Kedavra non avrebbe saputo dire se la struttura di quel Corso sarebbe stata diversa se la sua Pupilla fosse stata qualcun'altra studentessa. Aveva messo alla prova la stabilità psicologica di Zerby, aveva fatto passare ad Aryanne un'intera notte fuori dalle porte di Azkaban: loro erano diventate Auror fiere, coraggiose e capaci, oltre che astute e preparate giovani Aritmanti. In genere l'ispirazione che Kedavra seguiva nella preparazione dei corsi specifici (quelli per il suo Manifesto e il Corso Pupillo stesso) accompagnava la scrittura delle lezioni scolastiche, e quel caso non aveva fatto eccezione. Quando aveva scritto quel programma non aveva pensato a chi sarebbe stato dedicato; aveva seguito l'ispirazione, sottolineando i temi che le sarebbe maggiormente piaciuto approfondire insieme alla mente acuta e brillante del suo studente migliore.
La studentessa migliore si era rivelata essere
sua figlia: ne era sorpresa quanto chiunque altro, forse di più. I suoi compagni di scuola e gli altri Insegnanti erano abituati ai suoi buoni voti e non la vedevano come un'allieva diversa da decine di altri, ma incontrare quel nome in cima all'esposizione dei voti l'aveva fatta ritornare sui suoi appunti, e qualche ora notturna era stata dedicata - quasi con rassegnazione, un sentimento che aveva analizzato soltanto successivamente - alla revisione del materiale che aveva preparato. Aveva considerato di contattare Aryanne per un consiglio, e non aveva ancora escluso quell'ipotesi, eppure infine aveva desistito: era una questione troppo personale, e troppo legata al suo essere madre. La sua Assistente le avrebbe dato suggerimenti saggi, ma a quel punto era una sfida personale; una domanda che si era posta per la prima volta quando aveva scoperto di essere incinta diciassette anni prima, e che da quando Sugar e Gawith, e poi Greg, erano stati Smistati nelle loro Case e avevano iniziato a frequentare Hogwarts, si era ripresentata con insistenza sempre più caparbia.
Sarà diverso il mio modo di insegnare quando uno di loro sarà mio studente?Sarebbe stato inevitabile fare delle distinzioni, ciononostante il rapporto complesso con Sugar l'aveva aiutata a vedere la questione con più obiettività; sapeva che sua figlia, il cui fervore in classe l'aveva inizialmente stupita (abituata com'era a sentirsi respinta da lei in tutto ciò che la riguardava), si era meritata ciascuno dei punti che aveva guadagnato con i suoi compiti e con la sua partecipazione. Questo aveva facilitato le cose, perché nell'essersi resa degna di quel riconoscimento Sugar era in effetti come qualunque altra allieva della scuola.
Per questa ragione aveva finito per riporre la piuma e lasciare i suoi appunti intoccati. Aveva designato quel Corso basandosi sugli argomenti dell'ultima lezione di Aritmanzia, sulle sue parti più sperimentali e controverse; non avrebbe apportato modifiche per renderlo più benevolo nei confronti di Sugar. Sarebbe stato un insulto alla sua preparazione e alla forza che, Kedavra ne era sicura, sua figlia era in grado di mettere in gioco.
Quel sabato mattina, l'Aritmante sedeva alla sua cattedra; i raggi del freddo ma splendente sole invernale rendevano dorati i fogli di pergamena sparsi sulla superficie, tra le torri di volumi ingialliti dal tempo.
Aveva scritto alla sua Assistente chiedendole di raggiungerle appena più tardi rispetto all'orario di inizio: intendeva affidarle parte del ripasso, ma in un primo momento voleva trovarsi da sola con Sugar. Non era certo la prima volta che parlavano di quel Corso, ma adesso che era finalmente giunta l'ora di cominciarlo, sentiva di volerla fissare negli occhi alla ricerca di un'ultima conferma che ce la potesse fare, anche se dentro di sé sapeva che avrebbe visto i segni della sua maturità, del suo coraggio e del suo orgoglio, anche se non ve ne fosse stata alcuna traccia.
Voleva che Sugar le dimostrasse di potercela fare.
La Serpeverde arrivò puntuale, strappandola dagli ultimi stralci di esitazione. La invitò prontamente a entrare, accogliendola con un sorriso.
- Benvenuta al tuo Corso Pupillo, Sugar.
Le fece cenno di sedersi sul primo banco, accessoriato con una pergamena, una piuma da scrittura e una boccetta di inchiostro.
- Ti ho chiesto di imparare a memoria la Tabella Aritmantica. Miss Wolfe, la mia Assistente, ci raggiungerà tra poco per completare il ripasso. Per iniziare, comunque, saremo io e te. La Tabella Aritmatica è il fondamento assoluto di qualunque conoscenza in Aritmanzia, e visto che durante le lezioni di questo Corso andremo a sviscerare concetti estremamente complessi, nonché nuovi per te, penso sia un bene iniziare da qualcosa di familiare. Alla lavagna alle mie spalle compariranno alcune parole di lunghezza crescente. Tu le trascriverai sulla tua pergamena una a una... in caratteri aritmantici, ovviamente. Avrai cinque secondi tra una parola e l'altra. Afferra la piuma.
Alzò la bacchetta, puntandola contro il pannello di ardesia alle sue spalle.
- Pronta? Cominciamo.
CRUP
ACQUA
TERRORE
ARMATURA
CERCATORE
SERPEVERDE
WINGARDIUM LEVIOSA
PATENTE DA OBLIVIATORE
Con ogni svolazzo della punta della bacchetta, le parole comparivano e scomparivano di nuovo sulla lavagna. Gli occhi di Kedavra rimanevano fissi sulla Pupilla.
-Kedavra