Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

4/04/2020 - Diciottesima Lezione di Aritmanzia

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Violet_Hale
view post Posted on 4/4/2020, 16:44 by: Violet_Hale
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Violet si diresse verso l'aula di Aritmanzia svogliata. Quella materia non era mai stata una delle sue preferite, e comunque non aveva di certo per la testa gli argomenti delle lezioni precedenti. E per lei, che era solita ripassare tutto anche la sera prima, era una grande scocciatura. Pensando a questo cercò di essere tra i primi a entrare, sperando che almeno apprezzassero la sua puntualità, ma quello che vide appena si avvicinò alla porta la fece restare senza parole. I banchi erano completamente spariti e, sebbene provasse a sforzare i propri occhi, la castana non riusciva a vedere altro che buio. Con alcuni ragazzi raggiunse il centro dell'aula, e una volta che tutti furono entrati sentì la porta alle sue spalle chiudersi. A quel punto le scappò un sussulto, insieme ad altri giovani maghi che basandosi dai loro mormorii dovevano essere confusi quanto lei. Violet dovette aspettare qualche secondo prima di capire che i bisbigli provenivano anche da qualcos'altro. Per istinto la prima cosa che fece fu guardare per terra, così capì che qualcosa continuava a strisciare in mezzo alla classe. Alcuni di questi oggetti, sempre se non fossero animali, le sfiorarono la gamba. "Almeno non sembra un serpente" si disse dopo aver intuito il materiale che l'aveva appena toccata. Quegli oggetti, presumibilmente corde, iniziarono però a triplicarsi, arrivando a metterla in difficoltà di fare qualunque movimento. Violet non aveva nessuna intenzione di inciampare e farsi una figuraccia, quindi fece attenzione a non fare nessuna mossa brusca. Si guardò semplicemente intorno, cercando mentalmente un modo per sfuggire dalla situazione ma continuando nello stesso tempo a tenere con la coda dell'occhio uno sguardo verso le corde, onde evitare spiacevoli errori. Fu allora che si rese conto di una luce proveniente dalla cattedra, che donava la vista a ombre spettrali, con il solo risultato di far sembrare tutto inquietante. Davanti al motivo della luce intravide uno scrigno scuro. La strega non aveva la più pallida idea riguardo cosa potesse contenere, ma restò comunque affascinata dall'eleganza che mostrava. Però, di qualunque cosa si trattasse, non voleva concentrarsi solo su quello e rischiare di cadere. Spostò soltanto lievemente più in basso una corda per avere una migliore visuale, e con assoluta calma lesse le parole scritte nella lavagna dietro la cattedra.
"Discensenza Eroica", "Test di Glonder-Venn". Erano queste le parole che continuavano a risuonarle in testa, provando a darsi un senso a ciò che le stava accadendo, ma i suoi pensieri furono interrotti quando diverse ombre di diverse dimensioni iniziarono a farsi notare attraverso la luce fioca. Accompagnato a questo si aggiunsero delle voci, prima come di bisbigli incomprensibili, ma col tempo sempre più rumorose e fastidiose. Il suo istinto le diceva di fare qualcosa, qualsiasi cosa pur di non sentirsi così impotente, ma la sua logica la frenava. Per non rischiare di venire sopraffatta dalle emozioni e fare qualche passo falso, si puntò a concentrarsi su altro. Rilesse così la lavagna in cerca di un appiglio, e con suo enorme stupore vide un post scriptum. In quel preciso momento i suoi occhi si illuminarono. "Se sono consentite le bacchette, la preside di certo si aspetterà che vengano usati degli incantesimi... Magari si aspetta che proviamo a liberarci dalla situazione".
Senza riscontrare difficoltà afferrò la propria bacchetta, che fortunatamente aveva già vicino alle sue mani, con nessuna corda che le impediva quella piccolissima azione. "Pensa Violet, pensa... Se queste creature mi attaccasserò non avrei abbastanza spazio per lanciare un incantesimo come si deve. Devo togliere queste corde... Toglierle... O tagliarle!" strinse con decisione la bacchetta, arrivando ad avere le nocche bianche, per poi prendere coraggio e fare l'incantesimo a cui stava pensando. Con attenzione si prese premura di essere non troppo intricata dalle corde, trovandosi lo spazio opportuno per lanciare quello che desiderava. Per praticità assunse così la posizione standar, ringraziando la sorte per riuscire a portare la gamba destra un po' più avanti. Dopo aver fatto attenzione a suddividere il peso del corpo sui due piedi, rilassò le spalle e si concentrò. Dopotutto Violet si ricordava che le regole più importanti erano appunto una buona concentrazione, ovviamente insieme alla pronuncia e un movimento corretto. Fatto ciò fece un sospiro e chiuse gli occhi, pensando a tutte le regole necessarie. Infine li riaprì, esprimendo la formula in maniera chiara e netta. "Diffindo!
 
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