Stava succedendo di nuovo. L'attenzione di Kedavra era su Fos. Quella di Fos era sull'Aritmanzia. Entrambi finivano per guardare la lavagna e l'universo che vi era stato incasellato, e sembrava non avere importanza da dove avessero cominciato, o chi fossero stati prima di quel momento.
Le parole del Tassorosso spiccarono un volo: dal mondo che entrambi avevano davanti agli occhi, sotto le dita, a quello che giaceva al di là. Era proprio lì che l'Aritmanzia li avrebbe portati quel giorno. Ma l'unico modo per essere sicuri di non perdere la via era percorrere sentieri che fossero, almeno in minima parte, conosciuti.
-Hai usato la parola magica: "esperienza".
Iniziò l'Aritmante, quando il Pupillo ebbe finito di parlare.
-L'esperienza è l'anello di congiunzione tra la conoscenza, quella che possiamo apprendere dai pensieri altrui, trasmessi tramite libri, teorie, o semplicemente tramite la parola, e il sapere. Il sapere è sempre
incarnato, ha a che fare con il corpo, con la narrazione che ciascuno di noi può fare di se stesso. Posso conoscere, sulla carta, come si lancia un Incantesimo di Disarmo, ma questo non significhi che
sappia lanciarlo. Il sapere implica necessariamente che io ne abbia fatto esperienza diretta e
corporea, che l'abbia effettivamente scagliato e abbia potuto provare in prima persona ciò che si sente, le difficoltà che si incontrano, tutto quell'insieme di emozioni, aspettative, impressioni che rendono il nostro sapere unico, proprio come lo è l'esperienza che facciamo di qualcosa.
Fece una pausa, guardando Fos in tralice prima di tornare a fissare vagamente la lavagna. Un cenno della bacchetta e dall'ardesia emersero i tre termini.
CONOSCENZA ↔ ESPERIENZA ↔ SAPERE
-Perché le frecce sono bidirezionali? Perché sapere e conoscenza sono entrambi incompleti senza l'esperienza. Tu hai letto innumerevoli testi per arrivare fin qui, hai sicuramente studiato branche di Aritmanzia morte da tempo, che non ti troverai mai a sperimentare in prima persona; le informazioni che ne hai tratto hanno cambiato qualcosa in te, nella disposizione dei tuoi percorsi neuronali: è l'apprendimento. Imparare qualcosa, anche soltanto sulla carta, è un tipo di esperienza, in particolare un'esperienza che riguarda noi stessi, il bagaglio di cultura che ci trasciniamo appresso. Viverlo, invece, significa sapere. Entriamo subito nel merito introducendo due termini specifici, cominciando da Episodio. Nella branca di Aritmanzia Avanzata che stiamo trattando, si definisce
Episodio ciò che possiamo conoscere, esperire e sapere. L'Episodio di cui abbiamo una conoscenza teorica, indiretta, viene definito
Episodio Teorico; quello di cui abbiamo fatto esperienza,
Episodio Esperenziale; quello con cui abbiamo una familiarità diretta, legata a ciò che abbiamo chiamato "sapere", è detto
Episodio Incarnato. Ti chiederò di farmi altri esempi, quando avrò terminato la spiegazione, intanto possiamo semplicemente tornare a quello iniziale per farti afferrare il concetto. Lo studio del lancio di un Incantesimo di Disarmo è un Episodio Teorico: un apprendimento vicariato che avviene tramite un mezzo, in genere la parola scritta o narrata. Il vedere qualcuno eseguire un Incantesimo di Disarmo su un'altra persona, assistere quindi al lancio senza esserne fautori né vittime rientra tra gli Episodi Esperenziali. Infine, lanciare personalmente, in maniera soggettiva, tale Incantesimo, è un Episodio Incarnato. Quando di un Episodio si ha una conoscenza Teorica, Esperenziale e Incarnata diciamo - e questa è il secondo, importante termine specifico - che quell'Episodio è stato
Assimilato.
La Preside, che aveva mosso qualche passo verso le parole emerse in lettere luminose davanti a loro, si voltò e tornò a guardare Fos McGene, le braccia incrociate sul petto.
-La seconda domanda che ti ho posto è in realtà uno dei più grande interrogativi dell'Aritmanzia ed è molto legato, se ci pensi, anche alla stessa Negromanzia. Dove tracciamo quel limite invalicabile che segna il confine tra cultura e follia? E questo confine è davvero invalicabile? Quanto è pericoloso avvicinarsi? Abbiamo detto che non c'è nulla di male nel voler utilizzare l'Aritmanzia per intervenire sulla realtà, che è proprio ciò per cui l'Aritmanzia è stata scoperta, probabilmente il suo autentico fine. In molti hanno cercato di scoprire fin dove si potessero spingere questi studi, queste... sperimentazioni. Come abbiamo detto in apertura, modificare la Tabella Aritmantica non si è rivelato saggio: ha portato letteralmente alla pazzia, se non alla morte, praticamente tutti quelli che ci hanno provato. I Tre Strumenti dell'Aritmante non devono essere toccati, dopo millenni di studi in materia possiamo dirlo con assoluta certezza. Possono, però, essere usati. L'approccio dell'Aritmanzia delle Scelte, a cui ti sei riallacciato, è una delle tante risposte valide. Per definizione, gli Eventi Determinati dal Destino non possono essere modificati; per quanto riguarda quegli Accidentali, possiamo dire con certezza che è possibile studiarli, verificarne la loro affinità. Ma siamo ancora lontani, con i soli mezzi dell'Aritmanzia delle Scelte - almeno, come è stata presentata in classe - dal parlare di un vero e proprio intervento sul reale.
La mano pallida di Kedavra sciolse l'incrocio delle braccia e si stese sulla lavagna, indicando la Tabella Aritmantica, ancora al suo posto.
-Nella prima metà dell'Ottocento, un giovane studente di Aritmanzia proprio come te, nella scuola di magia di Ilvermorny, Stati Uniti d'America, un bel giorno guardò questa Tabella Aritmantica e fece un'osservazione terribilmente banale. Forse qualche tuo compagno ha notato la stessa cosa, forse lo hai notato anche tu - ma era qualcosa di troppo semplice per attirare la tua attenzione, e il nostro studente non era tra i più brillanti; insomma, nessuno sa cosa accada in quei momenti in cui la complessità del reale decide di rivelarsi a qualcuno, né potremo mai capire con quale criterio avanzi il progresso, perché alcuni vengano scelti per portarlo avanti... Eppure, tale studente, il cui nome era Vilhelm Kornel, osservò che
nella Tabella Aritmantica ogni lettera corrisponde a una cifra, ma ogni cifra corrisponde a più lettere.Si strinse nelle spalle, sollevando le braccia, con un sorriso che le si dibatteva tra le labbra.
-Se tu avessi sentito un tuo compagno dire una cosa del genere, magari durante un gruppo di studio, lo avresti cacciato, mandato a ripassare. Mi aspetterei un commento del genere da chi vede la Tabella Aritmantica per la prima volta, giusto? Cosa può venir fuori da un'affermazione così grossolana e ingenua?
Kedavra sollevò le sopracciglia mentre si voltava di nuovo verso la lavagna e accompagnava la bacchetta, da cui tornarono a fluire lettere.
Aritmanzia di Kornel
Quando le parole furono ben visibili a entrambi, la Preside si voltò verso Fos con un genuino sorriso.
-Già dal nome puoi capire alcune cose: la prima, Kornel era giovane, presuntuoso, egocentrico,
geniale. Cosa potremmo aspettarci da una mente del genere nel corpo di un diciassettenne? Cosa possiamo aspettarci dalla
tua?
L'angolo della bocca dell'Aritmante si arricciò fino a mostrare la sua rara fossetta. La domanda fu retorica, il tono casuale, anche se gli occhi acquamarina indugiarono su Fos più del dovuto.
-Non aveva intenzione di lasciare che qualcuno si dimenticasse della sua scoperta, perciò le diede il suo nome. La seconda: il fatto che nessuno, in più di duecento anni, abbia fatto entrare in uso un nome più adeguato -- venne suggerito "Aritmanzia del Limite" o la più gettonata "Aritmanzia Fenomenologica", magari la chiameremo così un paio di volte, tanto per fare un dispetto a Kornel -- dovrebbe farti capire che ci stiamo addentrando in un campo minato. L'Aritmanzia di Kornel, o
Aritmanzia Fenomenologica, è un ambito temuto, poco rispettato, un argomento che rasenta il tabù nella comunità aritmantica. È difficilissimo trovare una rivista disposta a pubblicare articoli che ne parlino, se non in maniera svilente: lo so perché ci ho provato io stessa.
Mentre si schiariva la voce, Kedavra si domandò se Fos potesse immaginare da cosa fosse originata quella diffidenza verso ciò che stavano affrontando. Più interessante ancora, sarebbe stato verificare se glielo avrebbe mai chiesto.
Sospirò, non potendo evitare di sentirsi intrigata.
-Esistono numerose prese di posizione in merito e non ho intenzione di importi la mia. Il mio pensiero sull'Aritmanzia di Kornel è troppo controverso perché venga pubblicato o riconosciuto. Ma questo è un corso tenuto da me, e tu sei un Pupillo che ritengo in grado di recepire e fare tesoro di questi insegnamenti. Per questo motivo, ho deciso di proporti di partecipare ai miei esperimenti.
Si avvicinò a Fos, fino a fermarsi davanti al suo banco, e guardarlo dall'alto.
-I termini che ti ho presentato poco fa non sono presi da nessun libro. Fanno parte di una ricerca che porto avanti da quasi sei anni. L'Aritmanzia di Kornel è in grado di intervenire sulla realtà, purché vengano rispettate determinate condizioni: questo è quello che ho scoperto. Quando riporteremo i risultati del nostro studio, e riusciremo finalmente a pubblicarli, la comunità aritmantica potrebbe trovare un altro nome per quello che stiamo studiando.
Aritmanzia di Kornel-Mandylion-McGene. Come ti suona?
Si morse il labbro inferiore mentre sollevava un sopracciglio.
-Come ha potuto Kornel fondare un'intera branca di Aritmanzia sulla sua banale descrizione della Tabella Aritmantica? E come si collega questo al discorso che abbiamo fatto su Episodi e Assimilazione? Ci arriveremo, un passo per volta. Ora, per assicurarci di essere sulla stessa pagina, ripensa alla mia domanda e alla mia spiegazione: Aritmanzia e conoscenza.
Alla luce di ciò che sai sui diversi tipi di Episodi, in quali casi l'Aritmanzia - o per meglio dire, l'Aritmante - non potrà mai intervenire? Su cosa, invece, potrà farlo?Passo dopo passo, si stavano avvicinando. Ed era già troppo tardi per tornare indietro.
-Kedavra
Edited by Kedavra - 16/4/2016, 00:56