Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Jason E. Leonheart

view post Posted: 10/9/2020, 16:47 Ultima spiaggia - La Gufaia
Di ritorno da una delle lezioni mattutine, deciso a porre fine a quell'inutile sofferenza raggiungo la Gufaia ignorando il tempo orrido all'esterno. Schivando un ramoscello trasportato dal vento, mi dirigo verso la rampa di scale che porta alla dimora dei gufi facendo attenzione a non mettere male i piedi sugli scalini. Arrivato sul pianerottolo lancio un occhiata in direzione del primo pennuto libero a cui affibbiare le mie lettere. Cerco all'interno del mantello della divisa smuovendo le mani per le tasche fino a tenere tra le mani finalmente quelle comunicazioni. Mi sono stufato, l'anno non è iniziato nel migliore dei modi, diciamo anche che è iniziato invece nel modo peggiore possibile. Non mi sembra di vedere alcun miglioramento nella struttura scolastica ne tanto meno nella sua sicurezza nonostante quel che è accaduto solo qualche mese prima. Sento che la mia sicurezza vacilla, Hogwarts non può più essere chiamata un luogo sicuro. Ed io non ho più alcuna intenzione di stare qui un attimo di più. Nella mancina la lettera da spedire a mio padre in modo tale che venga a prendermi e ritirarmi dalla scuola.

Caro papà,
mi duole notificarti che i miei dubbi riguardo la sicurezza della scuola che ti avevo esposto durante l'estate, sono rimasti se non addirittura alimentati. Sembra come se al castello non fosse cambiato nulla, sembra come se l'attacco dei Negromanti fosse stato ignorato. Come quando cambi la pagina di un libro lasciandotela alle spalle concentrandoti sulla successiva. Nessun controllo per i corridoi, nessun Auror che pattuglia la scuola.
Non ho intenzione di rimanere qui un solo istante di più. Ti prego quindi di venirmi a prendere quanto prima.

In attesa,
Jason.


Rileggo velocemente la missiva e controllato che l'intestazione sia corretta, trovo il gufo adatto e gli do indicazioni sul dove spedire la lettera a mio padre incitandolo a muoversi con un movimento delle braccia a scacciarlo fuori e mettersi all'opera. Le successive lettere sono per quelle poche persone con cui mi è capitato di legare a parte i Blaine. Una per Fara, l'altra per Agnes. Le affido al medesimo gufo, tanto le ragazze condividono il dormitorio.
-Fara Daisy e Agnes Lefevre, torre di Corvonero.
Guardo l'ultima lettera. Mi prenderà per codardo o quant'altro ma onestamente del parere altrui poco mi frega.
-Eustass Hawkins. Vicepresidenza.
Infine avrei consegnato una lettera ad un Barbagianni frettolosamente.
-Ashleigh Meister numero quattro di High Street.
Abbandono anche l'ultima lettera e dopo aver dato una scrollata alle mani dalle piume incastrate tra le dita, infilo le mani in tasca e mi volto verso le scale che mi porteranno nuovamente all'interno del castello. Impaziente di avere risposta da parte di mio padre e poter finalmente andare via da questo luogo. Passo dopo passo avrei sceso i gradini spedito fino ad abbandonare la Gufaia.
view post Posted: 8/9/2020, 10:59 Colloquio Disciplinare Jason E. Leonhart - Ufficio Vice-Preside
La convocazione a Colloquio Disciplinare con il neo Vice Preside era giunta con una violenza inaspettata. In farmacia, quando l'uomo mascherato mi aveva intimato che avrei dovuto fare una capatina nel suo ufficio, mi ero fatto una vaga idea del motivo per cui potesse aver voglia di farmi una strigliata. Il risultato dei G.U.F.O. e la mia media scolastica cozzavano, ed ero piuttosto sicuro avrebbero fatto indignare l'Auror. Mi ero convinto che il colloquio si sarebbe tenuto nel suo solito ufficio, da Responsabile a Studente. Ma quando nella sua missiva si era firmato come Vice-Preside, e mi fosse stato detto di raggiungerlo nel nuovo ufficio, un campanello di allarme iniziò a suonare ripetutamente. Mi ritrovo spiazzato e cerco di fare mente locale sulle cose che possa aver fatto e che possano avermi portata a dover parlare con Hawkins in vesti da Vice Preside. Ma non mi sovviene nulla. Niente di niente, tabula rasa. Comunque non posso non presentarmi, di conseguenza poco prima dell'ora di pranzo, tanto sarei costretto a saltarlo come il resto dei pasti, avrei raggiunto l'ufficio in questione dove in sette anni di scuola non avevo effettivamente mai messo piede. Spiano alcune pieghe della camicia della divisa e dopo un sospiro silenzioso, raggiunta la porta busso in attesa di risposta. Non appena mi viene dato il consenso di entrare all'interno della stanza apro la porta scoprendo un luogo totalmente vuoto se non per tre componenti d'arredo, scrivania, poltrona sedia. Casa della Meister ha uno stile Minimalista ma qui forse è un po' esagerato. Dopo un brevissimo attimo di perplessità saluto l'uomo chiudendomi la porta alle spalle.
Buongiorno Signor Vice Preside.
Mi volto in sua direzione e seguo con lo sguardo il movimento della sua mano che mi incita a prendere posto davanti a lui, quindi senza farmi troppe remore o paranoie mi siedo al posto, unico, indicato dall'uomo rialzando lo sguardo sulla sua maschera in attesa di scoprire quale fosse il fattaccio a cui ero stato attribuito. Tengo lo sguardo puntato sulla sua figura focalizzato sul contrasto tra la parrucca viola e la maschera, e quando parla di quel che è accaduto al tre manici inarco leggermente le sopracciglia in segno di stupore. Non credevo che qualcosa di simile, uno stupido scherzo potesse valere un colloquio diretto con il Vice Preside. Lasciai che terminasse e che desse successivamente modo a me di spiegarmi, quindi mi sistemai meglio sulla sedia prima di cominciare a parlare.
Quello che le è stato riferito è corretto, anche se si trattava solo di uno stupido scherzo per infastidire il collega Price.
Come minimo deve essergli stato riferito che il tutto potesse essere stata un'aggressione verbale, non mi stupirei se la faccenda fosse stata gonfiata a dismisura da Price che era andato a piagnucolare dalla Potter come un cane bastonato.
Mi trovavo li in compagnia dell'ex Caposcuola Foster, e nutrendo entrambi poca simpatia verso il compagno, trovandoci lui come cameriere abbiamo deciso di infastidirlo un pò con qualche battuta, giusto per mettere alla prova la sua resistenza soprattutto sul posto di lavoro. Non sono state fatte minacce ne altro signore, unicamente battute, e lo ammetto, da parte mia qualche allusione forse troppo spinta nonostante l'ammonimento della Foster di non spingermi troppo oltre.
Spiego con calma cercando di essere il più chiaro possibile.
Le allusioni andavano a intaccare il suo rapporto con la fidanzata, che a dirla tutta in realtà neanche conosco, forse di vista, ma fatto sta che appunto, erano solo delle mere provocazioni a cui lui alla fine ha appunto ceduto minacciandomi per nulla velatamente di mettermi le mani addosso credendo facessi sul serio.
Dico sperando di essere stato abbastanza chiaro e che questo possa essere un buon sunto del fattaccio. Non so quanto in profondità voglia scendere nella faccenda, quindi attendo di sapere se devo essere più specifico o meno.
view post Posted: 4/9/2020, 14:15 I call, You answer IV - Ollivander
Diamine se c'è tanta gente per strada. La cosa non dovrebbe stupirmi eccessivamente in effetti, ma non essendo troppo abituato a dover andare in giro per negozi, si tratta indubbiamente di qualcosa che possa scornare con la mia natura silenziosa e da bradipo. Io non andrei mai in giro a fare compere di mia iniziativa. Certo per accompagnare qualcuno o ancora per svolgere qualche lavoretto quello si, ma il mio tempo anche quest'anno si sarebbe limitato alle uscite programmate, i pisolini nei luoghi più strani e impensabili del castello e dintorni. Ancora di più quest'anno in particolare dove la voglia di espormi e mettermi in gioco rasentavano i minimi mai toccati. Non sono mai stato una persona eccessivamente intraprendente se non per pochissimi casi specifici. Se avessi saputo per tempo che la Custode fosse stata in grado di arrossire, mi sarei fatto prestare una macchina fotografica per immortalare il momento. Purtroppo per me avevo ben altre cose da fare quindi mi limiterò a imprimere la prova schiacciate della nascosta, molto nascosta, umanità della Bionda Minaccia della scuola, impressa nella mia mente per un po'. Superato l'appuntamento al San Mungo, seguo ancora una volta la Signora per spostarci presso Diagon Alley. La prossima tappa, ammesso e concesso che dovessimo riuscire ad arrivare sani e salvi al negozio senza che la folla per strada ci travolga, è Ollivander. Cerco sempre di affiancare la donna ed assicurarmi di tenere alla larga il più possibile chi troppo di fretta altrimenti avrebbe potuto sbatterle contro andando a rallentare la sua avanzata già difficoltosa. Lancio un occhiata ben poco amichevole di rimando a qualcuno di non ben identificato verso cui mi sarei leggermente voltato una volta arrivati alla porta di Ollivander, con la scusa di aprirla e tenerla tale per far passare prima Ashleigh, con la mano libera, attento a non attirare l'attenzione di chi si trovava anche dentro il negozio, cercando di tenere la mano fuori dal campo visivo della vetrina avrei alzato un dito medio in direzione del soggetto che aveva fatto il "simpatico" con alcuni commenti sulla condizione di chi era costretto a deambulare tramite stampelle e bastoni e commenti ignoranti riguardo la questione del Morbo.
Entrato all'interno della bottega rivolgo uno sguardo alla proprietaria una volta raggiunto il bancone per il nostro turno.
Buongiorno Signora Fedoryen.
Avrei salutato attendendo successivamente che Ashleigh facesse la sua richiesta ed a mia volta avrei seguito con lo sguardo le proposte da parte della proprietaria per poi concentrarmi sui legni che invece aveva indicato la minaccia. Resto vagamente sorpreso nell'udire le parole del figlio della donna, decisamente cresciuto dall'ultima volta in cui intravisto durante una lezione di Incantesimi, domanda di dubbio gusto ma che in bocca a un bambino viene nullificata essendo quest'ultimo incapace di comprendere il disagio che possa creare con simili affermazioni. Inarco un sopracciglio quando indica l'Ebano, indubbiamente elegante e di particolare effetto per non parlare del fatto che possa realmente stare bene accompagnato alla sua figura. D'altro canto ho come l'impressione che l'ebano possa essere troppo, eccessivamente scontato per lei, chiunque si aspetterebbe di vederla con un bastone color ebano.
Credo che l'ebano sia particolarmente bello, ma in un certo senso prevedibile soprattutto accostato alla sua figura. Invece un bastone chiaro potrebbe essere più adatto, ugualmente elegante, che sposa bene richiamando la colorazione chiara dei suoi capelli e la carnagione.
Commento soffermandomi a guardare con maggiore interesse i legni dalle colorazioni chiare massaggiandomi il mento su cui la ricrescita della barba comincia a pizzicare.
Personalmente preferisco il colore mediamente chiaro ed omogeneo del Pioppo classico. Penso inoltre che una qualche decorazione non ci starebbe affatto male. Se non delle pietre, cosa ne pensa di un'incisione? Ad esempio un serpente di modeste dimensioni che si attorciglia intorno alla larghezza del bastone, poco pi in basso di dove andrebbe ad infilarsi la bacchetta? Un dettaglio importante ma non vistoso e che lei possa percepire al tatto semplicemente allungando le dita.
Continuo a ragionare spostando il peso della mia figura sull'altra gamba per poi aggiungere con fare di scuse.
Spero di non aver parlato a vanvera, ricordavo fosse possibile farsi incidere qualcosa, ma non so forse si limitava all'incisione del nome, non vorrei aver divagato eccessivamente.
Effettivamente, non uscendo spesso a fare compere, non vorrei aver travisato e scambiato qualche listino per un altro. Comunque sia ho proposto la mia idea, non sapendo le effettive preferenze della strega che comunque ha l'ultima parola sulla questione. Rimango in ascolto ed a disposizione in ogni caso, curioso della sua scelta finale.
view post Posted: 2/9/2020, 13:58 I call, You answer III - Ospedale San Mungo Malattie e Ferite Magiche
Non era la prima volta che utilizzo la metropolvere, ma la cenere volante che resta attaccata ai capelli ed agli abiti è sempre qualcosa che mi fa imbestialire più del dovuto. Soffio aria dal naso per scacciare dei rimasugli e provo a liberarmi della cenere dalla maglia, rendendomi conto solo adesso di aver lasciato il cappotto in casa di Ashleigh appeso all'appendiabiti dell'ingresso.
E ti pareva.
Borbotto con un'alzata di occhi verso il soffitto domandandomi quando avrei potuto recuperarlo. Eviterò di farlo presente ora alla custode, non ho alcuna intenzione di tediarla in questo momento con qualcosa di secondario come quello, ed anzi, magari troverò un altro modo per recuperarlo più un là. Potrebbe essere una buona scusa per andare a trovarla nuovamente nel suo appartamento. Con un sorrisetto compiaciuto dall'idea, lasciando perdere l'idea di rimuovermi la polvere di dosso, mi volto in direzione del camino dal quale sono uscito in attesa di vedervi arrivare la bionda minaccia per scortarla. Vuoi un po' perchè non avevo fatto altro che spostarmi di si e no qualche passo in avanti, vuoi perchè ero proprio rivolto in direzione del camino, nel notare l'arrivo barcollante dellastrega, mi sarei immediatamente piegato leggermente per il basso e recuperare la figura della donna afferrandola con decisione ma non eccessiva forza per le spalle trattenendola dal rovinare in terra, sperando che le stampelle reggessero quel movimento. Resto per qualche istante in quella posizione trattenendola ed aiutandola a rimettersi in sesto sulle proprie gambe mentre una battuta mi trapassa la testa.
Non credevo di farle questo effetto.
Battuta che sarebbe morta li dove era nata, per quanto fossi stato tentato di enunciarla a voce alta. Mi morsi ancora una volta la lingua, non era il luogo adatto, e neanche la compagnia in realtà, per lasciarmi andare a commenti simili. Altrimenti altro che tacchi, dai tacchi avrebbe deciso di usare le stampelle per vendicarsi. Non so se la cosa mi spaventa abbastanza o meno, in ogni caso evito di condannarmi a morte da solo e cerco il suo sguardo per capire se va tutto bene.
Tutto ok? Si è fatta male?
Domando cercando conferma o meno in modo tale da poter proseguire. La seguii verso delle sedie dove avrei pazientemente atteso che si riposasse prima di scortarla fino all'ambulatorio dove aveva appuntamento per una visita. Osservai la mano della minaccia picchiettare sulla sedia accanto alla sua, e per un attimo rimasi indeciso sul da fare. La osservai con vago sospetto, ma alla fine per evitare ripercussioni o occhiatacce di qualsivoglia genere presi posto come tacitamente richiesto.
Sissignora.
Risposi affermativamente alla sua richiesta, quindi la osservai piano alzarsi ed allontanarsi verso gli ambulatori accertandomi che riuscisse a raggiungerli illesa e che non finisse a spalmarsi sul terreno, in caso pronto a scattare per intervenire ed evitare il disastro. Solo quando fosse sparita all'interno della porta mi sarei rilassato sullo schienale della sedia ignorando la vecchia con la tosse e l'altro individuo pronto a vomitare anche l'anima.
Secondo consigli della donna mi ero portato qualcosa da leggere, ma, il libro si trovava nel cappotto. Quindi, in attesa del suo ritorno avrei scommesso con me stesso, di che fine sarebbero morti quegli individui percepito poco prima alle mie spalle creando congetture e possibili malattie.
view post Posted: 2/9/2020, 13:40 I call, You answer II - Abitazioni
Sento pressante all'attaccatura del collo lo sguardo della padrona di casa parsi sempre più intenso e forse scottante. Che abbia forse paura che mi freghi uno dei suoi libri? Mi trattengo dal lamentarmi ed anzi mi mordo la lingua nel concentrarmi su alcuni titoli che attirano la mia attenzione. Non sarebbe molto più facile se potessimo utilizzare la magia? Io la utilizzerei più che volentieri a dirla tutta. Diciamo anche che vorrei proprio utilizzarla. Nelle condizioni in cui mi trovo però temo possa essere una buona idea vista l'imprevedibilità della magia negli ultimi periodi. Non oso neanche immaginare cosa possa accadere se improvvisamente dovessi provare a far levitare uno dei libri al proprio posto... come minimo finirei atrocemente per far crollare l'intera libreria o far esplodere qualcosa. Per quanto divertente possa apparire come scena, ci tengo ancora alla mia testa ed alla mia intera incolumità. Meglio non giocare troppo con il fuoco e rischiare di far arrabbiare Ashleigh. Prima di riporli mi viene in mente l'idea a questo punto di ripulirli da eventuale polvere o comunque rimasugli dalla stessa libreria o negozio quindi mi alzo e rivolgo uno sguardo in direzione della custode.
Posso prendere una pezza o uno straccio per spolverarli al volo prima di metterli a posto?
Domando attendendo risposta. Nel caso in cui mi avesse dato il consenso avrei preso sotto sue direttive qualcosa adatto all'uso facendomi indicare dove trovarlo per poi tornare nella zona di tappeto ora più ordinata ma comunque occupata da torrette di libri impilati e sporgendomi verso la libreria avrei passato il panno sulla superficie piana così da assicurarmi che questa fosse pulita prima di posarvi sopra i libri evitando eventuali soprammobili o oggetti posati sopra. Ripulita la zona avrei portato il panno in un punto sicuro dove non sarebbe stato d'intralcio ed avrei cominciato a sistemare i libri su ogni scomparto suddividendoli per ordine di argomento. Tra i tanti, mi soffermai a sistemare meglio i volumi di Difesa contro le Arti oscure, notevolmente più numerosi rispetto gli altri facendo attenzione a sistemarli in ordine per Cognome dello Scrittore cominciando quindi da Herald Evans, continuando con Godelot, May, Nox per arrivare infine a Quentin Trimble. Tra i tomi notai uno che citava Azkaban quindi mi venne spontaneo voltarmi leggermente con lo sguardo in direzione dell'avvoltoio che seguiva le mie mosse.
Com'è lavorare li?
Domandai agitando esplicativo Il potere dei Dissennatori: la vera storia di Azkaban, era sicuramente un lavoro singolare, strano soprattutto da vedere ad una donna come la Meister. Mi sono sempre immaginato qualche boia o colosso bruto, qualche energumeno poco raccomandabile magari appena uscito dal Testa di Porco, non di certo qualcuno di elegante ed esile come la figura della Custode che comunque a scuola mostrava apertamente la sua autorità. Solo mi chiedevo, come funzionasse alla prigione, luogo sicuramente ben diverso dal castello. Nel frattempo ripresi a spostare le pile di libri dal tappeto alla libreria facendo attenzione a catalogarli nell'ordine corretto e quindi prestando attenzione ai cognomi degli autori. Avrei continuato assorto, cercando di fare scrupolosa attenzione finchè non mi ritrovai tra le mani Sonetti di uno Stregone libro che se non erro credo di aver visto in libreria inaccessibile agli studenti. Decisamente tentato di aprirlo e dargli una breve un occhiata, ma come se fossi stato letto nel pensiero, tempestivamente la padrona di casa mi riserva una minaccia delle sue, andando a comprendere nella stessa frase la castrazione e gli stivaletti in tacco alto che aveva in casa. Rabbrividìì al pensiero e portando immediatamente le mani in alto sopra la testa con fare di resa le faccio vedere come non ho alcuna intenzione di fare il furbo.
Non lo apro neanche per errore, promesso.
Detto ciò, prima che mi ritrovi un tacco dodici dove non desidero, questa qui va troppo d'accordo con Hawkins per i miei gusti, sistemo il libro e continuo il lavoro fino alla sistemazione di tutti i libri liberando completamente il tappeto. Una volta terminato mi sistemo gli abiti spolverando il retro dei pantaloni rivolgendole uno sguardo in attesa della prossima tappa alzando le maniche della maglia ed infilando le mani in tasca in procinto del camino.
view post Posted: 2/9/2020, 12:39 I call, You answer II - Abitazioni
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Terminato con il giro da Zonko mi sposto verso la zona residenziale del villaggio dove si trova la maggior parte delle abitazioni dei vari insegnanti e dipendenti di Hogwarts. Chissà se qualcuno ha mai avuto la malsana idea di fare qualche scherzo che ho visto fare ai babbani, magari durante Halloween. Ho i miei enormi dubbi a riguardo, ma vedere Hawkins uscire matto di casa magari ancora in accappatoio perchè degli studenti armati di scopa volante gli hanno riempito la casa di uova spiaccicate, sarebbe una gran bella perla. Peccato non poter sperare che qualcosa del genere si avveri sul serio. Quando si tratta di sgamare studenti con intenzioni non propriamente lodevoli riescono a scoprire tutto per tempo e svelare anche i tuoi altarini nascosti, ma non riescono a sventare l'attacco di forze nemiche alla scuola. Trovo assolutamente ridicolo tutto ciò, non comprendo a questo punto cosa stiano aspettando a rendere il castello più sicuro anche con metodi di sorveglianza più stretti, un compromesso a cui si può dar conto se si promette l'incolumità di chi lo abita. Invece no, tempo perso a star dietro a studenti che vogliono marinare la lezione o ancora pomiciare in un corridoio piuttosto che a rinforzare la scuola e sorvegliarla come si deve. Non dovrei stupirmi più neanche troppo se non ho alcuna voglia di tornarci alla fine dei conti. Con ancora quel fastidio a ronzarmi nelle orecchie, raggiungo finalmente il numero civico segnalato nella missiva ricevuta, quindi mi sporgo a bussare a porta dopo aver superato il corto viale.
Una volta accolto alla porta mi sarei fatto avanti con un mesto:
Con permesso.
Chiedendo chiaramente alla padrona di casa il permesso di entrare prima di pulire attentamente le scarpe all'esterno sullo zerbino, sono sono stati giorni di pioggia ma sempre meglio assicurarsi di non riportare spiacevoli residui in casa altrui. Se non avevo capito male dovevo presenziare al suo appartamento per sistemare dei libri in una libreria.
Come richiesto, ecco la Pergamena richiesta da Zonko.
Le porsi il pacchetto togliendomi subito quell'impellenza andando a vagare con lo sguardo lungo l'ingresso, effettivamente curioso di come potesse apparire l'abitazione di una giovane strega come la Custode. La prima cosa che mi parve di percepire fu come quell'ambiente fosse... cupo mentre mi toglievo il cappotto e lo appendevo a sinistra dell'ingresso, li sull'appediabiti. Non rimai sorpreso però, non mi aspettavo niente di particolarmente colorato o eccentrico da parte sua, quindi mi feci fare strada lungo il corridoio ed il disimpegno chiedendomi se fosse il caso di fare qualche domanda di repertorio sulla situazione dopo l'attacco al castello. Allo stesso modo mi sembrava assolutamente stupido. Se doveva recarsi al San Mungo non doveva stare in splendida forma, inoltre domandare a cosa sarebbe servito? Io non ricordavo assolutamente nulla di quell'episodio. Viste quelle problematiche di dubbia comunicazione, mi limitai ad osservarmi intorno raggiungendo la zona ampia dell'abitazione, quella open space.
Particolare vedere uno stile così moderno all'interno di una di queste abitazioni. Bel contrasto.
Avevo visto posti simili, ma solitamente unicamente nelle abitazioni babbane, per quanto riguardava le abitazioni magiche avevo sempre e solo visto luoghi molto più rustici e antiquati fedeli a tradizioni e quant'altro. Personalmente ho sempre apprezzato questo genere minimale dai toni scuri a contrasto con le pareti bianche. Mi soffermo qualche attimo ad osservare compiaciuto il tavolo ad isola della cucina per poi tornare a seguire con lo sguardo il tragitto della custode fino alla libreria da riordinare ed i libri sparpagliati alla rinfusa davanti il camino. Inarco un sopracciglio osservandoli sparsi in giro per il pavimento, li ha presi da una scatola e l'ha rivoltata sul pavimento? Non mi pongo troppe domande quindi dopo aver ricevuto le istruzioni per sistemare il tutto nel modo più corretto osservo la donna.
Chiaro li ordino per argomento, mi metto subito all'opera.
Rispondo alle indicazioni della strega dopo che questa mi abbia indicato i libri in questione, comincio a dare un occhiata agli stessi sparsi in terra prendendo posto a terra in uno spazio libero con l'intenzione di suddividere i vari libri per categoria o meglio, per argomento così da poterli infilare successivamente in ogni scomparto quadrato del mobile. Osservandoli dal basso li contai indicandoli silenziosamente con l'indice mentre controllavo i tomi sparsi sul tappeto. Sospiro e sistemandomi meglio a sedere inizio ad impilare i libri in ordine in modo tale che ogni pila appartenga ad un argomento specifico partendo da Narrativa e Poesia. A seguire i vari gruppetti contenenti Magisprudenza, Storia della magia, Teoria degli Incantesimi, Trasfigurazione, Legilimanzie e Occlumanzia, Difesa Contro le Arti Oscure, Pozioni, Alchimia, Erbologia, Divinazione ed infine Aritmanzia e Numerologia, Magizoologia e Cura delle creature magiche ed un paio di Riviste. Sistemo il tutto seguendo le categorie quindi impilo attentamente i libri andando a metterli in ordine di grandezza del tomo per creare una scaletta di altezze quando andrò a sistemarli all'interno del mobile. Controllo non vi siano stranezze nei libri come punti rovinati prima che la minaccia possa prendersela con il sottoscritto, cerco anzi di manovrarli con estrema cura ogni volta che li sposto o ne controllo il nome e contenuto per decidere dove catalogarli. Cerco anche di essere delicato nel spostarli da una pila all'altra e fare attenzione a non urtare bruscamente qualcosa. Mi assicuro tra l'altro che non vi siano pagine piegate che con gli altri libri sopra finirebbero per piegarsi definitivamente e rovinare il tomo.
view post Posted: 2/9/2020, 10:44 I call, You answer I - Emporio degli Scherzi di Zonko
Sebbene ogni volta che mi allontanassi dal castello cominciassi a sentirmi fin troppo a disagio, in quel periodo stavo cercando di starne il più lontano possibile. Possiamo dire che non ho preso affatto bene l'inizio del nuovo anno scolastico. Mi sembra di essere tornato bambino, quando si battono i piedi e fanno i capricci perchè si vuole restare a casa e non andare a scuola. Mi sento allo stesso modo, senza però i piagnistei. La mia è più una protesta muta, interiore e priva di esposizione. Non capisco perchè dopo tutto quel che è accaduto, siamo tenuti a tornare in un luogo tanto pericoloso che rischia costantemente di mettere a repentaglio la vita di qualcuno. Il morto ci è scappato alla fin dei conti, non capisco cosa aspetta il ministero a chiudere i portoni della scuola. Piuttosto infastidito in parte dall'argomento, in parte dalla lontananza del castello, in parte alla consapevolezza di essere infastidito perche non al castello, quel sabato, assicurandomi di rientrare negli orari in cui è permesso recarsi fuori da Hogwarts, mi reco al villaggio magico con passo piuttosto spedito dopo essermi proposto per un incarico mensile richiesto dalla Custode Meister. Non ho più avuto modo di avere a che fare con lei dopo il banchetto di Natale dove avevo azzardato con un baciamano. Poi sono successe un sacco di cose tra lo studio, gli esami e l'attacco a scuola. Non ho idea in tutto ciò come sia ridotta la giovane donna ma, vista la natura dell'incarico posso credere che non si trovi nelle migliori delle condizioni. Non so se più fisiche che mentali. Sono felice di essere riuscito a prendere io il posto come candidato, ho sempre trovato affascinante la figura della custode, e questa mi sembra un'ottima scusante per bearmi della sua presenza. Minacciosa o meno che essa sia. Inoltre è tutta mia intenzione allontanarmi il più possibile dal castello e passare quanto più tempo possibile lontano dallo stesso non sopportando tale situazione. Cammino per le vie del villaggio e mi sposto fino a raggiungere l'entrata del negozio di Zonko. Do una veloce occhiata alla vetrina e mi viene automatico chiedermi cosa la custode abbia intenzione di fare con l'articolo che mi ha richiesto di comperare a suo nome. Entro all'interno del negozio e mi sposto tra gli scaffali perdendo qualche attimo tra essi alla ricerca dell'articolo ma poi decido di rivolgermi direttamente al bancone prima di rischiare di metterci troppo tempo per fare da me.
Buongiorno, stavo cercando una Pergamena QuelChePensi a nome di Ashleigh Meister quindi che vada saldata sul suo conto, cortesemente.
Do una veloce occhiata al catalogo curioso di cosa questa pergamena faccia inarcando un sopracciglio domandandomi di rimando chi sia la vittima di tale scherzo. Attendo di ricevere la pergamena e restituisco il catalogo.
Grazie mille, le auguro un buon proseguimento di giornata.
Saluto genericamente tenendo la busta con l'acquisto nella mancina uscendo all'esterno dove dopo un breve sospiro di rassegnazione per quel fastidio costante, mi sposto sulla via che comincia già ad essere trafficata per spostarmi sulla zona residenziale e raggiungere il numero quattro di High Street.

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Edited by Jason E. Leonheart - 2/9/2020, 13:41
view post Posted: 1/9/2020, 14:22 Bacheca Incarichi Disponibili - Ufficio del Custode
Studente volontari: Jason E. Leonheart
Presentazione
Galeoni guadagnati questo mese : zero
Conseguimento G.U.F.O
view post Posted: 28/8/2020, 10:29 Nuovo anno nuova corsa pt.2 - Scribbulus
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Usciti dalla Farmacia, facendo attenzione a muoverci con la busta contenente gli articoli fragili, ci saremmo mossi con attenzione lungo la strada popolata di maghi e streghe. Fortunatamente non è ancora eccessivamente ghermito e si può ancora camminare in modo abbastanza comodo senza doversi scontrare necessariamente con qualcuno. Il che è sicuramente un bene, è stato indubbiamente meglio muoversi di anticipo piuttosto che fare tutto all'ultimo minuto e rischiare di trovarsi alle prese con le cose fatte di corsa. Di Sabati come questo ce ne saranno pochi, presto le strade torneranno a riempirsi e sarà il delirio. Meglio fare tutto prima che ciò accada. Spostandoci tra la gente, aiutando il Grifondoro a muoversi da un lato all'altro della strada lasciando che facesse appoggio alle mie spalle con il proprio peso, ci saremmo recati in direzione di Scribbulus arrivando davanti il negozio ormai a mezzogiorno. Il sole cominciava a scaldare, ma con il cambio di stagione in arrivo era tutto molto più sopportabile senza ombra di dubbio, una volta dentro, aiutando Julius a muoversi passo dopo passo con calma senza mettergli alcuna fretta, ci saremmo avvicinati al bancone.
Buongiorno siamo qui per comperare del rifornimento scolastico. Per me una piuma da scrittura di Pavone, cinque boccette d'inchiostro Nero e venti rotoli di pergamena per favore.
Detto ciò avrei estratto dalla tasca i soldi necessari a pagare il dovuto ed avrei atteso il compagno che facesse lo stesso per passare all'ultima effettiva tappa di quella tarda mattinata.

Edited by Jason E. Leonheart - 28/8/2020, 12:05
view post Posted: 28/8/2020, 10:10 Nuovo anno nuova corsa - Farmacia
Con l'avvicinarsi dell'inizio del nuovo anno scolastico non pochi impegni sono andati ad accatastarsi creandomi discreti disagi organizzativi. Ho deciso di muovermi per giornata e distribuire le cose da fare in modo equo e che possa aiutarmi a non fare eccessiva confusione. Partendo da casa dei miei, mi ci vuole un bel viaggetto ma con calma ce la si può fare. E' un Sabato mattina sul tardo verso le undici e trenta circa, e quando vado a recuperare Julius faccio attenzione ad aiutarlo correttamente nei movimenti e sostenerlo il più possibile offrendogli le mie spalle.
Ormai l'estate è agli sgoccioli, come ve la siete cavata li al castello?
Gli domando mentre ci dirigiamo passo dopo passo verso la Farmacia dove avremmo dovuto fare del rifornimento per il nuovo anno. Da quando sono andato via dal castello per le vacanze, sono perpetuamente seguito da quella strana sensazione di fastidio nell'essergli lontano, condizione che non mi ha fatto passare le vacanze troppo serenamente. Raggiunto il negozio, facendo da appoggio al ragazzo entriamo all'interno del negozio e do un occhiata al bancone alla ricerca del Responsabile a cui fare richiesta.
Buongiorno, siamo qui per comprare un Set Completo di Ingredienti di Pozioni per il nuovo anno.
Comunico al farmacista avvicinandomi al bancone per poggiarvi sopra il denaro richiesto per il pagamento della merce ricalcolando mentalmente le prossime tappe da fare.

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Edited by Jason E. Leonheart - 28/8/2020, 12:05
view post Posted: 5/8/2020, 15:27 Matrimonio Pike – Ricevimento - I Tre Manici di Scopa
Grazie ad una qualche divinità a me oscura e lontana ho fatto in tempo a mettere fine alla punizione indetta dal responsabile per partecipare al ricevimento dei coniugi Pike. Non essendo certo di fare in tempo, non avevo confermato per la cerimonia, sperando invece che con il ricevimento potessi avere più fortuna. Alla fine, la scelta di non partecipare alla cerimonia era stata voluta e calcolata, non essendo un amante di questo genere di cose, avrei rischiato di lasciarmi andare a qualche sbadiglio poco felice che avrebbe rischiato di creare qualche malcontento. Non avendo intenzione alcuna di offendere nessuno, ho deciso alla fine di presentarmi solo al rinfresco indossando un completo grigio, piuttosto semplice ma dalla finissima trama squadrettata visibile solo da vicino, con grossi bottoni neri lucidi, una camicia grigio scuro ed una cravatta nera e beige. I tentativi per mettere a posto i capelli sono stati molti, la maggior parte di questi brutalmente fallimentari. Ad un certo punto, poco propenso a perdere ulteriore tempo, cerco di sistemarli alla meno peggio con un prodotto gelatinoso e mi avvio verso il locale. Raggiunto il villaggio magico e l'entrata del Tre Manici di Scopa, posso constatare come il tutto fosse stato allestito in gran stile, dalle colorazioni bianche. Decisamente diverso da come era solito apparire invece, rustico e dalle tonalità legnose. Mi guardo un po' intorno alla ricerca di Fara, senza però individuarla quindi decido di entrare all'interno per scoprire se si fosse già addentrata all'interno del locale. Porto un polso al naso per controllare che il profumo di muschio sia ancora presente e non fastidioso, quindi avanzo notando subito la presenza di una pergamena dove mi appresto a scrivere qualcosa su due piedi.
Con l'augurio che la vostra unione sia di esempio ed ispirazione. Felicitazioni, Jason Eldigan Leonheart.
Noto sul tavolo a fianco la presenza di alcuni fiori muniti di spilla, come quelli con cui ci si guarniscono gli abiti per eventi galanti. Ne prendo un paio, uno lo appunto sulla giacca ad altezza del cuore, l'altro lo tengo in mano domandandomi se Fara lo abbia già preso. Quando individuo la coppia di neo sposi mi avvicino per congratularmi. Buongiorno Professori, congratulazioni per il grande passo. Siete davvero un ottimo esempio, e complimenti per gli abiti. mi soffermai ad osservare entrambi trovando davvero affascinanti gli abiti scelti per quell'occasione. Mi sposto per la sala e cerco con lo sguardo la Corva con cui mi sono organizzato per il regalo, quindi la riconosco poco lontana in compagnia del Prefetto di Serpeverde. La osservo avvolta nell'abito bianco leggero che solletica le ginocchia, così come le unghie tinte di un colore più scuro ed i dettagli oro al collo ed ai polsi. Mi avvicino tranquillo senza preoccuparmi troppo di star disturbando.
Com'è andata la cerimonia? Hai pianto alla fine?
La punzecchio un pò così da farle presente la mia presenza, quindi rivolgo uno sguardo a Xavier.
Prefetto mi perdonerai se la rubo qualche istante spero. Abbiamo un regalo da consegnare agli sposi.
Quindi con un sorriso compiaciuto le faccio scivolare un braccio intorno alle spalle invitandola silenziosamente a spostarci verso gli sposi, lanciando un occhiata con un sorriso di sbieco in direzione del compagno di serpeverde. Quindi un passo alla volta mi chino verso l'orecchio della Daisy soffermandomi con lo sguardo sulle labbra di pesca parlandole piano.
Resto dell'opinione che gli abiti dalle tonalità chiare ti stiano molto bene. E quella macchietta di smalto sull'orlo della gonna sul lato destro da un tocco di classe.
Sussurro piano per poi allontanarmi dal suo orecchio con un sorriso divertito puntando con lo sguardo l'angolo della gonna colpevolizzato. Porto alla sua attenzione uno dei fiori raccolti all'ingresso.
Non ne hai preso uno? Prendi questo, ne avevo preso uno in più nel caso non avessi fatto in tempo.
Quindi glie lo porgo, così che possa decidere lei stessa dove appuntarlo meglio, per poi indicarle dove lo avevo sistemato io ad altezza cuore, storto, ma appuntato. Quindi avrei atteso che gli sposi fossero liberi per avvicinarmi con Fara e lasciare che fosse lei a porgere loro il dono, essendo stata lei la maggior artefice.
view post Posted: 21/7/2020, 15:03 Bacheca Incarichi Disponibili - Ufficio del Custode
Studente Volontario: Jason Eldigan Leonheart
Presentazione
Galeoni guadagnati questo mese: 0
view post Posted: 9/7/2020, 16:55 pomeriggio speciale - I Tre Manici di Scopa
La reazione del Grifondoro fu qualcosa di assolutamente ironico e soddisfacente. Proprio ciò a cui desideravo assistere. Sarebbe stato a dir poco perfetto se avesse ceduto completamente a quelle provocazioni ed avesse finito per alzare realmente le mani, e non solo agitandole in aria con ben poca serietà a mio vedere. Ascolto attentamente ogni singola parola strascicata pronunciata dal ragazzo, mentre un sorriso sardonico si fa sempre maggior spazio lungo il viso andando ad indicare quanto fosse presente l'ilarità e la soddisfazione in me, in quel preciso istante. Lo lascio finire di parlare, troppo divertito dalla piega presa da quel pomeriggio, ed osservo, prima lui ora esponenzialmente vicino. Poi il pugno.
Ci deve solo provare a toccarmi con un solo dito. La sua mammina babbana finirebbe costretta a raccoglierlo con un cucchiaino tanto risulterebbe scomposto. Faccio per aprire la bocca, rispondergli a dovere, continuare con quelle provocazioni colme di allusioni sulla ragazza dell'altro. Il coraggio per ripetere quanto appena detto non mi mancava, e di paura per quel suo pugno, non ne avevo di certo. Peccato che decide di allontanarsi dopo essere stato richiamato dalla proprietaria del locale. Gioco con la porzione di patatine e noccioline rigirando il cucchiaino tra le dita mescolando il cibo senza mai toccarlo ne assaggiarlo. Allo stesso modo ignoro la bevanda, osservandola distratto, giocando con la condensa formata sul bicchiere. Lo sguardo corrucciato puntato verso le porte della cucina dove il ragazzo è sparito, resto pronto a ribattere se dovesse decidere che quella sfuriata non possa essere abbastanza. Ignoro volutamente Nora che, conoscendola, mi rimprovererebbe per aver esagerato e non essermi fermato quando me lo aveva intimato poco prima. Peccato sia durato tanto poco. Speravo il ragazzo resistesse un pò di più in effetti. Quando a tornare è Madame Luna e non il Price inarco un sopracciglio sorpreso.
Ha saputo, dice.
Asserisco lo sguardo alle sue parole ed abbasso lo sguardo sul piatto di dolci offerti dalla casa. Sbuffo aria dal naso e scuoto la testa, per poi alzarmi. La ringrazio per la premura Madame Luna ma riserva quel dolce a dei clienti migliori. Rispondo piuttosto amareggiato, rimuginando sul fatto che il ragazzetto dovesse necessariamente aver fatto la spia, visto l'intervento della proprietaria. Piuttosto infastidito e deluso dall'atteggiamento infantile del grifondoro tengo lo sguardo sulla donna allungandomi a prendere a giacca e lanciare uno sguardo su Nora prima di tornare a rivolgermi alla donna. Tensioni, diverbi, incomprensioni non ho intenzione di restare qui dopo essere stato ridicolmente minacciato di ripercussioni fisiche da parte di un cameriere.
A quel punto assicurandomi di aver preso le mie cose faccio un cenno del capo in direzione della donna. Con permesso. A quel punto mi sarei spostato in direzione del bancone per recuperare l'ordinazione da asporto. Quindi mi rivolgo a Nora allungando un braccio in sua direzione per invitarla a seguirmi all'uscita.
Con camerieri simili, mi rifiuto di tornare nuovamente. Andiamo via. Le dico una volta recuperata la bottiglia tenendole la porta aperta per farla uscire.
Prossima volta che vuoi fare una chiacchierata scegliamo un altro posto. Scosso un occhiata alla ragazza, sperando una situazione simile non vada a crearsi nuovamente.
Non in pubblico magari.
view post Posted: 4/7/2020, 14:23 Happy Unbirthday to you - Mielandia
Come da copione instaurare un discorso con Julius non è troppo semplice. Scontato. Di base lo sarebbe già stato di suo, ma in questo stato suppongo sia piuttosto normale che non abbia granchè voglia di scambiare due parole. Non insisterò, consapevole possa andare a creasi una situazione più fastidiosa che altro. Vorrei evitare, quindi decido di lasciar cadere il discorso ascoltando quelle poche parole che decide di dire. Sbuffo e lascio passare, non me la prenderò per qualcosa di simile proprio ora, non voglio rovinarmi il pomeriggio. Da una parte penso sia normale che Julius abbia un diavolo per capello e che non abbia voglia di interagire con altre persone. Anche se a questo punto mi domando perchè abbia accettato di partecipare. Lo ha ovviamente fatto per Nathan, ma a questo punto avrebbe avuto più senso se avesse deciso di passarci del tempo insieme in solitaria. Scrollo metaforicamente le spalle, non importa, ignorerò la cosa. Raggiunta la sala e preso posto comincio a vedere arrivare gli altri invitati, quindi saluti sia Fara che Agnes con un sorriso ciascuna ed un cenno della mano. Do un occhiata ai dolciumi presenti sul tavolo, temo che anche questa volta non toccherò nessuna delle leccornie presenti. Nell'attesa dell'arrivo del festeggiato mi alzo e mi muovo un po per il resto della sala cercando di capire se effettivamente le stoviglie siano commestibili. Sembra davvero cioccolato. Una volta passato questo periodo particolare potrei anche interessarmi e tornarci. All'arrivo di Nathan, porto le dita alle labbra ed emetto un fischio prolungato mantenendomi in piedi.
Ce ne hai messo principessa.
Lo apostrofo canzonatorio mentre ghigno nel vederlo avvicinarsi. Mi avvicino a mia volta e gli porto un braccio intorno alle spalle.
Meglio tardi che mai no? Ora muoviti che i dolci non si mangiano da soli.
Gli do una pacca sulla spalla riservandogli un sorriso mentre torno a prendere posto lasciando a Nathan il posto accanto a quello del fratello. Faccio il giro del tavolo e mi sistemo invece dal lato affiancato alle due corve. Lancio un occhiata al pacchetto regalo che ho comperato con Nora da Scribbulus qualche tempo fa ed aspetto che tra una cosa e l'altra si intavoli un qualche discorso prima di passare alla torta ed i regali. Quando noto i Rospi alla Menta ne agguando uno facendolo rotolare in direzione di Fara allungando un ghigno. Che possa mangiarlo adesso o tenerlo per una seconda occasione, ricordo fosse uno dei dolci che aveva con se anche quel pomeriggio a Diagon Alley. Poi mi volto in direzione di Agnes. E' stato difficile raggiungere Hogsmade? Posso accompagnarvi più tardi ai piedi della vostra torre. Dico rivolto ad entrambe facendo effettivamente parte della stessa casa.
view post Posted: 4/7/2020, 11:39 pomeriggio speciale - I Tre Manici di Scopa
Inarco un sopracciglio nel cogliere la correzione del cameriere nei confronti di Nora. Fossimo stati in un luogo particolarmente elegante o di un certo livello, una cosa simile non sarebbe stata affatto inosservata. Osservo il ragazzo con fare piuttosto infastidito, vuoi un pò la cultura di superiore e sottoposto impartita dalla mia famiglia che porta il cliente ad essere inevitabilmente superiore rispetto al lavoratore... avesse detto qualcosa di simile al sottoscritto non se la sarebbe cavata con un semplice "sisi va bene". Tengo lo sguardo fisso sul ragazzo domandandomi come avesse deciso di uscirsene con una battuta simile. La prossima volta puoi anche evitare un commento simile, se continui in questo modo andando a sottolineare una distrazione così sottile e trascurabile, le mance non arriveranno mai. Dico non riuscendo a trattenermi dal fare quel commento, troppo ancorato all'idea con cui "il cliente ha sempre ragione". Potrebbe essere un genere di convinzione sbagliata, qualcosa di imparato involontariamente da quella snob della mia famiglia, ma non riesco ad accettare un qualcosa di simile. Posso comprendere che ci sia una situazione tesa tra lui e Nora, ma questo non comporta la sua possibilità di infastidire un cliente con il rischio di non farlo più tornare al locale. Lancio comunque un occhiata a Nora, disapprovando il suo silenzio a riguardo.
Ora che me lo fai ricordare forse si. Aveva una maglia arancione o sbaglio? Ed una gonna che le calzava decisamente a pennello. Ora si che me la ricordo. Gran bella ragazza hai ragione. Purtroppo no, non ho avuto un turno con lei, peccato. Continuo a parlare con tono pacato in modo tale che la conversazione fosse udibile a chi si trovava nei dintorni stretti del tavolo, così che rimanesse intima. Poso lo sguardo sull'altro allontanarsi dopo aver preso le nostre ordinazioni. Ascolto le parole dell'altra ma non le rispondo direttamente. Non vuole creare casini dice. Non sono dello stesso avviso. Non desidero creare necessariamente dei disagi, non al locale per lo meno ma controllare la resistenza emotiva del ragazzo. Toccato sull'orgoglio su come si dovrebbe servire, su come ci si dovrebbe rapportare al cliente, su come si era comportato nei confronti della Grifondoro dai racconti di Nora. Ascolto quel che ha da dire riguardo la situazione di quella tale. Isabelle. Resto sorpreso, parecchio sconcertato e leggermente infastidito. Dopo il sermone che mi ha fatto sul dover rispettare i sentimenti che lei provava verso Nathan, si è messa con il primo scemo del villaggio? Mi passo una mano tra i capelli ridendo di gusto. Oh guarda, non mi stupisce affatto la questione. Che Nathan avesse un problema con le donne era risaputo. Ne abbiamo avuto l'ennesima conferma. Guarda, tanto di guadagnato. Questa sarebbe stata in grado di stancarsi del giocattolino dall'oggi al domani se fosse riuscita ad acchiappare Nathan. Decisamente meglio così. Do un occhiata al ragazzo tornato con le nostre ordinazioni. Non berrò un singolo sorso di quella bevanda. Se tanto mi da tanto, potrebbe anche averci sputato dentro per quel che ne so. Non mi pare in grado di comportarsi adeguatamente come cameriere, non mi sorprenderebbe un gesto tanto puerile. Frugo nelle tasche alla ricerca dei galeoni per pagare la mia parte di conto.
Sai che puoi fare Nora? Fammi sapere quando i Corvonero hanno un allenamento, potrei andare a seguire dagli spalti come si comportano. In questo modo, io ti fornisco qualche informazione utile alla squadra, ed io ci guadagno che a fine allenamento potrei approcciare Jasmine e propormi di mostrarle come si usa per bene la mazza. Tengo ancora un tono abbastanza basso ma chiaro in modo tale che persone esterne al nostro tavolo ed immediati dintorni non potessero farsi gli affari nostri, lasciando che il discorso fosse udibile al ragazzetto, allungando distrattamente il denaro in sua direzione così da pagare il mio conto, tenendo però lo sguardo sulla compagna, proprio come a ignorare la presenza dell'altro, decidendo di scegliere appositamente un doppio senso facilmente fraintendibile e che conoscendo il contesto della discussione potesse infastidire il malcapitato che quel giorno avevo deciso di martoriare per quanto possibile.
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