Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

La resa…dei conti

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view post Posted on 14/1/2024, 16:34
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Aveva diverse commissioni da svolgere quel sabato. Aveva messo la sua riluttanza da parte, sopratutto dopo aver appreso la notizia del possibile virus che poteva diffondersi da un momento all’altro , e aveva deciso di uscire. Avrebbe evitato volentieri di mettere il naso fuori dai cancelli; avrebbe evitato volentieri di mischiarsi tra la gente; avrebbe evitato volentieri di esporsi così, ma c’erano delle questioni che ne valevano della sua salute. E no, non si stava recando prima in farmacia. Si sarebbe recato in un secondo momento quando avrebbe sistemato prima la faccenda che più gli stava a cuore. Facendosi spazio tra la neve e la folla che riempiva le strade di Diagon Alley nonostante il freddo, si fermò davanti alla porta del serraglio stregato. Sperava di trovarla lì, affabile e sorridente con la clientela, ignara di quello che sarebbe successo di lì a poco; in caso contrario, avrebbe rifornito di cibo il suo Jean-Claude e se ne sarebbe andato, architettando un altro modo di parlarle.
Quell’enorme atto di coraggio gli era costato tutte le forze e mai si sarebbe immaginato di poter fare una cosa del genere ma il suo orgoglio era stato ferito e avrebbe in ogni modo tentato di rimarginarlo. Prese un lungo respiro prima di palesarsi all’interno del negozio.

-Buongiorno!- si annunció atono

Si diresse al bancone fingendo di interessarsi a qualcosa in particolare. Se la Acy fosse stata lì avrebbe visto il suo sguardo fisso su di lei. Maxime avrebbe tanto voluto allentare il colletto del maglione che portava per recuperare altro ossigeno, sentendosene mancare. Sorrise, di un sorriso di plastica mentre si sarebbe rivolto a lei

-Vorrei, per favore, un Bewitching pet premium, poi dell’erba gatta, e mi piacerebbe anche un cuscino nuovo, il mio gatto lo ha rovinato-

Sorrise, finto

-Mi piacerebbe sapere anche un’altra cosa, se possibile-

Inspirò dal naso facendo uscire l’ultima frase tutta d’un fiato

-Cosa c’è tra te e Maya Smith?-

Era fatta: lo aveva detto. Adesso attendeva di essere risucchiato dalla fossa che si era creata con le sue stesse mani. O uscirne definitivamente.
 
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view post Posted on 20/1/2024, 22:45
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Nuit de Serpentard

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Tremendo è l'abisso di Acheronte e inesorabile la sua discesa: perché chi vi precipita è legge che più non risalga

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Calma piatta.
Aveva iniziato a vivere alla giornata, dedicandosi il giusto tempo e dandosi i propri spazi. Il periodo turbolento che aveva sorpassato da poco l'aveva resa molto più schiva e poco incline al dialogo, non aveva più il desiderio di mostrarsi, di far capire alle persone cosa intendesse e il perché delle proprie azioni.
Aveva deciso di lasciar perdere proprio perché sicura che quasi nessuno avrebbe capito.
Meno fiato e meno problemi.
Gli allenamenti ultimi li aveva saltati e contava i giorni per poter ritornare in campo, sfogarsi e lasciare che l'aria si prendesse tutto restituendole la tranquillità, la sua relazione con Maya procedeva bene e nemmeno lei sapeva qualificare il grado che le legava. Erano ancora in quella fase di stallo oppure era cambiato qualcosa?
La chioma lucida e corvina raccolta in una coda alta e gli occhi verdi contornati dal mascara nero distendevano la forma contratta del viso, da un po' di tempo, ogni qualvolta sentisse la campanellina dell'ingresso in negozio, si preparava a chiudere i conti con i pensieri per il tempo necessario al servizio, mostrarsi sempre contenta nel suo lavoro era la chiave per non incorrere nell'ira di Morgana (già sufficientemente messa alla prova) e permettere ad ogni cliente di trovare un momento di calma dalla vita frenetica quotidiana.
Si era lasciata cullare dal suono delle gabbie e dai movimenti di Mors sul bancone sgombro, la civetta nonostante serbasse ancora del rancore verso alcuni dei suo ex amici pennuti decideva sempre di recarsi insieme alla Serpeverde al Serraglio, preferendo la quiete del negozio al baccano della Gufaia.
Tanto per la creatura era facile ignorare i problemi a differenza della padroncina.
Aveva appena finito di infastidire l'animale tirandole leggermente le piume sul capo quando -attraverso il suono classico- venne annunciata l'entrata di un cliente. Si sarebbe messa in posizione perfettamente eretta poggiandole le mani eleganti, con le unghie smaltate, sul bancone d'ebano.
"Buongiorno a te, sono Ècate come posso aiutarti?" avrebbe trillato entusiasta che un po' di movimento le facesse passare il turno del sabato mattina più velocemente possibile. Si sarebbe sentita osservata, più del solito ma non ne avrebbe posto troppo l'attenzione essendoci abituata. I suoi occhi leggermente a mandorla, in contrasto con la pelle chiara e i capelli di pece, venivano esaltati immediatamente e ne era consapevole anche da sola che potessero mettere lievemente in soggezione le persone. Avrebbe atteso che il ragazzo parlasse e nel mentre abile avrebbe fatto scivolare una copia verde del Catalogo sul bancone scuro, non lo conosceva di persona l'aveva intravisto al campo e durante le partite ma scambi diretti con il Corvonero non ne aveva mai avuti, non che le interessassero al momento.
"Assolutamente si, ti recupero tutto subito. Dammi un secondo e arrivo. Anzi... vuoi venire insieme a me a visionare i cuscini? Hai preferenze di colore?"
Annuendo alla richiesta avrebbe esaudito i desideri del giovane facendo il giro del bancone e recandosi intanto nella zona adibita ai felini per recuperare un vasetto di Erba Gatta, dipoi sarebbe tornata verso il bancone e poco prima di effettuare il giro e ritornare dietro di esso avrebbe alzato il braccio sullo scaffale, che riempiva la parete dietro il nido di Dalì, e avrebbe recuperato un sacchetto di Bewitching Pet Premium, poggiando tutto sul legno scuro avrebbe fatto segno al ragazzo di seguirla lungo la corsia di sinistra per scegliere un cuscino grande abbastanza per il suo gatto e del colore che il bronzo-blu preferiva.
"Eccoci qua, allora purtroppo con la tua spesa non arriviamo a 10 Galeoni, ma se vuoi aggiungere qualcos'altro che pensi ti possa servire potrai accedere alla nostra Offerta Mensile che per il mese di Gennaio corrisponde a una Volpe! Rimango a disposizione, se questo invece è tutto quello che desideri sono 2 Galeoni e 8 Falci".
Avrebbe atteso i galeoni necessari e caricato l'acquisto in cassa, dipoi avrebbe guardato il ragazzo che le si era rivolto nuovamente e non per un saluto, avrebbe annuito in sua direzione facendogli capire che potesse parlare.
Maya.
Qualcuno le aveva viste, e quel qualcuno era davanti a lei, questa era l'unica spiegazione possibile che Ècate potesse darsi. Con la solita faccia imperturbabile avrebbe continuato a mantenere lo sguardo di giada su quello del ragazzo e dischiuse le labbra avrebbe parlato. "Niente. Cosa c'è tra me e Maya Smith? Niente." Non aveva mentito, non c'era davvero niente, o almeno niente che Acy volesse, si era dichiarata a lei e non aveva capito se anche la rosso-oro ricambiasse i suoi sentimenti, avevano sempre avuto un rapporto a senso unico: di non sopportazione totale e poi era successo.
L'inevitabile.
"Parli per cognizione di causa? Cosa sai?" Il tono di voce normale e l'espressione sempre controllata.
Il suono delle gabbie cessato e Mors probabilmente aveva capito da sola che non fosse il caso di bubulare perché non vi fu un fiato in tutto il negozio.

Edited by Ècate Acy - 5/2/2024, 13:25
 
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view post Posted on 24/1/2024, 18:20
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Nonostante lo sguardo imperterrito del Corvonero su di lei, la Acy sembrava non accorgersene o, se lo aveva notato, aveva fatto di tutto per mostrare totale indifferenza. Maxime continuava a guardarla e a domandarsi cosa potesse avere di così attrattivo. Forse la misteriosità, forse l’aura della bella e dannata che caratterizzava i verde-argento, quasi tutti, a suo avviso. Non lo sapeva eppure quella ragazza che lo aveva accolto come avrebbe accolto chiunque rappresentava il suo ostacolo primordiale allo sbocciare del suo rapporto con Maya. O almeno era così che la vedeva lui. Si scosse dai pensieri, sobbalzando, quando la ragazza gli chiese di che colore volesse il cuscino nuovo per Jean-Claude e lui, senza neanche rifletterci tanto rispose un anonimo -Blu, grazie- seguendola nel reparto apposito. Senza farsi notare la osservava: la squadrava da capo a piedi, guardava il suo modo di gesticolare, le mani curate, il viso dolce di chi la spire pronte ad avvolgerti; non riusciva a capire cosa avesse lei che lui non aveva. Poi, mentre scuoteva la testa rifiutando l’offerta mensile perché l’unico scopo della sua visita era ben altro, gli uscì la frase, quella frase. Una domanda a cui avrebbe potuto rispondere solo la diretta interessata e che Maxime era stanco di portarsi dietro ogni giorno. Lei lo guardò con sguardo fermo e il Corvonero per poco non trasalì, tradendo il suo repentino pentimento per quello slancio di coraggio.
‘Niente’
Una parola che voleva dire tutto. Una risposta che non significava assolutamente nulla. Maxime non si trattenne dall’alzare un sopracciglio non appena depositò il denaro sul bancone. Sentì un moto di rabbia e frustrazione iniziare a montare dentro di lui, insoddisfatto della risposta appena ricevuta

-Non sembrava ‘niente’ al fine partita tra le nostre squadre. Per ‘niente’ hai inveito contro di lei?-

Era più forte di lui: necessitava delle risposte e sicuramente quella di prima non sarebbe rientrata tra le sue opzioni. La cosa più irritabile di tutta la faccenda restava lo sguardo glaciale con cui la ragazza continuava a fissarlo minando, senza saperlo, la sua pazienza. Maya Smith rappresentava l’unico affetto che Maxime custodiva con estrema gelosia; rappresentava tutte le emozioni messe insieme e non sopportava l’idea di potersi vedere scivolare via la sua persona da un qualcuno che la considerava un ‘niente’. La sua mascella si contrasse senza controllo ma si impose di restare calmo e di pensare a un qualcosa di incisivo. Ricambió il suo stesso sguardo sperando di farle cogliere il proprio risentimento

-So quanto basta per arrivare a conclusioni certe. Maya e’ la persona più importante che ho e per me è molto più di un ‘niente’, quindi, se l’unica cosa che puoi offrirle è questo,ti converrebbe lasciarla andare e farle vivere qualcosa che si merita davvero dato che io, a differenza tua, posso darglielo-

Abbassó lo sguardo, misto tra il contrariato e il triste, accettando forse che il problema tra lui e Maya non fosse la ragazza lì presente

-Lei ancora non ci è arrivata perché.. -

Era tentato di dirle tutto ma si trattenne. La sfera personale di Maya era più importante di un suo attacco di rabbia.

-Il perché me lo dovresti dire tu, no?-

Voleva ancora vederci meglio e capire se valesse la pena combattere se stesso e gli altri per lei. Non accettava l’idea di potersi fare da parte ma per amore di Maya lo avrebbe fatto, soffrendo per chissà ancora quanto tempo.
 
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