| Jared credette di essere intervenuto a sufficienza, così lasciò che altri compagni provassero l'ebrezza di poter sostare in piedi su di un Giglio d'Acqua. Li osservò, piegando leggermente il capo mentre percepiva già il broncio fare capolino, invidiandoli silenziosamente. Il lato positivo, come sempre se si parlava di Erbologia, era che una prova pratica non avrebbe tardato ad arrivare e, difatti, il francese tornò ad ascoltare il docente mentre cominciava a dar loro istruzioni su come svolgere correttamente il Metodo Base di Cura sull'Algabranchia. Con le maniche già rimboccate, Jared non potè fare altro che gettare una breve occhiata all'ultimo acquario sulla mensola, quello in linea d'aria più vicino all'armadietto delle attrezzature e, da buon pigro non pentito quale era, decise che quella sarebbe stata la sua Algabranchia da salvare. Fece mentalmente il punto della situazione, cercando di elencare a memoria tutto ciò di cui necessitava per svolgere il Metodo nella maniera più corretta e pulita possibile. Dopo aver osservato truce i compagni, giusto per mettere in chiaro quale fosse l'acquario prescelto, si allontanò per reperire l'attrezzatura. Dall'armadietto si procurò una pinzetta robusta, un'ampolla di Pozione di Crescita, un recipiente contenente lo sterco di Drago, una piccola ciotola vuota ed, infine, una bilancia. Una volta soddisfatto del proprio bottino, con le braccia cariche di oggetti, si ritagliò uno spazio sul piano di lavoro poco lontano, sistemando l'attrezzatura con minuzia, quasi come se stesse apparecchiando una tavola senza l'uso della Magia. Terminata quella fase, si avvicinò all'Algabranchia precedentemente scelta e afferrò garbatamente l'acquario che la conteneva, prestando attenzione a non rovesciare l'acqua già presente al suo interno. Dopo aver posato il recipiente affianco agli oggetti, fece un bel respiro, cercando di concentrarsi unicamente sulla prova pratica. Prelevò Magiche Piante Acquatiche del Mediterraneo dalla tracolla e posò il manuale davanti a sé, spalancandolo a pagina settecentoventidue. Sapeva che non sarebbe stato affatto necessario seguire le fasi nell'ordine indicato, ma essendo la prima volta che si cimentava in quel genere di prova, preferì andare per ordine, in modo da non tralasciare alcun passaggio. Per la prima fase, l'Innaffiatura, Jared avrebbe estratto il catalizzatore dalla tasca interna della divisa, per poi chiudere gli occhi per qualche secondo. Sarebbe stato necessario, difatti, isolarsi mentalmente dal resto della classe, così da permettere alla Magia di scorrere attraverso di lui per poi essere assorbita dalla Bacchetta ed, infine, sprigionata nella giusta quantità in direzione dell'Alga. L'Incantesimo - che quel giorno avrebbe effettuato una sola volta, considerate le dimensioni dell'acquario - sarebbe dovuto risultare adeguato alla capienza del recipiente e all'acqua già presente al suo interno. Ciò che il francese avrebbe voluto evitare, quindi, sarebbe stata la fuoriuscita del liquido o la formazione di un getto troppo potente da poter in qualche modo intaccare la salute dell'Algabranchia. Sistemando meglio la postura e rilassando i muscoli, avrebbe puntato il catalizzatore in direzione dell'acquario, rimanendo ad una distanza adeguata che potesse permettere al getto d'acqua di centrare correttamente l'obbiettivo. Alla fine, una volta essersi concentrato al meglio delle proprie possibilità, avrebbe pronunciato la formula con chiarezza:
- Aguamenti! -
Se fosse riuscito nell'impresa, un getto controllato d'acqua sarebbe dovuto fuoriuscire dalla punta del catalizzatore, dritto nell'acquario. In quel modo, oltre a rifocillare l'ambiente di rinnovata energia magica, avrebbe anche compensato la carenza d'acqua al suo interno, andando a sommergere completamente l'Alga sino ad un livello adeguato al di sopra di essa. Terminata quella fase, avrebbe poi riposto la Bacchetta nella tasca, in modo da avere le mani libere per quella successiva. Per la Fertilizzazione, si sarebbe munito di bilancia, spostandosi appena di lato per poter pesare correttamente un'oncia esatta di sterco di Drago. Dopo aver tarato la ciotola vuota recuperata in precedenza, avrebbe adagiato al suo interno la quantità di sterco richiesta per la prova, dopodiché avrebbe riempito quest'ultima con una quantità esigua d'acqua presente nell'acquario, pari giusto ad un paio di dita di liquido. L'intenzione sarebbe stata quella di non veder calare la quantità di liquido al di sopra dell'Algabranchia ma di riuscire comunque a miscelare correttamente lo sterco di Drago senza aggiungere ulteriore acqua all'interno dell'acquario. Così, dopo aver disciolto i grumi di Fertilizzante all'interno della ciotola, si sarebbe premurato che il composto fosse completamente omogeneo prima di recuperare l'ampolla contenente la Pozione di Crescita e versare entrambi i preparati, increspando la superficie dell'acqua. Considerando la necessità di ottenere una miscela tra i due, avrebbe portato la mano destra all'interno dell'acquario, compiendo con gentilezza dei movimenti concentrici al suo interno e sperando, così, di amalgamare Pozione e sterco di Drago in un unico Fertilizzante direttamente dentro al recipiente. Il tutto, ovviamente, sarebbe stato svolto mantenendo un occhio di riguardo all'Algabranchia; sarebbe stato importante non coinvolgere la lamina, ovvero l'insieme dei filamenti dell'Organismo Magico, molto simili a code di topo. Conclusa quella parte e dopo essersi accertato che il Fertilizzante si fosse dissolto totalmente nell'acqua, raggiungendo ogni parte dell'Alga, giù fino al rizoide, sarebbe passato alla fase successiva. Per la Potatura, si sarebbe munito nuovamente di catalizzatore, preparandosi al vero e proprio lavoro sporco. Jared avrebbe affondato la mano sinistra - quella non dominante - nell'acquario, cercando di separare con delicatezza la lamina dell'Algabranchia, in modo da analizzarne i filamenti in maniera più accurata possibile. L'intento sarebbe stato quello di cogliere segni d'ingiallimento o marcescenza ma, altresì, le famose macchie biancastre citate dal Professor Lestrange poco prima, sintomo dell'attacco di un fungo. Una volta scovati i filamenti e rametti intaccati dal fungo - o comunque quelli visivamente non in salute - avrebbe puntato il catalizzatore con quanta più precisone possibile nel punto dove il filamento si congiungeva con lo stipite, ovvero il tronco centrale a sostegno, in modo da recidere solamente la parte vegetale intaccata senza coinvolgere il resto dell'Alga. Ricercando nuova concentrazione e focalizzandosi sull'obbiettivo, senza mai distogliere lo sguardo dal punto esatto che avrebbe desiderato colpire, si sarebbe adoperato a pronunciare la formula con tono chiaro e risoluto.
- Diffindo! -
Ovviamente avrebbe ripetuto quella stessa pratica per ogni filamento marcescente, fino a quando l'Algabranchia fosse risultata sana in ogni sua parte. Per mantenere una zona di lavoro ordinata, si sarebbe servito della stessa ciotola utilizzata per miscelare lo sterco di Drago - ormai totalmente vuota - per riporre le parti recise in modo che la postazione rimanesse pulita e gli scarti potessero poi essere buttati una volta terminata la prova. Non esistendo prodotti in grado di compiere una Disinfestazione efficace, Jared si sarebbe munito di sapienti pinzette e olio di gomito. L'idea sarebbe stata quella di reggere l'attrezzo nella mano destra, quella più capace tra le due, mentre la mancina avrebbe avuto l'ingrato compito di analizzare le foglie dell'Algabranchia alla ricerca delle piccole larve citate dal docente. L'importante sarebbe stato aguzzare la vista e sperare di individuarle in contrasto con il colore grigio-verde dell'Alga. Avrebbe scandagliato con precisione ogni singolo filamento alla ricerca di quei minuscoli esseri biancastri e, ogniqualvolta fosse riuscito a trovarne uno, sarebbe passato all'azione utilizzando la pinzetta e arpionandolo con decisione per riportarlo in superficie. Avrebbe placato la sua furia nei confronti delle larve solo dopo aver setacciato con cura ciascuna foglia dell'Algabranchia, tornando più di una volta su ciascuna di esse. Al temine di quella fase, se tutto fosse andato come previsto, gli ingrati parassiti avrebbero riempito la ciotola degli scarti assieme ai rametti e foglie recisi in precedenza. Per l'ultima e fondamentale fase, l'Esposizione, Jared si sarebbe nuovamente munito di catalizzatore. Come spiegato dall'Erbologo, infatti, l'Algabranchia avrebbe necessitato di quel passaggio, considerando che quest'ultimo sarebbe stato di vitale importanza perché l'Alga potesse crescere rigogliosa e in salute. Proprio per quel motivo, Jared avrebbe tentato di seguire alla lettera le indicazioni del docente, preparandosi a puntare il raggio dell'Incantesimo in maniera più diretta possibile verso l'Alga, in modo che quest'ultima potesse giovarne al massimo delle sue potenzialità. Dopo aver tratto un profondo respiro e aver rilassato i muscoli del collo, il francese si sarebbe avvicinato alla superficie dell'acqua, allineando la Bacchetta e portandola in asse con l'obbiettivo. Una volta aver trovato la giusta concentrazione ed essersi isolato mentalmente in maniera adeguata, avrebbe pronunciato quell'ultima formula in tono deciso, scandendo bene le parole.
- Lumos Solem! -
Avrebbe concluso, sperando di aver apportato all'Algabranchia la giusta dose di luce solare quotidiana e contando mentalmente sessanta secondi - e anche qualcuno di più, così, per sicurezza - prima di interrompere l'azione del fascio di luce, mantenendolo per tutta la sua durata proiettato unicamente sull'Alga. Comunque fosse andata la prova pratica, alla fine Jared avrebbe riposto lo sterco di Drago in eccesso - quello rimasto - nello stesso armadietto dove vi erano le scorte e si sarebbe sbarazzato degli scarti accumulati durante il Metodo Base di Cura, per poi tornare alla postazione e attendere il responso del docente in merito alle proprie amorevoli cure.
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