Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Cry of Achilles, Allenamento #M09

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view post Posted on 5/5/2020, 00:09
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Ella distrugge per ricreare


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Dopo aver prenotato il campo, Morgana non aveva atteso altro che mettervi piede per scaricare qualunque fosse il mix di sensazioni represse che l'avevano privata del sonno da giorni. L'idea di richiedere all'Arbitro di Quidditch uno sfogo sui Bolidi l'era balenata in mente più di una volta ma poi, certa che non le sarebbe bastato il tempo messo a disposizione dall'uomo, l'aveva accantonata aspettando un'occasione migliore. Non era la prima volta che la Celebrian percepiva il proprio stomaco contorcersi per la frustrazione, non era la prima volta che le lancette della propria sanità mentale rallentavano a tal punto da farle credere che si fossero fermate, ma mai come quella volta l'era capitato di credere così tanto in qualcosa da darle il potere di deluderla. Non si era minimamente preparata, per quell'allenamento, determinata a smetterla con il maniacale controllo e ad allentare il guinzaglio messo a quell'impulsività che parecchie volte si era scontrata con esso. Esattamente com'era successo qualche mese prima per la questione Deòir, stronza traditrice, ingrata testa di cazzo, per un'altra questione, anche quell'occasione era riuscita a riportare a galla qualsiasi malessere passato e Merlino solo sapeva quanti ne aveva calpestati finendo inconsapevolmente a fare lo stesso con il proprio orgoglio. Aveva chiuso. Indossata la divisa e stretto le ciocche ramate in una coda al centro esatto della nuca, Morgana si era chiusa alle spalle la porta del numero venti e aveva raggiunto l'ovale di Hogwarts; volontariamente in ritardo. Poco più di un paio di minuti, nulla di grave ma estremamente significativi per la scozzese. Calpestò i ciuffi d'erba al suolo con una certa noncuranza, gettando distrattamente lo sguardo sui giocatori già a centro campo; non ce l'aveva con la squadra ma, come tutto, ciò che aveva costruito non sarebbe potuto finire? Avrebbe dovuto interrompere quella sorta di affetto prima che la rovinasse. Si portò due dita alla fronte, riservando una sorta di silente saluto militare a tutti e a nessuno, posò a terra la Nimbus e poi sollevò l'indice destro verso l'alto roteandolo appena affinché capissero di dover cominciare a correre. «Due giri di campo. Per il primo alterneremo una decina passi a tre piegamenti sulle braccia e supereremo i pali degli anelli con uno slalom, eseguiremo il secondo giro con una corsa laterale - cambiando fianco ogni cinque passi - ed effettuando uno slalom all'indietro tra i pali nell'area di punteggio. Via!» Senza perdere tempo si sarebbe gettata nella corsa, effettuando rapidamente i primi metri con le braccia piegate in prossimità dei fianchi e lo sguardo fisso dinnanzi a sé. Avanzata di una decina di passi, la scozzese si sarebbe chinata per piantare al suolo sia i palmi delle mani sia le punte dei piedi, avrebbe fatto leva sugli avambracci per allontanarsi da terra esattamente tre volte e poi si sarebbe risollevata distendendo le ginocchia. Con le labbra serrate e la respirazione controllata esclusivamente dalle narici, la Guaritrice del San Mungo si sarebbe portata avanti di altri dieci passi e poi avrebbe toccato nuovamente terra. Le iridi chiare avrebbero puntato il verde a un centimetro dal proprio viso mentre le braccia avrebbero esercitato la loro forza verso il basso per i successivi tre piegamenti. Avrebbe continuato in quella maniera sino a quando i pali degli Anelli Nord non fossero entrati a far parte del proprio campo visivo, a quel punto avrebbe accelerato appena la propria corsa e sarebbe sfilata tra di essi cominciando da destra ed effettuando i rapidi cambi di direzione necessari a superarli come spiegato precedentemente. Il secondo lato lungo dell'ovale sarebbe stato affrontato con le stesse modalità, alternando la corsa ai piegamenti e terminando con un secondo slalom agli Anelli Sud. Ignorando il formicolio ai muscoli delle braccia sarebbe tornata al punto di partenza per approcciarsi al secondo giro, si sarebbe posizionata con le spalle rivolte agli spalti e avrebbe allungato la gamba destra nella medesima direzione per avanzare. Il piede sinistro avrebbe raggiunto il gemello l'istante successivo e poi il dominante avrebbe ripetuto il precedente spostamento per effettuare i cinque passi laterali prima del cambio di posizione. Dopo quella soglia, infatti, la Celebrian si sarebbe voltata rapidamente per dare le spalle al centro del campo e riprendere l'avanzamento facendo muovere per primo il piede sinistro. Raggiunti nuovamente gli Anelli Nord avrebbe rapidamente approssimato le distante tra i vari pali metallici e, senza perdere tempo, avrebbe dato loro le spalle per lo slalom all'indietro. Con un occhio puntato sempre il loro direzione, avrebbe imposto alla propria corsa di modificarsi alternativamente verso destra e verso sinistra per poi riprendere l'andamento laterale. Schiudendo appena le labbra per riuscire a ossigenare al meglio i propri muscoli durante l'esercizio, avrebbe fronteggiato gli spalti per i successivi cinque passi e fatto lo stesso con il centro dell'ovale per quelli dopo sino a terminare il secondo giro. Avrebbe atteso che tutti la raggiungessero approfittandone per riprendere fiato e, non appena tutti avessero concluso l'esercizio, li avrebbe invitati a salire sulle scope. «Molto bene, prendiamo quota. Ci posizioneremo agli Anelli Nord ed effettueremo qualche andatura in volo: cominceremo con un rapido zig-zag, arrivati agli Anelli Sud torneremo indietro con uno scatto in velocità e poi ripartiremo alternando brevi picchiate a risalite. Infine ritorneremo verso Nord con un secondo scatto. - Allora avrebbe liberato i Bolidi, seguendoli con lo sguardo fino a quando non fossero scomparsi tutti dalla propria vista e da quella del resto dei giocatori in campo. - Non fatevi colpire durante gli esercizi.» Ognuno di loro avrebbe sicuramente dovuto schivarne uno durante le manovre in volo. Se fosse stato tutto chiaro, la Capitana si sarebbe posizionata in sella alla propria Nimbus e l'avrebbe spinta verso l'alto per raggiungere il punto di partenza. Date le spalle alle porte a Nord si sarebbe appiattita immediatamente sul manico in legno, avrebbe stretto le falangi all'estremità dello stesso e sollevato i piedi in prossimità della saggina. Avrebbe lavorato con i muscoli delle gambe per avere il pieno controllo dei movimenti della scopa e a quel punto si sarebbe lanciata in avanti effettuando una rapida Wollongong Shimmy, con vari colpi di reni avrebbe obbligato la propria compagna di volo a virare prima a destra e poi a sinistra per tutta la lunghezza del campo. Attenta a qualsiasi spostamento d'aria sospetto, la rossa di Scozia avrebbe puntato lo sguardo chiarissimo dinnanzi a sé - in direzione dell'anello centrale all'altro lato del campo - e considerandolo quasi un avversario da confondere avrebbe cercato di spingere al massimo sulla velocità dei cambi di direzione. Frenato il proprio volo, avrebbe dato le spalle a quello che sino a un momento prima aveva visto come un nemico e sarebbe tornata al punto di partenza schiacciandosi ulteriormente - se possibile - al manico della 1500. Determinata a far sì che l'attrito dell'aria non si accorgesse nemmeno della propria presenza, avrebbe richiesto da subito il massimo della velocità alla scopa e si sarebbe spinta verso Nord con aria piuttosto sconsiderata, apparentemente intenzionata a schiantarsi. Un attimo prima dello scontro con gli anelli, invece, avrebbe osservato le proprie nocche sbiancarsi per lo sforzo e avrebbe tirato il manico verso di sé per arrestare l'avanzata della Nimbus e rimettersi in posizione. Si sarebbe nuovamente rivolta a Sud, quindi, puntando il manico verso il basso per la prima picchiata. Avrebbe effettuato una mezza Finta Wronski, senza sfiorare pericolosamente il suolo come manovra richiedeva, e poi sarebbe risalita recuperando i metri persi durante la discesa. Raggiunto un picco immaginario - corrispondente più o meno all'altezza degli aneli centrali - avrebbe obbligato nuovamente la scopa a puntare verso terra. Con le cosce a premere contro il manico per non minare il proprio equilibrio, si sarebbe mossa quasi perpendicolarmente al suolo e poi avrebbe virato bruscamente verso l'alto. Avrebbe ripetuto quell'andatura sino agli Anelli Sud e poi si sarebbe preparata al secondo scatto. Sarebbe stato allora, circa a metà del proprio ritorno verso Nord, che le sarebbe parso d'udire l'inconfondibile fischio metallico di un Bolide in avvicinamento. Rapidamente avrebbe cercato di coglierne la direzione e poi avrebbe tentato la schivata perdendo improvvisamente quota, tanto in fretta da rendersi conto che nemmeno il proprio stomaco aveva avuto il tempo di prepararsi. Se fosse riuscita a evitare la palla di ferro non avrebbe comunque rallentato il proprio volo e avrebbe continuato a sfrecciare verso le porte a Nord dalla nuova altezza, frenando poi bruscamente una volta raggiunta l'area di punteggio. A quel punto avrebbe lasciato spazio ai compagni di squadra, riprendendo quota e sorvolando l'ovale senza essere loro d'intralcio.

//Scadenza per postare: venerdì 8 ore 15:00.
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 5/5/2020, 20:27




Non si fanno patti tra serpenti e uomini.

Quella frase continuava a rimbombare insistentemente nella testa di Alexander Grayson, mentre attendeva che il capitano raggiungesse lui e il resto della squadra sul verde prato del campo di quidditch. Il lavoro per le tesine, in vista della prossima sessione dei M.A.G.O., si stava rivelando stranamente stimolante, al punto da spingerlo a rielaborare alcune informazioni a suo piacimento, accostandole quanto più possibile alla sua linea di pensiero solo per allettare il suo ego. Quella frase in particolare, l'avrebbe aiutato nella stesura della tesi di Babbanologia che, ne era sempre più sicuro, si sarebbe rivelata oltre modo divertente.

- Capitano!

Con un cenno del capo salutò la rossa al suo arrivo, osservando leggermente curioso il nuovo modo di fare della rossa -che alla fine era il vecchio. Un ritorno alle origini, privo d'affetto e di considerazioni profonde. Era quella la Morgana Celebrian che si aspettava di vedere, nonostante non potesse dire di conoscerla pienamente e in modo tutt'altro che superficiale. Avrebbe dunque posto un freno alle sue elucubrazioni, concentrandosi sulle parole del capitano senza pensare ad altro. Poggiata al suolo la sua Nimbus, avrebbe quindi iniziato con il primo giro di riscaldamento, ancorando i gomiti ai fianchi per poi spostarsi verso il lato destro dell'ovale. Avrebbe cosi iniziato a muovere gli arti inferiori in modo lento, per poi aumentare la velocità gradualmente, fino a raggiungere lo step dei dieci passi. Prontamente si sarebbe disteso al suolo in posizione prona, poggiando i palmi delle mani al suolo e preparandosi ad eseguire la serie di tre piegamenti; facendolo leva sulle braccia e sui pettorali, avrebbe abbassato il busto fino a sfiorare il suolo, per poi risalire e ripetere la manovra per altre due volte, inspirando in fse di discesa ed espirando durante la salita. Terminata la serie sarebbe perciò tornato in posizione eretta, continuando la sua corsa fino a raggiungere l'aria di punteggio ed eseguendo un veloce slalom tra i pali degli anelli. Rapidamente si sarebbe quindi spostato prima verso destra, scartando il primo ostacolo per poi svoltare verso sinistra ed ancora una volta verso destra, lasciandosi cosi i pali alle spalle e continuando la sua avanzata. Raggiunta nuovamente la soglia dei dieci passi, si sarebbe disteso ancora una volta al suolo, eseguendo altri tre piegamenti e cercando di tenere il respiro sotto controllo. Concluso il primo giro avrebbe spostato la sua figura di lato, iniziando la corsa laterale richiesta dalla rossa. Dopo i primi cinque passai avrebbe di nuovo girato la sua figura, dando le spalle al centro del campo e continuando a correre. Dopo altri cinque passi, con un rapido scatto, sarebbe tornato ad inquadrare con le iridi blu l'ovale, senza arrestare la sua avanzata e giungendo cosi, ancora una volta, nella zona in cui i pali sorreggevano gli anelli. Dopo aver memorizzato bene la loro posizione, che ormai avrebbe dovuto conoscere benissimo, si sarebbe voltato dando le spalle a questi ultimi, preparandosi ad uno slalom all'indietro. Prestando attenzione a non impattare contro i sostegni, avrebbe dunque provato a scartarli ad una velocità più moderata della precedente, in modo da non inciampare nei suoi stessi piedi. Superati ancora una volta gli ostacoli si sarebbe girato di lato, continuando la sua corsa in quel modo ed effettuando un ultimo cambio prima della fine del percorso. Concluso il riscaldamento, senza perdere tempo, avrebbe recuperato la sua scopa e vi sarebbe salito in sella, spiccando il volo a seguito di una portentosa spinta con gli arti inferiori.
Avrebbe dunque raggiunto gli anelli a Nord del campo, dopo aver ascoltato le nuove direttive, pronto a sfrecciare in sella alla sua Nimbus 2001. Avrebbe perciò appiattito il petto sul manico e, con un rapido scatto, si sarebbe diretto verso gli anelli Sud, effettuando dei veloci cambi di direzione. Zigzagando avrebbe dunque stretto sia con le mani che con le gambe il manico della Nimbus, spostandosi prima verso destra e poi verso sinistra al massimo della velocità consentita dalla sua scopa, mantenendo gli occhi vigili cosi da avvistare eventuali bolidi in avvicinamento. Raggiunto l'altro lato del campo, avrebbe effettuato una rapida inversione di marcia, prestando sempre attenzione ad eventuali bolidi pronti a colpirlo. Effettuando brevi picchiate e risalite avrebbe dunque iniziato a dirigersi nuovamente verso gli anelli Nord, perdendo e riacquistando quota nel modo più fluido possibile. Raggiunta la metà del campo, con la coda dell'occhio, avrebbe avvistato uno dei bolidi puntarlo e dirigersi minaccioso verso di lui. Prontamente si sarebbe preparato ad evitarlo, seguendo la traiettoria della sfera, senza però decelerare minimamente. Avrebbe quindi provato ad evitarlo eseguendo una rapida Sloth Grip Roll, compiendo un veloce giro di centottanta gradi intorno al manico, non appena il bolide si fosse avvicinato abbastanza, ritrovandosi cosi a testa in giù, ancorato saldamente alla scopa tramite le braccia e le gambe. Nel caso fosse riuscito ad evitarlo, avrebbe recuperato la posizione originaria, continuando la sua avanzata verso gli anelli a Nord del campo. Giunto a destinazione, avrebbe arrestato la sua volata, in attesa di nuove istruzioni.
 
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view post Posted on 7/5/2020, 13:43
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D I R T Y H A N D S

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In soccorso del Bertrand era giunto il tanto atteso Allenamento di Quidditch. Xavier ultimamente non se la passava benissimo o meglio... cercava di non farsi influenzare dai pensieri negativi che quella situazione continuava a mandargli. Il risultato era forse anche peggio, il silenzio di Xavier non prometteva nulla di buono ed il fatto che somigliasse tantissimo ad un blocco di ghiaccio era l'ennesima conferma che sì, qualcosa non andava. Ma lui non avrebbe mosso nemmeno un dito, avrebbe continuato a portare avanti quella situazione aspettando lei. Era curioso di capire se Audrey si sarebbe decisa, un giorno, a parlare con Xavier e spiegare il motivo di quel suo cattivo umore oppure no... ma Xavier non era stupido, qualcosa aveva capito. Era stato proprio quel presentimento a renderlo così freddo e distaccato, silenzioso e schivo. Infatti quel pomeriggio aveva preso il borsone con tutto il necessario per il Quidditch, la sua Nimbus e aveva levato le tende dalla Sala Comune nel più completo silenzio, camminando spedito verso il Campo. Deviò verso gli spogliatoi per potersi cambiare e indossare la divisa da Quidditch, aggiustò i capelli nel miglior modo possibile notando quell'espressione severa e quello sguardo gelido che non era solito caratterizzarlo, o meglio... sguardo che non vedeva da un bel pò di tempo. Recuperò la Nimbus e uscì dagli spogliatoi senza nemmeno guardare indietro e neppure ai lati; se ci fosse stata Audrey lì nei paragi le sarebbe passato davanti senza nemmeno guardarla, neppure per un istante, continuando a darle le spalle fino al Campo e anche lì avrebbe continuato a non guardarla. Voltarsi verso di lei, rivolgerle lo sguardo avrebbe significato cedere nuovamente a lei e non voleva farlo... non più, non adesso. Le aveva dato troppo potere e visti i suoi ultimi comportamenti il Bertrand non sentiva di poter far finta di nulla, non poteva cedere ancora a lei. Il Quidditch era tutto ciò che interessava a Xavier, i suoi compagni di squadra e la Capitana al quale rivolse un sorriso - ci provò almeno - ed un cenno del capo dedicato poi a tutti. Audrey era, in quel momento, una semplice Battitrice e tale sarebbe rimasta per tutto l'allenamento.
Ascoltate le istruzioni di Morgana e avendo posato la Nimbus assieme alle altre scope, avrebbe fatto scricchiolare il collo da una parte all'altra per poi partire e iniziare il riscaldamento con il primo giro di campo. Con le braccia piegate ed i gomiti ad altezza dei fianchi avrebbe iniziato quella corsa e da subito avrebbe cercato di regolare la respirazione in modo che fosse costante impedendogli quindi di fare sforzi inutili e allo stesso modo avrebbe cercato di non far schizzare il proprio cuore dalla cassa toracica, ma... dopotutto era abituato ad allenarsi. Con lo sguardo fisso davanti avrebbe continuato quella corsa staccando mano a mano i piedi dal terreno, partendo dai talloni e una volta contati dieci passi si sarebbe bloccato di colpo per chinarsi verso il basso. Avrebbe poggiato le mani al suolo, piantandole saldamente assieme alle punte dei piedi. Quindi avrebbe distanziato bene le braccia allineandole con le spalle, avrebbe poi compiuto un sollevamento verso l'alto aiutandosi con la forza dei propri muscoli, poi si sarebbe nuovamente calato stando ben attento a non piegare le gambe. Effettuati tre piegamenti si sarebbe nuovamente sollevato riportando i gomiti ad altezza dei fianchi così da riprendere la corsa contando altri dieci passi. Quindi si sarebbe nuovamente piegato fino a raggiungere terra piantando mani e punte dei piedi al suolo, avrebbe fatto leva sulle braccia muscolose per sollevarsi e calarsi esattamente tre volte, inspirando ed espirando nel modo giusto così da non affaticarsi. Ancora una volta si sarebbe sollevato e avrebbe ripreso la corsa alternandola a piegamenti fino a raggiungere gli Anelli Nord. Avrebbe quindi accelerato la propria corsa trovandosi in mezzo ai tre Anelli Nord, quindi li avrebbe superati con uno slalom rapido ma ben calcolato, passando da un palo di metallo all'altro fino a trovarsi fuori da quel percorso. Quindi avrebbe ripreso la corsa ed i piegamenti per il restante lato del campo che aveva da percorrere, tornando così al punto di partenza. A quel punto avrebbe cambiato le modalità, avrebbe dovuto correre ancora ma questa volta lateralmente; avrebbe quindi iniziato ponendosi su di un lato dando le spalle agli spalti, avrebbe divaricato un pò le gambe rendendole parallele tra di loro così da iniziare quella corsa laterale su quel fianco specifico. Mano a mano il piede sinistro avrebbe raggiunto il destro percorrendo quella linea invisibile che li divideva parallelamente, per poi separarsi di nuovo e una volta contati i cinque passi avrebbe compiuto un rapido giro sul posto così da cambiare lato e dare le spalle al centro campo. Questa volta avrebbe compiuto il primo passo con il piede sinistro poi il destro l'avrebbe raggiunto per poi separasi nuovamente. Avrebbe continuato seguendo quella sequenza precisa indicata da Morgana fino a ritrovarsi nuovamente presso gli Anelli Nord. A quel punto avrebbe cercato di imprimere bene quell'immagine nella sua mente, la distanza di ogni palo e senza attendere oltre avrebbe dato loro le spalle riprendendo la sua corsa fino a ritrovarsi tra i Tre Anelli, che avrebbe superato effettuando rapidi slalom tra ognuno di essi, tenendo loro le spalle e quando si sarebbe ritrovato fuori da quel percorso avrebbe ripreso la corsa laterale allo stesso modo di prima, ignorando i muscoli che gli chiedevano un pò di tregua.
Ad esercizio concluso avrebbe annuito in direzione di Morgana e con un gesto ormai abituale avrebbe afferrato la propria scopa, montandoci sopra. Si sarebbe stretto bene alla sua fidata Nimbus dandosi lo slancio con piedi e gambe così da prendere subito quota. Avrebbe raggiunto i tre Anelli Nord dando loro le spalle, quindi avrebbe stretto maggiormente le mani al manico della scopa pressando il petto ad esso, avrebbe sollevato leggermente le gambe tenendole però ben strette alla scopa e dopo aver individuato il punto da raggiungere. Senza perdere altro tempo si sarebbe spinto in avanti, rapidamente, e con uno scatto brusco avrebbe costretto la sua scopa a virare verso sinistra così da proseguire per qualche istante in quella direzione. Con un'altra manovra brusca avrebbe obbligato la Nimbus a volare verso destra, proseguendo ancora qualche istante in quel modo fino a frenare il proprio volo una volta raggiunti gli Anelli Sud. Avrebbe quindi dato le spalle ai tre pali e dopo essersi ulteriormente appiattito alla Nimbus avrebbe compiuto l'ennesimo scatto, in avanti, volando fino a tornare di tre Anelli Nord. Avrebbe continuato quella sua rapida avanzata ma, un attimo prima di finire contro un palo, avrebbe poi strattonato la propria scopa verso l'alto così da arrestare la propria corsa e dare nuovamente le spalle ai tre. A quel punto avrebbe puntato verso il basso scendendo in picchiata, diventando nuovamente un'unica cosa con la scopa, avrebbe calcolato il momento adatto prima di sollevarsi di scatto e prendere quota, salendo in alto verso un punto che si era prefissato lui. Nuovamente avrebbe puntato verso il basso scendendo in picchiata, senza paura, e avrebbe proseguito quella discesa pericolosa per poi - giunto il momento adatto - salire nuovamente verso l'alto con una manovra brusca ma calcolata. Avrebbe quindi continuato con quell'andatura fino a raggiungere gli Anelli Sud, dando poi loro le spalle. Avrebbe individuato gli Anelli Nord, nuovamente il bersaglio da raggiungere. Quindi si sarebbe appiattito alla Nimbus e con uno scatto avrebbe iniziato nuovamente la sua corsa. Per tutto il tempo avrebbe tenuto i sensi in allerta per individuare dei Bolidi e quando il fischio metallico si fece udire avrebbe cercato di individuare il Bolide. L'avrebbe visto avvicinarsi pericolosamente verso di lui, proprio davanti, quindi per cercare di evitarlo il Bertrand avrebbe di nuovo puntato verso il basso proprio qualche attimo prima dello scontro con il Bolide, se fosse riuscito a schivare il Bolide avrebbe proseguito la sua discesa pericolosa per poi strattonare la Nimbus e costringerla a riprendere quota ritrovandosi a poca distanza dai tre Anelli Nord. Incurante della manovra brusca appena eseguita avrebbe proseguito con quell'andatura fulminea fino a raggiungere gli Anelli Nord, dando poi loro le spalle dopo aver arrestato la corsa con una brusca virata.
 
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view post Posted on 7/5/2020, 22:45
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Sulle sue e in particolar modo silenziosa, Audrey si trovava già in mezzo al campo di Quidditch insieme al resto della squadra, quando la capitana fece il suo ingresso e li raggiunse all'interno dell'ovale. Salutò tutti con un gesto della mano, al quale anche la Kane rispose con un cenno del capo, e fu sufficiente una sola occhiata al volto rigido, distaccato e completamente diverso rispetto a quello che aveva parlato a tutti l'allenamento precedente, per capire che quel pomeriggio avrebbero davvero sudato.
Seguendo le indicazioni, quindi, Audrey avrebbe appoggiato la Nimbus a terra, preso un profondo respiro e dandosi quasi lo slancio con una gamba per spingersi in avanti, avrebbe iniziato a correre. Il bisogno di sfogarsi sembrava non darle mai tregua nell'ultimo periodo e scaricare le proprie energie sul campo, ad ogni allenamento, era diventata per la rossa di serpeverde una forte e costante necessità. Motivo per cui, senza darsi il tempo di ingranare e prepare il corpo all'imminente fatica, avrebbe obbligato le proprie gambe a muoversi piuttosto velocemente fin dal primo istante, assecondando lo sforzo muscolare con un respiro leggermente più accellerato del solito. I gomiti, d'ististo, sarebbero rimasti piegati e vicini ai fianchi, seguendo il movimento dei piedi. Contando mentalmente, avrebbe aspettato di eseguire i dieci passi in corsa prima di piegare le ginocchia chinandosi a terra, appoggiare i palmi delle mani sull'erba ad una larghezza pari a quella delle spalle, e una volta raddrizzate anche le gambe a formare con tutto il corpo una linea retta, avrebbe eseguito tre piegamenti. Usando solo la forza delle braccia, avrebbe quindi piegato i gomiti per avvicinare il petto ai fili d'erba sotto di sè, ed espirando avrebbe poi spinto verso l'alto, tornando sù. Compiuto lo stesso movimento per tre volte, si sarebbe di nuovo sollevata in piedi e avrebbe ripreso la corsa. Con quell'alternanza di passi e piegamenti avrebbe proseguito fino a raggiungere i pali che sostenevano gli anelli, i quali sarebbero stati superati con uno slalom veloce e scattante, per poi terminare quel primo giro percorrendo la seconda metà del campo allo stesso modo della prima. Per il secondo giro invece, avrebbe avanzato lungo il perimetro con una corsa laterale mantenendo le ginocchia leggermente piegate e molleggianti. Il busto sarebbe stato proteso in avanti, per accertarsi di aver un buon equilibrio durante il movimento, cambiando lato con una mezza rotazione ogni cinque passi. Giunta a metà dell'ovale, si sarebbe posizionata dando le spalle ai pali della porta, iniziando quindi a correre all'indietro e superarli con uno slalom, prima di riprendere la corsa laterale alternata fino a concludere anche quel secondo giro.
Arrivata al punto d'arrivo si sarebbe concessa di riprendere fiato con le mani appoggiate ai fianchi, mentre Morgana spiegava loro la seconda parte di quel riscaldamento. Senza perdere ulteriore tempo, Audrey si sarebbe affrettata a seguire la capitana in aria, recuperando la sua Nimbus, e dandosi uno slancio deciso con le gambe si sarebbe sollevata verso l'alto. Una volta in volo si sarebbe avvicinata agli anelli Nord, dai quali sarebbe parita in direzione degli anelli Sud, attraversando tutto il campo cambiando direzione a destra e sinistra all'improvviso, eseguendo la classica andatura a zig zag che molte volte aveva visto fare ai cacciatori durante gli allenamenti. Per tutto il tempo i sensi della sedicenne sarebbero stati in allerta, così da prevenire ed evitare l'arrivo di un eventuale bolide. Raggiunta l'estremità sud del campo avrebbe fatto dietrofont, prima di spingere la Nimbus al massimo della velocità, con il busto ribassato sul manico così da creare meno attrito possibile con l'aria, per percorrere i metri di lunghezza del campo nel minor tempo possibile. Giunta di nuovo davanti agli anelli Nord, senza perdere tempo sarebbe ripartita verso la zona sud, questa volta però volando rispettivamente prima verso il basso e poi verso l'alto, usando la forza delle braccia e dell'addome per cambiare direzione di scatto e alternare brevi discese a risalite. E per finire, quando si sarebbe trovata davanti agli anelli, avrebbe invertito per l'ultima la direzione del manico, lanciandosi in un altro scatto di velocità verso la zona opposta del campo. Sarebbe stato proprio sulla via dell'ultimo tratto di metà campo che avrebbe captato nell'aria il familiare sibilo di un bolide in avvicinameno, un suono che ormai sarebbe riuscita ad individuare anche in mezzo al baccano più infernale. Con la coda dell'occhio lo avrebbe visto sfrecciare in sua direzione proveniente da destra, motivo per cui, per schivarlo, all'ultimo secondo avrebbe sbilanciato il peso del corpo tutto verso destra fino a trovarsi a testa in giù nella classica posizione della Sloth Grip Roll. Così facendo avrebbe lasciato che il bolide le passasse sopra le gambe, senza intralciare la sua traettoria, e una volta fuori pericolo dandosi lo slancio con l'addome verso sinistra, avrebbe fatto giusto in tempo a tornare dritta che gli anelli della porta Nord le sarebbero apparsi davanti, segno che aveva concluso il riscaldamento. Rallentando e accostandosi a lato del campo, per non essere d'intralcio a chi invece doveva ancora terminare, sarebbe rimasta in attesa di ricevere nuove indicazioni, approfittandone nel frattempo, di riprendere fiato e riassettare le energie.
 
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Giorni strani per la Prefetta, non certamente scossi dalla moltitudine di sensazioni che sembrava sventagliare su altri suoi compagni di squadra, alberi imponenti di cui si vedeva le fronde mosse dal vento...lei era più un fuscello sottile, una canna di bambù che se ne stava solitaria a stagliarsi in aria, senza troppo scomporsi, eppure quella brezza di fine anno, con gli strascichi dei Compiti e dei G.U.F.O. in arrivo, le relazioni che sembravano alzare la testa, gli occhi sempre più puntati addosso visto il suo ruolo, infine doveva aver toccato anche la Norvegese. Entrò in Campo col solito passo spedito, Comet alla mano, ciuffo platinato a sventolare oltre la fronte all'indietro verso la nuca. Ed aspettò impalata in piedi, con un cenno di saluto per i compagni < Ciao Squadra..non è ancora arrivata?> laconica, prima di voltarsi e vederla arrivare, con quella coda di capelli ramati inconfondibile, l'espressione decisa...dura? Stavolta nemmeno un saluto o esternazione particolare. Ecco, se Trish non era espansiva in qualsiasi risposta che coinvolgesse le sue sensazioni positive, figuriamoci quanto poteva essere empatica nel capire cosa rimestasse nell'animo Morgana.
Rispose quasi lieta al cenno delle due dita con uno simile, forse archiviando per ora la strana sensazione di non averci capito una mazza, e si apprestò a seguire la Capitana in tutto e per tutto, come sempre.
Potè captare solo con fuggevoli occhiate gli altri, compreso il Perfetto che sembrava anche lui oggi una maschera ben messa su, e chiedendosi cos'avessero mangiato tutti quanti in Sala Grande per esser di quell'umore, lasciò la scopa a terra e scattò in avanti per entrare nella scia di corsa di chi era già partito. Gambe agili, movimenti scattanti ma dai passi ancora ampi, per incamerare il respiro nel giusto modo e rilasciarlo, dandosi un ritmo, braccia vicine al busto finchè non venne contato il decimo passo e dovette fermarsi, piazzarsi a terra scendendo di colpo, mani al terreno ben aperte a reggere il peso, volto parallelo ai fili d'erba che le solleticavano la pelle, punte dei piedi ben ficcate ed ecco che alzava e sollevava il suo stesso peso cercando di rispettare il baricentro e la postura dritta, respingendo in fuori l'aria quando scendeva verso il basso e incamerandola verso l'alto. Contò fino a tre prima di rialzarsi con uno scatto e procedere ad arrivare in corsa allo slalom dei pali che sorreggevano gli Anelli, scartando veloce e lateralmente. Mise il primo piede nel secondo giro cambiando l'assetto, voltandosi di lato per avanzare a grandi falcate laterali, distese, ma ad ogni cinque passi ecco che si voltava su se stessa per procedere nell'altro senso ma sempre in avanti, fino ai pali che adesso andavano affrontati voltando loro la schiena, sbirciando la direzione con il suo sguardo periferico e un passetto dietro l'altro correndo ancora senza inciampare. Terminò anche quello e saltellò agile sul posto, sciogliendo i muscoli già belli infuocati dallo sforzo ravvicinato, occhi sulla Capitana per le indicazioni dopo.
Il momento che aspettava di più era quello di salire in sella alla Comet, l'afferrò posizionandosi a cavalcioni, schiena leggermente protesa in avanti e ginocchia piegate per darsi quel primo slancio che la portava in quota, subito diretta verso gli Anelli Nord. I Bolidi già fischiavano in aria ma era come se stessero riempiendo tutto lo spazio dopo la costrizione forzata e non ne vedeva per ora nessuno nei paraggi, si affidò quindi all'udito e da quegli Anelli partì con un rapido zig-zag in cielo, scartando sempre veloce, il corpo fine che sembrava aderire alla scopa per le virate più strette, disegnando una zeta ripetuta fino agli Anelli Sud, dove svoltò per fare inversione e si unì del tutto al manico per spingere in un potente scatto in avanti, bruciando aria nei polmoni e intorno a lei, un volo lineare e sicuro ma sempre all'erta per eventuali ostacoli incombenti. Andò liscia, e potè nuovamente fare inversione, stavolta si lasciò subito andare ad una picchiata breve ma decisa, senza lasciare con lo sguardo il terreno da cui prendeva la mira, a pochi metri premette i polpastrelli sul manico per invertire la rotta verso l'alto con un gesto brusco ma di polso ferreo, la schiena andò a inarcarsi e i talloni pestarono la pedaliera, cosìcchè la Comet seguì il suo volere con fluida rapidità, riportandola subito in quota. Le dava un pizzico interiore, come stuzzicare le corde degli strumenti che erano i suoi organi, fare quella manovra da brivido. Testò un altra mezza picchiata e una risalita più ampia, tenendo d'occhio l'obiettivo degli Anelli, e proprio mentre arrivava per invertire la marcia, il fischio inconfondibile divenne urlante nelle sue orecchie all'ultimo secondo, costringendola a metà inversione a scendere per una picchiata non prevista, l'aria le mancò, il vuoto si aprì nel suo petto ma seppe riconoscere la familiare sensazione e non appena il Bolide fischiò ben sopra la sua testa, al sicuro, raddrizzò il manico per acquistare la rotta dello scatto in avanti, poco importa se era più bassa, era riuscita a non farsi sbalzare via da una mazzata. Potè eseguire tutto l'ultimo scatto quasi tranquilla, senza avvertire ulteriori fischi in arrivo, puntando al palo centrale dall'altra parte del campo lato Nord e arrivandoci con un certa energia, per svoltarci attorno un paio di volte a conclusione del tutto e poter anche così guardare tutto il campo, per rendersi conto di dove erano gli altri, cercando la chioma rossa e sfrecciante della Celebrian...
 
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view post Posted on 8/5/2020, 00:10
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~Keep you in the dark~

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Evander Knight sedeva al suolo a gambe incrociate e aveva salutato tutti coloro che avevano raggiunto il campo con un sorriso e un cenno del capo verso loro. Era giunto nello spiazzo già da alcuni minuti e era intento al momento a controllare la propria scopa prima dell'allenamento che attendeva loro quel giorno. Questa volta, quando il Capitano fece il suo ingresso in campo, non vi furono convenevoli o discorsi pedanti, ma un breve accenno di saluto, per poi esordire con le istruzioni per il primo esercizio. Evander s'alzò in piedi e ruotò le braccia per sgranchire le spalle. Prese un profondo respiro per riempire d'aria i polmoni, mentre saltava sul posto e sollevava le ginocchia in modo da riscaldare. Dopodiché, teso già nella direzione che avrebbe intrapreso, staccò il piede sinistro da terra solo per portarlo avanti e spostare anche l'altro; così facendo avrebbe preso velocità, tenendo le braccia piegate e vicine ai fianchi. Si sarebbe leggermente chinato in avanti. Il petto sarebbe stato tenuto alto, mentre esso si gonfiava e sgonfiava a seconda dell'inspirazione e dell'espirazione rigorosamente eseguiti la prima tramite naso, la seconda tramite la bocca. Dopo aver raggiunto in quello scatto il numero di dieci passi, si sarebbe buttato a terra puntando al suolo le punte dei piedi unite. Avrebbe portato le mani circa perpendicolare alle sue spalle e disteso, sollevando lievemente il sedere verso l'alto. Avrebbe fatto attenzione a non tendere il collo e avrebbe piegato i gomiti per raggiungere con la punta del naso l'erba. Avrebbe inalato l'ossigeno con una vivace inspirazione, in modo che i suoi muscoli potessero riportarlo su. Una volta arrivato in alto, come in partenza, avrebbe buttato fuori l'aria dalle labbra dischiuse. Avrebbe ripetuto la flessione per altre due volte, tirando l'addome e stringendo i glutei. Una volta concluse, avrebbe ripreso a correre calcolando i passi fino a che non avrebbe dovuto lanciarsi a terra un'altra volta. Arrivato dunque fino agli anelli, avrebbe scagliato il proprio peso sulla gamba destra per effettuare il primo slalom, rapidamente. Il corpo, le cui braccia sarebbero state distese e distaccate un poco dai fianchi, avrebbe puntato nella direzione opposta per essere pronto a ricevere il flusso del movimento da quella parte. Ad ogni slalom compiuto avrebbe espirato l'aria accumulata ad ogni sforzo a cui le sue gambe sarebbero state soggette. A questo punto lo avrebbe atteso il secondo giro, per cui si sarebbe posizionato di lato e avrebbe cominciato a molleggiare mano a mano sulle gambe flesse, usando come perno la gamba con cui sarebbe giunto al quinto passo per girare di cento ottanta gradi e riprendere la corsa. Arrivato agli ennesimi anelli, si sarebbe voltato di spalle e avrebbe girato quel tanto che bastava il viso per adocchiare il percorso immaginario. Avrebbe fatto ciò che aveva eseguito primo con i primi anelli, stavolta però al contrario: avrebbe prima esercitato peso e potenza sulla gamba sinistra, per poi spostarlo su quella destra, il più velocemente possibile, ma cercando di essere costante per non rompere il ritmo e finire contro i pali. Concluso quel "riscaldamento", avrebbe ripreso fiato e avrebbe scosso le braccia e le gambe per fare in modo che non si congestionassero, mentre ascoltava le parole di Morgana Celebrian. Sarebbe corso a recuperare la propria scopa e, una volta al di sopra e tenuto stretto tra le sue mani il manico, avrebbe dato una spinta con i piedi per sollevarsi in volo. Giunto agli Anelli Nord e direzionato verso l'altra estremità del campo si sarebbe chinato sul manico di scopa allineando il corpo ad esso e saldando le mani attorno al legno. Gettandosi col peso verso sinistra, sarebbe andato obliquamente da quella parte, tenendo alto lo sguardo e le orecchie altrettanto per captare l'avvicinamento di qualche Bolide liberato dal Capitano. Improvvisamente, avrebbe inclinato il proprio corpo verso destra, stringendo le cosce intorno alla Comet 180 per non perdere aderenza; al tempo stesso avrebbe tirato con il braccio destro nella medesima direzione, sorvolando con gli occhi già in precedenza l'area in cui sarebbe andato a finire, per scongiurare la presenza di palle di metallo. Compiuto il tragitto in linea con la traiettoria scelta, avrebbe in un colpo cambiato nuovamente postura sulla scopa per virare e per completare lo zig-zag. Con quest'ultimo volo, avrebbe raggiunto gli Anelli Sud, da cui, alzando il torso dal manico e trascinando a sé il manico, avrebbe derapato lentamente. A fine della rotazione, si sarebbe di nuovo allungato su esso, col mento a contatto del legno e gli occhi puntati sulla meta che adocchiava a sinistra e a destra non di rado. I piedi dritti sarebbero stati allineati con la Comet e i gomiti chiusi per conseguire una postura più aerodinamica possibile. La schiena sarebbe stata abbassata fino a che il suo petto non fosse quasi poggiato sulla scopa stessa. Se il suo scatto fosse arrivato a destinazione, avrebbe curvato di nuovo con attenzione per buttarsi col peso e col busto totalmente sul manico, ma al contempo tendendo gli arti inferiori per spingere con vigore verso il basso il suo velivolo. Avrebbe rilassato la schiena e le spalle per non porre resistenza e teso le gambe, parallele, dietro di sé. A pochi metri dal suolo, avrebbe inspirato e gonfiato i muscoli, i tendini sottoposti all'energia dello sforzo per risollevare la scopa assieme alla testa e al busto. Dopo la parabola eventualmente effettuata per indirizzare il manico verso il cielo, avrebbe unito le gambe al manico, stretto le cosce e aderito ancora una volta il corpo e le dita alla scopa per risalire a grande velocità, Nel mentre si sarebbe guardato indietro per assicurarsi di non essere inseguito da qualche sciagurato Bolide. Una volta che fosse giunto al culmine, non avrebbe atteso altro che essersi raddrizzato e rallentato su un piano orizzontale allontanando il manico da sé affinché potesse gettarsi una seconda volta verso terra con decisione. Alla fine dell'ultima risalita, se lo avessero atteso gli Anelli, avrebbe fermato la corsa della Comet 180 per addrizzare la sua traiettoria e compiere l'ultimo scatto verso la meta.
 
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Il secondo allenamento ufficiale di Heather vide la londinese presentarsi al campo perfettamente in orario. E ci sarebbe mancato altro; dopo i sensi di colpa e la vergogna per essere arrivata in ritardo l'ultima volta, Heather si sarebbe tagliata un braccio piuttosto che commettere nuovamente lo stesso errore. In fila assieme ai compagni di quadra, attese per non più di un paio di minuti l'arrivo del capitano Celebrian, che si palesò col modo di fare di chi ha poca voglia di perdersi in chiacchiere e tutte le intenzioni di farli sudare duro.

Con un sospiro, Heather poggiò la sua Nimbus a terra. Probabilmente, una bella sudata era quello che le serviva per scaricare tutte le frustrazioni che aveva accumulato in quei giorni. Visualizzando il volto di suo padre, quel gran bastardo fallito che le nascondeva la verità sulla sua famiglia, e sentendo una scarica di adrenalina scorrerle nelle vene, la ragazza si lanciò a capofitto nell'allenamento. Avrebbe cominciato a correre lungo il perimetro le campo, lasciando che le braccia ondeggiassero ritmicamente lungo i fianchi per accompagnare l'andatura, le mani strette in pugni morbidi e gli avambracci piegati leggermente verso l'alto. Le gambe l'avrebbero spinta in avanti ad una velocità crescente, il respiro sarebbe stato mantenuto controllato, espirando dalla bocca e inspirando dal naso. Una volta compiuti i primi dieci passi, Heather si sarebbe fermata e si sarebbe stesa prona sull'erba del campo. Avrebbe unito le gambe stese dietro di sé, e puntato i piedi sul terreno; irrigidita la parte inferiore del corpo, avrebbe piazzato i palmi delle mani a terra, all'altezza delle spalle, e facendo leva su pettorali e bicipiti, avrebbe sollevato il corpo, cercando di toccare terra soltanto con le mani e la punta dei piedi. Avrebbe espirato durante la fase di salita, per poi inspirare mentre lentamente si riavvicinava al suolo, sempre facendo leva sulle braccia. Piano piano, i gomiti si sarebbero piegati per riportarla in basso fino a sfiorare l'erba del campo. Per tre volte avrebbe ripetuto i piegamenti, poi avrebbe portato i piedi sotto di sé e sarebbe scattata nuovamente in posizione eretta, per ricominciare a correre per altri dieci passi. A quel punto, si sarebbe stesa nuovamente a terra, formando una linea retta e rigida col corpo e sollevandosi e abbassandosi da terra per altre tre volte. Avrebbe così alternato corsa e piegamenti fino a raggiungere i pali degli anelli Nord, che avrebbe superato con uno slaloom. Spingendo alternativamente prima sul piede sinistro e poi sul piede destro, sarebbe scattata da un lato e dall'altro, fino a superare la porta e riprendere l'alternanza di corsa e piegamenti per la restante metà del campo. Anche gli anelli Sud sarebbero stati superati con la stessa modalità slaloom; terminato il primo giro di campo, Heather avrebbe cominciato a correre lateralmente. Dando le spalle agli spalti, avrebbe divaricato le gambe, e con una serie di quelli che da lontano potevano sembrare piccoli saltelli, avrebbe portato il piede sinistro vicino al destro; una volta raggiunto, quest'ultimo si sarebbe staccato da terra per percorrere un passo verso destra, e nel frattempo il sinistro avrebbe fatto contatto con il suolo. Avrebbe proceduto in questa maniera, mantenendo le braccia rilassate lungo i fianchi, per cinque passi. A quel punto si sarebbe voltata verso gli spalti, e avrebbe continuato nella stessa direzione, sempre cercando di mantenere sotto controllo la respirazione per non far impazzire troppo il battito del cuore. Dopo altri cinque pa0ssi laterali sarebbe tornata a dare le spalle agli spalti, e avrebbe continuato così, voltandosi ogni cinque passi, fino a raggiungere nuovamente i pali che reggevano gli anelli Nord. Questi sarebbero stati superati con uno slaloom all'indietro. Heather avrebbe voltato la testa il più possibile per assicurarsi di prendere bene la mira e non andare a schiantarsi contro uno dei pali, e sarebbe avanzata calcolando bene la distanza percorsa da ogni passo all'indietro. Avrebbe quindi terminato ciò che restava del secondo giro di campo tornando alla sua corsa laterale, voltandosi ogni cinque passi, e ripetendo lo slaloom all'indietro per i pali della curva Sud.

Terminato il risaldamento, avrebbe raggiunto Morgana, per ascoltare le istruzioni sulla prossima fase dell'allenamento. Alla menzione dei Bolidi, un peso poso piacevole parve depositarsi nello stomaco di Heather, ma la ragazza si sforzò di ignorarlo. Non era mai morto nessuno durante una partita di Quidditch (vero?), se gli altri riuscivano ad evitare i Bolidi, ci sarebbe riuscita anche lei. Oppure sarebbe finita in infermeria.

Con trepidazione, Heather sarebbe montata in sella alla sua Nimbus 1500 e avrebbe raggiunto gli anelli Nord. Dando le spalle alla porta, avrebbe stretto le mani attorno al legno ormai familiare del manico di scopa, e si sarebbe lanciata nell'andamento a zig-zag descritto da Morgana. Con i piedi vicini alla coda della scopa, avrebbe fatto leva sui muscoli addominali, sui fianchi e sui reni per costringere la scopa a piccole virate veloci ed alternate, iper-consapevole del fatto che i bolidi potevano spuntare fuori dal nulla da un momento all'altro. Con le orecchie appuntite a captare qualunque rumore sospetto, sarebbe avanzata fino alla porta Sud, dove avrebbe rallentato solo per un attimo, per dare il tempo alla propria scopa di voltarsi di centottanta gradi. Fronteggiando ora gli anelli Nord, si sarebbe appiattita sulla scopa per prendere velocità e sarebbe schizzata in avanti. Le gambe sarebbero state ben strette attorno al manico, piedi uniti e vicini alla coda della scopa per non perdere l'equilibrio, le mani si sarebbero strette con forza attorno alla punta della Nimbus. Diventata un tutt'uno con la scopa, si sarebbe lanciata in una folle corsa verso gli anelli sud, pregando tra sé e sé di non dover incrociare un bolide sul suo tragitto. Col vento che le fischiava nelle orecchie, raggiunse la curva nord, e poco prima di entrare nell'area di punteggio avrebbe rallentato leggermente, per poi frenare più bruscamente in prossimità dell'anello centrale. Ancora una volta, avrebbe voltato la scopa nella direzione opposta, pronta a percorrere nuovamente il percorso Nord-Sud. Strattonando il manico verso l'alto, avrebbe cominciato a prendere quota, attenta a non perdere l'equilibrio e a mantenere una presa salda sulla sua cavalcatura. Quando le sarebbe parso di aver raggiunto un'altezza sufficiente, avrebbe invertito la direzione di marcia, spingendo verso il terreno e avanzando in una picchiata quasi perpendicolare. Stringendo bene gli arti inferiori attorno alla Nimbus, avrebbe portato i piedi in prossimità dei poggioli, in modo tale da essere sicura di non scivolare dalla scopa, e avrebbe mantenuto uno stretto controllo su tutto il suo corpo per non perdere l'equilibrio durante quella manovra così delicata. Arrivata a metà di quella che normalmente sarebbe stata una Finta Wronsky, avrebbe nuovamente strattonato la Nimbus verso di sé per riprendere quota, con la sensazione che il suo stomaco avesse continuato la picchiata verso il basso piuttosto che seguirla. Mentre tornava a salire, cercò nuovamente di avvistare eventuali bolidi, ma le due minacce non si fecero vivi nel suo campo visivo, e il sibilo che aveva nelle orecchie era solo quello del vento. Avrebbe dunque continuato ad alternare salite e picchiate fino a raggiungere una seconda volta gli anelli Sud, dove si sarebbe stabilizzata e avrebbe, per l'ultima volta, voltato la scopa nel senso opposto. Per la seconda volta, si sarebbe appiattita sulla scopa per effettuare uno slancio in velocità, e quel punto l'avrebbe visto. Nero e minaccioso, un Bolide a ore dieci si sarebbe diretto verso di lei a tutta velocità. Senza avere troppo tempo per riflettere, Heather avrebbe lavorato sui muscoli degli arti e su quelli del torso per invertirsi in una Sloth Grip Roll che avrebbe dovuto permetterle di evitare l'impatto del proprio corpo con la sfera di metallo. Pregando con tutta se stessa che il Bolide le passasse sopra senza colpirla, Heather sarebbe rimasta appesa a testa in giù, stringendo freneticamente la Nimbus con braccia e gambe per evitare di cadere al suolo. Se fosse riuscita ad evitare il Bolide, si sarebbe data una spinta decisa verso l'alto con i fianchi, per riportare cielo e terra ai loro rispettivi posti. Avrebbe quindi concluso ciò che rimaneva del tragitto verso gli anelli Nord, continuando a spingere in velocità, ancora morbosamente attaccata alla scopa e attentissima a mantenere il santo equilibrio che le avrebbe impedito di schiantarsi o precipitare o qualunque altra cosa terribile avrebbe potuto succedere. Raggiunti gli anelli, avrebbe rallentato per poi frenare del tutto. Solo allora si sarebbe concessa momentaneamente di rilassarsi, tremando ancora leggermente per l'adrenalina e l'incontro ravvicinato con il bolide, e si sarebbe spostata leggermente al lato del campo, per evitare di essere d'intralcio ai suoi compagni di squadra.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 11:04
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Sybil raggiunse l’ovale con la testa fra le nuvole, ma con le gambe che muovendosi rapide ed indipendenti, non le permisero di fare ritardo. Rivolse un cenno di saluto ai compagni di squadra, ma senza lanciarsi in convenevoli che avrebbero interrotto il suo rimuginare. Con la fronte segnata da qualche linea di preoccupazione e il labbro inferiore arrossato dall’azione dei denti, dovuta ai sensi di colpa e non al nervosismo, Sybil non si rese quasi conto dell’assenza di Morgana. Cominciò a dondolarsi sulle gambe, consapevole di star attendendo qualcosa, ma troppo distratta per rendersi conto che quel qualcosa fosse la sua Capitana. L’illuminazione arrivò solo ad inizio allenamento, quando percependo l’aria incazzata, funerea, amareggiata, seria della Celebrian, la verde-argento prese la saggia decisione di rimandare a dopo i suoi pensieri e concentrarsi sull’allenamento.

Raggiunse il limite dell’ovale e aspettò che il compagno di squadra partito prima di lei si allontanasse. Quindi cominciò a correre, accostando le braccia al busto e andando a formare un leggero angolo tra gomiti e torace. Avrebbe cominciato con un ritmo lento, iniziando a scaldare i muscoli, per poi accelerare progressivamente il passo fino a raggiungere un’andatura sostenuta. Avrebbe corso con grandi falcate per agevolarne il conto, accompagnando al movimento delle gambe, quello ritmico e opposto degli avambracci. Contati i dieci passi, si sarebbe distesa al suolo, premendo i palmi sull’erba e distanziandoli prendendo a riferimento la larghezza delle spalle. Avrebbe quindi steso le gambe, facendo perno sul terreno con le punte di piedi e tenendo le cosce e i polpacci ben tesi e la schiena dritta, avrebbe fatto leva sugli avambracci per compiere i tre piegamenti. Durante l’esercizio la Vane sarebbe stata particolarmente attenta a controllare il respiro, inspirando ed espirando con l’avvicinarsi o l’allontanarsi dal terreno. Si sarebbe quindi sollevata per ricominciare la corsa, alternando i dieci passi agli addominali fino a raggiungere i pali degli Anelli Nord. A quel punto avrebbe accelerato il moto delle sue gambe, felice di posticipare la futura serie di addominali. Avrebbe quindi affrontato lo slalom partendo da sinistra e modificando la sua traiettoria ogni volta che si sarebbe trovata a metà tragitto tra un palo e il suo successivo. Il seguente tratto di campo e gli Anelli Sud sarebbero stati affrontati dalla Vane similmente. Concluso il primo giro, si sarebbe lanciata nel secondo dopo essersi concessa qualche attimo per riprendere fiato. I gomiti avrebbero nuovamente raggiunto il busto e la Vane si sarebbe posizionata guardando gli spalti. Avrebbe quindi allungato lateralmente il piede destro, seguito subito dall’altro. La corsa laterale sarebbe stata svolta a piccoli e rapidi passi, separati a gruppi di cinque da una rotazione prima del bacino e poi delle spalle, che le avrebbe fatto rivolgere lo sguardo alternativamente al campo e agli spalti. Raggiunto il primo gruppo di Anelli, si sarebbe voltata subito dopo aver adocchiato le distanze tra i pali. Avrebbe quindi dato inizio ad una corsetta all’indietro, dando inizialmente la destra al primo palo, avrebbe invertito la sua direzione a metà del tragitto, controllando il percorso con la coda dell’occhio.

Conclusi i due giri di campo sarebbe andata a recuperare la sua scopa e avrebbe raggiunto gli Anelli nord per dare inizio al veloce zig-zag. Piegandosi sul manico per ottenere una posizione aerodinamica, avrebbe dato inizio alla sua corsa. Dovendo compiere delle manovre piuttosto brusche, prima di partire avrebbe ancorato saldamente i piedi al manico e stretto sullo stesso le cosce, per averne il continuo controllo. Avrebbe quindi strattonato il manico verso destra, assecondando la virata spostando lateralmente anche il peso del corpo. Poi, tornando in asse con il manico avrebbe continuato con una traiettoria obliqua. Non appena avesse visto sotto di si il limite dell’ovale, avrebbe obbligato il manico ad una brusca cambio di direzione, che avrebbe fatto scattare il suo manico verso il lato opposto. Giunta nei pressi degli anelli sud, avrebbe tirato il manico per obbligarlo ad un’inversione a U, pronta a ritornare in posizione per lo scatto in avanti. Durante il tratto, compiuto in linea retta verso gli Anelli opposti, la Vane avrebbe prestato attenzione alla situazioni Bolidi. Nonostante stesse sviluppando un buon rapporto con la sfera metallica, l’agitava l’assenza della mazza serrata nella mancina. Si sarebbe poi preparata alla serie di picchiate che l’attendeva, sospirando pentita del pranzo abbondante che aveva preceduto l’allenamento. Ancorandosi alla scopa fino a sbiancare i polpastrelli, avrebbe spinto la Nimbus in posizione perpendicolare al terreno. Arrivata a qualche metro dalla base del campo, avrebbe rapidamente risollevato il manico, invertendo la direzione per riprendere quota e arrivando fino all’altezza dell’anello centrale. Durante la terza picchiata la verde-argento, rimasta vigile anche nel corso di quel surrogato di montagna russa, avrebbe avvertito il fischio metallico tipico di un Bolide in avvicinamento. Individuandolo a pochi metri dal terreno e in rapida risalita, la Vane avrebbe interrotto immediatamente la sua picchiata, buttando il peso sulla destra per virare il più velocemente possibile in quella direzione. Se i suoi riflessi fossero stati abbastanza pronti, il bolide le sarebbe passato accanto senza colpirla. Terminato anche quello step, si sarebbe lanciata nell’ultimo scatto di velocità, tendendo i muscoli per mantenere al meglio la posizione sulla Nimbus.
 
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Madison Grey
view post Posted on 8/5/2020, 13:09




Arrivai al campo in perfetto orario, un filino stanca ma comunque pronta a darmi da fare senza riserve. Arrivò quindi anche il Capitano che, dopo un distratto saluto del tipo militare (cui risposi con un cenno del capo) non perse tempo e ci diede indicazioni su come iniziare.
Avrei iniziato a correre, con i gomiti piegati ad altezza fianchi, partendo da subito a controllare la respirazione affinché fosse regolare e continua, ispirando dal naso ed espirando da una piccola fessura formata con la bocca. Quindi, dopo una decina di passi mi sarei piegata, con le mani poste sul suolo e le gambe distese, con le punte dei piedi anch'esse a contatto col terreno. Quindi, facendo leva e forza sulle braccia mi sarei piegata a terra e rapidamente sarei tornata su per tre volte. Avrei poi piegato le gambe e sarei tornata in piedi, di nuovo a correre. Un'altra decina di passi e di nuovo mi sarei dovuta piegare, con mani e punte dei piedi al suolo. Una seconda volta avrei posto forza e decisione nelle braccia, fondamentale per potermi avvicinare con il petto al suolo e poi con uno scatto ritrarmi e tornare verso l'alto. Avrei continuato così per tre volte, cercando di dosare sempre in maniera equilibrata forza e decisione, nell'esercizio nello specifico ma anche affinché tutti i piegamenti comportassero lo stesso consumo di energie. Quindi mi sarei rialzata ed avrei ripreso a correre. Avrei continuato nell'alternanza dieci passi-tre piegamenti fino a quando non avrei iniziato a vedere i pali degli Anelli Nord. A quel punto avrei accelerato e mi sarei apprestata ad eseguire lo slalom. Partendo da destra sarei scattata, spostandomi rapidamente da destra a sinistra cercando di stare attenta, nonostante la velocità aumentata, a variare direzione verso il palo seguente sempre per tempo. Quindi, al termine, avrei proseguito con l'alternanza di corsa e piegamenti, mantenendo un ritmo regolare ed eseguendo i piegamenti cercando di essere forte e decisa, senza perdere mai il ritmo intrapreso dal principio. Giunta poi agli Anelli Sud, avrei di nuovo accelerato e mi sarei apprestata ad effettuare un rapido ed attendo slalom tra i pali, concludendo quindi il primo giro.
Per il secondo giro di campo avrei nuovamente portato le braccia piegate con i gomiti a livello dei fianchi, per poi posizionarmi con lo sguardo sugli spalti. Avrei quindi allontanato il piede sinistro, per poi farlo raggiungere in breve dal destro; neanche il tempo di affiancarlo ed avrei di nuovo distanziato il sinistro, pronta a spostare anche il compagno in quella direzione. Quindi, compiuti cinque passi sarei ruotata con tutto il corpo, per ritrovarmi con lo sguardo volto sul campo. Quindi avrei proseguito nella corsa laterale, con l'unica differenza che il primo piede ad avanzare sarebbe stato il destro. Compiendo movimenti rapidi e piccoli saltelli avrei di nuovo compiuto cinque ampi passi, pertanto nuovamente avrei ruotato il corpo fino a ritrovarmi con lo sguardo sugli spalti. Senza esitazione avrei ripreso la corsa, allontanando il piede sinistro. Alternando il verso ogni cinque passi e cercando di proseguire sempre alla stessa maniera sarei giunta ai pali degli Anelli Nord. Mi sarei posta dando le spalle agli stessi ed avrei preso a correre all'indietro, cercando di essere rapida ma facendo anche attenzione a prendere bene le misure e spostarmi in tempo per poter eseguire l'esercizio in maniera pulita. Quindi sarei scattata tra un palo e l'altro, mantenendo la concentrazione nonostante la difficoltà data dal non poter guardare avanti. Al termine avrei ripreso nella corsa laterale, partendo con lo sguardo sugli spalti, allontanando quindi il piede sinistro per primo, ed alternando il verso ogni cinque passi. Quindi, giunta ai secondi pali avrei ripreso la corsa all'indietro. Anche stavolta avrei cercato di mantenere la concentrazione e, con le spalle rivolte ai pali, mi sarei apprestata ad eseguire lo slalom. Sarei stata rapida ma attenta a non esagerare, poiché non vedendo era facile sbagliare. Quindi avrei cercato di intuire rapidamente quando virare e, a forza di fare quell'esercizio, divenne via via più facile.

Montata in sella alla mia Nimbus mi sarei posizionata agli Anelli Nord. Mi sarei appiattita sul manico, portando il petto quasi a toccarlo, ed avrei aumentato la forza posta in mani e gambe, per avere una presa quanto più salda possibile. Avrei dovuto compiere una corsa caratterizzata da brusche virate, quindi sarebbe stato fondamentale mantenere l'equilibrio. Quindi, appiattita e con una presa decisa mi sarei data una spinta aiutandomi con le cosce e sarei partita. Avrei subito virato completamente verso destra, aiutandomi in quel movimento con tutto il corpo ma senza allentare mai la presa. Quindi sarei sfrecciata in quella direzione e, raggiunto il limite dell'ovale, con quanta più forza avrei cambiando direzione bruscamente, virando verso sinistra. Sarei stata attenta a non arrivare eccessivamente al limite, così da poter procedere senza rischiare di non fare in tempo, e nel cambiare direzione avrei accentuato ancor di più la presa sulla scopa con tutto il corpo, riponendo molta forza decisione tanto nelle mani quanto nelle cosce e gambe tutte, decisa a non sbilanciarmi. Quindi, direzionata a sinistra, sarei andata a tutta velocità e, individuato il limite dell'ovale nuovamente avrei costretto tutta me stessa (scopa inclusa) a cambiare obiettivo. Avrei proseguito questo rapido zig-zag, stando sempre attenta a non esagerare e riconoscere punti di riferimento ove cominciare a virare, oltre che prestando attenzione a non ritrovarmi al suolo. All'ultima virata mi sarei ritrovata, proiettata da destra, a raggiungere gli Anelli Sud. Anche in questo caso sarebbe stato importante prendere le misure, quindi non avrei aspettato l'ultimo momento. Infatti, già ad un centinaio di metri avrei iniziato a rallentare, piegando gambe e braccia ed agevolandomi portando il manico della scopa verso l'alto, attenta a non lasciare mai la presa. Avrei quindi costretto la Nimbus sia con tali movimenti che con la decisione del corpo ad arrestarsi. Poi mi sarei voltata, dando le spalle all'anello appena raggiunto, e di nuovo mi sarei appiattita sulla scopa. Avrei tenuto le braccia piegate di pochissimo, e anche le gambe quasi del tutto distese. Quindi, ponendo sempre particolare decisione in ogni centimetro del mio corpo, e aumentando la forza della presa lavorando soprattutto sulle mani e le cosce, avrei ripreso ad avanzare. Ponendo da subito quanta più decisione possibile, avrei cercato di scattare immediatamente in avanti, procedendo a tutta velocità e, a dire il vero, cercando anche di accelerare sempre di più nel percorso, in maniera tale da raggiungere il mio obiettivo (gli Anelli Nord) in un batter d'occhio. Tenendo a bada paure ed esitazioni, avrei proseguito instancabile. Quindi, di nuovo non avrei aspettato l'ultimo e, alla giusta vicinanza dalla meta avrei iniziato a frenare. Avrei piegato braccia e gambe, facendo sempre molta forza. Mi sarei alzata di un po' anche con la schiena e contemporaneamente avrei portato di manico a me, per poter frenare quanto prima, fino ad arrestarmi completamente. Concedendomi qualche attimo per riprendere fiato ed energie, avrei proseguito nell'esercizio. Ancora non avevo dovuto confrontarmi con alcun bolide, ma non per questo osai mai abbassare la guardia. Dopo aver frenato ed essermi di nuovo spostata dando le spalle agli anelli da poco raggiunti, mi sarei appiattita un'ulteriore volta sulla scopa. Avrei iniziato ad avanzare, stavolta senza esagerare con la velocità, dovendomi occupare di picchiate e risalite. Quindi senza esitare avrei iniziato andando verso il basso, volgendo il manico in tale direzione, cercando di mantenere la mente lucida e non aver paura. Sarei andata verso terra, a velocità in costante aumento; ben prima di raggiungere il suolo avrei interrotto la picchiata. Avrei rapidamente portato il manico a puntare l'alto e con forza nelle gambe mi sarei data la spinta per risalire rapidamente fino a raggiungere di nuovo l'altezza degli anelli. Dopo un breve tratto avrei nuovamente puntato il suolo e molto rapidamente mi sarei proiettata verso lo stesso. Sempre tenendomi con decisione, non mi sarei fatta spaventare dalla sempre più prossima vicinanza al terreno, ma avrei aspettato come poco prima il momento giusto, né troppo presto né troppo tardi, per tornare a prendere il controllo della scopa e, con la forza di tutto il corpo, virare verso l'alto e darmi la spinta per raggiungerlo. Sarei di nuovo stata abbastanza alta, quando avrei udito il rumore inconfondibile di un bolide in arrivo. Senza intimorirmi l'avrei puntato con lo sguardo, per studiarlo in quei pochi attimi a mia disposizione ed avere la meglio. Si stava ad estrema velocità avvicinando verso di me quindi avrei anticipato la picchiata. Senza perder tempo, meno di un secondo dopo aver udito il bolide, data la sua eccessiva vicinanza a me avrei cambiato la mia direzione in maniera tale da disorientarlo e scamparla. Quindi avrei subito portato il manico a puntare il suolo e verso lo stesso sarei andata, sicura seppur ad un'elevata velocità. Stavolta, data la situazione, avrei osato poco di più, quindi avrei aspettato fino all'ultimo momento buono e solo a quel punto, con tutta la forza che mi rimaneva in corpo, i muscoli tutti in tensione, avrei virato verso l'alto e mi sarei data la spinta maggiore che potessi per riprendere subito quota e raggiungere l'altezza degli anelli. Avrei quindi proseguito nelle picchiate e risalite, senza osare ulteriori volte a meno che non si fosse rivelato necessario, fino al raggiungimento degli anelli. Raggiunti, rapidamente gli avrei dato le spalle e, in una posizione quanto più aerodinamica, mi sarei fiondata verso Nord per portare a termine quell'esercizio. La stanchezza avrebbe cominciato a farsi sentire ma, aiutata anche dall'adrenalina che in quegli allenamenti si stava rivelando sempre mia fedele compagna, non mi sarei risparmiata nemmeno in quello scatto finale. Giunta poi ad un centinaio di metri dall'obiettivo avrei iniziato la brusca frenata, sempre modificando la postura e portando verso l'alto il manico della scopa, per obbligarla a fermarsi.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 13:14
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Quel giorno avevo più pensieri tra la testa che mai, mi ero svegliata tardi di scatto da un brutto sogno e la mia giornata era stata decisamente devastante.
Dopo pranzo ero passata dal dormitorio per sistemare il casino che al mattino avevo lasciato sul letto poiché ero dovuta uscire in tutta fretta per recarmi in Sala Grande e magari trovare ancora qualcosa di appetitoso da mangiare. Infine dopo ciò mi ero recata di corsa nello spogliatoio femmile al campo dove notando di essere riuscita ad arrivare in tempo avevo ripreso fiato e avevo indossato con molta cura e attenzione la mia divisa. Infine avevo preso la mia Nimbus in mano e mi ero recata al campo insieme ai miei compagni di squadra, stranamente però non avevo trovato il capitano ad attenderci e fui veramente stupita da questa cosa. Ora mi trovavo lì a chiacchierare con gli altri giocatori in attesa della Celebrian, la quale comunque non tardò molto ad arrivare. Essa infatti entrò subito nel campo con in mano la sua Nimbus e ci fece segno di raggiungerla, una volta scesa di quota ero sul punto di salutarla con un Capitano! , ma Morgana ci diede subito indicazioni ben precise e secche, probabilmente a giudicare dal suo atteggiamento doveva avere avuto anche lei una giornata piuttosto pesante.
Perciò iniziai subito a correre intensamente e dopo qualche secondo iniziai subito con il primo piegamento arrivando con i palmi della mano fino al terreno verde sotto ai miei piedi. Avrei impiegato ogni muscolo per farlo al meglio e dopo una decina di passi mi sarei riabbassata di nuovo rieffettuando lo stesso procedimento fatto in precedenza.
Arrivata ai pali degli anelli mi sarei preparata per uno slaloom con un movimento rapido e pulito: avrei girato prima attorno al primo anello partendo da destra poi il secondo arrivando da sinistra e così via fino a raggiungere la fine, dove avrei ricominciato con i piegamenti. Mi sarei dunque abbassata nuovamente e avrei portato i miei polpastrelli sul campo verde e poi mi sarei rialzata e dopo dieci passi avrei continuato con lo stesso procedimento. Una volta raggiunto il punto di partenza senza praticamente fermarmi avrei continuato a correre per completare anche il secondo giro. Per questo nuovo esercizio Morgana ci avevo detto di effettuare una corsa laterale e avrei iniziato dal lato destro con il viso rivolto verso il centro del campo e la schiena che dava sull'esterno. Dopo cinque passi avrei cambiato lato e avrei fatto intenzione a non impigliarmi nei miei stessi piedi e quindi evitare di prendere una bella storta che sicuramente non sarebbe servita vista la giornata che avevo già passato. Una volta giunta ai pali mi sarei girata dandogli la schiena e avrei effettuato uno slalom all'indietro facendo attenzione a non sbandare e mantenere la giusta direzione e infine avrei completato il giro fino a ritornare al punto di partenza dove Morgana ci avrebbe atteso.
Ascoltate le nuove indicazioni della Celebrian avrei afferrato con la mano la mia Nimbus e mi sarei diretta agli Anelli Nord tranquillamente, ma vedendo Morgana liberare i bolidi mi arrivò un quasi nodo alla gola! I bolidi mi spaventavano molto, forse per la mia poca esperienza con loro o forse perché temevo di finire al San Mungo o forse un po' per entrambi. Comunque mi sarei fatta forza e coraggio e mi sarei preparata per l'esercizio: avrei ondeggiato a zig-zag fino agli anelli Sud, mi sarei dapprima sporta alla mia destra tenendo ben saldo il manico tra le mie mani e poi avrei fatto la stessa cosa ma a sinistra e così per ripetute volte fino ad arrivate agli anelli Sud dove avrei effettuato uno scatto rapidissimo verso gli anelli Nord.
Infine mi sarei preparata per il secondo esercizio che richiedeva tratti alternati tra picchiate e risalite e un secondo scatto verso Nord: mi sarei perciò appiccicata al manico e sarei scesa in piacchiata verso il verde suolo e poi avrei tirato con un movimento preciso il manico in su per effettuare una risalita. Purtroppo, una volta arrivata nuovamente parallela al terreno e in una posizione pronta per effettuare una discesa, avrei avvistato un signor Bolide in lontanza che sembrava proprio non voler cambiare rotta e quindi venire a colpire me! Stranamente non mi sarei fatta prendere dal panico ma anzi mi sarei impegnata con ogni mia capacità al massimo e proprio quando il pallone fosse stato quasi vicino a me avrei effettuato una rapidissima deviazione in modo da schivarlo e badando bene a non perdere l'equilibrio. Infine, scampato il pericolo, mi sarei ristabilita correttamente sulla rotta dell'esercizio e avrei continuato ad alternare discese e risalite fino agli anelli Sud dove mi sarei preparata per un secondo scatto. Avrei afferrato con forza il manico delle Nimbus, posizionato i piedi sugli appositi appoggi e infine mi sarei avvicinata al corpo di legno per togliere il più possibile attrito e con rapidità mi sarei diretta verso gli anelli Nord.
 
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Jack Allan Wilkinson
view post Posted on 8/5/2020, 14:02




Indossata la divisa da quidditch, Jack uscì dagli spogliatoi e, dopo essersi soffermato a rispondere e a ricambiare i saluti, insieme ai suoi compagni ascoltò le direttive del loro capitano.
Avrebbe, dunque, posato a lato la sua scopa per iniziare i due giri di riscaldamento attorno al campo. Accompagnando gli arti inferiori con le braccia stese sui fianchi, il ragazzo avrebbe iniziato a percorrere dieci passi per poi fermarsi e avvicinarsi con il busto, le braccia verso terra. Allungandosi avrebbe posizionato i palmi delle mani contro il manto erboso ad una distanza adeguata a sollevare, assieme alle gambe che avevano puntato i piedi al suolo, il proprio corpo per i tre piegamenti richiesti da Morgana. In questo modo avrebbe percorso assieme ai compagni il perimetro del campo, alternando i passi e i piegamenti nel numero e nella modalità esplicitata dal capitano. All’inizio del secondo giro si sarebbe posizionato dando il fianco destro al percorso in modo da esibirsi in una corsa laterale che avrebbe coperto ancora una volta il perimetro dell’intero campo da Quidditch. Cercando di non incanalare mai aria dalla bocca, ma solo espellerla da essa se necessario, avrebbe cambiato fianco ogni cinque passi.
Raggiunti gli Anelli Nord avrebbe percorso le distante tra i suoi pali e, con rapidità, avrebbe dato loro le spalle per poter effettuare lo slalom all'indietro. Con la coda dell’occhio puntata nella loro direzione, avrebbe cambiato alternativamente direzione, ora verso destra, ora verso sinistra, in uno slalom per poi continuare a percorrere il giro con la corsa laterale. Proseguendo avrebbe fatto altrettanto nell’altra area di punteggio, fino a terminare il secondo giro.
Conclusa la fase di riscaldamento, avrebbe recuperato la scopa che aveva appoggiato sull’erba del campo per cavalcarla e raggiungere gli anelli al Nord del campo. Salito sulla scopa e posizionato le mani sul suo manico, si sarebbe dato la spinta necessaria per spiccare il volo e raggiungere poco dopo gli anelli designati. Una volta posizionatosi difronte ad essi, avrebbe abbassato il busto, per poter prendere fin da subito velocità, e sarebbe scattato in avanti. Con la guida dei propri arti superiori e dei propri fianchi, Jack avrebbe eseguito una serie di slaloom fino ad annullare la distanza con gli anelli al sud del campo e ruotare la punta del manico della propria Nimbus per fronteggiare nuovamente la parte Nord dell’ovale. In linea retta sarebbe volato in linea retta verso gli anelli in quella direzione, mentre la mente rimaneva vigile e in attesa di cogliere eventuali minacce. Nel tragitto avrebbe, quindi, catturato con l’udito avvicinamento di un bolide pronto a disarcionarlo dalla scopa. Con le mani preparate ad allentare di poco la presa sul manico per eseguire senza problemi una Sloth Grip Roll, avrebbe visto con la coda dell’occhio la palla volare verso di sé e proprio in quel momento avrebbe fatto scivolare il proprio corpo verso destra con l’aiuto degli addominali e dei fianchi, ritrovandosi poi a testa in giù. Eseguendo una rotazione di centottanta gradi che avrebbe dovuto evitargli l’impatto, avrebbe fatto presa con cosce e braccia sul manico della sua scopa per mantenere l’equilibrio in volo e completare la rotazione nella giusta tempistica per schivare il bolide. A completamento della mossa, avrebbe nuovamente riportato il proprio corpo per ritrovare la posizione originaria risalendo dalla parte opposta a quella dalla quale si era messo sottosopra.
Schivato il bolide avrebbe continuato l’attraversata del campo a tutta velocità, mentre la mente cominciava a calcolare le distanze e i tempi necessari alla frenata. E, al momento opportuno, avrebbe sollevato il busto e stretto con forza le dita sul manico per forzare l’arresto della corsa. Poi avrebbe dato le spalle all’anello che aveva raggiunto e puntare nuovamente a correre verso gli anelli opposti a quelli appena raggiunti.
Con il manico verso il basso sarebbe partito per la prima picchiata. Avrebbe continuato a scendere fino al punto che gli avrebbe permesso di avere il tempo di frenare la corsa e invertire la direzione con un deciso colpo di mani e del busto che si sarebbe sollevato per accompagnarlo verso l’alto. Avrebbe continuato in questo modo fino al raggiungimento degli anelli. Per ultimo, abbassando nuovamente il busto sul manico della sua Nimbus, avrebbe dato le spalle alla meta raggiunta e volato in direzione degli anelli opposti sfidando il vento. Calcolati ancora una volta i tempi di frenata necessari per evitare l’impatto, allo stesso modo della volta precedente, scelto il momento che gli fosse parso ideale per ottenere l’effetto desiderato, avrebbe allontanato il busto dal manico della propria scopa e avrebbe arrestato la corsa con decisi movimenti delle mani.
 
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view post Posted on 8/5/2020, 14:10
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Ella distrugge per ricreare


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Concluso il riscaldamento, Morgana diede a tutti il tempo di riprendersi dagli scatti adrenalinici effettuati in sella alle scope e solo allora, prima di procedere con le successive direttive, trascinò lo sguardo su ognuno di loro. «Battitori. - Cominciò, rivolgendosi principalmente a Evander e Sybil. - Oggi riprenderete ad allenarvi nella Dopplebeater Defence, durante lo scorso allenamento è stata Audrey a dirigere le ribattute ma oggi dovrete farlo voi. I Bolidi sono liberi, mettetevi alla ricerca: quando riuscirete a individuarne uno dovrete richiamare l'attenzione di uno dei vostri due compagni per colpirlo insieme e indirizzarlo verso il Battitore rimasto che, a quel punto, dovrà prepararsi a schivarlo. - Ne approfittò per introdurre i due neo-Battitori a una nuova manovra. - La schivata dovrà essere effettuata con una Sloth Grip Roll, Audrey l'ha utilizzata molte volte per ribattere i vostri colpi: consiste nell'appendersi a testa in giù al manico di scopa. Per adesso non la utilizzerete per ribattere il Bolide, quindi potrete reggervi anche con le mani, in un secondo momento vi chiederò di farlo solo con le gambe. La scivolata verso il basso dovrà essere rapida ma non sbrigativa altrimenti minaccerà il vostro equilibrio in volo.» Se non avessero avuto domande li avrebbe lasciati liberi di cominciare la ricerca. In prossimità degli spalti tra la Torretta di Tassorosso e quella di Grifondoro, Evander avrebbe potuto notare il primo Bolide schizzare in direzione Nord; a quel punto avrebbe dovuto richiamare l'attenzione di una delle sue compagne per poi gestire la ribattuta calcolandone i giusti tempi e dando il comando vocale per colpire. Il secondo Bolide si sarebbe mostrato agli occhi della Kane vicino agli Anelli Sud, anche lei avrebbe dovuto scegliere un compagno per il colpo coordinato ma poi gli avrebbe dovuto lasciare il controllo dell'azione attendendo il suo via libera per la ribattuta. Sybil, infine, avrebbe potuto scorgere una palla metallica allontanarsi dalla Torretta di Corvonero e volare verso quella di Serpeverde. Le iridi cerulee della Guaritrice del San Mungo, a quel punto, cercarono lo sguardo delle due Cercatrici. «Heather e Lia, oggi proverete una seconda manovra: la Plumpton Pass. Se non l'avete mai sentita nominare, consiste nell'acciuffare il Boccino facendolo scivolare all'interno della vostra manica. Dovrete affiancarlo e allungare lateralmente il vostro braccio dominante in maniera tale che il tessuto si allarghi, a quel punto un'ultima accelerata in avanti dovrebbe consentirvi di prenderlo. Il segreto sta nel calcolare i giusti tempi di azione: volando a gran velocità il vento farà gonfiare la vostra manica ma potrebbe anche piegarla e non lasciare spazio al Boccino quindi è importante che allunghiate il braccio verso l'esterno non più di un paio di secondi prima della cattura, in questo modo l'aria non avrà il tempo di far sventolare il tessuto che, invece, si allargherà solamente. - Lasciò alle ragazze il tempo di comprendere le proprie indicazioni e poi, scendendo rapidamente verso il basso, liberò due Boccini. - Andate!» Gli allenamenti dei Cercatori potevano essere considerati maledettamente noiosi, la stessa Celebrian, all'inizio, lo aveva pensato. Nient'altro che una corsa al seguito di una piccola palla, eppure era stato grazie a quegli inseguimenti apparentemente ripetitivi che il ruolo l'era entrato nelle vene a tal punto da influenzare la propria quotidianità. Sperò che potesse essere lo stesso per i due nuovi acquisti, allenarle in nuove modalità di cattura a ogni incontro le serviva per esserne certa. Dopo alcuni minuti di ricerca Lia avrebbe potuto individuare un bagliore dorato sfrecciare in prossimità degli Anelli Sud, se lo avesse raggiunto l'avrebbe presto obbligata a una brusca virata verso sinistra e, qualche istante dopo, a un'inversione a U in direzione del lato opposto del campo. Quindi sarebbe sceso di quota invitando la Cercatrice a fare lo stesso, avrebbe effettuato un giro attorno alla Torretta di Tassorosso e poi si sarebbe diretto verso il centro campo con fare ondulatorio. Allora la ragazza avrebbe potuto tentare la cattura con la manica della divisa. Dall'altra parte dell'ovale, Heather avrebbe potuto notare una scheggia color oro volare tra gli spalti a destra della Torretta di Serpeverde. Se fosse riuscita a raggiungerla, la pallina avrebbe effettuato un'improvvisa impennata verso l'alto e poi una rapidissima virata a destra. Quindi avrebbe intrapreso un movimento a zig-zag, scendendo verso il basso, e infilandosi tra i pali degli Anelli Nord con uno slalom prima di schizzare verso il centro campo. A quel punto la Cercatrice avrebbe dovuto esibirsi nella manovra precedentemente spiegata per acciuffarlo. Seguite le due ragazze allontanarsi, la Capitana sarebbe tornata dal gruppo di giocatori ancora in attesa di istruzioni e avrebbe puntato il trio di Cacciatori. «Alexander con Jack, Xavier con me. Il primo della coppia si posizionerà davanti all'anello sud di sinistra e l'altro a quello di destra, dovremo sfrecciare in direzione degli Anelli Nord effettuando dei passaggi laterali tra noi e, arrivati a metà campo, chi sarà in possesso della Pluffa dovrà lanciarla secondo una traiettoria parabolica che permetta all'altro di tirare in porta con una Back Balai Wall. Quindi torneremo indietro per ripetere l'esercizio e scambiare i ruoli una volta arrivati a metà campo. - Spostò l'attenzione sui due Portieri. - Trish e Madison, ovviamente voi vi alternerete per parare i nostri tiri. - Si rivolse dapprima alla Prefetta di Serpeverde. - Dovrai cambiare manovra a ogni parata, scegli tu quali, mentre... - E fissò la Grey. - ...tu ti allenerai nella Double Eight Loop: consiste nel volteggiare molto rapidamente attorno a tutti e tre gli anelli con un movimento a forma di otto. Ha lo scopo di confondere il Cacciatore avversario e ti permetterà di essere pronta a parare qualsiasi anello, dal momento che coprirai una vasta area in poco tempo. Potrai approfittare del tempo in cui noi effettueremo i passaggi per prendere confidenza con la manovra; comincia volando attorno a due anelli e poi, raggiunta la giusta velocità, aggiungi la rotazione attorno al terzo incrociando la tua traiettoria. Trish, comincerai tu; mostragliela mentre ci posizioniamo. - Quindi recuperò rapidamente due Pluffe per poi invitare i Cacciatori a prendere posto al lato opposto del campo. - Attenti ai Bolidi! - Avvisò Portieri e Cacciatori di prestare attenzione alle palle metalliche in circolazione. - Se si avvicineranno dovranno essere schivati con una Sloth Grip Roll.» Avendo spiegato la manovra poco prima, fu certa che anche il nuovo Portiere avesse prestato attenzione alle indicazioni sulla sua esecuzione e quindi si unì ai ragazzi volando in direzione degli Anelli Sud. Avrebbe passato una delle due scarlatte a Grayson, poi si sarebbe posizionata davanti all'anello di destra attendendo che Xavier facesse lo stesso a sinistra e gli avrebbe rivolto un rapido cenno del capo per fargli intendere di essere pronta a partire. Con la palla stretta tra il fianco destro e l'incavo del gomito si sarebbe appiattita sul manico della Nimbus e sarebbe scattata in avanti, lasciando alla mano sinistra il compito di dirigere il volo, la destra si sarebbe allontana dalla scopa per afferrare la palla ed effettuare il passaggio in direzione del compagno. Il braccio dominante si sarebbe allungato lateralmente e avrebbe puntato leggermente più avanti rispetto alla traiettoria di Xavier affinché, continuando ad avanzare, la palla potesse trovarsi esattamente dinnanzi a lui una volta attraversato lo spazio a dividere la scozzese dal ragazzo. Quindi si sarebbe preparata a ricevere, avrebbe continuato a indirizzare il manico di scopa verso il centro campo tenendo d'occhio il Cacciatore alla propria sinistra e, al momento giusto, avrebbe allungato nuovamente il braccio verso di lui per riprendere possesso della scarlatta. La Pluffa avrebbe continuando a rimbalzare tra le loro mani fino a metà campo e poi, se fosse stata lei ad averla tra le dita, avrebbe effettuato un lancio in avanti per far intraprendere alla scarlatta una traiettoria parabolica. Il braccio destro della Capitana si sarebbe caricato all'indietro, allineando la Pluffa alla propria spalla, e poi sarebbe schizzato in avanti con forza seguendo l'immagine mentale della curva che il proprio lancio avrebbe disegnato in aria. A quel punto sarebbe toccato al Beltrand, durante la fase discendente, colpirla con la saggina della sua compagna di volo per tentare il tiro agli anelli. Quindi sarebbero tornati indietro, lasciando spazio alla seconda coppia e preparandosi a ripartire dopo di loro. Per la seconda serie di passaggi avrebbe lasciato la Pluffa a Xavier affinché fosse lui a cominciare, quindi sarebbe sfrecciata in avanti parallelamente al ragazzo per ricevere i suoi passaggi ed eseguirne altrettanti in sua direzione. Sarebbe stato allora, immediatamente dopo una delle prime ricezioni, che il fischio metallico di un Bolide avrebbe attraversato i propri timpani. Rapidamente, la Guaritrice avrebbe cercato di individuarne la direzione di provenienza e si sarebbe preparata alla schivata; la mano destra stretta alla Pluffa e la sinistra pronta ad allentare la presa sulla scopa per farla scivolare più agilmente sotto il manico. Dopo averlo scorto frontalmente, Morgana si sarebbe liberata in fretta della scarlatta - inviandola nuovamente verso il Prefetto di Serpeverde - e poi si sarebbe spinta verso destra per effettuare una rotazione di centottanta gradi attorno alla scopa. Reggendosi con entrambe le mani, a quel punto, avrebbe lavorato nuovamente di braccia e addome per issarsi dal lato opposto e completare il giro. Rapida e precisa, una volta scampato il pericolo avrebbe continuato di far seguire alla palla traiettorie pulite e lineari sino a metà campo; a quel punto la scarlatta si sarebbe dovuta trovare in mano al Cacciatore e sarebbe toccato a lui tirarla per lasciarla colpire alla scozzese. Le proprie iridi cerulee avrebbero seguito la palla nel suo tragitto verso l'alto e, poi, nella sua fase discendente; avrebbe allineato il proprio volo al suo per essere pronta al colpo e quando la Pluffa si fosse trovata - in linea d'aria - al centro dell'anello di sinistra, Morgana avrebbe stretto ulteriormente le dita alla Nimbus per controllarne il movimento al meglio. Con un rapido colpo di reni avrebbe invitato la scopa a effettuare una mezza rotazione in direzione della scarlatta e la sua coda, a quel punto, l'avrebbe colpita con forza per indirizzarla verso la porta presa di mira. Di nuovo, quindi, avrebbe lasciato spazio agli altri Cacciatori.

//Scadenza per postare: lunedì 11 ore 23:00.
 
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Alexander Grayson
view post Posted on 9/5/2020, 23:57




Afferrata la pluffa lanciata dal Capitano, Alexander si sarebbe diretto verso gli anelli a Sud dell'ovale, posizionandosi davanti a quello sinistro. Dopo aver atteso che Jack facesse lo stesso, posizionandosi davanti all'anello di destra, il diciassettenne gli avrebbe rivolto un veloce cenno d'intesa, segnalandogli cosi l'inizio dell'azione. Appiattito il busto sul manico della Nimbus, avrebbe dunque dato il via a quella che sarebbe stata una lunga avanzata, scattando velocemente verso gli anelli Nord. Dopo qualche metro, avrebbe prontamente stretto la scarlatta in una morsa con la mano dominante, la destra, preparandosi ad effettuare il primo passaggio; avrebbe perciò puntato le iridi sul concasato e portato leggermente il braccio all'indietro, per poi scagliare la pluffa verso l'ex Prefetto, giusto qualche centimetro più avanti della sua posizione, cosi da non farlo decelerare. Di conseguenza, avrebbe portato la mano destra a poggiarsi sul manico, controllando cosi la scopa con entrambe le mani e continuando la sua avanzata. Avrebbe perciò seguito con le iridi i movimenti di Jack, preparandosi a ricevere di nuovo la scarlatta. Al momento giusto avrebbe dunque allungato la mano destra ed afferrato nuovamente la pluffa, ancorandola al fianco del medesimo lato per qualche istante, prima di ripassarla di nuovo al compagno di squadra. Sarebbe cosi giunto fino alla metà campo, dopo una lunga serie di passaggi che si sarebbe conclusa con la scarlatta tra le sue mani, preparandosi ad effettuare l'assist che avrebbe anticipato il tiro finale di Jack. Avrebbe perciò caricato all'indietro il braccio destro, calcolando mentalmente la traiettoria da far intraprendere alla scarlatta; con l'immagine ben chiara della traiettoria che la pluffa avrebbe intrapreso a seguito del suo lancio, avrebbe disteso nuovamente il braccio in avanti, innescando la traiettoria a parabola che aveva visualizzato solo pochi istanti prima, caricando la pluffa con il giusto effetto e con la forza necessaria a farsi che quest'ultima raggiungesse il punto prescelto senza alcun problema.
Conclusa l'azione sarebbe tornato alla posizione di partenza, consapevole che sarebbe toccato a lui, questa volta, concludere l'azione con il tiro finale. Sarebbe quindi partito nuovamente verso gli anelli a Nord del campo, sprovvisto, però della pluffa, che avrebbe lasciato a Jack, cosi che fosse lui ad innescare la serie di passaggi che avrebbe condotto entrambi, ancora una volta, al centro dell'ovale. Dopo aver ricevuto il primo passaggio e rispedito, di conseguenza, la pluffa al mittente, le sue iridi avrebbero avvistato un bolide in avvicinamento, che si sarebbe prontamente preparato a schivare. Dopo aver individuato l'esatta posizione della sfera metallica, grazie anche al fastidioso fischio che l'accompagnava, Alexander momentaneamente allentato la presa delle mani sul manico, per poi spostare il peso della sua figura verso il lato opposto dal quale proveniva il bolide, cosi da effettuare un fluido giro di centottanta gradi attorno alla Nimbus. Nel caso fosse riuscito nella schivata, avrebbe di nuovo stretto con presa salda il manico della scopa, sforzando braccia e addome per ritornare su e chiudere il giro con un'altra veloce rotazione che l'avrebbe riportato alla posizione originaria. Avrebbe dunque continuato ad avanzare scambiandosi la pluffa con Jack, fino a raggiungere, di nuovo, la metà campo. A quel punto si sarebbe preparato a ricevere l'assist finale e a concludere l'azione nel migliore dei modi: con un goal. Avrebbe quindi osservato attentamente la traiettoria del lancio di Jack, mentre stringeva con tutta la sua forza il manico della sua Nimbus 2001; si sarebbe sincronizzato con il moto discendente della scarlatta, preparandosi a colpirla con la saggina della scopa nel momento esatto in qui la pluffa si fosse trovata in linea d'aria con l'anello che aveva scelto come obiettivo: quello di destra. Avrebbe dunque sterzato e forzato la scopa ad un brusco quanto potente cambio di direzione, provando a colpire la scarlatta con la coda della Nimbus e scaricando in quel movimento tutta la velocità acquisita durante la cavalcata verso gli anelli Nord, cosi da indirizzarla verso l'anello scelto e rendere il tiro imparabile.
 
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view post Posted on 10/5/2020, 22:15
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Quando tutta la squadra ebbe terminato quel riscaldamento sfiancante, e la Capitana finì di spiegare ad ogni gruppo-ruoli le dinamiche del loro esercizio successivo, Audrey avrebbe annuito in direzione della Celebrian prima di muoversi verso terra, per recuperare una delle mazze da battitori.
Quello si, che sarebbe stato un esercizio divertente. Fu un pensiero che le avrebbe sfiorato la mente mentre si sollevava di nuovo in volo verso l'alto, osservando con la coda dell'occhio i due compagni fare la stessa cosa, e non appena avesse avuto modo di incrociare il loro sguardo, avrebbe lanciato a entrambi un cipiglio di sfida sicura che con quei due non sarebbe caduto a vuoto, ma ricambiato.
-Cerchiamo di non finire in infermeria, eh?- Non che la serpeverde con quella frase stesse davvero cercando di mettere in guardia i due concasati -riteneva entrambi abbastanza in gamba da sapere che non ce ne fosse bisogno- semplicemente le piaceva metter bocca un po' ovunque. E al momento, aizzare quel fuoco di sfida che scoppiettava tra i due, sembrava esser diventata la sua più grande fonte di divertimento.
Avrebbe poi sbuffato una piccola risata mentre col braccio destro avrebbe disegnato un paio di cerchi nell'aria per sciogliere i muscoli della spalla e prepararli alle imminenti battute, prima di allontanarsi e iniziare a sorvolare l'aria ovale del campo alla ricerca dei bolidi. Il primo a trovarne uno sarebbe stato Evander -Evan- che secondo le istruzioni di Morgana, avrebbe dovuto richiamare a sè Sybil o Audrey, per ribatterlo con la Dopplebeater Defence. Se la Kane avesse sentito chiamare sè stessa, si sarebbe mossa in direzione del compagno per affiancarlo, e gli avrebbe lasciato in mano le redini del colpo attendendo quindi un suo comando per prendere posizione, un altro per caricare, e un altro ancora per colpire. Si sarebbe quindi limitata a donare alla battuta tanta potenza quanta più precisione possibile, sperando nel frattempo che Knight riuscisse a calcolare bene tempi e distanze, in modo da poter poi godersi la vista di una silurata metallica partire in direzione della Vane. Se invece il battitore avesse preferito avere Sybil come partner, e la rossa si fosse trovata a dover impersonare il bersaglio, Audrey si sarebbe preparata a schivarlo. Mantenendo lo sguardo e l'attenzione fisso sui compagni e sul bolide, avrebbe quindi atteso di vedere la sfera metallica sfrecciare verso di sè per stringere cosce e le dita della mano attorno al manico della scopa, prima di sbilanciare il peso verso destra e trattenendo il fiato, si sarebbe lasciata cadere fino a trovarsi a testa in giù nella posizione della Sloth Grip Roll. Se tutto fosse andato secondo i piani, avrebbe guardato con soddisfazione la forma tonda del bolide sfrecciarle sopra le gambe dove prima vi era la sua testa, per poi contrarre l'addome e aiutandosi con braccia e gambe, tornare in posizione eretta.
In un caso o nell'altro, avrebbe avuto giusto il tempo di rivolgere ai due compagni di squadra un cenno del capo, prima di scorgere in prossimità degli anelli sud lo sfrecciare zigzagante di un altro bolide. Non avrebbe perso tempo a pensare a quali dei due avrebbe voluto accanto a sè per quella battuta, poichè già lo aveva deciso da tempo, e infatti il capo sarebbe scattato verso destra, in direzione della Vane, la quale sarebbe stata chiamata con voce squillante -Sybil! Sopra la porta Sud- Se avesse dovuto tentare di colpire e mandare in infermeria uno dei due battitori, di sicuro non sarebbe stata la compagna. Senza perdere di vista il bolide avrebbe atteso di vedere la testa bionda della battitrice affiancarla, per poi sfrecciare in direzione di esso, con le dita della mano destra che d'istinto si sarebbero strette attorno all'impugnatura della mazza. Concetrata esclusivamente su ciò che stava facendo, una volta che si sarebbe ritrovata in prossimità della traiettoria della sfera metallica avrebbe preso posizione accanto a Sybil, ponendosi a una distanza da lei necessaria a permettere ad entrambe le mazze di entrare in collisione col bolide nello stesso momento, e avrebbe atteso un suo comando per caricare e colpirlo lateralmente. Nel frattempo le iridi marroni avrebbero colto l'esatta posizione di Evander, così che nella battuta le sue braccia avessero saputo esattamente che direzione dare al bolide. Rilasciando un respiro pesante sarebbe rimasta ad osservare l'esito di quel colpo combinato, prima di rivolgere alla Vane un cenno con la mazza e subito dopo allontanarsi per proseguire l'esercizio. Mancava ancora un bolide all'appello e conscia di ciò, Audrey avrebbe ricominciato a sorvolare l'area ovale del campo, proseguendo lungo la parte destra del perimetro. A richiamare la sua attenzione sarebbe stata la voce di Sybil quando la ragazza avrebbe avvistato l'ultimo dei bolidi, e se avesse sentito giungerle alle orecchie il proprio nome, si sarebbe abbassata all'istante sulla Nimbus, per sfrecciare verso la compagna. Come prima avrebbe di nuovo lasciato in mano a lei le redini della ribattuta, limitandosi ad andare a posizionarsi accanto a lei tra la torretta di corvonero e quella di serpeverde sulla traiettoria del bolide, e pronta a colpire ancora una volta avrebbe atteso il comando per far scattare la mazza lateralmente facendola scontrare col metallo del bolide. In questo caso il loro bersaglio sarebbe stato di nuovo Knight, verso il quale la sfera metallica sarebbe stata direzionata.
Nel caso in cui invece Sybil avesse scelto il ragazzo per la Dopplebeater Defence, Audrey avrebbe comunque tenuto d'occhio entrambi, prestando attenzione sopratutto al bolide che avrebbero ribattuto. Infatti, nel momento in cui lo avrebbe visto sfrecciare verso di sè con potenza, prendendo un respiro avrebbe contratto i muscoli delle cosce sul legno del manico e stretto le dita della mano sinistra attorno a esso in una presa ferrea e sicura, per poi all'ultimo lasciarsi andare verso destra, capovolgendosi. Se fosse andato tutto per il verso giusto, così facendo avrebbe schivato il bolide grazie a quella Sloth Grip Roll, il quale le sarebbe passato sopra le gambe senza incontrare nulla con cui scontrarsi. Fuori mirino, la battitrice avrebbe socchiuso le labbra rilasciando il respiro precedentemente trattenuto mentre con uno slancio, sarebbe tornata dritta.
 
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view post Posted on 11/5/2020, 10:33
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Finito il riscaldamento raggiunsi Morgana insieme agli altri compagni e ascoltai le nuove indicazioni, partì prima a incaricare i Battirori e poi si dedicò a me e Heather, la Celebrian ci descrisse una nuova mossa, la Plumpton Pass. Era una mossa particolare che mi aveva spiegato mio zio un anno fa, quindi sorrisi quando Morgana ce ne parlò. Una volta che il capitano liberò i Boccini per entrambi noi cercatrici e dopo averci dato il via, partii subito alla ricerca della pallina dorata, mi sarei dovuta impegnare molto perchè non volevo dludere Morgana e nemmeno me stessa. Iniziai perciò a scrutrare tutto il campo alla ricerca di esso: mi sarei alzata di quota al fine di poter avere una visuale completa sul campo, poi avrei iniziato a puntare gli occhi su ogni parte di esso, partendo prima dal verde terreno, poi attorno alle Torrette e alle altre Serpi e infine attorno aglli anneli Nord e Sud. Sarebbe stato proprio in questa ultima situazione che avrei potuto notare un bagliore dorato sfrecciare in prossimità degli Anelli Sud, quindi mi sarei precipitata in prossimità di esso e una volta posizionata esattamente dietro la sua scia mi sarei data all'inseguimento vero e proprio: la pallina alata avrebbe dapprima effettuato una brusca virata verso sinistra e, qualche istante dopo, un'inversione a U in direzione del lato opposto del campo. Perciò inizialmente avrei effettuato quella che ormai conoscevo molto bene, come le mie tasche e avrei afferrato velocemente il manico, tirato verso di me e la mia sinistra e virato rapidamente per tornare nella giusta traittoria, ovvero dietro al Boccino; poi una volta stabilito l'equilibrio avrei svolto una pulita inversione a U tornando perciò a stringermi attorno al corpo della mia Nimbus e fidandomi completamente di lei mi sarei ritrovata in direzione opposta a quella che seguivo precedentemente.
Ora il piccolo dorato sarebbe sceso di quota e io l'avrei seguito sempre con un totale equilibrio, successivamente avrebbe effettuato un giro attorno alla Torretta di Tassorosso e poi si sarebbe diretto verso il centro campo con fare ondulatorio. Perciò io avrei avvicinato il busto al manico di legno e con molta concentrazione a non sbandare l'avrei seguito prima attorno allla Tassa torre e poi al centro del campo sempre con i piedi sugli appositi appoggi, la presa ben salda e lo sguardo sempre fisso sul Boccino d'oro, dove avrebbe iniziato ad assumere un movimento ondulato. Perciò io mi sarei concentrata a seguirlo nei suoi stessi movimenti, ma avrei anche proceduto con accelerate ai fini di potermi avvicinare parallelamente a lui. Infatti dopo continui tentativi sarei finalmente riuscita ad accostarmi ad esso a tal punto di effettuare la mossa richiesta dalla Celebrian, avrei perciò allungato la mano esattmente dietro al Boccino alato badando bene a non trascurare il mio equilibrio, non sarei dicerto voluta finire in Infermieria. Poi avrei accelerato ancora un poco fino a far trovare la mia manica proprio alle costole del corpo luccicante e una volta pronta sempre parallelamente a lui avrei spinto la mia velocità ancora una volta ad aumentare e avrei fatto scivolare delicatamente e rapidamente il Boccino nella manica della mia divisa, conquistando finalmente il traguardo della mia impresa.
 
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