Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Toc toc... Surprise!, È.A

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view post Posted on 20/11/2023, 18:04
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Quel sabato mattina si era ritrovata a vagare per la sua stanza come un'anima in pena alla ricerca di qualcosa da fare, di sonno non ne aveva, non aveva voglia di disturbare qualche suo amico o amica solo per farsi passare la noia e di uscire dai cancelli per andare a Hogsmeade, con la fitta nebbia che quel giorno la circondava, non se n'è parlava neanche. Visto le basse temperature, aveva indossato un paio di calze nere, un maxi maglione rosso ed aveva accompagnato il tutto con i suoi adorati stivali alti, neri e con tacco basso. «Basta, esco. Non riesco a stare chiusa in questa camera, mi inventerò qualcosa per strada» esclamò nel mentre lasciava qualche chicco di mangime nell'habitat della sua puffola pigmea. «Bob, il tuo mangime è quasi finito.. dovrei andare a ricomprarlo al Serraglio» quella poteva considerarsi una scusa per andare a Londra e passare in quel negozio ad infastidire, anche se solo per qualche secondo, l'irascibile figura dell'ex Caposcuola di Serpeverde? Certo che lo era.
Una volta sistemata i capelli ed infilato il mantello e la sciarpa rosso-oro, uscì dal dormitorio per recarsi direttamente verso l'uscita della sala comune. Passò per la stanza talmente velocemente da sembrare quasi un fantasma agli occhi di un ragazzino che sicuramente, a causa dello spavento preso, non avrebbe dimenticato il suo viso per molto tempo; una volta fatte le sue scuse, continuò comunque la sua camminata non rimanendo lì come una scema a tranquillizzarlo per una cosa così banale, infondo era abbastanza grande da poter intuire che avesse altri impegni in programma.
Dopo qualche minuto a percorrere i lunghi corridoi di Hogwarts, uscì finalmente da quelle mura e superò poi anche i cancelli immersi nella folta nebbia «Si, oggi fa' proprio freddo» borbottò infreddolita, si concentrò poi sulla sua destinazione e con un sonoro "Crack" si smaterializzò apparendo secondi dopo a Londra, precisamente nel vicolo accanto al Serraglio Stregato (in quel momento privo di gente). Ravvivandosi i capelli con l'aiuto delle mano, non poté non chiedersi se alla verde-argento avrebbe fatto piacere vederla lì dopo quei mesi in cui, mentre Maya era rimasta a scuola per le vacanze estive, Ècate era tornata invece a casa sua. Che reazione doveva aspettarsi dalla diciassettenne? Che fosse sorpresa? Infastidita o forse scocciata? La Serpeverde era, ed era sempre stata, dannatamente imprevedibile.. proprio una delle cose che l'avevano attratta a lei mesi prima.
Senza pensarci ulteriormente, camminò fino all'entrata del negozio e, una volta superata la porta con il suo scampanellio, se la chiuse alle spalle venendo subito avvolta dal calore di quel negozio. Nel mentre si incamminava verso il bancone, oltre alla temperatura piacevole del Serraglio, ad accoglierla vi furono anche i vari versi di animali che allegri cinguettavano e saltellavano nelle proprie gabbiette; la Grifondoro guardò verso il bancone e si rivolse alla ragazza che -fin da quella stessa mattina- aveva occupato i suoi pensieri: «Buongiorno, Miss Acy. Lieta di vederti dopo tutta l'estate, come stai?» chiese sorridente e con tranquillità. Infondo non si era nemmeno resa conto che fossero passati dei mesi dal loro ultimo incontro, in qualche modo -ogni volta che in quel periodo aveva aperto bocca- aveva sempre percepito la sua vicinanza e la sua presenza sulle proprie labbra: una sensazione davvero strana da spiegare a parole e motivo per cui sarebbe rimasto solo un suo privato pensiero.
«Sono qui per comprare un sacchetto di Bewitching pet base e un cuscino per la mia puffola, sai se sia possibile avere di colorazione viola? Puoi aiutarmi tu o ti disturbo?» curiosa ma gentile come sempre, attese di avere una risposta dall'ex Caposcuola verde-argento, con i pensieri -se possibile- ancora più confusi.
L'origine del suo caos? per lei era la Acy.
 
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view post Posted on 26/11/2023, 17:33
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Nuit de Serpentard

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Tremendo è l'abisso di Acheronte e inesorabile la sua discesa: perché chi vi precipita è legge che più non risalga

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Avrebbe voluto qualcuno al proprio fianco?
Si sarebbe mai vista come i propri genitori in futuro? Accompagnata e sostenuta da qualcuno nella vita.
L'invidualismo aveva preso sempre più piede nella vita della giovane garantendole una sorta di sicurezza, nessuno le avrebbe più fatto del male (o almeno l'avrebbe permesso di meno) e nessuno l'avrebbe abbandonata. Erano bastati Lia e Xavier a lasciarla da sola, a cercare di sotterrarle l'ego che l'aveva sempre contraddistinta riuscendo solo ad allontanarla sempre più da loro.
Li avrebbe sempre difesi, a spese proprie, ma non vi era contemplato il perdono.
Aveva lasciato, al compimento dei propri diciassette anni, tutta quella spensieratezza che aveva condiviso nei primi anni di scuola, aveva lasciato la bontà da parte continuando a percorrere una strada solitaria, più che altro oscura e che l'avrebbe portata alla realizzazione di sé.
Per dare una parvenza di tranquillità aveva finto, si era circondata nuovamente di persone, meno rispetto a prima e aveva chiuso i rapporti tossici. Aveva continuato a frequentare gli stessi luoghi di prima ma con gli occhi ombrati e desiderosi di vendetta.
Sarebbe arrivata anche quella.
Il maglione nero a coprirle la camicetta bianca e la gonnellina di raso nera a fasciarle la parte bassa del corpo donandole un aria più sbarazzina del solito. Aveva portato il cerchiello dello stesso colore dei capelli leggermente indietro rispetto alla posizione precedente proprio nel momento in cui la porta del negozio fu aperta. Spostandosi le ciocche indietro avrebbe sollevato lo sguardo prima di ghignare leggermente vedendo quella chioma castana varcare la soglia del Serraglio.
"Le tirerei i capelli se potessi."
Per nascondere il pensiero malizioso e fugace avrebbe parlato salutando la cliente e dissimulando quanto la trovasse bella.
"Buongiorno a te Smith, stavo bene anche prima devo dire... ma immagino di esserti mancata se dici questo. Tu come stai?"
Non l'aveva più vista, da quando aveva deciso di affrontare il discorso con i propri genitori e dire loro che era aveva capito i suoi interessi amorosi, era tornata a casa anche per quello. Per affrontare gli scheletri nell'armadio e raccontare loro della sua natura e delle preferenze che aveva capito di avere. Maya era stata un fantasma presente senza essere citata.
Avrebbe fatto scivolare abilmente una copia verde del Catalogo sul bancone scuro permettendo alla Grifondoro di visionare mentre Acy studiava fin troppo le labbra rosso fragola della studentessa. Avrebbe voluto farle sue ancora una volta ma era passato troppo tempo e Morgana si trovava al di là della parete. Si sarebbe tenuta professionale per servire la Capitana al meglio possibile mentre lo sguardo scivolava sulle curve fasciate dal maxi maglione di un colore fastidioso agli occhi della verde-argento.
Mordendosi leggermente le labbra e stringendo gli occhi si sarebbe imposta di tornare neutrale, "cosa posso fare per te? Avevi bisogno di qualcosa in particolare oppure desideri una mano?" Si sarebbe resa disponibile per poi sentire la risposta di Smith e annuire sapiente.
"Assolutamente si! Vado a recuperarteli subito attendi un secondo per favore" facendo abilmente il giro del bancone -e leggermente svolazzare la gonna- si sarebbe diretta verso l'angolo destro e sul primo scaffale, facendo non poca fatica per la sua altezza, avrebbe preso una confezione del Bewitching Pet Base, dipoi cambiando zona e dirigendosi verso gli animaletti da compagnia differenti dai volatili avrebbe cercato un cuscino viola piccolo che potesse fare al caso di Maya per poi tornare verso la cassa e poggiare tutto sul legno color ebano.
"Eccoci qua, un cuscino viola e un sacchetto di Bewitching Pet Base...serve altro? Altrimenti sono 2 Galeoni e 9 Falci" sorridendo in direzione della studentessa avrebbe atteso per poi registrare gli acquisti.
Terminato quello si sarebbe sporta verso il bancone poggiando entrambi i gomiti sulla superficie e guardandola con gli occhi verdi semichiusi avrebbe calcolato bene il tono di voce "Mi saluti bene ora? Oppure faccio da sola?"
Maya non aveva importanza per lei, non aveva ritenuto di vitale importanza avvisarla dei propri spostamenti estivi ma le era mancata quello si.
Non l'avrebbe ammesso mai.
 
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view post Posted on 27/11/2023, 19:48
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La risposta di Ècate non tardò ad arrivare, la sua voce infatti le arrivò forte e chiara e con quella punta di presunzione che in lei aveva sempre trovato estremamente seducente. Le rivolse un sorriso nel mentre il suo sguardo lentamente risaliva il suo corpo soffermandosi sulla gonna e su quel maglioncino che le fasciavano perfettamente il corpo senza risultare volgari «Mai affermato il contrario, Acy. Per me la tua sola presenza riempie un'intera stanza, o forse è solo il grande ego» la prese in giro bonariamente facendo successivamente qualche passo avanti per avvicinarsi al bancone «Io sto molto bene, tu ringrazio per l'interessamento. Volevo cogliere l'occasione anche per complimentarmi per la vostra vittoria contro Tassorosso, immagino che la vostra Capitana sia molto orgogliosa di voi» commentò serena e senza alcuna invidia; la squadra di Serpeverde era forte, forse quasi imbattibile, e -per quel che valeva il suo pensiero- meritava la stima dei suoi tifosi e non.
Riferì alla verde-argento la merce che voleva acquistare e una volta essere stata informata della presenza di ciò che voleva, annuì guardandola andare via -evitando stupidamente di domandarsi il perché il suo sguardo fosse caduto proprio sulla gonna svolazzante della Acy- ed attese pazientemente il suo ritorno al bancone. L'effetto che quella semplice ma sensuale ragazza le faceva era assurdo: Ècate era stata la prima donna che aveva desiderato, la prima su cui aveva bramato passare le mani sfiorando ogni centimetro della sua pelle e la prima a cui avrebbe volontariamente strappato i vestiti di dosso; Ècate Acy rimaneva il suo sogno più segreto e proibito.
Una volta che ella fu tornata con tutti gli oggetti richiesti le fu inevitabile rivolgerle un sorriso colmo di riconoscenza «Tutto ciò che cercavo è proprio qui, ti ringrazio!» naturalmente in quella frase, anche se in maniera implicita, si era riferita anche a lei. Con un sorrisetto in volto tirò fuori dalla borsa i due Galeoni e le nove falci e le allungò in direzione dell'ex Caposcuola di Serpeverde «Ecco a te, Miss Acydella.. e grazie per la tua rara gentilezza» sorrise divertita per poi osservarla sporsi sullo scuro bancone in sua direzione. Si avvicinò anche lei alla ragazza e, posando il gomito sinistro sulla superficie del bancone, le prese delicatamente il mento fra le dita «Mi stai provocando per caso?... Intendi davvero fare da sola, Ècate?» chiese con tono più basso e soffiando sensualmente -e di proposito- il suo nome al dì sopra delle sue labbra «Beh fallo, ti sfido» una volta terminato di parlare, con aria di sfida rimase in quella posizione e attese con curiosità la reazione della Serpeverde.



“E troverai la dolcezza inquieta
Nel mezzo di un cuore deserto
Tra mille fiori annegati.”

 
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