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| Dopo aver acquistato i libri, la pazienza di Alistair Belmont stava andando ad esaurirsi. Ad ogni nuova tappa, aggiungeva qualche secondo al sospiro prima di rivolgersi al figlio. Gabriel era sicuro che suo padre disprezzasse quel momento ancora più del ragazzo, ma che la sua indole non gli permettesse di lasciarlo solo. Non avrebbe mai permesso al figlio di fare gli acquisti necessari da solo. Sua madre temeva per l’incolumità di suo figlio, suo padre invece lo considerava semplicemente inetto. Non sarebbe stato in grado di badare a se stesso in nessuna occasione. Ad ogni acquisto, Alistair perdeva parte della sua limitatissima pazienza. Il fastidio dell’uomo era palpabile, quasi come una patina sottile intorno alla sua figura. Sarebbe già esploso se non si trovasse a Diagon Alley circondato da così tanta gente, perciò decise di allungare il passo e lasciare che Gabriel finisse le ultime compere da solo. Chiaramente trovò futile comunicare quella decisione al figlio. Gabriel quindi cercò per un po’ di tenere il passo prima di comprendere la decisione del padre. Nonostante i modi, il giovane mago era contento di quella boccata di semi-libertà. La vicinanza fisica del padre lo metteva in soggezione, più di quanto lo fosse di suo. Gabriel ripassò a mente le ultime tappe che gli restavano e si diresse verso la Farmacia. Tuttavia, c'era una cosa che padre e figlio avevano in comune: l'annoiarsi. Non erano abituati a tenere così tante conversazioni di fila. Mostrarsi cordiali ed educati così a lungo stava cominciando a pesare sull’umore del franco-canadese. La brezza leggera di Diagon Alley portava con sé il fruscio dei vestiti dei passanti e il suono dei passi sul selciato. Era un'atmosfera viva e frenetica, ma Gabriel si sentiva come se fosse separato da essa da uno spesso velo di indifferenza e incomprensione. E, anche se desiderava ardentemente sentirsi parte di quel mondo, l'unica cosa che sentiva era fastidio. Forse c'era qualcosa che non andava nella sua persona. O magari c'era qualcuno che come lui in quel momento era tutto purché contento, doveva esserci. Prima avrebbe finito, prima quella sensazione di inadeguatezza si sarebbe risolta. Per quel motivo, animato dalla volontà di uscire con la stessa velocità con la quale era entrato, si diresse al bancone. Fu solo in quel momento che sul suo viso spento riapparve la finta serenità di un giovane della sua età. “Salve, avrei bisogno di un kit di strumenti per pozioni semplici e un set completo di ingredienti per Pozioni, per favore.” Gabriel avrebbe poi atteso che qualcuno gli apparisse magicamente davanti mentre teneva le braccia dietro la schiena guardandosi intorno. "Perché le lumache sono così sgraziate?"
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