Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Smells like teen spirit, Privata

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J. F.
view post Posted on 10/11/2013, 20:28 by: J. F.
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Il tragitto dai Tre Manici di Scopa era stato reso più caldo dalla sciarpa-reperto di Mandy e da conversazioni condite di velati insulti ai capelli, alla reciproca igiene personale e a tipi di condotta infantile. Insomma, il vento soffiava sospingendo Jelonek ed Evey in direzione Hogwarts, e nemmeno i residui di torpore della Bubble Chocolate erano stati in grado di scaldare le loro vene. Attraversati i cancelli con i cinghiali alati ("Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate") Jelonek aveva potuto osservare quanto decadente apparisse il parco della scuola con l'arrivo dell'autunno: la coltre metallica del cielo sembrava adombrare ogni cosa. Il Lago Nero appariva come un mare di acciaio fuso letalmente calmo e tra le cime a picco degli alberi fitti della Foresta Proibita il vento sferzava indolente, trasportando odore di pioggia e qualche ululato.
J. F. aveva trovato molto difficile non cedere alla curiosità di Evey sul trofeo che aveva detto di volerle mostrare; non era mai stato una persona a cui piaceva tenere gli altri sulle spine. In quel caso, però, c'era una scommessa di mezzo. Un'altra.
Jelonek non ricordava assolutamente dove si trovasse la Sala Trofei, tanto meno rammentava il percorso per arrivarci. Combatté - a fatica, e solo perché in compagnia di Disagio Atkinson - l'impulso di precipitarsi nelle cucine per... vedere quello che bolliva in pentola (sospettava infatti che gli elfi domestici fossero già al lavoro sui dolci natalizi: il suo fine olfatto aveva captato aroma di caramello nell'attraversare la Sala d'Ingresso) e condusse Evey per alcuni giri sulle scale mobili, con la scusa di chiacchierare con alcuni quadri che erano delle sue vecchie conoscenze. Alla fine, la Serpeverde aveva perso la pazienza e aveva voluto condurlo di persona all'estremità del terzo piano.
Era evidente che lei si aspettava che si trattasse di una qualche burla o di un suo progetto segreto; l'ultima cosa che pensava, si accorse Jelonek gettandosi con molte aria la sciarpa di Grifondoro oltre la spalla (nei corridoi, un gruppo di Corvonero era stato sul punto di salutarlo ma poi aveva finto di non averlo scorto, dopo avere individuato il cimelio Godricheggiante; tipici Corvonero) era che lui potesse avere veramente un proprio trofeo in quella stanza.
Nessuno sembrava avere prescelto la noiosissima Sala Trofei come un posto interessante in cui passare la domenica pomeriggio, non con il sole ancora alto (sebbene invisibile dietro gli strati di nembi) e la possibilità di un'eccitante visita a Hogsmeade; quando entrarono, portandosi al centro del salone, Jelonek respirò a fondo l'odore di... trofei, vetrine e targhette, bandiere, complimenti incise su placche dorate, statuette e mobili impolverati.
L'odore della gloria.

-Ebbene- disse a Evey con sussiego, incrociando le braccia -Mi devi una torta. I debiti sono una cosa seria e il fatto che tu non colga i privilegi che la crema di nocciole può apportare al tuo cuoio capelluto non cancella niente. Tuttavia-

Sollevò un dito.

-Sono pronto a dimenticare la faccenda. Quattro pareti, signorina Pamperson. Quella a est, "Glorie delle Casate". Quella a sud, "Riconoscimenti per i Servizi Speciali Resi alla Scuola". Su quella a ovest troviamo il reparto "Coppe del Quidditch" e su quella a nord la sezione "Personalità di Rilievo"-

Alzò le sopracciglia e si inumidì le labbra, negli occhi il brillio della sfida.

-Indovina dove si trova il mio trofeo e... dimenticherò il tuo indimenticabile debito-

Un tipo sveglio come la Pamperson, che azzeccava indovinelli nei pub e si orientava come una bussola tra i corridoi di Hogwarts non avrebbe certo potuto sbagliare.

J. F.
 
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