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Lo sguardo di fuoco che le lanciò Morgana mentre si avvicinava all’ingresso rese già un senso a quel pranzo. Se mettere a disagio la Celebrian fosse stato uno sport, Vivian era certa che ne avrebbe vinto la medaglia d’oro. Il sorrisetto divertito a troneggiarle sul volto affilato, la scozzese avrebbe allargato le labbra e le braccia alla vista degli animali che accompagnavano la compatriota. Per quanto non fosse proprio una fan di Dalì vista la sua aura inquientante, era contenta che fosse venuto anche l’enorme gatto con il nome in gaelico. Tutto quell’entuasismo, però, si smorzò nell’esatto momento in cui si ritrovò con il dito medio di Morgana stampato sulla fronte. Molto matura. Le braccia tornarono a chiudersi e la mano destra scacciò il dito accusatore dalla propria faccia.
«Smettila, sei solo invidiosa della mia giovane età» - avrebbe sentenziato. Era già la seconda di una lunga serie di frecciatine sulla propria permanenza a Scuola, ne era certa. Con un sospiro, avrebbe ingoiato il commento, consapevole di quanto in fondo la Professoressa avesse ragione: doveva darsi una svegliata. Ma non oggi. Entrando nel locale, Vivian avrebbe riso del commento sul redento Professore di Occlumanzia. «Io aspetto solo che organizzi una delle sue Cene con Delitto. Ti ricordi di quando ti ha fatto fare la bipolare? Ci aveva proprio azzeccato, eh?» - il gomito a puntellarsi nel fianco della rossa. Non era mai stata una persona fisica, ma la trascorsa lontananza concreta e non dell'amica la stava rendendo tale. L'avrebbe seguita al tavolo scelto, per lei non vi era alcuna preferenza d'altronde. Non veniva spesso al Paiolo, in effetti, forse perché un po' troppo adulto rispetto al ben più abbordabile Tre Manici. Di nuovo con la sindrome di Peter Pan, insomma. Sforzandosi di non sentirsi un pesce fuor d'acqua e di recuperare il proprio contegno, la scozzese avrebbe lasciato vagare lo sguardo sugli altri clienti, sperando di non scorgervi solo persone così grandi e, se anche fosse stato, di sfoderare un sorriso tagliente e farsi largo verso la propria sedia. Un respiro profondo e si sarebbe trovata al tavolo con Morgana, doveva concentrarsi solo su quello. «Buono! Mi sa che lo prendo anche io. Chi lavora qui, Pike?» - avrebbe chiesto, sovrapensiero. Fu solo quando Morgana riaprì bocca per porgerle quella domanda sconsolata che Vivian si sciolse per davvero. Una risata fragorosa avrebbe echeggiato per il Paiolo Magico, a rendere finalmente testimonianza del suo lato più esuberante e piccolo. «Dritta al punto, come sempre. Be' visto che ci tieni tanto: come stai, Morgana? Ucciso qualcuno di recente?» Un ghigno divertito dipinto sul viso, avrebbe dato il via alle danze. |