Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

My Sweet Dragonfly, Privata, Libella

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view post Posted on 16/5/2020, 19:27
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Sabato, una settimana esatta al matrimonio della Professoressa Potter e del Professor Pike, ma soprattutto il giorno in cui ci eravamo dati appuntamento io e Libella, dopo quella chiacchierata così particolare al Serraglio. A tal proposito era stato proprio il termine "appuntamento" che aveva generato un leggere imbarazzo tra noi due, perlomeno da parte mia non c'era mai stato questo intento, anche solo semplicemente perchè mai visto Lib diversamente da una compagna di casata o comunque una amica....però effettivamente affrontare quel discorso, seppur ironicamente mi aveva messo davanti ad una realtà ben differente, qualcosa in lei mi faceva sentire strano, in senso strettamente positivo, perchè se è pur sempre vero che fra Tassi è quasi impossibile non andare d'accordo, con lei era diverso...c'era una sintonia non scontata. Fu per questo motivo che alla sua domanda Mi stai chiedendo per caso un appuntamento? io non riuscii a rispondere con altrettanta ironia, probabilmente scherzando sul fatto in questione come avrei fatto con Martina o Alex, giusto per citare altre giallo-nere a cui ero molto legato...ma andai un po' in confusione, ero veramente sicuro che la mia vera intenzione non fosse quella di chiederle un appuntamento? Se fosse stato così, perchè non mi ero limitato a chiederglielo? Cos'è di lei che mi aveva veramente rapito quel giorno?
Speravo di ottenere le risposte a tutte queste domande, e ad altre che sarebbero sopraggiunte, proprio quel giorno....inoltre avrei finalmente potuto capire se si sarebbe trattato di un appuntamento o no...insomma la giornata si sarebbe prospettata molto interessante e sicuramente piacevole, al di là di quello che sarebbe stato il riscontro finale.

Decisi di inviare alla spillata il gufo con le informazioni sulla data e il luogo di ritrovo qualche giorno prima, in modo che potesse organizzarsi con calma...inoltre avendole dato un cauto preavviso avremmo potuto gestire eventuali impegni improvvisi, magari posticipando o anticipando la data...l'invito era il seguente:

Cara Libella,
con il seguente gufo desidero invitarti, come anticipato quel giorno al Serraglio, a passare una giornata in mia compagnia.
L'appuntamento, nel caso accettassi, sarebbe Sabato alle ore 15:00 davanti all'entrata di Mielandia, in modo da entrare insieme ed evitare dunque che uno di noi due non trovando l'altro rischi di perdersi per le vie di Hogsmeade.
Attendo con piacere una tua risposta,
Lewis



Ma tornando a quel giorno importante: dopo aver trascorso come al solito, tra colazione e ripasso di varie materie, la mia mattinata al Castello, dopo il pranzo decisi di recarmi immediatamente in Sala comune, in modo da potermi preparare con calma...infatti dopo essermi fatto lavato e preparato per bene, era arrivato il fatidico momento di scegliere l'outfit, trattandosi di un giorno infrasettimanale per noi studenti era infatti possibile evitare di indossare le divise scolastiche.
Optai dunque per un abbinamento non eccessivamente elegante, d'altronde si trattava pur sempre di una merenda da Mielandia e poi non avrei voluto privarla della sorpresa di vedermi in un completo elegante al matrimonio della settimana seguente; perciò indossai un paio di pantaloni di cotone beige, una camicia azzurrina e un paio di mocassini blu scuro....decisi inoltre di legarmi intorno alla vita un maglioncino di un colore molto simile a quello delle mie calzature, affinchè non stonasse troppo, nel caso in cui la sera tornando al Castello si fosse alzato un po' di vento...ovviamente nulla mi avrebbe vietato di prestarlo a Libella qualora ne avesse avuto bisogno per ripararsi dal freddo...di certo non si sarebbe trattato di un "sacrificio".

Mi presentai dunque al luogo stabilito qualche minuto in anticipo, non avrei mai voluto che, qualora la prefetta arrivasse estremamente puntuale all'appuntamento, non trovasse nessuno ad attenderla...non sarebbe di certo stata una partenza con i fiocchi ecco. Non restava dunque altro che aspettare il momento in cui la desiderata si fosse distinta tra la folla di persone che quel pomeriggio di Maggio avevano deciso di vivacizzare Hogsmeade.
 
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view post Posted on 16/5/2020, 22:46
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Esattamente il sabato della settimana prima Libella si era trovata davanti a sé come cliente del Serraglio il suo compagno tassorosso Lewis pronto per acquistare un compagno fedele. Per giorni non seppe spiegarsi come da una semplice richiesta circa un riccio i due si siano trovati a parlare di appuntamenti. La verità era che se lo sapeva spiegare molto bene dato che era stata lei, per sviare quel poco imbarazza che si era formato tra i due, a domandare con un’ironia forse poco credibile se il tasso le stava chiedendo un appuntamento… solo che voleva convincersi di non sapere le motivazioni che stavano alla base del gufo che ricevette solo qualche giorno dopo dallo stesso Timberwolf.
Nel gufo infatti, il tasso la invitava chiaramente ad un appuntamento. E se lui non avesse voluto invitarla a un appuntamento? E se in realtà, in fondo, era lei stessa a volerlo? Non era pratica di appuntamenti, non ne aveva mai avuto uno prima d’ora. O meglio, aveva dato appuntamento a vari compagni nel corso dell’anno trascorso al castello, ma nessuno di questi poteva definirsi un vero APPUNTAMENTO. Aveva risposto a Lewis accettando l’invito ma ora si trovava seduta sul suo letto a chiedersi come avrebbe dovuto comportarsi ad un appuntamento? Cosa avrebbe indossato? Ma soprattutto, cosa avrebbe detto una volta arrivata al luogo dell’incontro? I suoi pensieri erano una confusione unica, così come l’agitazione che sentiva nel suo stomaco. Perché si, non si era mai sentita così agitata come quel giorno.
Fortunatamente il suo turno al Serraglio era stato al mattino e quel pomeriggio non avrebbe avuto particolari problemi di orario, ma nonostante potesse prendersela con relativa calma, la prefetta avrebbe di lì a poco dovuto iniziare a prepararsi per poter poi raggiungere Lewis da Mielandia. Avrebbe volentieri chiamato Skyle per farsi dare una mano nel scegliere l’outfit per quel pomeriggio, ma l’amica non si era fatta viva per la sala comune e meno per il dormitorio… probabilmente, a causa del bel tempo, la bionda era uscita al lago. Avrebbe quindi dovuto fare tutto da sola. Dal baule recuperò un completo delicato e non troppo appariscente. Indossò una gonna panna di pizzo, con il sottogonna in raso e tulle a vita alta, fermata con una cintura nera con la fibbia dorata, una maglietta bordeaux abbastanza morbida con le maniche a tre quarti visto che la giornata soleggiata lo permetteva. Il tutto accompagnato da un paio di stivaletti neri e una tracolla bordeaux an pendant con la maglia che aveva scelto. Lasciò cadere i capelli sulle spalle e riempì il suo decolté con un girocollo a forma di fiore che le avevano regalato al suo ultimo compleanno. Fortunatamente aveva portato con sé abbastanza capi da poter sfoggiare la moda babbana anche nel mondo magico. Sistemò il viso con un velo di trucco, quasi impercettibile evidenziando le gote e le labbra con una tinta labbra opaca ciliegia. Era a metà strada verso Hogsmade quando si accorse che aveva dimenticato sul suo letto il cardigan da indossare qualora avesse avuto freddo. Forse la troppa agitazione le aveva fatto perdere parte della sua razionalità. Eppure fin ora era riuscita a mantenerla sempre. Più o meno…
Solo un’altra volta era riuscita a far si che le emozioni prendessero il sopravvento sulla sua lucidità e forse, in quel momento sarebbe stato meglio non far riaffiorare certi ricordi…
Arrivata nei pressi di Mielandia, Lib scorse la figura di Lewis fuori dalla bottega ad attenderla. Non fece cenno a quei pochi minuti di ritardo che aveva collezionato strada facendo. Dall’abbigliamento scelto da entrambi, probabilmente non il primo trovato a caso nel baule, la prefetta poté immaginare che forse tutti e due tenevano a quest’incontro più di quanto volessero far vedere.
Ehm… ciao! Non sapendo cosa dire né cosa fare, Libella si limitò a salutare il suo appuntamento…
 
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view post Posted on 18/5/2020, 20:14
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A causa del fatto che Lib non si presentò al luogo stabilito per l'appuntamento perfettamente in orario, ebbi modo di dar libero sfogo a tutti i pensieri che ronzavano nella mia testa...inutile aggiungere che la maggior parte, se non la totalità, di essi avessero come protagonista la prefetta e quell'appuntamento citato da entrambi innumerevoli volte....pensavo principalmente a come mi sarei dovuto comportare con lei, a che approccio dovessi tenere, a quali discorsi approfondire e quali fossero da evitare, ma pensavo anche a lei, non avevo la minima intenzione di come avrebbe deciso di prendere questa situazione, se come la solita Libella o come la Libella di qualche giorno prima al Serraglio.
Un particolare a cui però non avevo dato l'attenzione meritata era come effettivamente la spillata si sarebbe presentata all'appuntamento, a dir la verità non avevo mai avuto l'occasione di poter osservare la mia bellissima compagna con abiti diversi da quelli che era tenuta ad indossare a scuola o durante i suoi turni lavorativi al Serraglio.

Qualsiasi mio pensiero fu spazzato immediatamente via quando due semplici parole tagliarono tutti i fili della mia immaginazione, era Libella che si presentava, timidamente, davanti ai miei occhi...che difficilmente erano stati abituati ad uno spettacolo del genere....era bellissima!
Non feci caso ai singoli particolari, ma nel complesso il ritratto di lei era incredibile ai miei occhi, probabilmente un parere più oggettivo avrebbe constatato che si trattasse semplicemente di una bella ragazza che si era preparata come di consueto per un'appuntamento, ma il mio parere in quel momento era quando di più deviato si potesse immaginare, il risultato fu che la sua visione mi lasciò senza parole, sperai almeno di non darlo troppo a vedere.

In seguito al suo saluto decisi di replicare, Sii te stesso! pensai, non volevo strafare sembrando troppo sicuro di me, considerando che in quel momento non lo ero assolutamente, e senza lasciarmi troppo soffocare dall'agitazione di quel momento, anche se effettivamente il primo approccio spesso determina gran parte di una relazione tra due persone, sia questa di amicizia o di qualcosa di più:Wow , sei mozzafiato Lib! Spero di essermi presentato all'altezza, quantomeno delle tue aspettative! Come stai? Tutto bene? le dissi tentando di mostrarle il meno possibile tutta l'agitazione che avevo in corpo, poi continuai: Ti va se ci incamminiamo dentro? le dissi attendendo un responso, nel caso avesse accettato avrei avuto premura di darle la precedenza, non prima di averle aperto la porta....non ero uno di quelli che reputano le ragazze come dei cristalli preziosi incapaci di compiere delle semplici azioni quali ad esempio aprirsi da sole una porta, ma apprezzavo comunque seguire ancora qualche regola del galateo, quantomeno per educazione.
 
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view post Posted on 19/5/2020, 23:20
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Non poteva negare che le sue emozioni fossero in subbuglio, ma ora che era finalmente arrivata a destinazione non avrebbe potuto permettersi di fare un passo falso mostrando le sue sfumature più intime. Avrebbe voluto celare le sue fragilità dietro uno spesso velo fatto di ironia e sfacciatezza, ma in compagnia di Lewis le sembrava quasi impossibile. Era come se lui avesse il potere di renderla inaspettatamente insicura e al contempo libera di essere davvero se stessa. Probabilmente il tasso fin ora, come la maggior parte dei suoi compagni, avevano avuto a che fare con un’altra Libella… chissà se al ragazzo sarebbe piaciuta anche questa “true version”.
Per tanto tempo era riuscita ad essere un’abile direttrice della sua sfera emotiva, ma quel giorno avrebbe provato a lasciarsi guidare un po’ più dal suo istinto e meno dalla sua razionalità. Sarebbe stato rischioso e al contrario di quello che si poteva pensare, lei avrebbe avuto molto da perdere se si fosse messa in gioco nel modo sbagliato…
Erano probabilmente trascorsi solo pochi secondi dal suo arrivo davanti a Mielandia, tempo in cui simultaneamente i due si osservarono a vicenda. Gesto impercettibile se visto da fuori, di enorme significato per lei che in questo caso ne era la protagonista. Aveva cercato di riprendersi dal respiro affannato che provava non solo a causa del tragitto, ma anche per la forte agitazione che cresceva nel suo stomaco sempre di più, come un vortice inarrestabille. Tentativo miseramente fallito, poiché Lewis la salutò con un’espressione che mai si sarebbe immaginata venisse rivolta a lei. Al solo udirla, le gote di Libella si tinsero di un tenue rosso, fortunatamente camuffato dal colorito che aveva ottenuto come conseguenza della camminata da poco compiuta. Un lieve sorriso compiaciuto si disegnò sul volto della prefetta che cercò in tutti i modi di rendere meno esplicito mordicchiandosi l’angolo del suo labbro inferiore.
Grazie Lewis! Anche tu sei… molto carino ehm… stai molto bene! Non era sua intenzione bruciarsi l’atmosfera che si stava creando, per cui calibrò bene le parole da riferire in risposta a Lewis.
Diciamo che procede tutto stranamente molto bene! Poteva affermare il contrario? Assolutamente no. Per ora aveva tutto ciò che avrebbe davvero desiderato di avere. Non avrebbe chiesto nulla di più. Osservò poi il giallo nero incamminarsi verso l’entrata invitandola a fare altrettanto.
Certo... Con un lieve cenno di capo la prefetta seguì Lewis, varcando così la soglia d’ingresso di Mielandia stringendosi nelle spalle, quasi emozionata da quel gesto, apprezzato, di vera cavalleria a cui aveva appena assistito. Nonostante non potessero affermare di essere grandi amici, con Lewis, Libella sentiva come una connessione... come una sorta di fil rouge che riusciva a tenerli legati. Se qualcuno le avesse chiesto di spiegare questa sensazione, lei avrebbe sicuramente fatto scena muta. Avere delle certezze non era certo il suo forte. L'unica sicurezza che sembrava diventare ogni attimo sempre più nitida era che Lewis di certo aveva dimostrato di sapere come farla sentire importante.
 
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view post Posted on 23/5/2020, 21:39
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Il gesto di galanteria era stato, come prevedibile, ben colto dalla mia dolce compagna, la quale si era dunque incamminata verso l'interno del negozio stringendosi nelle spalle; fu un gesto che mi infuse estrema tenerezza, davo attenzioni a questi particolari, ma soprattutto davo attenzioni a lei.
Una volta che la spillata fece il suo ingresso dentro il negozio di dolciumi, staccai la mia mano destra dalla porta che fino a qualche istante prima avevo provveduto a tener ferma lì, aperta per lei, e la seguii dirigendomi verso il bancone dove avrebbero accolto le nostre ordinazioni.

Due, quello era il numero di passi che Lib aveva percorso all'interno del negozio prima che la mia voce irrompesse in quel silenzio originato in seguito al quel dolce gesto che avevo avuto premura di compiere...fu una domanda a spezzarlo, una richiesta, ero fatto così, non avrei mai preso quel tipo di confidenza senza prima chiederne il consenso: Ehi Lib, posso? dissi allungando la mia mano sinistra verso la sua, la mia intenzione era di prenderla per mano, un gesto semplice, forse quanto mai superato negli ultimi anni, che però mi venne istintivo, spesso ero solito a seguirlo il mio istinto...odiavo vivere nel rimorso.

Una volta scoperta la risposta della giallo-nera e dunque aspettato il gesto che avrebbe compiuto di conseguenza, ci saremmo preoccupati ugualmente di compiere gli ultimi passi che ci aspettavano prima di ordinare le leccornie che ci avrebbero fatto compagnia in quel pomeriggio di fine settimana, mi sarei dunque preoccupato di ordinare per primo, conscio che qualsiasi fosse stata la reazione di Libella, il suo carattere estremamente timido non le avrebbe permesso di essere immediatamente pronta a rivolgersi ad un altra persona prima di aver assimilato almeno parzialmente ciò che era appena successo: Buon pomeriggio, ma soprattutto buon fine settimana! dissi accompagnando i miei saluti con una lieve risata spontanea, poi continuai: Vorrei comprare 4 piume di zucchero, facciamo due alla fragola e due alla menta, e un succo di zucca! Se fosse possibile, vorrei pagare anche per la signorina Florel una volta che arriveranno le sue richieste, inoltre volevo sapere se fosse possibile consumare gli acquisti all'interno. dissi rivolgendo un bel sorriso alla ragazza con cui avevo deciso di passare quello che effettivamente aveva tutta l'aria di essere diventato un vero appuntamento.

Certo, la sua prima risposta ad una mia presa d'iniziativa avrebbe sicuramente indirizzato notevolmente il proseguo della nostra giornata e della relazione che ci sarebbe potuti essere tra noi due, però se nel migliore dei casi non mi sarei riposati sugli allori in seguito ad un primo "successo", nel caso fosse si fosse trattato del peggiore non mi sarei perso d'animo, ero quanto mai sicuro che volevo impegnarmi con lei, ma soprattutto per lei.
 
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view post Posted on 28/5/2020, 18:32
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Anche durante quel weekend Sesy si trovava dietro il bancone di Mielandia, come voleva il suo ruolo di proprietaria. Quelli erano i fine settimana più belli, più caldi e quindi anche più affollati della stagione. Hogsmeade cambiava volto ad ogni stagione e se in inverno il villaggio sembrava congelato, come se si trattasse di un panorama racchiuso in una sfera di neve e vetro, adesso che la primavera era esplosa gli occhi di tutti i visitatori banchettavano con i colori e i profumi che li accoglievano.
Quando i due tassorosso, Florel e Timberwolf, si presentarono di fronte a Sesy, questa aveva appena finito di vendere delle cioccorane a due studenti del primo anno.
"Buon pomeriggio anche a voi!"
Li salutò Sesy con un sorriso cordiale, ascoltando l'ordinazione del ragazzo e il modo in cui si era proposto di pagare anche gli acquisti della signorina Florel. In casi come questo lei si chiedeva per quale motivo quando era una studentessa non avesse mai incontrato dei compagni di classe di quel tipo: gentili, premurosi, simpatici e tutto il resto.
"Sicuro signor Timberwolf come preferisce. Intanto il totale relativo ai suoi acquisti è di 2 Galeoni e 5 Falci!"
Il conto fu molto veloce, dato che tutti quei prodotti non constavano più di pochi falci singolarmente. Li prese tutti da uno scaffale alla sua destra, quindi li poggiò sul bancone in attesa di concludere il conto con le richieste della studentessa che si accompagnava al compagno di Casa.
"Le ricordo che con questi acquisti parteciperà all'estrazione del premio mensile"
Disse rivolgendosi al ragazzo ed indicandogli la scopa di cioccolato che era stata messa in esposizione in vetrina e che aveva già attirato l'interesse di parecchi ragazzini e non: in effetti era un pezzo unico, valeva la pena di provare a vincerla!
 
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view post Posted on 13/6/2020, 21:53
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Probabilmente la sua reazione non sfuggì a Lewis, ma cercò di non farsi carico di troppi pensieri. Se voleva davvero venire coinvolta in quella situazione, avrebbe dovuto farci l’abitudine a questo genere di galanteria e con il tempo anche la timidezza e l’imbarazzo avrebbero lasciato spazio a reazioni più naturali.
Incantata, come tutte le volte che metteva piede nel negozio, dai colori e dal profumo di zucchero che arieggiava attorno a loro, Lib sentì in sottofondo una domanda alla quale non rivolse particolare attenzione, anche se probabilmente avrebbe dovuto. Un sottile “posso?” aveva raggiunto il suo udito e dopo aver compiuto due, forse tre passi, non ricordava nemmeno lei, si sentì afferrare la sua mano destra. Non rispose. Non si rese nemmeno conto di quello che accadde subito dopo. Appena percepì la presa salda di Lewis sulla sua mano, la prefetta non ci pensò due volte a intrecciare le sue dita a quelle del ramato, come se il gesto non fosse pensato, ma risultasse essere naturale e abitudinario. Lewis era dolce, gentile dietro a quel gesto si percepiva bene e si sentiva al sicuro. Il ragazzo avrebbe dovuto accontentarsi di un semplice sguardo distratto accompagnato da un’espressione che esprimeva un sincero tacito consenso.
Mentre raggiungevano il bancone, nella mente della ragazza frullavano le mille domande del caso. Cosa avrebbe pensato di lei Lewis? E se fosse stata troppo precipitosa?
Concentrati sui dolci. Va tutto bene. Continuava a ripetersi con lo scopo di placare quei punti di domanda che ormai erano entrati in una sorta di circolo vizioso.
Arrivarono entrambi al bancone dove la proprietaria, la professoressa Riddle, si premurò di accoglierli e darli il benvenuto. Lewis ordinò per primo, non senza sottolineare alla Riddle che avrebbe pagato lui anche le richieste della tassorosso.
Sei davvero sicuro? Chiese al giallo nero che, ancora una volta dimostrava di essere forse più sul pezzo della prefetta in fatto di appuntamenti. Senza mai dar cenno di voler mollare la presa dalla mano del ragazzo, Libella scorse il listino per poi, dopo un interminabile silenzio, prendere finalmente una decisione.
Io vorrei un Tortino felice di Sesy e da bere opterei per la bevanda Heartless. E’ analcolica vero? Chiese conferma alla proprietaria. Sarebbe stato davvero epico non essersi accorta di qualche appunto che indicava un limite d’età…
Mentre attendevano entrambi di sapere se c’era effettivamente la possibilità di consumare quella merenda nel locale, Libella cercò di razionalizzare la situazione. Aveva forse fatto il passo più grande della sua gamba e probabilmente avrebbe dovuto rallentare, non era nelle sue corde dare speranze infondate a qualcuno prima di avere lei stessa delle conferme e delle certezze. Lewis avrebbe dovuto scoprire ancora molto di lei e anche lei doveva scoprire lui. Le poche esperienze passate l’avevano resa un po’diffidente e probabilmente avrebbe dato filo da torcere al tasso per conquistare la sua totale fiducia. Non tutto si sarebbe rivelato così facile come il gesto di poco prima. Ma era anche vero che ormai era entrata nel gioco e non poteva tirarsi indietro, nemmeno voleva, per cui le rimaneva solo una cosa da fare. Giocarsela fino alla fine per uscirsene vincitrice.

Edited by Libella Florel - 14/6/2020, 00:12
 
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view post Posted on 16/6/2020, 22:36
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La proprietaria del negozio non conosceva molto bene i due Tassorosso che aveva davanti, ma mentre attendeva che la signorina Florel scegliesse i prodotti dal listino, li osservò cercando di non sembrare eccessivamente curiosa: sembravano davvero tanto carini. Be' i Tassorosso erano sempre carini, ma Timberwolf e Florel lo erano in modo particolare. Erano proprio immagini come quella che aveva davanti in quel momento a ricordarle che il mondo fosse bello e vario lontano da Azkaban.
"Bene, i ripieni dei tortini sono di gusti diversi. Può scegliere tra cioccolato bianco e nero, crema bianca, gianduia, arancia, zucca, frutta mista, crema di gelatine tutti i gusti più uno. È una vasta varietà!"
Accennò un sorriso mentre sperava di non aver confuso troppo le idea della studentessa, per poi aggiungere dell'altro:
"Può stare tranquilla, tutte le bevande di Mielandia sono analcoliche. Dovrebbe solo dirmi se preferisce il formato da cento o da cinquecento millilitri."
Le dimensioni erano importanti, dato che da queste sarebbe dipeso il costo del totale che si sarebbe aggiunto a quello già annunciato al ragazzo pochi secondi prima. Sesy non aveva fretta, quindi attese tranquillamente di ricevere le informazioni finali dell'ordine per poter completare l'acquisto.
"Se vi va potete soffermarvi nella casetta di marzapane al piano di sopra."
Ci tenne a ricordarlo dato che molto spesso i clienti non si ricordavano della presenza di quel comodo spazio dove avrebbero potuto sedersi e consumare i loro acquisti, senza essere disturbati. Sarebbero stati circondati soltanto dallo zucchero!
 
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view post Posted on 24/6/2020, 23:41
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Le sue dita di rimando si intrecciarono tra le mie, in una stretta che mi scaldò il cuore e che riaccese per la prima volta dopo un considerevole lasso di tempo la voglia di provare finalmente delle belle emozioni, di stare bene e di dimenticare almeno per un momento tutto ciò che evidentemente il fato mi aveva lanciato contro in modo da temprarmi e da permettermi di affrontare la vita lontano, almeno per la maggior parte degli anni, dalla casa che mi aveva visto crescere tra le praterie della periferia di Northampton. La mia vita non era di certo un dramma, l'infanzia trascorsa tra splendide creature e merende preparate meravigliosamente da mia madre con i prodotti che lei stessa si premurava di raccogliere e le giornate trascorse con i miei amici babbani che, nonostante non avessero alcun potere magico, perlomeno apparente, erano grado con la loro semplice compagnia di rendere magica qualsiasi atmosfera, la lettera per Hogwarts e l'inizio della mia nuova avventura che mi avrebbe visto entrare in quella scuola come un giovane bambino e mi avrebbero visto uscirne, se tutto fosse proceduto secondo previsione, sempre da giovane...ma giovane uomo. L'unica vera disgrazia fino a quel momento era stata la dipartita di mio padre, che con la sua scomparsa aveva lasciato un vuoto solo parzialmente risanabile dalle gioe che gli anni seguenti mi avrebbero potuto offrire; il dolore era ancora presente, seppur esponenzialmente più flebile con il passare delle settimane, ma nonostante ciò le prime soddisfazioni non tardarono ad arrivare per farmi capire una volta per tutte che la ruota della fortuna gira per tutti, occorre solamente aspettare il proprio momento: la fretta non ha fretta, eppure tutto si realizza.

Con quel semplice gesto Libella mi aveva permesso di compiere i primi passi all'interno del suo mondo, aveva iniziato ad aprire la porta che dava accesso alla sua sfera emotiva, fu per quello che sentire la sua mano stretta nella mia mi rievocò una moltitudine di sensazioni contrastanti, per la maggior parte astratte e realmente poco tangibili:
ero spaventato perchè avevo paura di cosa avrei dovuto fare in seguito, ma soprattutto di commettere errori;
ero confuso, perchè non avevo idea di cosa dovessi aspettarmi;
ero curioso, perchè da quel momento sarebbe iniziata una nuova esperienza, nella quale non ero da solo e la compagnia era la più gradita;
ero felice, perchè Libella era fatta così, fin dal nostro primo incontro era sta sempre in grado di mettermi di buon umore e di capirmi come nessun altro era mai riuscito semplicemente incrociando il mio sguardo;

ma soprattutto ero orgoglioso, perchè al mio fianco avevo una ragazza, una ragazza timida ma allo stesso tempo forte, una ragazza intelligente ma allo stesso tempo di gradevole compagnia, una ragazza solare ma allo stesso tempo in grado di sapersi adattare ad ogni situazione, ero orgoglioso perchè al mio fianco avevo una ragazza...e non avrei potuto chiedere di meglio.

Ad interrompere però quel momento di perdizione introspettiva furono le parole della stessa spillata, che mi fecero tornare alla realtà di quel sabato pomeriggio, alla realtà che per una volta però sembrava quasi essa stessa un sogno; l'affermazione, o meglio la domanda, che Libella pronunciò per prima era rivolta al sottoscritto, chiedeva infatti se fossi sicuro della mia scelta di pagare per entrambi il conto, nulla di di più scontato alle mie orecchie: Certo, mai stato così sicuro! affermai regalandole un sorriso appena pronunciato tra le labbra che si erano distaccate appena, nel frattempo ondeggiai il pollice della mano che erano occupata nell'intreccio con la sua per accarezzarle l'indice, senza però dare nell'occhio, attribuendo al gesto una sensazione di naturalità.

A quel punto notai che a prendere in carico le nostre ordinazioni era stata la professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure, donna con la quale non avevo avuto il privilegio di scambiare qualche parole al di fuori delle lezioni alle quali avevo presenziato; quando anche Libella ebbe deciso cosa ordinare, distolsi lo sguardo dai lineamenti incantevoli della Florel per rivolgere le ossidiane verso la Riddle: Buongiorno Professoressa, non l'avevo riconosciuta! Sa com'è, l'aula della sua materia e questo negozio hanno ben poco in comune....però devo ammettere che in mezzo a tutte queste leccornie la vedo proprio a suo agio! dissi scherzosamente, prestando attenzione a non prendermi più confidenze del dovuto, mantenendo un atteggiamento disteso e divertito. A quel punto immersi la mano rimasta libera nella tasca dei pantaloni di cotone, in modo da raccogliere i galeoni necessari per completare l'acquisto, una volta raggiunta la cifra esatta li porsi alla donna: Ecco a lei, la ringrazio! Ottima idea la casa di marzapane, dopotutto è ancora presto, abbiamo ancora un bel po' di tempo prima di dover fare ritorno al Castello! dissi entusiasta della proposta appena accettata, a quel punto riposi nuovamente lo sguardo su Libella: Aspettami di sopra, ti raggiungo subito....devo prima risolvere una questione con la Professoressa, intanto mettiti comoda, non ci vorrà molto. le dissi dandole un'affettuoso bacio sulla guancia in modo che le risultasse più semplice fidarsi delle mie parole, in seguito aspettai che mollasse la presa che dolcemente la legava a me per dirigersi verso la casetta con gli acquisti appena effettuati.

Una volta aspettato che Libella si fosse allontanata abbastanza da non poter sentire le parole che avrei rivolto alla Riddle, mi avvicinai al bancone e appoggiando un gomito su di esso, con un tono più basso di prima rivolsi una seconda richiesta alla professoressa, la spillata non mi avrebbe dovuto sentire, però in ogni caso era meglio non correre rischi per non rovinare la sorpresa: Salve di nuovo professoressa, spero di non rubarle troppo tempo, ma avrei una favore da chiederle... dissi inizialmente per attirare nuovamente la sua attenzione: ...vorrei acquistare per la signorina Florel anche una confezione di Quadretti rosa lucenti coperti di glassa al cocco, però l'ideale, se potesse farmi questa cortesia, sarebbe di pagarla subito, ma di ritirarla una volta pronti ad abbandonare il negozio...vorrei farle una sorpresa e fargliele trovare nella Sala comune e diciamo che arrivare al tavolo con un sacchetto pieno la insospettirebbe un bel po'!! conclusi ridendo, sperando che la mia richiesta venisse accolta favorevolmente, in ogni caso mi adoperai per raccogliere per la seconda volta i soldi necessari per completare l'acquisto, indipendentemente da quando lo avrei ritirato.

A quel punto non restava che tornare dalla ragazza che ormai mi stava aspettando da qualche minuto a quel tavolino, di certo non avrei voluto rovinare subito l'atmosfera venutasi a creare dalla nostra prima semplice intimità, perciò ricolmo di buone speranze e di gioia mi incamminai verso la casetta di marzapane, dove il nostro appuntamento sarebbe entrato nel vivo.
 
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view post Posted on 6/7/2020, 20:48
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Non aveva mai fatto progetti di vita, né quando viveva ancora nel Dorset né tantomeno dopo il suo ingresso ad Hogwarts. Nessuno le aveva insegnato come fare o su cosa focalizzarsi, mentre le sue amiche del tempo avevano già programmato il loro futuro, quasi quasi ancora prima di imparare a parlare. Alla tenera età della scuola primaria sapevano già cosa avrebbero fatto da grandi e soprattutto chi sarebbe stato l’uomo ideale da portare all’altare. Invece lei, era cresciuta così, apprezzando istante dopo istante, qualsiasi cosa fosse successa senza distinzioni. Non aveva premura di decidere, forse anche perché tendenzialmente introversa cercava sempre di ripararsi da possibili fallimenti, così da avere sempre pronta una reazione e cadere sul morbido. Poi la lettera per Hogwarts e la scelta di prendere quella strada lontano da casa, aveva poco a poco frantumato tutte le sue certezze. Ora invece, a differenza del passato, forse per la crescita o forse per essere diventata più matura sembrava che, dopo tempo, iniziava a venire spontaneo alla spillata fantasticare su cosa le avrebbe riservato il futuro. Assaporando il contatto sempre più deciso tra il suo palmo e quello del ragazzo, Libella iniziava a chiedersi in quale momento aveva deciso di abbassare così tanto le sue difese in modo da permettere a qualcuno di entrare a far parte del suo piccolo spazio personale. Cosa aveva Lewis che gli altri fino a quel momento non le avevano mai mostrato? Cos’è che aveva catturato silenziosamente la sua attenzione? In fin dei conti… i rossi non erano mai stati il suo tipo. Eppure per una volta aveva ascoltato il suo cuore e non la sua mente e si era lasciata guidare dall’istinto, ma era consapevole che presto la razionalità sarebbe nuovamente prevalsa e con essa anche tutte quelle fragilità che non era pronta a svelare. Ma lei non lo voleva. La prefetta avrebbe visto quell’occasione per mettersi alla prova con se stessa, capire quale fosse il giusto peso da dare alla mente e al cuore e di conseguenza combinarli con le giuste proporzioni così che, una volta per tutte, avrebbe delineato i contorni della sua personalità, ancora troppo ambigua per l’età che aveva raggiunto. Era ora di uscire dalla campana di vetro in cui si era rintanata. Fissando il profilo del tassorosso, riusciva a percepire i cinque polpastrelli attaccati al dorso della sua mano. Non si sarebbe lasciata sfuggire nessun particolare, attenta a quella vicinanza era come se i due strati di pelle a contatto si parlassero. C’era così tanto da ascoltare che la prefetta non si accorse nemmeno delle richieste che le vennero fatte dalla proprietaria di Mielandia. Troppo coinvolta nei sui stessi pensieri, si stava convincendo di aver finalmente compiuto il primo passo nella direzione giusta per diventare grandi. Solo quando udì un silenzio di sottofondo, la mora distolse l’attenzione da quella sinapsi dispettosa e si premurò di rispondere alla professoressa Riddle.
Ehm… vediamo… sicuramente scelgo il formato da 100 ml per la bevanda. Invece, per il tortino direi… cioccolato bianco! Grazie!
Poi tutto avvenne inaspettatamente. Invitata dal ragazzo ad avviarsi verso le scale, Libella era già sul punto di controbattere quando all’improvviso il suo campo visivo venne per metà oscurato e le labbra del giallo nero sfiorarono con convinzione la sua guancia rosata. A Libella non rimase altro che annuire silenziosamente e percepire le sue guance diventare di un rosa deciso. Ancora incredula dell’atto compiuto aveva mollato la presa e a passo veloce aveva raggiunto le scale. Soffermatasi a metà tra un gradino e l’altro della salita, Libella notò che Lewis aveva iniziato a parlare con la Riddle e ovviamente, spinta dalla curiosità non aveva esitato a indirizzare le sue antenne ad ampio raggio verso i due. Cosa che però non le fu possibile. Il ramato stava nascondendo qualcosa, lo sapeva. Ma silenziosamente si diresse verso il piano superiore e occupò uno dei tavolini liberi. Non poteva incrinare quello che stavano iniziando a costruire e non sarebbe stato corretto trasformare quel pomeriggio in un campo minato. Trovò un tavolo decisamente più nascosto rispetto agli altri e si sedette in modo da rivolgere il volto verso la parete e la schiena verso il resto del locale. Odiava l’idea di sapere di poter essere vista da qualcuno di sua conoscenza e doversi trovare a spiegare cose che nemmeno lei riusciva ad assimilare. Avrebbe sicuramente finito per usare parole sbagliate e deludere Lewis. Motivo per cui, anche i giorni passati, aveva cercato di mantenere una riservatezza tale che le aveva permesso di celare ai concasati qualsiasi dubbio potesse sorgere in quelle menti ribelli. Usando la scusa dello studio e degli esami ormai alle porte, la prefetta era riuscita a tergiversare e a rispondere al gufo del ramato fiduciosa di non aver destato sospetti. Avrebbero avuto tempo, nel caso, di poter rivelare qualunque cosa fosse nata tra i due ai compagni, ma finchè non possedeva la più totale certezza, dalla sua bocca non sarebbe uscito nulla.

Edited by Libella Florel - 6/7/2020, 22:20
 
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view post Posted on 8/7/2020, 21:07
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Che lo studente non l'avesse riconosciuta era davvero strano, ma Sesy non diede troppo peso a quelle parole, dato che le attribuì ad uno strano tentativo del ragazzo di comportarsi in modo informale, visto il luogo dove si trovavano. Alcuni pensavano che fosse bizzarro vedere la propria professoressa dietro al bancone di un negozio, intenta a vendere caramelle e dolcetti, eppure dovevano confrontarsi con quell'insolita realtà e cercare di risolverla. Timberwolf alla fine notò come lei si trovasse a suo agio lì... cosa che in quel momento poteva essere vera, anche se in passato, sopratutto quando era tornava da Azkaban, aveva faticato a trovarsi bene tra tutti quei colori.
Ad ogni modo, non si trovavano lì per discutere con lei del più e del meno, quindi prese la bottiglia da cento per la ragazza, insieme al tortino al cioccolato bianco, per poi porgerlo alla Tassorosso.
"Bene, gli acquisti della signorina Florel vengono 1 Galeone e 11 Falci. Sommati ai suoi, il nuovo totale diventa 3 Galeoni e 16 Falci!"
Detto questo sorrise ai due, che avevano scelto di passare del tempo nella casa di marzapane.
Tuttavia Sesy vide tornare il ragazzo dopo pochissimo, con una nuova richiesta.
"Certo, non c'è alcun problema. Sono altri 10 Falci... dunque la sua spesa complessiva ammonta a 4 Galeoni e 9 Falci! Preparo il pacchetto e potrà ritirarlo facilmente all'uscita!"
Sorrise di nuovo al ragazzo, pensando che la sua idea fosse molto dolce, e quindi prese i quadretti e li sistemò in una busta di carta con il logo colorato di Mielandia. Sesy immaginò che la signorina Florel avrebbe solo potuto apprezzare quella bella iniziativa.
 
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view post Posted on 19/7/2020, 23:48
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Dubbi e nervosismo cominciarono ad assalire la mia povera testolina coperta da quel folto cespuglio autunnale, niente a che fare con la ragazza che mi stava attenendo al primo piano, su di lei avevo ormai riposto da tempo la mia incondizionata fiducia; era stato il mio stesso comportamento a impensierirmi: mi stavo comportando adeguatamente? Valevo la fiducia che invece proprio lei aveva risposto nei miei di confronti? Al solo metabolizzare queste domande sentii una fitta allo stomaco mentre ringraziavo di cuore la professoressa per la cortesia, tentai di non darlo eccessivamente a vedere ma non avevo idea di quanto a fondo fossero sviluppato le mie abilità nell'opacizzare le mie sensazioni.

Con la presa visione della sorpresa preparata con cura dalle proprietaria nascosta dietro al bancone, afferrai gli acquisti che invece avremmo consumato durante la nostra permanenza in quella favolosa boutique e presi la via delle scale che mi avrebbero portato da colei che avrei non avrei potuto deludere ulteriormente, si era inizialmente fidata la Florel, quasi ciecamente, ma dovevo in qualche modo ripagare la scommessa al buio a cui si era prestata in precedenza. Per evitare di farla ulteriormente attendere percorsi i gradini che portavano al piano sopraelevato a due a due, illudendomi che questo stratagemma mi avrebbe in qualche modo fatto rimediare alla ben più longeva attesa a cui avevo sottoposto la mia meravigliosa compagnia, tralasciando però il fatto che l'esercizio fisico in questione avrebbe portato con se la necessità di modificare la mia andatura solita per lasciar spazio ad una ben più decisa e spedita con la conseguente accelerazione del mio battito cardiaco, non propriamente un'ottima idea considerando che dal primo momento in cui le mie ossidiane aveva incrociato la figura della spillata i respiri realmente sviluppatisi a ciclo completo si potevano contare con le dita di una mano, Libella era l'unica in grado di togliermi realmente il fiato e dovevo ancora capacitarmi di ciò, non ero abituato alla sua presenza così ingombrante ma allo stesso così piacevole nella quotidianità dei miei gesti.

Individuare il tavolo occupato da Lib si dimostrò un’impresa decisamente meno ardua di quella che mi aspettavo si sarebbe prospetta, la mora aveva deciso di optare per una collocazione isolata da bene o male qualsiasi altra presenza all’interno del locale, tirando a sorte presumevo si trassasse di timidezza, ma in realtà non volendo saltare a conclusioni affrettate mi limitai a considerare il fatto che avesse ricercato quantomeno un vago spiraglio di intimità in mezzo al caotico confluire di clienti.

Quando mi trovo in un ambiente in cui posso illudermi d'essere invisibile, mi illudo anche che invisibile sia tutto il resto.


Quando giunsi nei pressi del posto occupato dalla mia concasata, particolare attenzione da parte mia fu posta in primis a posizionare le leccornie davanti allo sguardo di Lib passando il braccio destro con cui le tenevo a pochi centimetri dal collo della ragazza, in secondo luogo mi concessi un secondo bacio sprofondando però questa volta le mie labbra sulla sua guancia in modo che percepisse tutto l’affetto che volevo esprimere con quel gesto: Spero di non averti fatto attendere troppo, avevo una questione in sospeso con la professoressa dall’ultima lezione, problemi di stesura degli appunti, nulla di che, solo che con i gufo alle porte avevo paura di non aver altre occasioni per poterne discutere dissi dopo essermi allontanato dal suo viso per prendere posto di fronte a lei, ovviamente ogni singola parola pronunciata era quanto di più lontano ci si potesse aspettare dalla realtà e in un primo momento rimasi quasi sconsolato nel considerare l’insulsa motivazione che avevo portato alla sua attenzione, ma solo dopo qualche istante compresi che se la prefetta avesse realmente sopportato questa spiegazione probabilmente il suo interesse nei miei confronti non sarebbe stato poi così tanto da sottovalutare, il che non avrebbe potuto che darmi sollievo e gioia.

Una volta sistematomi per bene tralasciai, almeno per i primi minuti, le pietanze disposte sul tavolo per concentrarmi sulla Florel, di lei sapevo unicamente la sua capacità di mettere in dubbio qualsiasi mia certezza a livello emotivo e caratteriale, ma per il resto davanti a me si presentava un libro vuoto che la ragazza avrebbe potuto impreziosire come meglio desiderava, scegliendo eventualmente anche di condividere solo ciò che la avrebbe dipinta come la persona che sognava di essere, perciò intenzionato a non conservare ulteriormente quelle immacolate pagine, le diedi la possibilità di iniziare con la loro decorazione: Chi è veramente Libella Florel? Oltre ad essere una ragazza meravigliosa ed una brillante prefetta si intende!le dissi completando la mia domanda con dei complimenti che risultarono genuini ed assolutamente veritieri in quanto conformi l’idea che faceva capolino nella mia mente per quanto riguardava la bellissima mora; attesi dunque a quel punto una sua risposta, ricercata o immediata che fosse, rallegrando finalmente il mio palato concedendomi a quelle pietanze zuccherose che mi erano risultate di assoluto gradimento fin dal primo momento in cui poggiai il mio sguardo su di loro.
 
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view post Posted on 3/8/2020, 21:19
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Non le piaceva vivere l’attesa, in nessun modo, specie se quella che doveva attendere era lei. Rimanere in attesa significava rimanere sospesa tra due parti, in una sorta di limbo in cui tutti i pensieri sembravano trovare il semaforo costantemente puntato sul verde, così da lasciargli via libera. Cercava di impegnare quei pochi minuti, che a lei sembravano un’infinità eternità, facendo vagare a destra e a sinistra i suoi occhi azzurri scoprendo così tutti i dettagli caratteristici di quel luogo. Non riusciva davvero a capire cosa avesse il ramato di così tanto importante da non poter rimandare… forse doveva prendersi un piccolo momento di pausa, forse lei non aveva convinto il tassorosso? Oppure lui aveva qualcosa da nasconderle? Faceva bene ad aver abbassato le sue difese solo perché sentiva di potersi fidare? Poteva davvero? In realtà la tassorosso sperava che lui fosse quello che l’avrebbe portata al riscatto con se stessa. Ansiosa come non lo era mai stata, la prefetta si rimproverò per quell’atteggiamento così composto che implicitamente stava mantenendo… in fin dei conti quel giorno poteva liberarsi degli abiti da spillata ed essere semplicemente Libella. In un gesto quasi compulsivo, sentito un lieve rumore di passi, la mora volse lo sguardo verso la scala che aveva percorso poco prima e sfregò le mani tra loro facendo diventare i palmi arrossati per via dell’attrito. Solo quando vide comparire, finalmente, il ragazzo distolse le iridi dalla sua figura per non far si che questo la scoprisse fin troppo attenta. Gli rivolse solo un sorriso quando questo si presentò al suo cospetto servendole le leccornie ordinate prima alla proprietaria e si rilassò solo quando percepì il braccio del tassorosso posarsi sulle sue spalle avvolgendola in una sorta di stretta protettiva. In realtà lo scopo di quel semi abbraccio era da ricondurre allo scoccare delle labbra sulla sua guancia, la seconda volta in quella manciata di tempo che avevano trascorso insieme. Esattamente come la prima volta, la Florel accolse quel gesto e piegò leggermente il collo verso la sua spalla così da accompagnare il gesto senza dare sensazione di rigidità. Non fece nemmeno caso alla sensazione di imbarazzo che nuovamente fece capolino. Se il ramato riusciva a farle provare quelle sensazioni e se quel pomeriggio fosse durato ancora altro tempo, probabilmente avrebbe dovuto stringere amicizia con quella sensazione. Ascoltò con poca convinzione la risposta che Lewis le aveva rifilato circa la sua necessità di confrontarsi con la Professoressa Riddle, ma d’altra parte voleva dargli anche il beneficio del dubbio… forse, in fin dei conti, il motivo era reale…
Oh, non ti preoccupare… non ci hai messo molto. Siediti dai!
Incoraggiando il ragazzo a sedersi di fronte a lei, Libella iniziò a giocherellare con la carta che avvolgeva il tortino di cioccolato che era stato delicatamente appoggiato davanti ai suoi occhi.
Piano con i complimenti, Timberwolf! Potresti pentirtene sai?
Lanciò un rapidissimo sguardo velato di malizia verso Lewis riuscendo, nel frattempo, finalmente nella sua impresa. La tassorosso privò di tutta la carta il tortino e nonostante la voglia matta di assaggiarlo, decise di rispondere prima alla domanda del ramato.
Chi è Libella… vediamo... Lib potrebbe apparire come una ragazza ingenua, che ama lasciarsi incantare dalle cose, non è amante dell’essere al centro dell’attenzione e adora i colori pastello! Il rosa e l’azzurro poi rientrano nelle sue tonalità preferite in assoluto, basta che non si tratti di vestiti. In quel caso preferisce le tonalità più marcate, ma che non danno troppo nell’occhio. Le piace la musica e la lettura, ma con lo studio ha un rapporto davvero problematico… infine, beh.. Lib è una babbana di nascita e per quanto in questi anni Hogwarts e la magia sono diventati parte di lei… se deve essere sincera, la sua vita da babbana un po’ le manca. Lewis invece, oltre a essere un futuro magizoologo, nasconde qualche altra passione?
Poche cose e concise. In realtà Lib era molto altro, ma avrebbe lasciato il compito di scoprirlo nelle mani del suo accompagnatore per quel pomeriggio. Attendendo la seguente risposta di Lewis, Libella riuscì finalmente ad assaporare la bontà cioccolatosa che per troppo tempo l’aveva aspettata.

Edited by Libella Florel - 3/8/2020, 22:34
 
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view post Posted on 14/8/2020, 19:06
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L'obiettivo della giornata, dunque per una qualche sorta di proprietà transitiva anche dell'appuntamento che stava ogni istante di più trapelando come tale, sarebbe stato essenzialmente quello di poggiare la testa sul cuscino del mio letto nel dormitorio maschile di Tassorosso con il maggior numero possibile di risposte agli interrogativi che Libella continuava a insinuare nei miei pensieri. A questo proposito se avessi continuato a pianificare a fondo ogni mia mossa come in una partita di scacchi, avrei finito sicuramente per farmelo da solo lo scacco matto, dovevo lasciare invece che fosse il ricciolo ramato più spontaneo e genuino del mondo a far capolino in quella situazione, dovevo far si, senza alcuna remora, di lasciarmi andare nel più tipico tuffo nell'ignoto, un limbo costituito dalla perenne e incontrastata possibilità di un aut-aut che avrebbe potuto portare a riscontri tremendamente positivi o alla possibilità di un clamoroso nulla di fatto.

L'angoscia è la vertigine della libertà.


L'angoscia è il sentimento del possibile, la condizione esistenziale generata dalla “vertigine” della libertà, ovvero dalle infinite possibilità dell'esistenza. Le infinite possibilità che i miei comportamenti potevano causare non mi avrebbero dato scampo, l'angoscia di un canonico antiparallelismo tra le conseguenze dei miei gesti sarebbe stata la prova lampante che il mio grado di riflessione continua e patologica che si celava dietro ad ogni decisione sarebbe dovuto cessare al più presto. Trovare le risposte giuste in ogni situazione sarebbe senza il benchè minimo dubbio una pretesa utopistica, ma d'altro canto il bello era pure quello, trovarsi di fronte alla possibilità di mettersi appieno in gioco con la ragazza che desideravo più di ogni altra cosa.

Libella, più per uno spirito di accondiscendenza dovuto alla esigua frequentazione con il sottoscritto, mi tranquillizzò sul fatto che la mia assenza non si era fatta sentire più di quanto lei potesse definire fastidioso, sicuramente il gesto affettuoso con cui mi ero nuovamente intromesso nel suo spazio privato legato alla sua intimità ben protetta da vari scudi concentrici, che ero riuscito a scalfire (in modo assolutamente benigno) solo per una ridotta percentuale, quella che mi aveva permesso di avere un appuntamento con lei, di tenerla per mano e di poter in qualche modo continuare quella piacevolissima giornata con lei.
Pochi istanti seguirono prima che la stessa Florel rispondesse alla mia domanda, dopodichè si fiondò, con tutta la gioia che mi aspettavo avesse tenuto in serbo fino a quel momento, su tutte le leccornie che aveva accuratamente selezionato al piano terreno del negozio gestito dalla professoressa Riddle, solo quando ebbe finito di parlare (per un curioso caso giusto in tempo per terminare la mia ultima piuma di zucchero) mi apprestai nuovamente a prendere la parola, incoraggiato dalla stessa domanda posta a Lib che mi era stata rigirata dalla stessa: Immaginavo che me lo avresti chiesto, beh Lewis è un ragazzo fuori di testa, masochista al punto giusto da considerare appieno l'idea di sacrificarsi per le persone a lui care, è un ragazzo testardo ed egocentrico che si mette molto spesso nei pasticci perchè non sa stare al suo posto.... elencai inizialmente, accorgendomi solo in un secondo momento che nella mia digressione erano trasparite solamente accezioni negativi e pseudo tali, però tentai di aggiustare un po' il tiro: ...ma Lewis è anche un ragazzo che ama viaggiare, ama stare a contatto con la natura e con tutte le sue creature, è un ragazzo che ama sperimentare e che non si accontenta mai di ciò che ha, essendo sempre alla ricerca di nuove avventure! aggiunsi questa volta sentendomi orgoglioso delle parole appena pronunciate, avrei voluto infine confidarle che lei stessa si stava rivelando una di quelle avventure che amavo vivere perchè ti portano senza troppi se e senza troppi ma ad arricchirti, però almeno per il momento preferii non espormi fino a quel punto.

In mezzo a quel monologo intrapreso ormai da qualche minuto non mi accorsi che la ragazza, gustandosi con gran piacere il suo tortino al cioccolato bianco, ne aveva lasciato un po' sulla parte sinistra del labbro inferiore, una scena che mi fece spuntare spontaneamente un sorriso prima di impugnare un fazzolettino e, affusolandolo, poggiarlo sulle sue labbra per pulirle la cioccolata in eccesso, non che non le donasse, a Libella Florel donava QUALSIASI COSA.
Fu proprio in quel momento che le mie ossidiane seguirono il movimento ondulatorio e sinuoso che le sue labbra avevano compiuto durante il mio gesto di estrema confidenza autodeterminata, quelli istanti più che mai avrei voluto farle mie, rubandole un bacio che non avrei dato assolutamente per scontato fino a qualche giorno prima.
Mi limitai però in quel momento a osservare la reazione, che sicuramente sarebbe risultata particolare in ogni sfaccettatura, della ragazza per poi dunque avanzare la più classica delle proposte arrivati a quel punto dell'appuntamento: Una volta terminate le nostre bevande ti andrebbe di far due passi prima che inizi a fare scuro? Potremmo approfittare della bella giornata per fare una bella passeggiata, che ne dici? Ovviamente con tutta la calma del caso, non devi berla tutto di un sorso la tua bevanda Heartless!! esclamai con tono scherzoso, ma in fine dei conti serio, visto che si trattava della conclusione di una richiesta che avrebbe segnato il futuro e, almeno parzialmente, il destino di quell'appuntamento.
 
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view post Posted on 22/8/2020, 23:17
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Più procedeva quel pomeriggio, più Libella si convinceva del fatto che aveva fatto bene ad accettare l’invito del ramato. Nonostante i primi tentennamenti dopo aver ricevuto il gufo direttamente al dormitorio, la tassorosso aveva alla fine ceduto, soprattutto anche dopo il fatto che in fin dei conti era stata lei ad aver compiuto quel primo passo verso il ragazzo, il sabato pomeriggio della settimana precedente al Serraglio, supponendo una richiesta che non tardò ad arrivare. La compagnia di Lewis si stava rivelando sempre più piacevole, ma soprattutto la stava portando ad abbassare sempre più quelle sue invisibili difese che negli anni si era preoccupata di tenere intatte. Non negava di aver avuto, o meglio di avere ancora, insicurezze al riguardo, ma ogni volta che Libella con il suo sguardo incontrava la figura del giallo nero, tutte le sue insicurezze si dissolvevano. Le sembrava di conoscerlo da una vita, quando in realtà i contatti veri e propri che i due avevano realmente avuto si potevano contare sulle dita di una sola mano. Vide in Lewis un’occasione per poter finalmente uscire da quella routine. Lui sarebbe stata la sua occasione per iniziare davvero a credere che anche lei avrebbe avuto possibilità di esprimere se stessa. Motivo per cui quando le venne chiesto di raccontare qualcosa di sé Lib rivelò alcune curiosità che la contraddistinguevano. Avrebbe dovuto sapere della sua permalosità e dell’importanza che dava alla fiducia come base nei rapporti, di qualsiasi genere fossero, ma per ora decise che era abbastanza così. Non si soffermò troppo sulle qualità o i difetti, probabilmente il tassorosso li avrebbe scoperti poco alla volta e non avrebbe mai voluto influenzare l’idea di lei che forse lui stava iniziando a crearsi.
Egocentrico? Non l'avrei mai detto... sembri molto discreto...
La voglia di conoscere chi fosse davvero Lewis era stata ogni istante, fin dal momento in cui aveva superato i confini del castello, più forte motivo per cui, quando anche lui si raccontò alla prefetta, regalandole nuove sfaccettature di se stesso che andavano piano piano a completare la sua immagine, la stessa Libella si trovò completamente assorta in quelle poche frasi tanto che nemmeno si accorse di aver mangiato già quasi tutto il suo tortino e nel frattempo essersi persa dei pezzi per strada. Pezzi che ovviamente non sfuggirono al ramato di fronte a lei che, prontamente, allungò il suo braccio verso il suo viso e con un fazzoletto ripulì il segno di cioccolato che aveva deciso di sostare appena poco lontano dalla sua bocca. Un gesto così confidenziale che lasciò la Florel senza parole per poter commentare. Come prevedibile, il rossore sulle guance della tassorosso riapparve in modo fulmineo e appena si sentì sfiorare dal fazzoletto si rese conto di aver pure smesso di masticare il morbido dolce. Riusciva solo a guardare davanti a lei il volto del ramato, incastrando forse per l’ennesima volta in quell’ultima ora le iridi azzurre in quelle del tasso, abbozzando un sorriso imbarazzato. Non intralciò le azioni del giovane, nonostante avesse preferito che quel gesto avvenisse senza fazzoletto, rimase felicemente colpita da quanto il giallo nero si curasse di lei. D’altra parte anche lui l’aveva accennato, avrebbe fatto di tutto per le persone a cui teneva… anche sacrificarsi. E da come si era comportato fin dal primo momento che avevano condiviso, lui sembrava essere veramente il suo protettore e Lib amava sentirsi protetta. Lewis le stava regalando speranze e lei sperava di non deluderlo e nemmeno deludersi come era solita fare alzando di troppo l’asticella delle aspettative. Con una galanteria impeccabile, al contrario del suo essere pasticciona, Lewis terminò per primo la propria merenda per cui Libella si trovò a velocizzare un po’ i suoi ritmi nel caso il tassorosso avesse preferito concludere a breve quella visita al negozio. Iniziò a sorseggiare quel liquido al gusto di liquirizia e ad ogni sorso un retrogusto frizzantino di fragola le riempiva la bocca. La dolcezza di quella bevanda era estremamente paragonabile a quella che lei iniziava a provare per il tassorosso con il quale stava condividendo quel pomeriggio sempre più ricco di sensazioni. Annuì con un cenno di capo, poiché stava bevendo, alla proposta di Lewis e dopo tante azioni da parte sua, appena entrambi finirono gli ultimi sorsi dei loro drink, la prefetta si si rivolse con semplicità al rosso.
Mi andrebbe molto volentieri! Se sei pronto potremmo avviarci verso l’uscita…
Si alzò dalla sedia che l’aveva comodamente ospitata e sistematasi la gonna e le maniche della sua maglia attese che anche il tasso si preparasse per uscire. A quel punto prese un po’ di coraggio, smarrito dentro di sé, e sfiorando prima il dorso della mano del giallo nero, alla fine la intrecciò con delicatezza con quella di poco più robusta di Lewis. D’altronde era stato lui ad avergliela afferrata per primo, l’unica differenza era che lei aveva appena dato per scontato che lui fosse d’accordo con quel gesto per cui non si preoccupò di chiedere un eventuale permesso. Ecco una cosa in cui i due erano diversi e probabilmente questa era la prima di tante. Rivolse uno sguardo prima alle loro mani intrecciate e poi sollevò il viso fino ad incontrare quello di lui.
Andiamo?
Era curiosa di sapere se il pomeriggio avrebbe preso la strada di casa e considerare quell’incontro concluso oppure se sarebbe evoluto in modo diverso.
 
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