Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Spese al Ghirigoro, Incarico Mensile #3

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view post Posted on 16/10/2018, 18:13
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Pecunia non olet. Erano queste le semplici, esatte ed immutabili parole che si ripetevano ciclicamente nella testa di Ilay Bull mentre percorreva, uno alla volta mentre giocava con le punte dei suoi stessi piedi, i ciottoli della strada centrale di Diagon Alley con il suo solito sguardo un po'distratto e un po'controvoglia. In effetti, al pari di quanto era avvenuto per lo svolgimento del precedente Incarico commissionato dalla Bibliotecaria Wolfe, anche durante le ore pomeridiane di quel sabato di libera uscita che era stato concesso dalla scuola in favore di tutti gli studenti e membri del personale didattico e non che avessero voluto fruire di qualche ora di evasione dalle solide e, per certi aspetti, reclusive mura hogwartsiane, la mente del giovane aveva cominciato a non dare più tanto per scontata quella voglia di indipendenza che fin da quando era nato, ma che nell'ultimo paio di mesi aveva preso a farsi incontrollabile dentro di lui, animava le sue più indomite intenzioni di autosufficienza. Appartenere ai Bull, uno dei nuclei familiari più antichi e prestigiosi, aveva significato, per lui, misurarsi non soltanto con la grandissima aspettativa nutrita nei suoi stessi confronti da parte dei genitori e dei parenti tutti ma, cosa forse ancora più maledettamente tediosa, aveva significato trovare portoni aperti ancor prima che i piedi del rampollo battessero su quell'uscio, volta dopo volta e in maniera inesorabile. Era accaduto per le vacanze in Italia l'estate prima, tanto per citare un esempio, quando fu mandato a Roma dal sig. Alberto Contrada, uno storico amico di suo padre George nonché membro di assoluto spicco dell'Autorità Politica tricolore: il ragazzo non voleva neanche andarci, conscio di non essere minimamente interessato ad intrattenere rapporti con esponenti di culture straniere rispetto a quella inglese, ma il suo vecchio aveva insistito affinché il verdeargento si recasse presso la villa della nobile famiglia situata nella parte più alta del quartiere Coppedé. Lo scopo era, neanche a dirlo, garantire ai due uomini un ponte epistolare sicuro, giacché fu dato incarico proprio al quindicenne di portare co sé alcune lettere sia all'andata che al ritorno; ma il tutto, chiaramente, fu ben mascherato con visite guidate, escursioni ed eventi di alta aristocrazia nei quali la presenza del Serpeverde fu molto ben accolta nonostante lui, di fatto, non fosse neanche stato invitato. Sua madre, Diana, al pari di suo padre George premeva moltissimoi affinché, una volta conclusi gli studi, il giovane Bull iniziasse la carriera al Ministero della Magia presso l'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale: ritenevano, di fatti, che la diplomazia fosse l'arma migliore in un mondo costernato e costellato da conflitti e che, nella maggior parte dei casi, schierarsi avrebbe comportato più rinunce che guadagni. Ma lui, Ilay, non aveva mai manifestato alcuna passione per il dialogo né, tanto meno, per la politica e una simile prospettiva lavorativa non faceva che aumentare a dismisura il desiderio che gli anni scolastici non terminassero mai. E così, in preda alle fiamme del suo spirito anticonformista, costantemente alla ricerca di rivoluzione, ricostruzione e perfezione, Bull aveva deciso di sporcarsi le mani; in barba al cognome, in barba a ciò che chiunque avrebbe potuto pensare: molto spesso, di fatti, il suo nome finiva negli elenchi degli studenti disponibili a svolgere piccoli Incarichi Mensili commissionati da insegnanti o altri membri dello staff scolastico. Così facendo, avrebbe tenuto la mente occupata, in primis: si sarebbe distratto da quell'insopportabile e inesorabile flusso di pensieri negativi che gli attanagliava, ogni giorno un po'più fortemente, le pareti dell'anima; e dall'altro, perché no, avrebbe messo da parte qualche soldo: qualche piccola somma che gli avrebbe consentito di provvedere autonomamente a se stesso nell'immediato. Non a caso, infatti, il ragazzo aveva iniziato a tenere sotto stretta osservazione anche la Bacheca delle occupazioni fisse, magari in qualche bottega di Hogsmeade o lì, a Diagon Alley; insomma, mattone dopo mattone...avrebbe iniziato.
E così, memore del gufo destinato a lui, che quella mattina era giunto presso la Sala Comune di Serpeverde a nome della professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, il quindicenne si era animato di spirito laborioso e aveva bussato delicatamente alla porta del Ghirigoro; luogo, per inciso, dove avrebbe portato a termine la consegna affidatagli dalla docente. Senza guardarsi troppo intorno per non farsi incuriosire e tentare dalla marea di tomi che avrebbe voluto non solo leggere, ma comprare, il salazariano attese pazientemente il suo turno rispettando una più o meno simmetrica fila. Giunto nei pressi del bancone, si schiarì la voce e disse: << Buon pomeriggio. Giungo a nome della professoressa Sesy Riddle: avrei bisogno di acquistare l'abbonamento annuale alla rivista Protego; da intestare alla docente, grazie. Quanto devo? >>
 
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view post Posted on 25/10/2018, 10:02
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Gorgosprizi dispettosi riempiranno la tua testa di pensieri su come vincere a SparaSchiocco, facendoti scordare però una importante commissione. Aveva riletto più volte quella frase cercando di trovarci un senso, mentre un vago sentore di sconforto - e di scetticismo cosmico che da sempre accompagnavano la Kennegan che finché non toccava con mano non credeva a niente- si faceva largo nella sua mente. Tutta colpa dei Gorgosprizzi, poco ma sicuro.
Rimase ancora qualche istante a far vagare con un certo sconcerto le iridi di smeraldo sulla pagina dell’Oroscopo della Gazzetta del Profeta, questa volta non era stato opera sua, cercando nelle fitte righe nere una risposta come se tra gli sprazzi bianchi di pergamena avesse potuto individuare un sentiero celeste che le suggerisse una soluzione. Con uno sbuffò rassegnato, dolce e soave, aveva chiuso la copia del giornale. Soltanto in quel momento il suo sguardo si era posato sulla data di pubblicazione: un numero vecchio di mesi. Eravamo alle solite, come sempre la Kennegan aveva la testa che volava alta sopra le torrette del Quidditch, con la mente proiettata ai prossimi schemi di gioco da impostare per Serpeverde.
Raddrizzò immediatamente le spalle scorgendo un nuovo cliente varcare la soglia: una lampadina si accese nella mente di James Kennegan, che conosceva quei lineamenti. << Buongiorno Ilay, benvenuto al Ghirigoro. a caccia di una Bibbia del Battitore eh? Dimmi....come posso esserti utile?>> domandò in tono amichevole, mentre un sorriso si apriva sulle sue labbra. Era anche riuscita a ricordarsi il nome il che era un vero miracolo. Dietro le lunghe ciglia le sue pupille osservavano con attenzione i lineamenti del mago, ascoltando con attenzione le richieste che le erano sottoposte. Parola mia, James Kennegan non era mai stata più concentrata ed attenta che in quel frangente. << Certo!- annuì con il capo mentre un lieve stupore per la richiesta si apriva sulle sue labbra - La rivista Protego esce a scadenza quadrimestrale, ora ti sottoscrivo un abbonamento annuale a nome Sesy Riddle...sai se vuole riceverlo ad Hogwarts o presso un altro domicilio? Ad ogni modo il totale è di 80 galeoni >> spiegò con una certa professionalità, compilando la cartolina che avrebbe dato inizio a partire da tale decorrenza all'abbonamento della docente di Difesa Contro le Arti Oscure... si domandò se tale acquisto fosse legato al Corso Pupillo dello Schrmann, mentre attendeva che il ragazzo pagasse per conto della Riddle. Poteva sempre chiedere personalmente alla Capo Redattrice della Gazzetta se avesse voluto cambiare indirizzo di spedizione.
 
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view post Posted on 25/10/2018, 16:50
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James Kennegan avrebbe potuto, senza dubbio alcuno, rappresentare il tipico modello di ragazza confacente soltanto ad una mente tanto brillante quanto la sua; secondo il parere di Ilay, infatti, la Serpeverde non sarebbe stata minimamente adatta a nessuno che non fosse stato tanto intelligente e a modo come lei stessa, appunto, era. Al pari di gran parte degli studenti di Hogwarts lui l’aveva, spesso, intravista di sfuggita nella Sala Comune, a lezione oppure nei corridoi e pur non essendosi mai realmente interessato a nessuno in particolare, il quindicenne era sempre riuscito a notare con una certa precisone -e una discreta dose di aplomb tipico dei Bull- l’essere “distinta” della concasata; avendo avuto modo, poi, di avere a che farci a più stretto contatto per via dei provini per la squadra di quidditch, il giovane si era reso conto di come il suo fiuto per la compostezza non avesse fallito e di come, a conti fatti, si fosse rivelato il solito cane da tartuf...da buone maniere. Inoltre, a coronare la sua teoria che, sì, gli opposti si attraggono -e in quel momento i suoi pensieri si rivolsero per un attimo ad una certa scozzese- ma, ancora meglio, che chi si somiglia si piglia...c’era un ragazzo Corvonero: aveva avuto modo di osservare anche lui, il salazariano, durante la recente lezione di antiche Rune e non solo e, nonostante non lo conoscesse di persona, non poté non pensare che Stephan Schirmann fosse, in tutto e per tutto, il “compagno di banco” perfetto per la bionda. No: non c’era alcun retrogusto di invidia in quella constatazione che, lenta ma inesorabile, si era insinuata dentro la sua testa né, tanto meno, quei pensieri si presentarono al verdeargento sotto forma di impeto di ruffianeria nei confronti dell’assistente libraia o del figlio di Rowena; più semplicemente, in verità, Ilay era contento di constatare di non essere del tutto circondato da persone completamente prive di sale in zucca e che, in un certo senso, riuscivano perfino a sfidare -idealmente- la sua idea di totale incompatibilità tra esseri viventi appartenenti al genere umano e che gli aprivano gli occhi su come, in certi casi e a determinate condizioni, fosse addirittura possibile aspirare a qualcosa di più che una mera collaborazione affaristica con qualcuno e, appunto, aprirsi ad una sfera più empatica o sentimentale. Nuovamente, come se ciò fosse stato il più logico e naturale risultato di quel sillogismo che non poteva essere definito in maniera diversa se non “obbligato” per la sua personalità, la mente di Ilay venne nuovamente ad immergersi dentro il mare azzurro che abitava gli occhi della Scozia e una certa stretta all’altezza del cuore, per quanto lui provasse a nasconderlo, si era già appropriata di lui. Prima di rivolgere la parola alla sua interlocutrice, comunque, ebbe premura di ascoltare tutto quanto lei avesse da dirgli, e soltanto quando fu sicuro che fosse il suo turno, si avvicinò al bancone e si posizionò esattamente di fronte alla ragazza, poi incrociò le gambe al di sotto del legno e drizzò la schiena; subito dopo poggiò entrambi i gomiti sul legno, distendendo gli avambracci e incrociando le mani di fronte a lei: << Sei tu il mio Testo Sacro del quidditch, Jimmy; per cui, se vuoi un buon adepto Battitore, cerca di insegnarmi bene e di non sparire dalla circolazione oppure bisognerà protestare con chi vuole tenerti tutta per sé. Ti pare?>> affermò lui, col suo solito tono galante e parecchio impostato, riservando alla bionda un generoso e genuino sorriso. Non si soffermò più di tanto a guardare gli interni del negozio, conscio del fatto che se avesse cominciato a mettere le mani in qualche scaffale, cassetto o anfratto avrebbe finito per ridursi a comprare mezza bottega: i libri, fino a qualche mese prima, erano stati il mezzo principale di interfacciamento del ragazzo con la realtà circostante, permettendogli di adattare a ogni avvenimento fisico un aneddoto che era stato letto e appreso da uno dei numerosi volumi presenti nella libreria di casa sua o, quando si trovava a scuola, della fornitissima Biblioteca; anche se, nelle ultime settimane, il ragazzo aveva cominciato a realizzare che le persone, nelle loro milleuno sfaccettature, riescono ogni giorno e ogni momento a dare vita a situazioni del tutto nuove ed imprevedibili, imponendogli una revisione pressoché totale del suo approccio ai terzi. Come buona educazione richiedeva, Bull si premurò di tenere la giusta distanza dalla Kennegan ma non rinunciò alla sua posa elegante mentre la sua voce animò, ancora una volta, le corde vocali: << La Riddle è stata ben muta, su questo; e la mia voglia di colloquiare è, purtroppo, quasi sempre scarsa. Segna per il suo ufficio ad Hogwarts, se non è di troppo disturbo. Altrimenti, mi farò dare indicazioni più dettagliate. >> continuò, mentre l'intreccio delle sue mani si scioglieva per consentire ad entrambe di immergersi dentro le rispettive tasche del suo pantalone verde bottiglia per riemergerne con i Galeoni richiesti. Per fortuna, pensò lui, nessuno era stato tentato dal rubare quella somma piuttosto ingente che, forse per eccesso di prudenza, era stato spedito via gufo presso la Sala Comune verdeargento, dalla docente, insieme al messaggio di istruzioni. << Ottanta Galeoni; a te. Ci credi che mi hanno riempito tutte le tasche? Allora, siamo a posto; vero? >> domandò, infine, attendendo il definitivo assenso della sua concasata e il permesso di poter uscire per tornare a scuola.
 
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