| Quel sabato pomeriggio Helen Minerva si era presa un ulteriore congedo dalle sue elucubrazioni mentali per poter completare un altro Incarico Mensile. Aveva preso gusto a vergare il suo nome sulla bacheca dell'ufficio del custode, principalmente con l'obiettivo di rendersi utile. Quell'Aprile, però, si era messa sotto torchio più del previsto tra le lezioni, gli allenamenti, i compiti e le sue ricerche. Il tempo del riposo era diventato sempre più esiguo e la ragazza stava iniziando ad accusare la stanchezza, seppur non lo mostrasse. A questi impegni, già più che sufficienti, aveva aggiunto gli Incarichi Mensili e qualche raro sprazzo di socialità nel quale gli abitanti del castello l'avevano vista partecipe di qualche conversazione più o meno serafica. Una di esse proprio con il custode Hamilton alla Gufaia, l'uomo che quel giorno aveva richiesto il suo aiuto. Il suo compito sarebbe stato quello di intrattenitrice del suo gatto fino a quando l'uomo non avesse terminato di smontare gli addobbi Pasquali con i quali era decorata la Sala Grande onde evitare che il micio giocadde e rovinasse gli addobbi stessi. Avendo quindi indossato un abbigliamento comodo, costituito da elastici e morbidi pantaloni e una maglia a maniche lunghe abbastanza pesante, che in caso le avrebbero permesso di correre agilmente dietro al gatto, all'orario prestabilito, si presentò in Sala Grande. Gli starnuti purtroppo dovuti alla rinite ancora di causa ignota, non l'avevano abbandonata, così nella borsa che aveva sulla spalla, oltre alla bacchetta e un immancabile libro, la ragazza aveva almeno una decina di pacchetti di fazzoletti. Il signor Hamilton era già presente e aveva il gatto in braccio: "Buon pomeriggio, custode Hamilton. Lasci pure Tiffany a me" Salutò il custode avvicinandosi e presentandosi all'animale. Non aveva mai avuto l'occasione di vedere quel gatto: Tiffany aveva un bellissimo pelo nero lucido, era snello ed elegante e gli occhi gialli, felini, scrutarono subito la ragazza, quasi a voler carpire tutti i suoi segreti. Lei avvicinò per prima la mano con il palmo verso l'alto e con un movimento molto lento facendolo vedere al micio verso il muso dell'animale, in modo tale che potesse sentire il suo odore e familiarizzare con lei, mantenendo un atteggiamento rilassato in modo tale da non metterlo in allarme. Dopo che il micio ebbe accettato la suona presenza, sfilò l'animale dalle braccia del proprietario e lo lasciò libero di dedicarsi alle sue faccende. Il Custode Hamilton aveva potato dei giocattoli di legno babbani per i gatti che si trovavano in un angolo della Sala la ragazza, coccolando il cucciolo che aveva tra le braccia si recò con calma in quell'angolo in modo tale da poter trovare qualcosa che catalizzasse l'attenzione dell'animale per distoglierla dal lavoro del suo padrone.
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