Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

4/04/2020 - Diciottesima Lezione di Aritmanzia

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Sybil Vane
view post Posted on 4/4/2020, 17:23 by: Sybil Vane
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Erano passati pochi secondi alle nove, le porte dovevano esser state ormai aperte, eppure si avanzava verso l’aula con una lentezza esasperante. Sybil incuriosita ed in cerca di risposte, che chi la circondava non sembrava sapele dare, cominciò a farsi spazio tra la folla raggiungendo il gruppo di alunni in testa alla fila. L’aula era buia e vuota, ma gli studenti continuavano ad entrare e quindi, spinta dalla corrente di corpi, quasi senza volerlo, la sedicenne si ritrovò al centro della stanza. Le porte intanto si erano chiuse alle sue spalle.
Gli occhi di Sybil impiegarono del tempo ad abituarsi alla scarsissima luminosità ed ebbe solo una manciata di secondi per concentrare la sua attenzione sulle uniche due fonti di luce. Sulla scrivania della Preside, unico elemento di mobilio rimasto nell’aula, era accesa una candela che rendeva appena visibile la sagoma di uno scrigno. Razionalmente Sybil riusciva a dedurre che la presenza di quello scrigno in un’aula altrimenti vuota doveva essere rilevante, ma non riuscì a tradurre l’intuizione in un pensiero compiuto o tantomeno in un’azione perché, come ho detto, ebbe solo una manciata di secondi. La seconda e ultima fonte di luce proveniva dalla lavagna.
Eroe .
Uno sguardo sofferente apparve sul suo volto della ragazza e, mentre anche l’ultima speranza di aver soltanto sbagliato aula veniva meno, la sedicenne riusciva solo a pensare che tra quegli studenti non avrebbe avuto lei il comportamento eroico, abituata com’era alla sua mediocrità. Accennò a muoversi verso la cattedra, che la Preside si nascondesse lì sotto? Qualcosa però le sfiorò il polpaccio pietrificandola, sentì un urlo salirle alla gola, ma a vibrare furono le corde vocali di una ragazza alla sua destra. Si guardò intorno e riuscì a riconoscere in quello che l’aveva sfiorata una corda e notò subito che altre stavano affollando la sala, incrociandosi tra loro e ostacolando qualsivoglia movimento. Sybil portò istintivamente la mano alla bacchetta e la estrasse definitivamente quando alle corde si unirono anche una serie di rumori di cui nel caos la serpe non riuscì a discernere le fonti. Sentì una ragazza, non molto distante da lei lanciare il primo incantesimo. Un’altra si concentrò su un gruppo di draghetti di carta che si avvicinavano alle loro teste. La serpeverde stava per imitare i compagni lanciando a sua volta qualche incantesimo contro i piccoli, ma numerosi nemici, quando proprio quell’ultima osservazione la fece desistere. Annichilire i serpenti, tagliuzzare i draghetti di carta o dar fuoco ai libri sarebbe servito a poco se ne fossero sopraggiunti sempre di nuovi, ipotesi non così improbabile. Così cambiò idea e tentando di farsi spazio tra le corde cercò di ripiegarsi il più possibile su se stessa. Il suo obiettivo era quello di inginocchiarsi in terra unendo le ginocchia in modo che occupassero lo spazio tra due funi. Avrebbe poi fatto lo stesso con i gomiti ponendo così braccia e gambe in asse e portandosi in una posizione carponi. L’intento primario sarebbe stato quello di ripararsi quanto meno dai nemici aerei e avere allo stesso tempo una migliore visuale di quelli terrestri. Se ci fosse riuscita, con la bacchetta ancora tra le mani avrebbe tentato un incantesimo.
- Protego - avrebbe scandito la parola accompagnandola con un movimento deciso della bacchetta nella speranza di vedersi circondata da uno scudo opaco. Che l’incantesimo fosse riuscito o no, Sybil avrebbe comunque tentato di avanzare verso la cattedra.
E che i serpenti banchettino con il mio cadavere
 
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