| Dal non sentire di aver mai avuto una vera e propria casa, Lara si era ritrovata all'età di diciassette anni a percepire di averne più di una. La prima era assolutamente composta dalle mura di Hogwarts: l'aveva ospitata per ben sette anni, senza mai lasciarla andare; aveva trovato molti conoscenti con cui divertirsi e passare una piacevole giornata, diverse persone che poteva considerare amici, pochissime persone a cui avrebbe affidato nelle loro mani la propria vita, senza alcun dubbio. Il secondo luogo era sicuramente il Madama McClan's, il suo primo luogo di lavoro che, guarda caso, coincideva perfettamente con la sua idea di vita lavorativa: adorava ancora la moda, così come le piaceva da impazzire sperimentare con le stoffe che Madame Luna le lasciava a disposizione. Per ultimo, si era aggiunto il pub; per quanto potesse dire di starcisi ancora ambientando, aveva trovato dei complici perfetti nelle dispettose testoline appese alla porta d'ingresso, così come una compagnia ideale in Tweedledee e Tweedledum, gli elfi domestici che generalmente sostavano nelle cucine e preparavano tutto ciò che poteva essere ordinato al bancone. Non le dispiaceva quindi passare le vacanze proprio lì, soprattutto perchè sarebbe stata in compagnia di Jared e, da ciò che aveva appena scoperto, anche di Desmond.
"Hai azzeccato! Starò qui per la prima settimana prima di andare dai miei nonni. -sorrise allegra all'idea di passare una parte di vacanze anche con loro nelle campagne del Derbyshire, in compagnia anche del suo snaso Anuck, che ormai non vedeva da troppo tempo- Allora è Lex il ragazzo misterioso! Ho creduto avessi una mezza tresca con Erick, lo confesso."
Mentalmente, tirò un respiro di sollievo davanti a quella sua confessione, a cui si accorse di reagire molto meglio di ciò che inizialmente si era immaginata. La sua mente l'aveva fatta cadere nell'idea che scoprire chi fosse stato in grado di portare definitivamente la luce nella vita del Corvonero l'avrebbe riempita di rabbia: invece, sentiva soltanto un piccolo vuoto all'altezza del petto, uno di quelli che nella sua mente avevano un significato preciso -la consapevolezza di non essere abbastanza per nessuno. Quel vuoto, però, venne subito riempito dalla domanda del Corvonero, che le fece imporporare le guance in imbarazzo.
"Sono qui con Jared, lo conosci no? Abbiamo affittato una stanza insieme per risparmiare qualche galeone."
Non sapeva in quali rapporti fosse Desmond con Jared, ma a dire la verità, non aveva idea di quali rapporti avesse lei stessa con il Serpeverde. Non avevano definito il loro tipo di relazione, non sapeva nemmeno dire con certezza se la loro fosse una vera e propria relazione: si erano baciati più volte, erano andati anche oltre, sentiva qualcosa muoversi fastidiosamente all'altezza dello stomaco ogni volta che lo incontrava. La situazione era decisamente strana, eppure non sembrava preoccuparli troppo: non sentiva l'impellenza di definirsi utilizzando quelle etichette sociali così famose nel mondo. Salutò Desmond con un cenno della mano, sorridendogli ampiamente mentre lo osservava allontanarsi verso le scale. Non dovette attendere molto, prima che il Capitano di Tassorosso si facesse vivo. Lo accolse con un sorriso cortese, ampliato dal fatto di aver appena scoperto della sua relazione con l'amico.
"Ciao Lex! Benvenuto. -lo accolse all'interno del pub, osservandolo meglio e rendendosi presto conto che, se Desmond avesse avuto un tipo, sarebbe sicuramente assomigliato più a lui che a Erick. Bene grazie, tu? Ho appena dato le chiavi a Desmond, credo sia già in camera. Basta che tu salga le scale e la trovi sulla destra, è la numero 004. -gli diede le stesse informazioni date poco tempo prima al Corvonero, per poi sorridergli ampliamente nel sentire lo stesso impaccio che la caratterizzava quando doveva fare qualcosa per cui si sentiva leggermente in imbarazzo. Sperò che lui non credesse che lei avesse dei pregiudizi nei loro confronti, perciò evitò di dargli tutte le informazioni che aveva già ampiamente spiegato al Tarabay, così da lasciarlo finalmente libero di andare in camera senza troppi problemi. Buon soggiorno! Credo ci vedremo spesso."
Gli rivolse un occhiolino complice prima di lasciarlo andare verso il corridoio al piano superiore. Lei, invece, sarebbe tornata alla solita routine, tra il servizio ai tavoli, la pulizia e la preparazione dei boccali.
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