Inizio subito col ribadire, ora e sempre, che
picciridda sei e
picciridda rimani. Ti farò gli auguri (o forse no, non lo so ancora) solo perché ci tieni, ma mi rifiuto di pensare che tu possa crescere. Perché?
Allora.
Quando inizio con “allora” parte il pippone, lo sai.
Chiariamo subito una cosa: non ti ritengo immatura, non è per questo che ti dico che sei piccola. Del resto, come ti si può definire poco matura, se in realtà sei più matura anche di gentaglia della mia età? E anche di gente più grande, a dirla tutta, ma sorvoliamo, non voglio che questa diventi una filippica stile draghetto con lente d’ingrandimento contro la gente. Anche perché sei tu quella che sto guardando attraverso la mia Lente d’Ingrandimento del Giudizio. Accanto a me, c’è l’Imperatrice che, assisa a guisa di sfinge quando si posa (dovrebbe essere una semicit. di Dante, uhm), ti fissa e
is (beatufiul) judging you.
Sì, ci tenevo a ricordarti che osservo ATTENTAMENTE ogni cosa che fai perché (non lo ammetterò mai ma) sono sempre orgoglioso quando la mia bambina raggiunge risultati meravigliosi come quello dell’altro ieri. Bravissima tu, 13 meritatissimi, è pure un bel numero primo, nonché il settimo (credo?) numero di Fibonacci. Sai, dovrei essere davanti a un compilatore (rigorosamente sui toni del blu scuro, perché fa più da draghetto hackeroso) a scrivere uno script che generi i numeri di Fibonacci, invece sono qui a dirti quanto sia fiero di te e il motivo per cui ti definisco la mia piccolina.
Eppure, siamo profondamente diversi. Come faccio ad essere così orgoglioso di te? Sono orgoglioso di te anche quando vai a festeggiare i,
brr, diciottesimi. Un assioma matematico afferma che il draghetto non è compatibile con questo genere di feste, ma a quanto pare ci potrebbe volere solo un attimo a distruggere la fondatezza di questo assioma, perché una congettura afferma anche che il draghetto forse riuscirebbe a mettere piede in una festa del genere se accompagnato dall’equivalenza asintotica di Robin Scherbatsky, per ics che tende a canadesità. Uso impropriamente questa terminologia, anche se Landau mi ucciderebbe se leggesse, probabilmente, ma lo faccio perché il nostro simbolo è associato a questo meraviglioso concetto dell’Analisi Matematica che utilizzo abbastanza spesso e che ogni volta mi fa intenerire perché mi vieni sempre in mente tu.
Poi mi ricordo che a te fa ribrezzo questa meravigliosa disciplina e niente, si spezza l’incantesimo.
Non posso neanche lamentarmi, perché ammetto di essere io il primo, tra noi due, a spezzare l’incantesimo delle tue giornate, molto spesso, con i miei atteggiamenti da draghetto sgrunt o da draghetto sigh. Ti chiedo scusa ora, ammettendo candidamente, però, che tu mi fai sentire subito bene, con quella tua felicità anche immotivata (
mia reazione quando porti quella cosa chiamata allegria nel mio regno oscuro dove vige il terrore, la disperazione e l’oscurità, sgrunt), di quando sei
happy a random (sai che c’è un’espressione equivalente in italiano, vero?).
[La mezzanotte sta per arrivare e io devo interrompere un attimo la scrittura del post per poterti fare gli auguri sulla Neo-Piattaforma di Messaggistica Turbo-istantanea e risponderti ad alcuni messaggi, credo. Sgrunt, sei molto monella, egoista, frigida, insensibile e menefreghista (non ricordo più i tre insulti che ti feci, spero di averne azzeccati almeno due): la prossima volta non fare coincidere il giorno del tuo compleanno con un mio appello. Sgrunt, che bambina monella ed egocentrica che sei: vuoi che ti pensi anche mentre faccio gli esami. Cosa che farei comunque perché l’equivalenza asintotica è come il prezzemolo dalle mie parti, ma dettagli.]
Sì, riprendo a scrivere, che stavo dicendo? Ah, che sei piccola l’ho già detto, giusto? Allora adiamo avanti. Stavo dicendo anche che siamo molto diversi, in molte cose. Simili in altre, è vero, ma credo siano molte meno le cose che ci accomunano rispetto al resto, ci hai pensato? Eppure siamo molto uniti, anche se mentre andavi al
mall canadese non mi scrivevi mai, sgrunt. (Il Vecchio qui sopra ha involontariamente copiato una parte di titolo che avrei usato io se avessi aperto io questa discussione, sai? Rido, sei la Robin Scherbatsky dei nostri cuoricini.) E facevi anche bene, però io ero tremendamente contento di saperti lì a vivere esperienze meravigliose che fino ad allora avevi solo osato sognare.
(Piccola digressione importantissima, con musica solenne in sottofondo quando viene nominato il Suo nome.) Le differenze non contano, secondo me, visto che io tvb nonostante la tua mal sopportazione per la canida e carina Imperatrice Sissi, prima del Suo nome, Protettrice dei Reami Emersi e Sommersi, Guardiana dei Pesciolini, Signora dei Troll, Madre dei Draghetti, Regina degli Andali e dei Primi Cani, Sterminatrice di Pantofole, Lady degli Infiniti Universi e Padrona dei Pupazzi, nonché per i Vassalli Campagnoli dei Territori Oltre l’Illustre Dimora Sissiana, Padroni del Sacro Miao e Signori del Pisolino.
Te l’avevo detto che Lei e i miei gatti sarebbero stati protagonisti del tuo post di auguri,
me ne dolgo assai (sai cosa visualizzare mentalmente alla lettura di questa frase, se mi conosci almeno un po’).
Ora che ho fatto tutto questo pippone, dovrei pure dirti perché sei la mia
picciridda. Beh, in fondo penso che tu già lo sappia, quindi non te lo dirò in maniera esplicita. Però ci tenevo a ricordarti in maniera esplicita, davanti a tutti, che, sì, ti voglio un sacco di bene, proprio tanto tanto.
Però ti osservo sempre, se non come draghetto con lente di ingrandimento, almeno come finto-Dirac-giudicante. A te e a tutti quelli che ti circondano: appena uno solo di questi qui non oserà onorare la tua compleweek sfogherò tutta
la mia malvagità su di lui/lei e sui suoi discendenti, fino alla settima generazione.
Detto ciò, è giunto per me il momento di prendermi le ferie e ignorarti per tutta la durata della tua compleweek, perché non so se riuscirò a resistere sette giorni senza maltrattarti, come segno intangibile dell’immenso affetto che provo per la
pupidda mia. O forse mi verrà più difficile non cagarti proprio, perché sei la mia
piccolina, e tu sei piccolina, lo sai che i papaveri son alti, alti, alti, sei nata paperina, che cosa ci vuoi far? Gnam.
Via con il balletto del buon compleanno, tutto per te. (Sono ubriache di vodka alla pesca, confermo.)
(Fare finta che stia dicendo «eppi bordei».)
Happy birthday, my little Giuly! E buon inizio di compleweek.
Con affetto, il tuo
Draghetto Che Ha Sempre Ragione ~P.S. Il Vecchio qui sopra ha ragione, e ne approfitto per prometterti che prestissimo torneremo a nerdare insieme sulla nostra serie, sì. E… GNAM, a caso. ~