Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Anselm Lambert Octavious

view post Posted: 23/4/2021, 14:59 Il Grinding: Regolamento - Grinding
Buon pomeriggio, avrei un dubbio riguardante l'utilizzo di incentivi per l'evocazione dei patronus corporei. Trovandosi Anselm dentro un fantoccio, in caso utilizzassi un incentivo, il numero di post dimezzerebbe in assoluto o dovrei comunque lanciare l'incantesimo due volte più del normale?
Mi spiego meglio: stando al regolamento, un mago in corpo vero dimezzerebbe senza problemi e dovrebbe lanciare quattro volte il Patronus.
In caso di un fantoccio, dimezzerebbero anche i lanci fallimentari (per un totale di cinque post) o quelli rimarrebbero invariabilmente due (con un totale di post che ammonta a sei)? Grazie.
view post Posted: 21/4/2021, 22:31 Quite a Silent Solitude. - Cortile Interno
Un giovane vecchio.
Solo pochi erano riusciti a capire davvero l'introspezione di Anselm, racchiusa in quelle due parole. Congiunzione perfetta: due aggettivi che uniti assieme in quell'ossimorica locuzione riuscivano a definire Octavious per quello che era.
I giovani facevano comunella, lui la rifuggiva. I vecchi si chiedevano come e quando sarebbero morti, Anselm a malapena pensava al presente, figurarsi al futuro. No. La sua vita era un perenne limbo, anche se oramai la sua coscienza sembrava pendere decisamente a favore delle tenebre. Ma non perché avesse subito un torto, non un trauma del passato che lo avesse segnato profondamente: pura noia.
Quella stessa noia che, fintantoché il serpino rimaneva fra le mura scolastiche, tentava di sfogare nello studio, nel ripasso di cose già viste e assodate, nelle sue interminabili passeggiate da girovago.
Una di quelle la stava compiendo in un sereno giorno di primavera: non era ora di lezione, e mentre i suoi passi lo trascinavano per i corridoi petrosi del castello, lo Slangman si trovava, come tante altre volte, ad un bivio. Tirare dritto per la biblioteca oppure svoltare?
Sarà stato il clima, forse particolarmente sereno rispetto al solito, il sole che accoltellava le finestre... ma quel giorno aveva deciso di non andare a rifugiarsi nel silenzio.
Anselm non era in un limbo solo nella sua coscienza, ma anche nei suoi rapporti col mondo. Era fiero di essere un uomo, dotato di intelletto, ma rifuggiva i suoi simili. Odiava il confronto. Ma di tanto in tanto... sentiva di volersi avvicinare a quelle entità percepite come aliene, per capire quale fosse il suo nesso con loro. Puntualmente ne usciva deluso, eppure non smetteva di provarci.
Primo ostacolo superato: la biblioteca era ben lontana. Ma ora si poneva un nuovo dilemma... dove avrebbero potuto portarlo le sue gambe? In verità non aveva voglia di camminare troppo, per intendersi, era uno di quei momenti dove la pigrite prendeva il sopravvento. Quindi decise di immergersi nella quiete del cortile interno, meno affollato del lago ma che comunque gli avrebbe permesso di cercare quella lontana vicinanza all'umanità che gli permetteva di determinarsi in quanto umano.
Ma quando Anselm fu lì, non vide nessuno nei paraggi. La sua testa ruotò prima a destra, poi a sinistra, i suoi occhioni celesti spalancati dalla sorpresa. "Questa è nuova..." pensò, muovendo qualche passo incerto come se lì fosse avvenuto qualche tipo di cataclisma. Ma che era preso a tutti quanti? C'era per caso qualcosa di interessante altrove che lui si stava perdendo. Si bloccò prima di girarsi, rassegnato al fatto di aver compiuto una scelta infelice: lì non c'era quasi nessuno, mentre altrove sarebbero stati troppi per l'incontentabile Lambert. Giunto più o meno al centro del piccolo spazio verde all'interno delle mura dell'istituto, che sembrava voler combattere contro il grigiore delle viscere della scuola, dopo un'ultima occhiata in giro si sedette sull'erba, rassegnato. Non ricordava di aver vissuto un tale senso di vuoto da quando...
*Tac.* uno schiocco della lingua, quasi involontario, risuonò stranamente forte nelle sue stesse orecchie. *Tac* ancora una volta. E ancora, sempre più rapido. Improvvisamente, si illuminò insieme alla giornata: aveva trovato qualcosa con cui riempire quel tempo libero. Memore dei pomeriggi passati a far finta di studiare con i suoi amici nella West Coast, Anselm si stava cimentando nel beatbox, riproducendo un intrico di rumori abbastanza rapido ma regolare, aiutandosi anche con le mani come cassa di risonanza. Sì... era così che riempiva il vuoto quando questo si manifestava anche in quei giorni che mai sarebbero tornati. E dato che il beatbox da fermi era da sfigati, lo Slangman si alzò, ed iniziò a muovere qualche passo per darsi un po' di carica. Del resto, non c'era nessuno che poteva osservarl...

*Ohh.*

Risuonò più a lungo del previsto quell'esclamazione di sorpresa, compressa dai palmi delle mani, che Anselm si affrettò a scansare dal suo viso per andare a metterseli piuttosto nelle tasche della divisa, assumendo il suo cipiglio da crip. Ma perché si era bruscamente interrotto? Beh... semplice: non era solo.
Non si era accorto della femminile presenza dai capelli aurei che sedeva sotto gli archi che delimitavano la zona svago con in mano Il Quidditch attraverso i Secoli, tant'era preso dal far prendere forma al suo ego attraverso il beatbox. E oltretutto, nel muovere i passi che aveva mosso, si era anche avvicinato parecchio quasi senza rendersene conto. Quindi sì, lei doveva aver sentito tutto, e presumibilmente la stava disturbando. Almeno, se qualcuno si fosse avvicinato rumoreggiando mentre lui leggeva al sole in una giornata come quella, lui si sarebbe sentito parecchio disturbato, nel senso che avrebbe volentieri potuto fare qualcosa di diversamente sano al disturbatore di turno. Come si chiamava quella? Empatia? Anselm non conosceva il significato di quella parola, eppure era quello che, per un istante, aveva provato. Non sapeva che dire... ma ormai le era capitato davanti, e non poteva rimanere in silenzio... che fare dunque? "Proviamo ad andare sul classico." pensò, risoluto, mentre con un sorriso tirato, le mani sempre nelle tasche e le gambe larghe come a voler darsi un tono esclamava:

*Ehm... ohé, zia! Giornata stratosferica, non credi?*

Non poteva andare peggio di così, tranne la proverbiale pioggia che seguiva, nei cartoni animati che guardava da piccolo, quell'affermazione. Aveva disturbato una perfetta sconosciuta, per giunta Giallo-nera, che quindi per natura poteva covare veleno nei confronti degli adepti della Casa di Salazar, e l'aveva salutata con il suo solito slang. Ma d'altro canto, diversamente non sarebbe stato Anselm Octavious ma soltanto un comune inglesino amante degli standard e della quiete. Il che strideva con la forte componente americana della sua essenza... per quanto poco senili potevano essere quelle parole, quel tipo di approccio non poteva che confermare quanto detto sopra: Anselm era un giovane vecchio.
view post Posted: 8/4/2021, 11:35 Pedone in E-5 - Ufficio Postale
Quel sabato, come tanti altri, Anselm si era recato a Hogsmeade. Ma a differenza di tanti altri di quelli, passati a girovagare in cerca di svago, aveva una meta ben precisa: l'ufficio postale. Di recente gli era stato affidato un compito, e quell'atto gli avrebbe permesso di portare a termine almeno una parte di esso. Mentre iniziava a confondersi con la folla, pensava già a cosa scrivere al suo diretto superiore in merito a ciò che aveva appreso al campo di Quidditch, sugli spalti. Una persona aveva catturato l'interesse del serpino, e lui era pronto a scommettere su di lei come nuova entrata, mettendoci in qualche modo la faccia e la pelle. Si augurava con tutto sé stesso che fosse all'altezza della situazione, l'ultima lettera non lasciava presagire niente di buono in caso contrario...
Si diresse, cercando il più possibile di non dare troppo nell'occhio, nello stesso luogo dove, qualche tempo prima, aveva avuto inizio quel percorso che, se gli fosse andata male, si sarebbe potuto concludere a breve nel peggiore dei modi. Scrisse una Lettera Anonima, e dopo aver messo un galeone dentro la cassetta dove venivano raccolti quelli di tutti i coloro che volevano mantenere riserbo su ciò che inviavano, attese che un gufo si facesse vivo. Non appena ciò accadde, Octavious legò stretta la lettera alla sua zampa e attese che quello prendesse il volo, prima di dileguarsi, immergendosi nuovamente nella mischia prima di lasciare l'ufficio postale. Non gli restava che allontanarsi e sperare che la persona da lui individuata fosse idonea come lui aveva sperato.
view post Posted: 8/4/2021, 11:06 Scheletri nell'Armadio - Campo di Quidditch
Un sorriso si allargò nella bocca di Anselm, che più passava il tempo più si convinceva che quel cambio di rotta non era stato tempo perso. Il tono era chiaramente di scherno, ma quello che per lui contava davvero era il ragionamento di base, e quelle parole gli davano conferma del fatto che, in una vera situazione di quel tipo, probabilmente non si sarebbe fatta troppi scrupoli a... beh... far tacere qualcuno, che lo volesse o meno.

*Ripeto: finché quella roba è in mano tua, sarò muto come un pesce.
Ma se vuoi uccidermi... accomodati, sis.
*

Scherzò, allargando le braccia. Non avrebbe parlato della cosa con nessuno in ogni caso, poiché alcun interesse poteva esservi per lui nello sbandierare che la prefetta rossa stesse nascondendo qualcosa che non le apparteneva. Lo Slangman sollevò gli occhi, e scosse il capo corvino mentre ridacchiava piano. Poi sollevò di nuovo le palpebre, ancorando con decisione le pupille a quelle della Kane, e dopo aver allargato ancora di più gli angoli della bocca le rispose:

*Per me è un capitolo che non è mai stato scritto.*

Sancendo così il suo definitivo "perdono" nei suoi confronti. Come se per il serpino fossero quelle le cose gravi della vita... macche ben più lorde, estese e difficili da togliere erano state schizzate a forza nella sua testa da quando era piccolo, dalle umiliazioni dei genitori, al non sentirsi mai all'altezza del contesto tanto quando era più piccolo in mezzo ai ragazzini borghesi inglesi quanto, più di recente, in mezzo ai bulletti di Los Angeles. Sebbene in quest ultimo ambiente avesse legato di più si sentiva comunque un ospite, più che un membro di quella mini gang. Al pensarci, il suo sguardo si fece per un attimo più melanconico ed assente, ma ritrovò il suo vigore quando Audrey rispose all'ultima domanda, la più importante. In effetti fu abbastanza deluso del fatto che lei intendesse, almeno all'apparenza, tentare di migliorare. Ma se fosse stato solo un modo per tenerselo, per qualche motivo, buono? Non escludeva a priori entrambe le possibilità. Si fece nuovamente pensoso, e quasi si incantò a guardare il campo mentre pensava a come rispondere, mentre si mordeva nervosamente l'interno della guancia fuori del campo visivo della Kane. Poi finalmente, dopo l'ennesimo controllo anti-snitch si girò: il suo sguardo era insolitamente serio, ed il tono, oltre che il registro, era diventato lo stesso di quando aveva scoperto le sue carte con Erick in quello stesso posto, qualche seggio più in là e qualche tempo prima. Anselm non sorrideva più:

*Secondo me non è sbagliato farla pagare a chi ci fa un torto, tutt'altro.
Basta essere bravi nella discrezione e, soprattutto... a non lasciare traccia.
*

Concluse, grave. Sperava che quel discorso penetrasse, in modo che, nel momento in cui effettivamente fosse risultata idonea ad entrare fra i Mangiamorte, non mostrasse alcuna pietà e, soprattutto, iniziasse a ragionare nei termini della segretezza. Poi, dopo aver disteso nuovamente i suoi lineamenti in un'espressione più blanda, si congedò da lei, ammiccando:

*Buona giornata, sis... vedi di nascondere bene quella roba.*

view post Posted: 31/3/2021, 15:26 Lista Grinding Disponibili - Comunicazioni inizio/fine Grinding - Grinding
Buon pomeriggio,

Comunico di aver concluso il Grinding “Resistenza e forza fisica I (Condizione di innesco per: Resistenza e forza fisica II)”.

Grinder: Anselm Lambert Octavious

Grinding: Resistenza e forza fisica I

Comunicazione di inizio Grinding: X

Requisiti: | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
view post Posted: 31/3/2021, 15:09 What a Feeling - High Street
Era il momento di raggiungere l'apice della difficoltà e dello sforzo fisico, e sebbene fosse la parte che in assoluto Anselm temeva di più non poteva tornare ad Hogwarts senza averla conclusa. Fino a quel momento aveva allenato braccia, gambe, tronco, addominali... e fiato. Gli ultimi esercizi sarebbero perciò stati inerenti ad un insieme di tutte queste parti del corpo sforzate. Ma come sarebbe stata possibile una cosa del genere? Il serpino aveva già qualcosa in mente. Tanto per cominciare, si sarebbe preso tutta la lunghezza della strada maestra. Avrebbe poi iniziato a correre ad un ritmo medio-alto, comunque non tanto da arrivare a scattare od allungare, ma ogni tot metri si fermava e, lasciandosi cadere in avanti, faceva tre piegamenti, per poi rialzarsi e ripartire. Quell'esercizio in totale sarebbe durato tre minuti. Quello successivo, di durata identica, avrebbe visto però il giovane Octavious effettuare sei addominali crunch nelle interruzioni che, nella parte precedente dell'esercizio, davano spazio ai piegamenti sulle braccia. Un altro esercizio ancora, sempre effettuato durante quella corsa, sarebbero stati i mezzi squat. Poi, aumentando appena il ritmo, avrebbe messo di volta in volta in pratica la circonduzione delle braccia, la corsa laterale, lo skip e la corsa calciata, sei passi per ognuno degli esercizi e sempre ad interruzione regolare della corsa. Dopo ogni cambio di esercizio, Anselm recuperava il fiato perso. Mancava un'ultima cosa: le variazioni sulla velocità. Ancora una volta tutta la strada sarebbe stata il suo campo di gioco: il Serpeverde iniziò nuovamente a correre. Il ritmo era lento, ma non perché improvvisamente era diventato sfaticato: ogni quindici secondi, il serpino interrompeva quella corsa per fare uno scatto di cinque, diversamente sarebbe stato un ritmo insostenibile. Concluso lo scatto, Anselm riprendeva a correre, in attesa di fare il successivo. Dopo qualche ripetizione, tornò a riprendere fiato: l'ultimo esercizio sarebbe stata la versione hard del precedente. La forma era la stessa: un certo tempo di corsa leggera, alternato ad un aumento della velocità. In quel caso, però, i secondi di corsetta sarebbero stati trenta, e conclusi quelli non avrebbe fatto uno scattino, ma un allungo di dieci secondi. Conclusa anche quella parte, ad Anselm non restava che compiere un ultimo lavoro di defaticamento: da dove si era fermato, Octavious fece avanti e indietro per high street, sciogliendo man mano braccia e gambe che erano indubbiamente stati messi a dura prova nel corso di quel pomeriggio di allenamento. Poi, rimessosi in sesto, iniziò ad incamminarsi verso il castello, stanco ma appagato da quanto era riuscito a fare.
view post Posted: 31/3/2021, 10:40 Scheletri nell'Armadio - Campo di Quidditch
Poteva avere una mezza idea. Se Anselm, per quel poco che ci aveva a che fare, era riuscito ad inquadrare il personaggio, i motivi per quella macchia più all'orgoglio che su quei jeans potevano essere tanti, uno più infantile dell'altro. Ma visto quello più vicino al fattaccio, non poteva esimersi dal pensare che fosse voluto al pollice in su in direzione di Xavier dopo la sua imitazione. Che poteva farci? L'aveva trovato più convincente di quanto avesse trovato lei nell'imitare lui. Fece spallucce:

*Può darsi...*

Rispose, ironico, mostrando però sul viso l'immagine della più totale insofferenza. Non l'aveva raggiunta per un mero chiarire, anche se poteva essere un premio in più da portare a casa una volta che fosse sceso dagli spalti del campo. Non condivideva il "te la sei cercata", ma se voleva continuare a mettere insieme quella farsa atta a individuare le potenzialità per una recluta doveva stare al gioco il più possibile, per cui replicò, sorridendo semplicemente:

*Vulcanica, azzarderei.*

E appoggiando il braccio sinistro allo schienale per mettersi laterale e poter così osservare meglio le sue mosse. Ma non aveva fatto in tempo ad accavallare le lunghe gambe che ecco quell'orrore punteggiato di scheletri finirgli sulle stesse, lasciandolo con una certa sorpresa impressa nei telescopici occhi azzurri. Scosse la testa, con un ghigno che si apriva sopra al mento:

*Hai ragione zia, non ho visto niente, e puoi contare sul mio silenzio. Tuttavia...
potrebbe non essere la stessa cosa avendo questa bomba a orologeria fra le mani.
*

Dopo aver controllato che magari non vi fosse qualche curioso con gli occhi di un barracuda che li stesse osservando da lontano, con un gesto rapido riappallottolò quell'orrore di maglietta: se pensava di poter scaricare la responsabilità di quell'atto su di lui si sbagliava di grosso.

*In altre parole, non mi accollo la responsabilità di furto e occultamento di una maglietta. Sorry babe.*

E gliela ripassò da sotto la seggiola lignea, divertito da quel botta e risposta, ma con un'attitudine che poco spazio lasciava a ritrattazioni. Se quel tentativo di scaricargli addosso la responsabilità di quell'atto criminoso (dal gusto vagamente fnaciullesco) lo aveva stizzito, Audrey stava dimostrando altresì di avere dei comportamenti adatti ad entrare nelle loro fila, al limite del disonesto. E non era sicuro che la cosa gli dispiacesse... salvo rischiare di mettere nei guai lui. Alla successiva domanda, l'espressione dello slangman si fece meno scherzosa di poco prima: non poteva mandare tutto a puttane, non le avrebbe detto la verità. Ma forse una mezza sì:

*Con la mia vita sociale ridotta all'osso il campo è il posto migliore di spendere il tempo quando non ho voglia di buttarmi sui libri...
e vedendoti ho pensato di approfittarne per chiarire.
*

Tagliò corto, controllando ancora una volta che non fossero osservati. Non c'era pericolo che lei potesse intuire le sue reali intenzioni: chiunque fosse suo malgrado invischiato in qualcosa di quasi illecito come nascondere un capo di abbigliamento che non gli apparteneva avrebbe avuto un occhio di riguardo verso chiungue fosse lì intorno, che poteva essere un potenziale spione pronto a portargli su un caposcuola che li mettesse in punizione.

*E niente, io me ne andrei anche... ma prima un'ultima roba sis:
non vorrei più essere nei panni di chi ti offende, se reagisci sempre così poverino chi ti va contro... o forse non è sempre così?
*

Le chiese come domanda di congedo, alzandosi dalla poltroncina e stiracchiandosi: sarebbe stata la battuta finale di quell'incontro, quella che gli avrebbe dato la conferma definitiva che poteva diventare una di loro. Aveva già abbondantemente appurato che la rossa non si faceva problemi ad infrangere le regole, che cercava complicità nelle cose e soprattutto che era pronta a scaricare su altri le sue colpe, anche se avrebbe dovuto affinare meglio la tecnica in futuro. Mancava solo la possibilità di reiterazione e poteva comunicare ciò che aveva scoperto quel giorno...
view post Posted: 30/3/2021, 16:32 What a Feeling - High Street
L'esercizio immediatamente successivo avrebbe visto Anselm utilizzare una lunghezza di circa venti metri. Lungo questa linea, Anselm iniziò a correre alla massima velocità: raggiunto l'immaginario apice di quel movimento tornava indietro, in corsetta, e poi immediatamente tornava a correre, per poi tornare indietro, ed infine ripetere quella mossa un'altra volta. Qualche decina di secondi per riprendere fiato e poi ripartiva, ripetendo quindi l'esercizio altre nove volte oltre quella iniziale. Il secondo esercizio, che ebbe inizio dopo un recupero piacevolmente più lungo dei precedenti, sarebbe stato simile, con un'importante differenza: ad ogni ripetizione sarebbe semplicemente tornato indietro in corsa, facendo così ogni volta sei scatti. Il recupero, ovviamente, in quel caso sarebbe stato più lungo dell'esercizio precedente, dato che probabilmente si sarebbe stancato di più a correre così tanto tutto in una volta. Anche in questo caso, le ripetizioni sarebbero state dieci in totale, per una quindicina di minuti di lavoro. Anselm dopo quella botta di scatti prese quello che era senza ombra di dubbio alcuno il recupero più lungo fino a quel momento. Poi, sciogliendo i muscoli delle gambe, fece un'altra marcetta defaticante per sciogliere i muscoli e respirare aria pulita, cosa di cui non avrebbe potuto beneficiare allenandosi, ad esempio, a Los Angeles, dove l'ossigeno era ragionevolmente saturo di ogni putridume possibile, degno dei peggiori insulti del professor Hawkins. Terminato il defaticamento, Anselm tornò trotterellando sul posto, sgranchendosi così la schiena in preparazione a cosa gli sarebbe toccato immediatamente dopo. Se aveva allenato lo scatto, era ora arrivato il momento di testare l'allungo: si sarebbe preso, quella volta, una porzione di strada più lunga rispetto a quella precedente, di circa novanta metri. Lungo questa linea, avrebbe iniziato a correre a ritmo moderato, aumentando man mano che si avvicinava all'edificio che aveva scelto come riferimento e fermandosi lì, dopo qualche metro di rallentamento. Dopodiché, dopo un recupero poco inferiore a quello dell'esercizio dei sei scatti cosecutivi, sarebbe tornato indietro con la stessa modalità di poco prima. Avrebbe ripetuto quella serie altre quattordici volte, effettuando così quattordici allunghi in totale. Concluso anche quell'esercizio, il serpino si fermò, piegandosi un istante e riprendendo il fiato speso. Quel recupero sarebbe stato circa lo stesso di quello post scattini, sebbene la forza fosse meno concentrata quella impiegata in un allungo era pur sempre notevole. Toccava ora pensare come concludere quell'allenamento prima di tornare sui suoi passi...
view post Posted: 29/3/2021, 00:38 What a Feeling - High Street
Ma si rese conto che forse aveva esagerato con tutta quella potenza insieme: Anselm pertanto si alzò, ed iniziò a compiere una piccola marcetta sostenuta, facendo così avanti e indietro per High Street. Quella marcia fu particolarmente lunga, ed anche quella era schematica: prima percorreva la strada maestra lungo tutta la sua lunghezza ad andatura normale, poi, mentre tornava indietro, si cimentava in una delle variabili per sciogliere di volta in volta i vari muscoli che aveva usato anche prima: circondusse le braccia, poi fece lo skip, in un'altra ripetizione a seguito della marcia si concentrò sulle torsioni e poi ancora una volta fece la corsa calciata. Quando ebbe terminato di rimettere in funzione i muscoli attraverso quello che poteva dirsi a tutti gli effetti il secondo stretching dinamico della serata, il serpino pensò che potesse essere una buona idea esercitare l'esplosività, ovviamente non intesa come quella cosa che, scaturita eventualmente dalla punta della sua bacchetta, avrebbe potuto metterlo nei guai con la legge magica. Fece tre serie di flessioni, diverse da quelle che aveva fatto, con fatica, nella precedente potenza, nello scendere molleggiava, e per salire si dava uno slancio per mezzo dei bicipiti, battendo le mani mentre tornava su per poi appoggiarle e ricominciare daccapo. Poi si rimise in piedi, e prima di passare all'esercizio successivo fece tre serie da quindici ripetizioni di mezzo squat: era certo che diversamente le sue articolazioni si sarebbero spappolate. Nel viso non aveva un'espressione dolente: erano esercizi faticosi, ma che poco a poco lo gratificavano. Conclusi i mezzi squat, fece quattro serie da venti ripetizioni di salto a stella, distendendo braccia e gambe una volta in aria ed amortizzando la discesa con le ginocchia. Il punto finale di quella fase dell'allenamento sarebbe stato raggiunto nel momento in cui Anselm avesse effettuato gli scatti esplosivi, i quali consistevano nel saltare sul posto e, una volta atterrato, utilizzare l'energia meccanica generatasi dalla caduta come molla per fare uno scatto. L'allenatore gli aveva sempre spiegato, per quanto ai tempi riuscisse a reggere chiaramente molte meno ripetizioni di quelle compiute quella volta, che quel tipo di esercizio serviva proprio ad allenare le articolazioni e a prepararle agli stress cui lo sport, di qualunque genere fosse, poteva creare non poco filo da torcere. Ne portò a termine una decina, poi fece una piccola camminata di defaticamento: ora che Octavious aveva portato a termine tutte le fasi di preparazione ai muscoli e comunque alle strutture base del corpo, poteva permettersi di dedicarsi finalmente al fiato.
view post Posted: 27/3/2021, 01:33 Scheletri nell'Armadio - Campo di Quidditch
Anselm sbuffò una risata divertita a sentirsi criticare il "flow" di quell' imprevista ed improvvisatissima rima. Spesso i suoi amici, non tutti di stessa estrazione e provenienza, gli avevano fatto questa critica, ma lui stesso, per quanto nel suo modo di parlare, almeno con quelli che frequentava di malavoglia, facesse spesso uso dei termini slang, era conscio che sotto sotto altro non era che un inglesino, per cui non se la prendeva e non se la prese neanche quella volta.

*Rappare non è mai stato il mio forte.*

Replicò, ammettendo quella che per uno slangman di Los Angeles era pura eresia.
Aveva notato prima che nei movimenti della prefetta rossa c'era qualcosa di strano, ma finché non gliel'aveva sentito dire non avrebbe mai potuto crederlo: stava nascondendo una cosa non sua. Inarcò un sopracciglio: un prefetto normalmente non avrebbe dovuto scoraggiare quel tipo di comportamenti? Era lì da neanche due minuti e Audrey era già riuscito a suggestionare in lui il pensiero che poteva essere una buona scelta per la loro causa. La ribellione e la scaltrezza erano delle qualità decisamente apprezzabili, e la Kane aveva dimostrato di possederle:

*Nah sis, imboscala pure... non mi fa impazzire.*

Disse, dopo essersi guardato intorno per controllare che nessun altro stesse assistendo a quella scena. Poi, sedutosi lì vicino ed osservando il campo come diversivo per le sue reali intenzioni, decise, prima di andare avanti con il vero e proprio discernimento, di risolvere quella lacuna che aveva sin dalla sera dell'evento. Si strinse le mani, sfoggiando un'espressione abbastanza dubbiosa:

*Non ho capito una roba però, zia... come mai mi hai giocato quel tiro del bicchiere rovesciato? Ovviamente nessun rancore.*

Si affrettò a mettere in chiaro. Non era che vi rimuginasse davvero, ma era comunque una curiosità che il serpino voleva soddisfare appieno. Poteva formulare solo ipotesi al momento... e non era neanche convinto di volerlo fare. Infatti, tornando a fissarla negli occhi, aggiunse:

*Anzi sai che c'è? Qualunque cosa io abbia fatto, mi scuso.*

Anselm non si scusava spesso: quando le sue azioni portavano a danni, trovava sempre un modo per farla ricadere su altri la colpa. Ma se voleva tirar fuori il meglio - o il peggio? - della numero due del prefettado doveva giocare sulla sua benevolenza, e quale modo migliore se non cercando il perdono per un'azione di cui non aveva magari colto la gravità?

*Comunque mi hai appena sfatato un mito... anche certi prefetti son malandrini. Come mai nascondi una t-shirt, se posso?*

Le domandò, dopo essersi nuovamente guardato intorno. Da un lato era curioso di sapere effettivamente che diamine intendeva combinare con quella roba, dall'altro, in realtà, si augurava che questa sua curiosità non venisse soddisfatta. Del resto, un bravo Mangiamorte doveva anche sapere quando non parlare o... beh... mentire. L'andare avanti o meno di quel piccolo colloquio improvvisato sarebbe dipeso dalle prossime mosse della rossa.
view post Posted: 20/3/2021, 12:13 Scheletri nell'Armadio - Campo di Quidditch
Anselm, come suo solito, quando possibile evitava di avere contatti con entità che non fossero il suo ego o sé stesso. L'aveva sempre fatto. Ed ancor di più quando, all'improvviso, era giunta quella lettera. Il serpino per la prima volta iniziava a provare una certa ansietta, soprattutto in vista della delicatezza di quel compito affidatogli e delle eventuali conseguenze. Ma in fondo era quello che voleva, no? Brivido, uscire dalla monotonia della sua routine, avere una causa da servire... forse nel momento in cui aveva deciso di abbracciare quegli ideali non aveva pienamente realizzato cosa avrebbe comportato tale scelta. Ma in un modo contorto e malato, Octavious non si sentiva preso male per quella nuova, adrenalinica parentesi della sua vita.
Ciò detto, non significava che dovesse essere facile trovare la persona giusta: doveva muoversi con circospezione, e soprattutto non parlarne al primo colleghino che gli capitava davanti. Non ci voleva niente a trovare il brutto grugno di turno che poi si rivelava essere cuor di panna al momento sbagliato... che fare dunque? Qualche nome ce l'aveva in mente, ma doveva essere sicuro di trovare le suddette persone al momento giusto, nel posto giusto.
Per questo, mantenendo comunque il suo basso profilo da studentello timido che sapeva farsi strada solo con le strane parole della terra di cui faceva in fondo parte a metà, Anselm non smetteva, come sovente, di vagare nei territori della scuola come un'anima in pena. Visitava soprattutto il parco, il cortile interno ed il campo da Quidditch, o meglio, gli spalti: se avesse beccato qualcuno di quelli che aveva individuato come idonei lì, fermarsi a parlare sarebbe stato in discesa: sarebbero stati in alto, ed alla minima avvisaglia di avvicinamenti poco graditi avrebbero potuto semplicemente levar le tende, o parlare del più e del meno.
Ed in quel momento, l'anglo-americano si trovava proprio ai piedi degli spalti. Ultimamente non vi aveva trovato molta gente - sarebbe stato strano il contrario, al di fuori del contesto delle partite - ma alzando lo sguardo, in quel giorno particolare, vide invece che c'era qualcuno. Uno sprazzo... di rosso. "Audrey..." pensò, sollevando le sopracciglia e facendo come per girare sui tacchi e andarsene. Ma un pensiero lo trattenne: "Ma sì... dopotutto perché no?"
L'ultimo contatto che aveva avuto con la prefetta numero due non era stato dei più allegri: lei gli aveva sporcato dei jeans per qualche strano motivo non del tutto chiarito... ma era da un po' che il serpino voleva capire il perché, ed a pensarci... era una strega capace, stronza al punto giusto e che sembrava non farsi troppi scrupoli: aldilà dell'antipatia personale, che peraltro poteva essere dissipata da un chiarimento, costringendosi a ragionare in maniera cinica la Kane poteva essere una valida candidata. Sembrava muoversi freneticamente, e Anselm non riuscì a vedere cosa combinava, né gli interessava saperlo... forse.
Lo Slangman comunque, mantenendo un'espressione neutrale, dopo qualche scalino la raggiunse. Venne un po' meno, scadendo in curiosamente divertita, quando vide che la rossa stava facendo qualcosa di strano. Come già detto non gli interessava veramente sapere cosa stesse macchinando, ma era un buon punto di partenza

*Ohé, Kane... che combini quassù in questa giornata troppo cool? Yo...*

Si rese conto solo a posteriori che detta così poteva suonare rimata come in un brano hip-hop di quelli che pompavano i suoi amici ai tempi di Los Angeles, e si affrettò a concludere in quel modo la frase e con una di quelle strane mosse che quei rappers facevano. Del resto, quale modo migliore di una simile stupidata per smorzare il fastidio che poteva dare uno che sembrava non sapersi mai fare i cazzi suoi?
view post Posted: 18/3/2021, 19:03 What a Feeling - High Street
Dopo aver finito di allenare la parte superiore del corpo per quanto riguardava la potenza, Anselm, per non rischiare torpore o simili, ripeté la parte di stretching relativa a quella parte. Doveva allenarsi duramente, sì, ma non distruggersi con inutili e massacranti punizioni per il corpo vere e proprie, ed ogni tanto spezzare il ritmo per il serpino era un ottimo modo per non perdere la voglia di continuare. Dopo circonduzioni e torsioni varie, Octavious si scelse un angolino che gli pareva meno sporco di altri e si stese completamente a terra. Fortuna che quella tuta non era nemmeno delle sue preferite, sarebbe stata una caduta di stile su tutta la linea...
Gli esercizi sugli addominali avrebbero avuto un ritmo diverso rispetto a quelli per i muscoli dal torace in su: il serpino iniziava con dei normali "crunch", nei quali, braccia dietro la nuca, teneva alte ed incrociate le gambe, sollevandosi appena col busto: di quelli ne avrebbe fatti trenta consecutivi. Quell'esercizio serviva ovviamente da preambolo a tutti gli altri, segnalando al corpo che gli addominali, incredibile ma vero, esistevano e dovevano essere rinforzati. Seguirono trenta ripetizioni di crunch laterali, quindici per lato. Poi fu la volta degli addominali completi: le gambe si abbassarono, toccando il suolo, ed usando il sacro come perno Anselm sollevava completamente il tronco, braccia al petto. A differenza dell'esercizio con i crunch, laterali e non, visto che il dispendio di energia sembrava essere circa il doppio degli addominali alti compì per l'appunto la metà delle ripetizioni della prima serie. Ma non finiva lì: sebbene fossero una vera brutta bestia, se voleva evitare di avere un rotolino troppo in vista, lo Slangman avrebbe dovuto fare anche gli addominali bassi. Mise quindi le braccia lungo il corpo, tenendo i palmi girati verso il suolo e sotto le natiche, la schiena rimase distesa e, tenendole dritte, iniziò a sollevare le gambe e a riabbassarle, arrestando la caduta a pochi centimetri dal suolo: anche quell'esercizio sarebbe stato ripetuto quindici volte. Una volta terminati gli addominali bassi, toccava ad una vera bestia nera: le isometrie. Sostenne il peso del corpo con le sole braccia, tentando di tenere quest'ultimo dritto per trenta secondi. Il circuito, completo di tutti gli esercizi finora elencati, sarebbe stato ripetuto altre due volte prima di passare al blocco successivo. Nonostante la fatica, Anselm continuava a dirsi che non era ancora il momento di fermarsi: mancava ancora diverso tempo e l'allenamento stava per entrare nel vivo. Prima di riprendere si stese nuovamente a terra di schiena ed iperestese il corpo, in modo da stretchare anche gli addominali appena sforzati.
view post Posted: 13/3/2021, 01:20 What a Feeling - High Street
La fase immediatamente successiva dell'allenamento del serpino avrebbe consistito in un circuito di forza. Ora che i muscoli erano sciolti, doveva pensare bene a rafforzarli, e quello era il modo migliore per darsi una bella scarica. Il circuito sarebbe stato suddiviso in compartimenti stagni, e lo avrebbe visto allenare le singole parti del corpo, cinque serie per esercizio. Ad ogni esercizio corrispondeva un diverso muscolo allenato. Anselm cominciò dal più classico degli esercizi a corpo libero: stese le gambe dietro di sé a piedi uniti, cercando di formare, col corpo e con le gambe, una linea continua che terminava idealmente con la sua testa corvina, mentre le braccia, stese di fronte a sé, sostenevano il peso del corpo, e vennero caricate delle successive cinque serie di flessioni per i bicipiti. Forse mentre faceva ciò le sue mani si sarebbero sporcate, ma poco gli importava di quello, un fazzoletto e via: tutto risolto. Come secondo esercizio, lo Slangman avrebbe fatto sempre delle flessioni, ma nel farle cercava di tenere i gomiti vicini al corpo: si trattava dei piegamenti per rafforzare i tricipiti del serpino. Poi appoggiandosi alla parete più vicina, si lasciò ricadere più volte di lato, salvo arrestare la caduta con un deciso colpo della spalla, che in quel modo allenava. Sempre cinque serie, ed ogni cinque minuti Octavious si chiedeva cosa avrebbe pensato di lui il suo coach a vederlo fare quegli esercizi di difficoltà decisamente aumentata rispetto a come lui glieli proponeva. Lo avrebbe lodato? O forse gli avrebbe dato dell'incosciente? Del resto a calcio aveva giocato in Gran Bretagna, la patria dei prudenti... bleah. Flessione dopo flessione, sentiva rifarsi viva la rigidità dei muscoli, ma non aveva ancora finito con le flessioni... ma forse una soluzione c'era: sempre il suo coach gli aveva insegnato un tipo di flessione che consisteva nello sfruttare la forza di gravità con effetto molla per poi battere le mani e ridiscendere. Quell'esercizio poteva però ripeterlo meno volte, in quanto sarebbe stato troppo per il suo fisico non più abituato alla forza esplosiva. Terminati gli esercizi che vedevano protagoniste le braccia di Anselm, questi si concesse qualche minuto di recupero: il circuito di potenza non era che all'inizio, e non recuperare un attimo il fiato avrebbe potuto rivelarsi fatale. Già una volta gli era successo, ed aveva dovuto abbandonare il campo per i forti dolori addominali. Ed a proposito di addominali, erano i muscoli che avrebbe preso in considerazione di lì a poco per overstressare il suo sistema muscolare. Ancora qualche secondo e poteva dirsi pronto a continuare quel non tanto spiacente massacro.
view post Posted: 11/3/2021, 19:24 What a Feeling - High Street
La parte divertente che ora si prospettava dinanzi al serpino era quella in cui iniziava a correre nei modi più bizzarri. Insomma, era la parte in cui la mobilità delle gambe veniva testata all'estremo, per poi poterla utilizzare al meglio in qualunque situazione di gioco in ogni sport, magico o meno, che richiedeva una certa destrezza sul campo. Quel particolare circuito aveva una costante: avrebbe percorso circa una ventina di metri per ogni esercizio, per poi tornare indietro in corsetta, senza alcun recupero. Il primo esercizio consisteva nello skip: Anselm procedeva lentamente, ma mentre andava avanti cercava di sollevare le ginocchia più volte che poteva lungo tutto il tragitto. Gli era sempre stato detto che per quel tipo di esercizio non era fondamentale tanto la velocità con la quale lo si portava a termine, quanto invece per l'appunto la velocità con cui alzava le gambe. Sulla stessa falsa riga si impostava il secondo esercizio di destrezza: la corsa calciata. Portava i polpacci indietro ad ogni passo, sempre cercando di alzarli più volte che poteva ed in velocità mentre percorreva quei venti metri e qualcosa che si era prefissato come meta da raggiungere per ognuna di quelle piccole attività. La parte successiva, che avrebbe visto anche il coinvolgimento delle braccia, era la corsa laterale. Queste, seguendo il ritmo delle gambe che si aprivano e si chiudevano, si alzavano e abbassavano man mano. Poi provò a farne una variante, la semi-laterale: lo Slangman percorreva qualche metro di sbieco verso destra per poi farlo a sinistra ad alternanza finché anche in quel caso non avesse raggiunto la fine. Poi fu la volta dello skip-scatto per due ripetizioni: Anselm faceva lo skip sul posto per poi scattare dopo cinque secondi. Similmente fece con la corsa calciata, che però continuava a fare per dieci secondi. Poi volle testare la potenza, ed il tipo ideale di esercizio per quel controllo era il salto-scatto: neanche a dirlo, consisteva nel saltare sul posto per poi, con la ricaduta a terra, sfruttare la forza creatasi per scattare in maniera esplosiva. Questo esercizio fu ripetuto tre volte. Ma ancora non era abbastanza per quella parte di allenamento: era il momento dell'ultima cosa che avrebbe dato la scossa definitiva alle sue fibre muscolari. Rimosse il limite mentale che si era imposto fino a quel momento, e dopo essersi messo in posizione, iniziò a correre, e man mano che andava avanti aumentava gradualmente la velocità di corsa. Dopo aver portato a termine anche quell'allungo, Anselm ne fece altri due per sicurezza, ogni volta tornando al posto in corsetta. Cosa lo avrebbe aspettato dopo il recupero?
view post Posted: 11/3/2021, 11:40 What a Feeling - High Street
Anselm piegò leggermente le ginocchia e protese la schiena in avanti, poggiando le mani aperte sulle rotule e mettendo in moto il suo diaframma per recuperare l'ossigeno consumato e quindi il fiato per poter andare avanti nel suo allenamento pomeridiano self-made. Ora, il passo seguente la sua corsetta di riscaldamento era fare dello stretching: ricordava con nostalgia l'elasticità di quando era più piccolo... per prima cosa si occupò di quello statico: divaricò le gambe, e cercò, tenendole più tese che poteva, di toccare il suolo con la punta delle dita. Qualche secondo più tardi fece la stessa cosa, ma a piedi uniti: l'aveva trovato sempre tremendamente più difficile del primo. Poi ridivaricò le gambe e cercò di arrivare con le mani, nella stessa postura di primal alla caviglia destra prima, a quella sinistra poi. In seguito contrasse gli addominali e guardò un punto fisso avanti a sé, mentre uno alla volta tirava su i piedi per venti secondi l'uno, tendendo così il quadricipite. Poi si occupò della parte di sopra: si presa l'avambraccio destro con la mano sinistra, mettendolo in orizzontale e costeggiante il petto. Poi lo portò sulla testa, piegandolo e tenendo il gomito con la sinistra. Ripeté l'operazione anche con l'altro braccio, in questo modo anche i muscoli degli arti superiori sarebbero stati più sciolti e scattanti nelle fasi successive.
toccava poi allo stretching dinamico: Anselm si appoggiò così ad un muro ed iniziò a far oscillare prima la gamba destra, poi la sinistra per dieci volte in orizzontale. Poi si staccò dal muro, e l'esercizio successivo consisteva nel sollevare una alla volta le gambe in aria fino a toccare con le dita la punta del piede dopo una breve rincorsa. Dopo un po' cambiò ancora: sempre in seguito ad una rincorsina, ruotò più volte ad intermittenza le gambe di lato. Poi ancora una volta passò alla parte di sopra: con le gambe leggermente allargate, fece prima una serie di torsioni laterali del busto, poi fece oscillare più volte le braccia avanti e indietro, sempre alternativamente sinistra e a destra, poi allargò per qualche ripetizione le braccia per poi richiuderle. Aveva sempre odiato quella parte dell'allenamento, ma il suo allenatore gli aveva spiegato più volte che era necessario per non rischiare di essere assalito dai crampi durante la fase tecnica. Una volta si rifiutò di farlo e non durò dieci minuti nella fase seguente, cosa che lo porto, da allora innanzi, a non sottovalutare lo stretching. Finita quella parte ne sarebbe arrivata una più divertente, ma prima Anselm sciolse i muscoli e fece diversi profondi respiri. L'allenamento stava iniziando ad entrare nel vivo, e la parte più divertente mano a mano si avvicinava.
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