Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

4/04/2020 - Diciottesima Lezione di Aritmanzia

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Angus MacEwen
view post Posted on 4/4/2020, 18:02 by: Angus MacEwen
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ghuy'cha'

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Dopo aver aspettato sofferente fra i tanti studenti di poter entrare in aula, rimase abbastanza interdetto quando si chiusero le porte e calò il buio.
L'aula vuota, buia, la cattedra in lontananza non facevano presagire nulla di buono. La conferma venne quando Angus iniziò a sentire strani rumori e qualcosa che iniziava a strisciarli fra le gambe. Abituatosi alla semi oscurità riusci' a intravedere corde, ovunque, la classe sembrava una ragnatela e muoversi sembrava veramente difficoltoso. Sulla cattedra una candela illuminava debolmente l'ambiente e notò un piccolo scrigno posizionato proprio dove c'era la candela. Spostò lo sguardo senza muovere il corpo, voleva evitare di inciampare e lesse quello che era scritto sulla lavagna. Come sempre sarebbe stata una lezione interessante e ostica ma sicuramente stimolante anche se non riusciva a capire cosa centrasse l'ambiente dell'aula con la scritta sulla lavagna. Ebbe appena il tempo di finire di leggere che dei rumori provenienti dall'alto lo spinsero ad alzare lo sguardo verso il soffito anche se la semi oscurità non aiutava. Api belle tonde che volavano, draghetti di carta che sputacchiavano fuochi d'artificio simil fuoco e rumori di libri che cadevano a terra, sembravano animati. Per completare l'opera si sentiva un chiaro rumore di qualcosa che strisciava a terra e non ci volle molto per guardare dei serpenti neri che strisciavano bellamente per l'aula. "Ma che cavolo gli è venuto in mente alla Preside?" pensò Angus mentre riportando lo sguardo sulla lavagna vide era consentito l'utilizzo della bacchetta. Non mancò molto che senti' vari compagni elencare formule di incantesimi e il suo primo pensiero fu di chinarsi leggermente, per istinto, non aveva paura dell'aula ma aveva paura di essere beccato da qualche incantesimo dei suoi compagni visto che erano in tanti, non si potevano muovere ed era anche semibuio. < Oh, state attenti dove indirizzate gli incantesimi > disse ad alta voce mentre si immaginò la Preside farsi qualche risata per quella situazione. "E' bastato scrivere potete utilizzare la bacchetta che si è scatenato il festival dell'incanto pensò lo scozzese. In ogni caso non voleva rimanere fermo come una statua ma non aveva nemmeno intenzione di inciampare fra le corde, schiacciare qualche serpente, colpire qualche libro o fare qualsiasi cosa non in sicurezza. L'unica cosa che gli venne in mente, la più razionale, era luce. Gli serviva luce per potersi muovere in sicurezza e per studiare meglio l'ambiente. Prese la bacchetta con la mano destra, fissò i piedi a terra cercando di allargare leggermente le gambe stando attento alle corde e alzò il braccio destro sopra la sua testa cercando di evitare eventuali draghetti e api dispettose. Iniziò a respirare con regolarità, cercando di ascoltare il suo battito cardiaco e coordinare quelle due funzioni vitali in un unico suono. Immaginava come onde sinusoidali i movimenti della respirazione e le pulsazioni del cuore e attese che nella sua testa si fondessero in un'unica onda. Pensò al risultato dell'incantesimo, visualizzando la luce uscire dalla bacchetta cercando di indirizzare il suo potenziale magico dal suo corpo al cuore di drago della bacchetta. Immaginò scorrere il fuoco dentro di lui, ardergli dentro e raggiungere il catalizzatore per poi esplodere in un fascio di luce che avrebbe illuminato l'intera aula. Cercava di non ascoltare i rumori che lo circondavano ma non chiuse gli occhi, la scorsa lezione la professoressa Riddle aveva chiaramente detto di non chiudere gli occhi durante il lancio, dovevamo abituarci e stare all'erta e chiudere gli occhi non aiutava di certo. Quando senti' di essere pronto avrebbe mosso il polso dolcemente chiudendo con una piccola stoccata e scandendo chiaramente la formula

< Lumos! >

se fosse andato a buon fine avrebbe potuto decidere come e dove muoversi in sicurezza e soprattutto cercare di capire la connessione fra la scritta alla lavagna, il piccolo forziere sulla scrivania e i vari ostacoli presenti nell'aula.
 
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