Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

No one is you. That’s your power II, Role Privata X.B.

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view post Posted on 21/5/2022, 17:48
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...continua da qui.




Non aveva potuto non notare quell’immediato cambiamento nel ragazzo. Quando Desmond si era avvicinato per congratularsi, Xavier era quasi diventato di pietra, rigido, forse poteva descriverlo spaventato di un eventuale abbraccio.
Di primo acchito Desmond poté ipotizzare che era solo un fatto fisico, che come lui non amasse essere toccato, ma le parole dopo quel gesto lo fecero riflettere.
Ogni volte che Desmond vedeva il Serpeverde in difficoltà, non riusciva non pensare al primo incontro, quando il ragazzo gli aveva confessato ciò che era successo con suo padre, o meglio, gli aveva fatto capire che era successo qualcosa.
C’entrava lui anche in questo? Aveva osato…No, non voleva neanche pensarci, non avrebbe accettato una cosa del genere, no verso Xavier, ma non poteva saperlo, erano tutte sue congetture e come il Serpeverde era paziente con lui, attendendo che lui si aprisse piano piano, anche il Corvo avrebbe fatto lo stesso, evitando di essere il solito sconsiderato invadente.
Tempo al tempo, quando il suo migliore amico si sarebbe sentito libero di parlare con lui, Desmond sarebbe stato pronto ad ascoltarlo, ad offrirgli una spalla su cui poggiarsi se ne avesse avuto bisogno, fino ad allora avrebbe rispettato le sue scelte senza superare il limite della riservatezza che Xavier aveva indirettamente imposto.
Archiviò momentaneamente quell’informazione – Ma non l’avrebbe dimenticata – e continuò a camminare al di là dei cancelli verso il villaggio di Hogsmeade affianco a lui.
Certo, non ho proprio voglia di sentirmi male solo perché non ti va di fare quattro passi.
Disse brontolando, come al solito, certo che quel comportamento avrebbe divertito l’amico, ma era il suo modo di fare quindi non sarebbe cambiato, anche se spesso Xavier lo prendeva in giro per il perenne broncio che portava sul viso.
I due continuarono a camminare, immersi nella natura, a volte in silenzio – Non quel silenzio fastidioso però – a volte scherzando e parlando del più e del meno come avevano sempre fatto.
Ogni volta che si incontrava con lui, da solo, per quei momenti dedicati solo a loro, usciva fuori qualcosa d’importante e cadeva un pezzo di quella maschera che Desmond si era costruito con troppa facilità, cosa sarebbe accaduto ora?
I due parlando quasi non si accorsero di aver raggiunto il villaggio molto più rapidamente del solito.
Visto? Siamo già arrivati, non serve la smaterializzazione per fare presto.
Anche se doveva ammettere che era molto utile in caso di emergenza, infatti aveva già pensato di iscriversi al primo corso disponibile, gli sarebbe stato utile quando avrebbe perso la cognizione del tempo al Crogiolo e sarebbe dovuto tornare in fretta al Castello per evitare una grossa punizione, solo per quello, anche perché lui amava camminare quindi era certo che l’avrebbe usata poche volte quella capacità di trasportarsi velocemente da un posto all’altro.
I due passeggiarono lentamente fra gli edifici singolari della High Street per poi avvicinarsi al locale che avevano scelto, certo andare al Madame Piediburro non sarebbe stato consono anche se era certo che Xavier avrebbe trovato un giusto motivo per andarci.
I Tre Manici di Scopa era diventato oramai il suo locale preferito di Hogsmeade, infatti aveva mangiato lì più che in altri posti e la prova era che aveva collezionato già le tre consumazioni per avere una BurroBirra gratis servita in un boccale personalizzato.
Ti faccio risparmiare pure sulla BurroBirra oggi, ne prenderò una gratis. Dovresti ringraziarmi sai?
Disse decisamente soddisfatto, quando si trattava di cibo, Desmond era sempre positivo, soprattutto se si trattava di cibo gratis.
Era certo che Xavier non si facesse problemi a pagare per lui, era Desmond a sentirsi in difficoltà quando qualcuno pagava al suo posto, abituato sempre ad offrire in ogni occasione.
I due ragazzi entrarono nel locale è il ragazzo non fece caso alle persone all'interno, troppo preso dall’odorino delizioso che arrivava dalle cucine.
Il nuovo caposcuola scegliere il tavolo, prego!
Disse con un po’ di sarcasmo, prendendolo in giro – E avrebbe continuato per molto – lasciando passare lui per prima così che potesse scegliere il tavolo che desiderava.

Edited by Desmond Tarabay - 22/5/2022, 11:16
 
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//Caro Desmond,
CITAZIONE
I due ragazzi entrarono nel locale e parecchie persone si voltarono verso di loro, la loro stazza, la loro altezza, veniva subito notata da entrambi i sessi, per motivi ovviamente diversi, ma il ragazzo non faceva mai caso a queste cose, troppo preso dall’odorino delizioso che arrivava dalle cucine.

ti chiedo di modificare quanto ho sottolineato nella citazione sopra, perché si tratta di una autodeterminazione eccessiva e irrealistica. Modifica.
Ti invito a non rispondere a questo messaggio di moderazione. Per ulteriori delucidazioni, sono sempre disponibile via Gufo.

Buon gioco!
E. C.
 
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La primavera era sempre stata la stagione preferita di Madame Luna che, particolarmente di buonumore, tendeva a proiettare anche nella sua locanda tutto il proprio entusiasmo. Non c'erano decorazioni natalizie o che potessero richiamare Halloween, ma alcuni mazzi di fiori sparsi qua e là per abbellire i tavolini, posati in piccoli vasi in modo da rendere l'ambiente più ospitale e piacevole, ma senza esagerare. Quel giorno, aveva optato per alcune composizioni con ciuffetti di verbena e finocchietto che aveva ordinato a un fioraio di fiducia che le aveva consegnate in prima mattina, efficiente e gentile come al suo solito. Lieta, quindi, di poter abbellire il suo locale, aveva sistemato i fiori nei vari vasi e si era dedicata a rendere la sala il più gradevole possibile.
Lily Pike stringeva tra le dita costellate di cicatrici la piccola bacchetta dalle venature rosate, che usò per indirizzare un mazzo più grande di fiori dietro al bancone, proprio alle sue spalle. Quel giorno sua figlia Jacqueline aveva preferito rimanere a Hogwarts e la sua assenza, in parte, si sentiva, ma cercò comunque di non rabbuiarsi oltre il necessario. Diede un buffetto a Lewis Carroll, il suo Diricawl che spariva più frequentemente di quanto volesse ma che, in quel periodo, aveva deciso di lottare contro la timidezza e palesarsi senza troppo problemi. Appollaiato sotto il bancone e sopra l'ultimo numero del Cavillo, osservava i clienti come se fossero, per lui, cuccioli particolarmente interessanti.
Sollevando lo sguardo verso l'alto, Madame Luna individuò due giovani che avevano appena fatto il loro ingresso e stavano scegliendo un tavolo dove accomodarsi. Lasciò loro modo di prendere posto dove avrebbero preferito e, soltanto quando lo fecero, li raggiunse portando un'altra copia della Carta delle Bevande, della Carta del Cibo e delle Offerte Spaziali, aggiungendole a quelle già presenti sul tavolo.

–Bonjour!

Trillò con il suo tono di voce leggero e sottile, distendendo un sorriso e prendendo il taccuino per gli appunti.

–Sapete già cosa ordinare? In queste giornate più calde l'ideale è una bella Coppa TuttiFrutti+1, accompagnata magari da qualche pasticcino assortito alla frutta.

Fece un passo indietro e si deliziò con il profumo, lieve e delicato, dei fiori bianchi che aveva sistemato poco prima sul loro tavolo. Di solito le piaceva dare qualche suggerimento, anche se spesso le persone venivano con le idee molto chiare ma, avendo appena sfornato una teglia di coppette in pasta frolla che aveva farcito con crema e frutta glassata in pezzi, pensò che fosse bene metterli al corrente di quel dolcetto che avrebbe potuto stuzzicare i loro palati.
 
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Odiava reagire in quel modo quando qualcuno cercava di avere un contatto con lui, succedeva in particolare con gli uomini e specialmente quando lui era distratto o comunque senza le sue solite barriere. Vedere Desmond avvicinarsi pericolosamente a lui l'aveva come travolto, spaventato, e Xavier aveva dovuto mettere un freno a quella situazione perché non voleva sbottare e rivolgersi male all'amico per un qualcosa che poi lui nemmeno aveva fatto, per cose di cui non aveva colpa. Si era passato una mano sul viso cercando di scacciare via quelle immagini che continuavano a riaffiorare. Erano sempre lì, anche quelle cicatrici che costantemente gli ricordavano cosa aveva dovuto passare pur senza realmente farlo; Xavier, infatti, ricordava solo come si fosse procurato una di quelle due cicatrici, non tutte e due, e forse era meglio per lui non ricordare mai la realtà dei fatti perché aveva già abbastanza traumi legati alla prima di cicatrice. Aveva inspirato profondamente prima di lasciarsi andare ad una leggera risata e un'alzata di occhi al cielo. Non era pigrizia quella di Xavier, aveva ottenuto la materializzazione anni fa e ora voleva sfruttarla in ogni modo possibile. Ciò nonostante non osò insistere e si limitò a fare come Desmond aveva fatto. Le mani nelle tasche dei pantaloni e lo sguardo azzurrino rivolto in avanti, c'era qualcosa in lui che non andava e non era dovuto solo al ricordo di suo padre e di ciò che gli aveva fatto. C'erano troppi fattori che gli causavano quella sorta di malumore che già solitamente era alle stelle. Negli ultimi tempi non aveva fatto altro che peggiorare e se non fosse stato per Jessica sarebbe già sprofondato in quel baratro orrendo. Stava camminando sul bordo da mesi e mesi, ma c'era sempre quella piccola mano che stringeva la sua e gli impediva di compiere quel salto enorme che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
« A me non dispiace camminare, ma se ho una licenza mi piace anche sfruttarla. Forse hai paura...? » Lo punzecchiò ritrovando il buon umore anche se il suo sguardo era ancora velato. Doveva, inoltre, parlare con Desmond di Jessica e di ciò che lei gli aveva confidato ed il solo pensiero gli faceva sudare le mani. Xavier camminò in silenzio e di tanto in tanto scherzava con Desmond cercando di sondare un po' il terreno, l'amico era davvero pronto a sentire quella confessione da parte di Xavier? Il Serpeverde, tra le altre cose, non era stato in grado di ricambiare quelle parole o meglio l'aveva fatto a modo suo compiendo un primo piccolo ma anche grande passo verso Jessica ammettendo di provare un sentimento molto forte. Storse il naso al pensiero di quali sarebbero potute essere le parole dell'amico, immaginava già un 'Io già lo sapevo' che avrebbe fatto indispettire Xavier.
Quando arrivarono davanti la porta dei Tre Manici Xavier fece un gesto della mano, la sfarfallò in aria pur di non dare ragione a Desmond, anche se comunque la pensava come lui solo che, appunto, gli piaceva sfruttare la licenza. Entrò nel locale assieme all'amico guardando un po' in giro, trovando il locale abbastanza pieno. Xavier indicò con un gesto della mano il tavolo vicino alla finestra sedendosi sulla sedia di fronte quella di Desmond, sollevò il destro sopracciglio poi scosse il capo, divertito.
« Che culo, mi farai risparmiare sulla Burrobirra ma ordinerai tutto il listino. » Scherzò, ovviamente era pronto ad offrire al suo amico ciò che desiderava prendere. Sussultò colto di sorpresa quando udì la voce di Madame Luna, voltò il capo in sua direzione e le sorrise.
« Bonjour, comment allez-vous Madame? » Chiese, educatamente e con il suo spiccatissimo accento francese che era sempre presente in ogni sua frase e che, quando parlava in francese, si accentuava ancora di più. Aveva optato per quel genere di saluto formale in quanto Madame Luna era comunque la sua docente oltre che la proprietaria dei Tre Manici. Prese i vari menù ringraziando la proprietaria con un cenno del capo ed un sorriso iniziando a leggere ciò che il pub offriva. Doveva però ammettere di essere stato catturato dalla proposta di Madame Luna perciò decise di optare proprio per quello.
« Prenderò una Coppa TuttiFrutti+1 e un po' di pasticcini assortiti alla frutta, poi vorrei due muffin al cioccolato e una Crêpes ripiene. Ah e una Burrobirra! » Dove le metteva lui tutte quelle cose con il fisico che si ritrovava? Mistero, o meglio si allenava davvero come un matto ma non per bruciare i grassi, era davvero un malato di sport, nato per far quello e non se ne vergognava. Inoltre ci teneva ad avere sempre una perfetta forma fisica. « Pago per entrambi, Madame. La ringrazio. » Diede modo a Desmond di leggere i menù e scegliere ciò che desiderava, pensando a come intavolare il discorso Jessicamiama.
 
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view post Posted on 29/5/2022, 19:23
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L’atmosfera al Tre Manici di Scopa era sempre piacevole, gioviale, e c’era sempre un certo casino viste le prelibatezze di alcuni piatti. Desmond, molto spesso, aveva avuto la tentazione di chiedere a Madame Luna alcune delle sue ricette per poterne ricavare qualcosa di nuovo, di diverso, per sapere come era generato quel sapore, ma non lo aveva mai fatto per timore di vedere il suo nome su un’eventuale lista della nera della donna.
Avrebbe lasciato che la curiosità lo mangiasse – Questo era davvero ironico! – e sarebbe stato zitto, accontentandosi di usare solo il gusto e l’olfatto per scoprire gli ingredienti dei vari piatti.
Avrebbe potuto chiedere a Madame Luna un tour della cucina? Forse era meglio evitare, la immaginava già pronta a lanciare un mattarello contro gli eventuali visitatori inopportuni.
In silenzio seguì l’amico che scelse il tavolo proprio vicino alla finestra, da lì poteva osservare il traffico di persone che correva a destra e sinistra obbligati dalle faccende che si potevano fare solo noi week-end.
Persino gli studenti di Hogwarts avevano solo questi due giorni liberi per girovagare a Hogsmeade e a Diagon Alley, obbligando loro a vivere quei posti sempre nella piena confusione, cosa che a Desmond non piaceva tantissimo, ma comunque non avrebbe rinunciato ad una camminata fuori dal Castello, soprattutto se questa portava in un locale dove poteva mangiare qualcosa.
Chiederò anche se esiste qualche piatto fuori menù, tranquillo.
Disse con sarcasmo prendendolo in giro mentre i due vennero piacevolmente interrotti proprio dalla proprietaria del locale che offrì loro i vari menù e anche un suggerimento su una probabile scelta.
Desmond era sempre predisposto ad accettare i vari suggerimenti, ma in quel momento aveva voglia di qualcosa di salato più che di dolce.
Buongiorno Miss Pike, spero lei stia bene. Comunque io oggi preferirei qualcosa di salato, quindi la mia scelta ricadrà sul Menù Saturno con l’aggiunta di Onion’s Bite, grazie.
Era stato molto clemente con l’amico che aveva deciso di offrire, non scherzava quando aveva detto che avrebbe potuto davvero ordinare tutto il menù. Infatti appena avrebbe avuto la possibilità di guadagnare qualche galeone in più, avrebbe sicuramente aderito all’iniziativa Clienti Affezionati, costava solo due galeoni al mese ma in quel periodo aveva avuto fin troppe spese e non poteva proprio permetterselo anche se era davvero una cosa vantaggiosa.
Ah, sono riuscito a collezionare tre consumazioni per la BurroBirra gratis e il boccale personalizzato.
Avvertì la donna prima di lasciarla andare via per preparare le loro ordinazioni.
Era convinto che quella non sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe chiesto alla donna una BurroBirra gratis visto che ogni volta che passava davanti al locale rischiava di entrerci anche solo per un semplice spuntino veloce.
Una volta andata via, sarebbe tornato a dar retta al suo amico, rilassandosi comodamente sullo schienale della sedia.
All’improvviso si sentiva stanco senza un vero motivo, anche se di motivi ne avrebbe dovuto avere parecchi.
Allora, questa carica è così pesante come sembra o è una passeggiata ed è tutta teatralità?
Sicuramente Xavier si ritrovava con più responsabilità addosso ma con le spalle che si ritrovava, e non parlava di quelle fisiche, era certo che avrebbe potuto sostenere il peso anche di questa cosa, o almeno lo sperava per lui, in ogni caso se avesse mai avuto bisogno di aiuto, non si sarebbe tirato indietro, quasi sicuro che l’amico non glielo avrebbe davvero chiesto, orgoglioso come fosse.
 
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view post Posted on 30/5/2022, 22:10
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I due giovani studenti di Hogwarts, uno di Serpeverde e l'altro di Corvonero, dopo aver consultato il menù ed essersi fatti un'idea delle offerte dei Tre Manici di Scopa, le comunicarono ciò che avrebbero voluto ordinare. Entrambi piuttosto gentili, le avevano chiesto se stesse bene e a quella domanda Madame Luna aveva risposto affermativamente, rivolgendo un sorriso di sincera gratitudine perché sapeva quanto fossero poco scontate le buone maniere, soprattutto da parte della clientela. Sul suo taccuino lilla pieno di margherite prese nota delle ordinazioni e, quand'ebbe finito, riprese una copia del menù.
Agitando la bacchetta, lasciò sul tavolo due cartoncini: uno contenente la Tessera Get Your Mug! per Xavier, che avrebbe potuto riscuotere l'ordinazione odierna (si ricordava che Desmond ne aveva già una, essendo passato ai Tre Manici di Scopa molto frequentemente nell'ultimo periodo), l'altro che elencava le Iniziative & Servizi del locale.

–Torno in un attimo, prima che possiate dire «Merlino!»

Tenne bene a mente il fatto che Desmond avrebbe dovuto riscuotere il suo premio per aver raggiunto le tre consumazioni con la tessera e raggiunse il bancone, dandosi subito da fare con le preparazione. Per prima cosa, spillò due Burrobirre, una delle quali andò a personalizzare incidendo con la bacchetta il nome del Corvonero. Riempì un bicchiere alto con la Coppa TuttiFrutti+1, aggiungendo una cannuccia colorata bianca e rossa, a spirale. Colmò un piattino di porcellana con alcuni pasticcini assortiti alla frutta (fragole, uva, lamponi e kiwi) in formato mignon e in un altro sistemò due muffin al cioccolato appena sfornati dalle cucine. Affacciandosi, chiese a Tweedoldee di preparare una crêpes farcita con crema di nocciole mentre, dal canto suo, si dedicava al salato. Su un altro piattino sistemò le pizzette e gli Onion’s Bite fritti e croccanti, per poi riempire una ciotola di patatine di zucca. Infine, colmò un bicchiere basso e largo di dissetante Acquaviola.
Senza perdere tempo, sistemò tutto su un vassoio e, con un colpo di bacchetta, prese dalle cucine la crêpes, aggiungendo una generosa spolverata di zucchero a velo. Controllando di non aver dimenticato nulla, fece ritorno al tavolo e servì i due ragazzi con i suoi gesti leggeri e delicati.

Voilà, ecco qui le vostre ordinazioni. Desmond, spero che il boccale personalizzato sia di tuo gradimento!

Poiché Xavier avrebbe offerto anche per l'amico, Lily Pike gli allungò un biglietto contenente il conto.

CITAZIONE

Conto per Xavier Bertrand
(offre per Desmond Tarabay)



– Coppa TuttiFrutti+1: 8 falci
– Pasticcini assortiti: 10 falci
– 2 Muffin: 14 falci
– Crêpes ripiena: 12 falci
– Burrobirra: 5 falci

– Menù Saturno: 1 galeone
– Onion’s Bite: 6 falci
– 2 Coperti: 4 falci

Totale: 4 galeoni e 8 falci

–Grazie per aver scelto i Tre Manici di Scopa!

Sorrise cordialmente ai due e, dopo aver ritirato il denaro, tornò al bancone.
 
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« La ringrazio Madame. » Prese il bigliettino per leggere il totale della consumazione che pagò un attimo dopo prendendo anche la tessera che la proprietaria gli aveva offerto, doveva solo cercare di ricordarsi le sue visite ai Tre Manici così da poterla annotare e, cosa più importante, doveva ricordarsi in futuro di averla. Alla domanda di Desmond aveva scrollato leggermente le spalle, la carica non era così pesante in realtà e per lui non era un problema svolgerla, forse perché aveva atteso quel momento da troppo tempo o forse perché era portato per tutte quelle cose. Non che i Caposcuola precedenti non fossero stati in grado, Trish era stata un ottimo Caposcuola, Sybil un po' meno ma non se la sentiva nemmeno di condannarla. « Non così tanto, in realtà. Certo il lavoro da fare c'è ma niente di così complesso e scocciante. In realtà mi piace e non perché fa figo avere una spilla al petto, beh oddio... anche per quello. » Ridacchiò, il Serpeverde, prima di spalancare gli occhi a causa del proprio stomaco che aveva iniziato a borbottare. Era affamato, non che fosse poi una novità, quindi decise di prendere subito uno dei due muffin e mangiarlo. Con un morso fece fuori già mezzo dolce, masticò a bocca chiusa prendendo un tovagliolo per pulirsi le labbra. Xavier vedeva in Desmond un potenziale Prefetto per il nuovo anno, ma non voleva dirlo ad alta voce per non rischiare di rovinare tutto anche se le sue predizioni erano sempre giuste o quasi, quasi sempre. Doveva continuare ad allenare il suo Occhio Interiore ma comunque quella non era una questione di predizione, Desmond aveva voti ottimi e in classe era partecipe, aveva una buona condotta, tutte le carte in regola per indossare quella spilla. Dopo aver ingoiato il primo morso si concesse uno sbadiglio, detestava quella situazione e forse doveva davvero rivolgersi ad un'infermiera per prendere un qualcosa che potesse farlo dormire almeno più di un paio di ore a notte. Se era così frenato all'idea di utilizzare quelle sostanze era solo perché temeva di essere uno zombie il giorno dopo, di non smaltire bene gli effetti della pozione e quindi addormentarsi ovunque. Non poteva permettersi una cosa simile, quindi doveva solo sperare che il sonno potesse tornare regolare, un giorno. « Sei stanco? » Aveva chiesto, sottovoce, come se quella domanda l'avesse fatta al suo riflesso piuttosto che a Desmond. Aggrottò la fronte sollevando lo sguardo che aveva calato sulla burrobirra, senza nemmeno rendersene conto. Aspettò una risposta dando un altro morso al muffin, in realtà era proprio il boccone finale. Con due morsi aveva finito già il primo dolce, ingoiò prendendo poi il bicchiere con la burrobirra per bere qualche sorso. Se ci fosse stato suo padre, lì con loro, gli avrebbe dato uno schiaffo sulle mani e con nemmeno poca grazia per ammonirlo per il tropo cibo che osava mettere nel suo stomaco. Ma Xavier era uno sportivo e, a prescindere, si teneva sempre in forma con allenamenti anche personali quindi era normale per lui mangiare un po' di più, niente di esagerato comunque. Ma suo padre non aveva mai accettato la cosa, né lo sport né il suo mangiare più di un dolce a settimana, più volte aveva dovuto mangiarli di nascosto per poi essere scoperto e sentirsi criticare per il fisico. Non aveva mai avuto nessun problema eppure suo padre l'aveva sempre incolpato ed insultato, anche quando non c'erano motivi per farlo. Ora che era libero quasi non ci credeva, per sua fortuna non aveva mai sviluppato alcun tipo di insicurezza fisica. « Devo dirti una cosa... niente di brutto, tranquillo. E' qualcosa di grande, però, e importante. Tu devi ascoltarmi e basta e poi cercare di aiutarmi a capire, va bene? » Disse cercando lo sguardo nocciola dell'amico sospirando pesantemente. Come doveva intavolare il discorso? Come faceva a dirgli che Jessica aveva confessato di amarlo? Si grattò la testa, in evidente difficoltà. Sbuffò e alzò gli occhi al cielo passandosi la mano sul viso prima di tornare a guardare Desmond, severamente.
« Jessicahadettochemiama. » Disse, tutto d'un fiato, senza nemmeno scandire bene le parole che componevano la frase. Si ritrovò a sbattere qualche istante le palpebre prima di picchiettare l'indice sul tavolo agitando il piede destro, su e giù più volte tanto da far tremare un po' anche il tavolo, smettendo subito dopo. « Oh! Hai capito?! » Disse, schioccando le dita davanti al bel faccino di Desmond. Prese poi l'altro muffin portandolo alle labbra, diede un morso e restò in attesa di una risposta con l'espressione di chi, ovviamente, non ha capito nulla e con il dolce sollevato a mezz'aria.
No, come poteva capire se hai anche smesso di respirare per parlare?

Edited by Xavier Bertrand - 21/6/2022, 11:19
 
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view post Posted on 28/6/2022, 11:52
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Non poteva nascondere a se stesso che la fame gli stava attanagliando lo stomaco. Aveva fatto uno spuntino dolce in Sala Grande ma non era bastato a placare il verme solitario che sicuramente aveva dentro di lui, e quando era entrato nel negozio, con i profumi del cibo appena sfornato, le cose erano peggiorare.
Ecco perché quando vide Miss Pike camminare verso il loro tavolo con le loro ordinazioni, il grugnito che fece il suo stomaco fu quasi di felicità.
Spostò le braccia per permettere alla proprietaria di sistemare le varie portate il tavolo e prese il suo nuovo boccale fissandolo con curiosità e un po’ di orgoglio per aver collezionato tre consumazioni ai Tre Manici di Scopa. Magari per altri era una cavolata, ma per Desmond era una cosa molto importante, il cibo era importante.
È molto bello, grazie Miss Pike, e grazie per il servizio.
Stare a contatto con le persone, non sempre educate e con un atteggiamento consono, non era affatto facile, lo sapeva bene anche Xavier che lavorava al Ghirigoro, quindi Desmond tendeva sempre ad essere gentile con chi lavorava, nonostante il suo carattere non sempre facile.
La donna lasciò i due ragazzi soli e il Corvonero iniziò a mangiare gli anelli di cipolla, in fondo non avrebbe dovuto baciare nessuno quindi ne avrebbe fatto una bella scorpacciata.
Beh, una bella spilla è sempre una bella spilla, per non dimenticare il rispetto che deriva da un ruolo così importante.
Con un lavoro, un posto fisso nella squadra di Quidditch e l’essere Prefetto, Xavier si era guadagnato già il rispetto di molti, ma facendo un passo in avanti con la nomina di Caposcuola, sicuramente aveva dato al ragazzo qualcosa in più che lo avrebbe fatto apprezzare/rispettare con ancora più enfasi, e in fondo se lo meritava.
Era davvero contento per l’amico, al di là del suo atteggiamento, sapeva che Xavier si era davvero impegnato per tutti i suoi traguardi che nessuno gli aveva regalato, e gli augurava di superare i suoi ostacoli fino a realizzare tutti i suoi sogni, anche se non glielo avrebbe detto ad alta voce, almeno non ora.
Siamo stanchi.
Rispose a quella domanda sapendo bene di cosa parlava, riconosceva ogni sintomo perché erano mesi che li provava, erano mesi che non dormiva bene e anche se più lieve, stava vedendo la stessa cosa nell’amico che continuava a sbadigliare per la stanchezza e gli occhi chiari erano circondanti da leggeri cerchi scuri che in Desmond erano più evidenti.
Perché non dormiva? Cosa lo preoccupava? Avrebbe voluto che Xavier si confidasse con lui, ma non glielo avrebbe mai importo, lui non era fatto così.
Cosa non ti fa dormire? Spero non sia lo stress per il nuovo incarico.
Lo sapeva benissimo che non era quello, nonostante i numerosi impegni sapeva che Xavier era capace di gestire ogni cosa senza problemi, immaginava che ci fosse qualcosa di più profondo e doloroso che gli togliesse il sonno, e sperava davvero di poterlo aiutare in qualche modo.
L’amico iniziò a fare una specie di preambolo che fece aggrottare le sopracciglia di Desmond, ora più curioso che mai.
Lo sai che puoi parlare con me di tutto.
Lo rassicurò certo che, anche se fosse stato un segreto, sarebbe rimasto fra loro, come ogni cosa che si erano detti fino ad allora, dalle cose più serie a quelle più stupide.
In silenzio attese che l’amico parlasse e quando sentì quel “ Jessicahadettochemiama “ il pezzo di cipolla che aveva fra il pollice e l’indice rimase sospeso nell’aria senza raggiungere la bocca come era da programma.
Jessica aveva detto a Xavier di amarlo, anche se fu per un attimo preso in contropiede – Non si aspettava una cosa del genere in quel momento – non fu minimamente stupito da ciò che gli aveva detto.
Ho capito, ho capito! Ora respira però. Spero che non sia questo il motivo per cui hai perso il sonno.
Disse con leggero sarcasmo e buttò in bocca il pezzo di cipolla fritto quasi per tapparsi la bocca ed evitare di dirgli Io lo sapevo cosa che avrebbe molto infastidito il ragazzo.
Cosa hai bisogno di capire? Jessica ti ama, non c’era bisogno neanche di dirlo ad alta voce, lo si vede già dal modo in cui ti guarda, come parla di te ma immagino che abbia sentito il bisogno di dirtelo e penso che abbia fatto bene, ma immagino che tu non le abbia risposto la stessa cosa, giusto?
Se conosceva bene l’amico sapeva che, anche se forse inconsciamente provava lo stesso sentimento, non le aveva risposto che l’amava. Sperava che Jessica fosse stata comprensiva con lui, che come Desmond, non era capace di parlare di sentimenti, di esporli con le parole, e il Corvonero, a differenza di Xavier, neanche con i gesti era in grado di farlo.
 
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« Sono tante le cose che non mi fanno dormire la notte. » Gli disse, in un sussurro, mentre osservava quella poca burrobirra rimasta nel suo calice. Non era Jessica a togliergli il sonno o meglio anche lei che, dopo avergli detto quelle cose, l'aveva mandato in confusione. Troppi ricordi, troppe preoccupazioni, troppe cose che non riusciva a dimenticare. Lui si sentiva in bilico, si trovava su di una linea immaginaria che divideva due parti distinte e separate: da una parte c'era la luce e dall'altra l'oscurità e lui non sapeva da che parte schierarsi. C'erano molte cose belle nella sua vita come anche la stessa Jessica, i suoi amici e ciò che era importante per lui; ma dall'altra parte c'erano tutte quelle cose negative che continuava a trascinarsi dietro, non riusciva a liberarsi di quello che in realtà era anche il suo presente e non solo il suo passato. Apprezzò però le parole di Desmond ed il suo interessamento, indubbiamente sapeva di poter contare su di lui e di poter ricevere dal Corvonero tutto l'appoggio necessario senza essere giudicato. Solo che ancora non se la sentiva di ammettere certe cose, valeva per Desmond così come per tutti gli altri che si erano offerti di aiutarlo e di farlo sentire sempre apprezzato. « Lo so, se una delle poche persone di cui mi fido. Però non riesco ancora a parlarne, forse un giorno ci riuscirò. » Sicuramente. se fosse riuscito a esternare tutte quelle cose, Desmond sarebbe stato uno dei primi a saperlo.
Quando poi gli aveva parlato di Jessica e di quella confessione si sentì un po' impacciato e quasi estraneo a quella situazione nonostante fosse lui il protagonista della cosa. Il Corvonero aveva ribadito quanto fosse evidente l'amore di Jessica, probabilmente solo Xavier non aveva mai realmente guardato in faccia alla realtà. Ma da uno come lui che non aveva conosciuto nulla dell'amore, quello genuino e reale, cosa ci si poteva mai aspettare?
« Non le ho detto che la amo, no. » Gli rispose con freddezza nella voce, la domanda di Desmond era più che lecita e non era stata quella a far freddare in quel modo Xavier. Sollevò lo sguardo di ghiaccio verso l'amico e scosse leggermente il capo prima di portare alle labbra il boccale di burrobirra e bere quella bevanda che tanto gli piaceva. « Non credo di amarla. Insomma non lo so, forse sì o forse no. E' una cosa troppo grande per me e credo di non poterla comprendere, al momento. » Xavier era confuso, troppo confuso. Dopo la sua relazione disastrosa con Audrey aveva trovato il coraggio di lasciarsi un po' andare con Lara per poi ritrovarsi nuovamente deluso. Aveva sfiorato l'amore con lei e forse ora si trovava davvero sul punto di costruire qualcosa di duraturo con Jessica... ma era ancora così bloccato. Si sentiva come un dannato giocattolo rotto, non funzionava bene e talvolta si sentiva in colpa perché sapeva di non riuscire a dare alla Corvonero tutto quello che davvero meritava. Era innamorato di lei, almeno così credeva lui... ma non capiva molto bene quelle cose, sentiva però di essere molto vicino a lei sentimentalmente parlando.
« E' troppo complicato, Des. Non fa per me, al momento non posso ricambiare quelle parole... posso solo dire che è la persona più importante della mia vita e che sicuramente un sentimento ci lega. » Ma non poteva dire di amarla, non poteva e non voleva dirle una bugia senza contare che quelle parole non gli uscivano nemmeno dalla bocca. Si passò una mano tra i capelli, frustrato, poggiando entrambi i gomiti sul tavolo così da tenersi il capo con entrambe le mani.
« Non voglio ferirla o illuderla, sento di provare qualcosa di forte per lei ma... potrò mai dirle che la amo? Arriverò mai davvero ad amarla? Non so niente, quello che so è che non posso farla scappare. Probabilmente non ricambierò mai quelle parole, forse tra un po' di tempo o forse mai... quello che so è che lei deve stare unicamente con me. Non mi interessa se resterò sempre indietro rispetto ai suoi di sentimenti. » Jessica non poteva trovare uomo peggiore da avere al proprio fianco, un egoista che pensava solo al proprio tornaconto e non alla felicità di lei. Jessica gli ripeteva sempre che Xavier, così come lui era, le bastava e che non voleva una persona diversa dal verde - argento nonostante i suoi lati pessimi e negativi. E lui con la Levante era felice, stava bene, forse non l'amava ma... non era disposto a vederla fuggire via.
 
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view post Posted on 7/9/2022, 20:46
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Xavier era in palese difficoltà, e anche se non si conoscevano da molto – In breve tempo avevano stretto un rapporto molto forte – non aveva mai visto il suo amico in queste condizioni.
La dichiarazione di Jessica lo aveva davvero destabilizzato, ma in fondo lo capiva, anche lui avrebbe reagito in quel modo, forse peggio, di fronte ad una cosa del genere.
Il rapporto dei due ragazzi, almeno all’esterno, sembrava idilliaco, stavano bene insieme ed erano una bella coppia ma ovviamente le dinamiche interne potevano conoscerle solo loro.
Ciò che li legava era forte, davvero, ma non tutto era in discesa.
Una persona, come Xavier e Desmond, non abituata a ricevere amore, il vero amore, finiva per respingerlo in un certo senso, finiva per non sentirsi meritevole di quell’amore anche se era una cosa sbagliata.
Sono certo che Jessica capirà il tuo bisogno di tempo, anche se non sembra, è una ragazza paziente, soprattutto quando si parla di te. In quel momento si è sentita di dirtelo, e ha fatto bene perché tenersi dentro le cose è logorante, ma attenderà sicuramente quando ti sentirai pronto, quando inizierai a capire cosa senti.
Desmond era un ottimo psicologo, cercava di dare sempre buoni consigli a chi si avvicinava a lui per chiedergli una mano, purtroppo quei consigli non li seguiva mai e finiva sempre per fare la cosa sbagliata.
Le parole dell’amico lo fecero sorridere internamente, stava dicendo tutto tranne che l’amava, senza rendersi conto che quelle parole avevano proprio quel significato.
Non per forza le parole “Ti amo” erano dette in quel modo, c’erano tanto modo alternativi per dimostrare amore e Xavier lo stava facendo indirettamente.
Si dice che a volte i gesti valgono più di mille parole, è la nostra filosofia no? Non siamo bravi a parlare, a dire le cose, ma le facciamo capire. A volte è meglio, non credi?
Voleva rassicurarlo dicendogli che in qualche modo lui glieli stava dimostrando quei sentimenti, anche in modo indiretto e Jessica era intelligente, lei l’avrebbe capito.
Erano una coppia complicata – Una cosa che non era negativa – ma si vedeva che fra loro c’era un legame forte, un legame che lui non aveva ancora avuto la fortuna di avere – In fondo, lo voleva davvero? – quindi riteneva i due molto fortunati di essersi incontrati.
Sono certo che lei non ha alcuna intenzione di allontanarti, si vede lontano un miglio quanto tu sia vitale per lei, e viceversa. Devo ammettere, amico mio, che non ti ho mai visto così.
Non era una presa in giro, anzi, era per fargli capire che quella novità positiva lo stava cambiando, e non era affatto una cosa negativa.
Comunque l'hanno capito tutti quanto lei ti ami, ma si sa che i diretti interessati sono sempre gli ultimi a sapere le cose.
Disse con un po’ di sarcasmo, stavolta prendendolo davvero in giro.
Purtroppo avevano passato tutto il pomeriggio a chiacchierare e mangiare e il tramonto si stava avvicinando, quindi furono obbligati a lasciare il locale per ottenere al Castello, per evitare che il professor Lestrange lo segnalasse per uscita illecita.
Per fortuna tornarono al Castello in perfetto orario.
 
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