Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Visits' Tales I, TirSM - Mansione 17 | Reparto Janus Thickey

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/12/2020, 11:06
Avatar

Cooperatores Veritatis

Group:
Mago adulto
Posts:
2,042

Status:


Quel giovedì pomeriggio sarebbe stato sicuramente più movimentato del giorno precedente. Tom era arrivato al San Mungo subito nell'orario post-pranzo, infatti per quel turno avrebbe servito direttamente dall'Accettazione. Dopo aver indossato un camice e dopo aver salutato il Guaritore di turno, Tom si era posto vicino al bancone in attesa di visitatori. Infatti, quel pomeriggio non avrebbe avuto a che fare con relazioni statistiche e fascicoli dell'Archivio, ma avrebbe gentilmente accompagnato i visitatori ai reparti di ricovero dei propri cari. L'avvicinarsi delle festività natalizie aveva da sempre incrementato il numero di visite all'Ospedale poiché - si sa - tutti, almeno in queste occasioni, volevano far visita a chi era meno fortunato di loro ed era ricoverato in Ospedale, specie se poi si trattava di persone care. Tom immaginava già il tipo di visitatori con cui avrebbe avuto a che fare anche se, essendo nuovo in quel contesto, non poteva sapere fino in fondo cosa quel pomeriggio gli avrebbe riservato. Immaginava che molti dei visitatori avrebbero avuto come meta il Reparto di lungodegenza del San Mungo, il Reparto Janus Thickey che conteneva tutti i pazienti ormai perlopiù non autosufficienti che quindi necessitavano di cure particolari a forme morbose croniche o debilitanti. In un certo senso, si trattava di pazienti per i quali non c'era molto da fare, per cui erano tenuti in lungodegenza in un reparto dedicato dell'Ospedale. I suoi presentimenti erano stati confermati dall'arrivo dei primi visitatori.
Tom era stato attento a non intralciare il percorso di ingresso, per cui si trovava nelle immediate vicinanze del bancone dell'Accettazione senza tuttavia bloccare i passaggi principali. Si sarebbe tenuto pronto all'occorrenza. I primi visitatori erano una coppia, marito e moglie, abbastanza avanzati in età, probabilmente sulla settantina, giunti al San Mungo per visitare un figlio ricoverato in lungodegenza. Dopo le pratiche di riconoscimento e autorizzazione, Tom si avvicinò ai due e con fare cortese si rivolse loro:

-Prego, signori. Seguitemi...

Avrebbe detto stendendo subito la mano destra in avanti verso le scale che conducevano al Quarto Piano, per indicare loro il percorso. Mentre Tom saliva le scale in compagnia dei due, sperò dentro di sé che non si trattasse di un figlio troppo giovane. Era già doloroso sapere di due genitori che visitavano un figlio gravemente malato per il quale non si poteva fare più nulla. Non conosceva e non aveva mai visto i pazienti in quel reparto, guardava tra le sue mani il bigliettino lasciato dall'Accettazione con il numero di stanza riferito al paziente. I secondi che divisero le parole iniziali di Tom ai due e il loro arrivo alla stanza, trascorsero nel silenzio. Non voleva essere inopportuno e dire qualcosa magari di fuori luogo, perciò si limitava a svolgere il suo lavoro.
Arrivati alla stanza indicata dal biglietto, Tom aprì la porta e si rivolse nuovamente ai coniugi che già alla vista del figlio fremevano di un pizzico di gioia visibile dai loro volti.

-Potete accomodarvi, quando avrete finito mi troverete qui. Se avete bisogno di qualcosa, rimango a vostra disposizione.

Avrebbe lasciato entrare i due e avrebbe poi chiuso la porta. Dal vetro esterno poteva osservare la scena. Lo fece in silenzio. Il figlio non era troppo giovane ma nemmeno tanto vecchio e, a giudicare dall'aspetto che aveva, probabilmente soffriva di qualche patologia mentale che non gli permetteva di essere autosufficiente. Evidentemente nessuna terapia era bastata per riportare la mente dell'uomo in condizioni normali, per cui viveva ora un vita quasi da vegetale. Tom notò la posizione sempre aperta della bocca, il fatto che non rispondesse con parole ma con semplici gesti erano sicuramente segni di gravi compromissioni. Una storia davvero triste, chissà come e quante volte quell'uomo si sentiva solo. Sbattendo velocemente le palpebre per evitare di affossare la sua mente, già piena di pensieri non molto belli in quel periodo, cercò di scacciare qualsiasi pensiero triste e cercò di pensare ad altro. Mentre il tempo trascorreva, Tom guardò il suo orologio da polso per accertarsi che il tempo impiegato dai genitori del paziente non sforasse alcun limite degli orari concessi di visita. Quando i due ebbero finito, Tom sorrise loro. Era un sorriso di rassicurazione, di vicinanza. Accompagnò i due dove li aveva presi in carico, all'ingresso e, dopo averli salutati cordialmente, rimase in attesa di eventuali nuovi visitatori.
 
Web  Top
view post Posted on 5/12/2020, 22:01
Avatar

Cooperatores Veritatis

Group:
Mago adulto
Posts:
2,042

Status:


Era da poco tornato all'ingresso dell'Ospedale. Il primo accompagnamento era andato, ed era stato anche particolare. Non era il momento giusto per farsi prendere dalle emozioni, anche se era inevitabile. Ma lavorare in un Ospedale come il San Mungo richiedeva questo e altro. La professione medica richiedeva questo ed altro. E il tirocinio avrebbe insegnato a Tom anche questo aspetto relazionale. Credeva proprio che svolgere una mansione del genere altro obiettivo non aveva che coltivare e migliorare il rapporto con le persone. Stando a contatto con i cari dei pazienti avrebbe potuto toccare con mano i punti fragili del rapporto medico-pubblico e avrebbe imparato a porsi in maniera giusta con tutti quanti in quel contesto. Dopo la prima visita della coppia, Tom attendeva l'arrivo di altri visitatori. Non passò molto tempo da quando una donna probabilmente sulla cinquantina aveva compiuto le procedure di identificazione e autorizzazione alla visita. Dopo aver ricevuto l'ennesimo biglietto con i dati di riferimento al paziente che la signora doveva visitare, Tom constatò ancora una volta che si trattava di un ricoverato nel Reparto Janus Thickey. Mison deglutì alla sola lettura di quel nome, ma doveva farsi forza. Non era da lui comportarsi in quel modo davanti a situazioni del genere, ma quel periodo di instabilità per lui in primis, stava rievocando nella sua mente il passato, la malattia di entrambi i genitori e le sofferenze che aveva passato. Scosse velocemente la testa, tirò un profondo sospiro per poi avvicinarsi alla signora rivolgendole parole cordiali.

-Salve, Signora. Mi puo' seguire, l'accompagnerò in Reparto per la visita. Da questa parte...

Avrebbe indicato ancora una volta la strada per le scale che conducevano al Quarto Piano, sede del Reparto Janus Thickey dove si trovava l'ennesimo caro che quel giorno avrebbe gioito per la visita. Guardando velocemente il paziente di riferimento, si trattava questa volta di una donna, anch'ella sulla cinquantina. Il cognome non corrispondeva con il visitatore. Avrebbe potuto trattarsi quindi di un'amica, ma questi non erano assolutamente affari di Tom. Arrivati in silenzio alla stanza in cui si trovava la ricoverata, Tom spalancò la porta senza fare rumore e con un sorriso e un gesto con il capo, indicò alla signora che lo aveva seguito di entrare nella stanza. Aveva già ricevuto all'ingresso istruzioni circa il comportamento da mantenere durante la visita e gli orari che non si potevano sforare. Ancora una volta Tom vigilava sulla visita attraverso il vetro esterno che affacciava sul corridoio in cui lui stava ora attendendo. A differenza della visita precedente, questa volta la donna sembrava più attiva anche se mostrava un'invalidità a livello degli arti inferiori. L due amiche parlarono animatamente, sembrava non si vedessero da molto e alla vista della scena Tom sorrideva e l'angoscia e la tristezza invece della visita precedente sembrava essere spazzata via. Dopo un po' di minuti trascorsi a parlare, la visitatrice uscì dalla camera della paziente, pronta per lasciare l'Ospedale.
Tom la riportò quindi all'ingresso e, dopo averla salutata e augurato buone festività natalizie, la congedò cordialmente.

Continua qui


Edited by Tom Mison - 6/12/2020, 19:41
 
Web  Top
1 replies since 4/12/2020, 11:06   46 views
  Share