Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Smells like teen spirit, Privata

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Evey
view post Posted on 14/11/2013, 01:44 by: Evey
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«Jenny would dance with her ghosts».

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Rimaneva ferma a guardare le targhette, come se queste l'avessero ipnotizzata. Non voleva volgere lo sguardo su di lui, non voleva farlo accedere ai suoi pensieri, non in quel momento. Continuava a percepirlo così... irritante e distaccato, come se lui non facesse per nulla parte di quel mondo.
Ed infatti era così; lui viveva nel suo, ancora in quella cella, lei a qualche piano di sopra, in quella prigione di pietra, di quadri d'epoca e sontuosi arredamenti. Una magnifica prigione; ma pur sempre una prigione.
Jelonek non sapeva nulla, nemmeno potendo leggere dentro le persone. Diceva di fare attenzione, eppure ci si stava buttando a capofitto anche lui. Le sue parole non fecero altro che indisporla ancora di più. Veniva a farle la morale? Credeva che lei non sapesse ciò a cui stavano andando incontro?
- E tu lo sai bene, giusto? - domandò piano, continuando a non volersi voltare.
(Troppo facile con il tuo Dono. Parla come una persona qualunque.)

[Per questo hai bisogno che io ti porti lì? Perchè non basterà?]

Loro dovevano fare attenzione. Lei doveva fare attenzione; ne aveva visti tanti, tra gli Arruolati che avevano indossato il nero senza motivo, seguendo solamente la mera illusione della gloria. Non ci sarebbe stata gloria per nessuno, ancora dovevano capirlo. L'avevano fatto per il potere, per sentirsi... cosa? Letali? Misteriosi?
Per cosa combattevano?
Tra tutti loro, ciò a cui bisognava fare attenzione era chi aveva uno scopo. Chi lo perseguiva, senza crollare mai, chi ricordava. Evey avrebbe ricordato, sempre e comunque. Evey ricordava sempre...
Chi se ne era andato.
Chi rimaneva.
Chi combatteva.
Chi viveva.

- Cosa vuoi fare dopo? - domandò improvvisamente.
Aiutarli, si. Insegnare loro a difendersi, ad erigere barriere contro l'attacco che presto li avrebbe travolti, e poi? Una volta che avrebbero imparato, cos'avrebbe fatto Jelonek? Dalla parte di chi avrebbe combattuto quando sarebbe giunto il momento di scegliere?
Solo allora Evey voltò il capo su di lui, rivolgendogli quelle domande proprio lui preferiva, una finestra dentro di lei dove scavare alla ricerca di dubbi, paure, insicurezze e falle.
Una finestra sull'abisso.
Battè le palpebre, lentamente, osservandolo nell'analisi che lui stesso stava facendo su di lei. Non c'era giorno che Evey non si coricasse domandandosi se davvero lui non le stesse mentendo, pensando che tutto fosse solamente un pretesto per arrivare lì dove voleva giungere. E tuttavia non riusciva a prendere le dovute contromisure.
Doveva fare attenzione. Evey sentiva di non averne avuta affatto.

[E cosa faresti se davvero fosse solamente una menzogna?]
 
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