Le aveva portate al Serraglio,
quelle rose bianche, certa che in propria assenza avrebbe potuto contare sull’Aiutante per scampare alla dipartita cui sarebbero inevitabilmente andate incontro se le avesse lasciate al numero venti in balia degli artigli di Sgàile e Dalì. Il primo, in tutta la lunga e informe massa di pelo striato di rosso che lo contraddistingueva, sonnecchiava rumorosamente sulla poltrona che Morgana sembrava non avere mai diritto di occupare e il volatile, come sempre, aveva occupato il grande Nido a Lacrima sospeso sul bancone per scrutare dall’alto, con i suoi grandi occhi giallognoli, ogni cliente in ingresso.
Di tanto in tanto, con il respiro del felino a farsi più pesante, l’Augurey le aveva rivolto un'occhiata di traverso come a chiederle d’interrompere quella che per il suo udito doveva essere una tortura ed era trascorsa così, la prima parte della mattinata: con la Babbanologa poggiata alla superficie in ebano e intenta a trascinare lo sguardo sull’attaccatura di ognuno dei petali che le erano stati recapitati a casa in attesa di vederli cadere – di vederli piangere cremisi sul loro sfondo pallido –, l’indifferenza del Maine Coon e l’aria giudicante del pennuto... non più dovuta al fatto che avesse concesso al suo coinquilino animale di minare il silenzio di cui voleva evidentemente bearsi ma ai pensieri che la conosceva a sufficienza da riuscire a leggerle tra i lineamenti.
Era un continuo perdersi nel nulla, Morgana, in quel periodo. Un
nulla fatto di cicatrici sulla schiena e Howlite rubata, di confessioni – non troppe – ansimate quasi senza fiato e quelli che sarebbero dovuti essere rimpianti ma si mascheravano abilmente da inni alla libertà, di odio – verso se stessi e verso l’altro – e di tristezza. Di pensieri, troppi, e di baci, non abbastanza.
Di caducità, molta, inevitabile, e di consapevolezza, poca.
Il trillo della campanella appesa all’ingresso le aveva attraversato i timpani come un eco, era stato il gatto a permetterle davvero di accorgersi del più grande dei Fedoryen a pochi passi dal bancone: v’era balzato sopra rischiando di far cadere il vaso a mosaico raffigurante alcune costellazioni.
Una in particolare.«Gluais! - Mormorò in gaelico per far scendere l’animale e potersi dedicare allo studente senza impicci. -
Caledon, benvenuto.» Nascondere la mezza curva delle labbra con cui si trovò ad accoglierlo sarebbe stato impossibile (ancora non sapeva che da lì a una settimana le avrebbe fatto venir voglia di aizzargli contro tutte le creature dell’emporio): c’era qualcosa, in Caledon Fedoryen, sicuramente legato al ruolo che lei aveva avuto nel trasporto di sua madre in travaglio, che le aveva sempre fatto credere di poter essere
qualcuno, per lui.
Di volerlo essere anche in silenzio, anche nell’ombra. Come quando gli aveva regalato le Bolle Bollenti da Mielandia.
La richiesta del Corvonero fu precisa e la Proprietaria, annuendo, superò il bancone e gli fece cenno di seguirla verso le voliere, Morgana sapeva perfettamente quale Gufo Reale avrebbe fatto al caso suo… lo stesso di cui era solita servirsi di tanto in tanto, che nessuno aveva mai considerato di adottare e che forse, per il rapporto instaurato con la strega, aveva cominciato a rendersi inavvicinabile per evitarlo. Quel giorno, però, non glielo avrebbe permesso.
«Valle del fiume Rhumel, Algeria. Un maschio, apertura alare di circa un metro e ottanta. - Gli indicò un esemplare maschio all’interno di una Voliera Prestige, alto circa settanta centimetri e col piumaggio più tendente al nero che al solito bruno; gli occhi, particolarmente aranciati, erano sormontati da due ciuffi di piume severi. -
È qui da prima che prendessi in gestione il Serraglio Stregato, non mi ha mai delusa e sono certa che non lo farà con te. - Più una raccomandazione al volatile che una promessa al ragazzo.
Con un rapido gesto della nove pollici appellò, poi, una delle copie del
Catalogo sistemate sul bancone e la allungò in sua direzione. -
La sua adozione costa 13 galeoni. - Lo informò prima di metterlo al corrente di tutte le promozioni attive. -
Sappi che acquistando un habitat e almeno una confezione di cibo potrai, grazie all'offerta Genitore Responsabile, scegliere un omaggio dal valore massimo di 6 galeoni dalla sezione Giochi e Vestiti e che con una spesa di almeno 10 galeoni verrai inserito nella lista dei clienti che potranno accedere all'Offerta Mensile nei primi dieci giorni di dicembre. C’è proprio una Voliera Prestige in palio, questo mese! - Avrebbe potuto riscattarla a metà prezzo da lì a qualche settimana, se nel frattempo avesse avuto un altro posto in cui sistemare in sicurezza l’animale. -
È la tua prima adozione, giusto?» Gli spettava un buono da Mielandia, nel caso.
Quindi aprì la sistemazione del gufo per permettergli di zompettare fuori e avvicinarsi a Caledon, cosa che fece dopo aver chiesto conferma con uno sguardo alla Babbanologa e aver ricevuto un perentorio cenno del capo. Non un permesso, una richiesta.