Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

4/04/2020 - Diciottesima Lezione di Aritmanzia

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view post Posted on 5/4/2020, 13:13
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Il diciassettenne prima che tutto diventasse buio si era diretto verso una delle finestre dell’aula per vedere di spostare uno dei pesanti tendaggi e dare un po’ di luce; un gesto altruista molto insolito. -Levatevi di mezzo, dannazione.- aveva anche pronunciato come una sorta di monito agli studenti, maghi e streghe, più piccoli che si erano accalcati vicino alle porte del settimo piano. McBlond odiava gli assembramenti, le code, qualsiasi imposizione umana che lo inducesse a dover aspettare per fare qualcosa o esser rallentato nel farle. Di tempo ne aveva già poco e sperperarlo stando dietro le spalle di bambini più piccoli, no, non ne aveva voglia. La mano sinistra, libera dal quaderno di Aritmanzia tenuto con la dritta, cercò invano di spostare il tendaggio ma questo per l’appunto sembrava incollato alla pietra. Il ragazzo ci provò una prima volta poi una seconda dando adito alla muscolatura di utilizzare una forza maggiore, invano. Pochi attimi dopo e le porte effettivamente sbatterono richiudendo tutti i presenti nell’oscurità. Black-out. Il collo girò verso la cattedra istintivamente, Kedavra era pur sempre il comandante degli Auror e per il mangiamorte quello poteva essere anche il Momento. Lui l’avrebbe scelto effettivamente. Dove arrestare uno studente se non in “casa propria”, nel castello, davanti a tutti come se fosse un monito? Era legittimo, sacrosanto e sarebbe risultato oltremodo giustificato anche alla stampa ed al Ministero stesso. Dalla cattedra quindi le iridi ricercarono mentalmente dove poteva normalmente essere collocata Beatriz, per vederla, guardarla un’ultima volta seppur in silenzio. Seppur avessero rotto, Lei era nei pensieri di lui ma era troppo orgoglioso per fare anche un mezzo passo in avanti – piuttosto preferiva farne due indietro. Ma la stanza era completamente al buio e non fu possibile individuarla, né lei, né gli altri Tassorosso normalmente taciturni. Era finita. Passarono alcuni secondi ma nulla di ciò che la testa si era immaginato, avvenne. Accadde invece qualcosa di peggiore, McBlond aveva una forma di fobia per le api. Piccoli animaletti apparentemente innocui che producevano un fastidio rumoroso capace di elettrizzarlo a tal punto da dover dimenarsi il più delle volte per scacciarle via, correndo anche nel giardino di casa in Scozia all’impazzata – non le sopportava proprio. Ce l’avevano sempre con lui piuttosto che con altri, come se fosse lui stesso un recipiente di polline da prelevare. Di getto entrambe le mani cercarono di stringere i lati del quaderno. Stando immobile, nella sua posizione, tentando di mantenere l’autocontrollo, il ragazzo avrebbe cercato di utilizzare quell’oggetto quale arma di offesa e di difesa allo stesso tempo. I piedi cercarono di rimanere inizialmente fermi, divaricati all’altezza delle spalle per dare il giusto equilibrio alla sua postura. Le ginocchia molleggiate per permettergli di poter usufruire della giusta dose di reattività per caricare, puntare e sferzare i colpi che – sicuramente – avrebbe dato. Allo stesso tempo il diciassettenne cercò di concentrarsi per cercare di capire che cavolo stesse succedendo. Rumori dall’alto e rumori dal basso. Valutando come più pericolosi quelli indirizzati sopra la sua testa, McBlond tentò di portare il quaderno degli appunti in diagonale in basso a destra. Poi, cercando di captare il volo di una di quelle api in avvicinamento, avrebbe cercato un montante verso l’alto, il quaderno avrebbe dovuto centrare l’animale e spedirlo, con forza e rabbia, lontano. La superficie liscia del mezzo idoneo a scrivere i numeri frutto degli insegnamenti di Kedavra poi sarebbe stata anche utilizzata per colpire, uno dei draghetti di carta per scaraventarlo lontano, indifferentemente verso chi o cosa. La decisione immediatamente successiva sarebbe stata quella di muovere il piede sinistro in avanti, stando attento a non finire proprio sopra una delle corde – era fondamentale evitarle o se proprio si fosse reso necessario, non calpestarle di netto.
 
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Alayna Hughes
view post Posted on 5/4/2020, 16:25




Alayna Hughes aveva pensato di poter essere pronta a tutto per la lezione di Aritmanzia con la Preside Kedavra, ma non a quello che stava succedendo: stava rimpiangendo sempre di più di non aver finto un malanno per passare la giornata in Infermeria, luogo in cui comunque non escludeva totalmente di dover visitare.
Avrebbe dovuto intuire sarebbe accaduto qualcosa di inaspettato già dal momento in cui, arrivata leggermente in anticipo, aveva visto una massa di studenti accalcati fuori dalle porte dell’aula, che spingevano accalcati. Non aveva fatto in tempo a riflettere, o a chiedere a qualcuno vicino a lei cosa stesse succedendo, perché le porte dell’aula si erano aperte per farli entrare e poi, senza preavviso, si erano richiuse.
All’interno dell’aula, dopo la chiusura della porta, Alayna non riuscì a vedere nulla: detestava profondamente il buio, non essere in grado vedere cosa si parava di fronte ai suoi occhi la rendeva nervosa… e intimorita.
Non era esattamente una ragazza che potesse definirsi coraggiosa. Si sforzò di non entrare nel panico solo perché sentiva la presenza degli altri studenti intorno a lei e anche perché una piccola luce di intelligenza nel suo cervello un po’ annebbiato le suggeriva che mai la Preside li avrebbe gettati in una situazione di pericolo.
Vero?
Poi, la Tassorosso non poté trattenersi dal gemere lievemente e tapparsi la bocca subito dopo con entrambe le mani. Un rumore, simile a un fruscio, e un qualcosa che sembrava stesse strisciando tra i loro piedi.
La sua mano destra scattò in un gesto automatico alla bacchetta magica nella tasca della divisa, veloce come non lo era mai stata. Nello stesso momento, il suo corpo reagì d’istinto e dopo un sussulto, con la gamba sinistra provò a prende a calci qualsiasi cosa ci fosse tra i loro piedi.
Un gesto stupido, ne era consapevole, ma non era stata in grado di controllare i suoi movimenti.
Cercando di calmarsi, prese un respiro profondo.
Nel frattempo, gli occhi verdi della giovane iniziarono ad abituarsi al buio facendole tirare, per un brevissimo istante, un cauto sospiro di sollievo.
Corde.
Okay, nessun animale strano e viscido la stava minacciando, era sicuramente positivo. Alayna si rese conto che non erano solo sul pavimento, dove le aveva avvertite inizialmente, ma ovunque. Cercò di non pensare che già in situazioni normali il suo equilibrio era incredibilmente precario.
L’unica cosa che le venne in mente di fare fu provare a camminare.
Allungò le mani di fronte e intorno a sé con lentezza e cautela, sperando di non infilare la sua bacchetta nell’occhio di qualcuno, per cercare di capire chi o cosa ci fosse effettivamente vicino a lei, al di là delle numerose e spesse corde che ormai sembrava avessero letteralmente invaso l’aula.
Cosa stava facendo?
Camminare per andare dove? Per fare che cosa?
Ma non le veniva in mente nulla di più intelligente da provare. Così, cercando di prestare attenzione, provò a muovere un passo e poi un altro, tentando di prepararsi a qualsiasi evenienza.
Individuò una leggera luce provenire da quella che sembrava essere la cattedra che solitamente occupava la Preside.
Che dovessero raggiungerla?
Quando i suoi occhi si posarono sulla lavagna, la Tassorosso alzò entrambe le sopracciglia.
Eroe.
No, grazie.
Ne avrebbe volentieri fatto a meno, sul serio.
Cosa diavolo era il Test di Glonder-Venn? Qualunque cosa fosse, non le stava piacendo affatto.
Poi, un rumore che cresceva sempre di più. Grazie all’unica candela accesa, Alayna vide delle figure che si avvicinavano a loro.
Una specifica informava gli studenti che l’uso delle bacchette era consentito ma Alayna sembrava essere troppo presa dalle corde e dalle sagome; tuttavia strinse la presa intorno alla sua, pensando che si trattasse dell’unica ancora di salvataggio che aveva a disposizione
Intorno a lei altri studenti tentavano di venir fuori da quella situazione in un modo o nell’altro, ma nella testa della Tassorosso girava e rigirava un solo incantesimo che aveva la sensazione fosse incredibilmente stupido da usare in quella situazione.
La sua parte razionale le urlava a gran voce che sarebbe stato inutile, che non poteva essere così semplice. Ma, di nuovo, non aveva altre idee e sentiva di dover fare qualcosa, non poteva starsene semplicemente lì impalata.
Così prese un altro respiro profondo, cercando di prestare attenzione a puntare i piedi per terra e a non muoverli: l’obiettivo era quello di non inciampare proprio mentre scagliava l’incantesimo.
Cercando di concentrare tutte le sue energie per tenere la mano ferma, provò a sfruttare l’unica fonte di illuminazione proveniente dalla candela per evitare di colpire uno degli altri studenti.
Cercò di tenere gli occhi spalancati senza battere le ciglia, focalizzando l’obiettivo: un’ombra, una sagoma, un qualsiasi cosa fossero quelle diavolerie e poi alzò la bacchetta, provando a prenderne di mira una abbastanza vicina a lei.
“Evanesco!” esclamò, cercando di scandire per bene la formula dell’incantesimo evanescente e prestando poi attenzione ad un eventuale effetto dell’incantesimo.
Non sapeva nemmeno se avrebbe funzionato, non sapeva che cos’erano quelle sagome, se l’incantesimo poteva in qualche modo aver effetto, se aveva fatto qualcosa di incredibilmente idiota. Non le importava, non aveva avuto nessun altra idea e non le restava altro da fare se non osservare quello che sarebbe successo.
 
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Kora Jorgensen
view post Posted on 5/4/2020, 22:11




Kora detestava con tutto il suo cuore Aritmanzia. Al contrario di altre materie come Storia della Magia o Difesa Contro le Arti Oscure che riuscivano ad accendere di interesse anche il suo viso solitamente annoiato e smorfioso, quella materia la faceva innervosire e basta. Qualsiasi disciplina che richiedesse calcoli matematici era fuori questione per lei: per tale motivo aveva messo un’enorme croce rossa sopra Aritmanzia in primis e a seguire Astronomia e Divinazione. Ma se di Astronomia ne apprezzava comunque la visuale e di Divinazione si lasciava parzialmente intrigare dal profumo di ignoto, in Aritmanzia non ci trovava proprio un fico secco di appassionante. Faticava enormemente a stare attenta in classe e questo la rendeva ancora più pigra e svogliata nei compiti. Quando una materia la prendeva riusciva a seguire la lezione con tale attenzione – pur non manifestandolo apertamente – da riuscire a terminare i compiti nel giro di poco tempo, visto che tutto ciò che era stato detto a lezione le era rimasto ben impresso nella mente. Ma di Aritmanzia non le restava un bel niente, ragnatele su ragnatele nelle camere del suo cervello, e solo una gran voglia di dormire dopo ogni lezione che le causava forti emicranie e nervosismo.
Fu dunque con umore pessimo che si avviò alla lezione della Preside Kedavra, trascinando i piedi pigramente e rivolgendo occhiate svogliate a chi si trovava lungo il cammino. Entrò con i suoi compagni nell’aula, irritata dalla calca, e trattenendosi dal tirare una potente gomitata nell’addome al tizio alla sua destra, giusto per evitare che questo andasse a piagnucolare dalla Preside e che fosse proprio lei a toglierle punti.
Non appena furono dentro sgranò gli occhi, confusa. L’aula era praticamente vuota e semi-oscura, con solo la cattedra della Preside e nient’altro.
Un tonfo.
Kora voltò rapidamente la testa ma non fece in tempo a vedere nulla. Era già piombata l’oscurità e capì che la porta doveva essere stata chiusa e che senza la luce esterna erano piombati nel buio più totale. Avvertì qualcosa a livello delle caviglie e guardando meglio notò che erano circondati da corde e corde e corde.
Ma andiamo, cosa crede che ci metteremo a giocare a limbo?, si ritrovò a pensare, furiosa, lasciando scattare il capo biondo a destra e a sinistra per cercare un modo tramite cui scivolare via. Ma i suoi occhi furono attratti dall’unico spiraglio di luce visibile che proveniva dalla cattedra e illuminava uno scrigno e delle parole scritte alla lavagna.
Kora assottigliò lo sguardo.
Eroe.
Decimo Ceppo di Discendenza Aritmantica.
Discendenza Eroica.

Ma perché diavolo era andata a lezione quel giorno, non poteva restarsene nel letto a baldacchino? Non era un’eroina, non voleva nemmeno fare parte della Discendenza Aritmantica, lei odiava qualsiasi cosa con la parola “Aritmanzia” in mezzo. Avrebbe tanto voluto alzare la mano e urlare “Scusate, credo di aver sbagliato aula, posso andarmene?” ma qualcosa la trattenne.
Ronzii e piccoli scoppi sopra la testa, sibili da terra, tondi dagli scaffali.
-Hvad fanden? - si lasciò sfuggire in lingua danese, la lingua in cui di solito parlava con sua nonna, più per la sorpresa ché per la paura o il disgusto. I serpenti le piacevano, le api pure, i draghetti erano graziosi ed erano persino di carta … l’unico problema erano i libri, quelli la allarmavano un po’ di più. Ma a conti fatti non erano troppo diversi dal Libro Mostro dei Mostri.
La lavagna diceva che si poteva usare la bacchetta. Okaaay, e quindi? Lo scopo di chiuderli al buio, in un labirinto di corde e in mezzo a varie creaturine bizzarre qual era? Ucciderli tutti? Far sperimentare loro il vero dolore? O forse vedere chi di loro fosse un “eroe” … beh, non lei, di certo.
Forse bisogna arrivare allo scrigno …, ragionò mentre attorno a lei iniziava a sentire i suoi compagni che urlavano incantesimi alla rinfusa. Ci mancavano solo loro. Quando sentì una formula di “incendio” per poco non le prese un colpo: come se le corde e i draghetti sputafuoco non bastassero già. Non le sembrava il caso di tagliare le corde: troppo semplice forse, e se avesse sbloccato qualche altro trabocchetto? La cosa migliore era raggirarle. Fortunatamente era piccola, snella e agile a livello di un topolino: sgusciare tra le cose non avrebbe dovuto essere troppo complicato per lei. Ma le serviva più luce.
Cercando di evitare di andare ad incastrare i piedi nelle corde tra cui si trovava cercò di assumere la posizione standard. Tese quindi la gamba destra un po’ più avanti della sinistra, bilanciando il peso del suo piccolo corpo su entrambi i piedi. Il braccio sinistro fu portato leggermente all’indietro assieme al piede mentre sollevò il braccio destro in maniera tale da creare un’unica linea con la spalla ma abbassando leggermente il gomito: spalla, braccio e bacchetta avrebbero dovuto formare un’unica linea.
Respira, rilassati, concentrati.
Fortunatamente non si era lasciata prendere dal panico, essendo per natura fredda e calcolatrice, dunque avrebbe focalizzato interamente la sua attenzione sull’incantesimo che voleva produrre, sulla luce che voleva sprigionare, muovendo la bacchetta in maniera fluida e decisa, senza chiudere gli occhi ma mantenendoli aperti e vigili. Avrebbe dunque proferito in tono chiaro: - Lumos!
Se l’incantesimo fosse andato a buon fine, un fascio di luce si sarebbe sprigionato dalla punta della bacchetta e avrebbe potuto guardarsi attorno con più attenzione. Lo avrebbe indirizzato sulle corde, evitando accuratamente di accecare sia serpenti ché api per non irritarli, e poi avrebbe sollevato cautamente una gamba, chinando al tempo stesso poco il busto per tentare di infilarsi in uno spazio tra due corde tese e cercare di avanzare verso il benedetto scrigno. Nel frattempo avrebbe preferito usare il catalizzatore e la luce che sprigionava per muoversi cautamente tra le corde, certamente evitando di spaparanzarsi a terra per non ritrovarsi serpentelli in faccia; se fosse stato necessario usare di nuovo la bacchetta, sarebbe stata pronta.
 
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view post Posted on 6/4/2020, 00:24

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Peter si era svegliato con calma quella mattina per recarsi a fare un abbondante colazione. Da orario oggi avrebbe seguito la lezione di Artimanzia, lezione che sarebbe cominciata alle nove.
Non voleva fare tardi e sapeva che quello di rispettare gli orari delle lezioni non era proprio il suo forte.
Consumò un pasto abbondante, con latte, torta di mele e un ottimo muffin. Oggi avrebbe avuto bisogno di forze e di zuccheri per stare attento a lezione.
Dalla sala grande prese quindi la strada che lo avrebbe condotto al settimo piano, perché era lì che si trovava l’aula di Artimanzia.
Girato l’angolo del corridoio dove stava l’aula vide gli altri studenti accalcati davanti e si unì a loro proprio alle nove in punto, quando si aprirono le porte dell’aula che, all’interno, era completamente buia.
Entrò con cautela insieme a tutti gli studenti e, quando furono tutto dentro, le porte si chiusero di scatto, L asciandoli nella semi oscurità dell’aula, che appariva prima di mobilio, se non fosse stato per la cattedra posta sotto la lavagna.
Peter era perplesso per la situazione in cui si trovavano e provava a mettere a fuoco i contorni dell’aula. Mentre tuti gli studenti rumoreggiavano per la sorpresa, diversi fruscii si alzarono al di sopra delle voci; era il rumore di corde che tagliavano la stanza in tutte le direzioni, tese da un angolo all'altro, dal soffitto al pavimento, da parete a colonna, da pietra a volta.
Era un intricato garbuglio di corde che lì circondava in tutte le direzioni, poté osservare Peter tastando le corde nella semi oscurità.
L’unica tenue luce che era presente nella stanza proveniva da una candela sulla cattedra, e delle scritte sulla lavagna.
Peter rimase quasi paralizzato quando vide delle sagome avvicinarsi da tutte le altezze e sentì un rumore di esseri che strisciavano sul pavimento, e il ronzio delle api.
Sapeva che per muoversi nell’oscurità avrebbe dovuto prestare la massima attenzione, quindi estrasse la sua bacchetta in legno di sequoia, fece una rotazione completa in senso orario e disse Lumos, provando a illuminare lo spazio intorno a se per rendersi conto in che situazione si trovava.
 
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view post Posted on 6/4/2020, 11:45
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Immersa nel buio dell'aula, la tassorosso aveva ancora stretto tra le braccia il libro di Aritmanzia e sembrava non volerlo mollare per nessun motivo. Come se quel rettangolo le servisse come scudo di fronte alla situazione. Non le era mai capitato di iniziare una lezione come quella, ma aveva imparato a conoscere il alto creativo tipico delle lezioni della Preside Kedavra, un pò come quello della professoressa Fedoryen.
Il buio di certo non aiutava a mantenere la calma, ma doveva riuscirci.
Se pensava a poco prima, quando fuori dall’aula alcuni studenti iniziarono a muoversi agitatamente, questa sembrava quasi una situazione più facilmente affrontabile, se non fosse per il buio creato dalle finestre coperte da tendaggi pesanti e sibili poco rassicuranti. Sapeva però che la docente non avrebbe mai messo in pericolo i suoi studenti e questo pensiero sembrò aiutarla a sciogliersi da quello stato di ipnosi e iniziare a razionalizzare la situazione. Grazie alla flebile luce che proveniva dall’unica candela accesa, la prefetta avrebbe utilizzato del tempo per concentrarsi sulle scritte alla lavagna così da cercare di captare qualche indizio utile per fronteggiare quel contesto. Quando rivolse nuovamente lo sguardo verso il centro dell’aula notò la fitta rete di corde intricate tra di loro. Se non avesse fatto attenzione a muoversi, sicuramente sarebbe rimasta incastrata tra di esse. Una cosa però, oltre a una miriade di essere alquanto spiacevoli che sembravano volerli attaccare a costo della loro vita, catturò la sua attenzione. Un piccolo scrigno, probabilmente la soluzione a tutta quella confusione, sembrava aspettarli lì, proprio dalla parte opposta a dove erano gli studenti. Il post scriptum della Preside autorizzava l’uso delle bacchette e lei istintivamente, probabilmente come tanti altri, staccò in modo quasi automatico il braccio dal libro e indirizzò la sua mano destra verso la tasca interna della tunica della divisa, dove era solita riporre il suo catalizzatore. Probabilmente un Evanesco o un Immobilus sarebbero stati utili, doveva decidere cosa sarebbe stato più efficace in quel momento, ma quando il suo palmo si strinse attorno all’impugnatura, non fece in tempo ad afferrarla che si trovò ad abbassare la testa per evitare di diventare bersaglio delle scintille emesse da fastidiosi draghetti di carta. Sembrava quindi che la situazione avesse deciso per lei. Forse l’uso della bacchetta in questo momento non sarebbe stata la scelta più idonea. Doveva allontanarsi il più possibile da dove si trovava se voleva evitare di diventare anche il pasto di un gruppo di libri minacciosamente affamati che sembravano dirigersi verso la sua direzione. L’unico modo sarebbe stato quello di oltrepassare le corde. Avrebbe sventolato il suo libro a destra e a sinistra per creare sopra di sé un vuoto e liberare così la vista dall’ammasso di api volanti, dopo di che lo avrebbe aperto e lo avrebbe usato come visiera protettiva. A quel punto, sfruttando i Lumos castati da alcuni suoi compagni, avrebbe iniziato a muovere il primo passo con estrema cautela cercando di spostare il suo baricentro in un punto del corpo che le avrebbe garantito il mantenimento di un equilibrio stabile, così da riuscire a scavalcare la prima fune e proseguire di conseguenza. Occhio vigile verso il resto della situazione la prefetta avrebbe iniziato il suo percorso per raggiungere il suo obiettivo.
 
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Emma Deanne Holmes
view post Posted on 6/4/2020, 13:09




Emma si ritrovò in aula. Era buio, così buio che non riusciva a vedere nessuno dei compagni con i quali era entrata a lezione di Aritmanzia. Era la sua prima lezione con la preside Kedavra e aveva una gran voglia di svolgere tutto al meglio per potersi guadagnare almeno la sua fiducia, dato che i compiti consegnati alla professoressa Riddle non erano stati valutati molto ben fatti.
Risvegliata dai suoi pensieri, la giovane Grifondoro vide che la stanza era completamente piena di corde. Di fatto, non se ne era accorta pochi non aveva fatto passi ma al primo movimento la tibia fu bloccata da una grande fune che stava per provocarle una caduta grave, se non fosse stato per l'agilità che le avevano dato i dieci anni di danza classica che aveva praticato. Guardandosi intorno vide che cominciavano fioccare incantesimi per illuminare il luogo, un sacco di studenti avevano pronunciato "lumos" sottovoce. Li ringraziò particolarmente perché le diedero modo di notare che alla lavagna stava scritto qualcosa: Eroe. In Aritmanzia si teorizza che ciascun Cluster... continuò la lettura e stava quasi per arrivare alla fine se non fosse stato per il massiccio corpo di uno studente del settimo anno che le si piazzò dinnanzi. Cercò di oltrepassarlo ma le corde glielo impedivano. D'un tratto vide avvicinarsi qualcosa di particolare. Un draghetto di carta le lanciò una scintilla rossa, che Emma schivò prontamente, poi lui continuò, sembrava che ce l'avesse con lei! Fu per questo che Emma scelse di lanciare l'incantesimo che in quegli istanti di difficoltà poteva aiutarla meglio. Pronunciò: Immobilus!. Se fosse andata a buon fine, forse sarebbe riuscita a completare la lettura della lavagna.
 
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Jack Allan Wilkinson
view post Posted on 6/4/2020, 15:08




Fu una questione di attimi prima che il palco organizzato dalla preside Mandylion spalancò il sipario sul primo atto di quell’esercitazione dal sapore drammatico. Jack notò la flebile luce di una candela sulla cattedra e la comparsa di corde che sembravano messe apposta per impedir loro di proseguire verso la cattedra. Grace avrebbe dovuto essere alla sua sinistra. Erano entrati insieme in aula e lui aveva cercato di non allontanarsi da lei. Con i sensi in allerta e l’adrenalina che iniziava la sua corsa nelle vene del proprio corpo, il serpeverde alzò lo sguardo e con un sorriso lesse la scritta che recitava: “P.S. L'uso di bacchette è autorizzato”. La sua mano destra, che impugnava il proprio catalizzatore già da quando il ragazzo aveva notato come l’aula di aritmanzia fosse al buio, strinse ancora di più la presa su di esso. Gli occhi e le orecchie, al contempo, cercavano di adattarsi all’ambiente e di captare rumori e suoni. Ben presto furono visibili sagome da ogni dove: serpenti che strisciavano, api che svolazzavano sopra la volta e libri che si aprivano come a voler mordere il braccio di studenti poco diligenti.
Jack, non sapendo con precisione come queste creature avrebbero potuto reagire all’uso di particolari incantesimi, decise di osservarne gli effetti dagli studenti che avrebbero utilizzato le proprie bacchette. Alcuni animali si ritraevano alla luce, ma altri potevano diventare aggressivi. Nel dubbio l’ex prefetto decise di osservare l’opera di Grace sulle corde e di tenere d’occhio gli effetti delle azioni e degli incantesimi altrui sull’ambiente. Lo avrebbe fatto stando fermo e pronto a difendersi se attaccato dalle creature che dovevano sicuramente avere uno scopo. Se far muovere indiscriminatamente gli studenti a confrontarsi con le corde o proteggere lo scrigno era ancora tutto da vedere.
 
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view post Posted on 6/4/2020, 17:55
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O Z Y M A N D I A S

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//Non è più possibile postare esercitazioni. Il Fato è in corso e verrà inviato a breve.

-Kedavra
 
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view post Posted on 6/4/2020, 23:17

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FATO



Alcuni si mossero con attenzione per superare le corde, e vi riuscirono. Qualcuno raggiunse la cattedra, su cui giaceva silenzioso lo scrigno illuminato dall'unica candela. Altri si abbatterono sulle api, sui libri animati, sugli scoppiettanti draghi di carta, e sui serpentelli che strisciavano a terra.

Intanto, arrivarono gli Incantesimi.

Ellie Press: Primo Incantesimo riuscito al 2%.
Secondo Incantesimo riuscito al 3%.
Ellie non si soffermò a preparare il proprio lancio: mirò le corde prima, e i draghi di carta poi, ma i lanci erano stati troppo veloci e non opportunamente curati. Dalla sua bacchetta non si sprigionò alcun Incantesimo.

Almiki Mozartus: Incantesimo riuscito al 45%.
Almiki puntò uno dei serpentelli che si erano fatti avanti, parandosi davanti a lui; malgrado le corde, il Corvonero riuscì ad allestire una rapida postura da combattimento, con qualche attenzione a gambe e braccia. Tuttavia, la cura con cui si era preparato non si rivelò sufficiente; la punta della sua bacchetta sprizzò un fascio di scintille argentate. Il serpentello saggiò l'aria con la lingua biforcuta.

Julia Nots: Primo Incantesimo riuscito all'1%.
Secondo Incantesimo riuscito all'1%.
Julia si concentrò prima sulle corde, poi sui serpentelli neri in avvicinamento: entrambi i suoi tentativi di lancio, tuttavia, si limitarono alla pronuncia della formula, senza un adeguato posizionamento del corpo. Nessuno dei due ebbe effetto.

Violet_Hale: Incantesimo riuscito al 25%.
Quelle corde erano la prima cosa da risolvere; Violet cercò di recuperare la concentrazione necessaria a preparare una buona postura da combattimento, per poi attaccarle. Il tutto risultò un po' frettoloso, e il Diffindo non ebbe alcun effetto.

Celsiuss: Primo Incantesimo riuscito allo 0%.
Secondo Incantesimo riuscito allo 0%.
Celsiuss non fu in grado di mettere ordine alle proprie idee, e a imporre al proprio corpo la pazienza e la cura necessarie a prepararsi al doppio lancio. Alla pronuncia delle due formule non seguì l'effetto desiderato.

Sybil Vane: Incantesimo riuscito all'1%.
Sybil si piegò sulle ginocchia, e anche se la postura del suo corpo era senza dubbio difensiva, non era quella ideale per lanciare il Sortilegio Scudo, che richiedeva una posizione tipica da duello per riuscire al meglio. Lo scudo che sperava non venne Evocato.

Philip Price: Incantesimo riuscito al 75%.
Philip diede la priorità alla ricerca di un equilibrio stabile, nonostante le limitazioni imposte dalle corde. Superò quell'ostacolo distribuendo equamente il peso, dopo avere trovato due punti stabili in cui fermare i propri piedi. Poi venne l'isolamento, poi la concentrazione, infine l'attenzione al baricentro e alla formula da scandire. A seguito del movimento del suo braccio, la punta della sua bacchetta si accese: divenne la prima fonte di luce dopo l'unica candela accesa che era stata loro fornita.
Un lume nell'oscurità, che rivelò la stanza a tutti coloro che erano intorno a lui.

Kolyma Tokarev: Primo Incantesimo riuscito all'1%.
Lancio secondo Incantesimo non riuscito.
Kolyma puntò la candela sulla cattedra con decisione, ma la sua determinazione non si estese alla preparazione di un'adeguata postura da combattimento; il lancio non riuscì. Il tentativo di liberarsi dalle corde non ebbe vita: la formula pronunciata dal ragazzo era errata.

Angus MacEwen: Incantesimo riuscito al 50%.
Angus si focalizzò sulla propria bacchetta, poi calmò il proprio respiro e richiamò a sé l'armonia mentale necessaria a lanciare l'Incanto. Il suo corpo rimaneva libero nello spazio, non disciplinato da una corretta postura da duello che avrebbe facilitato e potenziato il lancio. L'Incantesimo riuscì, accendendo la punta del catalizzatore del Corvonero con un piccolo globo di luce tremolante. Non sarebbe durata troppo a lungo, ma per il momento riuscita a illuminare una parte dell'ambiente circostante.

Elisa Wine: Lancio del primo Incantesimo non riuscito.
Secondo Incantesimo riuscito allo 0%.
Elisa tentò subito di proteggersi dalle minacce presenti nell'Aula di Aritmanzia, ma la formula che arrivò a pronunciare era sbagliata; il secondo Incantesimo non ebbe alcun effetto. Elisa non era riuscita a preparare una postura da lancio adatta.

Lewis Timberwolf: Incantesimo riuscito all'1%.
Lewis si sforzò di accendere la punta della propria bacchetta per illuminare l'ambiente, ma il movimento del suo braccio risultò vago, e la posizione del suo corpo non venne preparata al lancio. L'Incantesimo non riuscì.

Skyle Alice Jones: Primo Incantesimo riuscito al 60%.
Secondo Incantesimo riuscito al 10%.
Skyle diresse la propria attenzione ai serpentelli che strisciavano sul pavimento. La Prefetta di Tassorosso fu in grado di richiamare a sé la concentrazione e la calma necessarie a stabilire un buon equilibrio contro le limitazioni imposte dalle corde tese. Le gambe vennero distanziate, il peso bilanciato, e una parte del potenziale magico della strega venne incanalato nella bacchetta. L'Incantesimo Tagliuzzante non era la scelta ideale per proteggersi dalla fauna: il raggio viaggiò verso il piccolo rettile, capace di incidere superficialmente la sua pelle, ma nell'esatto istante in cui stava per colpire il bersaglio, quello scomparve. Qualcuno doveva averlo fatto scomparire prima che potesse essere ferito.
La postura per il Sortilegio Scudo non venne rinnovata né riadattata; dalla punta della bacchetta di Skyle, questa volta, uscì un debole fascio di scintille.

Alexander Patel: Primo Incantesimo riuscito allo 0%.
Secondo Incantesimo riuscito allo 0%.
Alexander Pater cercò di illuminare la punta della propria bacchetta, ma non si preparò accuratamente al lancio, che non riuscì; l'Incantesimo Tagliuzzante non venne preparato, allo stesso modo, né diretto verso alcun bersaglio. Nessuno dei due tentativi ebbe successo.

Alexandra Mendes: Primo Incantesimo riuscito all'1%.
Lancio del secondo Incantesimo non riuscito.
Alexandra cercò prima di tutto di fornire un po' di illuminazione, ma nel tentare di accendere la propria bacchetta la Tassorosso non si concentrò adeguatamente, né allestì l'adatta postura da lancio. Il secondo Incantesimo non partì: la formula non era corretta. Entrambi i lanci fallirono.

Michele Housestrange: Primo Incantesimo riuscito al 15%.
Lancio secondo Incantesimo non riuscito.
Michele giunse alla conclusione che un semplice Lumos non sarebbe bastato, così, dopo avere iniziato a posizionarsi in una postura da duello, arrivò a scegliere un Lumos Maxima: purtroppo, né la sua concentrazione né la sua postura furono sufficienti a evocare alcuna luce. La seconda formula era sbagliata.

Cassandra Hewer: Incantesimo riuscito al 35%.
Nella sua preparazione, Cassandra fu in grado di raccogliere una certa attenzione, focalizzarsi su uno scopo, e improvvisare una posizione da lancio. Le basi erano buone, ma l'impegno mostrato non bastò a evocare altro che qualche scintilla, mentre la punta della sua bacchetta rimase spenta. La Corvonero non avrebbe dovuto abbattersi: era più di quanto la maggior parte degli altri studenti fosse riuscita a fare.

Marta Testa: Primo Incantesimo riuscito al 5%.
Secondo Incantesimo riuscito al 5%.
Marta fece del proprio meglio per concentrarsi almeno su una parte del lancio: i movimenti del polso risultarono abbastanza accurati, ma non venne dedicata la stessa premura alla posizione del corpo, alla ricerca dell'equilibrio e della chiarezza mentale. Nessuno dei due lanci ebbe successo.

Emma Wilson: Incantesimo riuscito al 20%.
Emma fu capace di concentrarsi e di scegliere l'Incantesimo appropriato, di cui si figurò prontamente gli effetti; ma la postura in cui modellò i propri muscoli era ancora approssimativa, raggiunta con fretta e poca cura. Alcune scintille sprizzarono dalla punta della sua bacchetta, ma l'Incantesimo di Ostacolo non riuscì.

Trish Andersen: Incantesimo riuscito all'85%.
Trish individuò nella necessità dell'illuminazione l'effetto più impellente che desiderava ottenere, per il bene suo e della collettività. Superando la sorpresa della situazione, la Serpeverde fu rapida e accurata nel disegnare un'appropriata postura da duello, necessaria a canalizzare il suo potenziale magico in una riuscita semplice ma non banale, specialmente per la sua utilità in quel contesto. Gli effetti dell'Incantesimo vennero anticipati con precisione, mentre dalla posizione in cui si era infine stabilizzata sgorgavano proprio come desiderati: un deciso globo di luce venne evocato intorno alla punta della sua bacchetta, una corona luminosa che accese la parte dell'Aula ancora non raggiunta dalle altre due fonti di illuminazione, la candela sulla cattedra e il Lumos di Philip Price.

Alayna Hughes: Incantesimo riuscito al 3%.
Alayna scandì con attenzione la formula dell'Incantesimo, senza pensare però a come preparare una postura che potesse aiutarla nel lancio, il quale ebbe sfortunatamente un effetto nullo.

Kora Jorgensen: Incantesimo riuscito al 50%.
Kora fu capace di approssimare una buona postura basilare da combattimento, concentrandosi sull'armonia tra braccio e polso e sul distanziare le gambe per ottenere un decente equilibrio su cui lavorare. Una maggiore attenzione alla posizione di ginocchia, gomiti e busto, nonché sulla pace mentale necessaria al lancio, l'avrebbe aiutata ad avere più potenza: tuttavia, una corona luminosa si disegnò intorno alla punta della sua bacchetta, sufficiente a illuminare le corde a lei più vicine.

Peter Wolf: Incantesimo riuscito al 5%.
Peter non era stato convinto nella pronuncia della formula, e a parte il movimento del braccio non aveva curato altro. Il suo catalizzatore magico rimase spento.

Emma Deanne Holmes: Incantesimo riuscito allo 0%.
Le intenzioni di Emma erano belligeranti, ma il suo corpo non venne preparato all'adeguata postura, necessaria a lanciare l'attacco che aveva in mente. L'Incantesimo fallì.

Dal lato della porta dell'Aula arrivò un leggero applauso. Nessuno si era voltato verso l'entrata da quando l'illuminazione era migliorata. Grazie alla luce che ora proveniva da più di una bacchetta nel gruppo, si poteva scorgere la Preside Kedavra appoggiata a uno scaffale, intenta a osservarli e a battere le mani. Accanto a lei, l'Assistente alla Cattedra di Aritmanzia, Aryanne Wolfe, brandiva una pergamena e una piuma in una mano, e la propria bacchetta nell'altra.


- Ben fatto, tutti quanti. Ora abbiamo molto di cui parlare.

Dichiarò la Preside. Sorrideva.

//Non è possibile inviare post al momento. Si attenda l'intervento dell'Assistente Wolfe.
Post invalidati per modifiche: Lia Walker, Hyden Hardy. I post a lezione non vanno mai modificati, come avevo avvertito. Le vostre esercitazioni non verranno considerate.
Chi non ha partecipato al Test di Glonder-Venn può comunque preparare un post (senza inviarlo): verrà usato successivamente.
Le rese degli Incantesimi vi sono utili per imparare a usare la magia, ma sono del tutto irrilevanti ai fini della lezione. A contare sono le vostre scelte; per cui, anche se avete ottenuto una resa bassa o nulla, la vostra esercitazione è servita e vi tornerà molto utile.
Assegnerò punti per l'impegno a chi ha adottato le tecniche più efficaci e che si è prodigato nei post più intelligenti e complessi. Per l'assegnazione, attendete il mio prossimo post.
Potete considerare valide e avvenute tutte le azioni che avete narrato, a eccezione degli effetti degli Incantesimi falliti, o di quelli auto-determinati.
 
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view post Posted on 7/4/2020, 01:11
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grossly incandescent

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Era stato piuttosto difficile non commentare in alcun modo lo spettacolo variegato e variopinto che gli studenti di Hogwarts le avevano offerto. Avrebbe voluto dare di gomito a Kedavra, indicarle il corso di alcune azioni per seguirlo insieme, trattenere il fiato con lei per alcune scelte e sospirare ammirata per altre. Era stato piuttosto difficile trattenersi, sì, ma c’era riuscita. E non c’entrava niente il buio che avrebbe celato la sua partecipazione entusiasta da spettatrice, né era merito la posizione relativamente riparata rispetto alla scena madre che si era consumata nell’aula: era stato tutto grazie ai presenti, ai giovani maghi e streghe che non le avevano permesso neanche per un momento di annoiarsi, di cincischiare con la tentazione fino a cedervi. Era certa che, se avesse avuto le mani libere, avrebbe senza dubbio applaudito con la Preside.
Si unì al sorriso della docente per un battito di ciglia, prima di aggiungere un rapidissimo ghirigoro di parole sulla pergamena impugnata nella mano destra. Assunse dunque un’espressione di pratica serietà e lasciò squillare nell’aula una richiesta ben precisa.

– Non muovetevi, prego! – esclamò, tanto seria quanto rapita dalla scena che le si parava davanti.

Doveva agire in fretta, per evitare che coloro i quali s’erano dati alla lotta con gli improvvisati assalitori cartacei e non si trovassero invischiati in duelli epici, impossibili da interrompere senza pentirsene a vita. Dovette salire in piedi sullo scaffale per prendere la mira sugli elementi interessati dai passi successivi del suo ruolo: si cacciò temporaneamente pergamena e piuma sottobraccio, puntò ai candelabri e, con una serie di sventolii di bacchetta, ne accese gli stoppini per illuminare la stanza. Approfittò della nuova chiarezza data anche dalle fiammelle per appuntarsi mentalmente un paio di osservazioni che avrebbe presto aggiunto agli appunti presi. Prima doveva occuparsi dei piccoli assistenti alla lezione di quel giorno: per fermare i piccoli draghi di carta bastò un Immobilus, mentre un Finite Incantatem fece passare ai libri la voglia di passeggiare per l’aula. Per dedicarsi ai serpenti dovette fare appello a tutto il fegato che aveva in corpo, perché i movimenti inusuali di quei corpi senza arti le facevano chiudere lo stomaco: venne in suo aiuto il provvidenziale Vipera Evanesca lanciato dal fidato catalizzatore di ebano.
Sbuffò e le si scostarono indisciplinati i capelli dal volto.

– Direi che va meglio, vero? – domandò retorica, prima di impugnare di nuovo nella mano sinistra la piuma carica d’inchiostro e ricominciare a scrivere.

Scese allora dallo scaffale, contenta di averne potuto approfittare per non rischiare di lanciare un Immobilus al bersaglio sbagliato; sarebbe stata una lezione da dimenticare, se fosse successo, e lei era già sicura di non voler scordare neanche una virgola di quel giorno.
Si portò accanto a Kedavra, dando le spalle alla porta chiusa; continuò per qualche secondo a isolarsi mentalmente per scrivere con una certa appassionata concentrazione sulla pergamena, per poi finalmente alzare gli occhi sugli studenti. Li guardò con l’aria perplessa di chi non si sarebbe aspettata di trovarli ancora lì dove aveva chiesto loro di rimanere, dunque sorrise sorniona della propria scoperta.

– Mi presento: sono l’Assistente Wolfe. E voi siete stati proprio interessanti! – trillò contenta.

Infine guardò complice la professoressa Mandylion e, con un gesto rapido e fluido - poiché traghettato da una potente e muta serie di aspettative e curiosità - le consegnò la pergamena sulla quale aveva furiosamente scritto per tutto quel tempo.
 
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view post Posted on 7/4/2020, 13:11
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O Z Y M A N D I A S

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La Preside Kedavra aveva osservato i suoi studenti destreggiarsi tra gli ostacoli dell'Aula. Aveva visto il buio arretrare davanti alle loro bacchette accese come l'ignoto si ritira davanti alla conoscenza. Aveva quasi potuto percepire la loro curiosità, la piccole esitazioni prima dei movimenti, le decisioni combattute, le paure sconfitte. La loro prudenza, la loro audacia, la loro ricerca di alleanze, i loro dubbi su quello che stava succedendo.
Aveva già visto cose del genere; aveva già visto i suoi studenti fronteggiare difficoltà impreviste, ma per una volta ciò avveniva all'interno di un ambiente protetto. Per una volta, ciò avveniva sotto il suo controllo, e la sua osservazione.
La candela sulla cattedra era stata il suo occhio per studiare i loro comportamenti da vicino, finché non si erano accese le bacchette dei maghi e delle streghe che si erano dedicati alle loro magie con più cura e attenzione; la piuma che scorreva sulla sua pergamena era stata la sua mente nell'individuare le pulsioni e gli istinti che avevano motivato ciascuna delle loro scelte.
La Preside accolse con un sorriso la pergamena dell'Assistente Wolfe, e a una prima occhiata vide quanto i criteri su cui si erano basate - quanto le differenze tra le loro personalità, tra i loro percorsi e le loro conoscenze - avessero prodotto risultati completamente opposti.
Oh, sarebbe stato divertente.
Prima, però, aveva una classe di studenti da liberare.
Ripiegò le due pergamene in tasca e ripose la piuma, prima di afferrare la bacchetta; la agitò sulle pareti e le corde ancora integre vi si ritirarono, come risucchiate dalla pietra, fino a scomparire del tutto. Le api, ancora ronzanti sotto la volta dell'Aula, caddero all'unisono dopo un altro ampio gesto del suo catalizzatore. Chiunque si fosse avvicinato a guardarle avrebbe visto che erano altre piccole creazioni di carta, fatte svolazzare e ronzare da un Incantesimo che era appena stato spezzato.

- Non avremo tempo per risistemare l'Aula, temo.

Si scusò: i banchi erano stati spostati in un'Aula in disuso dall'altra parte del corridoio, e avrebbero perso troppo tempo ad Appellarli. Tuttavia, non avrebbe mai permesso che i suoi studenti sedessero sulla nuda pietra.

- Cercate di spostarvi dal centro, grazie!

Aspettò che gli studenti si allineassero lungo i muri per Appellare un ampio tappeto viola e oro che era stato appoggiato al lato della porta. Srotolandosi, rivelò decine di piccoli cuscini che crebbero di dimensioni nel distribuirsi per l'Aula. Erano morbidi, con nappe oro e argento, e decorazioni geometriche di ogni sorta di tonalità di seta, abbastanza grandi da far sedere comodamente un adulto.
Kedavra fece cenno agli studenti di accomodarsi, e mentre si muovevano, diede loro le spalle per dispiegare le due pergamene con gli appunti suoi e dell'Assistente Wolfe e copiarne il contenuto sulla superficie di ardesia della lavagna. Ogni tanto si fermava, lanciava un'occhiata a qualche studente al di sopra della spalla, e poi riprendeva a scrivere, riempiendo gli spazi vuoti.
Quando ebbe finito, e tutti gli studenti avevano trovato posto sui cuscini, spalancò le tende per aggiungere luce naturale a quella delle candele e mostrò alla classe raccolta quello che aveva scritto.
Era una lunga lista con i loro nomi, seguiti da alcune note.

Legenda:
Aritmante 1: Assistente alla Cattedra Wolfe - Osservatrice Sociale
Aritmante 2: Preside Kedavra - Osservatrice del Cuore

Risultati Test di Glonder-Venn (Doppia Osservazione):



Ellie Press
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Esploratrice

Almiki Mozartus
Aritmante 1: Discendenza Guerriera
Aritmante 2: Discendenza Druidica
"Assunse una posizione consona per potersi difendere con l'uso della magia elaborando una strategia per liberarsi dell'animale senza fargli del male."

Julia Nots
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Esploratrice

Alan Fermans
Aritmante 1: Discendenza Meditativa
Aritmante 2: Discendenza Meditativa

Julius Blaine
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Meditativa
"Eroe... una parola così pomposa ed al contempo gravosa, forse era un argomento che si sarebbe preso anche fin troppo facilmente sotto gamba per molti. Chiunque potrebbe credersi un Eroe."

Violet Hale
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"Si guardò semplicemente intorno, cercando mentalmente un modo per sfuggire dalla situazione ma continuando nello stesso tempo a tenere con la coda dell'occhio uno sguardo verso le corde, onde evitare spiacevoli errori. "

Nora Foster
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Vitalistica
"Non sarebbe rimasta accalcata, nell'occhio del ciclone a farsi schiacciare dagli altri studenti. Di spazio per muoversi ce n'era, e non sarebbe rimasta li ad aspettare che qualcosa accadesse. "

Celsiuss
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Esploratrice

Sybil Vane MD
Aritmante 1: Incertezza
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"Annichilire i serpenti, tagliuzzare i draghetti di carta o dar fuoco ai libri sarebbe servito a poco se ne fossero sopraggiunti sempre di nuovi, ipotesi non così improbabile."

Philip Price
Aritmante 1: Discendenza Meditativa
Aritmante 2: Discendenza Vitalistica
"Sorrideva: il fatto di non essere solo ma circondato da altri studenti gli restituì un'importante sicurezza, una specie di immunità di gregge contro quella prova inaspettata."

Heather Blishwick
Aritmante 1: Discendenza Artigiana
Aritmante 2: Discendenza Meditativa
"Erano a lezione, nulla di effettivamente pericoloso poteva accedere loro. Certo, nulla, a meno che tutti gli studenti non si fossero fatti prendere dal panico e avessero cominciato a sparare incantesimi a destra e a manca.

Kolyma Tokarev
Aritmante 1: Discendenza Artigiana
Aritmante 2: Discendenza Artigiana

Angus MacEwan
Aritmante 1: Discendenza Vitalistica
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"In ogni caso non voleva rimanere fermo come una statua ma non aveva nemmeno intenzione di inciampare fra le corde, schiacciare qualche serpente, colpire qualche libro o fare qualsiasi cosa non in sicurezza."

Elisa Wine
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Meditativa
"attorno a lei c’era buio quasi totale e aveva bisogno di vedere bene."

Lewis Timberwolf
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Meditativa
"decisi dunque di ricorrere ad un incantesimo per evitare di mettere i piedi in posti non sicuri e osservare meglio almeno ciò che mi stava accanto"

Matthew Collins
Aritmante 1: Discendenza Meditativa
Aritmante 2: Discendenza Negromantica
"Si sentì per un attimo spacciato. Sembrava come se qualcuno avesse voluto intrappolare tutti gli studenti all’interno di quell’aula."

Skyle Alice Jones
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Guerriera
"prima avrebbe attaccato e solo alla riuscita dell’incantesimo offensivo, avrebbe pensato a proteggersi."

Evander Knight
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Negromantica
"non voleva cadere preda di facili inganni e delle sue puerili emozioni "

Alexander Patel
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Esploratrice

Alexandra Mendes
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Meditativa
"Potevamo usare le bacchette, ma avevamo troppo cose a cui stare attenti"

Michele Housestrange
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Artigiana
"Leggendo quella frase Michele si rilassò sapendo di avere la magia dalla sua parte"

Alexander Grayson
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"Il groviglio generato dalle funi aveva reso l'ambiente stranamente fitto, tanto che, ad ogni passo, avrebbe avvertito la voglia di usare un diffindo crescere sempre di più; ma non poteva di certo tagliarle tutte, erano troppe, quei fastidiosi animaletti l'avrebbero sicuramente colto alla sprovvista prima o poi, tra un lancio ed un altro. Motivo per cui aveva scartato l'opzione Lumos, convinto del fatto che l'avrebbe reso un bersaglio estremamente facile da individuare."

Cassandra Hewer
Aritmante 1: Discendenza Egotistica
Aritmante 2: Discendenza Egotistica

Marta Testa
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Guerriera
"Me ne serviva uno di difesa assolutamente ma anche uno per attaccare, forse era meglio prima attaccare e subito dopo difendersi."

Grace Adams Wilkinson
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Artigiana
"E mentre con una mano teneva ferma una delle corde davanti a lei per assicurarsi che avesse la giusta rigidità con l'altra avrebbe cominciato a muovere la lama in un movimento ritmico. "

Emma Wilson
Aritmante 1: Incertezza
Aritmante 2: Discendenza Guerriera
"Sei troppo severa con te stessa.
Si, forse lo era. Ma era davvero un male?"


Trish Andersen
Aritmante 1: Discendenza Vitalistica
Aritmante 2: Discendenza Bardica
"Siamo un gruppo, vi sono diverse..cose qui, potremmo almeno reagire schiena contro schiena, dividendocele..."

Lò McBlond
Aritmante 1: Discendenza Artigiana
Aritmante 2: Discendenza Negromantica
"Ce l’avevano sempre con lui piuttosto che con altri, come se fosse lui stesso un recipiente di polline da prelevare. "

Alayna Hughes
Aritmante 1: Discendenza Negromantica
Aritmante 2: Discendenza Esploratrice
"Cosa stava facendo? Camminare per andare dove? Per fare che cosa?"

Kora Jorgensen
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"Quando sentì una formula di “incendio” per poco non le prese un colpo: come se le corde e i draghetti sputafuoco non bastassero già."

Peter Wolf
Aritmante 1: Discendenza Esploratrice
Aritmante 2: Discendenza Meditatrice
"provando a illuminare lo spazio intorno a se per rendersi conto in che situazione si trovava."

Libella Florel
Aritmante 1: Discendenza Egotistica
Aritmante 2: Discendenza Egotistica

Emma Deanne Holmes
Aritmante 1: Discendenza Negromantica
Aritmante 2: Discendenza Guerriera
"Un draghetto di carta le lanciò una scintilla rossa, che Emma schivò prontamente, poi lui continuò, sembrava che ce l'avesse con lei!"

Jack Allan Wilkinson
Aritmante 1: Discendenza Meditativa
Aritmante 2: Discendenza Egotistica
"non sapendo con precisione come queste creature avrebbero potuto reagire all’uso di particolari incantesimi, decise di osservarne gli effetti dagli studenti che avrebbero utilizzato le proprie bacchette."



- Bene... Per alcuni, molto bene. Come forse avrete capito, il Test di Glonder-Venn non riguarda tanto il successo delle vostre scelte, ma la loro natura. Ci interessa più cosa avete scelto di fare piuttosto dell'esito delle vostre decisioni. Ciò nonostante voglio premiare chi si è mostrato particolarmente sveglio in questa situazione, che fosse per lanciare Incantesimi con successo o per scavalcare prudentemente le corde. Assegno 15 punti a Grifondoro per l'ottimo Lumos del signor Price; 10 a Corvonero per il tentativo riuscito del signor MacEwen; 15 a Tassorosso per il notevole attacco della Prefetta Jones; 15 a Serpeverde per l'ottima organizzazione e il bell'Incantesimo lanciato dalla Prefetta Andersen; altri 10 punti a Serpeverde per la riuscita della signorina Jorgensen. Non sono soltanto gli Incantesimi a essere stati degni di nota: assegno 10 punti a Corvonero per le risorse dimostrate dal signor McBlond; 10 punti a Grifondoro per il coraggio del signor Blaine; 5 punti a Serpeverde per la cautela dimostrata dalla signorina Hale, 5 punti a Grifondoro per lo stesso motivo alla Caposcuola Foster, altri 5 a Serpeverde per la volontà mostrata dalla signorina Vane, e ancora 5 a Serpeverde per la cautela della signorina Blishwick; 5 punti a Grifondoro per il signor Collins: l'inazione non è sempre futile; 10 punti a Serpeverde al signor Knight, il migliore e il più attento a superare le corde; 5 punti a Tassorosso per il tentativo della signorina Mendes, non si abbatta; 10 punti a Serpeverde al signor Grayson, che è arrivato fino alla cattedra dopo un percorso particolarmente accidentato; altri 10 punti a Corvonero per la signorina Hewer, che ha saputo valutare la situazione con molta cura; 10 punti a Grifondoro per l'astuzia della signorina Adams Wilkinson e 5 a Corvonero per l'impegno della signorina Wilson; 5 punti a Corvonero per il signor Mozartus, attento a non fare del male agli animali; 10 punti a Tassorosso per l'impegno mostrato dalla signorina Hughes e altri 5 a Tassorosso per la capacità della Prefetta Florel di sfruttare l'aiuto degli altri a proprio vantaggio. A tutti: ottimo inizio!

Ma era l'inizio, appunto.
La Preside indicò la lavagna alle sue spalle.

- Prima di addentrarci in un ripasso più tradizionale, voglio sentire le vostre opinioni a caldo. Nessuno di voi sa ancora nulla di questo argomento: sto sondando le vostre intuizioni. Vi dirò soltanto questo: l'Aritmante 1, che vedete nei dati, è l'Assistente Wolfe, come da legenda. L'Assistente Wolfe ha ricevuto alcune istruzioni prima della lezione su ciò che avrebbe dovuto osservare durante il vostro test, cioè nello specifico le vostre azioni. Osservare e appuntare secondo determinati criteri che vi mostreremo presto, e questo è ciò che ha fatto. L'Aritmante 2, ovvero la sottoscritta, ha invece speculato -- ma con una certa base -- le ragioni dei comportamenti che osservava. Mi sono assegnata questo compito perché sono Legilimens, e questo, unito all'esperienza dei passati Test di Glonder-Venn che ho valutato nella mia carriera, mi ha permesso alcuni vantaggi in questa classificazione. Come vedete nei nostri appunti, spesso le nostre classificazioni sono divergenti, e questo è un dato molto importante in Aritmanzia, un dato che ci aspettavamo e che è carico di significato, così come è carica di significato la concordanza tra le opinioni delle due Aritmanti Osservatrici. - fece una pausa per aspettare che i concetti prendessero forma nelle menti degli alunni. - Ora, però, parliamo di voi, il vero argomento della lezione. Tenendo bene impresso ciò che vi ho appena detto, date un'occhiata ai nostri appunti, cercate il vostro nome e leggete ciò che abbiamo scritto sui vostri compagni. Ripensate ai vostri comportamenti, alle vostre scelte, e alle ragioni che le hanno motivate. E poi... fuori le idee. Partiamo subito con i pesi forti: vi chiedo le vostre intuizioni, perciò sono quelle che chiamiamo Domande Intuitive, ovvero domande che richiedono intuito, furbizia e un certo sesto senso. Prima domanda: In base alle informazioni in vostro possesso, che cosa notate di spiccatamente diverso tra le classificazioni delle due Aritmanti? (20 punti). Seconda domanda: Cosa potrebbe significare la dicitura "Osservatrice Sociale" e "Osservatrice del Cuore"? (15 punti). Terza domanda: Come pensate che il test di Glonder-Venn si leghi a ciò che abbiamo anticipato sulla Variabile di Sangue? (30 punti). Quarta domanda: Sulla base dell'osservazione del vostro comportamento e/ di quello degli altri, come definireste una certa Discendenza Aritmantica? (sceglietene una, per esempio "Discendenza Esploratrice", e provate a dedurre che cosa riguarda) (15 punti). Al solito, assegnerò punti alle risposte migliori, ma ciascuno di voi può rispondere a un massimo di due domande. Via con le mani alzate!

//INDICAZIONI PER LA LEZIONE:

-Le porte dell'Aula sono CHIUSE. Da ora in avanti non dovrete citare il vostro ingresso in Aula nemmeno parlando al passato/trapassato, o vi considererò in ritardo, facendo perdere punti alla vostra Casa. Scriverete semplicemente cosa sta facendo il vostro pg in quel momento, senza narrare come e quando è arrivato.

-Le frasi che ho indicato in grigio NON SONO scritte alla lavagna, perciò i vostri pg non le leggono; sono prese dai vostri post: piccoli indizi che vi aiutano a capire cosa mi ha portato, come Aritmante 2, a classificarvi in un modo discordante da quello di Aritmante 1 e che possono aiutarvi a rispondere alle domande. Non citatele, o compirete errori di gdr.

-Chi darà prova di un atteggiamento inadeguato alla lezione (noia, disinteresse, arroganza e quant'altro) verrà sbattuto fuori. La partecipazione in classe non è obbligatoria né per l'iscrizione agli Esami né per il guadagno di Livelli; se partecipate, dovete al minimo non essere d'intralcio a coloro che vogliono rispondere attivamente.

-Tutti possono rispondere alle domande, anche coloro che non hanno partecipato al Test o non hanno postato prima.

-Non sono permessi post in cui non si risponde ad alcuna domanda: se postate, rispondete.

-I post che dimostreranno una disattenta lettura della descrizione dell'Aula verranno invalidati integralmente.

-Per le DOMANDE. Potete rispondere in più post e in ordine sparso, ma è fondamentale che: il vostro pg alzi la mano per chiedere la parola (dovrete autodeterminare che Kedavra dia il permesso di parlare); in ciascun post sia indicata CHIARAMENTE la domanda a cui intendete rispondere ("Vorrei rispondere alla seconda domanda"/"Vorrei rispondere alla terza domanda").
Non sono previste penalità per chi risponde a domande a cui altri hanno già risposto.
Chi risponderà a più di due domande non verrà considerato per il guadagno di punti per nessuna. I suoi post verranno pertanto ignorati.

-In caso ci siano errori nell'assegnazione dei punti (es. Casa sbagliata) contattatemi via Gufo.

-Le modifiche ai post nel corso dell'intera lezione sono vietate e comportano l'invalidazione dell'intero post. La cancellazione di post vale l'esclusione immediata dalla lezione (chi noti una cancellatura nei post degli altri può segnalarmela in privato con opportuni screen del post rimosso).


-Kedavra
 
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Madison Grey
view post Posted on 7/4/2020, 13:59




Quella lezione si presentava come veramente molto interessante. Tutto mi sarei aspettata tranne ciò che effettivamente avvenne e questo mi rese più propensa di quanto già non fossi a prestare la massima attenzione e, nel caso ne avessi avuto la possibilità, ad intervenire.
Ascoltai attentamente la Professoressa nonché Preside Kedavra, cercando di prendere contemporaneamente una buona quantità di appunti. Ascoltai poi le domande che rivolse a noi studenti e, dopo una breve riflessione, decisi di provare a farmi avanti. Alzai la mano e solo dopo che la Professoressa mi diede la parola iniziai ad avanzare la mia ipotesi.
Salve Professoressa, vorrei provare a rispondere alla seconda domanda. Affidandomi ai nomi mi verrebbe da pensare che "Osservatrice Sociale" sia la definizione affidata a chi si occupa di analizzare e studiare quelli che sono i comportamenti attuati dagli individui, mentre "Osservatrice del Cuore" è una dicitura che mi farebbe più pensare ad un qualcuno che analizza gli aspetti più profondi di una persona, le emozioni e gli impulsi che ne caratterizzano l'atteggiamento, aspetto di ciascuno di noi che non sempre equivale alle reali azioni che intraprendiamo.
Cercai di parlare con tono tranquillo ed educato, ma forse si poté captare una certa emozione nella mia voce. Non ero timida ma neanche abituata a parlare davanti a tutte quelle persone, ma sopratutto non capitava tutti i giorni di rivolgersi alla Preside. Sperando con tutto il cuore di non aver detto una fesseria, attesi una sua risposta.
 
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Philip Price
view post Posted on 7/4/2020, 14:08




Illuminare fuori e continuare a percepire quella scintilla, l'esplosione di un calore interiore. Si sentì divampare nel percepire quella voce, forte e squillante. Il cuore perse un battito e gli occhi la raggiunsero, stentando a crederci.
Era Aryanne!
Si lasciò meravigliare, sorpreso e attratto da quelle movenze; vederla all'opera e tornare a pensare alla festa di fine anno in Sala Comune; senza accorgersene, le labbra si piegarono ad un sorriso senza calcolo, frutto di un momento e di un ricordo viaggianti su binari paralleli. Ripose la bacchetta, nel momento esatto in cui la Preside Kedavra si mostrò a tutti; seguì istintivamente le indicazioni ricevute, scattando verso il centro dell'aula come una marionetta. Provò uno strano senso di timore, lo stesso che aveva sentito distintamente ogni volta che si era trovato per le strade di Finsbury Park nella vicinanze della polizia a cavallo. L'irragionevole paura decretata dalla divisa, dal ruolo e quel potere, apparentemente immenso come quel tappeto viola. Prese posto su di un cuscino, sedendosi comodamente; bocca chiusa ed occhi cuciti sulla lunga lista esposta dalla donna, riducendo a fessure gli occhi a quel colpo di bacchetta diretto alle tende. Si riabituò alla luce, trovando il proprio nome insieme a quello degli altri; lesse con curiosità, finché non venne richiamato dall'assegnazione di quindici punti ed un complimento.
Ottimo e Price, nella stessa frase: le orecchie si ustionarono, senza riuscire a guardare propriamente né Kedavra né Aryanne, solo le proprie mani adagiate sulle ginocchia.
Le domande cancellarono quella sensazione bollente, spingendolo a riflettere. Solo dopo un minuto di completo silenzio interiore avrebbe sollevato lentamente il braccio destro, tentando di essere preso in considerazione dagli occhi della Preside. A permesso accordato, avrebbe calato la mano e schiarito la voce, prendendo parola.
Esitò, chiedendosi stupidamente se dovesse presentarsi.
- Philip Price, Grifondoro - si sentì rigido sulla schiena, come se nel parlare avesse attirato milioni di sguardi - Vorrei poter rispondere alla prima domanda -
Le guance cominciarono a cuocere, ben oltre la propria capacità decisionale. Sistemò il respiro, riempiendo i polmoni senza far rumore.
- Penso che... che la prima osservazione riguardi il nostro comportamento rispetto agli altri, rispetto a cosa ci circonda. A come ci siamo comportati rispetto a quello che ci è successo intorno, le nostre scelte... quelle che si potevano vedere, ecco -
Cercò lo sguardo di Aryanne, per una minuscola frazione di secondo, affondando gli incisivi nel labbro di sotto. Tornò a guardare Kedavra con un movimento elementare del collo.
- Mentre invece la seconda osservazione era... diversa. Voglio dire, Lei è una Legilimens, come ha detto. Ci ha guardati dentro -
Si sentì in impaccio, quasi in difetto, privo della fluidità e delle proprietà di linguaggio degli studenti più maturi, più abituati a stare sotto quei riflettori senza sentir girare la testa.
E poi, vide la sintesi che cercava, all'improvviso. Ben illuminata nel buio della propria mente.
- La differenza tra le due potrebbe essere la prospettiva. Da dove si guarda un certo comportamento. Se si osserva fuori o se si osserva da dentro -
Deglutì, per irrorare una gola secca, sentendosi i battiti saliti fino alla gola. Cosa diavolo era quella sensazione?! Non resse gli occhi della Preside, trincerandosi in un sorriso cordiale rivolto al pavimento.
Si fermò lì: per rispondere a due domande avrebbe avuto bisogno di un cuore nuovo, a prova di infarto.
 
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view post Posted on 7/4/2020, 14:13
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Dal buoi della stanza, a terminare quello che doveva essere un test, fecero capolino le figure della professoressa e dell'assistente. Una volta risolta la situazione in classe togliendo parte degli ostacoli ci invitarono a rimanere fermi. La professoressa ci chiese successivamente di spostarci dal centro dell'aula non appena l'assistente liberò l'ambiente e vi fece apparire un tappeto su cui erano predisposti cuscini su cui sedersi, le tende furono aperte facendo entrare luce nell'ambiente, a quel punto si stava decisamente meglio. Dalla spiegazione della professoressa le due streghe si erano messe ad osservarci per decretare una discendenza per le nostre azioni ...e pensieri. La professoressa aveva, come legilimens, la capacità di leggere la mente ma questa sua ''intrusione'' nei pensieri altrui non la vidi di buon grado, anzi avrei preferito che non lo avesse fatto senza avvertire in qualche modo. Forse ne sarebbe andato del risultato del test ma la lettura dei pensieri la vedevo come una pratica assai invasiva e privata, personalmente la vedevo quasi come una violenza ma avrei cercato di non esporre il mio pensiero a voce, non era il loco ne il momento per un discorso simile. Sta di fatto che se la professoressa si prendeva certe libertà con questa facilità avrei tenuto un occhio di riguardo per i miei pensieri in sua presenza. Arrivato il momento delle domande, tenendo comunque uno sguardo parzialmente perplesso e guardingo verso la professoressa, avrei alzato la mano per rispondervi attendendo il consenso per avere parola.

-Julius Blaine di Grifondoro. Vorrei rispondere alla prima ed alla quarta domanda.
Per la prima domanda penso che la differenza tra le due discendenze sia di carattere attivo e passivo, o meglio, per quanto riguarda la discendenza sociale si notano le azioni del soggetto per un dato contesto o situazione mentre per la discendenza del cuore si vedono le ragioni che hanno spinto il soggetto ad agire in tale maniera, il tipo di pensiero o riflessioni che l'hanno spinto ad agire o non. Sono sicuramente complementari fra loro affinchè si possa avere una osservazione più dettagliata e precisa. Un azione svolta senza conoscerne il motivo o un pensiero che non viene espresso con le azioni sono difficili da interpretare.
Per la quarta domanda vorrei trattare l'unica discendenza che non si è palesata dai risultati del test, quella eroica. Per mio pensiero la definirei come il raggiungimento dell'illuminazione in una data discendenza in quanto possiamo avere eroi noti per svariati motivi, dagli esploratori ai guerrieri, tutti potrebbero esserlo ma la differenza viene portata dalle scelte che si fanno per perseguire uno scopo più grande attivamente o passivamente. Si potrebbe essere considerati eroi per una scelta che non era atta a quello scopo oppure al contrario lo siamo diventati perchè lo volevamo. Con questo test si potrebbe vedere quale tipo di discendenza eroica è più incline a nascere in un determinato individuo e se il soggetto con la giusta forza di volontà e scelte si spinge a perseguire la sua discendenza potrebbe avere buone probabilità di diventare un eroe. Per questo penso che sia impossibile valutare una persona con questo test con una discendenza eroica, a meno che per questa discendenza non si tenga conto di alcuni canoni specifici. Sono comunque più propenso a pensare che qualunque discendenza possa elevarsi ad eroica. Anche quella negromantica, gli eroi dell'orrore sono sempre esistiti, magari per qualcuno saranno stati criminali o mostri ma sicuramente qualcuno li ha visti come eroi.


Date le mie risposte mi sarei sistemato meglio a sedere sul cuscino lasciando così spazio per altri che volessero rispondere. L'argomento della lezione era di particolare interessa per me, poteva essere una buona fonte di informazioni per quella che poteva essere in futuro la mia tesina M.A.G.O. di Aritmanzia. Dovevo saperne di più ma allo stesso tempo avrei dovuto tenere a freno la mente dal formulare troppe informazioni a riguardo, le mie tematiche abbastanza discutibili dovevano rimanere lontane dalla professoressa, prima dovevo avere una sorta di certezza e forse avrei parlato con la stessa dell'argomento. Sarebbe stata un impresa ardua ma potevo farcela. Avrei cercato di mettere mano alla tracolla per tirarvi fuori un foglio ed una penna per prendere appunti, così da tenere la mente attenta sulla lezione e non sulle possibili implicazioni.
 
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view post Posted on 7/4/2020, 14:20
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Non ero di certo il tipico ragazzo che faceva le cose tanto per farle, se dovevo seguire una lezione, era mia prerogativa ripassare per quanto potessi, tutti gli argomenti e le nozioni necessario affinché potessi avere una conoscenza di base di quella materia.
La sera prima della lezione cercai, chiedendo anche ai miei compagni di casa, gli appunti di tutte le lezioni pregresse di Aritmanzia e mi trascrissi le informazioni più importanti, in modo che se ci fosse stato da rispondere ad una domanda su quegli argomenti, avrei avuto una base di partenza.
Decisi dunque di provare a rispondere ad una delle domande poste dall’insegnatne e alzai la mano aspettando che mi fosse data la parola; una volta che questa mi fu concessa iniziai a parlare: Scusi professoressa, vorrei provare a rispondere alla seconda domanda dissi schiarendomi la voce, Da quello che ho potuto ripassare dalle lezioni precedenti noto che i termini “Osservatrice Sociale” e “Osservatrice del cuore” potrebbero essere collegati rispettivamente al “numero sociale” e al “numero del cuore”. Se non ricordo male i due numeri possono essere trovati grazie a due calcoli aritmantici, il primo si ricava addizionando e riducendo le cifre corrispondenti alle consonanti del proprio nome fino ad ottenere un numero composto da una singola cifra e indica l'aspetto esteriore dell'individuo in questione, con particolare riferimento al modo in cui si rapporta con gli altri….mentre il secondo si ricava sommando allo stesso modo le cifre corrispondenti alle vocali contenute nel nome e fornisce informazioni sull'intimità della persona il cui nome è preso in esame: qual è il vero modo di essere di quella persona, con particolare attenzione ai suoi timori e alle sue aspirazioni.
Perciò partendo da questo presupposto potrei pensare che l’osservatrice sociale è colei che analizza come una determinata persona si comporta con gli altri, osservando dunque ciò che una persona intende mostrare di sé a chi gli sta intorno; mentre l’osservatrice del cuore è colei che analizza le motivazioni che portano quella determinata persona a compiere quel tipo di azioni, che possono essere guidate dalle sue paure o aspirazioni, o addirittura da tutte e due insieme. Infatti in questo caso l’Assistente Wolfe non ha ricevuto alcuna informazione riguardo la nostra natura interiore, affinchè potesse esprimere un giudizio basandosi unicamente sull’osservazione delle nostre azioni; mentre lei, Signora Preside, che grazie alla sua capacità di essere Leggimens ha potuto prendere in esame anche le motivazioni interiori che ci hanno portato a queste azioni, ha potuto esprimere un giudizio più introspettivo.

Terminai così la mia risposta, sperando di aver centrato la risposta della domanda e di essere stato il più esaustivo possibile.
 
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147 replies since 4/4/2020, 14:53   13376 views
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