| Lily Luna Potter veniva dal Quartier Generale degli Auror, con la divisa da Veterana indosso e i capelli raccolti in uno chignon stretto, fondamentale per tenere a bada la lunga chioma corvina. Il periodo di reclusione della detenuta Riddle era terminato, dunque la Comandante aveva richiesto l'intervento di un Auror per occuparsi delle operazioni di trasporto dalla prigione all'ospedale.
Non sapeva in che condizioni avrebbe trovato la donna ma immaginava che quei mesi l'avessero inevitabilmente segnata. Un anno poteva sembrare un periodo breve, ma non lo era affatto. Lei se n'era resa conto guardando sua figlia Jacqueline: era passata dallo stare tra le sue braccia al gattonare e ora al camminare in modo autonomo. Guardandola crescere aveva l'impressione che il tempo stesse andando avanti troppo rapidamente e, talvolta, questa consapevolezza le appesantiva il cuore.
Senza esitare si Smaterializzò ai cancelli di Azkaban, venendo subito investita dal freddo e dall'umidità dell'isola. Sentì odore di sale, di bagnato, di Dissennatori e di qualcosa di molto simile alla fine del mondo. Prese un gran respiro e camminò per dirigersi verso la prigione, che attendeva il suo arrivo per lo spostamento dell'ormai ex-detenuta.
Quando per la prima volta aveva indossato gli abiti da Auror si era sentita profondamente a disagio, pensando che quella divisa e le responsabilità che essa portava con sé fossero qualcosa di troppo pesante, che soffocavano altri lati della sua personalità. Con il tempo, Luna si era accorta di essere diventata tutto ciò che aveva sempre odiato: quando era stata più giovane si era detta che non sarebbe mai diventata un Auror come suo padre, che non avrebbe mai seguito i suoi passi né commesso i suoi errori. Eppure, quella divisa in quel momento le calzava a pennello e Luna ne andava orgogliosa. Era una promessa.
Camminando, raggiunse innanzitutto la Sorvegliante alla quale mostrò il tesserino ministeriale che certificava il proprio ruolo.
–Buongiorno, sono la Veterana Lily Luna Potter e sono stata incaricata dalla Comandante Mandylion a scortare Riddle presso il San Mungo.
Dopo le necessarie presentazioni, lasciò a Meister il compito di accertare la propria identità.
–Terrò la sua bacchetta durante il viaggio e, quando le visite accerteranno l'adeguatezza del suo stato di salute, la riconsegnerò alla sua legittima proprietaria.
Attese quindi che la donna le desse il catalizzatore di Sesy, riponendolo in sicurezza in un apposito taschino interno. Se durante quelle procedure preliminari non ci fossero stati intoppi, si sarebbe fatta accompagnare fino alla cella di Riddle, collocata al settimo piano. Durante il tragitto pensò a quando aveva allattato Jacqueline per la prima volta, mentre Miles la stringeva. Dalla bacchetta in legno di betulla uscì quindi un Patronus a forma di cacatua che le infuse sicurezza e la accompagnò nei corridoi.
Giunta di fronte alla cella, diede modo alla Sorvegliante di aprirla, per poi prendere parola.
–Buongiorno– esordì, con il suo tono di voce sottile. –Il suo periodo di reclusione ad Azkaban è terminato; la accompagnerò al San Mungo per procedere con alcuni controlli medici. Prego, mi segua.
Quel momento doveva essere molto importante per lei, per questo preferì non aggiungere molte parole e limitarsi a svolgere il proprio lavoro in modo professionale. Le fece strada e, con il benestare della Sorvegliante, sarebbero uscite dalla prigione per prepararsi alla Materializzazione Congiunta.
–Si stringa bene a me, raggiungeremo l'Accettazione tra pochi attimi.
Aspettò che Sesy si aggrappasse alle sue braccia e, concentrandosi al massimo, le due donne sparirono da Azkaban per riapparire in ospedale.
Edited by Lily Luna Potter - 1/2/2020, 20:35
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