Aveva avuto pochi momenti per pensare ad altro che non fossero i vari pazienti di cui ora conosceva le storie e le motivazioni per cui si trovavano ricoverati in Ospedale. L'ultimo accompagnamento lo aveva visto diretto, sempre a pianterreno dove ora attendeva l'arrivo di altri visitatori, nell'ala forse più movimentata del San Mungo. Infatti il Reparto Incidenti da Manufatti faceva un po' da Pronto Soccorso dell'Ospedale, dove venivano trattati i casi urgenti, specie riferiti a incidenti appunto. Pertanto non era un evento raro vedere anche giovani, ricoverati per infortuni, specialmente da Quidditch. Dopo aver accompagnato i due genitori in visita al figlio, Tom avrebbe fatto celermente ritorno nelle vicinanze dell'Accettazione per accertarsi dell'arrivo di nuovi visitatori da accompagnare alle loro destinazioni. Arrivato, passarono alcuni minuti, e subito si presentò un'altra visitatrice. Questa volta si trattava di una signora abbastanza matura. Dopo le solite procedure svolte in Accettazione, il tirocinante si avvicinò alla signora per prima salutarla cordialmente e poi facendole segno di seguirlo. Si trattava dell'ennesima visita al Reparto Incidenti da Manufatti. Avrebbe quindi evitato di nuovo l'ascensore, e avrebbe di nuovo attraversato il pianterreno tra una barella e l'altra prima da raggiungere le stanze dedicate alla degenza in quel reparto. Arrivati a destinazione, Tom notò che si trattava di una donna. Dopo aver fatto strada alla visitatrice, aprendole la porta della camera, si avvicinò come sempre al letto della paziente e guardò velocemente la cartella clinica posta ai piedi del letto.
La signora, mentre si dilettava con alcune pozioni a casa sua, era rimasta ferita dall'esplosione del calderone che gli aveva causato un bel po' di problemi, specialmente agli arti.
Dall'aspetto che aveva ora comunque sembrava di avere buoni segni di miglioramento anche se allettata. Prima di uscire dalla stanza per lasciare le due, forse amiche, da sole si preoccupò di ricordare alla signora le solite regole sulle visite e gli orari concessi. Notò nello sguardo della visitatrice una sorta di compassione e tristezza nel vedere l'altra donna a letto, perciò Tom, prima di lasciare le due da sole, aggiunse:
-Si riprenderà presto, non si preoccupi.
Detto questo, sorrise ad entrambe e lasciò la stanza per fare ritorno in Accettazione. Lasciò alle spalle la porta che si chiudeva lentamente da sola e con essa l'ulteriore storia. Lavorare al San Mungo non significava solamente svolgere una professione medica, ma significava, secondo il parere di Tom, partecipare alle storie dei pazienti. Solo attraverso una conoscenza profonda di ciascuna storia, un Guaritore avrebbe potuto adattare al meglio ogni trattamento medico e ogni comportamento nei confronti del paziente.
Camminava a passo spedito per evitare qualsiasi rallentamento dato dal trambusto del reparto. Qualcun altro lo avrebbe sicuramente atteso per un'altra visita, un'altra storia.
[Continua qui]Edited by Tom Mison - 9/12/2020, 17:38