Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Smells like teen spirit, Privata

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Evey
view post Posted on 14/11/2013, 03:20 by: Evey
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«Jenny would dance with her ghosts».

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Non distolse lo sguardo, nemmeno per un secondo. Sembravano passati decenni da quando lui le aveva spiaccicato la crema sulla testa, da quando lei aveva emesso quelle bollicine traditrici. I Tre Manici, il Lago, la Foresta Proibita, nulla di tutto quello era mai stato più lontano. Era come se si trovassero sulla superficie ghiacciata di un fiume, con nient'altro che freddo e neve intorno a loro, ed Evey non aveva voglia di preoccuparsi di questo.
Guardò Jelonek senza battere ciglio, non potendo fare a meno di notare che non aveva risposto alla sua domanda.
(Come faccio a fidarmi di te?)
La Mangiamorte lo voleva in quel Cimitero. Lo voleva con i suoi insegnamenti, voleva che lui rafforzasse le schiere delle maschere d'argento. Era giusto che nessuno di loro venisse colto impreparato. Era giusto giocare ad armi pari.
Evey non voleva essere uno strumento. Non voleva essere manipolata e usata, non voleva continuare ad avere quei dubbi e volerli sopprimere a causa di qualcosa di estremamente stupido, che poteva essere stato creato apposta per offuscare il suo giudizio.
Avanzò un passo verso di lui, senza staccare gli occhi dai suoi.
- Tu sai esattamente chi siano loro. Ognuno di loro, nonostante il tuo discutibile senso dell'orientamento e il tuo discutibile... tutto il resto. -
(Ammettendo che anche quello sia attendibile).
Evey ne era certa. Jelonek poteva essere assolutamente carente nella scelta delle parole, di sicuro pessimo in quella dei vestiti non appariscenti, un teatrante mediocre (forse). Ma di certo sapeva il nome di ciascuno dei Mangiamorte che aveva incontrato. Ne ricordava il volto, come se avesse scattato una fotografia da consultare qualora ne avesse voglia.
(Ma non sei andato da loro. Sei qui ad innervosire me).
Stava facendo con loro lo stesso gioco? Oppure lei era stata portata sul Lago Nero per una ragione diversa? Qualcosa che avesse a che fare, per esempio, con il loro primo incontro, nell'Ufficio della Preside? Impossibile cancellare dalla mente lo sguardo della Preside. Non l'aveva mai vista così... infuriata.
Evey non sentiva di avere nulla di particolare, a parte lo scopo, rispetto a tanti altri a cui Jelonek si sarebbe potuto rivolgere. Era una studentessa penosa ed una duellante altrettanto inadatta; perchè prendersi tanto disturbo con lei quando avrebbe potuto puntare più in alto?
Avanzò di un altro passo.
- Per quale motivo, allora? - domandò, abbassando il tono di voce e inclinando appena la testa, continuando ad analizzare il suo volto.
Era stato bello cullarsi nell'illusione, pettinare Zeboim. Ora, però, sentiva che i pensieri che l'assillavano prima di addormentarsi si affacciavano dai suoi occhi, richiamati dall'oro sporco di sangue di quelle targhette lucenti, alimentati da quei nomi come i Dissennatori si alimentano delle umane emozioni. Pensieri che richiedevano di essere espressi, trasmessi, domandati, affrontati.
Rassicurati.
Avanzò ancora.
 
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