Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Smells like teen spirit, Privata

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Evey
view post Posted on 14/11/2013, 05:17 by: Evey
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«Jenny would dance with her ghosts».

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Rimase a lungo in silenzio, osservandolo senza dire una parola. Scelse di ignorare la battuta sul semplice professore di Occlumanzia; erano andati ben oltre. La sua attenzione era andata ad una frase in particolare. Non farei più del male a nessuno.
A chi altro aveva fatto del male, oltre a Sam? A nessuno, che Evey sapesse.
Un ultimo passo. Fu distante da lui non più di cinque centimetri.
Allungò con delicatezza la mano su quella di lui, poggiata sul pastrano, lasciando che le dita la carezzassero un momento prima di stringerla. Osservò quell'intreccio qualche istante prima di alzare lo sguardo su di lui. Jelonek sapeva che Evey non avrebbe fatto nulla di tutto ciò; se lui affondava, sarebbe affondata anche lei. Quale storia sulla faccia della terra sarebbe stata tanto credibile da condannare lui solamente? Come avrebbe fatto Evey a sapere ciò che Jelonek aveva in mente di fare? Aveva finto di essere sua alleata e dunque lo aveva denunciato per guadagnarsi il rispetto della Presidenza?
Una cosa tipica di lei, certo.
- No, non è vero. - disse piano, lo sguardo di nuovo basso sulle cicatrici del dorso della mano di Jelonek. Come poteva essere giusto?
(Eccola, quella cosa stupida. Offusca di nuovo il tuo giudizio.)
E allora?
Non sarebbe stato giusto. Non se volevano la stessa cosa; e anche se non riusciva a non pensare che Jelonek avesse qualcos'altro in mente, Evey sapeva che sarebbe stata la cosa giusta accompagnarlo al Cimitero, non era a lei che doveva pensare, in gioco c'era molto più di questo.
Il pollice percorse con delicatezza il dorso della sua mano, mentre Evey preparava la domanda successiva. Non poteva farne a meno, sentiva come se il gioco della Foresta fosse ricominciato, come se non riuscisse a fare altro che domandare e indagare, anche se non avrebbe voluto.
Era così bello quando non si aveva nulla da chiedere...
- A chi hai fatto del male? - domandò, alzando di nuovo lo sguardo su di lui.
Se il Ministero, o i Ministeri, avessero preso a rinchiudere e torturare atrocemente tutti coloro che baravano al gioco, luoghi come casinò e club del poker sarebbero stati leggende già da generazioni. Evey poteva solo avere una vaga idea di ciò per cui davvero Jelonek era stato rinchiuso, e tutte le ipotesi erano ben distanti da quello che lui le aveva raccontato su quella barca.
(Come faccio a fidarmi di te?)
La stretta sulla sua mano aumentò, così come aumentò il battito nel petto, come se sapesse che la cosa giusta da fare era quella che lui stesso le aveva indicato: imboccare quel corridoio e non guardarsi indietro.
Ma Evey non voleva farlo. Voleva rimanere lì ad ascoltare la risposta che le avrebbe dato questa volta; se pensava che si sarebbe impressionata, che sarebbe fuggita a gambe levate o che l'avrebbe guardato con disgusto, si sbagliava. Avrebbe fatto tutto questo se, per la seconda volta, sarebbe stata costretta ad ascoltare una storia falsa.
Una seconda opportunità.
 
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