| Inespressiva, Charlotte Melankholiya stava calpestando l’acciottolato del villaggio di Hogsmeade. Aveva appena chiuso il Madama Piediburro ed era direttamente verso il numero sedici della high street, mentre prendeva consapevolezza di non aver organizzato un bel nulla per la serata. Sbuffò, concludendo di sembrare molto più vecchia della sua reale età. Era delusa e sì, in parte era dovuto alla pressione sociale (ma di chi?) che chiedeva che tutti i membri della società fossero costantemente attivi e produttivi ma, passo dopo passo, Melankholiya non poteva fare a meno di pensare a come i negromanti avessero influenzato le vite di tutti loro. L’economia del villaggio era calata a picco e, cosa ancora peggio, se lo si fosse chiesto a lei, i raduni sociali erano venuti meno proprio per l’impossibilità di molti cittadini di mangiare e bere senza rimettere tutto istantaneamente sui propri piedi. Sbuffò ancora, pensando ancora che anche lei, dopotutto, si era fatta sempre più arrendevole. Forse avrebbe chiesto a Eleanor, Laurie e Sheldon di cenare insieme, se non avessero già avuto piani. A ridestarla dalla sua autocommiserazione borbottante furono i colori sgargianti di Zonko: se anche Alberto fosse stato in chiusa, Charlotte non sarebbe stato in grado di dirlo: la sua attività pareva brillare nella silenziosa e triste ultima sera dell’anno. Notò di sfuggita l’annuncio del nuovo listino di capodanno in vetrina e, convinta che fosse un segno (per i Divinatori, in effetti, un po’ tutto poteva essere interpretato come un segno del Fato, ma quello era un discorso che non avrebbe di certo affrontato in quel momento, Charlotte si precipitò all’interno, improvvisamente con l’umore alle stelle.
– ALBERTO! Ciao!
Esordì, forse con la voce un po’ troppo acuta, mentre i suoi pensieri si rincorrevano veloci come Cercatori.
– Tu stai salvando l’interno capodanno del Villaggio, amico mio. – Asserì, serissima. – Vorrei un pacco di Scintille Dispettose, una Crystal Incantation Comet, un Fiammeggiante Drago Esplosivo che giuro di non usare contro il Preside Dolus, se te lo stavi chiedendo, e ovviamente un Fuoco Forsennato Zonko, grazie.
Dopo aver parlato senza neanche prendere fiato, Charlotte fece una breve pausa, giusto per assicurarsi che avesse richiesto tutto il necessario per una serata con i fiocchi. Poi, proseguì con l’improvvisare, facendosi guidare meramente dal suo istinto. Era tempo che non si concedeva una tale leggerezza.
– Ah, sai che stasera c’è un concerto qui a Hogsmeade? Cioè, in verità si dovrebbe trovare nel Boulevard dei ricchi, ma dai tetti si dovrebbe vedere! Se non hai niente da fare, forse organizzo qualcosa sul tetto della mia abitazione. Dillo a chiunque tu voglia! Io penso inviterò l’intero vicinato.
Un ampio sorriso concluse l’invito improvvisato ma non per questo meno sentito. Sperava vivamente che Alberto potesse accettarlo: fare serata con il proprietario di Zonko avrebbe avuto tutto un altro entusiasmo, ecco.
– Hai presente quel tipo babbano? Guy Fawkes o come si chiama? – Domandò, prima di inumidirsi il labbro inferiore con la lingua. – Un dilettante, adesso che ho i tuoi fuochi. Spero di vederti stasera! Tu e tutta Hogsmeade sicuramente vedrete me, eheh.
E, saltellando con le mani pieni di oggetti esplosivi, Charlotte uscì dal negozio. Adesso aveva un piano e, se qualcuno avesse dato la sua collaborazione, Hogsmeade quella sera avrebbe riacquistato un po’ di colore.
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