"Ma per tutti i beverini la finiamo di fare chiasso?" truce si sarebbe rivolta a voce alta verso l'angolo che più mal sopportava sicura che non vi fosse nessuno in negozio mentre nel Retrobottega cercava di sistemare tutto il rifornimento per la settimana.
"Perchè è sempre tutto così in alto? Ci tengono proprio a farmi ammettere di essere bassa. Bhe non lo ammetterò mai anche se l'ho appena ammesso, oh che fastidio."In punta di piedi Ècate ci aveva provato a spingere quella confezione di cibo sullo scaffale sul Retro, non c'era nessun'altro nei paraggi e la sua bassezza la portava a richiedere a Morgana uno sgabello. Non le importava il colore, la forma o la comodità, le bastava uno sgabello per sentirsi finalmente all'altezza.
Finiscila."Gufaccio guarda che ti sento anche da qui dietro. Vuoi che venga davanti? Vediamo?" l'oscillare delle gabbie che sbattevano tra di loro le stava dando sui nervi, sembrava che i volatili stessero dando una festa
senza averla invitata per giunta.
Spinta anche la confezione di Bewitching Pet Premium infondo allo scaffale si era ripulita le mani sbattendole appena e producendo un rumore sordo, poi aveva preso a riordinare le targhette dietro al bancone accucciatasi al di sotto e nascondendosi alla vista di chiunque. Ogni tanto la mano destra ritornava verso l'alto per prendere un collare e una targhetta da sistemare nella confezione corretta, ma nonostante questo nessuno avrebbe mai potuto dire che Ècate si trovava lì sotto. I pensieri nel mentre vagavano passando da un leggerissimo
"devo prendere i dolcetti per la mamma dopo" ad un ben più complesso
"devo iniziare a studiare per i M.A.G.O?" per terminare poi con un
"chissà Leithal dove si è cacciato. Cazzo e se Mors dispettosa se l'è mangiato? Nahh, se non è cibo di prima scelta figurati".
Dalla scomparsa di Lia Almarok aveva dovuto abituarsi ad Ècate come padrona e lo faceva dormendo tutto il giorno appisolato al suo letto.
Menefreghista.Aveva appena terminato di sistemare le targhette e si era nuovamente recata sul retro per prendere qualche cuscino e qualche spazzola per rifornire gli appositi spazi e regalare alla docente un attimo di respiro in più, neanche il tempo di tornare indietro che il campanellino posto sulla porta d'ingresso suonò mettendole pressa.
Avrebbe sistemato in seguito, una brevissima occhiata al materiale e avrebbe urlato leggermente un
"Arrivo" composto ed elegante per far intendere alla cliente che l'aveva sentita e che si stava dirigendo immediatamente da lei. Senza perdere tempo avrebbe svoltato l'angolo che collegava al bancone e lisciandosi gli abiti si sarebbe palesata sorridendo di riflesso.
Il sorriso poi si sarebbe allargato maggiormente notando la presenza di qualcuno di conosciuto, ma avrebbe cercato di darlo a vedere per poco ritornando subito professionale.
"Sabato lontana da Hogwarts eh, buongiorno Megan! Come stai? Oh ciao Kayla" memore di qualche settimana prima e dell'arrivo della Corvonero in negozio le venne spontaneo parlarle così, e soprattutto salutare anche la gattina entrata con lei. La conoscenza era quella che era e Acy non aveva intenzione di spingersi troppo in là, stava bene così.
"Ti sei dimenticata di esserci uscita?""Tecnicamente ci siamo incontrate.Avrebbe ascoltato le sue richieste mentre abilmente faceva scivolare sul bancone scuro una copia verde del
Catalogo per poi girarsi verso i volatili e sollevare gli occhi al cielo, certo Mors gli aveva resi più tollerabili ma venivano tutti per loro? Nei suoi turni poi?
"Certo certo, seguimi pure. Facciamo così, vediamo prima le Civette delle Nevi e se preferisci altro oppure non troviamo quella corretta ti mostro le altre scelte in negozio. Ti va? Poi pensiamo al gatto" avrebbe atteso una risposta prima di staccarsi dal bancone e fare il giro di esso per dirigersi a destra.
"Vieni pure con me, preferenza come al solito sul carattere e sull'età?" facendosi spazio in mezzo agli scaffali in legno l'avrebbe guidata fino alla zona civette e in particolare indirizzata verso quelle che come Mors avevano il manto bianco.
"C'è lui, siamo sui nove anni. Estremamente emotivo e attento a tutto ciò che lo circonda. Curioso, spigliato e fedele. Se trova degli amici validi. Sembra ascoltare ogni cosa lo circondi e sospetto che sia un ottimo consigliere, silenzioso chiaramente" Avrebbe spostato lo sguardo a sinistra verso una civetta maschio da piume color latte sporcate dalle caratteristiche macchioline e dagli enormi occhi arancioni che sembravano scrutare l'ambiente circostante e ancor di più la strega sotto di lui.
"Lei, quattro anni, territoriale, parecchio direi ma particolarmente devota. Magari qualche volta ti toccherà aiutarla nella convivenza con gli altri Gufi in Gufaia ma nulla che qualche biscottino, o la tua compagnia non possano sistemare." Con il dito, attenta a non farsi beccare avrebbe indicato quella che a suo dire era la perfetta sorella della sua Mors.
Due stronze.Il terzo di anni tredici invece sarebbe stato più semplice,
"lui, forse considerato vecchio, una civetta maschio piuttosto schiva ma a tratti dolce, qualche volta sembra essere socievole -per quanto la sua razza aberri questa caratteristica- e affettuoso."Sarebbe passata a presentargli la provenienza di quei tre animali, le uniche civette delle nevi presenti in negozio in quel momento.
"Il signorino proviene dalla città ghiacciata di Fort Erie, in Canada, la seconda è nativa di Ojmjakon, una città in Siberia che ancora mi chiedo come abbia fatto a pronunciare, mentre invece la terza proviene da Sitka, Alaska."Avrebbe iniziato a girare sul posto cercando qualcosa da fare per permettere alla Corvonero di dedicare il giusto tempo alla sua scelta, una volta chiamata sarebbe tornata alla carica per capire se avesse trovato il suo compagno oppure avrebbe dovuto illustrarle altro.
Se Megan avesse fatto attenzione avrebbe visto il primo osservarla incuriosito sporgendosi abbastanza sulla gabbia tanto da ruzzolare quasi giù dal piccolo trespolo montato al suo interno (forse per ricercare coccole). La seconda invece avrebbe continuato a pulirsi le piume indisturbata come se la bronzo-blu non fosse dinnanzi a lei e il terzo invece, con un occhietto aperto l'avrebbe seguita nello studio permettendosi di spalancare il becco e quasi chiamarla in sua direzione con il verso caratteristico.