Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Lezione Sesto Pupillo - Gregory D. Mandylion

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view post Posted on 4/2/2020, 15:19
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O Z Y M A N D I A S

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Quello sarebbe stato un Corso intensivo.
La preparazione aveva richiesto a Kedavra più tempo del previsto e le ricerche non erano state semplici. L'argomento generale era ben conosciuto e vantava centinaia di libri e materiale, ma per seguire la linea di studi che aveva in mente aveva dovuto scavare profondo, scrivendo a vari intellettuali sparsi per il globo, e poi riorganizzare tutti i suoi appunti in una forma coerente. Come era capitato per il Corso Pupillo di Sugar, anche in quel caso Kedavra aveva dovuto documentarsi su un Incantesimo in particolare, per quanto si trattasse di una sua variante aritmantica.
Con l'arrivo di febbraio aveva potuto dichiararsi pronta, e ora la scrivania dell'Aula di Aritmanzia era ricoperta dal frutto di quel lavoro di ricerca con cui il Corso sarebbe iniziato. Non si poteva chiamare quel caos di volumi aperti, calamai e pergamene spiegazzate piene di simboli e numeri, come un caos organizzato, di certo; ma la Preside riteneva come fosse un'ottima rappresentazione di una mente attiva, ed era proprio ciò che si aspettava di trovare in Gregory durante quelle loro lezioni private.
Guardando dentro se stessa, l'Aritmante non avrebbe saputo dire se si sentisse più o meno nervosa rispetto a ciò che aveva provato prima del Corso di Sugar. Certamente nella precedente preparazione si erano susseguite più immagini violente, capaci di impaurirla e riempirla di ripensamenti: non c'erano troppi modi confortanti di immaginarsi la propria figlia sospesa nel vuoto fuori da una finestra, con sole le proprie forze a poterla salvare.
Ciò che aspettava Gregory non era meno pericoloso, ma era difficile da concretizzare in una sola immagine. Quegli studi sarebbero stati una strada in salita, con un bivio in cima: un sentiero che conduceva al privilegio di sapere come cavarsela, l'altro che conduceva all'annullamento, per opera delle proprie debolezze.
Una delle sfide che Kedavra avrebbe dovuto affrontare come Insegnante di suo figlio sarebbe stata, inoltre, affrontare per la prima volta un discorso aritmantico facilmente confondibile con altri contesti. La moralità era un argomento delicato che nella sua declinazione tipica appariva completamente estraneo all'Aritmanzia; non erano pochi gli studenti che ne fraintendevano i collegamenti.
Le caratteristiche esperienze di Gregory erano comunque troppo uniche per non includerle in quel progetto. Nella scelta dell'argomento, infatti, Kedavra non aveva avuto alcuna esitazione, così come era sicura che il suo figlio adottivo avrebbe potuto trarre il meglio dalle sfide che gli avrebbe posto.
Abbastanza sicura. Aveva fiducia in lui ma non voleva esserne accecata, e intendeva lasciargli la possibilità di sbagliare, anche se sarebbe stata la cosa più difficile. Gli avrebbe spiegato, gli avrebbe mostrato, ma non lo avrebbe spinto. Questo doveva essere il suo proposito.
Alle nove in punto di quel sabato, Gregory bussò alla porta dell'Aula, e l'Aritmante era pronta. Lo invitò a entrare e lo accolse, sola con i suoi libri e una lavagna pulita.

- Benvenuto al tuo Corso Pupillo, Gregory.

Il diciassettenne sembrava guadagnare cinque centimetri in altezza ogni volta che lei lo vedeva, e bisognava ammettere che ora che vivevano entrambi a Hogwarts, lo vedeva più spesso di quanto non avesse fatto negli anni precedenti al suo Smistamento.
Gli indicò il primo banco di fronte alla cattedra.

- Accomodati. L'argomento che affronteremo insieme è molto complesso come concetto e intimidatorio come diramazioni. Riguarda anche certe sfumature che non sarà facile comprendere immediatamente. La buona notizia è che non richiede calcoli complicati. Tuttavia, sempre di Aritmanzia si tratterà, e se vorrai che il tuo percorso come Pupillo di conduca, un giorno, a diventare Aritmante o ad approfondire ancora i tuoi studi sulla materia, c'è una cosa da cui non possiamo prescindere: la conoscenza della Tabella Aritmantica.

Ripescò una pergamena ripiegata da una delle pile sulla scrivania e la stese davanti ai propri occhi.

- Via Gufo ti ho chiesto di studiare la Tabella Aritmantica a memoria. Voglio che tu sia in grado di tradurre istantaneamente qualunque parola. Alla lavagna alle mie spalle comparirà una serie di parole, e tu avrai cinque secondi per trascriverle sul tuo foglio in caratteri aritmantici. Sotto il banco troverai tutto l'occorrente. Tra poco, Miss Wolfe ci raggiungerà per il ripasso concettuale, ma ora concentrati su questo. Prepara la tua piuma. Pronto? Via!

Mosse la bacchetta alle proprie spalle; dall'ardesia emerse una serie di parole in rapida successione.

RUNA

PLIMPY

MARIDE

FRATELLO

ARITMANZIA

SERPEVERDE

LEGILIMANZIA

VARIABILE DI SANGUE




Il suo sesto Corso Pupillo era iniziato.


-Kedavra
 
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view post Posted on 6/2/2020, 22:14
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Quel Corso Pupillo l'avrebbe cambiato. Gregory non poteva esserne certo tuttavia dentro di lui sentiva che, in qualche modo, quelle lezioni avrebbero scandito la fine e l'inizio di una fase importante della propria vita. Pur non conoscendo gli argomenti che avrebbe affrontato con la preside, il tarlo che l'Aritmanzia Genealogica potesse tornare, che potesse scoprire qualcosa di scomodo e spaventoso sul proprio passato, l'aveva reso inquieto per intere notti. Gregory non voleva affrontare nulla che riguardasse la propria interiorità: preferiva di gran lunga subire gli eventi, positivi o negativi che fossero, adagiandosi nel ruolo di semplice spettatore. L'attore di quel corso sarebbe invece stato lui e il pensiero l'aveva fin da subito innervosito.
Dopo l'entusiasmo iniziale nell'apprendere la notizia, D. aveva cominciato a domandarsi se fosse veramente all'altezza di tutto ciò che Kedavra gli stava dando e che in fondo non aveva mai pensato di meritare. Amava studiare, appassionarsi dei più svariati interessi e conoscere tutto ciò che poteva, tuttavia le sue aspirazioni erano spesso minate da una scarsa fiducia in se stesso, che lo inibiva e non gli permetteva quasi mai di fare un passo più lungo della gamba. Si comportava così sia per i suoi progetti che per le relazioni che aveva, preferendo adottare un atteggiamento di prudenza che gli assicurasse di camminare su un terreno stabile e comodo.
Mettendo un piede dietro l'altro, Mandylion raggiunse l'aula di Aritmanzia e bussò prima di entrare. Trattenne il fiato e sentì i bottoni della camicia della divisa premere sul collo largo. Non sapeva cosa aspettarsi e non gli piaceva sentirsi così vulnerabile, così umano.

–Buongiorno.

Guardò la madre e sentì il cuore battere più forte. In quel momento dubitò di essere provvisto di un'emotività che gli permettesse di essere orgoglioso di se stesso e del traguardo raggiunto.

–Grazie– aggiunse dopo l'invito ad accomodarsi.

Aveva passato in rassegna tutti gli appunti di Aritmanzia e, come richiesto, aveva studiato la Tabella Aritmantica a memoria. Per esercitarsi aveva preso l'abitudine di tradurre ciò che gli capitava sotto il naso durante la colazione e, giorno dopo giorno, sentiva di aver fatto i suoi progressi affinando le sue capacità mnemoniche.
L'argomento di quel corso era stato definito da Kedavra intimidatorio e Gregory, curioso, si era ritrovato ad aggrottare appena le sopracciglia. Quella parola non gli piaceva e non lo aiutò a ridurre la quota d'ansia e attesa che, come era plausibile, stava provando in quel momento. Non fece tuttavia in tempo a ragionare molto su cosa volesse intendere che alla lavagna comparvero alcune parole che avrebbe dovuto tradurre istantaneamente. Prese da sotto il banco una pergamena pulita e l'inchiostro, intingendovi la sua piuma bianca. Cinque secondi erano pochi, ma avendo la Tabella ben impressa nella propria mente Gregory avrebbe fatto del proprio meglio per riuscire nel compito.
Concentrato, procedette con la prima parola e mosse la mano così velocemente che, nello scrivere tutto, si macchiò la mancina con l'inchiostro ancora fresco.

9351

739477

419945

69125336

1992415891

1597545945

357939415891

419912935 49 115735



–Ho finito– disse, porgendo il foglio.
 
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view post Posted on 13/2/2020, 00:13
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Kedavra accolse Gregory con un sorriso; non aveva avuto dubbi, del resto, che sarebbe stato puntuale, anche se a dire il vero, come capitava con tutti gli adolescenti, si arrivava a un punto in cui non poteva dire di conoscerlo fino in fondo. Era quel mistero su cui la vera personalità individuale andava a formarsi, proprio in quei fatidici anni in cui, volenti o nolenti, i genitori erano costretti ad allontanarsi.
Quella lontananza aveva caratterizzato il rapporto tra l'Aritmante e i suoi tre figli, in ogni caso, già da una più tenera età. Gawith e Sugar erano stati dentro di lei, però, nei nove mesi prima che cominciasse la loro vita. Gregory era arrivato a lei appena nato, e avevano stretto una connessione altrettanto profonda, se non di più, ma come per i gemelli, non si era trattato di qualcosa di genetico, e allo stesso tempo non era fiorita con la vicinanza gli uni agli altri.
Da quando Gregory era stato Smistato, l'ultimo dei suoi figli a sedere sullo sgabello a tre gambe, Hogwarts aveva smesso di essere una barriera tra loro ed era diventata la casa di tutti e tre. Kedavra sapeva che ben presto la vita di Greg come adulto sarebbe cominciata, probabilmente fuori da quelle mura. Quella poteva essere la sua ultima occasione di saldare il legame con suo figlio. Come era accaduto con Sugar, sapeva che l'Aritmanzia avrebbe fatto quello, e altro.
Molto altro.

- Perfetto.

Commentò, lasciando la pergamena sulla cattedra; non c'era bisogno di restituirla. Similmente allo svolgimento delle sue lezioni, riteneva che l'apprendimento fosse soprattutto sentito, più che immagazzinato sulla carta. Greg non avrebbe avuto difficoltà a seguire i suoi ragionamenti anche senza prendere appunti, e l'Aritmante confidava che si sarebbe ricordato di quel Corso per il resto della sua vita. Lei lo avrebbe fatto.

- Affronteremo diversi argomenti in questo Corso, ma ruotano tutti intorno ad alcuni concetti principali. Abbiamo introdotto l'Aritmanzia Genealogica durante l'ultima lezione, abbiamo parlato brevemente di come portiamo in noi la storia dei nostri antenati. Nella scienza babbana, che ha fatto enormi progressi in questo campo, il concetto di "gene" è complicato ed è alla base della biologia. Lo studio degli esseri viventi e quello della loro evoluzione sono praticamente inestricabili. In ambito babbano. Anche se le pubblicazioni degli Aritmanti Genealogici attingono spesso da queste conoscenze, è precisamente sulla connessione con la biologia che la nostra disciplina e la sua corrispondente babbana divergono. Mentre i Babbani dispongono di mezzi capaci di estrapolare una sorta di codice lasciato dall'evoluzione nei nostri corpi, in Aritmanzia la Genealogia ha radici molto meno visibili. Il suo studio richiede una dimestichezza eccezionale con le basi delle più disparate diramazioni dell'Aritmanzia, a partire dall'Aritmanzia Semplice. E sarà proprio lì che cominceremo.

Si alzò in piedi e camminò intorno alla cattedra.

- Voglio premettere che questo Corso non sarà soltanto rivolto al passato. In un procedimento che è squisitamente aritmantico useremo il passato e il presente per definire il futuro. Per indirizzarti verso il tuo futuro. Dovrai prepararti ad affrontare un Corso molto personale, che... ti farà sentire frustrato, a tratti.

Rimase vaga, anche se nella sua mente sapeva esattamente a cosa si stesse riferendo.

- Iniziamo dal principio, allora. Rimanendo nell'ambito dell'Aritmanzia Semplice, cosa rende te, Gregory D. Mandylion, diverso da altri?

-Kedavra
 
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view post Posted on 16/2/2020, 19:37
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Sollevato nel constatare che i calcoli appena effettuati fossero corretti, Gregory canalizzò tutte le proprie attenzioni sull'Aritmante, domandandosi se un giorno sarebbe stato in grado di avere tutta la sicurezza e il carisma che la donna emanava ogni volta che prendeva parola o che semplicemente occupava una stanza. Non aveva mai tenuto nascosta a se stesso la devozione che provava per lei, anche perché Kedavra rappresentava per Gregory un vero e proprio punto di riferimento, un modello positivo al quale attingere e da prendere come fonte d'ispirazione.
Rimase in silenzio per tutto il tempo, sentendo un nugolo d'angoscia farsi spazio nel suo petto e propagarsi sempre di più attimo dopo attimo. Destiny era un ragazzo d'indole paziente, ma sapere fin da subito che avrebbe dovuto fare i conti con la propria frustrazione non fu d'aiuto ad alleggerire la tensione provata nei confronti di quel corso. Gli sarebbe piaciuto goderselo e vederlo con un'ottica più propositiva, come un importante traguardo raggiunto. Avrebbe voluto essere più spensierato, forse allentando un po' la presa e lasciandosi andare al corso degli eventi prendendoli per ciò che erano.
Eppure continuavano a risuonargli quelle parole in mente, l'Aritmanzia Genealogica, quegli stramaledetti geni e le diramazioni intimidatorie nelle quali si sarebbe imbattuto durante le lezioni private con la preside. Non avrebbero parlato soltanto di passato, ma di come questo si sarebbe fuso al presente per costruire il futuro. Futuro che Gregory non riusciva ancora a vedere con chiarezza.
Si disse che dalla confusione e dall'incertezza nasceva la conoscenza e che avrebbe avuto tempo per metabolizzare ciò che gli si sarebbe presentato davanti. Innescare un'infinita catena di pensieri che partiva dalle sue origini incerte e che terminava esattamente con esse non sarebbe servito niente e anzi, forse l'avrebbe potuto chiudere a ciò che avrebbe potuto apprendere. Respirando in modo controllato, ragionò sulla domanda che la professoressa gli aveva appena posto e si prese qualche attimo per rispondere in modo adeguato.

–Nell'ambito dell'Aritmanzia Semplice credo che ciò che mi rende diverso dagli altri sia il mio Profilo Aritmantico Semplice. Esso potrebbe essere paragonato ad una sorta di ritratto della mia persona, poiché è in grado di sintetizzare e descrivere in modo dettagliato le caratteristiche che possono emergere dall'analisi del Numero del Carattere, del Numero del Cuore e del Numero Sociale. Il Numero del Carattere indica la mia personalità. Il Numero del Cuore, invece, evidenzia la mia vera indole e il mio mondo interiore, la mia intimità, i miei timori e le mie aspirazioni. Il Numero Sociale, infine, descrive principalmente il mio aspetto esteriore e il modo in cui mi rapporto agli altri, oltre che come vengo percepito da questi. Il senso del Profilo stesso, inoltre, è racchiuso nel concetto di Epitome S.

Si interruppe un attimo, riprendendo poco dopo il discorso.

–Queste informazioni mi rendono diverso dagli altri e forniscono già un'importante descrizione della mia persona, aritmanticamente parlando. Oltre a questo vorrei specificare che tramite il Profilo Aritmantico Semplice posso essere diverso dagli altri relativamente al mio Stato Originario – escludendo dunque tutti quei fattori contestuali che potrebbero allontanarmi da esso. Con questo termine s'intendono le specificità della mia personalità a prescindere dalle esperienze, dall'ambiente e dalle scelte di vita che potrei aver effettuato. Nell'Aritmanzia Semplice, infatti, sono presenti altri tre strati oltre allo Stato Originario, ovvero il Carattere, l'Interiorità e la Socialità, che contribuiscono tutti a rendere me, Gregory Mandylion, diverso dagli altri – così come ciascun individuo a sua volta diverso da un altro.

Sperando di essersi spiegato bene e aver risposto nel giusto modo alla domanda, rimase in silenzio in attesa di un responso da parte dell'Aritmante.
 
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view post Posted on 17/2/2020, 20:04
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O Z Y M A N D I A S

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Quella risposta, in ciò che Gregory aveva - parzialmente - frainteso della domanda, la diceva lunga sul Mandylion. Tutte le risposte dipendevano dalle domande, non soltanto quelle esatte. Kedavra aveva provato a immaginare cosa il suo Pupillo avrebbe dato come sua risposta, il che significava chiedersi che cosa avrebbe colto dal quesito. Questa semplice considerazione toccava caratteristiche fondamentali della sua personalità la quale, così come si era forgiata in sette anni di Hogwarts - dopo uno Smistamento, le incalcolabili influenze dei suoi rapporti sociali e dell'ambiente, l'arricchimento dovuto alla sua istruzione, le nuove responsabilità da Caposcuola che lo proiettavano verso il mondo adulto, verso la versione adulta di se stesso - le era in buona parte sconosciuta. Le sue parole lo misero in evidenza. Non come mancanza del figlio, ma come prima considerazione errata della madre.
Era stata volutamente vaga? La sua domanda riecheggiava il tono che avrebbe tenuto in qualsiasi lezione. Non era inaspettato che Gregory ne avesse colto lo stesso ampio respiro tipico delle lezioni scolastiche, dove avrebbero potuto raggiungere le sue orecchie mille versioni diverse della stessa teoria.
Hogwarts, nel suo essere crogiolo di esperienze e diversi percorsi di vita, aveva avuto il suo effetto. Gregory Destiny non credeva più di essere speciale, o forse aveva combattuto quel pensiero.

Rendere me, Gregory Mandylion, diverso dagli altri – così come ciascun individuo a sua volta diverso da un altro.

Era un insegnamento prezioso che gli faceva onore. Ma nell'ambito di quel Corso avrebbe dovuto essere disimparato.
Ora che quella risposta aveva dato una prima impostazione al loro dialogo, l'Aritmante credeva di sapere quale strada percorrere per arrivarci.

- Carattere, Interiorità e Socialità non rendono ciascun individuo diverso dall'altro. - lo corresse gentilmente. - Se ci pensi, esiste un numero limitato, anche se alto, di combinazioni possibili. L'Aritmanzia Semplice ha questo limite per tutti. Questo, perché se anche un individuo avesse un nome e un cognome unici, i numeri a cui verrebbero ridotti sono gli stessi di chiunque altro. Abbiamo bisogno del Contesto per riflettere, in Aritmanzia, l'unicità tipica di ciascun Soggetto. Questo è possibile con l'Aritmanzia Avanzata, perché l'unica cosa di cui si occupa l'Aritmanzia Semplice, come hai detto, è lo Stato Originario.

Incrociò le braccia con un brillio negli occhi.

- In cosa sei diverso da tuo fratello e da tua sorella, Greg? E quali conseguenze ha questa differenza in Aritmanzia Semplice? Pensa a ciò su cui si basa l'Aritmanzia Semplice. Ciò di cui abbiamo bisogno per calcolarla.

-Kedavra
 
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view post Posted on 18/2/2020, 20:12
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Prese mentalmente nota delle correzioni e annuì alle parole dell'Aritmante, sentendosi assalire da una sensazione insolita. Provò qualcosa di molto simile alla paura e alla repulsione non tanto per il corso in sé per sé, ma per ciò che temeva avrebbero potuto raggiungere con tutti quei discorsi. Quando Kedavra gli chiese cosa lo rendesse diverso da Gawith e da Sugar le sue difese lo portarono subito ad operare un ragionamento concreto, elementare: a differenza dei gemelli, Gregory aveva un secondo nome. Destiny.
Una parte più critica di lui, però, lo spinse a non verbalizzare quell'ipotesi così scarsamente astratta e a fare i conti con un dato di realtà terrificante: volente o nolente ci stava girando intorno. Nessuna parte di lui desiderava affrontare ciò cui si stavano avvicinando. Semplicemente non era pronto, non si sentiva emotivamente in grado di affrontare argomenti simili e non voleva sapere nulla di ciò che era stato della sua vita a pochi secondi dalla sua nascita. Non gli importava nulla di ciò che era stato: ogni giorno si sforzava di essere un Mandylion e tale sarebbe voluto rimanere, senza andare a rivangare un passato che intimamente lo terrorizzava, perché temeva – e sentiva – di avere radici oscure, sporche.
Perché Kedavra gli stava facendo tutto questo? Quando la sentì parlare e porre quelle domande con un brillio negli occhi, Gregory si sentì sprofondare sempre di più. Abbassò lo sguardo e sentì il cuore tamburellargli pesantemente nel petto. Aveva la gola secca.

–Forse... forse dipende dal fatto che i miei fratelli non sono stati adottati.

La scelta delle parole non fu casuale. Spostò il punto di vista da se stesso ai gemelli, proprio come aveva fatto prima rispondendo in generale e confrontandosi con la popolazione intera. Non riusciva a sentirsi protagonista e non era in grado di parlare di quegli argomenti con semplicità, senza produrre un pensiero tangenziale.

–L'Aritmanzia Semplice fa riferimento allo Stato Originario, una predisposizione di base incondizionata che si compone delle caratteristiche, delle abilità e degli aspetti di personalità che un individuo possiede a prescindere dall'esperienza e dagli eventi di vita. Questo concetto è alla base dell'Aritmanzia Semplice perché con esso si indica ciò che siamo a prescindere da qualsivoglia cambiamento o condizionamento che potrebbe esserci stato nel corso della nostra vita.

La prese un po' alla larga, tornando dunque alla risposta che gli era venuta in mente.

–Immagino che un evento come un'adozione possa scombussolare di molto, e già fin da subito, il sentiero di un individuo. Ciò che mi rende diverso dai miei fratelli è il fatto che loro non sono stati adottati– proseguì non riuscendo a riportare il soggetto del discorso su di sé. –La prima conseguenza di un'adozione è quella di portare un nome che non è stato dato dai propri genitori biologici, ma per l'appunto da quelli adottivi. Come sappiamo nomen omen e in Aritmanzia Semplice la maggior parte dei calcoli si basa proprio sul nostro nome e sull'analisi dello Stato Originario, che in questo caso potrebbe essere complesso da indagare.

In fondo e forse per la prima volta, Gregory sperò di aver dato la risposta sbagliata.
 
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view post Posted on 22/2/2020, 19:06
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O Z Y M A N D I A S

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Kedavra batté le mani e annui con vigore. Non era calcolato, ma il sincero entusiasmo che nutriva verso l'argomento di quel Corso, e verso le potenzialità di Greg in generale (ma nello specifico, per quanto riguardava la sua specifica situazione) controbilanciò l'oscurità che sembrava avere adombrato i lineamenti del Pupillo e, di conseguenza, l'intera Aula. Se fino a quel momento lei e suo figlio erano stati sulla stessa lunghezza d'onda da un punto di vista emotivo, ora i loro umori sembravano divergere. Era una disarmonia fruttifera, promettente; in Aritmanzia, come in molte altre discipline, la verità nasceva dal contrasto.
Era vero: nella concezione comune l'adozione era un concetto ai limiti del tabù.

- L'adozione viene sempre vista come qualcosa che manca. Alcuni genitori ritengono indelicato riferirsi ai propri figli come adottivi, anche se non ci sono legami biologici tra loro e la rispettiva prole. Tu sei mio figlio, Greg.

Aveva camminato intorno al banco che il ragazzo occupava, e ora gli posò una mano sulla spalla, stringendo le dita.

- Il legame tra una madre e un figlio che ha trascorso dentro di lei nove mesi prima di venire alla luce è uno dei più forti esistenti sul pianeta, ma ritengo che il nostro senso comune sia influenzato, forse eccessivamente in questo caso, da quello derivato dalle conquiste scientifiche babbane. Come membri della comunità magica abbiamo una conoscenza... diversa di quasi tutti gli aspetti del sapere, eppure anche tra di noi il sangue è considerato sacro. Questa considerazione obsoleta è sorta, potremmo ipotizzare, quando per la prima volta si è avvertita la diversità tra il nostro sangue e quello babbano. Un contrasto. Parleremo spesso di contrasti, nel corso di queste lezioni. L'ancestrale paura di non avere poteri, o che i propri figli non ne avessero e si trovassero quindi disarmati nei confronti delle minacce del mondo, ha portato maghi e streghe a valorizzare la propria discendenza. Molto più tardi le scoperte della genetica -- lo studio dei tratti e delle caratteristiche si trasmettono tra generazioni di esseri viventi, e che distinguono ogni individuo dall'altro -- si sono sposate meravigliosamente con questa ideologia. Ironicamente, coloro che erano maggiormente preoccupati della purezza del proprio sangue si sono avvicinati allo stesso pensiero dei Babbani. Tutto ciò mentre l'esistenza di Maghinò -- fenomeno che non ha, probabilmente, una spiegazione genetica, anche se vi sono stati tentativi dei Babbanologi di spiegarlo in questo senso -- era sotto gli occhi di tutti.

Annuì tra sé e sé mentre seguiva il proprio ragionamento.

- Vampirismo, Licantropia, Metamorfomagia... non è impossibile che le scienze babbane racchiudano una spiegazione a tutti questi fenomeni, ma la genetica è stata costruita dai Babbani sui Babbani. Il nostro sangue o, se vuoi, il nostro codice genetico -- come i Babbani definiscono la nostra unicità come individui, un'unicità studiabile e osservabile con mezzi scientifici -- è loro completamente estraneo. Il sangue dei Mezzosangue, ovvero della stragrande maggioranza di tutti noi, è parimenti un orizzonte inesplorato dagli strumenti babbani. È ampiamente accettato che il sapere babbano non possa essere applicato alla comunità magica allo stesso modo. È un bel salto, ma penso che ci sia permesso dirlo: i Babbani hanno la genetica, noi abbiamo l'Aritmanzia.

Le sue labbra si distesero.

- Aritmanticamente, non c'è nessun mistero sulla tua provenienza. Tu provieni da me, Greg.

Gli strinse ancora la spalla, prima di lasciarlo andare.

- Io e Zoeromeo abbiamo scelto il tuo nome. Io ti ho cresciuto. Non hai conosciuto altro che il nostro contesto, quello che hai co-costruito insieme a tuo fratello e tua sorella. Ciò nonostante, hai una tua unicità. L'adozione ti ha posto in una situazione aritmanticamente speciale, pregna di significato. In virtù di questo, prova a rispondere a questa domanda: pensi che il legame di sangue con la tua madre che ti ha portato in grembo sia aritmanticamente irrilevante? O che sia abbastanza importante da averti posto in una situazione diversa da quella di Sugar e Gawith? Se accettiamo la verità di questo contrasto, accettiamo la sua importanza come vera. Ma non rilevante quanto il senso comune potrebbe farci credere.

Era stata indelicata? Per il momento, le interessava sradicare ogni nozione non aritmantica. E rassicurarlo con la concretezza delle sue parole.

-Kedavra
 
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view post Posted on 23/2/2020, 19:05
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Quando Kedavra cominciò a battere le mani, Gregory venne folgorato da due consapevolezze: aveva risposto correttamente e il suo Corso Pupillo avrebbe avuto come argomento l'Aritmanzia Genealogica e la sua adozione. Si sentì sprofondare nella sedia e desiderò andare via di lì, rifugiandosi sotto le coperte del suo letto in dormitorio. Avrebbe fatto di tutto per evitare quell'argomento e gli sarebbe piaciuto che il Corso riguardasse qualsiasi altra branca dell'Aritmanzia diversa da quella. Qualsiasi cosa che non lo coinvolgesse così tanto in prima persona.
Sempre più nervoso, si accorse di star stringendo uno dei passanti dei pantaloni e di aver smesso di guardare sua madre, anche se lei sembrava orgogliosa e motivata ad approfondire i discorsi appena introdotti. «Tu sei mio figlio, Greg.» Quelle parole in qualche modo lo rassicurarono, ma non riuscirono a togliere del tutto i suoi turbamenti. Destiny non sapeva se a parlare fosse la professoressa di Aritmanzia o sua madre: anche quello era un contrasto e non sapeva come affrontarlo, né si sarebbe mai voluto trovare in una situazione simile.
Sospirò quando gli mise una mano sulla spalla e ascoltò le sue parole in silenzio, senza riuscire ad annuire né ad aggiungere nulla. Era come se quelle parole gli stessero scorrendo dentro facendogli bene e male al contempo. Se i Babbani avevano la genetica, loro avevano l'Aritmanzia e aritmanticamente non c'erano dubbi sulla provenienza di Gregory Destiny Mandylion. Era stato adottato da sua madre e da Zoeromeo che avevano scelto per lui un nome – due, in realtà – Kedavra l'aveva cresciuto e il contesto che lo riguardava era lo stesso dei suoi fratelli. Tuttavia le sue origini non potevano essere trascurate e lo rendevano inevitabilmente diverso, anche se in modo meno rilevante di quanto il senso comune suggerisse.
Ma era veramente così?
Gregory si fidava così tanto di sua madre da prendere per buone quelle parole, eppure queste non riuscirono a convincerlo a pieno. Era ancora troppo presto per capire dove sarebbe voluta andare a parare e se quanto premesso fosse vero, inconfutabile come lei aveva sembrato suggerirgli. Lui, d'altronde, non sapeva ancora nulla del suo Corso Pupillo. Si lasciò scappare un sospiro carico di tensione e si accorse di aver bisogno di tempo per metabolizzare quelle parole. Tutt'altro che rapido nell'apprendere le notizie e nell'accettare i cambiamenti, Gregory necessitava di lunghe riflessioni prima di capire e capirsi. Sperò quindi di avere tempo per pensare, per conto suo.

–Il legame che... che ho con colei che...

Le parole gli si incastrarono da qualche parte in gola e non riuscirono ad uscirne con fluidità. Si stupì di se stesso e della sua vulnerabilità e si odiò per questo. Gregory non esitava e ancor più raramente balbettava. Per un attimo odiò anche Kedavra, perché gli stava chiedendo molto, troppo. Forse gli stava chiedendo qualcosa al di sopra delle sue capacità.

–... che mi ha portato in grembo è aritmanticamente rilevante, ma non con la stessa valenza con cui lo concepiamo nel senso comune. In ogni caso non può non avere importanza. Di conseguenza, l'adozione mi ha posto in una situazione diversa rispetto a quella dei miei fratelli. Da quel che ho capito ho davanti a me una contraddizione: non ci sono dubbi sulla mia provenienza e sul contesto in cui ho vissuto, d'altra parte l'adozione rappresenta comunque un evento che ha un suo significato aritmantico e che... immagino indagheremo.

Finalmente cercò gli occhi di sua madre, teso. Decise di fidarsi di lei, perché non aveva altra scelta.
 
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view post Posted on 1/3/2020, 22:03
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Improvvisamente, Gregory esprimeva un grande turbamento alla prospettiva del Corso, e di dove quel ragionamento introduttivo si stava dirigendo. Kedavra si disse che avrebbe dovuto avere più pazienza: la prospettiva di suo figlio non poteva ancora dirsi completa, e sarebbe stata parziale ancora per qualche tempo. Contava che condividesse il suo stesso entusiasmo, almeno alla fine del percorso che aveva preparato per lui - solo pensandoci si rese conto di quanto inadeguata fosse quell'espressione, in questo caso - ma non poteva saperlo con certezza. Era sicura, però, che il suo Pupillo ne avrebbe tratto qualcosa.

- Non voglio liquidare la tua provenienza. - fece, scegliendo le parole con cura. - La tua diversità... è qualcosa di speciale. Zoeromeo non ha mai avuto alcuna concezione di Aritmanzia, eppure se ne era accorto anche lui. In una certa misura, anche tua sorella e tuo fratello lo sapevano, quando erano piccoli -- secondo alcuni, i bambini fino ai tre anni sono particolarmente percettivi. La storia del mondo magico è piena di figli adottivi che hanno fatto grandi cose. Sono sicura che tu non sarai un'eccezione.

Socchiuse per un attimo gli occhi, aggrappandosi a un pensiero.

- La grandezza. Non intendevo arrivarci da questo lato, ma penso sia un concetto molto interessante. La nostra più grande sfida sarà sganciarci dal pensiero comune e procedere ragionando da Aritmanti. Dovrai mettere da parte i tuoi sentimenti contrastanti sulle tue origini e vederne soltanto il valore aritmantico. Potrebbe volerci una vita intera, e potresti non riuscirci affatto. Per ora, basterà che ci provi.

Kedavra si puntellò un dito sul labbro inferiore mentre rifletteva ad alta voce.

- La grandezza è un concetto neutrale. Un'azione "grande" è una che ha enormi conseguenze, potremmo dire sulla vita di molti. Potenti Maghi Oscuri che hanno dedicato la loro vita a iniziare guerre, a seminare discordia, sono ricordati come grandi, nel loro ambito. Diciamo che Voldemort è uno dei più grandi Maghi Oscuri mai vissuti, e in tempi recenti possiamo dire lo stesso di Shaverne, in ambito negromantico. Partiamo appunto dai Negromanti. Negli ultimi anni si sono avviati i primi studi sulla Negromanzia, e ho scritto alcuni articoli al riguardo per confrontarmi con altri sapienti. Una mia collega islandese, Roslynn Jónsdóttir, ha sollevato un punto interessante. Si è chiesta perché i Negromanti vivano in una comunità segreta e isolata. Questo mi ha riallacciato a diversi studi sullo Stato Originario. Esistono alcuni Aritmanti, in genere appartenenti a frange un po' estreme della disciplina, che sono convinti che sia necessario riavvicinarci allo Stato Originario il più possibile per sviluppare appieno i propri poteri. Jónsdóttir sta lavorando a un libro, che ho avuto l'onore di leggere in anteprima, sull'antica Teoria Aritmantica dei Due Equilibri. La provenienza della TADE risale all'antica Cina, ma i lavori di questi Aritmanti ci sono arrivati soltanto come frammenti e non abbiamo un vero autore. È possibile, come spesso in questi casi, che si tratti di uno studio collettivo. Jónsdóttir sta studiando i manoscritti e vuole riportare alla luce la Teoria Aritmantica dei Due Equilibri, usandola per spiegare in parte la Negromanzia. Non voglio dirti altro per il momento, ma piuttosto rivolgerti la stessa domanda che si è posta Jónsdóttir. Perché, secondo te, la comunità dei Negromanti in Ungheria è volutamente isolata? Immaginiamo di escludere motivi pratici, come il volersi nascondere dagli Auror -- con i loro poteri, ammettiamolo, non ne avrebbero particolare bisogno -- o la volontà di tenere gli adepti vicini, influenzando i loro pensieri e la loro volontà verso uno scopo comune, come avviene nei culti. Pensiamo alla questione da un punto di vista squisitamente aritmantico. Dimmi un po' cosa ne pensi. Guaderemo per chilometri nelle acque dense dell'Aritmanzia. Tra pochi minuti, Miss Wolfe sarà qui e per un po' non penseremo ad altro che alla nostra disciplina.

La prospettiva la rallegrava visibilmente. Tornando ad appoggiarsi alla cattedra, Kedavra attese la risposta di Gregory.

-Kedavra
 
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view post Posted on 5/3/2020, 11:59
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Non del tutto sereno né tantomeno a proprio agio, Gregory si disse che quelle angosce si sarebbero tramutate in altro man mano che sarebbero andati avanti con il corso. Il solo fatto che avessero toccato un argomento per lui tanto sensibile l'aveva messo in uno stato di allerta, che cercò di gestire perché non aveva intenzione di rovinarsi un'occasione tanto preziosa per un suo stato interno. Non sapeva ancora nulla di ciò di cui avrebbero discusso e voleva lasciarsi il beneficio del dubbio, sperando di essere sorpreso piacevolmente dalla piega che Kedavra avrebbe potuto dare a quelle lezioni.
Sollevò lo sguardo su sua madre e, quando gli disse che la sua diversità non era passata inosservata né a Zoeromeo né tantomeno ai gemelli, tutte le sue attenzioni vennero catturate dalle parole della donna. Non parlava mai a caso, né con leggerezza, eppure gli aveva appena detto che avrebbe potuto fare grandi cose. Fattosi ancor più serio di prima, Gregory metabolizzò quelle parole e si fece venire altre mille curiosità; il timore di quel corso cominciò, pian piano, a tramutarsi in genuino interesse e in qualcosa di molto simile all'adrenalina. Si accorse di voler sapere tutto di come si sarebbe potuto evolvere, di voler conoscere nel dettaglio ciò su cui si sarebbero concentrati e di voler già arrivare al traguardo, di ambire segretamente a quella grandezza che Kedavra gli aveva soltanto accennato.
Il suggerimento che gli aveva dato era di sganciarsi dal senso comune e abituarsi a ragionare in modo aritmantico, anche se alcune delle questioni sollevate continuavano a turbarlo. Consapevole che fosse ancora presto per trarre qualsivoglia tipo di conclusione cercò di affidarsi a lei e di fare tesoro di quelle parole, sperando di essere in grado di rispettarle. Avrebbe fatto del proprio meglio per non deluderla e per fare quel salto in avanti, quel passo verso una maturità che forse non aveva ancora pienamente raggiunto.
Annuì appena alle sue parole, accorgendosi di non aver bisogno di prendere appunti perché completamente focalizzato su di esse. Stavano parlando di Negromanzia, una branca dell'Aritmanzia che aveva da sempre stuzzicato il suo interesse e che non pensava potesse avere a che fare con il suo corso. Si prese qualche attimo per riflettere, non essendo mai stato un tipo impulsivo né particolarmente loquace. Dopodiché propose la sua risposta, cercando di ragionare in termini aritmantici.

–Stando agli studi di Jónsdóttir, la comunità di Negromanti in Ungheria potrebbe essersi isolata per ripristinare un contatto con il proprio Stato Originario: un contesto isolato potrebbe favorire il riavvicinamento e il ritrovamento del medesimo, perché si andrebbe a ridurre l'impatto di molti eventi esterni, riducendo una vasta gamma di stimoli o comunque di fattori contestuali dettati dall'ambiente e, dunque, difficilmente controllabili.

Aveva parlato lentamente come al suo solito, ragionando ad alta voce nel tentativo di collegare i vari punti presentati dalla preside.

–L'isolamento potrebbe quindi servire ad impedire al contesto esterno di interagire con il proprio Stato Originario, probabilmente ricercato dai Negromanti per sviluppare al meglio i propri poteri.

Concluse quindi il suo discorso, curioso di sapere come sarebbe proseguito quel confronto.
 
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view post Posted on 7/3/2020, 12:31
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Non era semplice affrontare i corsi degli altri Pupilli. Da una parte era una questione di soggezione verso la complessità meravigliosa dell’Aritmanzia, che nell’ambito dei Corsi Pupillo diventava un universo a parte. Questa soggezione, unita alla paura di essere di troppo - Aryanne aveva infatti affrontato il suo corso in esclusiva compagnia della docente, con un intermezzo che le aveva viste passare la Notte dell’Aritmante ad Azkaban: non avrebbe voluto avere nessun altro al suo fianco, se non Kedavra -, rendeva la strega vagamente nervosa, propensa a scattare per un nonnulla. Ma non ruotava tutto intorno a un complesso zuccherino di senso d’inferiorità e compagnia bella: c’erano anche i morsi potenti dell’invidia e della gelosia. Invidia perché, se avesse potuto, si sarebbe immatricolata in ogni scuola di magia del mondo e si sarebbe finta una studentessa minorenne fino a entrare nelle grazie del docente di Aritmanzia di turno per farsi scegliere come Pupilla (ammesso che fosse una pratica comune nel globo scegliere dei Pupilli; per il bene di streghe e maghi di tutta la Terra non poteva che augurarsi di sì); gelosia perché, da brava so-tutto-io, sentiva sempre fortissima la spinta a stare al centro dell’attenzione, a sbracciarsi per attirare su di sé lo sguardo di chiunque fosse nella posizione di valutarla e lodarla, a spintonare via dall’abbacinante luce dei riflettori chiunque si permettesse di rubarle il posto.
Ma non poteva farlo. Non poteva fare alcunché: non poteva permettersi di sentirsi di troppo né di provare soggezione verso l’Aritmanzia, perché stava lavorando e il suo lavoro d’Assistente comprendeva anche proprio l’assistenza ai corsi degli altri Pupilli. E non poteva far scattare il braccio verso il soffitto e sperare di essere interrogata al posto del Pupillo di turno, perché sarebbe stato ridicolo, poco professionale e francamente patetico. Doveva scendere a patti con l’idea di aver già dato a suo tempo e di dover ora comportarsi come un’adulta ragionevole. Il che era decisamente arduo, ben più complesso di qualsiasi formula pozionistica.
Soffiò sulla frangia, spazzandola via dagli occhi e andando a incastrarla contro il bordo dorato dei grandi e tondi occhiali da lettura. Indugiò davanti alla porta chiusa, aspettando di sentire l’indistinto borbottio di una voce maschile terminare di esporre una serie di concetti. Non voleva interrompere Gregory a metà di una riflessione: era talmente importante sentirsi liberi di lasciar fluire i propri pensieri, nel contesto di un Corso Pupillo, che avrebbe sentito di aver schiacciato le dita dell’Aritmanzia stessa, se si fosse comportata senza alcun riguardo verso chi la studiava con passione. Contò tre secondi di silenzio - non uno di più - prima di bussare con le nocche appuntite contro il legno dello stipite.
Entrò nell’aula, beandosi da subito della vista del caos creativo che regnava sulla cattedra. Adorava che Kedavra non fosse una despota dell’ordine, una maniaca della disciplina, poiché aveva sperimentato in prima persona che quell’approccio allo spazio e agli oggetti rendeva le situazione decisamente meno formali e ingessate. Nel caso di Gregory, poi, si ritrovò a domandarsi se il giovane mago fosse ancor più a disagio, trovandosi nella posizione di dimostrare proprio alla madre il suo valore come Aritmante e, non ultimo, come pensatore.
Raggiunse il lato della cattedra e poggiò la borsa a terra.

– Buongiorno professoressa, buongiorno Gregory – salutò entrambi con le labbra piegate in un sorriso affabile. Sbirciò velocemente i libri posizionati sul piano ligneo, mentre proseguiva rivolgendosi al Corvonero.

– Procediamo con il ripasso. Ho una breve serie di traduzioni e due domande. Potresti tradurre in cifre aritmantiche queste parole per me? – Detto ciò, fece apparire i vocaboli alla lavagna nella modalità adottata in precedenza dalla Preside.

ZUCCHERO

OMBRA

CERCHIO

CORRIDOIO

ECTOPLASMA


Attese che la traduzione fosse ultimata per procedere con il quesito.

– Prima domanda. Innanzitutto, definisci i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica. In virtù della definizione data, poi, vorrei che ragionassi sulla possibilità che un soggetto aritmantico abbia in comune con un altro soggetto aritmantico tutti e nove i Ceppi. È possibile che ciò accada? Come pensi che la cosa si proietterebbe sui due soggetti, in caso? – Batté le ciglia, osservando incuriosita il Caposcuola.

– Ragionaci pure. – Fece saettare per un battito di ciglia lo sguardo verso Kedavra, prima di tornare a dedicare la sua esclusiva attenzione al Pupillo.
 
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view post Posted on 8/3/2020, 22:13
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Poco dopo aver concluso il proprio discorso, Gregory sentì bussare alla porta dell'aula. Sollevò lo sguardo e, senza stupirsi, s'imbatté nell'assistente alla cattedra di Aritmanzia. Non poteva dire di conoscerla molto, se non di vista durante tutti i pomeriggi che aveva trascorso in biblioteca, in assoluto uno dei suoi luoghi preferiti ad Hogwarts. La seguì con lo sguardo mentre poggiava la borsa a terra e lesse le parole che erano appena apparse alla lavagna. Impugnando di nuovo la piuma, Gregory cercò di essere il più rapido possibile per tradurle correttamente, sperando di non commettere errori dettati perlopiù dalla distrazione. Come gli era stato richiesto aveva studiato a memoria la Tabella Aritmantica e prove come quelle lo facevano sentire stimolato ed efficace.

83338596

64291

3593896

369994696

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–Ecco qui– disse porgendo educatamente la pergamena all'assistente.

Aspettò che la correggesse per poi riflettere sulle domande che gli aveva appena posto. Rimanere concentrato e farsi trascinare da Wolfe e dalla preside lo stava aiutando a mettere da parte tutti i suoi timori; di certo non poteva dire di sentirsi a proprio agio ma, volendo trarre il massimo da quel Corso, Gregory provò innanzitutto a non pensare a nulla se non all'Aritmanzia. Non tutti gli studenti potevano godere di un privilegio simile e, proprio per questo, Destiny non voleva farsi sopraffare da dubbi che avrebbero rischiato di compromettere le sue capacità di ascolto.
Ebbe bisogno di qualche attimo per riflettere, dopodiché rispose alle domande mettendo insieme varie idee e concetti riesumati dall'ultima lezione di Aritmanzia.

–I Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica ci permettono di capire, grazie all'Aritmanzia Genealogica, quali dei nostri antenati hanno avuto un impatto maggiore su di noi in termini di Impronta Aritmantica. Analizzando il nostro albero genealogico è infatti possibile capire chi potrebbe aver impresso di più la propria Impronta Aritmantica; oltre a questo possiamo comprendere in che misura ci siamo allontanati dal nostro Stato Originario, quali potrebbero essere le nostre capacità e quali potrebbero essere le nostre aspirazioni. Tutto questo è determinato dalla nostra Variabile di Sangue, ovvero il residuo aritmantico delle generazioni che ci hanno preceduto; secondo Waldencrest dobbiamo discostarci dalla credenza secondo la quale discendiamo tutti da uno stesso antenato e analizzare l'impatto che i nostri antenati potrebbero aver avuto su di noi, sempre in termini aritmantici.

Si interruppe un attimo, guardando l'assistente con aria leggermente assente perché stava ragionando sul suo secondo quesito. Poi, riprese parola.

–Ragionando sulla seconda domanda, ovvero quella volta ad indagare se un Soggetto Aritmantico possa avere in comune con un altro tutti e nove i Ceppi, credo che questo sia estremamente improbabile, ma non impossibile– spiegò parlando lentamente. –Come sappiamo l'Impronta Aritmantica è composta da quattrocentonovantanove cifre aritmantiche e, in virtù di questo, credo sia estremamente raro che due Soggetti Aritmantici possano avere in comune tutti e nove i Ceppi. Questo però probabilmente non è impossibile, almeno a livello teorico. L'Impronta Aritmantica è unica e irripetibile, ma i Nove Ceppi potrebbero comunque essere identici in due persone, come nella Sintesi di Waldencrest può capitare che due Soggetti possano averla uguale: è raro, ma è possibile. Se così fosse... beh lo scenario è difficile da immaginare. Mi verrebbe da dire che i due Soggetti sarebbero in un certo senso compatibili: sappiamo che l'Aritmanzia Genealogica si usa anche nell'Aritmanzia delle Relazioni proprio per comprendere il grado di compatibilità tra più individui. Potremmo quindi supporre che questi due individui che condividono lo stesso ceppo abbiano un'altissima compatibilità.

Quei discorsi erano complessi e non era completamente sicuro dei propri ragionamenti; nondimeno sperò di fare maggiore chiarezza così da capire su cosa si sarebbero concentrati via via con la lezione.
 
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view post Posted on 10/3/2020, 16:33
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Osservò il Corvonero mentre lavorava e, una volta ricevuta la pergamena con le traduzioni ultimate, la controllò con attenzione. Come ci si sarebbe aspettati da un aspirante Aritmante tanto ferrato nella materia da poter diventare Pupillo della Preside Mandylion, non c'era alcun errore. Lo constatò con una certa soddisfazione; non che avesse partecipato in prima persona alla formazione personale di Gregory, ma tant'è.

– Ottimo! Nessun errore, proprio come si confà a un Pupillo di Aritmanzia – esclamò, cercando lo sguardo di Kedavra per trasmetterle almeno in parte il suo appagamento riguardo il corretto svolgimento di quella prima parte del ripasso.
Si passava poi alla parte più complessa del suo ruolo. Incrociò le braccia al petto e strinse gli occhi in due fessure concentrate rivolte al nulla tra sé e Gregory, mentre ascoltava la risposta alla prima domanda. Con il fianco poggiato alla cattedra, si trovò ad annuire soprappensiero.

– Giusto: operando per confronto con i nostri antenati, siamo capaci di scoprire qualcosa in più di noi – borbottò, approvando la risposta alla definizione sui Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica.
Gli rivolse un sorriso storto, tornando con lo sguardo su di lui, mentre lo osservava riflettere sul quesito successivo. Annie non aveva dimenticato la lezione di Kedavra né - nello specifico - le sue parole riguardo l'ultima parte dell'insegnamento in classe di quel giorno. Aveva dunque cercato di concentrare il ripasso su qualcosa che ruotasse intorno all'accennato ambito del Corso Pupillo che, quell'anno, riguardava proprio il più giovane dei Mandylion.

– Uhm – cominciò, battendosi l'indice sulla guancia, mentre assorbiva le parole di Gregory e le faceva un po' sue. – Premettiamolo subito: stiamo parlando per ipotesi e di teoria aritmantica, perciò non me la sento di ridurre il tutto a una mera questione di "giusto" o "sbagliato". Diciamo che non sento di essere d'accordo con te, ecco. – Aggrottò le sopracciglia, mentre si accingeva a spiegarsi. Cercò di scegliere le parole con cura, prima di continuare. – Prendiamo come esempio due gemelli omozigoti. Si sono formati nel medesimo utero, sono nati dalla stessa donna, sono perfettamente identici fisicamente e le condizioni sociali e ambientali di partenza sono uguali. Condivideranno un gran numero di Variabili e queste andranno a influenzare il Contesto nel quale cresceranno e grazie al quale si distaccheranno dal loro Stato Originario. Eppure tutto ciò non è sufficiente perché condividano i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica. Il bouquet che ci offre il passato è talmente vario che se due persone avessero le stesse capacità, ambizioni e talenti potrebbero comodamente essere non solo gemelli omozigoti, ma esattamente la stessa medesima persona. – Si arrestò per un momento e batté le palpebre; presa com'era dalla foga appassionata dell'esposizione, aveva dimenticato di riprendere fiato. – Come sai, l'Aritmanzia si basa sullo studio della diversità, sulla certezza che ognuno di noi è un soggetto tanto unico e in perenne evoluzione da meritare il grande onore di essere studiato da una disciplina magica così complessa da racchiudere una tale moltitudine di branche da abbracciare l'esistenza intera. Negare la possibilità che due soggetti aritmantici condividano tutti i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica è, secondo me, sostenere che il soggetto studiato dall'Aritmanzia è unico e irripetibile, ecco. – Guardò Kedavra, studiandone il volto per sondarne l'espressione. Perfino nell'ambito dell'esame M.A.G.O. in Aritmanzia, in occasione di una premessa fin troppo accalorata, Aryanne aveva rischiato di lasciarsi prendere dalla passione per la materia; voleva essere certa di non aver esagerato con l'entusiasmo.

– Ora, continuiamo con l'ultima domanda. – Tornò a osservare Gregory. – Rimaniamo in un ambito di teoria aritmantica e ragioniamo un po', lontani dall'idea di giusto e sbagliato. Pensi che la possibilità di scoprire quali tra i nostri antenati ci abbia impresso maggiormente la sua Impronta Aritmantica possa essere considerata una chiave di volta nella vita di un soggetto? E come pensi si ripercuoterebbe su di lui? Puoi fare degli esempi per spiegarti. –
Deglutì e, incapace di trattenersi, dopo tanto parlare si sventolò il volto con la mano. Le orecchie, ben nascoste dalla zazzera castana, le si erano fatte segretamente fucsia, proprio perché l'Aritmanzia era per lei una grande fonte di emozioni.
 
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view post Posted on 12/3/2020, 16:59
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Tutte le attenzioni di Gregory erano concentrate sull'assistente che, dopo aver guardato il suo foglio, ne decretò il corretto svolgimento. Essersi allenato tanto aveva dato i suoi frutti e di questo poteva dirsi soddisfatto: ormai aveva imparato l'associazione numeri-lettere a memoria e quel tipo di compito gli veniva piuttosto immediato. Aveva risposto correttamente anche alla prima domanda, ma sulla seconda c'erano state delle divergenze: Wolfe sosteneva che negare la possibilità che due Soggetti Aritmantici avessero in comune i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica significava sostenere quanto ciascun Soggetto fosse unico e irripetibile. Gregory non si trovava completamente d'accordo con le conclusioni che aveva tratto, pur comprendendo il filo logico del discorso dell'assistente: a suo avviso non c'era una contraddizione, perché pensava che in linea teorica poteva essere possibile condividere i Nove Ceppi e, al tempo stesso, avere una propria unicità. Se così non fosse stato, allora il passato avrebbe dovuto determinare tutto il presente e su questo aveva dei dubbi.
Annuì meditabondo alle sue parole e, lentamente, si agganciò ad esse sperando di risolvere le sue perplessità.

–Non vorrei dilungarmi troppo, ma avrei un dubbio che mi piacerebbe condividere, così da capire meglio e non trascinarmi dietro difficoltà. Non sono sicuro di aver capito perché se affermiamo che due Soggetti Aritmantici condividono tutti i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica rischiamo di andare a negare quanto ogni Soggetto sia unico e irripetibile. Questo non potrebbe verificarsi, in un certo senso, a prescindere? Ipotizziamo ad esempio che due bicchieri siano stati fabbricati nello stesso momento, nello stesso luogo e allo stesso modo, che siano dello stesso materiale e che non presentino alcuna differenza: pur condividendo, permettetemi il termine, la loro "discendenza", non potrebbero comunque essere analogamente unici e irripetibili? Uno potrebbe essere usato per bere, l'altro potrebbe accogliere dei fiori e avrebbero probabilità diverse, ad esempio, di rompersi.

Fece tesoro di eventuali considerazioni, sperando di avere più chiaro il discorso che stavano affrontando. Dopodiché si prese qualche attimo per riflettere sulla nuova domanda, che appariva ancor più insidiosa rispetto a quella precedente. L'Aritmanzia gli piaceva perché lasciava ampio spazio alla riflessione e al ragionamento: nulla poteva darsi per scontato ed era sempre importante liberare la mente e aprirla a qualsiasi riflessione. Sempre chiamato a mettersi in discussione e ad adottare un atteggiamento curioso, Gregory sentì di avere tanto, tantissimo da apprendere.

–Credo che... venire a conoscenza di qualcosa che in principio non si sa potrebbe effettivamente avere un certo impatto sul Soggetto Aritmantico. Scoprire ad esempio quali dei nostri antenati abbia impresso in misura maggiore la propria Impronta Aritmantica potrebbe in una certa misura cambiare gli atteggiamenti del Soggetto, ma la misura di questo impatto immagino possa dipendere dai Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica e, ovviamente, dal Soggetto Aritmantico stesso. Su un individuo potrebbe portarlo a guardarsi diversamente e a subire un'influenza importante, rilevante, ad esempio inducendolo ad approfondire alcune capacità o aspirazioni che prima non conosceva o che presentava in modo accennato. Su un altro potrebbe invece avere un impatto minore, meno rilevante, magari perché il Soggetto ha già chiari molti aspetti di sé e non è disposto a metterli in discussione.

Non sapeva mai quanto fosse il caso di dilungarsi ma sperò che il suo ragionamento fosse chiaro. Dunque, sinceramente curioso attese un responso da parte dell'assistente, facendo di nuovo tesoro delle sue parole.
 
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view post Posted on 17/3/2020, 14:17
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La teoria aritmantica era la sua cosa preferita al mondo, probabilmente. Se anche la paragonava a una ciotola senza fondo di crema di cioccolato bianco con briciole di biscottini al burro, la teoria ne usciva trionfante, senza neanche un graffio o il vago accenno di respiro pesante. Prendeva a grandi schiaffoni qualsiasi alternativa, perché Aryanne adorava lasciarsi andare a discorsi entusiastici sull’individuo: sebbene nella sua vita avesse avuto svariate occasioni di sentirsi orrendamente delusa dalle persone - occasioni importanti, che si trascinavano dall’utero e l’accompagnavano fino al bordo del trampolino che dava sui vent’anni - parlare di loro in termini aritmantici la faceva riscoprire continuamente ottimista. Le dava una grande fiducia nel prossimo e, sebbene non la mettesse certo nella condizione di considerare l’ignobile abbandono di Danny come una deliziosa espressione della sua singolarità aritmantica, la aiutava a entrare in uno schema mentale nel quale gli altri godevano quanto lei di pensieri ed emozioni. La aiutava a entrarci, ripeto, non proprio a capirlo; rimaneva ignorantemente egoista e poco propensa all’empatia, ma l’Aritmanzia in qualche modo provava ad aiutarla, ecco. Diciamo. Sì. Comunque!
Dicevamo che la teoria aritmantica le piaceva proprio tanto; perciò fu ben contenta di poter disquisire ancora un po’ con Gregory e di sentirlo esprimere i suoi dubbi. Mentre lo ascoltava attentamente, fece saettare lo sguardo verso Kedavra; in un battito di ciglia si domandò quanto la donna potesse essere fiera della sua famiglia, considerato che la maggioranza dei suoi figli aveva mostrato una spiccata predisposizione per la materia alla quale la preside aveva dedicato la sua stessa vita accademica. Forse avrebbe dovuto sentirsi vagamente di troppo, in una situazione madre-figlio, ma di nuovo ribadiamo felicemente quanto fosse sorda a qualsiasi stimolo del disagio, da questo punto di vista. Le piaceva stare lì e tanto le bastava.

– Interessante! E molto interessante anche l’esempio dei bicchieri; mi permetto di prenderlo in prestito da te per un po’ – trillò sorridente. – Capisco il tuo punto di vista: se siamo tutti unici e irripetibili di natura, perché non possiamo condividere le stesse caratteristiche di base con qualcun altro? Tanto, prima o poi, interverrà qualche variabile che ci cambierà e ci spingerà a manifestarci nella nostra singolarità. Giusto? Ecco, secondo me devi considerare che i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica non si limitano a parlare puramente della discendenza del soggetto e non lo definiscono nel momento, ma vanno anche ad analizzarne le predisposizioni future. Se i due bicchieri di cui parliamo, modellati nello stesso momento, luogo e modo, avessero in comune tutti e nove i Ceppi, anche le loro predisposizioni e i loro talenti risulterebbero influenzati nella medesima modalità dalla stessa mano che li ha fabbricati. E quindi entrambi sarebbero più adatti di altri bicchieri ad accogliere, come dicevi, dei fiori, perché la predisposizione e il talento sarebbero gli stessi. Ovviamente nulla esclude che uno dei due non venga utilizzato per gustare dell’idromele: i Nove Ceppi non ci raccontano precisamente il futuro, ma ci indicano quali sono i talenti e le ambizioni ereditati che in questo potremmo veder realizzati. Ma siccome noi siamo soggetti aritmantici coscienti e non bicchieri, è possibile che tenderemo ad agire per assecondare le influenze che il passato ha avuto sul nostro presente e sul nostro futuro: ci sentiremo più portati a raccogliere dei fiori e poi a coltivarli, e dunque a esplorare l’Erbologia come l’antenata che ci ha trasmesso questa ambizione; qualcuno con influenze diverse e qualche Ceppo diverso dal nostro, invece, amerà particolarmente l’idromele, si informerà sulla sua fabbricazione e poi ne diventerà un produttore come il lontano antenato del quale i suoi Ceppi ci hanno raccontato. – Batté le palpebre. – Quello che intendo dire è che il fatto che siamo unici e irripetibili di natura non è da considerarsi un concetto tanto scontato da lasciare che delle esplorazioni aritmantiche estremamente personali portino a risultati identici, perché tanto siamo abbastanza diversi da sconvolgere questi risultati; ciò che invece penso è che la nostra unicità e irripetibilità sono tali che non è proprio possibile che si riesca a ottenere dei risultati identici, ecco. –

Aggrottò per un momento le sopracciglia. Non era mai certa di riuscire a esprimersi correttamente, soprattutto se presa dalla foga dell’entusiasmo; aveva comunque piena fiducia nei suoi ascoltatori, in quell’occasione, e sperava vivamente di non averli annoiati.
Passò ad ascoltare la seconda risposta di Gregory; si poggiò col fianco contro la cattedra e puntellò contro il legno una micro porzione del dorso delle mani, piccola abbastanza da non andare a intaccare il caos creativo che vi regnava.

– Ottima risposta. Molto bene, Gregory! – esclamò, con gli occhi che le brillavano. Si trattenne dal battere le mani com’era da sempre solita fare nei momenti di contentezza; le unì invece in un intreccio che poi lasciò andare contro il grembo. – È vero: ovviamente dipende tutto dal soggetto in questione e dalla vita che ha condotto fino al momento della scoperta; un’aderenza inconsapevole e perfetta ai Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica, per esempio, tendenzialmente non avrebbe un impatto sconvolgente. Ma pensiamo alla portata esplosiva di un soggetto modellato complessamente dalle variabili: scoprire un talento che non avevi mai considerato prima potrebbe cambiare il corso della tua vita. Pensa che meraviglia trovare tanti lati di te e sapere anche da chi sono stati influenzati: avrebbe un impatto tale da potersi ripercuotere sulla tua Impronta Aritmantica e andare poi a influenzare anche i tuoi discendenti. Perché prima o poi, forse, anche noi saremo uno dei Nove Ceppi di qualcun altro, no? Vi è anche un parallelo che, personalmente, trovo piuttosto intrigante: i Nove Ceppi di Discendenza Aritmantica potrebbero essere collocati, in linea puramente teorica e con l’unico scopo di fare questo parallelo, ovviamente, in una categoria simile a quella dello Stato Originario, che funge da punto di partenza e, andando avanti e inoltrandosi nel mare delle variabili, di confronto. Scoprendo qualcosa in più di noi grazie ai Ceppi, dunque, potremmo tirare delle somme importanti: i nostri antenati ci hanno influenzati in determinati modi e noi cosa abbiamo fatto di questa influenza? Cosa abbiamo fatto delle predisposizioni che ci sono toccate “in sorte”? Credo siano concetti importanti perché spingono affinché l’analisi del soggetto aritmantico si faccia sempre più profonda, sempre più complessa; ci ispirano ad affondare come lame in noi stessi. Che meraviglia! Sono molto contenta delle tue risposte – concluse, lasciandosi andare a un sospiro sognante.

Stava ancora sorridendo al Corvonero, quando passò con gli occhi color palude a Kedavra: per lei non c’era altro da chiedere, era soddisfatta.
 
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