Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Nives Ivanov

view post Posted: 7/4/2024, 16:18 Tassorosso - Corvonero - Campo di Quidditch
«Bene così!» avrebbe esultato con Desmond, stringendo ferreo il pugno dopo aver visto l’avversaria venire colpita. Tempo zero, sarebbe tornata a concentrarsi sul Campo di Quidditch alla ricerca di altri bolidi da colpire.
view post Posted: 7/4/2024, 15:23 Tassorosso - Corvonero - Campo di Quidditch
Un boato, ma Nives avrebbe tenuto i nervi saldi e l’attenzione alta. «Desm, ancora!» avrebbe urlato, quindi sarebbe tornata a caricare indietro la mazza, impattando contro il bolide in avvicinato per provare a buttare giù Cenwyn «Cen!».

//Feeling
//Respiro del Drago
view post Posted: 7/4/2024, 14:48 Tassorosso - Corvonero - Campo di Quidditch
«Desmond insieme!» avrebbe urlato la Vice, caricando indietro la mazza, avrebbe cercato di colpire il bolide simultaneamente a Desmond, mirando ad Atalantino con l'intento di buttarlo giù.

//Feeling
view post Posted: 7/4/2024, 14:25 Tassorosso - Corvonero - Campo di Quidditch
La era cominciata, Nives avrebbe stretto fra le mani la mazza e avrebbe cercato di rimanere vicina al compagno di ruolo Desmond con tutti i sensi all’erta. Se lui fosse riuscito a individuare un bolide avrebbe cercato per cercare di passarglielo si sarebbe tenuta pronta per coordinare i movimenti.
view post Posted: 24/3/2024, 20:25 Bludger Backbeat - Cortile Interno
Aveva preso a solleticarsi la guancia con la parta piumata della penna, il pensiero vagava lontano. Quanti erano ora i giocatori di Tassorosso? Che formazione avrebbero adottato? E la strategia? Quelle erano solo alcune delle domande le frullavano nella testolina e di cui cercava di indovinarne la risposta corretta. A volte si era chiesta se non potesse risolvere quegli enigmi applicandosi di più in Divinazione.
Quanti punti per giocarcela con Serpeverde? Le Serpi erano in testa al Campionato, con trecentoquaranta punti, i Corvi seguivano con un ampio distacco di centosettanta punti. Scoprire le reali sembianze di un Molliccio sarebbe stato più probabile che vedere Corvonero tornare ad alzare la Coppa del Quidditch quell’anno. Questo era tanto un fatto quanto un problema; era arcistufa di dover rimandare di anno in anno le speranze di vedersi vittoriosa. Una Scopa d’Oro, di certo, non le bastava.

Come fare? Come fare? Come fare, maledizione?

Si tormentava. Avrebbe preferito rompersi tutte le ossa del corpo e trangugiare giorno e notte dell’Ossofast, passare notti insonni preda dei più atroci dolori, piuttosto che sopportare un altro anno i ghigni soddisfatti dei giocatori di Serpeverde.
Di certo non si aspettava di avere una di quelle vipere velenose alle spalle, intenta a carpire gli intricati scervellamenti della Vice-Capitana.

“Mmh. Interessante.”

Una voce sottile sopraggiunse da dietro; Nives si riscosse e di scattò, voltandosi, chiuse di tutta fretta il prezioso taccuino. Alle proprie spalle riconobbe la figura di Sugar Mandylion, la strega dall’inconfondibile sguardo furbo.

«Miss Mandylion, deve essermi sfuggito il suo passo leggiadro.»

Espirò Ivanov. Tornata a guardare davanti a sé, aveva inspirato silenziosamente mentre serrava le dita attorno al sacro taccuino. Serpeverde non necessitava di ulteriore aiuto per aggiudicarsi il Campionato, di certo Nives avrebbe preferito lanciarsi dal ponte di pietra piuttosto che rivelare alcunché presente in quelle pagine.

«Una qualche direttiva ministeriale la porta a indagare le pergamene del corpo studentesco, o è diletto personale? Merlino me ne scampi a inimicarmi gli Auror.»
view post Posted: 23/3/2024, 12:24 Bludger Backbeat - Cortile Interno
In vista dell’ultima partita di Campionato di Corvonero, la Vice-Capitana aveva preso a utilizzare il tempo libero fra una lezione e l’altra per buttare giù qualche strategia di gioco da sottoporre – come sempre – alla Capitana e il resto della squadra. Erano ormai anni che si occupava di quell’onere, fare strategia le piaceva soprattutto quando finiva con l’inventarsi qualcosa di così assurdo da risultare imprevedibile. O almeno sperava. A volte era andata bene, altre addirittura alla grande, ma non sempre la squadra alla fine era riuscita a portarsi a casa la vittoria. Corvonero non vinceva un campionato da tempi immemori e da ben prima che Ivanov entrasse di titolo nella squadra.
Nel Quidditch i domini sportivi erano piuttosto frequenti, e i Corvonero iniziavano quell’anno a prendere la forma di una squadra con abbastanza feeling da potersi muovere sul serio.

Con un gesto automatico, Ivanov tirò fuori dal mantello della divisa la piuma nera di corvo e il taccuino e lo aprì su una pagina bianca. Iniziò a scarabocchiare l’ovale del campo di Quidditch e iniziò a ragionare sulle potenziali disposizioni.
Seduta sul muretto laterale del cortile interno, rimaneva assorta e solo di tanto in tanto alzava lo sguardo dalla pergamena, come a osservare il passare degli studenti e delle studentesse. In realtà non li vedeva davvero, un Troll di montagna sarebbe potuto passare da quelle parti e lei non ci avrebbe badato, immaginava gli schemi di formazione delle ultime partite di Tassorosso e cercava di mettere giù qualcosa per Corvonero per contrastare la squadra avversaria.
view post Posted: 22/3/2024, 22:12 Beneath the Ice - I - Abitazioni
Hamilton doveva essersi in qualche modo seccato dello stato non completamente lucido della controparte, esprimendosi in un netto “No” alla sua richiesta di bere, ancora. Nives si rabbuiò e portò entrambe le braccia al petto, seccata a propria volta. Ovviamente, non avrebbe toccato nulla di ciò che aveva nel piatto; una vacanza in Russia, per quanto breve, l’aveva saziata a sufficienza.

“Per essere la prima volta che bevi direi che non reggi poi tanto”

Si prese gioco di lei, ma Nives lo lasciò fare limitandosi a roteare lo sguardo e sbuffare. Era piuttosto ironico il fatto che, tempo addietro, fossero girate voci sul fatto che lei fosse cresciuta a pane nero e vodka babushka nella gelida madrepatria. Una delle poche dicerie che l’avevano fatta sorridere, il fatto che praticamente nessuno conoscesse alcunché del suo passato alimentava la fantasia dello studentato di Hogwarts. Venire a sapere tutte quelle congetture, ogni tanto, la sorprendeva al punto da farle scappare quasi una risata. Non si era mai presa la briga di smentire quella bugia.

«No, non penso che mi siederò.»

Disse sottile, disobbedendo a quell’ordine con tranquillità. Per contro, rimase allacciata a lui, lasciando che continuasse a cingerle la vita con le braccia mentre si torceva con il busto e recuperava il bicchiere di lui per riempirlo di altro vino. Un sorso veloce, un sorriso di sfida e poi passò il calice nella mano dell’amante e prese l’altra nella propria prima di spostarsi.

«Ecco, mettiti qui, da bravo

Lo portò davanti al divano e con un po’ di pressione sulle spalle lo invitò a prendere posto. Non lasciò spazio a repliche, e dopo un accenno di riso gli voltò le spalle. Mosse qualche lento, e impreciso, passo per la stanza guardandosi intorno alla ricerca di un qualcosa. Una manciata di secondi più tardi, la sua attenzione rallentata dai fumi dell’alcool venne catturata da un vecchio oggetto atto alla riproduzione musicale.

«Carino questo, è nuovo?»

Domandò curiosa, lanciando una rapida occhiata al di sopra della spalla. Era quasi certa di starlo innervosendo e la cosa la divertiva fin troppo. Rise lievemente, leggera.
Dietro l’oggetto che Nives stava molestando, si stagliava una libreria a soffitto fitta di dischi. Aveva sempre saputo dell’interesse artistico di Hamilton, eppure non avevano mai condiviso quella passione insieme. Un po’ di musica avrebbe potuto rendere ancor più piacevole quella serata.
La Corvonero si alzò sulle punte, la camicia bianca che indossava si alzò di qualche centimetro, scoprendo le cosce nivee. Riconobbe il nome di un gruppo inglese, babbano, che sua madre era solita ad ascoltare e lo tirò fuori dalla libreria. Si voltò, cercando il suo sguardo smeraldino, un’idea le stuzzicava la mente annebbiata.

«Fatti un goccio Tom, poi abbassa un po’ le luci.»

Fece piano, ancora una volta senza ammettere repliche, quindi estrasse il disco dalla custodia e lo poggiò sul piatto sistemando la testina dell’oggetto sul solco più esterno e attese che la musica riempisse la stanza.
view post Posted: 20/3/2024, 21:40 What's next? - Campo di Quidditch
L’allenamento che precedeva una partita era sempre un banco di prova, e probabilmente quello non avrebbe fatto eccezione. Ancora una volta, il Campionato non stava procedendo come Corvonero avrebbe desiderato, ma tant’era. Quel giorno Nives si sarebbe presentata puntuale al canonico allenamento, pronta a imbracciare la propria fedele mazza.

Raggiunse il campo, indossando la divisa, e si approcciò alla sguarda salutando prima la Capitana e poi il resto della squadra. Come sempre. Quindi, avrebbe ascoltato le direttive di Agnes e si sarebbe preparata all’azione. Avrebbe montato in sella alla Nimbus 2001 e con una piccola spinta si sarebbe librata in aria, tenendosi sotto braccio “Buonanotte”. Avrebbe atteso il fischio d’inizio e quindi avrebbe rotto la formazione, velocemente avrebbe fatto passare la mazza da sotto al braccio alla mano dominante mentre con lo sguardo attento cominciava a scandagliare il Campo di Quidditch alla ricerca di un bolide con cui poter mettere alle stretta la squadra avversaria, senza dimenticarsi di controllare l’avversario.
view post Posted: 20/3/2024, 21:32 Beneath the Ice - I - Abitazioni
“Non che mi aspettassi di vederti mandare giù l’intera bottiglia.”

Nives arricciò le labbra in una smorfia veloce, incassando il colpo senza controbattere. Un’eventuale risposta l’avrebbe fatta tossire violentemente, e nei suoi piani non c’era quello di alimentare il sarcasmo del compagno. Lasciò che la conversazione proseguisse naturalmente. Tom sembrava inaspettatamente in vena di chiacchiere, o forse cercava risposte e conferme sulla vacanza appena conclusa. Ma Nives non aveva nessun verdetto da riportare, invero era tutto nuovo anche per lei. Avrebbe preso per buono tutto ciò che sarebbe venuto e sperato, semplicemente.
La successiva rivelazione, giunta a bruciapelo, sull’incontro fra Tom e Anton colse di sorpresa la russa che non aveva osato domandare di cosa avessero parlato i due uomini. Anton Ivanov teneva alla discrezione più di chiunque altro conoscesse e ficcanasare, per lei, significava mancare di rispetto alla volontà del padre. Tuttavia, la sua indole spietatamente curiosa le impediva di invitare l’altro a fermarsi. Dopotutto, quelli non erano anche affari suo essendo l’anello di congiunzione tra i due?

«Mio padre è molto cose… di sicuro una compagnia coinvolgente, se lo desidera.»

Confermò, favorevole alla consecutio della conversazione che senza dubbio l’appassionava. Portò nuovamente il calice di vino alle labbra, bevendo un lungo sorso senza considerarne i potenziali successivi effetti. Voleva dare spazio all’altro per parlare e rivelarle l’argomento della loro discussione. Ma Tom tornò a parlare di intrugli, pozioni e G.U.F.O. e Nives cominciò a sentirsi nervosa, picchiettando le unghie curate sul vetro curvo del bicchiere. Vuoto.

«Ancora un po’, per favore.»

Chiese posando l’oggetto sul tavolo con un pizzico di veemenza di troppo. Apparentemente si sentiva lucida, ma iniziava ad avvertire qualcosa di differente dentro di sé, un misto fra sproporzionata invincibilità (del tutto innecessaria in quel momento) e assoluta attenzione a tutto ciò che la circondava. Era come se, tutto a un tratto, il mondo intorno a lei avesse preso a scorrere più veloce e più lento al medesimo tempo. Poteva vedere i singoli fiocchi di neve cadere fuori dalla finestra, poteva quasi sentirne il rumore ovattato quando si infrangevano sul manto bianco del pianerottolo; eppure, le sembrava di battere le palpebre con una lentezza di secoli e così per ogni movimento che faceva.

«Quindi, avete parlato solo di pozioni?»

La domanda le uscì con spontanea seccatura, la voce inacidita dall’uva fermentata che le aveva riempito la bocca. Buona parte della cena ancora non era stata toccata dal piatto.
Cominciava a prendere coscienza del progressivo cambiamento psico-fisico. Le guance erano in fiamme e il battito cardiaco era accelerato, eppure si sentiva più leggera di una piuma ed era ancora in grado di pensare lucidamente e comportarsi come di consueto. O almeno così le sembrava, Tom stava notando qualcosa di diverso in lei forse? La verità era che non le importava in quel momento, quella sensazione di leggerezza era così piacevole e inconsueta da oscurare (quasi) tutto il resto.

“Mi ha chiesto quanto siano serie le mie intenzioni con te.”

«Eheh… hic! singhiozzò – che bastardo.»

Disse a pieno volume, sicura in realtà di essersi limitata a pensarlo. Ovviamente l’ultima cosa che voleva era che la sua famiglia si immischiasse nei suoi affari… sentimentali. L’unica a cui avrebbe potuto perdonare la ficcanasaggine era la madre, di indole troppo buona (seppure tutt’altro che ingenua) per permettersi di mettere becco.
Buttò giù un altro rapido sorso di quel liquido fiammante nella gola, domandandosi per quale stramaledetto motivo Tom stesse aspettando così tanto a proseguire la frase, o magari era solo lei che percepiva tutto troppo lentamente? Lei continuava a guardarlo, a volerne carpire la risposta anzitempo.

“Gli ho risposto che se c’è qualcuno che può tenermi testa quel qualcuno sei tu.”

L’aveva seguito con lo sguardo mentre si alzava dalla sedia e veniva a sistemarsi davanti a lei, prendendole la mano fra le sue per baciarle con un gesto di una galanteria che sembrava non appartenere più ai loro tempi. Il calore delle sue labbra sulla pelle le scosse un brivido.

«Mmh…»

Mugolò, posando a propria volta le labbra inumidite sulle mani del compagno. Fece per tirarsi su, mancava di stabilità eppure riuscì per grazia divina a non barcollare, ma un po’ le girava la testa.

«… menomale che ci sono io, allora.»
view post Posted: 29/1/2024, 22:17 Si vis pacem para bellum - Campo di Quidditch
La partita era ormai agli sgoccioli, il tempo a loro disposizione stava per scadere. Henry avrebbe appena fatto in tempo a passare la Pluffa Markus quanto la Vice-Capitana tuonò:

«BECCOBLU VINCE DIECI A ZERO CONTRO ALABRONZO!»


Segnata la fine di quell'allenamento, Ivanov avrebbe fatto a tutti cenno di scendere a terra mentre lei si occupava di recuperare e mettere al sicuro il Bolide furioso all'interno del baule.

«Bene, siete stati bravi. Ho notato dei miglioramenti rispetto all'ultima amichevole, abbiamo margine di miglioramento; la prossima volta proveremo a fare una mescole delle squadre e vedremo come va.»
Avrebbe detto, lievemente soddisfatta. Sapere che c'era un buon margine di miglioramento valeva a dire che avrebbero potuto avere qualche chance in Campionato, soprattutto per quello successivo a suo dire, quando l'intera squadra sarebbe stata ancora più forte.
«Nessuna vittima oggi, peccato. Potete andare tutti a farvi una doccia per togliervi la neve di dosso, l'allenamento è concluso.»
Li avrebbe congedati e sarebbe andata sistemare tutta l'attrezzatura prima di andare anche lei a darsi una ripulita, ma prima avrebbe dato uno sguardo agli spalti trovandoli - sfortunatamente - vuoti.

//Allenamento concluso.
view post Posted: 29/1/2024, 22:05 Si vis pacem para bellum - Campo di Quidditch
Maxìme proseguì verso le porte avversarie, ma prontamente a intromettersi arrivò Henry per dribblarlo. La Pluffa era tornata nuovamente fra gli artigli dei Beccoblù.

Del bolide, ancora, non vi era traccia.


Henry Spendragon ha due possibilità:
1- passare la Pluffa a Markus Macallan (distanza di 3 metri);
2- Proseguire verso le porte avversarie

Energia:
Henry Spendragon 1 (su 5)
Desmond Tarabay 3 (su 4)
Agnes Lefevre 2 (su 5)
Megan Silver 4 (su 5)
Maxìme Delacroix 2 (su 5)
Markus Macallan 4 (su 4)

Tempo a disposizione per postare: 5 minuti.
view post Posted: 29/1/2024, 21:56 Si vis pacem para bellum - Campo di Quidditch
A farsi avanti per la seconda contesa fu solo Maxìme, che senza intoppi riuscì a portarsi sotto braccio la Pluffa, portando finalmente il gioco in mano agli Alabronzo. A questo punto, il gioco poteva ricominciare.

Il campo rimaneva libero dalle minacce dei bolidi.


Maxìme Delacroix ha due possibilità:
1- passare la Pluffa a Megan Silver (distanza di 2 metri);
2- Proseguire verso le porte avversarie

Energia:
Henry Spendragon 2 (su 5)
Desmond Tarabay 2 (su 4)
Agnes Lefevre 3 (su 5)
Megan Silver 3 (su 5)
Maxìme Delacroix 3 (su 5)
Markus Macallan 3 (su 4)

Tempo a disposizione per postare: 5 minuti.
view post Posted: 29/1/2024, 21:49 Si vis pacem para bellum - Campo di Quidditch
Megan si frappose fra Markus e gli anelli, e ce l'avrebbe potuta fare a rubargli la Pluffa se non fosse stato per la mossa combinata dei due avversari, che unirono le forze e bucarono la difesa avversaria.

«Dieci a zero per i Beccoblu!»

Urlò la Vice-Capitana, recuperando prontamente la Pluffa per rimetterla in gioco a centro campo. Chi si sarebbe fatto avanti questa volta?

Agnes preparatasi a colpire portò indietro la mazza e la scaricò sul bolide, con Megan nel proprio mirino. Desmond, si preparò a intervenire, frapponendosi fra Megan e il Bolide, lo colpì e lo spedì lontano liberando il campo da quella minaccia. Per il momento.


Energia:
Henry Spendragon 1 (su 5)
Desmond Tarabay 3 (su 4)
Agnes Lefevre 2 (su 5)
Megan Silver 2 (su 5)
Maxìme Delacroix 4 (su 5)
Markus Macallan 2 (su 4)

Tempo a disposizione per postare: 5 minuti.
view post Posted: 29/1/2024, 21:34 Si vis pacem para bellum - Campo di Quidditch
Megan e Maxìme unirono le forze per marcare l'avversario, ma per un soffio Henry riuscì a passare la Pluffa al compagno di squadra Markus, che senza troppi intoppi riuscì a impossessarsi della Pluffa.

Agnes notò il bolide e subito gli corso incontro, determinata a non farsi sfuggire nessuna ghiotta preda se si fosse presentata l'occasione; d'altra parte, il Battitore avversario sembrava non aver notato il bolide, ma avrebbe dovuto aprire bene gli occhi se voleva proteggere i compagni di squadra da potenziali minacce. Presto, infatti, Megan sarebbe stata a portata di tiro.


Markus Macallan ha due possibilità:
1- passare la Pluffa a Henry Spendragon (distanza di 2 metri);
2- tirare in porta (distanza 2 metri)

La distanza tra il Bolide in possesso di Agnes Lefevre e Megan Silver è di 8 metri.

Energia:
Henry Spendragon 2 (su 5)
Desmond Tarabay 4 (su 4)
Agnes Lefevre 3 (su 5)
Megan Silver 3 (su 5)
Maxìme Delacroix 3 (su 5)
Markus Macallan 3 (su 4)

Tempo a disposizione per postare: 5 minuti.
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