| Il mio umore, già alto dopo la partita contro i rosso-oro, raggiunse un picco ancor più elevato quando i miei compagni di squadra cominciarono ad arrivare al campo. Sebbene August e Gabriele non si fossero presentati, due novità - che in realtà novità non erano affatto - entrarono a passi lenti e rispettosi nel campo. Il primo dei due era un nome che avevo semtito pronunciare tante volte da Cenwyn ma che non avevo mai avuto modo di vedere in azione o di conoscere di persona, Atalantino. Non sussultai al suo arrivo: il suo gufo e la ricomparsa del suo nome nelle esposizioni più recenti mi avevano già oreannunciato il suo arrivo. Subito il ragazzo mi salutò e si complimentò per la vittoria, quindi attesi la fine della sua frase per prendere parola. "Ciao Atalantino, la tua reputazione ti precede. Come stai? Mi fa piacere vedere che sei tornato ad indossare la divisa, spero davvero che queato tuo ritorno possa aiutarci a diventare ancora più forti!" Sorrisi, tendendo la mano destra al ragazzo. Non erano necessarie le presentazioni: lui era uno dei giocatori più forti che i giallo-neri avevano avuto modo di vedere, io il Caposcuola ed il Capitano attuali, dirsi nome e cognome o presentarsi in maniera classica sarebbe stato banale. Il secondo arrivo fu invece un po' più sorprendente ed inaspettato, poiché non accompagnato da nessun segnale precedente. Spalancai gli occhi ed un nuovo enorme sorriso si disegnò sul mio viso osservando l'ingresso della nuova vecchia giocatrice. Se da lontano non l'avevo riconosciuta immediatamente, al suo avvicinarsi sempre di più divenne evidente: Mica, una ex-Caposcuola che era sparita dalla circolazione di punto in bianco. "Oh, Mica! Bentornata, come stai? È da molto tempo che non ti vedo in giro, sono contento che anche tu abbia deciso di rimetterti in sella alla scopa!" L'arrivo di Cenwyn fece comprendere benissimo il rapporto che intercorreva tra le due ragazze: la vice-capitana si era difatti fiondata sulla compagna correndo ed ignorando il suo contorno, compreso l'altro grande ritorno, Atalantino, che catturò la sua attenzione solo all'ultimo.
Avrei lanciato un'ultima occhiata all'ingresso del campo nella speranza di vedere gli altri due arrivare, ma non ebbi un riscontro positivo, quindi mi schiarii la gola e presi la parola. "Bene ragazzi. Molto bene. Non spenderò parole sulla partita dell'altro giorno, non c'è August e neppure Gabriele a cui dovrò chiedere una spiegazione. Lasciatemi, per prima cosa, dare l'ufficiale" bentornato" ad Atalantino ed a Mica. Siamo felici di riavervi con noi, forse adesso potremmo giocare una parrita con una squadra quasi completa! Cenwyn sa già tutto, ma lo dirò anche a voi. Non credo di essere il più esperto della squadra né tantomeno il migliore, sono diventato Capitano in un momento difficile in cui non esisteva alternativa a questa scelta. Quello di cui sono sicuro è che darò il mio massimo ad ogni allenamento e ad ogni partita e quello che mi aspetto è che anche voi diate il massimo." Regalai un sorriso ad ognuno dei ragazzi presenti. La pioggia non era in grado di scalfine minimamente l'umore di quel giorno. "Sono sicuro che ci divertiremo tantissimo insieme! Cerchiamo di allenarci al meglio anche oggi, in modo da far riprendere mano ai movimenti ad entrambi, soprattutto in vista della prossima partita che sarà tutto fuorché semplice!" Avrei poi osservato per un istante solo Cenwyn. La sua gioia era ancora percepibile ed avremmo avuto bisogno della nostra migliore battitrice in vista della partita contro i Corvonero. Avrei messo la mano al centro del piccolo cerchio formato da noi quattro, aspettando di vedere la vice-capitana fare lo stesso prima di spiegare questa nuova tradizione ai compagni. "Ragazzi, questo è un piccolo gesto che facciamo da quando sono diventato il Capitano della squadra. È una sciocchezza, ma gridare a pieni polmoni tutti insieme aiuta a sentirci più squadra e a scaricare un po' di tansione e di ansia. Che dite, vi piace? Su, mettete la mano al centro. Tasso..." avrei dunque gridato l'ultima parola ed avrei atteso che Cenwyn, Mica ed Atalantino finissero il grido sollevando tutti insieme il braccio verso l'alto.
"Direi che basta così con le chiacchiere e che sia il momento di mettersi in moto. Cominciamo con due giri di corsa a terra a media velocità, ne abbiamo tutti bisogno: io e Cen per calmarci, Atalantino e Mica per rimettersi un po' in moto. Finiti i due giri, saliamo subito sulla scopa. Un giro di campo a velocità moderata, poi uno al massimo della velocità ed infine uno alternando scatti e frenate brusche. Mi raccomando, facciamo attenzione a non scivolare durante le frenate improvvise. Pronti? Su, via!" Come mio solito, avrei battuto le mani un paio di volte prima di incamminarmi per dare il via all'esercizio. Avrei iniziato a correre con una velocità né troppo elevata né troppo lenta in modo da attivare i muscoli. Ad ogni oasso la mia mente tornava al più recente match. La prima vittoria da Capitano, il ritorno di due giocatori, la relazione con Desmond che andava a gonfie vele. Tutto sembrava essere al proprio posto in qiel momento. Passo dopo passo, cercando di mantenere costante la velocità, avevo compiuto i due giri di corsa. Che la mia forma fisica stesse evolvendo era chiaro anche da questo: al primo allenamento ero a rischio svenimento solo all'idea di compiere uno sforzo tale. Con in classico "Su!" avrei richiamato la mia Comet ed avrei quindi iniziato a volare. Per un primo giro di campo avrei solo cercato di riabituarmi all'aria e alla pioggia battente che non ci dava tregua. Ritornato al punto di partenza avrei iniziato il secondo giro. Mi sarei inclinato quasi completamente sul manico fino a far sfiorare il mio petto ed il legno. La testa avrebbe assunto una posizione il più aerodinamica possibile e le gambe allo stesso modo sarebbero state ben strette sul manico in modo da ridurre la superficie a contatto con l'aria. Le mani avrebbero tenuto saldamente il manico così da concedermi di virare ed effettuare il giro. Terminato anche quel giro avrei dovuto eseguire una serie di scatti. Avrei quindi iniziato ad alternare delle spinte in avanti effettuate abbassando il manico di scopa quasi verso il basso in modo da raggiungere un'alta velocità in pochissimi metri e sollevamenti del manico quasi in verticale così da stoppare immediatamente la mia corsa, tenendo il manico così stretto con mani e cosce da sentirle quasi bruciare. Avrei dunque osservato i miei compagni svolgere il loro esercizio prima di richiamarli al centro del campo con un cenno.
//Un post entro il 15/03/2024
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