...continua da qui.Desmond non era abituato all’amicizia, la stava scoprendo solo ultimamente, si era accorto che, nonostante i suoi modi poco gentili, aveva attirato molte persone verso di lui.
Masochisti? Forse. Il ragazzo rendeva a sabotare le relazioni che aveva, lo faceva senza quasi accorgersene, allontanando da sé le persone che avevano provato ad avvicinarsi ma nell’ultimo periodo così non era stato.
Le persone che avevano iniziato a gravitargli attorno sembravano convinte di voler restare vicino a lui, e anche se questa cosa gli portava tante perplessità, l’accettava lasciandosi trasportare dalla corrente.
Era stato lo stesso con Chloe. Desmond, come faceva sempre, si sarebbe potuto dirigere al tavolo dei Corvonero rimanendo lì da solo, invece istintivamente era andato verso la Predetta senza un valido motivo o un obbligo, solo perché gli andava di farlo, di parlare con lei.
Questa era la nascita di un’amicizia? Forse. Non era forte in Divinazione ma aveva imparato che viversi il momento era molto meglio di pensare sempre al futuro quindi se Chloe si fosse allontanata come gli altri in passato, lo avrebbe accettato forse rimanendoci un po’ male, se invece fosse rimasta al suo fianco, allora Desmond avrebbe fatto di tutto per non rovinare ogni cosa.
Non posso prometterti che la prossima volta sarai tu ad offrire a me, ma vedremo. Una mezza bugia l’aveva detta, non le avrebbe permesso di offrire perché per lui era quasi un torto far pagare una ragazza e anche se fosse stato in possesso di pochissimi galeoni, avrebbe trovato il modo di fare il galantuomo e di pagare senza far spendere niente alla sua ospite.
Sai, anche a me va il salato, quindi cosa aspettiamo? I due lasciarono la Sala Grande e camminarono fino ai Cancelli sorvegliati ma essendo domenica non trovarono alcun problema e si diressero verso Hogsmeade.
[...]
La camminata fu lenta, si trovarono a parlare del più e del meno, spaziando fra i vari argomenti senza punti morti di silenzio, e se c’erano non erano poi neanche tanto fastidiosi.
A Desmond il silenzio piaceva, se non era imbarazzate, e quando trovava una persona con cui poteva stare in silenzio senza trovarsi a disagio, sapeva di aver trovato una persona giusta, almeno in quell’ambito, per lui.
Lentamente, anche se con lo stomaco che brontolava pensando alle squisitezze salate dei Tre Manici di Scopa, arrivarono di fronte al locale e quando aprirono la porta per entrarvici, Desmond fu investito da un profumo delizioso che gli fece socchiudere le palpebre quasi in estasi.
A quel richiamo, il suo stomaco si mise a brontolare più rumorosamente e a nulla valse poggiare la mano su di esso, non aveva intenzione di calmarsi.
Che ne dici di quel tavolo? Va bene?Il tavolo era uno per due persone, molto vicino alla finestra da cui arrivava molta luce, se Chloe gli avrebbe detto che andava bene, i due si sarebbero diretti lì per accomodarsi e per attendere che chi era di turno venisse a servirli.