Posts written by Kolyma Tokarev

Ormai non restava altro che irrigare l'orto , lo avevo sistemato, ripulito e avevo già preparato il tubo di irrigazione, quindi iniziai a riporre gli attrezzi utilizzati in quell'armadio. Presi l'estremità del tubo per irrigare e lo portai fino alle scanalature, che avevo rifinito con la pala, tra una fila e l'altra di piante. Tornando indietro aprii la pompa dell'acqua per metà, così facendo ero sicuro di non danneggiare le piantine con un getto d'acqua molto violento, e iniziai ad aspettare che l'acqua venisse assorbita dal terreno in maniera ottimale, dopodiché spostai il tubo nella seconda fila, fino a ultimare il lavoro.
Irrigarlo l'orto il mio incarico era giunto al termine, riposi il tubo dell'irrigazione e i guanti nel ripostiglio, lo richiusi e gettai un'ultima occhiata per terra per vedere se avevo dimenticato qualcosa, bene ho finito pensai, e mi diressi al cancello chiudendo una volta uscito

La presenza di erbacce in un orto costituisce un problema serio perché quest'ultime, con le loro radici, rubano dalla terra, sostanze nutritive utili alle piantine, e invadono il loro spazio Vitale, per non parlare degli insetti o lumache che attirono. Quindi, presi una piccola paletta, e stando attento a non calpestare le piantine iniziai a percorrere le file dell'orto rimuovendo le varie erbacce che incontravo. Alcune erano superficiali mentre altre estendevano le loro radici in profondità, quindi dovevo conficcare la paletta nel terreno per tagliarle, per poi con la mano tirarle fuori e gettarle. Una volta percorso tutte le file dell'orto, con il rastrello iniziai a raccogliere, lungo i margini, tutte le erbacce e i fili d'erba appena rimosse, e le accumuli tutte in un punto per poterle gettare, poi, più comodamente. Dopo questo primo lavoro l'orto già sembrava molto ordinato, ma prima di irrigarlo dovevo sistemare gli avvallamenti nel terreno, questo, per prevenire eventuali ristagni idrici. Quindi passando il nuovo fila per fila, questa volta con una pala più grande resi la superficie allineata e adatta a ospitare l'acqua

Quella mattina, stranamente, mi svegliai in tempo per la colazione, infatti nei weekend non avendo lezioni, preferivo ignorare la sveglia e dormire qualche ora in più. Scesi in Sala Grande trenta minuti prima che la colazione potesse essere ancora servita, mi preparai un abbondante tazza di latte e cereali e iniziai a leggere alcune notizie su di una Gazzetta Del Profeta, trovata lì sul tavolo. Avevo quasi finito la mia colazione e stavo per alzarmi dal tavolo dei Tassorosso, quando, dall'ingresso della Sala, notai un promemoria volante dirigersi proprio verso di me. Subito dopo atterrò di fianco alla mia tazza, ormai vuota, lo presi e lo stirai dalla sua forma di aeroplanino di carta notando in fondo al foglio la firma della professoressa Potter. Iniziando a leggere mi considerai fortunato per assermi alzato "presto" perché, in quel promemoria, era contenuta l'assegnazione di un incarico: dovevo recarmi questo sabato all'indirizzo della professoressa nel villaggio di hogsmeade, per prendermi cura del suo orto.
Nei giorni precedenti, mi resi disponibile per un eventuale incarico, il che rappresentava per me un ottimo modo per distrarsi e guadagnare qualcosa. Lasciai la sala grande, quasi di fretta, e mi incamminai verso il villaggio, pensando che potevo finire l'incarico anche in mattinata. Giunto sulla High Street mi recai al civico della professoressa, il numero undici, davanti a me il cancello, che sembrava aperto mi fece presupporre che ci fosse qualcuno in casa, prima di entrare mi schiarii la voce e con un tono abbastanza alto dissi: Buongiorno sono Kolyma di Tassorosso, sono venuto per svolgere il mio incarico! Un po' titubante rimasi qualche minuto lì per attendere una risposta, ma niente sembrava proprio che non ci fosse nessuno. Mi permisi di entrare e superai la casa fino a raggiungere l'orto retrostante. Di primo acchito l’orto sembrava già in un ottimo stato, ma in quel momento, non potendo usare la magia al di fuori di Hogwarts, era necessario trovare degli attrezzi da giardinaggio, guardandomi intorno notai un armadio da esterno, lo aprii e vi trovai al suo interno rastrelli, zappe, falcetti, pale, palette e molto altro. Presi un paio di guanti, li indossai e portai alcuni attrezzi utili per il lavoro vicino all'orto, subito dopo, per avvantaggiarmi, iniziai a srotolare il tubo da irrigazione e lo attaccai alla pompa dell'acqua.
Ultimate le preparazioni iniziai a guardare con più attenzione l'orto, notai la presenza di alcune erbacce e alcuni avvallanti sparsi nel terreno.

Fantastico allora, andiamo. Mi alzai e ci incamminammo insieme verso il pub, mi sentivo abbastanza a mio agio poi sentii la sua voce delicata il che mi fece rilassare molto, durante il tragitto mi chiese come stessi e come era andata la mattinata poc'anzi trascorsa. Notai il suo sorriso, era un qualcosa di mai visto, mi mise allegria e mi venne la voglia di provare a farla ridere un po’. la mia risposta venne preceduta da una lieve risatina.
Questa mattina, quando la sveglia mi è suonata, ho fatto l’errore di rimanere a letto altri cinque minuti, pensai dopotutto è sabato…. Bene, mi svegliai dopo quattro ore, appena in tempo per il pranzo.
Nel frattempo arrivammo l’ingresso dei Tre Manici di Scopa

La vidi arrivare da lontano, e come non notare i suoi lunghi capelli rossi, accentuati ancor di più dai raggi di quella giornata mi fece salire un senso di gioia, raddrizzai la schiena e mi misi composto come in aula, feci finta di non notarla, forse per aspettare una sua ipotetica mossa nei miei confronti, girai la testa e mi concentrai a guardare alcune insegne pubblicitarie.
Giunse vicino alla mia panchina, non potei nascondere un’emozione nel rivederla, i suoi occhi nocciola mi catturarono e mi resero prigioniero, nel momento in cui mi chiese se aspettassi da molto, io quasi non afferrai subito ero troppo concentrato ad ammirarla. La mia risposta non fu immediata e non riuscii a velare il mio incanto, continuando a guardare le sue sfumature negli occhi le dissi
No, per niente figurati, sono arrivato qui circa cinque minuti fa,
per stemperare la mia tensione cercai di continuare a parlare, questa volta senza incantarmi
Se vuoi possiamo incamminarci verso i tre manici di scopa, è proprio dietro l’angolo

Mi incamminai verso il villaggio di Hogsmeade, lasciando i cancelli alle mie spalle nelle prime ore di questo sabato pomeriggio. Le folte nuvole che avevano caratterizzato le giornate precedenti si erano dileguate lasciando agire i primi raggi primaverili riscaldando le giornate in Scozia, tra gli alti pini si scorgevano i primi alberi in fioritura i quali creavano con lo sfondo sfumature sensazionali, il che creò dentro di me benessere e tranquillità.
Avevo allungato il passo per non fare tardi all’incontro, in pochi minuti raggiunsi le prime abitazioni e ben presto mi ritrovai all’inizio della via principale. Nei weekend Hogsmeade era molto frequentata da altri studenti , si respirava sempre aria di festa e divertimento, e in quel momento anch’io avevo intenzione di divertirmi. Aspettavo una persona, una persona che aveva fatto scattare in me un qualcosa… non so con esattezza di quale sentimento si trattasse.
Decisi quindi di accomodarmi su di una panchina in modo tale che la giovane potesse notarmi anche in lontananza.

A differenza delle occasioni passate questa volta non provavo la sensazione di essere inopportuno o scocciante, ero quasi sicuro di me come se stessi parlando ad un amico di vecchia data. Dopotutto una passeggiata ad Hogsmeade era un buon modo per conoscerci meglio e inoltre ad una Burrobbirra non si può dire di no facilmente.
Ottimo! Sono contento che hai accettato, quindi se per te va bene ci incontriamo sulla Hiht Street alle 14:00! Ora corro in sala comune per posare i libri, se non ci becchiamo stasera in sala grande ti auguro una buona serata, a domani
Diedi l'ultimo saluto a Morgana prima di lasciare il chiosco e mi incamminai verso il mio dormitorio, ero sollevato e sapevo che poteva nascere una ottima amicizia

Dopo il mio saluto la ragazza mi ricambiò il sorriso il che mi fece piacere e mi rassicurò. Mi disse che era felice di rivedermi e allo stesso modo lo ero anch’io. Notai una velata timidezza il che mi fece un po’ arrossire ma era mia intenzione farla sentire a suo agio. Risposi alla domanda che mi era stata posta dicendo:
Sto bene, giornata tranquilla, dall’entrata del cortile ti ho notata e sono passato per salutarti
Vedo che sei impegnata nello studio, non vorrei disturbarti più di tanto,
avevo intenzione seriamente di stringere amicizia con lei in quanto notati che condividevamo alcuni aspetti del nostro carattere, e magari sciogliere quell'iniziale timidezza tra noi due
quindi mi chiedevo se ti andrebbe di andare ad Hogsmeade per una Burrobirra domani pomeriggio

Edited by Kolyma Tokarev - 15/5/2020, 20:44

Alla fine del mio orario pomeridiano buttai un’occhiata attraverso l’entrata del cortile interno curioso di vedere chi lo stava frequentando, di primo acchito quel luogo sembrava ospitare solo l’antica fontana con il pero ma, soffermandomi riuscii a scrutare una mezza sagoma seduta su di un muretto, non potei non notare i suoi lunghi capelli rossi che tanto avevano caratterizzato le mie scorse giornate. Sul mio viso si stampò un sorriso orgoglioso avendo già chiaro in mente cosa stavo per fare. Mi avvicinai restando sotto il chiostro alle spalle della “vittima”, sapendo come potesse reagire cercai di contenermi , quindi mi avvicinai ancor di più fino ad arrivare ad una spanna dalla sua testa, senza dire niente mi fermai lì per godermi la sua reazione.
Nulla… sembrava come pietrificata, e con essa anche la mia voglia di scherzare. La chiamai come se fossi arrivato ìi in quell'istante dicendo Hei Morgana, come va? tutto bene?

Dopo la mia presentazione la sua risposta arrivò dopo qualche secondo, in quei pochi attimi che per me sembravano minuti interminabili avevo i denti stretti, gli occhi aperti, la stessa faccia da fesso della sera prima e la consapevolezza di girarmi e ritornare da dove sono venuto da solo . Ma alla fine gli fece piacere ridere un po' il che fece svanire la mia tensione. Feci un sorriso anch'io e risposi:
piacere di fare la tua conoscenza Morgana;
dopo che mi invitò a salire verso il castello con lei gli risposi con tono dispettoso In un certo qual senso anche vendicativo voglio trattenermi ancora un po' per guardare questo panorama... attesi un istante e aggiungi con una risatina, e ironizzando continuai
Dai scherzo non sono così malvagio da mandare una persona sola ai limiti della foresta proibita nel crepuscolo. Come qualcuno ha fatto la sera prima... Attesi la sua reazione e guardando l'ora dissi
Comunque sì fra poco ho lezione di pozioni dovremmo incamminarci

Quasi la giovane solbarzò dopo il mio intervento e rispondendomi confermò il suo spavento.
In mia difesa cercai di mantenere il mio tono ironico obiettando: non posso dire che non era mia intenzione ma non avevo previsto tanta tragedia, mi feci scappare una risatina e aggiunsi guarda il lato positivo della faccenda almeno non sei caduta dalla staccionata, il che sarebbe stato divertente per me, un pò meno per gli eventuali punti in meno alla casata, comunque capisco di aver interrotto un pensiero profondo, ma se ti va possiamo almeno presentarci, sono Kolyma Tokarov di Tassorosso

Prima delle lezioni pomeridiane avevo delle ore di buca, quindi decisi di dedicarle per sbrigare alcune faccende personali. Dopo essere stato nella torre ovest nella guferia per incaricare un gufo, mi incamminai verso il cortile ma nel tragitto pensai che dopotutto potevo anche uscire ogni tanto dalle mura quindi cambiai direzione verso il caro vecchio Lago Nero.
Lungo il sentiero, la fitta nuvolosità rispecchiava ancora di più l'appellativo di nero al lago il quale, dava all'atmosfera un'aria misteriosa e tetra, dopotutto, pur essendo nuvoloso quel giorno, era primavera inoltrata ed era piacevole stare all'aperto. Scendendo gli ultimi gradini e avviandomi verso le sue sponde, l'apparente instabile staccionata ospitava una giovane ragazza dai lunghi capelli rossi. Avevo riconosciuto la sua chioma quindi decisi di avvicinarmi. Quasi all'improvviso ma con tono scherzoso rivolgendomi a lei gli dissi Bene vedo che da qui non te ne sei andata ieri sera, passata bene la nottata?