Posts written by Trish

Un bersaglio, il bersaglio perfetto. Non restava altro tempo da perdere: avrebbe chiamato a gran voce Erick, per fargli capire di dover unire le loro forze in qualcosa di grande, colpire insieme.
Strinse la mazza, con forza, portando il braccio armato all'indietro la spalla per cercare di imprimere quanta più forze possibile.
< Insieme! >
Colpendo la sfera di ferro più lateralmente per lasciare spazio a Erick di poter a sua volta colpire in Bludger Backbeat. Andando di feeling avrebbero cercato, insieme, di lanciare il Bolide verso Sesy.

//Feeling

Un altro Bolide, ancora senza bersaglio ma l'ex Serpeverde non si sarebbe tirata indietro nemmeno questa volta. Raggiunto il Bolide avrebbe nuovamente cercato di mantenere il controllo su di esso caricando il colpo e ribattendo il Bolide, cercando di mandarlo di poco più lontano davanti a lei, per non perderlo di vista in attesa di un possibile bersaglio da buttare giù.

Dopo aver avvisato il Bolide si sarebbe armata di più di mazza sollevandola e caricando, non avendo a tiro un bersaglio avrebbe cercato di colpire la sfera abbastanza da poter avere il controllo della palla e spostarla qualche metro più avanti rispetto alla sua posizione in modo da poter, in seguito, individuare il bersaglio e tirare il Bolide in sua direzione.

Trish avrebbe cercato di non badare troppo alla pioggia che cadeva, incessantemente. Sorvolando il campo avrebbe cercato di individuare un Bolide attraverso la pioggia o di sentire il familiare fischio metallico.

Volenterosa di vedere nuovamente il campo tingersi di verde e argento, avrebbe perlustrato il campo alla ricerca di un Bolide tenendo la mazza nella propria mano dominate. Avrebbe tenuto d'occhio anche Berg, nel caso in cui gli fosse servito aiuto.

Presente,
Trish Andersen - Serpeverde

Scheda giocatrice
Primo ruolo Giocatrice - Secondo ruolo Giocatrice

Gli istanti in ascensore l'avevano fatta ulteriormente riflettere su ciò che stava per fare, sul fatto di essere sul punto di presentarsi a una persona che aveva visto l'ultima volta come uno studente e che faceva parte di quel passato che adesso, muovendosi lungo il corridoio del Sesto Livello per raggiungere il suo ufficio, non era più sicura di volersi lasciare alle spalle. Con la lunga giacca a gonfiarsi a ogni passo, e la pergamena ricevuta a bruciare della sua presenza dentro la tasca, si fermò davanti alla porta giusto il tempo necessario per leggervi il cognome diverso da quello che l'aveva accolta l'ultima volta e poi bussò.
< Buongiorno, Trish Andersen. > Si sarebbe presentata non appena dall'altra parte la voce del mago l'avesse invitata a proseguire all'interno della stanza. < Mi è arrivato questo gufo > Lo avrebbe tirato fuori dalla tasca, il timbro ministeriale in bella mostra. < Quindi sono venuta per recuperare la mia Comet 180, era stato rilevato un problema alla sua coda, se non ricordo male.> Se invitata a farlo si sarebbe avvicinata per dare inizio a quell'incontro e portare a casa, e forse in campo, il manico.

Nell'ultimo periodo la vita da adulta l'aveva sfiancata a tal punto da lasciare che facesse il suo corso così, tra un allenamento mancato e l'altro, tra una scadenza lasciata da parte e l'altra. Non le piaceva dire di aver mollato, semplicemente di essersi concentrata su qualcosa di diverso da ciò che tutti si erano sempre aspettati da Trish Andersen, colei che aveva preso parte a una festa in casa Serpeverde vestita da Ministro della Magia.
Era passato diverso tempo dall'ultima volta che aveva volato ma sentiva di non aver mai smesso di farlo davvero, in qualche modo le si era incastrata nelle ossa la sensazione di poter governare il mondo dagli anelli che aveva spesso difeso o con in mano la mazza che aveva sentito di proprietà dalla prima volta in cui l'aveva impugnata. Non ci pensava spesso, perché era un'altra delle cose che le persone si aspettavano da lei, il fatto di non lasciare nulla in sospeso, ma quella mattina lo aveva fatto, la stessa mattina in cui alla finestra della casa in cui ultimamente passava più tempo di quanto avesse mai pensato avrebbe fatto aveva picchiato il becco un gufo che non le era sembrato di aver mai incontrato.
Recupero della scopa. Un nuovo Direttore. Forse un nuovo capitolo della vita che aveva messo da parte senza dire niente a nessuno, senza che le fosse pesato farlo. Almeno fin quando non si era trovata a leggere della manutenzione della Comet che aveva lasciato al Sesto Livello tempo prima. Morgana sarebbe stata solo contenta, per quanto la Capitana le avesse mai fatto intendere di essere capace di esternare apertamente una simile emozione, di riaverla in squadra e l'idea che quella pergamena l'avesse raggiunta proprio quel giorno per un motivo specifico glielo fece credere senza alcuna preoccupazione sul fatto che la squadra fosse andata avanti benissimo senza di lei.
Già pronta per uscire per alcune compere non le sarebbe costato nulla, quindi, deviare verso il Ministero per chiudere con il passato, o forse aprire con il futuro. Passata regolarmente dall'Atrium, caotico e affollato come sempre, si fece spazio nell'ascensore prossimo alla partenza e si lasciò accompagnare all'Ufficio Controllo Regolativo delle Scope.

I moduli in una mano e la piuma nell'altra, era pronta a firmare e a concludere anche quel controllo per poter andare via con la sua Comet. Qualcosa le fece cambiare espressione, la Direttrice sembrava perplessa e non intenzionata a concludere quel controllo. Non di proposito, certo, aveva le sue ragioni e tale ragioni consistevano in una problematica della propria scopa. Si ritrovò a osservare prima la Direttrice e poi la propria scopa, la cui coda sembrava non sembrava aver un ottimo equilibrio. Come suo solito aveva iniziato a ipotizzare, nella propria mente, varie opzioni che avevano reso possibile quel mezzo disastro. La sua idea di finire in presto era stata mandata in frantumi e la Andersen si costrinse a posare la piuma e il modulo. Possibile che si fosse guastata senza dare il minimo cenno della cosa? Sapeva di non essere un'esperta, magari quel difetto era lì presente da mesi ma non essendo del campo non poteva certo immaginare. Credeva alle parole della Direttrice, se lo diceva lei allora doveva per forza essere verità. Aveva trattenuto uno sbuffo davanti quel piccolo ostacolo, avrebbe dovuto effettuare un secondo controllo per poter riprendere la sua scopa. Aveva annuito senza dire altro recuperando l'altro modulo che la Direttrice le aveva appena dato, aveva ripreso la piuma iniziando a compilare inserendo il proprio nome e cognome, data e modello della scopa, apponendo poi la propria firma alla fine del modulo, non propriamente convinta di come fosse venuta. Non aveva badato più di tanto a quel particolare, aveva riposto il modulo nel cassetto indicato dalla Direttrice alzandosi poco dopo dalla sedia sulla quale si era seduta. Aveva salutato, accettando la realtà dei fatti, e uscendo un po' pensierosa dall'ufficio sperando di poter ricevere presto il gufo che l'avrebbe invitata a tornare al Sesto Livello per recuperare il suo manico. Altro non avrebbe potuto fare, poteva tormentarsi ancora sul perché di quel danno ma farlo non le avrebbe restituito in meno tempo la Comet.

Non era mai troppo tardi, ci sperava davvero. Aveva conservato una copia del gufo nella tasca della giacca per usarlo, qualora ce ne fosse stato bisogno. Recuperare la Comet era indispensabile per lei, comprarne una nuova non le sembrava il caso e non si sarebbe mai sottratta a quel dovere, causato da un problema relativo alla scopa. L'equilibrio della coda era stato manomesso, un problema che l'aveva obbligata a interrogarsi sul perché di quel danno. Un Bolide? Ultimamente i Bolidi sembravano aver preso una certa simpatia verso di lei al punto da mandarla spesso e volentieri a far visita all'infermiera. Aveva sbattuto la scopa da qualche parte, senza rendersene conto? Non si era mai resa conto di essere così sbadata, quindi aveva scartato quell'opzione dando la colpa a uno dei Bolidi mandati da uno dei suoi compagni di squadra. Non ebbe molto tempo per fare mea culpa, doveva sbrigarsi per non rischiare di far tardi all'appuntamento con il Direttore del Sesto Livello. < Trish Andersen, ho un appuntamento con il Direttore del Sesto Livello per il recupero della mia Comet.> Avrebbe snudato la bacchetta dal portabacchetta al fianco posandola sul bancone per farla esaminare, come di consueto, rivolgendosi a chi ci fosse stato dietro al bancone per poter ottenere il via libera e salire. < Se è tutto in ordine io andrei > Concluse in quel modo attendendo la restituzione della bacchetta.

Si era incantata a fissare un dettaglio trascurabile della scrivania, dopo aver salutato educatamente ed essersi accomodata, e si riscosse sbattendo le ciglia. Aveva veramente tutt'altro per la testa di recente, l'idea di partire che concretizzava sempre più nella sua testa. Si piegò in avanti per riempire quindi il modulo con un sorriso conciliante.
< Certamente. E no, è una scopa molto affidabile, anche se ha i suoi anni, comincio a pensare di prendermene un'altra e darle un po' il cambio.>
Ammise a voce alta con l'altra donna, ma intanto avrebbe verificato l'affidabilità della compagna.
< Mai prestata, è a mio uso esclusivo e solo nei campi di Quidditch per campionato ed allenamenti di base. Preferisco altri mezzi per andare a spasso poi, più asciutti..> sogghignò, con Sugar condivideva i ricordi degli ultimi settordici allenamenti sotto la pioggia.
< Quindi, come le sembra..?>
..avrebbe aspettato il verdetto finale, seduta composta e tranquilla.