che seguono! Un giro di campo in corsa, correndo a ginocchia alte per la prima metà campo. Partite da una velocità moderata, aumentandola gradualmente fino ad arrivare a un vero e proprio scatto sugli ultimi cento metri. Dopodiché un po' di stretching generale e due serie da quindici flessioni, tre serie da venti addominali e tre serie da trenta squats.
Finito il riscaldamento, per primo esercizio saliremo sulle scope e cercheremo di disegnare delle figure geometriche nell'aria, provando ad essere il più precisi possibile: cominceremo dalla figura di un cerchio, volando in un'impennata curva e andando pian piano all'indietro, per fare un giro della morte al contrario e tornare alla posizione di partenza. Partite da un cerchio molto ampio, e una volta finito il primo continuate a eseguire gli stessi movimenti, cercando però di stringere il cerchio sempre di più. Cercate di aumentare la velocità e di rendere il cerchio sempre più stretto, mantenendo però la precisione, fermatevi quando sentite che vi gira la testa. Vedete fin dove riuscite a spingervi, e cercate di restare sempre sulla stessa linea! I cerchi devono essere tondi, ma anche dritti e non inclinati su un lato. Fate una pausa di qualche minuto dopo aver eseguito l'esercizio, e poi ripetetelo volando però al contrario, cioè non inarcandovi all'indietro ma in avanti, come se steste percorrendo il cerchio da fuori, tenendo la pancia a contatto con il suo bordo.
Per il secondo esercizio cercheremo di disegnare dei quadrati, scattando in avanti per un centinaio di metri e voltando bruscamente a destra per disegnarne l'angolo, tentando però di non rallentare prima della virata. Cercate di farla più netta possibile, poi proseguite altri cento metri e virate nuovamente a destra, e ancora fino a trovarvi al punto di partenza. Purtroppo non abbiamo cerchi o pali o altre cose che possano segnarvi la via, quindi dovrete cercare di affidarvi al vostro senso dell'orientamento per capire quanti metri avete percorso e come vi dovete muovere! Ripetete il procedimento cercando di diventare sempre più precisi e netti nelle virate, prendendo punti di riferimento intorno a voi e cercando di evitare sempre più di rallentare in prossimità di una virata. una volta finito un quadrato, disegnate il secondo svoltando verso sinistra in modo che non vi giri la testa. Io vi osserverò dall'alto, per vedere quanto sarete precisi! Faremo questo esercizio a turno, in modo da avere sufficiente spazio e non rischiare di scontrarci.
Il terzo e ultimo esercizio è simile al primo e al secondo combinati, solo che il quadrato dovrete disegnarlo in verticale anziché in orizzontale e sarà molto più stretto: partendo da un'altezza di trenta metri, volate dritti davanti a voi per quindici metri, poi in picchiata per altri quindici, poi fermate la picchiata virando verso destra o verso sinistra, in base a come vi viene meglio, per disegnare il terzo lato del quadrato tornando indietro. In questo pezzo, in pratica, dovrete percorrere la stessa linea su cui avete volato inizialmente, ma a ritroso. e quindici metri sotto di essa. Una volta che vi troverete in corrispondenza del punto da cui eravate partiti, poi, impennate bruscamente per salire in verticale e raggiungerlo. Quando avrete raggiunto l'esatto punto di partenza del quadrato, volate disegnando un cerchio orizzontale del diametro di circa quindici metri, passando cioè per il vertice del quadrato che avete disegnato poco prima quando vi troverete a metà cerchio. Concludete il cerchio tornando al punto di partenza, anche qua provate a essere più rapidi possibile ma dando priorità alla precisione. Ripetete poi tutto da capo, cercando di migliorarvi e di effettuare virate sempre più nette e disegni sempre più precisi, fino a che non avrete disegnato cinque quadrati e cinque cerchi. Alternate i cerchi volando prima in senso antiorario e poi in senso orario! Questo esercizio vi servirà a migliorare la gestione dello spazio, e allenerà un po' anche la memoria corporea e l'orientamento, oltre che l'immaginazione. Mi raccomando, dopo tutto questo, non dimenticate un'accurata sessione di stretching per evitare strappi muscolari! »
Osservò i compagni per assicurarsi che nessuno avesse dubbi, attendendo eventuali domande. Se non ne fossero pervenute, avrebbe dato il via all'allenamento iniziando a percorrere il perimetro del campo per riscaldarsi insieme ai suoi compagni.


//Scadenza per eseguire tutti e quattro gli esercizi: giovedì 28 maggio alle 23:59.
Ogni esercizio deve corrispondere a un post distinto.

 
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view post Posted on 7/5/2020, 14:24
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Quel giorno aveva raggiunto il campo piuttosto energica. Nonostante il periodaccio nero infatti si era riscoperta carica di energie da spendere e scaricare quanto più possibile. Aveva tutta l'intenzione di tornare in Sala Comune distrutta con la forza solo di respirare. Infilata la divisa, sarebbe uscita dagli spogliatoi con la scopa sottobraccio per raggiungere il centro campo dove si trovava già il Capitano che salutò con un ampio movimento della mano. Ascoltate le sue parole avrebbe incrociato le braccia nel sentire che ancora non si fossero trovate delle soluzioni per gli strumenti del campo ed a sua volta fece spallucce.
-Possiamo sempre a turno usare qualcuno come manichino!
Disse canzonatoria facendo vagare lo sguardo su un Philip Price totalmente a caso sostenendo lo sguardo sul "leoncino" prima di concentrarsi ad ascoltare le indicazioni per i nuovi esercizi. Senza perdere ulteriore tempo avrebbe cominciato con il riscaldamento cercando di iniziare a correre ad una velocità moderata ma sostenuta cercando di muovere le gambe con le ginocchia sempre più in alto. Man mano che andava avanti ed aumentava la propria andatura, sarebbe arrivata a scattare con le ginocchia alte verso gli ultimi cento metri facendo attenzione a contrarre correttamente i muscoli cercando di non strapparsi. Successivamente si sarebbe spostata ed organizzata in modo tale da effettuare gli esercizi di stretching dove avrebbe provato a stendere i muscoli delle braccia trattenendo a turno un braccio alla volta dietro la schiena spingnedole a stendersi afferrandosi per i gomiti. Stesa per terra avrebbe poi esercitato pressione e contrazione sugli addominali per dar modo ai muscoli stessi di caricarsi man mano che effettuava le serie di addominali, per poi rigirarsi sul terreno faccia in giù per effettuare allo stesso modo delle flessioni andando a caricare il proprio peso sulle braccia ponta a stimolare i bicipiti. Infine rialzandosi avrebbe allargato le gambe flettendole leggermente drizzando la schiena dedicandosi agli squat guardando fisso davanti a lei inspirando ed espirando regolarmente ad ogni movimento, andando poi a bere un sorso d'acqua dalla borraccia una volta terminato il riscaldamento prima di passare oltre.
 
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– Buongiorno a tutti! – aveva esclamato, arrivata al campo. Il discorso di Auburn la aveva portata indietro a quando era lei a essere la nuova arrivata e non aveva potuto fare a meno di considerare quanto tempo fosse passato da allora e di quante persone avessero lasciato le orme sul suo personalissimo cammino. Con un sorriso sornione sulle labbra, aveva annuito convinta alle frasi della Gold sul rimanere ai ritmi degli altri compagni - si ricordava di come era stata accolta con brio e affetto da Aryanne e dagli ex-membri della Squadra rosso-oro e anche lei, da veterana, in quel momento sentiva il dovere di fare lo stesso con chi si sarebbe unito alle loro fila. Raccolta la chioma corallo in una treccia sbarazzina, si sarebbe cimentata nella corsa iniziale. Adattando il ritmo di respirazione alla corsa, avrebbe cercato di alzare il più possibile le ginocchia al petto, dandosi la spinta a continuare con i muscoli delle gambe, tesi al massimo. Attivare gli addominali la avrebbe aiutata a sentirsi più leggera durante la corsa e avrebbe tenuto i gomiti piegati e sostenuti, così che le braccia assecondassero il movimento del corpo senza intralciarlo. La sua velocità sarebbe variata passo dopo passo, arrivando al suo massimo verso la fine del perimetro del campo.
Conclusa la corsa, si sarebbe abbonata qualche attimo per riprendere fiato e stretchare i muscoli appena scaldati con degli esercizi basici, prima di iniziare le serie indicate da Auburn. Avrebbe quindi iniziato le flessioni, prestando attenzione alle braccia e a distribuire il peso sui palmi in modo appropriato. I quindici piegamenti sarebbero stati ripetuti per due volte, prima che la Cacciatrice passasse agli addominali. Stesa con la schiena sull'erba, avrebbe portato i palmi dietro la nuca e piantato per bene le piante dei piedi al terreno, per cominciare le tre serie da venti ripetizioni. Avrebbe continuato ad alternare la respirazione al movimento, per ossigenare al meglio i muscoli. Infine, si sarebbe rimessa in piedi, col busto dritto e le braccia dritte davanti a lei. Controllando ogni muscolo coinvolto, avrebbe iniziato le tre serie da trenta squats, stando attenta a non sollevare i talloni dal suolo.
 
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Per il primo esercizio, la Swan si sarebbe concentrata al meglio, consapevole del rischio di finire spiattellata sul suolo. Avrebbe attivato gli adduttori e gli addominali per ancorarsi al manico della sua Nimbus e i palmi delle mani si sarebbero piazzati davanti a lei, ad una distanza debita, con le dita strette sul legno in una presa sicura. Il busto si sarebbe flesso verso il manico, così che la Cacciatrice potesse sentirsi abbastanza vicina alla sua scopa per compiere quei giri della morte.
Con cautela, avrebbe alzato il manico verso l'alto e lo avrebbe portato con gradualità prima verticalmente al pavimento e poi sempre più indietro. Lo sguardo sarebbe rimasto fisso in un punto, per evitare che la testa iniziasse a girarle subito. Avrebbe cercato di disegnare, con la punta del manico, un ampio cerchio e sarebbe stata attenta affinché il resto del suo corpo seguisse quel movimento con fluidità e senza scatti pericolosi. Se avesse concluso indenne il primo giro, avrebbe iniziato il secondo alle stesse condizioni, attenta a mantenersi sulla stessa linea della prima circonferenza. Questa volta, il perimetro si sarebbe ristretto di poco.
La respirazione sarebbe stata controllata durante tutto il secondo disegno e a seguire durante il resto dell'esercizio, usata come tramite per mantenere calma e precisione. Se avesse trovato un ritmo costante e concorde con l'esercizio, lo avrebbe mantenuto fino all'ultima circonferenza, la più stretta.
Alla fine della prima parte dell'esercizio, si sarebbe concessa un attimo per riprendere consapevolezza del suo spazio, inspirando ed espirando profondamente e aspettando finché la testa non avrebbe smesso di girarle. Ripresasi, avrebbe iniziato a compiere le stesse circonferenze, prima ampie e poi sempre più strette, ma inclinandosi questa volta verso avanti, con la stessa posizione calma e mantenuta di prima. Questa volta forse la velocità sarebbe stata leggermente più sostenuta, forte del fatto che la Cacciatrice potesse piantare lo sguardo in avanti ed essere più consapevole dello spazio che stava occupando.
 
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Arrivata al secondo esercizio, la Cacciatrice avrebbe atteso il suo turno, come indicato da Auburn. Si sarebbe quindi posizionata al centro del campo, così da non avere alcun problema di spazio e di doversi preoccupare solo dell'esercizio, invece che avere la preoccupazione di colpire qualche suo compagno.
Avrebbe stretto i palmi sul manico e nuovamente avrebbe attivato adduttori e addominali, per garantirsi equilibrio e forza in vista di quelle virate improvvise che avrebbe dovuto fare. Avrebbe prima cercato di calcolare ad occhio i cento metri per lato di quel quadrato immaginario, prevedendo ancora prima di partire a quale altezza avrebbe dovuto svoltare - le sembrava il modo migliore per non rallentare prima di svoltare e per essere sicura di quando farlo.
Avrebbe quindi inclinato il busto in avanti per acquistare velocità e la Nimbus sarebbe partita in una traiettoria dritta, per disegnare il primo lato del quadrato. Dopo aver tracciato una linea dritta di quelli che le erano sembrati cento metri, avrebbe svoltato verso destra, cambiando d'improvviso la direzione del manico, ma senza alterare la sua velocità. Tracciato quel vertice, avrebbe continuato a svoltare dopo i presunti cento metri per ogni lato, attenta a disegnare in aria lati dritti e vertici ben distanziati tra loro. Concluso il primo quadrilatero, avrebbe ripetuto l'esercizio al contrario, partendo dalla base del quadrato invece che dall'altezza e svoltando a sinistra ad ogni vertice, fino a richiudere il perimetro della figura. Avrebbe continuato l'esercizio finché avrebbe potuto, cercando di migliorare precisione e andamento ad ogni tentativo.
 
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La Cacciatrice si sarebbe quindi posizionata ad un'altezza di circa trenta metri dall'erba, per svolgere l'ultimo esercizio dell'allenamento di quel giorno. Avrebbe mantenuto la sua posizione: muscoli attivi e aderenti al manico, palmi pronti a direzionarlo con decisione, busto inclinato in avanti e occhi fissi davanti a sé, consapevoli dell'ambiente attorno a lei. Ancora una volta, avrebbe cercato di calcolare traiettorie e punti di svolta ancora prima di partire con l'esercizio, prendendo punti di riferimento visivi.
Avrebbe quindi fatto partire la Nimbus e tracciato in aria una linea di circa quindici metri, attenta a mantenere una traiettoria dritta. Cercando di non rallentare o fermarsi, avrebbe cambiato la sua direzione in una picchiata verso il basso, verticale rispetto al suolo, per definire il primo vertice del suo quadrato. Precisione permettendo, una quindicina di metri più avanti avrebbe nuovamente cambiato direzione, trovandosi questa volta in una traiettoria orizzontale parallela a quella tracciata all'inizio, ma opposta. Si sarebbe diretta verso destra, cercando di arrestarsi dopo circa quindi metri, per non tracciare un perimetro totalmente sbilenco. Avrebbe poi definito l'ultimo vertice dirigendosi in salita verso il punto in cui aveva iniziato la figura, ancora attenta a non variare la sua velocità.
Chiuso il quadrato, non si sarebbe fermata affatto, bensì avrebbe continuato l'esercizio, ma avrebbe cambiato la sua traiettoria in senso antiorario per descrivere un cerchio che andasse a toccare tutti i vertici del quadrato già tracciato. Le manovre del manico sarebbero quindi state più fluide e meno drastiche, ma comunque veloci e compatte. Concluso anche quel disegno, si sarebbe nuovamente dedicata al suo quadrato e al successivo cerchio, questa volta tracciato in senso orario. Per cinque volte avrebbe ripetuto l'esercizio a velocità costante, accompagnandolo con una respirazione ritmata.
Alla fine dell'esercizio, avrebbe abbandonato la Nimbus sull'erba per tirare polpacci e quadricipiti, bicipiti e tricipiti e per allungare la schiena sulle punte dei piedi con qualche esercizio di stretching.
 
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view post Posted on 10/5/2020, 16:54
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Terminato il riscaldamento avrebbe recuperato il proprio manico di scopa per passare all'esercizio successivo, salendo in groppa alla fedele compagna di volo. Avrebbe cercato un punto abbastanza lontano dai compagni così da non rischiare di urtarli durante l'esercizio e concentrarsi sullo stesso senza doversi preoccupare eccessivamente sullo stesso. Trovato un buon punto si sarebbe alzata di quota abbastanza da avere anche molto spazio sotto di se per effettuare correttamente l'esercizio. Piano in modo tale da prendere le corrette misure ed evitare di schiantarsi al suolo, la studentessa ben stretta al proprio manico di scopa avrebbe cominciato prima lentamente a disegnare un ampio cerchio diritto, quindi non un ovale che pendeva più verso un lato o l'altro, avrebbe cercato di essere più precisa possibile andando a disegnare quello che voleva fosse un cerchio in tutto e per tutto, per quel che le era possibile fare non potendo vedere effettivamente la sua opera da lontano. Non che fosse effettivamente qualcosa di visibile trattandosi di figure geometriche totalmente astratte, ma la cosa non le tangeva troppo. Dovendo effettuare il cerchio al contrario avrebbe cercato di stringere per bene braccia e gambe sul manico torcendo il busto al contrario inarcando la schiena come se il cerchio non fosse più un qualcosa di immaginario ma qualcosa di tangibile ma invisibile. Metaforicamente parlando la sua schiena avrebbe dovuto carezzare tutto il perimetro interno del cerchio inarcandosi in'impennata al contrario verso l'alto cominciando a formare dei cerchi andando ad aumentare gradualmente la velocità con cui compiva quei movimenti. Ma mano che la velocità aumentava, più lei avrebbe preso a rimpicciolire i cerchi composti da quei movimenti come a voler creare una spirale fino a raggiungere il punto più stretto che le avrebbe permesso solo di girare su se stessa. Terminata quella spirale avrebbe preso qualche attimo di respiro prima di recuperare con la seconda parte dell'esercizio e svolgere allo stesso modo lo stesso esercizio di prima percorrendo i cerchi tratteggiati mentalmente al contrario considerando come se questa volta fosse la pancia a strusciarsi contro il perimetro esterno del cerchio. Anche in questo caso avrebbe fatto attenzione affinché la forma geometrica in questione riuscisse buona e dritta.
 
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view post Posted on 12/5/2020, 17:22
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Per il nuovo esercizio avrebbe atto attenzione ad alzarsi abbastanza dal suolo per evitare rischi d'intruppamento con qualsiasi cosa potesse trovarsi li pronto a destabilizzare il loro volo, quindi attenzione, attendendo il proprio turno per muoversi, avrebbe cercato un punto comodo da cui poter cominciare a tracciare la sua figura. Avrebbe preso come punto di riferimento l'ombra di una delle torrette degli spalti proiettata sul terreno. Sarebbe partita da quella andando quindi a formare quella che sarebbe dovuta essere il punto finale dove terminare il primo quadrato. Quindi stringendosi accuratamente al manico stringendo le gambe sullo stesso e quindi le mani in cima, avrebbe cominciato andando dritto per quelli che avrebbe provato a contare come cento metri. Inizialmente si sarebbe mossa ad una velocità tale che una persona in corsa avrebbe potuto seguirla in modo tale da provare ad immaginare un corridore al proprio seguito e contarne i passi per creare un metodo di misura che potesse pressappoco indicarle quanto fossero effettivamente cento metri. Quindi avrebbe cercato di calcolarli correttamente cercando un secondo punto di riferimento che sarebbe stato il punto in cui l'orma di un piede fosse stata particolarmente evidente. Avrebbe virato ancora verso destra andando a tracciare una nuova retta lunga ed il più dritta possibile mentre continuava a muoversi cercando di non perdere il conto ed anzi essere il più precisa possibile. Avrebbe continuato su quella riga cercando di virare sempre al centesimo metro e continuare la figura prendendo dei punti in particolare per ricordarsi l'angolo del proprio quadrato e quindi avanzare fino a raggiungere nuovamente il punto di partenza. Tracciata la figura le prime volte assicurandosi di farlo il più precisamente tenendo a mente i punti focali dove si era fermata a segnare gli angoli. Avrebbe cercato di aumentare sempre più la velocità cercando di non rallentare ogni volta che avesse raggiunto uno degli angoli, facendo un movimento a gomito dritto e preciso cercando di percorrere come una sorta di rotaia aumentando sempre più la sua velocità. Una volta finito con quello avrebbe cercato di fare la stessa cosa con un'altro quadrato questa volta muovendosi verso sinistra cercando di fare il tutto in verso antiorario eseguendo le stesse procedure e punti focali per mantenere il corretto orientamento.
 
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view post Posted on 16/5/2020, 20:21
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Arrivata all'ultimo esercizio avrebbe cercato di restare in sella alla propria scopa il più saldamente possibile stringendo le gambe intorno al manico e le mani ben salde in cima al manico. Avrebbe seguito le indicazioni di Auburn alzandosi di circa quindici metri dal terreno e quindi cominciare a tracciare quelle linee invisibili in aria come da spiegazione. Avrebbe cercato di tenere a mente proprio il metodo di calcolo che aveva improvvisato vicino al suolo, quindi avrebbe cercato di calcolare la lunghezza delle linee che avrebbero dovuto completare per formare uno dei lati del quadrato. Si sarebbe concentrata per farlo il più preciso possibile provando a ricordare attentamente ogni quanto sarebbe riuscita a completare Un metro. Avrebbe calcolato mentalmente cercando di essere il più precisa possibile cercando di non farsi confondere o distrarre da elementi esterni. Si sarebbe concentrata solo ed unicamente solo su quella figura sospesa quadrata e spigolosa. Avrebbe cercato di comporla prima in modo veloce ma controllato per far si di creare la figura correttamente con la giusta distanza, poi l'avrebbe ripercorsa più volta sempre più velocemente ricominciando il giro cercando di essere il più veloce e scattante possibile. Sarebbe quindi passata alla composizione del cerchio per poi eseguire il nuovo giro con più attenzione possibile concentrandosi maggiormente sulla precisione e poi la velocità stessa dell'esecuzione terminando l'esercizio con un'impennata prima di scendere al suolo dove avrebbe bevuto una buona sorsata d'acqua. Si sarebbe poi dedicata a dei sani esercizi di stretiching prima di terminare ufficialmente quell'allenamento, facendo attenzione a far sciogliere man mano tutti i muscoli e rilassarli.
 
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view post Posted on 17/5/2020, 20:22
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Il pomeriggio una volta raggiunto il campo da Quidditch indosso la divisa e raggiungo l'ovale con il resto della squadra pronto ad ascoltare ancora il discorso di Auburn a cui annuisco convinto delle sue parole. E' senza ombra di dubbio una situazione difficile ma sono sicuro che con tutta la squadra a lavorarci saremo in grado di ribaltare quelle situazioni che al momento ci mettono alle strette. Agli ordini! Mi esibisco in una sorta di saluto militare quando la signorina ci da il via per muoverci e non perdo neanche un attimo iniziando fin da subito a concentrarmi su un giro di campo in corsa. Regolo il respiro e comincio e correre a velocità media facendo attenzione alle gambe le cui ginocchia che devono salire alte una dopo l'altra falcata dopo falcata. Comincio quindi a correre in questo modo fino a metà campo per poi aumentare la velocità accelerando il respiro cercando sempre di mantenere le ginocchia alte e lo sguardo fisso sul percorso a di cui devo occuparmi. Alla fine del percorso, gli ultimi cento metri mi dedico ad un vero e proprio scatto cercando di mantenere sempre le ginocchia alte per poi raggiungere il centro campo e concentrarmi sulle serie di stretching. Dopo quello, ed aver quindi sciolto tutti i muscoli che devono servirmi per i successivi esercizi passo alle due serie da quindici flessioni sistemandomi steso sul pavimento, faccia atterra posizionando bene le braccia allargandole per sostenere la mia figura rialzata dal terreno solo grazie alla forza delle mie braccia, comincio quindi a lavorare su quei muscoli fino a completare le serie richieste. Continuo con le tre serie da venti addominali rigirandomi con la faccia al cielo steso con la schiena aderente al terreno le ginocchia leggermente piegate. Cerco di aiutarmi con il respiro e comincio a rialzare solo il mio torso mettendo in moto gli addominali uno dopo l'altro. Infine le tre serie da trenta quats. Mi rialzo e comincio a fare il famoso esercizio con la sedia invisibile allargando leggermente le gambe per una posizione più comoda andando a fare i piegamenti per mettere al lavoro i muscoli delle gambe e dei glutei.
 
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view post Posted on 19/5/2020, 15:26
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Una volta terminato il riscaldamento mi sposto a svolgere il secondo esercizio così da restare di pari passo con gli altri. Salito in sella mi alzo in volo raggiungendo l'altezza richiesta per quell'esercizio cercando di ripetermi in testa cosa abbia richiesto nello specifico di fare Auburn. Provare a disegnare in aria delle figure geometriche. Sembra divertente, mi pare che in uno sport babbano ci sia qualcosa di simile forse però fatto in acqua. Può essere? Non ne sono troppo sicuro. Comincio a muovermi provando ad disegnare un cerchio invisibile molto ampio. Cerco di ricordarmi mentalmente il punto d'inizio così da raggiungerlo per concluderlo correttamente, cerco di muovermi della stessa lunghezza e larghezza puntando lo sguardo su quello che dovrà essere il centro del mio cerchio a cui immagino sia legata una corda, e che quindi io abbia un raggio limite in cui potermi muovere. Grazie a questo metodo dovrei riuscire almeno in teoria a disegnare un cerchio abbastanza preciso come se si trattasse di un compasso. Cerco di concentrarmi su questa tecnica e provo a tracciare appunto questo cerchio sperando di essere il più preciso possibile inizialmente lentamente, quando però ottengo sicurezza aumento la velocita e comincio a fare il cerchio sempre più stretto come ad imitare una goccia di pioggia che s'infrange sul lago ma con un effetto contrario, con i cerchi che si restingono di più. Appena noto che il campo continua a girare nonostante io stia momentaneamente fermo, capisco sia il momento di una pausa.



 
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view post Posted on 19/5/2020, 17:49
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Dai cerchi ai quadrati. L'esercizio dopo prevede un cambio di forme geometriche! Non so esattamente se preferire le figure spigolose o quelle curve, tra le due di oggi forse opterei per i cerchi ma non ne sono troppo sicuro. Anche i quadrati hanno il loro fascino. E se mi piacessero entrambi senza nessuna preferenza in particolare? Va bene lo stesso no? Vedo di concentrarmi e capire più o meno quanto è lungo un metro così man mano che avanzo posso raggiungere i cento metri per il primo scatto. Quindi dopo aver trovato quello che credo essere il metodo più adatto a quell'operazione, via che parto come una scheggia impazzita. No dai una scheggia moderata altrimenti Auburn si arrabbia e finisce per rimproverarmi. Raggiunto il primo angolo che segnala il traguardo dei primi cento metri svolto immediatamente per recuperare l'angolo e cercare di farlo con abbastanza sicurezza per poi formare la nuova retta, e avanti così fino a completare la figura del quadrato cercando di fare attenzione affinchè i lati siano della stessa lunghezza. Almeno ci provo. Confido nella mia percezione dello spazio e senso dell'orientamento quindi ricomincio il giro cercando di essere più preciso e convinto questa volta magari saettando più velocemente e percorrendo le svolte senza rallentare. Fatto il primo avrei cercato di ripetere l'esercizio ma al contrario dal lato opposto e in questo caso cerco di prendere dei punti di riferimento per darmi una mano e ripercorrere gli stessi accorgimenti di prima.
 
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view post Posted on 19/5/2020, 20:39
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Ancora alle prese con le forme geometriche, non ne avevo a che fare da quando frequentavo la scuola babbana. Questa volta ci tocca fare un miscuglio dei due esercizi precedenti con l'accortezza di fare il "disegno" immaginari in verticale a differenza delle volte precedenti. Scrollo le spalle, penso si possa fare. Questa volta il tutto dovrà essere molto più stretto e certosino in un certo senso quindi cerco di prestare maggiore attenzione rispetto a quanto fatto prima. Non che abbia fatto un pò come mi andava prima eh. Cerco sempre di fare attenzione a queste cose, anche ai particolari se riesco. Quindi comincio a spostarmi e raggiungo i trenta metri. Prendo a volare dritto sicuro puntando lo sguardo fisso davanti a me, cerco di calcolare i quindici metri e quando raggiungo il punto stabilito boom in picchiata a riempirci di adrenalina. Ancora una volta cerco di fare attenzione a fermarmi al momento giusto ancora ai quindici metri, non sia mai che mi sbaglio anche di poco rendendolo un rettangolo! Viro verso destra muovendomi ancora di quindici metri per formare il terzo lato del nostro bel quadratone fantasma. Quindi porto a termine la figura con il quarto lato e raggiungo il punto di partenza. Dopo la brusca impennata per raggiungere il punto iniziale del quadrato passo al secondo step dove comincio a disegnare un nuovo cerchio orizzontalmente di circa quindi metri per diametro, mi muovo veloce e deciso ormai avendo preso un pò più di dimestichezza con le figure. Terminata anche questa torno al punto di partenza ripeto tutto da capo cercando di essere il più preciso possibile ripetendo il tutto per cinque volte, cinque quadrati e cinque cerchi cambiando spesso senso passando all'orario all'antiorario. Alla fine di tutto scendo a terra e mi dedico a qualche esercizio di stretching o meglio defaticamento sorseggiando anche un pò d'acqua accontentando la capitana.
 
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view post Posted on 24/5/2020, 21:26
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Quel mercoledì arrivai in orario come sempre aggregandomi al resto della squadra per ascoltare le parole del capitano, parole decisamente cariche ed energiche. Nel mentre spiegava arrivarono dei cumulonembi a coprire il cielo per poi rilasciare una leggera pioggerella. Per me era una vera e propria manna dal cielo, rinfrescante e rigenerante pioggia che non si vedeva da un pò di tempo con l'avvicinarsi dell'estate. Gli esercizi erano decisamente intensi e pieni ma non potevamo di certo tirarci in dietro per simili difficoltà, avremmo dovuto affrontare qualsiasi ostacolo senza paura alcuna. Non appena terminata la spiegazione mi sarei preparato assieme agli altri per iniziare la corsa a ginocchia alte. Con costanza e dedizione avrei iniziato con un movimento moderato e ben equilibrato. Ad ogni passo la velocità sarebbe aumentata al punto di divenire una vera e propria corsa verso la fine del campo. Una volta terminato il giro mi sarei fermato assieme agli altri per eseguire gli esercizi a terra. Prima di iniziare occorreva dedicare del tempo allo stretching, indispensabile per evitare strappi o altre forme di infortuni. Avrei allungato con attenzione e tempo i muscoli delle gambe assicurandomi di essere abbastanza sciolto per eseguire gli esercizi. Una volta pronto mi sarei abbassato per le prime due serie da quindici flessioni, avrebbero seguito due serie da venti addominali ed in fine tre serie da trenta squats. Esercizio decisamente stressante e provante come riscaldamento ma almeno c'era quella leggera pioggia ad alleviare parte della mia fatica. Con leggero affanno avrei completato il riscaldamento preparandomi per il primo esercizio.
 
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view post Posted on 25/5/2020, 12:15
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Quel pomeriggio Anahí era particolarmente felice di essere in direzione del campo ovale. Ne aveva sentito la mancanza. Arrivata al campo salutò i compagni e il capitano con un allegro "Buon pomeriggio!" ed attese le indicazioni della Gold.
Come sempre avrebbero cominciato dal riscaldamento. Un riscaldamento a terra quel giorno, uno dei preferiti della strega. Amava correre e la sensazione di libertà che comportava quel movimento, la stessa sensazione che provava in sella ad una scopa. Avrebbe dunque iniziato il giro di corsa mantenendo -per la prima metà dell'ovale- le ginocchia alte. Aumentando la velocità di marcia gradualmente sarebbe arrivata già ad una buona velocità raggiunta la metà del percorso per poi accelerare in vista dell'ultimo tratto, concludendo il giro in scatto.
Concluso il giro di corsa, tornò verso il centro del campo, approfittandone per dei respiri profondi, e cominciare con lo stretching. Gambe, braccia, schiena e collo. Dedicando attenzione ad ogni parte del corpo per evitare lesioni e strappi muscolari. Avrebbe dunque cominciato con le serie da quindici flessioni, per poi passare a quelle da venti degli addominali ed infine a quelle da trenta di squats. Facendo brevi pause tra una serie e l'altra.
 
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