| Staccò un pezzetto di zucchero filato e lo mise in bocca. La nuvola rosa le si sciolse sulla lingua e la dolcezza della fragola le stuzzicò le papille gustative. Jasmine non poté fare a meno di chiedersi se, in quel momento, anche la propria lingua si fosse colorata di tenue rosso. Fosse stata in dormitorio con la Agnes, glielo avrebbe chiesto senza mezzi termini, mostrandole la lingua come prova. Tuttavia, non volendo fare cattiva impressione su due persone, che la conoscevano appena, le sarebbe toccato tenersi la curiosità. Sorrise a Xavier, chiedendosi se anche lui fosse una vittima degli sguardi dolci della concasata. Non che fossero affari propri, ma da quando lei e la propria migliore amica si erano confidate tutto, vedeva possibili intrighi ovunque. Pur consapevole di potersi sbagliare, se la Daisy, un giorno, le avesse, per ipotesi, chiesto un parere sul suo caso specifico, la battitrice avrebbe dovuto essere preparata. Immagazzinare informazioni ed impressioni per potere essere utile, sempre che fosse servito. Alla domanda di Fara strabuzzò gli occhi. Un quesito logico, intelligente, a cui lei non aveva minimamente pensato. Adorava il cioccolato, ma la sola idea, che l’enorme ranocchio fosse ripieno, le diede il voltastomaco. Quanto sarebbe riuscita a mangiarne prima di scoppiare? Non era sicura fosse possibile, ma essere ricoverati al San Mungo per indigestione da cioccolato, le avrebbe rovinato i piani per la sera. Le dita strinsero la confezione di U-NO-POO, custodita in tasca, lontana da occhi indiscreti. ”Lo spero” borbottò, lanciando uno sguardo truce all'anfibio ”Credete sia possibile morire per avere ingurgitato troppa cioccolata? Se la risposta fosse affermativa e quello” mosse l’indice a segnare l’enorme ammasso di cacao sul tavolo ”fosse ripieno, credo ci serviranno altri rinforzi.” Trattenne il fiato, sospesa in un limbo, quando Fara staccò coraggiosamente una zampa palmata. Era vuota o ripiena? La bionda si protese leggermente, cercando di sbirciare, senza invadere lo spazio personale dei due ragazzi, ma non riuscì nell’intento. Fino a quando non avesse trovato il coraggio di scoprirlo da sé, si sarebbe tenuta il dubbio. La testa si mosse a destra e sinistra in un mesto cenno di diniego e le labbra si arricciarono in una smorfia dispiaciuta. Jasmine non si era mai cimenta nella raccolta di figurine, perché non aveva la pazienza necessaria. Le sarebbero potuti volere mesi, addirittura anni per finirla e non si vedeva proprio a riuscire ad aspettare tutto quel tempo. ”Grazie per la proposta, ma non ho mai iniziato a collezionarle. Tu o voi da quanto tempo avete iniziato?” incuriosita, rivolse uno sguardo interrogativo ad entrambi, soffermandosi prima sul serpeverde, poiché, a differenza dell’altra bronzo-blu, non era sicura facesse la raccolta. Il matrimonio fu il pretesto che le serviva ad indagare su di loro, comprendere le dinamiche. Scopo accademico, si disse. Ignorò completamente la parte sinceramente curiosa, senza null’altro interesse se non conoscere la risposta. Nascosto sotto a fittizi buoni propositi, nel tentativo di nasconderlo. Fingere di esserne all'oscuro, come se non esistesse. Tese le orecchie, messa sull'attenti dalla replica del ragazzo. La giovane di Cardiff trovò quella specifica piuttosto bizzarra, come se, in qualche modo, avesse percepito anche quell'insieme, che lei si era tanto sforzato di trattenere. Le labbra si sollevarono e la bionda tentò di fare passare quel sorriso intenerito per uno di circostanza. Forse, si disse, Xavier stava già pensando ad essere l'accompagnatore di Fara e quella domanda sul matrimonio si era rivelata l'assist perfetto per introdurre il discorso. Gongolò, ignara di tutto. Jasmine credeva di avere sbrogliato la matassa, risolto il mistero che legava i due studenti, invece non aveva capito niente. Una cantonata grossa come una casa, che lei, non conoscendo le informazioni di base, non avrebbe mai accusato. Le iridi di smeraldo scrutarono velocemente il verde-argento, prima di posarsi sulla concasata. "Sì, certo. Non potrei mai mancare. Ho anche preso dei cosmetici da Mondomago che dovrebbero avere un'applicazione...facilitata" esalò, prima di muovere l'indice in piccoli cerchi concentrici sulla superficie lignea del tavolo "Secondo voi ci sarà molta gente? E' stato carino, da parte del professor Pike e della professoressa Potter, permettere a tutti gli studenti di partecipare". Quasi ne avesse timore, allungò la destra per afferrare un pezzo dell'anfibio di cioccolato, così avrebbe potuto risolvere l'unico mistero rimasto irrisolto: la rana era vuota all'interno?
|