Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Öga for Öga, Angus MacEwen, Libera

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view post Posted on 12/10/2020, 23:36
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Ogni colazione in Sala Grande, portava con sè aria di anticipazioni per il nuovo giorno. I gufi planavano sulle teste degli studenti, lasciando pergamene e pacchetti ai loro destinatari, i versi gracchianti che riempivano l'aria e le esclamazioni che di solito ne conseguivano la tinteggiavano di acuti, o nel peggiore dei casi strilli. Ricevere la posta, anche se in pubblico, era ancora una delle àncore che impediva alla Sala di svuotarsi quell'anno, con molti studenti che senza poter nè mangiare nè bere, forse la evitavano del tutto pur di non sbandierare la loro condizione davanti al naso di tutti...e chi mangiava spesso si guardava intorno, a registrare chi fosse come lui, inevitabilmente etichettando e separando i propri gruppi di conoscenze. Ecco perchè Trish amava anticipare quel momento e viversi dieci minuti di calma alla mattina presto, appena si poteva entrare, con le dita esili e fredde a circondare una tazza fumante e profumata. Quel giorno però, vi avrebbe rinunciato, in favore dell'attesa di un altro studente che doveva ancora fare colazione, rimanendo nei paraggi del Portone ma non troppo in mezzo da essere subito visibile al suo ingresso.
Angus.
Ci aveva messo parecchio tempo a decidersi, ma il suo -Occhio per Occhio- oggi si sarebbe realizzato, era una dal temperamento freddo lei, si era studiata mille modi diversi con cui ricambiare le premure dimostrate dallo scozzese nel congratularsi con lei (quante volte al giorno?) per la stessa nomina per mesi, e di pari passo con la loro complicità, anche le sfide silenziose si erano accumulate, dai duelli al corso di Difesa della Riddle agli enigmi con cui l'aveva immersa nel suo gioco una giornata intera. Non era facile ricambiare, un "grazie" sarebbe stato così scarno, anche perchè non c'era solo quello da dirgli... era ancora una sfida, era ancora trascinarsi l'un l'altro fuori dalla comfort zone, e tornarci insieme, di solito.
E poi diciamolo, le relazioni non erano il suo forte, amicizie comprese, e tanti piccoli tasselli di quell'ultimo periodo l'avevano portata a sentirsi ormai in mezzo a una scacchiera. La base troppo lontano per tornare indietro, la meta oltre l'ostacolo rappresentato dal conoscerlo sempre più a fondo. O andava dritta, o si fermava.
Sorrise. Quei sorrisi lì, di chi trama qualcosa.
Controllò per l'ennesima volta la busta color malva che aveva in mano, pur sapendo che il testo inciso era giusto, calibrato alla sillaba. Possedeva una temibile Declamastina e non aveva alcuna paura di usarla. Nessuno..Nes-su-no poteva associare a un simile strumento sdolcinato e melodico una figura come quella della Andersen, perciò la scommessa era nel testo, nelle parole che di lì a poco avrebbero raggiunto MacEwen (e non solo lui coff- alla faccia di ricambiare con gli interessi le congratulazioni).

Quando riconobbe la chioma ramata in avvicinamento, voltò le spalle come per uscire dalla Sala, lasciando che lui si avvicinasse al Tavolo Corvonero e prendesse posto, e subito fuori dalle ante d'ingresso vergò con la piuma il nome del destinatario sulla carta della Declamastina, le cui piccole ali da putto presero a frullare in aria, improvvisamente colte da urgenza di partire e volare. La lasciò andare. Questa avrebbe svolazzato, in tutta la sua malvezza colorata, fino ad Angus, seguendolo anche nel più piccolo movimento per palesarsi davanti la sua faccia, sbattendoci contro se necessario, per convincerlo a farsi aprire. Forse il suo aspetto melenso l'avrebbe insospettito, l'avrebbe catturata e immobilizzata il tempo di uscire e ritrovarsi solo per leggerla. Forse non ci avrebbe fatto caso, non sarebbe stato preparato all'imprevisto e avrebbe fatto l'errore fatale di aprirla lì dove si trovava. Forse gli avrebbe dato fuoco e basta, non era da escludere.
Trish si riscoprì curiosa di sbirciare, braccia conserte e in ombra proprio lì fuori, senza farsi vedere. In tutti i casi, lì o in altro momento, se Angus avesse ceduto alle insistenze e aperto il sigillo della busta, la voce flautata con tanto di coro in violini sotto avrebbe intonato alla perfezione:

Ai quattro venti non era stato declamato,
la spilla da Prefetto hai meritato,
questa da parte di chi si è congratulato,
e al Ballo in Maschera ti ha appena invitato.

In antiche vesti e alle ore diciotto,
della Scalinata fatti trovar sotto.


Non si era firmata, certo che no. Poteva davvero intuire che fosse lei, con un mezzo talmente...assurdo? difficile a dirsi, forse l'avrebbe creduta una concasata, una studentessa che l'osservava da lontano senza coraggio, un altra...amica? (ne aveva?) E in quel caso, si sarebbe presentato? la Serpeverde si lasciò andare ad uno sbuffo di risa cristallina prima di allontanarsi dal luogo del misfatto, ma con anche una smorfia nel volto solitamente così composto. Aveva innescato una serie di congetture, e si sentiva di non averne il controllo. "E' solo una festa, come ti ha già accompagnato altre volte". Era vero, e insieme no. Voleva davvero scoprire se lui ci sarebbe andato, e CHI si sarebbe aspettato di trovare, e per quanto l'idea di avergli fatto uno scherzo geniale tanto da farlo presentare convinto di conoscere chissà quale fiamma segreta e invece ritrovarsi la sua faccia da schiaffi, metà di lei stava già odiando quella possibilità. Non era da lei, avere ripensamenti sul proprio stesso piano.
Non era da lei.
 
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view post Posted on 13/10/2020, 06:53
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*Da quando Kourin è tornato a scuola è riuscito ad avere sogni tranquilli,senza incubi che prima lo assalivano.
Quella mattina si era svegliato di buon ora perchè la sua sveglia come di consueto lo sveglia con una musica da carillon:un tema musicale di famiglia,quel tema che rappresenta il nonno Oogway;un tema delicato che ha tutto il sapore di Cina.
Dopo aver aperto le tende ed essersi alzato,usa la bacchetta che era sul comodino per sistemarsi i capelli e magari legarli di nuovo nella solita coda.
Una volta vestito e sistemato il letto,scende di sotto ed esce dalla Sala Comune e risale il sotterraneo.Arrivato in superficie entra in Sala Grande* Buongiorno a tutti!! *Percorre il tavolo di Serpeverde in cerca di un posto libero e una volta trovato siede e prende un croissant alla ciliegia ancora caldo e una tazza di thè fumante* Mi ricorda quando al tempio prendavamo il the e c'eravamo tutti... *Dice tra se*
 
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view post Posted on 13/10/2020, 15:59
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ghuy'cha'

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Gli occhi ancora gonfi per il sonno, il passo lento e strascicato della svogliatezza mattutina e l'inerzia del movimento solo per permettere al suo corpo di raggiungere la Sala Grande per poter fare colazione. Se non si fosse capito Angus viaggiava nel limbo ipnotico dell'essere sveglio mentre dormiva. Lasciato il dormitorio camminava da solo sistemandosi man mano la divisa convinto, con giusta causa, di avere sempre qualcosa fuori posto. Si stropicciò gli occhi più volte appena messo piede nella Sala e un enorme sbadiglio si palesò come buongiorno ai vari studenti già presenti, fortunatamente lo sentirono in pochi, e sempre con la dovuta calma prese posto in zona Corvonero su una panca che aveva lo spazio necessario per non ritrovarsi concasati troppo vicino. Non che ci fosse questo pericolo visto che a mangiare erano ormai in pochi ma l'arrivo della posta mattutina richiamava anche chi era affetto dal Morbo Bianco. Salutò con un cenno del capo i due Corvonero seduti alla sua destra e appoggiando il gomito sul tavolo creò il supporto per reggere la sua testa ancora pesante e dormiente. Con il capo inclinato si apprestava a prendere una brioche glassata dall'aspetto molto invitante quando uno strano fruscio si palesò nel suo orecchio destro, il Prefetto si girò di malavoglia per ritrovarsi davanti gli occhi la Declamastina svolazzante inviata da Trish a sua insaputa.
< Ma che cazz...> esclamò di istinto senza capire subito cosa fosse quell'oggetto svolazzante color malva e spostando la testa indietro. Con un mano provò a scacciarla via, voleva solo fare colazione in santa pace, ma si rese conto che l'oggetto volante non ancora identificato continuava a girargli insistentemente intorno nonostante i suoi tentativi di mandarla via, fino a quando non iniziò a puntarlo dritto in fronte continuando a picchiare sulla testa.
< Giornata di merda oggi > borbottò prendendo fra le mani la Declamastina e prima ancora di vedere se fosse per lui o meno (impossibile che fosse indirizzata al MacEwen) alzò il tono della voce per farsi sentire dai concasati < Qualcuno attendeva questa? > disse facendo svolazzare la lettera fra le sue mani. Fu solo in quel momento che intravide la scritta indicante il destinatario, abbassò subito la mano, piazzò l'elemento di disturbo della colazione davanti agli occhi leggendo attentamente come se fosse stata la prima volta in vita sua che riuscisse a leggere.
"Angus MacEwen.... sono io!" pensò stupefatto.
Non aveva idea di potesse avergliela mandata e non gli passò nemmeno per l'anticamera del cervello di pensare cosa sarebbe accaduto nel momento in cui l'avesse aperta. Senza pensarci troppo aprì la busta e il coro cantato con annessi violini mielosi gli recapitò il messaggio. Il Corvonero rimase impietrito per il tempo necessario a rendere il suo imbarazzo memorabile. Prima di poter pensare chi potesse essere il mittente di quell'imbarazzo si guardò intorno sentendosi, a ragione, gli occhi addosso di mezza sala. Avrebbe voluto evaporare all'istante e scomparire velocissimo, si sarebbe accontentato anche di liquefarsi e scivolare via per qualche condotto fino al Lago Nero, ma anche solidificarsi in pietra e trasformarsi in una statua non sarebbe stato male. Purtroppo era lì con quei violini che ancora gli suonavano nelle orecchie.
< Che c'avete da guardare? > disse improvvisamente ridestandosi dalla sorpresa e passandosi una mano fra i capelli. < Mi hanno fatto gli auguri per la carica, tu me li hai fatti? No eh, altrimenti mi ricorderei... torna a mangiare va > disse a Ted nonricordoilcognome, il biondino del terzo anno.
Prese al volo la brioche che aveva adocchiata prima e solo dopo metabolizzò il messaggio...
" sono stato invitato al ballo di Halloween? " pensò meravigliato.
" mi staranno facendo uno scherzo, tutti sanno che odio i balli e i posti affollati" continuò a dire fra se mentre addentava, finalmente la colazione.
Masticò nervosamente indeciso se fosse tutta una presa per il culo, cosa molto probabile secondo lui, o meno. Continuò a ragionare su chi potesse essere stato ma non gli veniva in mente nessuno.
"Forse la Foster per prendermi per il culo?.... potrebbe essere ma sa benissimo che non la sopportavo per un ora alla partita figuriamoci ad un ballo"
iniziò a scervellarsi come al suo solito. L'unico modo per scoprire chi fosse era andare all'appuntamento... oppure avrebbe potuto provare a minacciare quante più persone possibile sperando che qualcuno se la cantasse... senza violini in sottofondo però.
"ore diciotto... antiche vesti?... e come dovrei vestirmi se decidessi di andare?"
La giornata non aveva preso per niente la piega prevista ma sapeva a chi rivolgersi per chiedere consiglio.
 
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view post Posted on 14/10/2020, 22:51
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PffffffFFTTTT
L'ha aperta, QUI!!
... non guardarlo diamine!

Non aveva resistito all'impulso di quella sbirciata e ora voltò del tutto il capo, concentratissima sul tavolo di Serpeverde e su...su...< Kourin! Buongiorno, vieni a fare colazione> si affrettò a incrociare il concasato e nascondere ogni espressione del suo volto rivolgendola alla propria tavolata, si sarebbe quindi seduta con lui, anche se aveva già fatto colazione, per rimanere mescolata alle Serpi e scongiurare Angus la notasse e venisse a cercare proprio adesso, era in un luogo sicuro, circondata da altra gente (=fonti di disturbo per il Corvonero) e questo le dava abbastanza tempo per ricomporsi e intanto ascoltare qualcosa delle ultime giornate dell'Uchiha, sarebbe stata una lunga colazione.
 
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view post Posted on 15/10/2020, 07:39
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*Appena preso posto all tavolata dei Figli di Salazar che una voce tonante è tutto il corredo di violini e temi musicali sdolcinati risuona nella Sala cantando quella che sembra una poesia in rima:"Ai quattro venti non era stato declamato,
la spilla da Prefetto hai meritato,
questa da parte di chi si è congratulato,
e al Ballo in Maschera ti ha appena invitato.

In antiche vesti e alle ore diciotto,
della Scalinata fatti trovar sotto".

Per tutti i monaci ... *si volta verso la fonte della poesia e vede che viene dal tavolo di Corvonero,e la lettera aveva tutta l'aria di essere una Strillettera,ma invece di insultare o sgridare sembrava che era un invito al ballo di Halloween* Halloween già ....devo vedere di invitare qualcuna...
*Tornando girato verso il proprio tavolo si è reso conto della presenza di Trish Andersen:La Caposcuola che sembra aver preso il giapponese sotto l'ala protettiva,visto il brutto periodo che...no basta parlarne;infatti ella sembra ridestarsi da un pensiero tanto che esclama:<kourin! Buongiorno, vieni a fare colazione>,infatti sembra essersi accorta di Kourin* Buongiorno anche a lei.. vedo che ci sono i preparativi per il ballo,vede...io avrei una persona da invitare ma...non saprei come fare(Che fa anche rima)..
Non so nemmeno se sarebbe interessata a venire con un monaco tutto scuola e disciplina..

Edited by Kourin Kuromi Uchiha - 15/10/2020, 10:03
 
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view post Posted on 31/10/2020, 17:32
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Un sopracciglio sollevato e le braccia incrociate all’altezza del petto, la Vane guardava attonita la sua nuova sistemazione. Il baule con incise sul fianco le iniziali S.V. era ai piedi di un baldacchino, il suo baldacchino da circa dodici ore. Fino a due mesi prima ad abitarlo era stata un’altra ragazza, scappata da Hogwarts - o forse dalla Kane - dopo l’attacco. Veicolato da un respiro profondo lo sguardo della bionda si posò sulla nuova compagna di stanza. Audrey dormiva ancora beata, con i capelli che si diramavano in ogni direzione e il segno del cuscino sulla guancia.
- Aud… - sussurrò cercando di capire quanto fosse profondo il suo sonno, ma serrò le labbra il secondo dopo chiedendosi se fosse davvero un buona idea svegliarla. La rossa non aveva alcun bisogno di salire in Sala Grande per la colazione e forse era nei suoi piani rimanere a sonnecchiare fino all’ultimo secondo. Che autorità aveva Sybil di contrastare il volere dell’altra? Raccolta la tracolla dal materasso, la spillata uscì di soppiatto dalla stanza.
Non era più abituata a sedersi tra i verde-argento in Sala Grande, insofferente davanti alle tavole imbandite, si sentiva quasi inadeguata davanti ad un vassoio di scones. Eppure quella mattina le era tornata la voglia di sedersi tra i suoi concasati e anche quella di sbirciare l’altrui corrispondenza. Intanto il conto alla rovescia all’evento romantico dell’anno accresceva la speranza di scoprire qualche cuoricino glitterato in chiusura di una lettera. Il tipo di dettaglio che l’avrebbe consolata di non avere un cavaliere da accompagnare al Ballo.
Sfilò lungo la tavolata serpeverde alla ricerca di un posto libero e quando individuò il ciuffo asimmetrico della Caposcuola, la Vane accelerò il passo. Intanto la destra andava ad aggiustare il nodo della cravatta e la chiusura del mantello.
- Buongiorno ragazzi, quanta posta stamattina - prese posto, cominciando a giocare con un cucchiaino che era diventato per lei solo un oggetto d’arredamento al pari d’un soprammobile.
Facendolo oscillare sulla tovaglia, la ragazza si chiese se fosse il caso di porre le domande a cui stava pensando. Quando si era proposta per l’Incarico della Dirigente aveva subito pensato di intervistare Trish, così da poter accostare i pareri dei nuovi studenti a quelli dei più navigati e consapevoli. Stava solo aspettando l’occasione giusta e non era sicura che quella lo fosse. Era anche vero che a breve avrebbe dovuto consegnare alla Gold il suo rapporto e aspettare di non essere circondata dal cibo per farlo avrebbe allungato incredibilmente i tempi.
- Se per te non è un problema, volevo farti alcune domande sulle conseguenze dell’attacco - abbassò istintivamente il tono della voce - so di rovinare l’atmosfera della colazione così, ma è per la Dirigente Gold, vuole sapere i pensieri degli studenti sulla situazione - spiegò come per giustificarsi per aver portato la conversazione su lo sgradevole argomento.
- Per cominciare che informazioni sei riuscita a reperire sul Morbo Bianco? Sai non c’è stata molta chiarezza su cause e sintomi, si sono sparse voci e alcuni studenti non sanno cosa aspettarsi. Tu sei riuscita a farti un’idea precisa? - avrebbe continuato se Trish si fosse mostrata disposta a rispondere a quelle domande.
- Poi un’altra cosa, ma è più personale quindi sentiti libera di non rispondere. Riguardo l’attacco ognuno l’ha metabolizzato a modo proprio, se n’è parlato sì, ma credo sia diventato una specie di tabù, non so come dire… tu come pensi sia stato affrontato dagli studenti e dalla scuola? Avresti preferito che ci si fosse comportati diversamente? - con un grande respiro avrebbe concluso con le sue domande, stando attenta a renderle il più generali e il meno personali possibili, lasciando a Trish la possibilità di mantenersi vaga.
Solo a quel punto si sarebbe resa conto del ragazzo seduto lì accanto.
- Oh Kourin, non ti avevo proprio visto, scusami sono distratta la mattina… se ne hai voglia mi interessa anche la tua opinione ovviamente - con un sorriso cordiale si sarebbe rivolta anche al concasato.
 
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