Hogwarts: Harry Potter Gioco di Ruolo

Posts written by Aryanne Wolfe

view post Posted: 14/11/2023, 09:45 Diciannove Anni - Annunci e Domande
Auguri Hogwarts,
ti leggo e mi faccio grandi progetti in testa per quando avrò modo di realizzarli qui con te. Mi manca scrivere, mi manca tutto e mi mancano tutti, perfino Aryanne che per tanto tempo avrei voluto ✨morta✨
Grazie a chi ha continuato ad alimentare la fiamma, a tenerla viva; la sua luce è arrivata perfino a me, nella mia bolla gelatinosa di sonno. La seguo e, pian piano, vi ritrovo.
Auguri HHPGDR, auguri belli!
view post Posted: 5/7/2021, 12:48 Medimagia Magizoologica - Biblioteca
Avrebbe volentieri schiantato il capo contro il banco della biblioteca. Uno stonk sonoro e sordo avrebbe annunciato ai presenti che era stanca, voleva dormire, voleva tornare a casa e non gliene importava assolutamente nulla di lavorare nel bel mezzo della pausa estiva che era invece concessa agli studenti (piccoli fortunelli maledetti). Aryanne soffriva di mald'estate: odiava quella stagione satura di ritmi lenti, di giornate infinite e nottate di grilli e cicale; avrebbe volentieri chiuso bottega in ogni senso, annunciando un letargo estivo al resto del mondo, per saltare i tre mesi che dividevano il delizioso maggio dal promettente settembre. Magari l'avrebbe fatto davvero. Non quel giorno, comunque. Quel giorno era dietro al bancone della biblioteca e al suo cospetto si presentò un Grifondoro in cerca di volumi sulla rinite volatile. Non aveva idea di cosa parlasse lo studente; immaginò si trattasse di una ricerca svolta per conto di qualcuno.

– Uhm. Mi metto subito all'opera e ti porto qualcosa, abbi fiducia nella biblioteca! – lo rassicurò, aggirando il bancone e dirigendosi verso il reparto adatto.

Quando tornò dal ragazzo aveva con sé tre libri.

– Vediamo un po'. Questo è Becco Tappato, un volume di magizoologia di Brian Stoner: il mago ha passato tre anni a cercare di curare il raffreddore del suo allocco e ha documentato il tutto nel libro. Poi ha scoperto che il rapace era allergico alla polvere, se vuoi uno spoiler sul finale. – Passò il libro al Grifondoro.

– Questo, invece, è La Salute del Postino, di Amanda Teal. È un volume molto corposo che tratta tutte le principali malattie, gravi e non, che possono colpire i volatili che comunemente usiamo come postini. Prende in considerazione anche variabili come lunghi viaggi o cose del genere. L'ultimo libro, infine, è Allergeni Aerei. Tratta i casi più gravi di infiammazioni che causano riniti varie ed eventuali nei volatili. – Passò la coppia di libri al giovane.

– Se vuoi consultarli in loco, accomodati pure a un tavolo. Se invece vuoi prenderli in prestito, ricorda di non danneggiarli e di non farli uscire dal castello. –

Annuì e tornò a morire dentro.
view post Posted: 6/6/2021, 10:37 Numbing the pain for a while will make it worse when you finally feel it - Biblioteca
Aveva raggiunto la biblioteca con un certo anticipo rispetto al solito, attendendo che gli altri membri dell’unità di indagine si presentassero sul posto. Si sentiva la padrona di casa, perciò il minimo che poteva fare era farsi trovare lì. Salutò man mano chiunque raggiungesse il luogo dell’appuntamento e, una volta che Charlotte cominciò a parlare, se ne stette in silenzio, immersa nell’ascolto.

— Forse è meglio che io non entri con voi nel Reparto Proibito — osservò, meditabonda. — Durante la Grande Illusione la mia presenza qui non ha sortito l’effetto desiderato. Credo che il recinto negromantico si sia esteso, alimentato dalla mia conoscenza e familiarità con il Reparto. Se dovessi continuare ad avere qualche interferenza con questo luogo, credo porrei a rischio ogni esperimento — spiegò. — Ho dovuto raggiungere la Stanza delle Catene per svegliarmi, quella volta. Ipotizzo che le peculiarità di un luogo poco frequentato verrebbero meno in presenza di un individuo con una certa confidenza con il posto. Potrei unirmi a voi in un secondo momento, per effettuare un confronto tra una prima e una seconda prova, magari? —

Guardò Charlotte, cercando un riscontro nel suo viso.
Confermò con un cenno di assenso che Tom Hamilton non aveva mai messo piede nel Reparto Proibito; o che, comunque, non l’aveva fatto seguendo l’iter regolarmente registrato e sotto la sua diretta supervisione. Dunque riprese a parlare.

— Trish non ricopre il ruolo di Stagista da molto e non ha mai chiesto il permesso di accedere al Reparto, perciò non penso che possa costituire un ostacolo in alcun senso — aggiunse, ottimista riguardo la presenza della Serpeverde in qualità di Osservatrice Aritmantica di eventuali prove da svolgersi senza la sua supervisione.

Sganciò il cordone di velluto, allora, e ne tenne il gancio di ottone nel piccolo pugno, lasciando libero il passaggio verso il labirinto di scaffali. Non nascose l’ansia che generava in lei avere tanti visitatori tutti insieme intenti a percorrere il Reparto Proibito, e si domandò se fosse il caso di minacciarli facendosi scorrere lentamente un indice lungo la gola e fissandoli negli occhi. Decise di trattenersi e, nervosa, spostò il peso da un piede all’altro.
view post Posted: 29/5/2021, 17:45 BOLLETTINO - Maggio 2021 - Bollettini
CITAZIONE (Irvine B. Dolus @ 30/4/2021, 17:01) 
BOLLETTINO
MAGGIO 2021




9-SOCIETA'
Un gruppo di Tutori ha scritto una lettera aperta alla Bibliotecaria Aryanne Wolfe: la minaccia della Negromanzia è sconosciuta e troppo pressante, è necessario che tutti i libri attinenti l'Aritmanzia siano spostati nella Sezione Proibita per questioni di sicurezza.
[F: [F: La Gazzetta del Profeta]]
[AR]



Ho agito qui riguardo la notizia citata.
view post Posted: 29/5/2021, 17:44 She never forgets a slight, real or imagined - Biblioteca
Sbuffava come una locomotiva. La biblioteca era calma, i tavoli erano scarsamente occupati e solo i pochi avventori presenti potevano godere del privilegio di assistere alla sua involontaria esibizione: gli studenti avrebbero ritrovato nella bibliotecaria una fedele imitazione dell'espresso rosso a vapore che presto li avrebbe condotti lontani dalla scuola per le vacanze estive. Spiegazzata sotto la presa dei suoi polpastrelli, tinti di una grigiastra sfumatura d'inchiostro, c'era una copia aperta del Profeta, presa in spietato esame dai suoi occhi paludosi.

– Che porcheria – mugugnò tra sé e sé, staccando le iridi dalla lettera aperta che si era vista indirizzare a sorpresa da un comitato di tutori preoccupati.

– Mpf! – sbuffò ancora, preoccupandosi di aggiungere una vena di sdegno all'anidride carbonica sputata dalle labbra corrucciate.

Neanche Merlino risorto avrebbe potuto strapparle un sorriso. Scoccò uno sguardo di immotivata disapprovazione al resto della biblioteca, voltò le spalle a Trish che - innocentemente - era colpevole di abitare nella sua bolla di malumore, e cominciò a scrivere furiosamente su una pergamena rimediata dalla Borsa Infinita.

CITAZIONE
All'attenzione della Gazzetta del Profeta e dei tutori che mi hanno indirizzato una lettera aperta,

la presente per comunicarvi che non ho alcuna intenzione di spostare i libri di Aritmanzia nel Reparto Proibito.
Ritengo che tale spostamento costituisca una censura inaccettabile alla voglia di conoscere che legittimamente abita tutte le giovani streghe e i giovani maghi di Hogwarts. La Negromanzia è una minaccia e il nemico comune del mondo magico, e sì, utilizza tecniche di una branca aritmantica corrotta, ma non è limitando la fruizione dell'Aritmanzia che avremo la meglio sui Negromanti. In quel "ma" si nasconde tutta la differenza del mondo: come è possibile affrontare qualcosa del quale non si sa niente? Come è possibile scoprirne i punti debili? Piuttosto è conoscendo e studiando che abbiamo una minima possibilità di trionfare laddove la forza bruta non ci sarebbe di nessun aiuto. L'ignoto è ben più spaventoso di ciò che conosciamo, e l'ignoranza non ci sarà di alcuna utilità nella critica situazione in cui versiamo.

Mi permetto, inoltre, una considerazione: mettere gli studenti nella condizione di dover chiedere il permesso di approcciarsi all'Aritmanzia sarebbe non solo dannoso per le loro menti, ma costituirebbe un ostacolo facilmente aggirabile, poiché io stessa non volterei certo le spalle a uno studente desideroso di approcciarsi alla materia della quale sono - tra l'altro - assistente alla cattedra.

Non è spezzando le bacchette dei futuri eroi del nostro mondo che abbatteremo i maghi oscuri che ora lo abitano.

In fede,

Aryanne Wolfe, bibliotecaria di Hogwarts

Con un colpo furioso di bacchetta duplicò la pergamena, lasciandone una copia sul bancone mentre si dirigeva verso una delle finestre della biblioteca. A godersi il sole del tardo pomeriggio c'era Mayhem, la fidata civetta delle nevi. Il piccolo rapace era solito fare la spola tra il numero sei di Hogsmeade e la scuola; poiché veniva nutrita riccamente dalla sua proprietaria, non sentiva un gran bisogno di affannarsi nella caccia per i territori del castello o la Foresta Proibita.

– Consegneresti questa alla Gazzetta del Profeta? – le domandò, legandole la pergamena arrotolata e sigillata intorno alla zampa. May tubò serena e arruffò le penne; ricevette una carezza sul collo in segno di ringraziamento e spiegò le ali.

Aryanne attese che la civetta prendesse il volo, prima di chiudere la finestra con fare piccato e ancora mortalmente offeso. Tornò al bancone, dove rivolse uno sguardo indagatore a Trish. Era già successo con un Corvonero: aveva scoccato contro Angus MacEwen una domanda carica di sospetto, domandandosi se i suoi genitori avessero firmato l'orrida lettera aperta pubblicata dal Profeta. Essendo Andersen Pupilla di Dolus, forse non era saggio ritenere che i suoi tutori fossero tanto bigotti e allarmati da volere che il sapere aritmantico venisse custodito nel Reparto Proibito, ma nel mondo di Anne c'erano ben poche certezze.

– Trish – la chiamò, riprendendo il suo posto dietro il bancone. Si appollaiò sullo sgabello, accavallando le gambe in un fruscio di stoffa celeste.

– Tu mica leggi il Profeta, vero? – le domandò a bruciapelo.

E, tanto per mettere in chiaro le sue idee al riguardo, agguantò la copia del giornale che sostava dove poco prima l'aveva malamente artigliata e, stringendone una pagina tra i polpastrelli, prese a strapparla a strisce sottili, con un'espressione perfettamente indifferente stampata in faccia.

Edited by Aryanne Wolfe - 29/5/2021, 21:29
view post Posted: 29/5/2021, 17:04 Registro - Biblioteca

✔ Maggio 2021

Aryanne -- Erick Fenrir Berg III
Aryanne -- Erick Fenrir Berg III
Aryanne -- Erick Fenrir Berg III
Aryanne -- Alexander Grayson
Aryanne -- Alexander Grayson
Aryanne -- Alexander Grayson

Trish -- Jessica Levante
Trish --

view post Posted: 26/5/2021, 15:27 I can still hear you saying you would never break the chain - Stanza delle Catene
Non era mai entrata nell'ufficio della custode e tantomeno aveva mai messo piede nella Stanza delle Catene. O, per meglio dire, l'aveva fatto, ma ai tempi era prigioniera di un'illusione e la sua ignoranza aveva fatto crollare il gioco del Duca e l'aveva svegliata. L'era di Shaverne a scuola non l'aveva vista partecipare agli eventi che avevano sconvolto la popolazione del castello, incatenandola con briglie verde acceso alla volontà della Negromante. Non le accadeva spesso, perciò Aryanne notò con una certa sorpresa di sentirsi - per una volta - fortunata.
Si sentiva vagamente impreparata, perché non c'era la mano di Kedavra a guidare la sua in quella spedizione. Occhieggiò Trish, chiedendosi se, nella sua Aritmantica ansia, si percepisse esposta quanto lei.

– Salve – salutò i presenti, rigirandosi in bocca una serie di preoccupazioni sotto forma di totale assenza di salivazione.

Entrò nella stanza e si guardò intorno, mentre ascoltava quanto condiviso da Evey e Lily. Aggrottò le sopracciglia, avvertendo con una certa urgenza il bisogno di strappare di mano le bacchette a tutti gli affetti dal Morbo Bianco, percependo sempre più forte la minaccia che i loro corpi-non-corpi costituivano per la comunità magica. Il suo celato antagonismo nei confronti di quei prodotti artificiali, pallide imitazioni delle persone che invece erano nascoste chissà dove, non sembrava essere condiviso né contagioso, poiché la convivenza nel castello non aveva subito alcun genere di cambiamento.
Si irrigidì, cercando con gli occhi la botola della quale aveva parlato l'amica Fedoryen, memore di ciò che le era successo l'ultima volta che si era ritrovata ad avere a che fare con stanze nascoste. Rilassò un poco il lato del corpo rivolto a Trish, sentendola familiare nel suo interesse all'Aritmanzia e nella sua realtà naturale, opposta all'artificiosità del Morbo Bianco.
C'era qualcosa che potevano fare in quella stanza, appellandosi tutti insieme all'Aritmanzia dei Luoghi che, in un lontano Corso Estivo, le aveva permesso di riaprire la Stanza delle Necessità. Ma, per farlo, serviva uno scopo, un Intento comune e ben definito che per il momento non aveva ancora luogo di esistere. Erano lì per osservare, per studiare le reazioni dei corpi farlocchi; Intento e Desiderio, forse, sarebbero giunti in seguito. Kedavra di certo avrebbe saputo indicarle con esattezza quando e se, ma Kedavra non c'era. E non c'era neanche un Intento, perché erano lì per
Inconsciamente dunque ricambiò l'avvicinamento di Andersen, compiendo anche lei un passo verso la Pupilla.
Con gli occhi continuò a indagare la stanza, dal pavimento alle pareti, passando dunque al soffitto. Non accese la bacchetta per non interferire con la magia presente, sebbene Hogwarts ne fosse tanto impregnata che un incantesimo semplice eseguito da una strega come lei non avrebbe sconvolto alcun equilibrio.
view post Posted: 22/5/2021, 18:00 This Is How We Do It - Biblioteca
Annuì, ricevendo l'ultima tesina di Grayson. Divinazione era da sempre una delle materie che più la affascinavano, tant'è che lei stessa l'aveva portata ai M.A.G.O.; ricordando la resistenza del Serpeverde a farsi leggere i tarocchi da lei, dunque, rimase piuttosto basita nello scoprire che aveva deciso di scrivere un elaborato proprio su quella disciplina.

– Ah. Sono proprio curiosa – disse, senza ironia, spingendo gli occhiali da lettura sul dorso del naso e cominciando a leggere.

CITAZIONE
__________________________________________________________________________________L'uso corretto della strumentazione Divinatoria: Tasseomanzia e tazze personali

1. Introduzione
1.1 La Tasseomanzia

2. Tesi
2.1 Il Residuo Magico Divinatorio: una spiegazione alle predizioni inattendibili.
2.2 Le tazze e la teoria del Catalizzatore Magico personale.

3. Antitesi
3.1 La Tasseomanzia: una pratica divinatoria obsoleta.
3.2 L'unico vero strumento del Divinatore: l'Occhio Interiore.


4. Confutazioni
4.1 Il caso Scopelboot.
4.2 La sicurezza fornita da un sistema di riferimento universale per le interpretazioni.

5. Conclusioni

___________________________________________________________________________________


1. Introduzione

Si sostiene con il presente elaborato la tesi della Divinatrice Milana Doover, specializzata in Tasseomanzia, secondo cui l'importanza di operare con una strumentazione Divinatoria (minuscola) personale, in questo caso la tazza utile per la lettura dei fondi di tè, sia fondamentale al fine di ottenere delle predizioni attendibili. Si comincerà l'elaborato con un'introduzione generale sulla Tasseomanzia, analizzando i motivi che hanno portato Milana Doover a scrivere l'articolo pubblicato sulla rivista "Divinazione Oggi" nel Giugno del 2018. Primo tra tutti, il risultato fallimentare ottenuto dalle sperimentazioni sulla attendibilità della Tasseomanzia da parte del Consiglio Divinatorio 137 nel 2009, presieduto dal Divinatore Edward Teasdale, conosciuto come 'il caso di Brighton (virgolette). (virgola) A cui la Divinatrice Doover ha risposto direttamente, fornendo una spiegazione sulla mancata validità dei dati ottenuti. Si proporranno, dunque, degli studi recenti e innovativi che dimostrano la sensibilità della strumentazione divinatoria e confermano la validità della branca Tasseomantica e della teoria di (della) Divinatrice Doover.

1.1 La Tasseomanzia

Il termine Tasseomanzia deriva dalla parola greca Mantheia, che significa Profezia, e dalla parola araba Tass, ovvero Coppa. Traducibile letteralmente come Profezia della Coppa, la Tasseomanzia è un'arte divinatoria che, appunto, si occupa di prevedere il futuro tramite la lettura dei residui che le foglie di tè lasciano sul fondo della tazza che si decide di analizzare, mediante l'uso dell'occhio interiore (maiuscole). Nata in Cina intorno al IV secolo, è stata poi esportata nel vecchio continente verso il 1600, approdando prima in Olanda e poi, esattamente cinquant'anni dopo, in Inghilterra, grazie al contributo del Divinatore McBakin. Quest'ultimo affermò che la Tasseomanzia sarebbe stata utile per predire eventi che si sarebbero concretizzati nell'arco di una settimana, dichiarazione che fece espandere questa pratica divinatoria quasi a macchia d'olio, nonostante le precisazione fatta in seguito di poter predire solo eventi di scarsa rilevanza.
I limiti circa la scarsa rilevanza delle predizioni e l'impossibilità di prevedere eventi distanti sono stati confermati, e anche rafforzati, dagli studi pubblicati dal Divinatore Edward Teasdale, che nel Gennaio del 2009 ha presieduto il 137° Consiglio Divinatorio. Durante gli incontri i membri del Consiglio, guidati da Teasdale, hanno praticato la Tasseomanzia per valutarne una volta per tutte l'attendibilità e trovare una soluzione alla crisi che, secondo lo stesso Teasdeale, affligge la Tasseomanzia Moderna. Sfortunatamente, a distanza di mesi, tutte le predizioni si sono rivelate inesatte o gravemente imprecise. Secondo la Divinatrice Doover, che ha analizzato attentamente i risultati e i cui studi verranno riportati di seguito per esteso, ciò è accaduto perché, durante le varie sedute, i Divinatori facenti parte del Consiglio hanno continuato a usare casualmente le stesse tazze per tutte le letture, senza un'assegnazione ufficiale, scambiandosele anche inconsapevolmente. Quest'episodio è stato riportato nel libro "La Crisi della Tasseomanzia Moderna: il caso di Brighton" (Agosto 2010), scritto proprio dallo stesso Edward Teasdale, che dopo i risultati negativi dell'esperimento da parte del Consiglio Divinatorio ha ribadito nel libro, con parole forti, l'inutilità della Tasseomanzia,
In questa tesi si vuole dimostrare che quanto sostenuto dal Divinatore Teasdale sia stato in realtà il risultato di un uso poco attento della strumentazione divinatoria nella pratica della Tasseomanzia. Si proporranno, dunque, degli studi recenti e innovativi che dimostrano la sensibilità della strumentazione divinatoria e confermano la validità della branca Tasseomantica.



2. Tesi:

2.1 Il Residuo Magico Divinatorio: una spiegazione alle predizioni inattendibili.

Non è possibile ottenere delle predizioni attendibili attraverso la Tasseomanzia nel caso in cui si utilizzino delle tazze precedentemente incantate e/o manipolate da qualcun altro, perché ogni tazza - così come qualsiasi strumento usato per eseguire un atto magico- è imbevuto (imbevuta) della magia del proprietario, o dell'utilizzatore più assiduo. La non precisa (L'imprecisa?)canalizzazione del potenziale magico del Divinatore causa quindi una distorsione delle predizioni ottenibili, minandone irrimediabilmente l'attendibilità, poiché l'occhio interiore (maiuscole) del Divinatore entra in contrasto con la magia residua di altri utilizzatori. Ciò è quanto sostiene anche la famosa Divinatrice Milana Doover nell'articolo pubblicato sulla rivista "Divinazione Oggi" (Giugno 2018) che, dopo aver notato la scarsa attendibilità delle predizioni ottenute in seguito all'aver usato, per qualche mese, la tazza di un'amica che aveva ospitato per le vacanze estive, ha deciso di approfondire la questione per cercare di capire a cosa fosse dovuto quel risultato. Inizialmente la Divinatrice Doover, che secondo il Registro dell'Indice Divinatorio (un registro che tiene conto dell'"attendibilità" e dei contributi dei divinatori (prima lo hai scritto con la maiuscola; uniforma nel resto del testo scegliendo una forma o l'altra) e che valuta anche l'attendibilità delle predizioni fatte da un certo divinatorio (Divinatore)), ha un Indice Divinatorio pari a 5/5, ipotizzava, insospettita all' (dall') inattendibilità delle precisioni (predizioni) effettuate, di stare attraversando un offuscamento del suo occhio interiore (maiuscole) ma, in seguito, decise di vagliare anche altre opzioni. Effettuò quindi sperimentazioni con varie tazze, sia nuove che precedentemente impiegate da altri divinatori. Il risultato fu omogeneo rispetto alla tipologia di tazza utilizzata (due punti) infatti, per le tazze già utilizzate da altri divinatori, Doover riscontrò una potenziale inattendibilità pari ad almeno il 12% e ad un massimo di 35%. Per quanto concerne invece le tazze 'nuove', il margine di inattendibilità era ridotto ad un massimo del 5%. Fu così che, dopo aver preso tra le mani una nuova tazza, che non era stata utilizzata prima da qualcun altro, le predizioni fatte con essa si dimostrarono di gran lunga più attendibili e precise di quelle fatte con le tazze degli altri Divinatori, portando la (elimina) Doover dunque ad associare l'inattendibilità delle predizioni alla strumentazione estranea e contaminata da quello che ha definito lei stessa "Residuo Magico Divinatorio".

[...]"L'attendibilità delle mie predizioni è stata sempre riscontrata, come dimostra anche il mio Indice Divinatorio. Questo mi spinse a cercare un problema a monte, per giustificare quelle predizioni imprecise che non potevano spiegarsi con l'offuscamento del mio Occhio Interiore, che era ed è ancora del tutto aperto. A spingermi ad agire, (via la virgola) fu un episodio in particolare, in cui la predizione fatta con la tazza di Stephanie Morris, l'amica che ospitavo per le vacanze e da cui avevo preso la tazza in prestito da qualche settimana, si rivelò così imprecisa da farmi dubitare per un attimo delle mie capacità' (via l'apostrofo), con un'inattendibilità media del 35%. Avevo predetto che degli amici mi avrebbero portato un dono costoso, di classe, dopo aver letto sui fondi della tazza il chiaro disegno di un (apostrofo) Ape (via la maiuscola) (che rappresenta un incontro con degli amici) e quello di un diamante (che rappresenta un dono costoso). Sfortunatamente, quando il fatidico incontro avvenne, scoprì con amarezza che il dono non nera (era) per nulla costoso ma, anzi; si rivelò essere infatti un semplice portachiavi, nulla di più. Insospettita da quel risultato, decisi di impegnarmi per capire quale fosse l'origine del problema, giungendo alla conclusione che la colpa fosse da imputare al residuo magico divinatorio (maiuscole) di cui la tazza di Stephanie era imbevuta. Con una nuova tazza, infatti, '(via l'apostrofo) priva di Residui Magici Divinatori altrui, l'attendibilità delle mie predizioni tornò quella di una volta."[...] Milana Doover - Divinazione Oggi (Giugno 2018) "

La teoria di Milana Doover, quindi, spiegherebbe anche i risultati negativi ottenuti da Teasdale, dal momento che un gran numero di Divinatori ha utilizzato la stessa strumentazione, scambiandosi le stesse tazze più volte e creando, addirittura, secondo Doover, una sovrapposizione di due o più residui divinatori magici, giungendo dunque a delle predizioni tasseomantiche inattendibili e da considerare invalide.



2.2 Le tazze e la teoria del Catalizzatore Magico personale.

Come sostenuto dal Divinatore e Teorico degli Incantesimi Carson L. Shizzle, così come le bacchette, virgola (via "virgola") anche le tazze utilizzate per praticare la Tasseomanzia diventano dei catalizzatori magici personali -nonché recettori per il potenziale magico di Maghi e Streghe. In un articolo pubblicato sul mensile tedesco "L'Antro della Divinazione" (Dicembre 2019), Shizzle spiega che questo avverrebbe perché la tazza è il mezzo attraverso il quale si realizzano le pratiche divinatorie e quindi mezzo nel quale confluisce la magia del divinatore e che rende possibile per maghi e streghe ottenere delle predizioni veritiere, a differenza dei babbani (maiuscola). La tazza neutra che viene utilizzata per la Tasseomanzia assorbe e si fa attraversare dalla magia come un catalizzatore, adattandosi al flusso magico del divinatore che la utilizza per la prima volta. Questo procedimento, secondo cui la tazza si adatterebbe al potenziale magico del divinatore per poter essere utilizzata, è definito "Adattamento Coniale". Inoltre, sempre secondo Shizzle, in seguito ad un uso frequente della stessa tazza, ella assorbe una piccola percentuale di potenziale magico che scorre attraverso di essa durante ogni singola lettura di fondi, creando quindi una sorta di impronta magica del Divinatore alla quale, (via la virgola) si adatta e reagisce. Viene stimato che, dopo circa tre usi da parte del primo divinatore, la tazza neutra termina il suo Adattamento Coniale, che è quindi irreversibile e comporta, dunque, che quella tazza funzioni al 100% solo per quello specifico Divinatore, mentre farà resistenza nel caso in cui non venga utilizzato dal suo primo utilizzatore. Inoltre, Shizzle sostiene che l'impronta magica personale aiuti lo scorrimento della magia attraverso la tazza, ottimizzando dunque il potenziale divinatorio e rendendo tendenzialmente più attendibili le predizioni ottenute.
Grazie al fatto che usa la stessa tazza per praticare la Tasseomanzia ormai da quindici anni, in quei rari casi in cui si e (è o sia) trovato costretto ad usarne un'altra, Shizzle dichiara di aver percepito un chiaro contrasto con la seconda tazza, che ha poi portato a predizioni dalla "ridicola attendibilità" -citando le parole dell'articolo. A seguito di esperimenti simili, Shizzle si è quindi reso conto di come il fenomeno riscontrato con le tazze fosse, per certi versi, simile agli effetti generati dal castare un incantesimo con la bacchetta di un'altra persona, giungendo dunque alla conclusione che anche le tazze diventino in realtà, soprattutto dopo un uso continuo e privo di contaminazioni da parte di altri Divinatori, dei catalizzatori magici personali, in grado di influenzare l'attendibilità della lettura.
Basandosi su quanto affermato dal Divinatore Shizzle, il cui Indice Divinatorio è pari a 5/5, nel caso in cui si provi dunque a far scorre un tipo di potenziale magico diverso da quello impresso nella tazza, l'impronta magica già impressa entrerà in contrasto con quella nuova, rendendo imprecisa la lettura e poco affidabile il responso.


[...]"Appena iniziai ad usare la seconda tazza, mi resi conto quasi subito che qualcosa non andava, che qualcosa impediva alle mie predizioni di essere precise come sempre lo erano state prima di quel momento. Con una particolare predizione ottenni un'inattendibilità stimata al 60%, sbagliando quasi totalmente la dinamica degli eventi. Fu in quel momento che iniziai a formulare l'ipotesi dell'Adattamento Coniale e di come, dopo tre utilizzi, si solidifichi con la tazza usata. Dopo aver riscontrato, a seguito di una lettura, che sul fondo della tazza erano presenti una sedia, la quale indica un ospite inatteso, e una lucertola, che indica un nemico nascosto, giunsi alla conclusione che in breve tempo avrei ricevuto una visita inattesa di una persona che sarebbe stata in realtà mia nemica. L'unica visita che ricevetti, però, nei mesi avvenire, fu quella di un gatto, che ancora non mi ha creato alcun grattacapo. A seguito di numerosi esperimenti dall'esito positivo, con tazze nuove e mai usate prima da nessun Divinatore, mi resi conto dell'esistenza di questo fattore che io chiamo Adattamento Coniale, riscontrando, in poco tempo, una riduzione del potenziale di inattendibilità del 55%, ritornando così ai miei normali standard. Una volta capito il procedimento attraverso cui l'Adattamento Coniale si solidifica, mi risultò facile comprendere come questo fenomeno somigli a quello a cui assistiamo quando usiamo una bacchetta che non ci ha scelto, di un'altra persona. Così come la resa degli incantesimi castati con una bacchetta che non ci appartiene ne risente, allo stesso modo una tazza imbevuta della magia divinatoria utilizzata da un'altra persona causerà un responso impreciso, perché la magia estranea intrinseca non sarà in grado di far fluire in modo adeguato la nostra magia attraverso la tazza."[...] Carson L. Shizzle - L'Antro della Divinazione (Dicembre 2019)




3 Antitesi

3.1 La Tasseomanzia: una pratica divinatoria obsoleta.

Recenti studi, come quello effettuato nel Gennaio del 2019 dalla Divinatrice Tarla Gozelle, mostrano come la Tasseomanzia sia diventata, con il passare del tempo, una pratica in disuso e attorno alla quale aleggia un sempre più profondo scetticismo. Nel suo testo sull'Arte Divinatoria (minuscole) "Branche Obsolete" la Gozelle espone come la fallacia di questa pratica sia ormai innegabile, fattore che ha portato col tempo, secondo la sua opinione, molti Divinatori e Divinatrici ad allontanarsi dalla Tasseomanzia e a sconsigliare (sconsigliarne) addirittura l'uso. Secondo la Divinatrice, infatti, la Tasseomanzia è sempre stata una pratica divinatoria poco affidabile, ma è riuscita ad espandersi e a ritagliarsi un proprio spazio grazie all'ignoranza in cui versava il mondo dei Divinatori al momento della sua scoperta. Al giorno d'oggi, però, grazie alle continue scoperte fatte ogni giorno nel campo della Divinazione, è per tutti palese che si tratta di una pratica per nulla in grado di rispettare gli alti standard di altre pratiche divinatorie più recenti. Il possedimento di una tazza, (via la virgola) o di un qualsiasi altro strumento magico risulterebbe quindi, secondo questa teoria, inutile a prescindere dall'esistenza del Residuo Magico Divinatorio, dato che è la pratica in se (sé) a non essere affidabile. In particolare, Tarla Gozelle punta l'attenzione sul fatto che, anche qual ora l(qualora) e predizioni ottenute tramite l'uso della Tasseomanzia dovessero rivelarsi discretamente attendibili, sarebbero comunque inutili, perché si tratta di predizioni che fanno riferimento a eventi poco rilevanti e prossimi. Come quelle ottenute durante il Consiglio Divinatorio 137, la cui maggioranza riguardava eventi di poco conto e eventi molto prossimi che, anche ammettendo l'esistenza del Residuo Magico Divinatorio (virgola) resterebbero comunque ben poco rilevanti. Inoltre, la presunta esistenza di (elimina "di") del Residuo Magico Divinatorio sarebbe un (apostrofo) ulteriore prova di quanto la Tasseomanzia sia una branca Divinatoria limitata, e (via "e") da accantonare e su cui non poter fare affidamento.

[...]"Fare affidamento su quella che ormai è una branca Divinatoria (minuscola) obsoleta è quanto di più sbagliato un Divinatore possa fare al giorno d'oggi. La tanto decantata esistenza di questo Residuo Magico Divinatorio, nel caso esistesse davvero, sarebbe solo l'ennesima prova di quanto poco produttiva è (e) inaffidabile è sempre stata per anni ed è ancora la Tasseomanzia. I risultati del Consiglio Divinatorio 137 dimostrano palesemente quanto poco valida sia questa branca, quanto predire eventi come un possibile ritardo nella ricezione di un gufo, o che si riceverà un invito per una cena con degli amici, sia di una rilevanza pari a zero nella vita di una persona. Inoltre, direi che risulta impossibile davvero affidarsi ad una tecnica le cui predizioni, e mi riferisco a quelle riportate dal Consiglio Divinatorio 137, hanno un potenziale di inattendibilità pari al 70%. Fortunatamente, il numero degli utilizzatori di questa particolare tecnica è diminuito del 20% negli ultimi tre anni, ciò vuol dire che la (le) persone, forse, stanno iniziando ad aprire gli occhi -o il Terzo- dato che si può considerare come un calo importante tra i praticanti."[...] Tarla Gozelle - Branche Obsolete (Gennaio 2019)


3.2 L'unico vero strumento del Divinatore: l'Occhio Interiore.

In risposta a quanto detto da Carson L. Shizzle, l'ex docente di Divinazione della Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny Dean Morgan, (via la virgola) ha affermato nel numero 249 del mensile "La sfera della verità" (Settembre 2020) che è inutile dibattere sull'importanza del possedere una tazzina o un qualsiasi altro oggetto utile per praticare una delle tante branche divinatorie, perché l'unico vero strumento su cui un Divinatore deve fare affidamento è l'Occhio Interiore, e che un Divinatore capace è quindi in grado di operare con qualsiasi oggetto, anche se non di sua proprietà e anche se già utilizzato in precedenza da altri, se in possesso di un Occhio Interiore ben sviluppato.

[...]"La percentuale degli studi da me stesso effettuati parla chiaro: le predizioni Divinatori (le predizioni dei Divinatori) il cui Terzo Occhio è del tutto aperto, e che sono capaci di sfruttarlo al meglio, hanno una percentuale di attendibilità dell'80%, mentre predizioni ottenute tramite altre branche, in questo caso la Tasseomanzia, è appena ("hanno un'affidabilità appena del") del 60%, a prescindere dalla tazza utilizzata. Ciò dimostra come Divinatori più esperti non abbiano bisogno di ricorrere ad una branca come la Tasseomanzia e di particolari accortezze nella selezione della strumentazione per ottenere delle predizioni attendibili e che, anzi, l'uso di questa tecnica li guiderebbe solo verso false verità e responsi imprecisi."[...] Dean Morgan - La Sfera della Verità (Settembre 2020)


Dean Morgan continua raccontando nell'articolo come un Occhio Interiore potente sia in grado proteggere da qualsiasi interferenza, durante una lettura, e che perciò gli strumenti usati non rappresentano alcun pericolo per l'attendibilità del responso finale. Com'è noto infatti, e come Morgan ribadisce su "La Sfera della Verità", con Occhio Interiore -o Terzo Occhio- si fa riferimento alla capacità di una persona di riuscire a vedere frammenti di realtà non visibili a tutti, e nel caso dei Veggenti di riuscire a predire il futuro senza la necessità di una tecnica divinatoria. Motivo per cui, come sostenuto dall'ex docente di Divinazione, un Divinatore capace di sfruttare al meglio il suo Occhio Interiore non ha alcun bisogno di selezionare gli strumenti da usare, nel caso decidesse di usarli, perché l'abilità concessa dall'Occhio Interiore permette da sola di diradare qualsiasi nebbia avvolga il responso finale di una lettura, riuscendo così a ricavarne uno dall'alta attendibilità.


4 Confutazioni

4.1 Il caso Scopelboot.

"La Tasseomanzia non (è) una pratica in disuso, affatto. E soprattutto ha dimostrato la sua validità come branca Divinatoria (minuscola) in più occasioni, fornendo responsi attendibili e utili che è impossibile ignorare, nonostante si decantino tanto i limiti -inesistenti- riguardanti la poca rilevanza degli eventi che è possibile predire. "[...] Rafael Cabrera - Miti da sfatare sulla Tasseomanzia (Luglio 2019)

Ciò è quanto affermato dal Divinatore spagnolo Rafael Cabrera, nel suo libro "Miti da sfatare sulla Tasseomanzia" (Luglio 2019), in risposta alle affermazioni di Tarla Gozelle. Cabrera etichetta le parole di Tarla Gozelle come provocatorie e prive di fondamento. Nel suo libro, infatti, Cabrera riporta diversi casi in cui grazie alla Tasseomanzia si è giunti a predizioni veritiere che hanno influenzato la vita di determinati individui, smontando così le affermazioni della (di) Gozelle, la quale ritiene che le predizioni ottenute tramite l'uso della Tasseomanzia siano non solo poco attendibili, ma anche prive di utilità. Cabrera, inoltre, racconta nel libro della comunità di Divinatori di cui fa parte, i cui membri sono specializzati nell'uso della Tasseomanzia e il cui numero, a riprova che le parole di Tarla Gozelle abbiano l'unico intento di provocare chi usa questa pratica Divinatoria (minuscola), è in costante aumento. Per rafforzare quanto sostenuto, Cabrera riporta nel suo libro, tra i tanti, il caso della Divinatrice Ginevra Scopelboot, indicandolo come una delle prove inequivocabili riguardo la validità della Tasseomanzia. Ginevra Scopelboot è una Divinatrice che nel 2001, grazie alla Tasseomanzia, è riuscita a predire un evento che, con il senno di poi, avrebbe avuto conseguenze decisamente poco piacevoli per Crystal Myers, la strega che aveva richiesto la lettura. Scopelboot predìì (predisse) come il semplice abbandonare il cane di famiglia avrebbe scatenato una serie di eventi negativi per la signora Meyers, che sarebbero terminati con un incidente che avrebbe lesionato gravemente le sue gambe. La signora Meyer decise di non fidarsi, abbandonando comunque il cane e, nel giro di poche settimane, fu colpita da eventi nefasti quali: dolori improvvisi, smarrimento costante di oggetti importanti e litigi familiari. Dopo due mesi, come previsto dalla Scopelboot, la signora Meyers cadde dalle scale e si ruppe entrambe le gambe. La vicenda è stata raccontata anche dalla stessa Scopelboot in un articolo della rivista "Esperienze Divinatorie" (Febbraio 2002)

[...]"Mi sono sempre affidata alla Tasseomanzia per le mie predizioni, e questo mi ha portato ad avere un Indice Divinatorio pari a 4/5. La sventura accaduta alla signora Meyers dimostra quanto valida sia in realtà la branca della Tasseomanzia, e quanto sia sbagliato credere che non lo sia."[...] Ginevra Scopelboot - Esperienze Divinatorie (Febbraio 2002)

Ciò dimostra, come afferma Cabrera, che la Tasseomanzia è in realtà un'arte Divinatoria (minuscola) più che valida, e che non sparirà a causa delle infamie di persone ottuse.
A sostegno di ciò, è impossibile non citare anche il caso di Sybill Trelawney, ex Insegnante di Divinazione presso la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, che nel 1993 predisse il futuro nefasto di Harry Potter e l'arrivo di Sirius Black ad Hogwarts, attraverso proprio la Tasseomanzia. Eventi decisamente rilevanti non solo per lo stesso Harry Potter, ma anche per l'intera Hogwarts.



4.2. La sicurezza fornita da un sistema di riferimento universale per le interpretazioni.

Come sostenuto dalla Divinatrice Sophie-Anne Moreau, che negli anni passati ha partecipato a diverse riunioni del Consiglio Divinatorio, è necessario che ci sia un sistema di riferimento, in alcune pratiche divinatorie, per poter effettuare delle predizioni che siano universalmente interpretabili. La Tasseomanzia ha un sistema di simboli precisi, che lascia ben poco spazio a false interpretazioni. (virgola) Cadenza che invece viene riscontrata nel solo uso dell'Occhio Interiore, che ci fornisce una lettura che, per quanto si possa ritenere attendibile, resta soggettiva, perché interpretata nel modo personale del Divinatore o della Divinatrice. Moreau spiega nell'articolo pubblicato sulla rivista francese "Perle Divinatorie", nell'Ottobre del 2020, come il margine di errore nella Tasseomanzia sia di gran lunga inferiore a quello del solo utilizzo dell'Occhio Interiore, in quanto la forma di un'enorme (via l'apostrofo) cane nero presente sul fondo di una tazza di tè sarà sempre riconducibile al Gramo, e quindi ad un presagio di sventura; mentre i responsi ottenuti tramite la Cleromanzia, per esempio, porteranno sempre a predizioni con un potenziale di inattendibilità di almeno il 30%, in quanto non esiste un sistema di riferimento universale per interpretare in modo preciso il responso. Inoltre, secondo Moreau, i Divinatori più esperti non sarebbero in grado di ridurre al minimo la percentuale di inattendibilità comportata dalla teoria del Residuo Magico e dalla teoria di Shizzle, ma che una percentuale di inattendibilità/resistenza è presente anche nel loro caso. Non tutti i Divinatori, in più, possono contare su decenni di esperienza.

[...]"La sicurezza fornita dal metodo di interpretazione dei responsi Tasseomantici è una peculiarità che poche altre branche possono annoverare tra i vantaggi del praticarla. Interpretare i segni in modo sbagliato potrebbe avere conseguenze molto gravi per il soggetto a cui è indirizzata la lettura. E' (È) quindi altamente consigliato fare affidamento a branche Divinatorie (minuscola) con un preciso sistema di riferimento universale, in quanto il margine di errore sarebbe di molto inferiore, 'rispetto ad altre branche prive di tabelle interpretative, che hanno percentuali di imprecisione e inattendibilità più alte' (perché questa ultima parte è tra apostrofi?). Inoltre, se accettassimo solo questi Divinatori con l'Occhio Interiore tendenzialmente più sviluppato, la Tasseomanzia e l'intera Divinazione diventerebbe (diventerebbero) una branca magica elitaria e proibitiva. I confronti nei diversi Consigli Divinatori servono anche per capire come ottimizzare il proprio potenziale magico divinatorio (maiuscole?), per esempio come scoperto da Shizzle con le Tazze Personalizzate."[...] Sophie-Anne Moreau - Perle Divinatorie (Ottobre 2020)





5 Conclusioni


In conclusione, basandosi su fonte autorevoli (virgola) quali Divinatori del calibro di Carson L. Shizzle, o Divinatrici come Milana Doover, il cui Indice divinatorio (maiuscola) è di ben 5/5, è evidente come il Residuo Magico Divinatorio esista ed influenzi, in modo negativo. (virgola) inoltre, una lettura effettuata tramite una tazza usata da un altro Divinatore, portando ad un responso impreciso, perché in contrasto con la magia del nuovo utilizzatore. Questa è dunque la motivazione per cui, al giorno d'oggi (virgola) alcuni si dimostrano scettici verso la branca della Tasseomanzia, perché sono i primi a praticarla in modo errato, sabotando con le loro loro (via un "loro") mani l'attendibilità del responso. E' (È) bene dunque che chiunque decida di avvicinarsi alla Tasseomanzia sappia come utilizzare in modo corretto la strumentazione divinatoria apposita per questa pratica, in questo caso le tazze. L'importanza di una tazza personale, su cui la propria "impronta" si solidifica dopo tre giorni, e priva di Residui Magici altrui, è fondamentale per ottenere un responso con un alta percentuale di attendibilità' (via l'apostrofo).

(N.B. ho considerato "strumentazione divinatoria", "arte divinatoria", "branche divinatorie" e terminologia simile come da scrivere in lettere minuscole; "Consiglio Divinatorio", "Indice Divinatorio" e "Divinatore/Divinatrice", invece, le ho sempre considerate come bisognose della maiuscola. Se fossi di avviso diverso, uniforma nel testo i termini secondo un criterio.)
view post Posted: 22/5/2021, 10:33 The Power Inside Me - Biblioteca
Al tempo degli dei dell'Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano su una terra in tumulto, gli esaminandi evocavano l'aiuto di una bibliotecaria per correggere le loro bozze. Fanfare di sottofondo e voilà, finalmente ecco Aryanne Wolfe dietro il bancone della biblioteca, pronta - sebbene stanca - a posare gli occhi sulla tesina di quel giorno.

– Rieccoti – fece eco a Grayson, grattandosi il mento con la piuma di civetta. Incredibilmente riuscì a non usare l'estremità intinta nell'inchiostro, perciò non si ritrovò con un pizzetto rosso sangue.

– Mi metto subito all'opera – gli comunicò, che era un po' per far sì che non si mettesse troppo comodo e non angustiasse la biblioteca oltre il necessario con la sua presenza traditrice di stagista disertore.

CITAZIONE
_______________________________________________________________________Potenziare gli Incantesimi con la rievocazione della Magia Accidentale: la Condizione Istintiva


1. Introduzione
1.1 La connessione tra emozioni e Magia Accidentale.
1.2 Prodigi Accidentali

2. Tesi
2.1 La Condizione Istintiva
2.2 Il caso Kutuzova
2.3 La Sperimentazione Olandese

3. Antitesi
3.1 La Trasposizione Mentale: un'alternativa migliore
3.2 Le cattiva influenza delle emozioni negative


4. Confutazioni
4.1 Sperimentazione: Condizione Istintiva contro Trasposizione Mentale
4.2 Il controllo delle emozioni: concentrarsi davvero


5. Conclusioni


____________________________________________________________

1. Introduzione


Nell'elaborato che segue si sosterrà che in ogni Mago o Strega è presente una Condizione Istintiva, legata alla Magia Accidentale sperimentata da bambini, capace di influenzare e amplificare la potenza degli incantesimi durante l'età adulta.
Per Magia Accidentale si intendono prevalentemente le prime manifestazioni magiche nei bambini, i quali sperimentano per la prima volta la loro natura di maghi o streghe (prima hai scritto "Mago o Strega": uniforma maiuscole e minuscole per questi termini) in modo puramente istintivo. Può accadere che tali manifestazioni avvengano in seguito a un forte desiderio da parte del bambino di ottenere qualcosa, che potrebbe riflettersi nel semplice spostamento di oggetti, o che siano legati (legate) a dei profondi stati emotivi, quali: paura, rabbia, gioia e molti altri ancora. Come sostenuto anche dall'ex Obliviatore del Ministero della Magia olandese, Zebediah Jones, nell'articolo MagiMystery (22 Agosto 2015), tale evento causa la creazione di una condizione che Jones chiama Condizione Istintiva, scaturita dalle emozioni provate nel momento del rilascio del potenziale magico e che rimarrebbe dormiente al nostro interno anche durante l'età adulta. Ciò ci aiuta a capire come la Magia Accidentale sfugga al controllo del bambino e segua prevalentemente lo stato d'animo di quel momento. Ciononostante, Jones suppone che il controllo sul primo momento della manifestazione del Potenziale Magico sia comunque possibile e, quindi, che le emozioni che l'abbiano causata possano essere rievocate e incanalate. Con questo elaborato si cercherà di dimostrare che la Condizione Istintiva può essere rintracciata, risvegliata e controllata in modo tale da amplificare la potenza degli incantesimi, tramite l'implementazione della stessa durante la procedura di lancio, come riportato anche dalle testimonianze di tre Teorici degli Incantesimi: Almar Janssen, Ciske De Groot e Douwe Van Der Meer.



1.1 La connessione tra emozioni e Magia Accidentale.

Può accadere che le prime manifestazioni di magia nei bambini avvengano in seguito a un forte shock emotivo, legando così il rilascio del potenziale magico a un determinato stato d'animo. Un'emozione forte come la paura, per esempio, o anche il desiderio estremo di ottenere qualcosa, potrebbe scatenare un rilascio incontrollato di magia tale da permettere al bambino di sfruttare, come reazione istintiva, la sua magia. Diversi studi hanno infatti dimostrato come le emozioni influenzino la magia, e quindi il suo uso, sia in negativo che in positivo. Basti pensare al Metodo Simons, ideato dalla Teorica degli Incantesimi Eveline Simons nel Febbraio del 2015 e studiato successivamente dal Professor Un'Gor Soleil -Docente di Incantesimi presso la scuola di Magia e Strgoneria (Stregoneria) giapponese Mahoutokoro- il quale consiste nel potenziare la resa dell'incantesimo Homonculous rievocando le emozioni e i ricordi legati ad un determinato luogo che sta particolarmente a cuore al caster, per poi concentrarsi su quelle emozioni e su quei ricordi per potenziare l'effetto dell'Homonculous e tracciare il luogo desiderato. E' (È) proprio grazie a questa potente connessione tra emozioni e magia che ha origine la Condizione Istintiva. .(elimina il secondo punto e specifica che la Condizione Istintiva verrà chiamata anche "CI" nell'elaborato) L'importanza del momento in cui il potenziale magico viene rilasciato per la prima volta, creando in contemporanea la CI, è infatti causato da situazioni di stress in cui il bambino sente di essere in pericolo, percepisce un'emozione in modo particolarmente inteso o desidera disperatamente qualcosa. Tali emozioni però non indeboliscono la connessione, o la Condizione Istintiva da essa derivata, ma anzi possono amplificarla fino a potenziare l'effetto di un qualsiasi incantesimo, con un metodo non dissimile da quello Simons.
La stessa Simons ha infatti affermato, in articolo della rivista "Magiche Teorie" (Dicembre 2016) che:

[...]"Non esiste magia che non si connetta alle emozioni. Anche l'incantesimo più banale può essere influenzato dallo stato d'animo del Caster (via la maiuscola) al momento del lancio. Le emozioni giocano un ruolo fondamentale sull'esito di un incantesimo, perché sono in grado di amplificare, o diminuire, l'espressione del nostro Potenziale Magico. Il mio metodo ne è la prova"[...]

1.2 Prodigi Accidentali

Nonostante la Magia Accidentale sia una manifestazione di Potenziale Magico incontrollata, è possibile che alcuni bambini riescano a piegarla alla loro volontà in modo adeguato -senza generare incidenti- sin dalla tenera età, prima della loro educazione scolastica e quindi dell'apprendimento che ne consegue per controllarla tramite l'uso della bacchetta. Questo controllo precoce indica, il più delle volte, notevoli abilità che contraddistingueranno il soggetto anche durante l'età adulta, come teorizzato da Lorina Shubel, Storica della Magia di origini Tedesche, nell'articolo pubblicato sul mensile Immersione nella Storia (Gennaio 2012). Ed è proprio questo controllo precoce cha ha aiutato a fortificare la tesi sostenuta da Zebediah Jones, il quale sostiene che questo controllo precoce (sostituisci "questo controllo precoce" con "esso" o solo con "questo" per evitare ripetizioni) sia in realtà un traccia della CI, una prova dell'esistenza della Condizione Istintiva e del fatto che può essere sfruttata e richiamata anche durante l'eta adulta. Quasi tutti i casi conosciuti di bambini in grado di controllare la loro magia sin dalle prime manifestazioni sono, infatti, riconducibili a Maghi e Streghe molto potenti, i cui nomi sono ormai famosi tra la popolazione magica e che, secondo Jones, sono diventati così potenti proprio grazie all'uso della CI (Consapevolmente (perché la maiuscola?) o inconsapevolmente). Non vi (elimina "vi" o sostituiscilo con "ci") è tuttavia dato sapere quanti di questi Prodigi Accidentali siano in realtà esistiti/esistano, ma si ricordano alcuni di questi prodigi nell'estratto riportato di seguito dal libro "Piccoli ma Grandi " (Settembre 2010) della Storica della Magia e giornalista Alinys Fletcher:


CITAZIONE
Alcuni talenti fanno di tutto per raggiungere la gloria, altri invece fanno di tutto per rimanere nascosti. Si prenda come esempio il caso del signor Battlebeard, il cui nome noterete stona non poco in questa lista di giovani talenti che hanno dimostrato di saper controllare la magia già da bambini:

- Minerva McGonagall: era in grado di appellare giocattoli lasciati su scaffali troppo alti già da piccola; faceva ubbidire il gatto alle sue richieste ed era in grado di far suonare la cornamusa di suo padre senza toccarla. (punto e virgola)

- Tom Riddle: riusciva a controllare la mente di animali e Creature; era in grado di far levitare oggetti perché arrivassero fino a lui ed era persino capace di ferire chi lo infastidiva; inoltre, parlava perfettamente il serpentese molto prima del suo arrivo ad Hogwarts. (punto e virgola)

- Norril Battlebeard: era capace di far ubbidire il suo pappagallo a qualsiasi ordine e di farlo levitare per brevi distanze; riusciva a disegnare muovendo la matita con la mente.

Il caso del signor Battlebeard è noto solo ai pochi compaesani del suo piccolo villaggio magico nel cuore della Norvegia, Hidewood, nel quale mi sono ritrovata per puro caso durante uno dei miei viaggi, venendo così a conoscenza delle doti che il signor Battlebeard aveva da bambino. Doti sfortunatamente sprecate, dato che il signor Battlebeard non ha nemmeno terminato gli studi, arrivando persino a rinnegare la sua natura di mago. Sembra che tutt'oggi viva infatti tra i babbani (maiuscola), spacciandosi per uno di loro.

2. Tesi:

2.1 La Condizione Istintiva

Secondo quanto affermato da Zebediah Jones, ex Obliviatore del Ministero della Magia Olandese (via la maiuscola), esiste una Condizione Istintiva derivata dalla Magia Accidentale che rimane insita dentro ognuno di noi sin dal primo momento in cui si sperimenta la Magia Accidentale, e dunque sin da bambini. Come l'ex Obliviatore ha esposto nell'articolo del settimanale olandese MagiMystery, datato 22 Agosto 2015, la creazione della C.I. (prima lo hai scritto senza punti e di seguito di nuovo con e senza; scegli un formato per tutta la tesina) è da imputare alla forte connessione tra la Magia Accidentale e le emozioni, grazie alle quali può essere non solo creata ma rintracciata, riconosciuta e sfruttata anche durante l'età adulta. Zebediah sostiene, infatti, grazie alla sua esperienza da Obliviatore e al suo diretto intervento in casi che riguardavano proprio la Magia Accidentale, che le emozioni che ci accompagnano durante il momento della scoperta del nostro potenziale magico siano non solo così intense da dar vita alla C.I. ma, soprattutto, anche capaci di potenziare, tramite proprio quest'ultima, la magia stessa.

[...]"Ho assistito a molti casi di Magia Accidentale, durante la mia carriera da Obliviatore per il Ministero della Magia Olandese (via la maiuscola), e posso assicurare ai lettori che le emozioni provate durante la prima manifestazione del Potenziale Magico sono in realtà così potenti, intense da influenzare il PM di un individuo anche durante l'età adulta, tramite quella che io chiamo: Condizione Istintiva. E' (È) proprio grazie alle emozioni, infatti, all'importanza di quel singolo momento vissuto che ha vita la CI, un condizione primordiale grazie alla quale, tramite la rievocazione di quelle stesse emozioni provate anni prima, durante il lancio di un incantesimo, è possibile aumentare la potenza dello stesso." [...] Zebediah Jonese "MagyMistery" (22 Agosto 2015)

Mediante la rievocazione delle medesime emozioni provate durante la prima manifestazione del nostro potenziale magico (virgola) quindi, è possibile di fatto individuare la Condizione Istintiva insita dentro di noi e canalizzare il suo potere al fine di amplificare gli effetti di un incantesimo volontariamente. Più intenso è l'impatto che il caster ha avuto da piccolo al momento della scoperta dei suoi poteri, più la C.I. risulterà potente, e quindi in grado di incrementare maggiormente la potenza di un incantesimo, trasformando cosi di fatto la C.I. in una vera è propria risorsa utile in più contesti. Il momento in cui la Magia Accidentale si manifesta acquisisce dunque una doppia importanza, essendo non solo il momento in cui viene rivelata la natura magica di un bambino, ma anche quello in cui si crea e si determina la potenza della Condizione Istintiva.



2.2 Il caso Kutuzova

Elizaveta Kutuzova è una strega di origini russe che, come riportato nella sua autobiografia "Le peripezie di una Strega" (Gennaio 2010) ha sperimentato in prima persona quella che Jones chiama Condizione Istintiva, senza tuttavia riuscire ad assegnarle un nome o rendersi pienamente conto di ciò che ha vissuto. Nel suo libro infatti, (elimina "infatti") Esperienze Magiche -il cui evento preso come esempio non è l'argomento centrale- la Kutuzova si limita (inserisci qui l'"infatti" eliminato prima) a narrare in un paio di paragrafi le rare occasioni in cui ha sentito -e visto- la potenza dei suoi incantesimi aumentare, curiosamente, a seguito di situazioni analoghe a un trauma che, in tenera età, la portò a usare i suoi poteri magici per la prima volta, generando così un caso di Magia Accidentale.
Si potrebbe dunque sostenere che tali eventi siano palesi manifestazioni del fattore C.I., dopo un'attenta lettura delle dinamiche degli eventi spiegate nel dettaglio dalla stessa Kutuzova, che all'età di 7 (sette) anni, si ritrovò a usare per la prima volta la magia contro un lupo inferocito, deciso ad azzannarla. Elizaveta riuscì a salvarsi facendo volare lontano l'animale, che dopo una brusca caduta si diede alla fuga. Dal (Da) quel momento, Elizaveta ha sviluppato una paura per i canidi, che negli anni l'ha portata a percepire un aumento degli effetti dei suoi incantesimi ogni qualvolta un canide si trovava nei paraggi.

[...]"Da quell'episodio, da cui riuscii a salvarmi solo grazie alla magia, usando quello che durante la mia carriera scolastica ho scoperto poi essere il Mobilicorpus, ogni qual volta (qualvolta) incontro un canide non posso fare a meno di ricordare quello spiacevole evento. Questo però mi ha portata a percepire, con il passare del tempo, un incremento della potenza dei miei incantesimi ogni volta che ne castavo uno con un canide nei paraggi. In particolare, voglio raccontarvi dell'episodio che mi ha portato a pensare che le emozioni provate a seguito di quel trauma, (via la virgola) influenzino il mio potenziale magico ogni volta che le rivivo.
Avevo 32 (trentadue) anni, (via la virgola) e stavo ripulendo il giardino di casa mia da dei fastidiosissimi gnomi, che proprio non volevano saperne di abbandonare le loro tane. Castai uno Stupeficium su uno di loro, forse il capo branco (capobranco), vista la tenacia con cui continuava a ritornare anche dopo essere stato lanciato oltre il mio giardino, ma l'incantesimo non fornì l'effetto sperato, e lo gnomo ritornò dopo poco, nonostante fosse state (stato) schiantato (maiuscola) con forza. In contemporanea al suo ritorno, fece il suo ingresso nel mio giardino anche un cane, grande, nero ma dall'aspetto mansueto. Fortunatamente, infatti, appena mi vide il cane scappò via subito, ma lo gnomo restò; fu allora che, mentre rivivo (rivivevo) il trauma avuto da bambina, castai un altro Stupeficium sullo stesso gnomo, scagliandolo così lontano che per un momento pensai di averlo ucciso. Da quel giorno, non si è visto più nessuno gnomo nel giardino di casa mia."[...]
Elizaveta Kutuzova (Le peripezie di una Strega - Gennaio 2010)


Il racconto della Kutuzova è giunto anche alle orecchie di Zebedaih Jones, il quale ha studiato e preso come spunto il caso per sperimentare coscientemente la Condizione Istintiva sulle implicazioni di Elizaveta Kutuzova, citandola inoltre nell'articolo scritto per il settimanale olandese "MagiMistery" (22 Agosto 2015).

[...]"Molte sono state le ricerche da me personalmente effettuate nel corso degli anni, e tanti sono stati i casi a cui (via "a cui") che potrei citare in quest'articolo per avvallare la mia tesi, ma nessuno di questi è così lampante come il caso di Elizaveta Kutuzova . Il suo è un esempio palese dell'esistenza della Condizione Istintiva, che la stessa Kutuzova ha richiamato e sfruttato più volte inconsapevolmente, d'innanzi al ricordo e alla rievocazione di quelle emozioni lasciategli da quel trauma che la colpì alla tenera età di 7 (sette) anni, constatando così un notevole aumento della potenza dei suoi incantesimi "[...]



2.3 La sperimentazione Olandese

L'articolo scritto da Zebediah Jones ha suscitato un discreto interesse nei Paesi Bassi, tanto da spingere un gruppo di Teorici degli Incantesimi a sperimentare in prima persona quanto teorizzato dall'ex Obliviatore. Almar Janssen, Ciske De Groot e Douwe Van Der Meer hanno deciso di castare un incantesimo -l'incantesimo Incendio- su 6 (sei) manichini d'addestramento, prima in modo ordinario e poi tramite l'uso della Condizione Istintiva, rievocando le emozioni che tutti e tre avevano provato da bambini al momento della prima manifestazione dei loro poteri magici, per poi compararne i risultati. Al termine dell'esperimento, come riportato nel medesimo settimanale sfruttato da Zebediah Jones, il "MagiMystery", solo un anno dopo, nel 2016, i tre Teorici hanno dichiarato che tutti e tre gli incantesimi castati sfruttando la C.I. sono risultati più potenti di quelli lanciati senza usufruire di questo fattore primordiale.

[...]"Io e i miei colleghi abbiamo castato l'incantesimo Incendio su 6 (sei) manichini da addestramento, usandone 2 (due) ciascuno come bersaglio: uno per l'incantesimo lanciato in modo ordinario, e l'altro per l'incantesimo castato sfruttando la Condizione Istintiva che Zebediah Jones sostiene di aver scoperto. Sono molto contento di poter affermare con sicurezza che, tre dei sei manichini, quelli su cui è stato castato l'Incendio in maniera ordinaria, hanno riportato bruciature normali, comuni come risultato dell'incantesimo usato; mentre invece, gli altri tre, su cui è stato castato il medesimo incantesimo, richiamando e sfruttando però il potere della CI, hanno riportato bruciature molto più gravi ed evidenti. Uno ha persino preso fuoco totalmente. Il manichino del dottor Van Der Meer, per i più curiosi."[...]

La potenza superiore degli incantesimi castati mediante l'uso della CI, rispetto a quelli castati in modo ordinario, è quindi palese, stando al resoconto del Dottor Almar Janssen.
Come egli stesso narra, uno dei tre manichini ha addirittura preso fuoco totalmente. Questa potenza, di poco superiore, rispetto agli altri due incantesimi lanciati tramite la CI, si potrebbe spiegare grazie all'intensità e al tipo di emozione provata, e quindi rievocata, dal Dottor Van Der Meer. Dei tre Teorici, infatti, Van Der Meer è l'unico che si sia trovato in una situazione di pericolo, durante la prima manifestazione del suo potenziale magico. E' (È) probabile quindi che la forte intensità delle emozioni provate in quel momento abbia creato una CI leggermente più potente rispetto a quella dei suoi due colleghi, che hanno invece sperimentato per la prima volta il loro Potenziale Magico in modo sicuro.
L'episodio riguardante la prima manifestazione del PM nel Dottor Van Der Meer, infatti, riguarda dei genitori decisamente distratti e una finestra fin troppo grande.
Durante una normale mattina d'estate, i Coniugi (via la maiuscola) Van Der Meer, presi evidentemente dai loro impegni, non si accorsero che il piccolo ammirava, fin troppo curiosamente, un uccellino presente fuori dalla finestra della loro abitazione. In pochi minuti l'ottenne Douwe riuscì ad arrampicarsi sulla finestra, per poi subito cadere di sotto una volta raggiunta la cima. Il piccolo riuscì a salvarsi appellando (maiuscola) un materasso situato vicino ai bidoni dell'immondizia situati vicino casa sua, che fortunatamente attutì il colpo, lasciando il piccolo Douwe incolume.

[...]"Ricordo quell'episodio come se fosse avvenuto ieri. Tutt'oggi, a causa del forte spavento provato quel giorno, di notte mi sveglio di colpo, dopo aver immaginato di cadere di nuovo, senza però nessun materasso da appellare (maiuscola), stavolta."[...] Douwe Van Der Meer - "MagiMystery" (Agosto 2016)


A differenza di Van Der Meer, invece, Janssen e De Grot hanno sperimentato la Magia Accidentale in modo sicuro, spinti solo dal desiderio di ottenere qualcosa.

[...] A differenza del mio stimatissimo collega Van Der Meer, non ho alcuna storia interessante da raccontare, (via la virgola) riguardo il mio caso specifico di Magia Accidentale. Ed è forse proprio questo fattore che ha fatto la differenza tra i nostri lanci -comunque molto più potenti di quelli castati in modo ordinario- e l'incantesimo lanciato da Douwe. Il tipo diverso di emozioni, l'intensità delle stesse, tra i nostri casi è (e) quello del mio collega Douwe è infatti palese, e potrebbe aver giocato un ruolo importante durante l'esecuzione dell'incantesimo da parte di Van Der Meer. Basti pensare che il mio PM si è manifestato in seguito al forte desiderio di ottenere un semplice giocattolo che, quando avevo 7 (sette) anni e mi comportavo male, mia madre era solita nascondermi (nascondere) su uno scaffale al quale non sarei mai potuto arrivare normalmente. Allora venne in mio aiuto la magia: mi concentrai così intensamente, iniziando a desiderare quel giocattolo così ardentemente che, alla fine riuscì ad appellarlo (maiuscola). Niente di spettacolare come l'appellare un materasso in caduta libera."[...] Almar Janssen - MagiMystery (Agosto 2016)

Come si evince dalle sue dichiarazioni, anche il Teorico degli Incantesimi Almar Janssen ha ipotizzato che la potenza dell'incantesimo castato da Van Der Meer sia da imputare all'intensità del momento vissuto anni prima, a cui Van Der Meer ha fatto affidamento per sfruttare la CI.
Sembra sia del suo stesso parere anche il Dottor De Groot, un tipo decisamente di poche parole, rispetto ai colleghi.

[...]"Io ho solo suonato il pianoforte di mio padre senza usare le mani, incantato da una melodia che lui suonava spesso e che volevo imparare a tutti i costi anche io -nonostante avessi solo 8 (otto) anni. La melodia si chiamava Per Elisa, di un Babbano di cui al momento, sinceramente, non ricordo il nome. Forse il caso meno entusiasmante dei tre, che però ha prodotto comunque ottimi risultati, grazie all'uso della CI. Direi quindi che non posso lamentarmi, nonostante non sia una storia interessante da raccontare in un pub il venerdì sera."[...] Ciske De Groot - MagiMystery (Agosto 2016)



3 Antitesi

3.1 La Trasposizione Mentale: un'alternativa migliore

In risposta all'articolo di Zebediah Jones, Akinari Ōba, ex Docente di Incantesimi presso la scuola di Magia di Uagadou, in visita nei Paesi Bassi proprio durante l'uscita dell'articolo scritto da Jones, ha inviato a sua volta una lettera al mensile olandese Magicando, pubblicata nel Novembre 2016, sostenendo che la Trasposizione Mentale esegua praticamente la stessa funzione, e in modo di gran lunga migliore della Condizione Istintiva. Grazie alla trasposizione (maiuscola?) Mentale, infatti, è possibile incrementare la resa di un incantesimo, tramite l'ausilio del legame molto profondo che il PM del caster stabilisce con il nucleo della bacchetta che lo ha scelto. Basandosi sul tipo di nucleo della bacchetta (virgola) il caster associa al proprio PM una forma, (via la virgola) che visualizzerà al momento del lancio e che potenzierà gli effetti di quest'ultimo. Esistono diverse forme di trasposizione, che variano in base a come il caster percepisce il suo PM, ma solo un numero limitato di nuclei. Si prenda come esempio la Bottega di Ollivander, che dispone di soli tre nuclei diversi: corde di cure di Drago; crine di Unicorno e piuma di Fenice. Ad ogni nucleo è associata una caratteristica, che influisce inevitabilmente sulla scelta della forma del PM da parte del caster. Chi usa una bacchetta in crine di Unicorno, per esempio, è portato a percepire il PM come fluido e stabile, associandolo il più delle volte all'acqua o ad un elemento stabile; i possessori di una bacchetta avente il nucleo in corde di cuore di Drago, invece, tendono ad associare il loro PM al fuoco, o comunque a qualcosa dalla forza dirompente; mentre i possessori di una bacchetta con un nucleo creato dalla piuma di una Fenice, (via la virgola) tendono ad associare il loro PM alla musica. Procedimenti che come Akinari Ōba ha sottolineato, non minano in alcun modo la concentrazione del caster, nè (né) tanto meno lo turbano a livello emotivo.

[...]"E' (È) davvero ridicolo andare a cercare, e affidarsi, a tecniche del genere quando la Trasposizione Mentale è palesemente un'alternativa migliore, dato che non nuoce in nessun modo alla concentrazione del castr (caster) ma, anzi, la amplifica notevolmente,. Così come amplifica la potenza degli incantesimi? A qual (quale) scopo rievocare ricordi sopiti quando esiste un'alternativa valida come la TM?! Zebediah Jones è andato in pensione evidentemente troppo presto, e adesso non ha altro da fare se non inventarsi storie."[...] Akinari Ōba - Magicando (Ottobbre (ottobre) 2016)

3.2 Le cattiva influenza delle emozioni negative

Un ulteriore svantaggio dal cercare di sfruttare la Condizione Istintiva è rappresentato dal fatto che, essendo quest'ultima legata, a volte, ad emozioni negative (virgola) non è possibile applicarla allo stesso modo per tutti, e in alcuni casi rischierebbe addirittura di penalizzare alcuni individui, a causa delle situazioni di forte stress o delle emozioni negative che si è costretti a rivivere per usufruirne e che potrebbero deconcentrare il caster, portandolo così ad ottenere un effetto contrario da quello voluto. Come spiegato nel libro del 2017 Le basi di un Caster, scritto dal Teorico degli Incantesimi Dastan Darkmoon, il quale ha dedicato un paragrafo alla questione sminuendo la teoria di Zebediah Jones, la concentrazione è di fatto fondamentale per la buona riuscita di un incantesimo. Qualsiasi distrazione potrebbe penalizzare il risultato dell'incantesimo o renderlo nullo; basti pensare alla procedura di isolamento mentale che solitamente si applica prima di castare un incantesimo, tramite cui si cerca di tagliare fuori dalla propria mente le distrazioni e concentrarsi unicamente sull'incantesimo da castare. La Condizione Istintiva potrebbe quindi non solo non essere applicabile per tutti, ma potrebbe rappresentare anche un'arma a doppio taglio, dal momento in cui, durante un duello ad esempio, le emozioni rievocate dal caster potrebbero distrarlo a tal punto da non riuscire a reagire in tempo ad una fattura mortale; o potrebbero rendere debole un incantesimo castato per difendersi, mettendo in serio pericolo, anche in questo caso, la vita del caster. Secondo Darkmoon è quindi palese come la Condizione Istintiva sia non solo inutile, dato che esiste già una degna sostituta, ma anche pericolosa e non attuabile per tutti.




4 Confutazioni


4.1. Sperimentazione: Trasposizione Mentale contro Condizione Istintiva.

In risposta alle accuse mosse da Akinari Ōba, pochi mesi dopo, Zebediah Jones ha inviato a sua volta una lettera sul medesimo settimanale, il "MagiMistery" (MagiMystery) (pubblicata sul numero 210 del mese di Gennaio 2017) in cui sostiene che l'aumento di potenza ottenuto tramite la Trasposizione Mentale non sia neanche lontanamente paragonabile a quello ottenuto sfruttando la Condizione Istintiva. Secondo Jones, l'uso della C.I. non è per nulla pericoloso come decanta Akinari Ōba. Inoltre, Jones specifica che utilizzare una tecnica per cui è fondamentale la bacchetta, (via la virgola) potrebbe presentare non pochi problemi nel caso un individuo si trovasse costretto a sostituirla, perché si troverebbe costretto a ripetere anche l'intera procedura basilare della TM, dovendo incentrarla su una bacchetta diversa dalla precedente.

[...]" La trasposizione (maiuscola) Mentale è una tecnica ormai obsoleta. Un Mago dovrebbe fare affidamento sollo (solo) sulle proprie capacità, e non su quelle del proprio catalizzatore. Ōba dovrebbe leggere l'articolo riguardante la sperimentazione fatta dai tre Teorici degli Incantesimi Olandesi."[...] Zebediah Jones - MagiMystery (Gennaio 2017)


A sostegno di ciò è stata eseguita una sperimentazione pratica sotto l'esame di un (apostrofo) Incantatrice esperta, Evey Fedoryen, Docente di Incantesimi presso la scuola (maiuscola) di Magia e Stregoneria di Hogwarts, con la quale si è messo a confronto T.M. e C.I., con lo scopo di dimostrare che sia possibile controllare la C.I. senza pericoli e che l'incremento di potere derivato da quest'ultima sia maggiore rispetto a quello percepito servendosi della T.M.
La sperimentazione è avvenuta nell'aula di Incantesimi della scuola (maiuscola) di Magia e Stregoneria di Hogwarts, sotto la supervisione della Docente di Incantesimi Evey Fedoryen, in data 15 Maggio 2021. Sono stati preparati due manichini, sui quali il soggetto che ha compiuto la sperimentazione; (virgola)Alexander Grayson, ha castato l'incantesimo Incendio: (via i due punti) prima sfruttando la Condizione Istintiva per colpire uno dei manichini, e poi servendosi della Trasposizione Mentale per colpire l'altro con il medesimo incantesimo. La Condizione Istintiva richiamata dal soggetto non è esente dalla presenza di emozioni negative, essendo legata ad un episodio in cui il soggetto si è ritrovato ad usare per la prima volta il suo Potenziale Magico per salvare il suo animale domestico preferito dalla caduta di una mensola in marmo, che probabilmente l'avrebbe ferito mortalmente; tuttavia, nonostante la presenza di emozioni negative quali paura e apprensione, grazie alla tecnica illustrata da Beleak Forneus sulla rivista "The Magical Half of Copenhagen" (Maggio 2018), il quale spiega come tramite il controllo del respiro, e una respirazione profonda costante, sia possibile raggiungere uno stato di concentrazione tale da riuscire a controllare le emozioni negative rievocate e ad incanalarle con il Potenziale Magico, amplificando così, tramite la CI, la potenza degli incantesimi senza rischi. Grazie a questa tecnica di controllo del respiro, il soggetto è riuscito a rintracciare ed utilizzare la propria CI senza lasciarsi sopraffare dalle emozioni del dettagliato ricordo rievocato, la cui energia è stata visualizzata dal soggetto sotto forma di una sfera rossa altamente luminosa che, partendo dal cuore -origine delle emozioni- ha percorso parte del suo corpo fino a giungere al braccio recante la bacchetta, per culminare sulla punta della stessa(virgola) incrementando la potenza dell'incantesimo Incendio scagliato sul primo manichino. L'incremento di potenza è stato di fatto evidente: il manichino è stato infatti avvolto completamente dalle fiamme e ha riportato bruciature molto più profonde su tutto il corpo, che ne hanno di conseguenza modificato anche il colore, annerendolo completamente, a differenza del manichino su cui è stato lanciato il medesimo incantesimo ma con l'ausilio della Trasposizione Mentale.
L'incantesimo castato con la tecnica della TM, infatti, a cui il soggetto ha accostato un elemento acquatico, per via del nucleo della sua bacchetta in crine di unicorno, è risultato meno potente di quello castato tramite l'ausilio della CI. L'onda anomala in cui il soggetto ha visualizzato la potenza del suo PM, l'impegno messo nella preparazione e nell'esecuzione del lancio, qualitativamente uguale al primo, si sono dimostrate meno potenti dell'Incendio castato utilizzando la CI. Le fiamme hanno si (sì) colpito con precisione il secondo manichino e bruciato in parte il legno, ma non con la stessa intensità del primo, senza ricoprire nemmeno l'ampio raggio coperto dal lancio con la CI, le cui bruciature hanno raggiunto, bruciandola con la stessa intensità, anche la testa. Il secondo Incendio ha infatti lasciato incolume la testa, la quale ha riportato bruciature molto più leggero (leggere) ed è risultata di conseguenza di un colorito più chiaro.
Ciò dimostra come le affermazioni di Akinari Ōba, rilasciate sulla rivista "MagiMystery" (Gennaio 2017), in cui afferma che la Trasposizione Mentale sia un'alternativa migliore della Condizione Istintiva, non siano veritiere, considerato il maggiore, ed evidente, incremento di potenza registrato con l'ausilio della Condizione Istintiva.
Di seguito i risultati della sperimentazione, trascritti dalla Docente di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts Evey Fedoryen.
CITAZIONE
15 Maggio 2020, Aula di Incantesimi, Hogwarts

Osservazione della Condizione Istintiva messa a confronto con la Trasposizione Mentale del Potenziale Magico

Incantesimo utilizzato: Incendio castato su due manichini da addestramento.

Condizione Istintiva usata dal soggetto (il signorino Alexander Grayson): evocazione delle emozioni che hanno portato alla prima manifestazione di Magia per salvare l'animale domestico dalla caduta di una mensola di marmo.

Trasposizione Mentale usata dal soggetto (il signorino Alexander Grayson): onda anomala, elemento acquatico legato all'anima della bacchetta in crine di unicorno.

Esito: l'Incantesimo Incendio castato con la Condizione Istintiva ha lasciato il manichino completamente annerito nella sua interezza, con profonde bruciature. Quello lanciato con la Trasposizione Mentale ha lasciato incolume la testa del secondo manichino, che esibisce bruciature più leggere. Il primo Incendio è risultato, pertanto, più potente del secondo.

Commenti finali: la Condizione Istintiva ha dato più potenza all'Incantesimo Incendio rispetto alla Trasposizione Mentale. Il signorino Grayson ha eseguito entrambe le sperimentazione con uguale impegno, applicando correttamente le tecniche citate.

E. Fedoryen, docente di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

4. 2. Il controllo delle emozioni: concentrarsi davvero

Dopo aver letto il libro di Dastan Darkmoon, e soprattutto la parte riguardante il legame tra emozioni e magia, il teorico degli incantesimi Beleak Forneus ha deciso di scrivere un articolo sul giornale danese "The Magical Half of Copenhagen", per cui lavora di tanto in tanto come freelancer, per controbattere alle affermazioni di Darkmoon. Pubblicato nel Maggio del 2018, nell'articolo Forneus spiega come sia possibile controllare anche le mozioni (emozioni) negative, raggiungendo uno stato di concentrazione più elevato di quello che solitamente si accompagna al lancio di un incantesimo, senza subire alcun danno. Essendo stato Forneus colpito sin da bambino da diverse sventure, con conseguenti traumi, il Teorico degli Incantesimi ha combattuto per anni con le emozioni negative derivate da quei ricordi, che nell'articolo menziona ormai quasi senza problemi: la morte dei genitori alla sola età di cinque anni, gli episodi di bullismo a scuola, la povertà e gli stenti di cui viveva con i nonni a cui era stato affidato e altri ancora. Fu proprio durante uno di questi episodi, racconta Forneus, che la Magia si manifestò per la prima volta nel signor Forneus. In particolare, durante la morte dei genitori.
Lo scoppio improvviso di un corno di Erumpent, che il padre di Forneus stava esaminando in modo incauto, provocò una catastrofe tale da radere al suolo il secondo piano dell'abitazione e uccidere il signor e la signora Forneus, che si trovavano su quel piano, sul colpo. Il piccolo Beleak riuscì invece a salvarsi solo grazie alla manifestazione del suo Potenziale Magico, levitando fuori dalla finestra del primo piano - luogo in cui si trovava al momento dell'esplosione- non appena percepì lo scoppio, per poi atterrare in giardino. Il Teorico degli Incantesimi espone in un lungo articolo come, con il passare degli anni, abbia imparato a gestire le emozioni negative e superare i suoi traumi, tramite normali tecniche di rilassamento e la determinazione, senza mai avere problemi derivati da ciò con la resa deli (degli) incantesimi. Forneus spiega quindi che sfruttare (elimina "sfruttare") la Condizione Istintiva non penalizzerebbe per nulla il caster, se usata con la dovuta concentrazione. Una delle tecniche che consiglia di usare, e che cita nel suo articolo, riguarda il raggiungimento di uno stato di concentrazione profondo raggiungibile attraverso una costante respirazione, durante la fase di lancio, costituita da una serie continua di respiri profondi volti a calmare la mente del caster, così da dargli la possibilità di controllare le emozioni negative nel momento in cui esse si presentano, evitando così che intacchino l'integrità e gli effetti dell'incantesimo.

[...]"La tragica morte dei miei genitori è forse il ricordo più triste che conservo, ma nel corso degli anni ne ho collezionati molti altri ancora, tristi e spaventosi forse quasi quanto quello. Tuttavia, non ho mai avuto, e non ho tutt'ora, alcun problema con la gestione delle emozioni negative derivanti da questi ricordi, ai quali non ho mai permesso di influenzare la resa dei miei incantesimi, concentrandomi a dovere unicamente sull'obiettivo da colpire ogni qual volta (qualvolta) ho dovuto castare un incantesimo. Esistono molti modi per rilassarsi e gestire in modo adeguato le emozioni, impedendogli (impedendo loro) di interferire con i nostri incantesimi. In particolare, ho sperimentato una tecnica babbana chiamata Yoga, che con gli anni si è dimostrata un vero toccasana per la mia psiche. Probabilmente è un Purosangue (?)."[...] Beleak Forneus - The Magical Half of Copenhagen (Maggio 2018)



5 Conclusioni

Per concludere, considerate le numerose testimonianze, gli esperimenti e le fonti autorevoli cha hanno affrontato il tema della Condizione Istintiva suggerita da Zebediah Jones, è lecito credere non solo nell'esistenza della Condizione Istintiva, ma anche nel fatto che implementarne l'uso durante il lancio di un incantesimo rende quest'ultimo più potente rispetto ad un incantesimo castato in modo normale, o servendosi della Trasposizione Mentale. Sfruttare la CI potrebbe quindi non solo fornire al caster un upgrade di potenza momentaneo, ma potrebbe fare anche la differenza tra la vita e la morte, considerato il notevole apporto di potenza scatenato in seguito alla rievocazione della stessa. Ciò è dimostrato non solo dalle parole e dall'esperienza dell'ex Obliviatore del Ministero della Magia Olandese (via la maiuscola) Zebediah Jones, da quella che è stata ribattezzata La Sperimentazione Olandese dei tre Teorici degli Incantesimi Almar Janssen, Ciske De Groot e Douwe Van Der Meer (virgola) ma anche da quella effettuata in quel dell'aula di Incantesimi della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts in data 15 Maggio 2021, sotto la supervisione dell'esperta Incantatrice e Docente di Incantesimi Evey Fedoryen. Così come La Sperimentazione Olandese, anche la sperimentazione eseguita da me medesimo, Alexander Grayson, ha avuto un esito positivo, dimostrando come non solo la Condizione Istintiva sia reale, rintracciabile ed utilizzabile, ma che sia possibile ricorrere alla sua potenza senza alcun tipo di pericolo anche in caso di un ricordo legato alla Magia Accidentale in cui sono presenti emozioni negative, attraverso l'uso di una tecnica respiratoria necessaria a raggiungere uno stato di concentrazione più elevato che aiuta il caster a controllare le emozioni negative rivissute e ad incanalare l'energia da loro derivata-ovvero quella della Condizione Istintiva.
view post Posted: 21/5/2021, 15:47 Tesina M.A.G.O CDCM - Biblioteca
Aveva già corretto due tesine di Erick, perciò quando lo vide avvicinarsi al bancone si disse che quella doveva essere l'ultima. Inforcò gli occhiali da lettura e gli sorrise cortese, intingendo la punta della piuma nella boccetta d'inchiostro rosso, scelto ogni volta per le correzioni.

– Ah, i Thestral – commentò, leggendo il titolo dell'elaborato. – Sembra davvero interessante – borbottò, cominciando a leggere.

Fece cenno al Serpeverde di portare pazienza, perché il testo prometteva bene e lei aveva intenzione di lasciarsi assorbire totalmente dalla lettura.

CITAZIONE


Il Thestral, non solo una cavalcatura, ma una vera e propria risorsa per l'uomo
Tesina di Cura delle Creature Magiche
A cura di Erick Fenrir Berg III, Serpeverde



Indice
1.Introduzione:
i. Prefazione;
ii. Descrizione del Thestral e schema di Pembroke;
iii. Utilizzo nel passato e nel presente.
2.Tesi:
i. Una creatura perfetta per le squadre di soccorso;
ii. Un fedele compagno per i più bisognosi: Il trauma della morte.
3. Antitesi:
i. Invisibilità, un ostacolo al soccorso;
ii. Capacità oscure.
4. Confutazione:
i. Invisibilità del Thestral: un punto di forza e non una debolezza;
ii. Una paura infondata.
5.Conclusione.

1. Introduzione



i. Prefazione:
Il Thestral è una creatura dalle molteplici capacità e peculiarità, ma nonostante ciò di norma viene impiegata solo per una percentuale bassissima del suo reale potenziale. La tesi che seguirà è atta a sostenere la reale unicità e adattabilità di questa splendida creatura, molto più utile di un semplice animale da soma alato: il Thestral possiede caratteristiche che la rendono idonea (lo rendono idoneo) alla collaborazione con l'uomo in diversi ambiti quali il soccorso anche in ambienti estremi e come un efficiente supporto terapeutico ai magipsichiatri attraverso percorsi come la pet-therapy. Nei prossimi capitoli si intende dimostrare come questa creatura sia di fatto una risorsa preziosa per l'uomo; partendo da una sua generica descrizione fisica e comportamentale mi inoltrerò in quelli che sono stati i suoi impieghi fino ad oggi. Durante i capitoli della Tesi si porteranno alla luce due delle maggiori ricerche effettuate su questa creatura, mirate a sottolinearne le caratteristiche che (virgola) sia teoricamente che in pratica, rendono il Thestral un efficiente supporto sia come parte delle squadre di soccorso che nella pet-therapy. Continuerò portando alla luce dubbi e perplessità del mondo accademico e professionale riguardo alle scoperte precedentemente menzionate per poi, durante i capitoli della Confutazione, portare alla luce quelle scoperte e risposte che serviranno a portare chiarezza sulle reali capacità del Thestral.

ii.Descrizione del Thestral e schema di Pembroke
Il Thestral è una creatura magica dalle sembianze equine dotata di ali esteticamente simili a quelle di un pipistrello che gli permettono di volare agevolmente per lunghe distanze anche trasportando pesi elevati. Le dimensioni sono quelle di un cavallo da sella con cui condivide l'altezza al garrese e in generale la la (via un "la") struttura fisica; ciò in cui differisce esteticamente, ali a parte, è la massa muscolare assente tanto da lasciar intravedere l'ossatura, come descritto nel “Libro dei Mostri” :

[...]“ i Thestral non hanno, alla vista, alcuna traccia di muscolatura, la pelle pende direttamente dalle loro ossa”[...]
Arthur Welley, edizione Wingardium 2a edizione 1994, Capitolo Destrieri Alati, Thestral.
Il pelo quasi assente (virgola) se non per il crine e qualche pelo al termine della coda, lascia spazio ad una spessa e coriacea pelle totalmente nera. La testa, quasi scheletrica, ha somiglianze coi rapaci e rettili tanto che la parte finale del muso termina con un becco acuminato che usano per strappare la carne dalle loro prede. Loro grande peculiarità è la capacita di essere permanentemente invisibili a chiunque (virgola) fatta eccezione per coloro che hanno visto direttamente la morte di qualcuno e l'hanno emotivamente compresa: a questi il Thestral è visibile.

Schema di Pembroke:

Nome: Thestral
Classificazione Ministeriale in X: XXXX
Classe: Mammiferi
Ordine: Perissodattili per via della presenza di zoccoli e dita dispari negli arti.
Famiglia: Equini
Alimentazione: Carnivoro attratto dall'odore del sangue.
Habitat: Foreste e luoghi riparati nei quali potersi nascondere e nidificare in tranquillità
Provenienza: Europa, prevalentemente zone a clima mite/umido
Aspetto fisico: Esteticamente è simile ad un equino di circa 1,70cm (170 cm o 1,70 m) al garrese e con una muscolatura che all'apparenza è pressoché assente (virgola) tanto che la pelle pende direttamente dalle loro ossa. La pelle nera è pressoché priva di peluria (virgola) fatta eccezione per la punta della coda e per il crine. Il muso è ossuto e simile a quello di un rapace o ad ("o di") un rettile con il quale condivide l'estremità a forma di becco, utile per cacciare e smembrare le prede. Le sue ali sono esteticamente simili a quelle di un pipistrello, ampie circa 1,70cm (170 cm o 1,70 m) per ala (punto e virgola) sono in grado di sorreggere pesi elevati grazie ai micro-recettori dei quali sono ricoperte. Un'altra particolarità sono gli occhi brillanti e completamente bianchi, fatto che non sembra pregiudicarne in alcun modo il senso della vista.
Peculiarità fisiche:
-Le ali del Thestral possiedono sulla loro superficie micro-recettori nervosi che ne modificano la porosità in base alla pressione esercitata dall'aria rendendoli così capaci di un volo più stabile in ogni condizione e in grado di trasportare circa lo stesso peso che sono in grado di caricare sulla terra ferma. (punto e virgola)
-L'ossatura di questo quadrupede è al suo interno cava come quella dei volatili e questo gli permette flessibilità e predisposizione al volo. Allo stesso tempo possiede una densità ossea tre volte superiore agli altri equini (virgola) rendendola più resistente, due volte più pesante e in grado di fargli reggere carichi fino a cinque volte il suo peso che si aggira dai 350kg ai 450kg nei maschi e ai 300kg-350kg nelle femmine. (punto e virgola)
-L'invisibilità selettiva lo rende invisibile alla maggior parte degli esseri viventi (punto e virgola)
-Il muso termina con un becco utile per la caccia e per nutrirsi (punto e virgola)
-Hanno uno spiccato senso di orientamento, tanto che basta nominare il luogo in cui si desidera arrivare perché vi arrivino ("perché lo raggiungano"). (punto e virgola)
-Sono estremamente veloci nel volo grazie alla forza delle loro ali e alla loro porosità modulare.
Indole: Pacifica
Proprietà magiche: Invisibilità estesa a tutti coloro i quali non hanno vissuto esperienze dirette di morte o che, anche se lo hanno fatto, non sono state in grado di comprenderla.
Mezzi di difesa: Invisibilità, becco e forza fisica.
Come ammaestrarlo / Come neutralizzarlo: Il Thestral è una creatura estremamente vorace tanto che se non addestrata divora qualunque tipo di volatile, gufi messaggeri inclusi. Si può descrivere come una creatura pacifica e schiva che se allevata ed educata a dovere diviene un eccellente animale da lavoro che ben si adatta alla compagnia dell'uomo e alle sue esigenze. Ad oggi sono noti nel Regno Unito solo due allevamenti, di cui il più numeroso e addestrato (in che senso "allevamento addestrato"?) si trova nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Altro: //



iii.Utilizzo nel passato e nel presente
Il Thestral non ha mai avuto un utilizzo diffuso, questo sia a causa della sua invisibilità, che lo rendeva difficile da individuare e utilizzare, sia per leggende che lo ritraggono in modo negativo e che tutt'oggi lo accompagnano. Il suo non essere visibile ai più suscitava una sorta di repulsione e diffidenza (virgola) questo perché di norma ciò che non si conosce, che non si comprende spaventa. E' (È) facile capire come soprattutto nei secoli passati una creatura, invisibile ai più, destabilizzasse la popolazione (punto e virgola) se a questo si sommano le descrizioni da (di) chi era in grado di vederla (virgola) possiamo capire il perché della nascita di certe leggende: chi non poteva vedere il Thestral temeva che la creatura fosse demoniaca e che lo seguisse nei boschi, dentro casa o che lo rapisse portandolo chissà dove. Il suo aspetto, per coloro che potevano vederlo, suscitava paura, un sentimento che nel tempo aveva scatenato una vera e propria fobia per la creatura. Vi sono addirittura leggende che considerano il Thestral come portatore di morte e testimonianze raccolte nei racconti popolari che dicono quanto segue:

[...]”Stavo ancora piangendo mia madre e dopo averlo visto anche il mio amato padre perse la vita. E' (È) una creatura demoniaca portatrice di morte!”[...]

[...]”Avevo appena perso mio padre, il corpo era ancora tiepido sul suo letto, con le lacrime agli occhi mi affacciai alla finestra alla ricerca di un qualche sollievo e fu a quel punto che vidi quella terrificante creatura: mezzo cavallo e mezzo demone mi osservava con occhi vuoti sparendo poco dopo nel profondo della vegetazione”[...]
Stralci di racconti di autori sconosciuti ritrovati dall'attuale sindaco Eden Laudy nei registri del 1804 del villaggio di Rosthwaite nel Copeland, attuale Lake District.

Questi racconti vennero accentrati (raccolti?) in dei registri tenuti negli anni come testimonianza degli avvenimenti locali: in questi registri veniva annotato tutto ciò che accadeva e che i popolani volevano sottoporre al giudizio o al consiglio del responsabile dell'insediamento. Va sottolineato che questo piccolo insediamento era composto da un gruppo ristretto (di) soli maghi, si parla all'incirca di sei o sette famiglie. I registri sottolineano prima di tutto una probabile presenza di uno o più Thestral nella zona (di) Rosthwaite nel 1800 e come queste creature fossero molto presenti nelle testimonianze scritte dei popolani. A questa innocente creatura vennero affibbiate colpe che non aveva e da allora fino ad oggi è stata etichetta come un demone, una creatura funesta e portatrice di sventura e morte.
Il primo ad esorcizzarne le storie fu il Ministero della Magia che ne addestrò alcuni ("che addestro alcuni Thestral") per il trasporto di detenuti importanti dai primi del '900 come riportato nei registri di Azkaban i quali confermano l'uso di Thestral come mezzo principale di traino delle carrozze-celle e come sostituti delle scope della scorta come descritto nella direttiva ER-452/11/TR del 1911 in materia di uso delle creature magiche, nella sezione “Trasporti”. In seguito fu Hogwarts a seguirne le orme all'inizio nel Marzo del 1930 (virgola) dando vita alla più grande mandria addestrata del Regno Unito: circa ventisei creature vivevano e cooperavano con l'istituto principalmente come animali da traino e come fonte didattica per gli studenti. Ciò dimostrò a tutta la comunità magica che non solo il Thestral non era ciò che le leggende e le testimonianze dicevano, ma che in più poteva essere utilizzato come qualsiasi altra creatura normalmente definita domestica al fianco dell'uomo e addirittura di giovani studenti.
Col tempo il Thestral non è mai stato destinato a nessun'altra applicazione o cooperazione con l'uomo che non fosse come mezzo di trasporto o poco più, alla stregua di qualsiasi altro equino al quale si aggiungeva la capacità di volare. Solo durante la seconda guerra magica, quando la scuola (maiuscola) di Magia e Stregoneria di Hogwarts fu attaccata dall'esercito di Voldemort, i Thestral, insieme ad altre creature, sono accors (accorsi) in aiuto degli studenti e dei professori per la difesa della scuola: il loro contributo, segno di una grande lealtà, è stato parte integrante degli atti che portarono alla vittoria dei nostri predecessori. A loro fu rivolto un ringraziamento da parte di uno studente anonimo di Grifondoro durante un articolo intitolato “Per non Dimenticare” sulla Gazzetta del Profeta del del 22 Maggio 2001:

[...]”Molte sono state le perdite di quel giorno, nessuna verrà mai dimenticata da nessuno di noi. In questi giorni abbiamo potuto constatare quanto la nostra forza sia nell'unione che ci rende forti davanti al nemico, insieme abbiamo superato uno dei momenti più bui della nostra vita e ne siamo usciti più forti. Ricorderò per sempre tutti coloro che sono corsi in nostro aiuto: studenti, professori, centauri, thestral (maiuscola), tutti amici con cui ho lottato e persino alla Scuola stessa dico GRAZIE!”[...]

2. Tesi



i.Una creatura perfetta per le squadre di soccorso
Le peculiari caratteristiche fisiche del Thestral potrebbero avere risvolti nella cooperazione uomo- creatura che vanno oltre il suo odierno e limitato utilizzo. Grazie alla sua resistenza agli sbalzi termici e alla sua elevata capacità di carico è indicato per la formazione di squadre di soccorso, con l'ulteriore possibilità di affrontare gli stessi in luoghi dalle condizioni climatiche e ambientali estreme come l'alta montagna o le bocche dei vulcani dove spesso alcuni maghi e ricercatori si dirigono per studio o per procurarsi materiali per i propri esperimenti e pozioni.
Nonostante l'aspetto scheletrico, il Thestral nasconde in sé una progettazione (attitudine?) al volo degna dei più esperti costruttori di scope. Studi anatomici su questa creatura, condotti dal Magizoologo Evander Blubborth e trascritti nel suo libro “Il volo delle Creature”, edizione Mistery, 3a ristampa del 2005, hanno rivelato che l'ossatura di questo quadrupede è totalmente diversa da quella degli altri equini, infatti è al suo interno cava come quella dei volatili e questo gli permette flessibilità e predisposizione al volo, ma allo stesso tempo presenterebbe una densità ossea tre volte superiore a quella dei suoi cugini equini rendendola quindi non solo più resistente, ma anche due volte più pesante e in grado di fargli reggere carichi fino a cinque volte il suo peso che si aggira dai 350 ai 450kg nei maschi e ai 300kg-350kg nelle femmine. A confronto visivo un Thestral e un normale equino da sella sono fisicamente simili, ma muscolarmente diversi, nonostante ciò hanno un peso simile e questo è dato dalla loro densità ossea e muscolare che nonostante le dimensioni più minute lo rendono una creatura in grado di reggere pesi elevati, fino ad un massimo di cinque volte il loro steso peso per circa 30/45 minuti ad una velocità sostenuta e perciò di molto superiori rispetto ad un cavallo da sella che normalmente può reggere, per uno sforzo continuativo, il 20% del suo peso mentre per quelli da soma parliamo di circa il 35% su un peso che di solito si aggira tra gli 800kg e i 1000kg. Nel momento di trasportare grossi pesi in volo la sua capacità di carico, almeno teoricamente, dovrebbe diminuire a causa dell'ampiezza delle ali, circa 1,70cm (170 cm o 1,70 m) per lato e alla loro struttura, secondo l'anatomista animale Albert Screed, ricercatore per il Ministero e relatore facente parte della commissione per la valutazione e l'aggiornamento degli schemi di Pembroke:

[...]”In base agli studi e alle ricerche teoriche eseguite, le ali del Thestral sarebbero in grado di sopportare carichi pari a 1,5 volte il peso della creatura, ma come ben sappiamo riesce a fare ben più di questo e ciò è dovuto alla sottilissima, ma resistente, membrana delle ali che risulta cosparsa di micro-recettori nervosi che ne modificano la porosità in base alla pressione esercitata dall'aria. Più peso trasporta, più il suo contrasto (attrito?) con l'aria aumenta e più essa esercita pressione sulla membrana che essendo elastica modifica la sua curvatura. A questo punto i micro-recettori si attivano andando a aprire o chiudere i pori della stessa, maggiore sarà la pressione dell'aria e quindi il carico e minore sarà la porosità così da aumentare la portanza durante il volo, in questo modo le ali si adattano, in base alle condizioni, facendo si (sì) che il volo del Thestral rimanga sempre omogeneo e adattabile al carico trasportato e permettendo così alla creatura di trasportare quasi lo stesso peso che è in grado di trainare a terra”[...]

Screed e Blubborth condivisero le loro scoperte e unirono gli sforzi nella ricerca e nello studio del Thestral e fu grazie a questa collaborazione che svelarono un'altra importante caratteristica che fu la base del loro articolo condiviso “Alla scoperta del Thestral” pubblicato sul 372° numero della rivista “Creature magiche” del 2013. Nell'articolo i due studiosi si soffermarono sulla pelle dell'animale, totalmente priva di pori e molto spessa, ne studiarono le caratteristiche e capirono che i due fattori aiutano il Thestral a non percepire e allo stesso tempo resistere alle temperature estreme, siano esse sopra o sotto lo zero, rendendo pressoché immutabile l'omeostasi termica dell'animale e rendendolo in grado di vivere agevolmente anche in condizioni che per altre creature e per l'uomo, alla lunga, sarebbero insopportabili.
Grazie alle caratteristiche appena elencate il Thestral potrebbe essere usato, con ottimi risultati, nelle squadre di soccorso: grazie alla sua forza e capacità di traino e sollevamento è facilmente in grado di soccorrere e portare in salvo maghi anche se pesantemente equipaggiati, per non parlare della possibilità di trasportarne più di uno alla volta e questo di certo renderebbe le operazioni di salvataggio più veloci, efficienti e sicuri (sicure), parametri che sono alla base di un salvataggio. Se a queste caratteristiche si aggiunge la particolare pelle della creatura possiamo oltrepassare un ulteriore ostacolo, le temperature e le condizioni climatiche estreme. Consideriamo per un attimo la spedizione sull'Everest del 23 settembre 1994 condotta dal pozionista e alpinista Erick Bridgerton, con la collaborazione di altri esperti del settore tra cui Hekbert Vhon Burr e Gaus Vhon Burr, due fratelli che hanno dedicato la loro vita alla ricerca e scoperta di nuovi elementi utilizzabili nell'ambito pozionistico e scientifico. La spedizione, in tutto composta da sei elementi, compresi gli sherpa, rimase intrappolata a 7634 metri, lì dove il passo si stringe; dovevano percorrere ancora poche ore per arrivare al punto di raccolta dove, secondo gli studi di Bridgerton, si trovava una fonte d'acqua così pura da rivoluzionare il mondo delle pozioni. Purtroppo non vi arrivarono mai: il freddo, unito ad una tempesta di neve, li bloccò a quella quota. I soccorsi, allarmati dall'assenza di comunicazioni, partirono sulle loro scope; arrivati nell'area e videro e seguirono i segnali di soccorso lanciati tramite il “Periculum” dai dispersi, nonostante l'abilità nel volo impiegarono sei ore a raggiungerli, tempo che a quella quota e in quelle condizioni avverse furono sufficienti (fu sufficiente) per ridurre i dispersi in condizioni critiche, al limite tra la vita e la morte. Purtroppo la lentezza dei soccorsi, unita all'impossibilità causata dal forte vento di trasportare più di due persone alla volta, furono letali. L'unico sopravvissuto fu Gaus Vhon Burr che scrisse il libro “Ad un passo dalla vita”, edizione Marxwell del 1996, in memoria dei compagni di spedizione. Nel libro, tra le altre cose, parla apertamente dei soccorsi:

[...]”Non posso recriminare sull'operato dei soccorsi, hanno rischiato la loro vita e fatto del loro meglio con ciò che avevano, ma è un dato di fatto, se fossero stati più veloci probabilmente mio fratello e gli altri sarebbero sopravvissuti, ad ogni modo li ringrazio e voglio che sappiano che non è mia intenzione accusarli di nulla, ognuno di noi porterà il peso di quel giorno e questo è già un pesante fardello”[...]

Il libro fu una testimonianza importante che attivò tutto un processo di sperimentazione e addestramenti atti a non far ripetere o per lo meno a diminuire il numero di morti in quota, per far ciò anche i piloti di quel giorno rilasciarono un resoconto di quel tragico evento:

[...]”Ricordo bene quel soccorso: il vento era così forte che la scopa faticava a mantenere la quota e la visibilità era talmente limitata che l'unico modo di “vedere” era l'istinto e la nostra esperienza. Partimmo in tre, due esperti di soccorso e un medimago ben addestrato per queste situazioni. Una volta arrivati sul posto ci fu impossibile soccorrere più di due persone alla volta, il peso unito a quelle condizioni divenne un ostacolo insormontabile, un rischio che non potevamo affrontare e ciò portò alla tragica morte di cinque esploratori su sei ”[...]
Edward Miller, pilota che nel 23 settembre 1994 condusse le manovre di soccorso; resoconto archiviato nella sezione “Case Study” della Scuola Internazionale di Ricerca e Soccorso “Everest” con sedi in tutto il Mondo.

Da questo stralcio possiamo comprendere come il mezzo di trasporto fu il principale limite. Prendendo come esempio questo evento un Thestral sarebbe partito con il solo conduttore o, se ben addestrato e con il giusto equipaggiamento, in solitaria, potendo caricare senza troppi problemi tutte e sei le persone, per portarle al rifugio dove ci sarebbe stata una squadra di primo soccorso ad attenderli. Facendo un rapido calcolo, sei persone di 80kg di media raggiungono un totale di 480kg, ampiamente sotto il carico massimo trasportabile dalla creatura, oltre i 2200kg, come dimostrato dagli studi anatomici di Evander Blubborth. Grazie alla sua forza, alla sua resistenza al freddo e alle sue ali dalla portanza modulabile in base alla pressione del vento e al peso trasportato, il Thestral sarebbe stato in grado di portare via i dispersi in un (apostrofo) unica soluzione (virgola) diminuendo i tempi di intervento e aumentando notevolmente le possibilità di sopravvivenza.

ii. Un fedele compagno per i più bisognosi: il trauma della morte
Queste creature hanno indubbiamente una relazione diretta con la morte: sappiamo che la sua (loro) innata capacità di essere invisibile è legata alla comprensione della morte e delle esperienze provate dalle persone. Alley Meland è la maggior studiosa di questa capacità, una teorica e ricercatrice inglese di Difesa contro le Arti Oscure nota nella comunità magica per le sue ricerche ed esperimenti poco ortodossi a cavallo tra più discipline. Meland, al termine dei suoi esperimenti, teorizzò che i Thestral potessero essere utilizzati in concomitanza con una magipsicoterapia efficace così da trattare e col tempo curare coloro che avevano subito violenti traumi legati alla morte, una sorta di pet-therapy che sfrutti le capacità empatiche di questa creatura. Questa abilità è confermata dalla Creaturologa Ruth Ludmore, famosa per il suo rifugio alle porte di Nottingham per creature magiche abbandonate e maltrattate e per le sue tecniche innovative con le quali reinserisce questi animali nel contesto sociale sia tramite l'adozione che la pet-therapy. Negli anni Meland ha continuato a sperimentare e a registrare l'uso dei Thestral per alleviare le sofferenze umane in modo da divulgare il più possibile questa nuova metodologia e approccio alla creatura. Il suo contributo all'argomento Thestral ha avuto una svolta quando, insieme al resto della comunità di Magizoologi di cui il maggior esponente è Rufus Delaware, esperto del settore e fervente sostenitore dei diritti delle creature magiche, ha deciso di sperimentare le sue teorie; alcuni esponenti della comunità (virgola) che all'inizio erano scettici, hanno poi constatato come la creatura abbia effettivamente una spiccata empatia nei confronti di coloro che hanno subito gravi traumi, principalmente se legati alla morte. Meland ha esposto diverse teorie sul fatto che il Thestral sia visibile solo da chi ha vissuto e soprattutto compreso la morte e su come questa abilità innata non sia un mero espediente difensivo, ma un vero e proprio punto di contatto tra creatura e uomo. Chi ha compreso la morte ne risulta cambiato nel profondo, la sua mente, il suo comportamento e soprattutto i suoi sentimenti ne risultano traumatizzati. Il Thestral, il cui aspetto ricorda molto gli esseri demoniaci abitanti le fantasie e le leggende popolari, porta in sé quella sofferenza o meglio è in possesso di un'estrema e alquanto sensibile empatia che gli permettere di “leggere” il carico emotivo umano, entrando così in contatto empatico con la persona colpita dal lutto. Come sottolineato da Meland in un capitolo del suo libro "Comprendere la Morte: l'empatia dei Thestral" edizione Hember del 2004:

[...]” il giovane Harry Potter non fu in grado di vedere i Thestral fino all'età adolescenziale e cioè fino a quando non assistette e comprese la morte di Cedric Diggory durante il Torneo Tre Maghi. Ciò potrebbe dare adito a dubbi sul funzionamento dell'invisibilità della creatura poiché il signor Potter aveva effettivamente vissuto la morte dei propri genitori. Per quale motivo allora non era stato in grado di vederli prima? Ciò che determina la possibilità di vedere un Thestral è il comprendere la morte ed essendo il signor Potter solo un infante, all'epoca del tragico evento, non aveva compreso ciò che aveva visto, mentre la sua compagna di scuola e futura alleata dell'Esercito di Silente Luna Lovegood, nota per la sua mentalità aperta e sensibile, ne era stata in grado sin da quando aveva nove anni; ciò sottolinea come non ci sia un età prestabilita, dipende dal soggetto e dalla sua mentalità, il fulcro è però sempre lo stesso, per poter vedere un Thestral bisogna aver compreso e accettato a fondo la morte”[...]

Questa capacità è stata spiegata grazie ai test svolti nel 2001 da Meland, tutti servirono a delineare e perfezionare il metodo che fu affrontato e studiato in quest'ultimo esperimento: durante lo studio venivano avvicinate, ed in seguito fatte entrare in contatto con la creatura, persone con le più disparate esperienze pregresse; tra di esse c'era chi era in grado di vedere il Thestral e chi no. Il Thestral, di norma diffidente con gli estranei, tendeva a diventare più velocemente e spontaneamente affabile e docile con coloro che portavano dentro gli strascichi di un lutto (che da ora abbrevieremo con l'acronimo SLC, Soggetti con Lutto Compreso, nel caso di coloro che avevano vissuto e compreso la morte e in SLI, Soggetti Lutto Incompreso, per coloro i quali avevano vissuto esperienze di morte senza però riuscire a comprenderle), indipendentemente che essi lo vedessero o meno. Ciò non deve portare a confusione, la creatura non si avvicinava spontaneamente verso i SLC o i SLI, ma il suo modo di muoversi, la sua diffidenza nei confronti del cibo che gli veniva dato o il semplice l'allontanarsi (via l'articolo) quando i soggetti si avvicinavano veniva meno. La creatura non si mostrava come completamente a suo agio, ma permetteva con maggior facilità il contatto con i SLC e SLI e con coloro che portavano dentro di loro una profonda sofferenza rispetto a chi non portava con sé alcun carico emotivo traumatico. Dai vari esperimenti si è ipotizzato che il Thestral, grazie alla sua empatia, "legga" dentro l'animo dell'umano diventando più “mansueto” (virgola) o per meglio dire meno diffidente, come se sapesse che davanti a se (sé) ha un animo ferito e assorbendo parte della sua malinconia una volta entrato in contatto. Grazie all'esperimento si è capito che il momento di massima empatia, durante la (il) quale il Thestral si connette con il soggetto traumatizzato, avviene durante il contatto tra creatura e uomo: nel momento stesso in cui avviene, i sentimenti legati al trauma iniziano lentamente a scemare lasciando spazio al resto della personalità, fino a quel momento offuscata dal dolore o comunque liberando dal peso del lutto l'individuo. Su quest'ultima capacità fu condotto un esperimento che risultò essere estremamente significativo, condotto grazie alla collaborazione con uno dei più grandi allevamenti del Regno Unito, il cui referente era (virgola) ed è tutt'ora, l'allevatrice e Creaturologa Ruth Ludmore, all'interno del quale erano ospitati tre Thestral abituati alla convivenza con l'uomo, questi furono messi a disposizione per la sperimentazione. L'esperimento era basato sull'osservazione diretta di oltre cento ottanta maghi e streghe provenienti dal Regno Unito che nel giro di un mese hanno ciclicamente, circa sei al giorno per circa venti minuti, affrontato l'esperimento entrando tre alla volta nel recinto. Tutti i soggetti erano volontari e tutti avevano assistito e compreso la morte di qualcuno in passato. Una volta entrati nel recinto passavano il tempo a disposizione cercando un contatto, visivo o tattile (virgola) con il Thestral, allo scadere del tempo uscivano e stilavano un feedback libero. Un fattore molto importante da sottolineare è che che (via un "che") i volontari non erano stati informati sullo scopo dell'esperimento, in questo modo le loro testimonianze erano il solo frutto della loro esperienza e non erano pilotate o condizionate in alcun modo. Il risultato dei feedback fu sconcertante: più del 90% dei soggetti scriveva di una sensazione di “alleggerimento” nel momento stesso del contatto con il Thestral, in quel frangente i sentimenti più malinconici si affievolivano come se piano piano il dolore diminuisse lasciando spazio alle altre emozioni. Il restante 10% non negò di aver percepito quella sensazione di benessere, semplicemente dichiarò di percepirla in modo minore. La risposta degli studiosi a questa differenza fu trovata nel fatto che questi soggetti avevano subito un lutto parecchi anni addietro e probabilmente avevano già elaborato la cosa superandola autonomamente grazie al semplice passare degli anni o ad una maggior capacità di elaborazione del trauma.

[….] La sensazione mi spiazzò, erano mesi che non riuscivo a trattenere le lacrime, ogni cosa mi ricordava mia madre; non sapevo molto di quella creatura, ma appena vidi il Thestral mi sentii come compresa, nei suoi occhi vidi qualcosa di familiare e quando lo toccai iniziai a percepire una sensazione di pace, piano piano il dolore si attenuava, come se stessi riprendendo il controllo della mia vita, mi sentivo più leggera, è stato incredibile[...]
Mary Swan, donna, 45 anni, 6 mesi dal lutto della madre

[...]Dovevo ammetterlo, quella creatura mi metteva soggezione, anzi mi spaventava, il suo aspetto e il suo modo di muoversi mi terrorizzava, (punto) mi ci avvicinai tentennando accompagnato da un addetto al test, il Thestral sembrava tranquillo, mi ignorava quasi. Quando gli porsi del cibo si avvicinò lentamente, fissandomi negli occhi, stranamente quel contatto visivo non mi intimorì, anzi, mi sentii come se fossi compreso, quasi stessi di fronte ad un amico. Quando si avvicinò gli lasciai a terra il cibo, e arretrai di un passo, nonostante quello strano senso di tranquillità avevo ancora un po' di paura, ma poi presi coraggio e inizia ad accarezzarlo sulla groppa mentre tenevo d'occhio il becco aguzzo. Mi sentii diverso, fu una cosa lenta quasi impercettibile, ma comunque era concreta, più lo accarezzavo più mi sentivo leggero, a mio agio, come se stesse alleviando le mie fatiche e i miei timori.[...]
Antony Buggletton, uomo, 86 anni, 14 anni dal lutto della moglie

[...]Mi incuriosiva, una creatura simile era un qualcosa che avevo solo immaginato, visto in qualche libro a scuola, nulla più di questo, trovarmela davanti fu davvero figo! Mi avvicinai velocemente al Thestral e subito lui indietreggiò di un passo, rallentai e gli sorrisi e in pochi passi gli fui vicino. Ci guardammo per diversi istanti, tutto sembrava normale fino a quando non gli toccai il muso ossuto, la sensazione fu di...Come dire... Calma, tranquillità come se quel dolore che mi tenevo dentro, seppellito sotto mille sorrisi scemasse. Fu una cosa strana, non posso dire di essere più felice o meno triste, semplicemente mi sentivo leggermente meglio, come se in qualche modo mi avesse capito e detto la parola giusta al momento giusto, era come se mi sentissi in grado di affrontare quel problema che da insormontabile sembrava un po' più comprensibile e superabile […]
William Flat, uomo, 18 anni, 19 mesi dalla lutto della sorella

[...]Il Thestral sembrava diffidente, poco propenso al contatto, ma dopo qualche pezzo di carne, qualche parolina rassicurante e un lento avvicinamento riuscii ad accarezzarlo. Fu strano, mi sentii come se qualcosa di ormai sepolto ritornasse a galla, mi sentii triste e lentamente un po' più sollevata, sentivo come se le lacrime stessero per sgorgarmi dagli occhi e poi una sensazione di leggerezza si fece piano piano spazio dentro di me, e sempre più fino a che quell'improvvisa tristezza divenne un qualcosa di diverso. Istintivamente continuai ad accarezzare lo strano manto del Thestral ed infine lo abbracciai al collo e lei di risposta accostò l'ossuto testone a me, come se volesse rispondere al mio abbraccio, incredibile. […]
Eloise Macbeth, donna, 26 anni, 7 anni dalla morte di un amico.

Da questi feedback e da molti altri, raccolti nella relazione stilata da Ludmore e allegata al libro "Comprendere la Morte: l'empatia dei Thestral" edizione Hember del 2004 di Alley Melland, è riuscita ad evidenziare e certificare l'effetto del Thestral sui SLC. Dal momento stesso in cui entrava in contatto visivo con il soggetto, la creatura mostrava una particolare e spiccata empatia percepibile anche da chi le stava di fronte tramite un senso di agio, che andava in sempre maggior contrasto con le iniziali sensazioni negative o di paura sperimentate nei primi momenti in compagnia della creatura. Al momento del contatto, le peculiari doti del Thestral venivano alla luce andando a dare supporto alle teorie di Meland stavano iniziando a prendere concretezza.

3. Antitesi



i. Invisibilità, un ostacolo al soccorso
Oltre alle limitazioni fisiche, il problema maggiore, in caso di soccorso, sarebbe che solo gli SLC possono vedere i Thestral, perciò come squadre di soccorso, (via la virgola) sarebbe difficile, se non impossibile riconoscerli se non si fa parte di quello specifico gruppo di persone. Alley Vingard, giornalista freelance della “Gazzetta del Profeta” e guida alpina scrisse nella “Guida alla vette” edizione Adventure pubblicata nel 2001 nel 7° capitolo in cui approfondiva e commentava le varie teorie e proposte fatte negli ultimi anni da esperti del settore e non, grazie alle caratteristiche scoperte da Evander Blubborth e Albert Screed:

“[...]Avere un mezzo di soccorso irriconoscibile, se non a pochissimi, non solo sarebbe un limite per il malcapitato, ma anche per chi deve gestire le operazioni di soccorso, infatti sarebbe impossibile, per il responsabile delle operazioni, dare indicazioni e correzioni a qualcosa che non vede, e non ci si può aspettare che ci si fidi completamente e ciecamente della creatura in questione, come del resto non avviene per nessun'altra, (punto) non si tratta del Thestral, nessun animale soccorritore agisce in solitudine e nemmeno l'uomo, siamo sempre almeno in coppia e coadiuvati dal comando delle operazioni.[...]”

“[...]Per quanto il Thestral sia fisicamente forte e in grado di volare portando con se (sé) carichi molto più elevati degli attuali mezzi impiegati, mi sorge spontaneo chiedermi come ciò potrebbe avvenire: mettere più di due individui sopra alla cavalcatura è già di per se (sé) impensabile considerando gli spazi e se a ciò si aggiunge che spesso i dispersi sono feriti o privi di sensi non posso che bocciare questa possibilità non trovando il modo di porli tutti insieme sopra la creatura. Ciò ovviamente fa decadere quello che sarebbe il maggiore dei vantaggi di questo animale.[...]”

Questi stralci fanno ben comprendere come non si stia mettendo in discussione l'affidabilità o l'intelligenza del Thestral, (due punti) ciò che invece risulta un problema al momento insormontabile è il limite fisico, dato proprio dalla caratteristica peculiare della creatura che di certo la rende preziosa in altri ambiti, ma allo stesso tempo inadatta ad un lavoro tanto delicato e soprattutto basato sulla cooperazione e la coordinazione, fattori pressoché impensabili in un contesto simile. A questo riguardo il Comandante delle squadre di Magisoccorso, il pilota Edgar Schmidt (virgola) durante la giornata nazionale dei Magisoccorritori del 2002, davanti ad una nutrita platea di appassionati e professionisti del settore, prese in considerazione le scoperte effettuate da Evander Blubborth e Albert Screed e sostenne come l'elevata capacita di carico e l'innegabile abilità di volo rendessero il Thestral in grado di operare pressoché ovunque con qualunque condizione meteo, ma l'attuale mancanza di addestratori specializzati uniti alla mancanza di strutture dedicate e alla peculiare capacità di invisibilità lo rendevano inadatto al lavoro, almeno per il momento:

[...]”Consideriamo per un attimo la creatura come oggi la conosciamo: tolte le due eccezioni, Hogwarts e il centro della Creaturologa Ludmore, non esistono in tutto il Regno Unito esempi di addestramento efficace di queste creature. Bisogna partire da zero, addirittura addestrandoli per non divorare i gufi postini, ciò che che queste poche creature hanno subito è un semplice adattamento alla convivenza, nulla di più, ciò che invece è richiesto ad una squadra di soccorso è di gran lunga più complicato di renderli inoffensivi per i gufi. Stiamo parlando di mesi di addestramento e perfezionamento atti al salvare delle vite già al limite, il margine di errore è pressoché pari a zero, ad oggi non posso pensare di affidare questo margine ad una creatura senza esperienza come questa.”[...]
Discorso di Edgar Schmidt trascritto dal segretario generale Miller Francis nel resoconto della giornata nazionale dei Magisoccorritori 11/04/2002

ii. Capacità oscure:
L'evidente collegamento con la morte di questo animale sarebbe più pericoloso e allo stesso tempo inutile di quanto la Teorica di Difesa Meland abbia teorizzato: infatti, secondo una ricerca del Creaturologo italiano Italo Bernardi, pubblicata nel mensile “L'altra faccia delle cose” n°127 pubblicata nell'Ottobre 2011 e intitolata “L'anima del Testhral (Thestral)”:

[...]” il Thestral non assorbirebbe la tristezza per contatto, né in alcun altro modo. Secondo gli esperimenti condotti la sensazione di sollievo provato dalle persone in presenza del Thestral sarebbe solo un effetto dovuto alla paura e al timore, consci o meno, provati dai soggetti nei confronti della creatura. Ciò “distrarrebbe” momentaneamente gli stessi dai loro problemi. Un'altra ipotesi concreta è il semplice effetto che la creatura potrebbe avere sul soggetto come accadrebbe per qualunque altro animale, quindi una sensazione piacevole data dalla compagnia con una creatura affine o semplicemente con cui è piacevole passare del tempo.”[...]

Nulla insomma porterebbe a pensare che il Thestral abbia qualche potere particolare, né che possa in qualche modo essere utile ad alcuno scopo terapeutico (virgola) se non per una ristrettissima cerchia di soggetti, una percentuale comunque troppo bassa per poter dichiarare utile questo animale che anzi, nella maggior parte dei casi, potrebbe turbare ulteriormente i poveri traumatizzati che rivivrebbero, attraverso il suo aspetto, le sensazioni collegate alla morte e quindi, teoricamente, riportare alla mente del SLC sentimenti sopiti o incrementarne di ancora turbanti, provocando così più danni di quanti ne potrebbe ipoteticamente curare. Un esempio pratico e accertato dell'effetto negativo e di timore che il Thestral ha avuto su un SLC è il caso di Harry Potter, il famoso mago e dipendente del Ministero, nell'articolo scritto da Luna Lovegood intitolato “Creature ed Incontri ad Hogwarts” pubblicata (pubblicato) sul mensile “Il Cavillo” nel 2003 tra le altre cose descrive la sua esperienza e quella del sig. Potter con il Thestral:

[...]”Ricordo bene la prima volta che vidi Harry approcciarsi ai Thestral, era coi suoi amici Ron Weasley ed Hermione Granger, stavano prendendo la carrozza dalla stazione verso il castello e fu ì (lì) che li vide per la prima volta. Era evidentemente spaventato, non solo dal loro aspetto, ma dal fatto che solo lui riusciva a vederli, credeva di essere pazzo e probabilmente lo credevano anche i suoi amici! Arrivati ai cancelli del castello mi avvicinai a lui e gli spiegai che non era pazzo, che anche io potevo vederli. Nei giorni seguenti mi recai ai margini della foresta e lì incontrai un Thestral con il suo piccolo, dopo poco arrivò Harry. La sensazione che percepii in lui era di totale disagio e timore”[...]

Ciò sostiene l'opinione di Bernardi su come il Thestral sia di certo una creatura dalle straordinarie capacità, ma difficilmente queste potranno essere utilizzate ("difficilmente potrà essere utilizzato") su coloro che sono traumatizzati, si rischierebbe solo di peggiorare la già critica e delicata situazione mentale dei SLC e di tutti coloro che potrebbero decidere di usufruire di una pet-therapy.

4. Confutazione


i. Invisibilità del Thestral: un punto di forza e non una debolezza
La loro natura e nello specifico la loro peculiare caratteristica di invisibilità permette a queste creature di essere invisibili ai più e, con le giuste accortezze, risultare un ottimo metodo di trasporto quando si parla di detenuti, personaggi di spicco e delle loro scorte che possono decidere di cavalcarli, risultando così ancor più occultati e difficilmente individuabili, oppure usando le carrozze e mantenendo comunque un basso profilo sfruttando allo stesso tempo le incredibili capacità fisiche del Thestral. Nel 1912 il Ministero della Magia aveva adottato i Thestral come mezzo ufficiale di trasporto “speciale” di detenuti di alto profilo; come definito dalla direttiva ER-452/11/TR del 1911 in materia di uso delle creature magiche, nella sezione “Trasporti” al paragrafo 2 enuncia quanto segue:

[…]”A seguito di diversi test e verifiche sul campo si è arrivati alla conclusione che il Thestral sia un valido sostituto degli attuali mezzi di trasporto per detenuti di alto profilo, siano esse scope, metro polvere (metropolvere), passaporte o altre creature alla vista più appariscenti. Le peculiarità del Thestral lo rendono adatto a lunghi viaggi sostenendo una velocità di crociera elevata, circa 70-80 miglia orarie, il tutto mantenendo un profilo basso e assicurando la massima riservatezza.”[...]

Relazione di Edgar Mollin, Supervisore del dipartimento “Ricerca e Sviluppo” del Ministero della Magia
Per quanto riguarda il soccorso la creatura ha un solo limite, come ammesso e più volte sottolineato da Alley Vingard ed è facilmente superabile con una segnalazione adeguata, una pettorina o una giacca su misura che ne aumenti la visibilità. Come descritto ne “Guida alle vette” del 2001 dallo stesso Vingard:

[...]”In molti soccorsi, soprattutto in quota, i dispersi sono nascosti da neve, fumo, nebbia o altre condizioni avverse e spesso i piloti e le squadre di ricerca lavorano in condizioni di scarsissima, se non assente, percettibilità, per questo motivo utilizzano vestiario catarifrangente ad altissima visibilità.”[...]

A ciò si unisce la possibilità di sottoporre ad un addestramento ferreo tranquillamente applicabile anche al Thestral, come ad altre creature e all'uomo stesso, eliminando così quello che è stato definito “l'unico limite della creatura in questo campo”.
Per quanto riguarda le carenze di addestramento citate dal Comandante Edgar Schmidt, esse sono al momento innegabili, ma come lo sarebbero per qualunque neofita di un qualunque mestiere che all'inizio della propria carriera non può vantare alcun tipo di esperienza, fatta eccezione per quella trasmessagli dai veterani del mestiere.
Letty Mescher è una ex ricercatrice e magigeologa e una delle poche persone ad aver scalato la vetta dell'Everest senza l'ausilio di ossigeno. La sua impresa diviene ancor più importante se si considera che Mescher l'ha affrontata nel 2013 all'età di 54 anni dopo essersi avvicinata al mondo delle vette estreme solo nel 2009. Come affermato dalla stessa alpinista nel suo libro autobiografico “Una piccola pietra” edizione Leonard del 2015:

[...]”Per lavoro camminavo molto, spesso in montagna e forse è proprio li (lì) che piano piano la passione è cresciuta il me, ma fino al 2009 non avevo mai preso in mano nemmeno un rinvio, figuriamoci pensare ad un (apostrofo) impresa simile che addirittura professionisti del settore falliscono. Ho studiato, mi sono allenata ovunque potessi in ogni momento libero, ho imparato da libri e maestri della montagna, da chiunque potesse darmi un suggerimento o un esperienza da assimilare. Nell'ultimo anno prima della salita mi sono recata in un centro di alpinismo estremo situato alla base dell'Himalaya, lì esperti di ogni paese mettevano insieme le loro conoscenze e organizzavano spedizioni per affrontare l'indomabile cima. C'è voluto un anno per padroneggiare a pieno le procedure di sicurezza, di arrampicata e scalata e per apprendere il modo migliore per fare anche le più semplici cose in quasi totale ipossia, ma alla fine la fatica e la dedizione mi ha premiato.”[...]

Da questo stralcio del capitolo introduttivo possiamo capire come tramite un rigoroso e ben strutturato addestramento si possano compiere imprese al limite dell'umano in ambienti per non fuori (intendi "in ambienti fuori"?) dalla così detta “confort zone”. Quindi cosa impedirebbe di addestrare una creatura estremamente intelligente e con caratteristiche che di per se (sé) la rendono idonea alle condizioni più disparate? La risposta è: nulla, come in ogni altro nuovo percorso è necessario solamente tempo, studio e pratica.
Per quanto riguarda il problema del trasporto relativo al numero di soggetti feriti che il Thestral potrebbe caricare, esso è stato risolto dall'inventore di artefatti magici Hulder Maskey il quale nel 2006, su richiesta dell'Associazione Internazionale Magisoccoritori, ha costruito un semplice imbrago in grado di essere agganciato ad una scopa: alla sua base aveva un gancio al quale era collegata una cesta composta di una lega molto leggera e resistente alla quale, per maggior praticità, era stato applicato un incantesimo di alleggerimento. Questo sistema permette di trasportare fino ad un massimo di due persone, una in condizioni climatiche sfavorevoli, in posizione orizzontale più il pilota. Questo stesso imbrago è stato modificato per essere utilizzato con i Thestral e le ceste sono state ingrandite permettendo allo stesso di trasportare agilmente fino a sei feriti indipendentemente dalle condizioni meteo mantenendo comunque la capacità di trasporto sulla groppa.
Le scoperte degli ultimi anni hanno aperto nuovi orizzonti e possibilità per queste creature, alcune delle quali ancora in sperimentazione e questo comporta una doverosa parallela crescita delle modalità di impiego, comprese le tecniche di addestramento. Per fare un esempio: fino a qualche decennio fa era impensabile l'utilizzo dei draghi per qualunque cosa, (punto e virgola) al massimo, se non erano cacciati e uccisi, venivano imprigionati in castelli o strutture di grandi dimensioni e usati come guardie semplicemente perché incenerivano o divoravano ogni cosa. Col tempo le conoscenze sono aumentate e con esse le capacità di relazione mago-drago che oggi permettono una miglior collaborazione che si basa sulla comprensione, il rispetto e sull'addestramento attagliato alle esigenze e alle caratteristiche di queste magnifiche creature, allo stesso modo si potrà fare anche coi Thestral.

ii. Una paura infondata
Come più volte asserito nelle ricerche su "Io Allevatore" delle Creaturologhe April Dwyer, allevatrice specializzata nell'uso di creature magiche per la pet-therapy, e Ruth Ludmore, la paura del Thestral sarebbe un qualcosa di presente, ma assolutamente passeggero, dovuto sì all'aspetto, ma soprattutto alla scarsa conoscenza di questa creatura da parte di molte persone, cosa che però è facilmente superabile dopo pochi istanti in sua compagnia. Come dichiarato da Luna Lovegood nell'articolo “Creature e Incontri ad Hogwarts” nel 2003 sul giornale “Il Cavillo” di Xenophilius Lovegood:
[...]”Ero in compagnia dei Thestral, mi sentivo tranquilla con loro, gli parlavo, li nutrivo e fu in quel momento che arrivò Harry Potter, lui al contrario di me non si sentiva a suo agio, la sensazione che mi descrisse era di disagio, timore, aveva letteralmente la pelle d'oca. Solo dopo alcune mie parole riguardo alla natura di quella creatura e un po' di tempo in loro compagnia si sentì visibilmente più a suo agio e comprensivo nei loro confronti. ”[...]
Da qui si evince come l'iniziale paura fosse si (sì) basata sull'aspetto esteriore della creatura e principalmente sulle poche informazioni che il signor Potter possedeva, ma bastarono poche parole della sua compagna di scuola Luna Lovegood per minare le sue insicurezze e rendere il Thestral meno spaventoso. Di sicuro se il signor Potter avesse avuto più tempo per la conoscenza di questo nobile animale, si sarebbero del tutto superati i limiti iniziali. Molte persone hanno paura di creature che non comprendono semplicemente perché hanno un aspetto tetro o per le storie che vi circolano sopra: ragni, serpenti, insetti e molti altri animali sono soggetti a questi pregiudizi che spesso vengono superati con la semplice conoscenza e la passione di coloro che li studiano e se ne occupano con dedizione e passione.
I soggetti volontari di Meland e Ludmore non solo hanno percepito un miglioramento della loro condizione che molti definivano come “sollievo o alleggerimento”, ma una volta messi a conoscenza delle motivazioni dell'esperimento hanno chiesto di partecipare ad ulteriori sedute che nel tempo hanno portato ad un aumento di quelle sensazioni positive. L'innegabile effetto positivo dei Thestral sulle persone traumatizzate dalla morte è non solo evidente, ma grazie ai 180 (cento ottanta)feedback redatti dopo l'esperimento e raccolti nel libro "Comprendere la Morte: l'empatia dei Thestral" edizione Hember del 2004 di Alley Melland, è chiaro come la creatura agisca direttamente sulle emozioni dei SLC; allo stesso tempo rende visibile a tutti come, abilità a parte, una volta addestrate dimostrino una docilità e un affetto nei confronti degli umani pari se non superiore a molte creature normalmente utilizzate nella pet-therapy babbana. Il loro carattere inizialmente diffidente, ma comunque mansueto, permette a chiunque li rispetti e usi i giusti metodi di avvicinarsi e persino di cavalcarli. La possibilità e (via "e") di volare è stata studiata per far sperimentare in totale sicurezza questa esperienza; allo stesso modo di come avviene per i delfini utilizzati per la pet-therapy acquatica, anche in questo caso l'esperienza fa si (sì) che gli SLC sperimentino forti emozioni positive, in un ambiente controllato e di comprovata utilità al trattamento dei traumi non solo legati alla morte, ma di qualunque genere.
I Thestral sono facili da addestrare e come accennato dall'Allevatrice americana April Dwyer nel suo libro “Pet Therapy una zampa tesa all'uomo” edizione Edgar 2002, capitolo 3:

[...]“Possiedono doti uniche, una spiccata fedeltà e intelligenza oltre che a caratteristiche, che unite alla loro invisibilità “selettiva", le rendono creature in grado di intervenire discretamente in caso di bisogno e di essere utili a molteplici scopi, nonché perfettamente adattabili alla vita con l'uomo. La loro incredibile capacità empatica e di “alleggerimento” dei sentimenti legati all'esperienza della morte lo rendono un alleato incredibile per qualunque Magipsichiatra. Parliamo di una creatura in grado di far riemergere ciò che si è annidato nell'inconscio e che da lì avrebbe continuato, del tutto indisturbato e nascosto, a ledere il tessuto stesso della psiche.”[...]

Per spiegare meglio quest'ultimo concetto ci rifacciamo agli studi della Magipsichiatra inglese Andrea Truth che nel libro “Nevrosi e Isteria” edizione Lapis del 2018 al capitolo 2 dà una definizione di “Inconscio”:

[...]”E' (È) l’insieme delle informazioni psichiche non controllabili con la ragione e ignote alla coscienza e da li (lì) rimosse inconsciamente per proteggere la psiche stessa. Alimentano l’inconscio i ricordi rimossi, le pulsioni represse, i sogni, i contenuti simbolici non espliciti, le sensazioni vissute distrattamente in maniera incompleta o traumatica e si manifestano con i sogni, i lapsus, le amnesie momentanee e le azioni involontarie. ”[...]

Da ciò possiamo capire che i traumi e quelle esperienze troppo complesse per essere elaborate e comprese, spesso non vengono realmente superate, ma vengono inconsapevolmente rimosse e quindi “spostate” dal conscio all'inconscio di un soggetto così da proteggerne la sua psiche, rendendo però impossibile per lo stesso comprendere il trauma e quindi superarlo senza un aiuto esterno. Qui il Thestral ha dimostrato le sue capacità e, tramite le ricerche combinate di Meland e Ludmore, ha potuto dimostrare quanto sia efficace e quanto gli SLC, che hanno volontariamente partecipato all'esperimento, abbiano trovato giovamento dal contatto e dalle esperienze con la creatura, iniziando successivamente un percorso parallelo di terapia psichiatrica con risultati a dir poco incoraggianti come dimostrato dalla relazione redatta da Hellen Sol, magipsichiatra inglese specializzata nello studio di nuove metodologie per il trattamento di gravi traumi e insorgenze depressive e collaboratrice del San Mungo:

[...]”Le ricerche di Alley Meland e Ruth Ludmore sono da considerarsi rivoluzionarie sia per il metodo di approccio che per i risultati ottenuti. Dei 180 (cento ottanta) maghi che hanno affrontato l'esperimento ben 30 (trenta) hanno immediatamente e volontariamente iniziato un processo, sempre sperimentale, di terapia. Prima di continuare voglio sottolineare che gli altri partecipanti hanno a loro volta richiesto di partecipare allo stesso percorso, ma per riuscire a svolgere efficacemente la terapia e allo stesso tempo non caricare eccessivamente le creature di lavoro si è deciso di accettare subito solo coloro i quali, dopo una serie di valutazioni (Allegato “B”) vennero ritenuti prioritari. Questa volta vennero messi a conoscenza dell'intero esperimento e dei suoi fini e in seguito iniziarono un percorso di due sedute a settimana a tempo variabile per tre mesi. I risultati (Allegati “C” e ”D”) furono assolutamente incoraggianti, molti riportarono netti miglioramenti nella vita di tutti i giorni a partire dalle relazioni interpersonali, ad un miglioramento nella qualità del sonno e ad una miglior comprensione e più agevolato superamento del trauma stesso.”[...]
Relazione archiviata con il numero di pratica 9347-T/2011 al Dipartimento di Ricerca e Sviluppo del Ministero della Magia e redatta da Hellen Sol nel 2011

5. Conclusioni



Il Thestral è in conclusione una creatura dalle molteplici doti uniche nel loro genere, che non solo lo delineano come adatto alla cooperazione con l'uomo, ma lo renderebbero una chiave di svolta (chiave di volta) per molteplici tecniche di pet-therapy e di trattamento dei traumatizzati, primi tra tutti gli SLC. La creatura non ha mai causato problemi di alcun tipo, è docile e se rispettata e addestrata è estremamente fedele, come hanno ampiamente dimostrato durante l'attacco ad Hogwarts dei primi anni del duemila e questo ha sottolineato come la loro natura, la forza e le loro capacità possano essere utilizzate al servizio dell'uomo, non solo come strumento, ma come vero e proprio alleato.
Oltre che per le sue doti empatiche il Thestral è risultato adatto per divenire parte delle squadre di soccorso grazie alle sue doti fisiche. Ad oggi non esiste un efficace addestramento per questo compito, ma del resto non esisteva per molte altre creature oggi fedeli compagni insostituibili nella vita quotidiana. Auspico che le scoperte degli ultimi anni stimolino gli esperti del settore soccorsi ad unirsi ad allevatori, studiosi e conoscitori della creatura così da velocizzare le procedure e colmare la mancanza di un sistema efficace di addestramento così da poter mettere alla prova e valutare di persona le possibilità e i miglioramenti che il Thestral a da offrire.
A questo punto i vantaggi di una collaborazione uomo-Thestral sono innegabili, queste creature, estremamente intelligenti, posso essere addestrate (una volta perfezionato il metodo in base all'impiego) per molteplici finalità; se poi a questo si aggiungono le loro doti naturali possiamo concludere che essi siano una risorsa che potrebbe divenire insostituibile (virgola) sia come squadre di soccorso, soprattutto in ambienti estremi, che come parte integrante di una pet-therapy in aiuto e supporto dei magipsichiatri e di coloro che ne hanno bisogno.


Erick Berg
view post Posted: 20/5/2021, 12:02 Fantastic Beasts and How to Save Them - Biblioteca
Con cipiglio severo, stava controllando lo stato di una serie di enciclopedie runiche che aveva recuperato, dopo una corrispondenza infuocata, da un rigattiere di Godric's Hollow. Cinque dei diciassette tomi avevano bisogno di qualche Reparo, ma gli altri dodici erano in condizioni perfette: sembrava quasi che non fossero mai stati sfogliati. Annuì pensierosa, mentre cercava la bacchetta nella manica della veste da strega, pronta a riparare le costole scollate e le pagine strappate dei manuali più sfortunati.
Catalizzatore in pugno, venne interrotta nell'atto dall'arrivo di Grayson, intenzionato a farsi correggere una tesina. Aryanne era una creatura d'astio, perciò non aveva perdonato al Serpeverde di aver consegnato le dimissioni dalla biblioteca, luogo che per lei era un privilegio frequentare, soprattutto nel ruolo di addetto alla sua cura. Strinse le labbra in un'espressione piccata.

– Non c'è rischio – rispose secca alla raccomandazione dello studente, abbassando gli occhi sulla tesina ed esibendosi in uno sbadiglio di proporzioni ippopotamotesche.

CITAZIONE
_________________________________________________________Tutela del Demiguise contro il bracconaggio

1. Introduzione
1.1 Caratteristiche della Creatura
1.2 La creazione dei mantelli dell'invisibilità e i primi segni di caccia illegale

2. Tesi
2.1 Conservazione ex-situ (maiuscole).
2.1.1. Specie prioritarie e censimento annuo
2.2 Eliminare tutte le attrezzature ad uso venatorio destinate ad attrarre le creature.

3. Antitesi
3.1 L'invadenza del programma Ex-Situ: il Demiguise non rischia l'estinzione.
3.2 La rimozioni delle attrezzature adibite alla cattura danneggerebbe le attività legali.

4. Confutazioni
4.1 L'imprevedibilità dell'estinzione.
4.2 La lotta tra etica e profitto.

5. Conclusioni




1. Introduzione

Il Demiugise (Demiguise) è una creatura magica erbivora, proveniente dall'Estremo Oriente. Classificato come creatura magica pericolosa dal Ministero della Magia, il quale gli ha assegnato ben quattro X, risulta tuttavia essere una creatura docile e non aggressiva, ma non per questo semplice d'acciuffare. La peculiarità principale che contraddistingue il Demiguise, e che lo rende famoso in tutto il mondo magico, è quella di rendersi apparentemente invisibile grazie alle potenzialità magiche del proprio (suo) manto; peculiarità che, purtroppo, ha reso queste creature oggetto di cacce selvagge ed illegali, dato che è proprio dal suo pelo che vengono ricavati i famosissimi mantelli dell'invisibilità. L'elaborato intende approfondire proprio la (le) tematiche legate alla caccia illegale del Demiguise, e si offre di proporre alcuni metodi di prevenzione che potrebbero sensibilmente diminuire questo fenomeno barbarico, come: l'introduzione di un programma di Conservazione Ex-Situ, un censimento annuo o semestrale e la rimozione dal mercato di tutte le attrezzature ad uso venatorio create per attirare e catturare il Demiguise.


1.1 Caratteristiche della creatura

L'alto grado di classificazione del Demiguise è dovuto alle difficoltà cui bisogna far fronte qualora si decidesse di catturarne un esemplare, a causa delle abilità magiche possedute dalla creatura e della sua diffidenza verso gli umani. L'habitat preferito -e ideale- per il Demiguise, difatti, sono proprio zone boschive con una scarsa, se non assente, presenza di esseri umani, in cui è libero di proliferare indisturbato e senza temere attacchi improvvisi, come riportato nel libro Gli animali fantastici: dove trovarli (1927) di Newt Scamander.
I Demiguise sono nelle fattezze molto simili ad un primate e, proprio per questo, sono dotati di un incredibile velocità nei movimenti che, insieme alla peculiarità del suo (loro) manto e alla capacità di predire l'immediato futuro, rende la sua (loro) cattura un'impresa possibile solo a Maghi e Streghe esperte (esperti). Malgrado il livello di esperienza necessario per catturarne uno, però, la capacità dei sottili peli bianchi che ricoprono il suo corpo di renderlo completamente invisibile, grazie un efficacissimo gioco di luci, non scoraggia di certo eventuali cacciatori, anche alle prime armi, dal dargli la caccia.
Al fine di comprendere le caratteristiche principali del Demiguise, si allega di seguito il relativo Schema di Pembroke:

CITAZIONE
Nome: Demiguise
Classificazione Ministeriale in X:XXXX
Classe:Mammifero
Ordine:Primate
Famiglia:Scimmie, Colobinae (Una Sottofamiglia non necessariamente imparentata con il Demiguise)
Alimentazione:Erbivoro
Habitat: Foresta; zone boschive con scarsa presenza di esseri umani
Provenienza:Estremo Oriente
Aspetto fisico:Il corpo, molto simile a quello di uno scimmione, è completamente ricoperto da un folto, ma sottile, pelo argenteo. L'apparato scheletrico del Demiguise consente ("gli consente") di assumere una postura praticamente simile a quella di un primate, con il baricentro perennemente spostato in avanti e le zampe posteriori sempre ripiegate e pronte a scattare come delle molle in caso di attacchi o minacce. Le zampe anteriori e la costituzione robusta consentono al Demiguise, infatti, un buon equilibrio durante la corsa (virgola) permettendo dunque a quelle posteriori di ripiegarsi senza però perder equilibrio e assicurandogli un'eccellente esplosività nel salto.
Peculiarità fisiche:Viene spesso confuso con le Colobinae, una sottofamiglia di primati che possono facilmente venire scambiate (scambiati) con il Demiguise a causa della loro somiglianza. La differenza sostanziale tra queste due creature, oltre al colore del manto, scuro per gli esemplari di Colobinae, consiste nel fatto che il Demiguise ha arti inferiori e superiori con dita ben definite, mentre i pollici della Colobinae sono quasi assenti e sembrano quasi dei monconi. E' (È) inoltre dotato di Cristalli Fotonici e Cromatofori, e il colore degli occhi muta da marrone/nero a blu mentre prevede il futuro.
Indole:Pacifica
Proprietà magiche:Invisibilità e predizione dell'immediato futuro; Recettori: Cromatofori (che regolano la luminosità, e fanno variare il colore del manto); Cristalli Fotonici (che suddivisi su più strati, regolano la rifrazione della luce).
Mezzi di difesa:Quando si sente minacciato il Demiguise utilizza la proprietà magica del suo manto che lo rende di fatto invisibile. Inoltre (virgola) grazie alle sua capacità di prevedere l'immediato futuro, è in grado di conoscere in anticipo le mosse del suo inseguitore. In più, grazie alla forma del suo corpo, il Demiguise è in grado di raggiungere una velocità di corsa molto elevata che sfrutta, puntualmente e in concomitanza con l'invisibilità, per sfuggire agli attacchi. E' (È) dotato inoltre di un morso molto potente, ma non mortale.
Come ammaestrarlo / Come neutralizzarlo:
Come ammaestrarlo / Come neutralizzarlo: (elimina la ripetizione) Tramite l'utilizzo, sempre per mano di un mago esperto, di apposite trappole incantate o conquistando la sua fiducia, attraverso gesti che attirino la sua curiosità.
Altro: Il pelo del Demiguise è molto ricercato, poiché dal manto dello stesso è possibile ricavare i famosi Mantelli (prima non hai messo la maiuscola, perciò la eliminerei) dell'invisibilità.

1.2 La creazione dei mantelli dell'invisibilità, i primi segni di caccia illegale

Le proprietà magiche del loro pelo hanno, con il passare del tempo, inevitabilmente attirato molta attenzione sui Demiguise, trascinandoli sotto i riflettori dello spietato mondo del commercio e amplificando i guadagni dello stesso tramite la continua produzione di mantelli dell'invisibilità, come evidenziato nell'articolo pubblicato sul mensile "Magizoologia del Mese" dalla Magizoologa Ilir Ghillighan nel Marzo del 2019. Ed è proprio grazie a questa spiacevole attenzione per il prezioso manto che sono state create riserve protette per la specie del Demiguise, tutt'ora in uso. Sfortunatamente, malgrado le aree protette e leggi create per tutelare questa specie, dall'utilità pressoché irrilevante, come il semplice divieto di caccia non regolarizzata e una innocua multa prevista come sanzione, ("Sfortunatamente, malgrado le aree protette e le leggi create per tutelare questa specie (di utilità pressoché irrilevante: spaziano dal semplice divieto di caccia non regolarizzata a un'innocua multa prevista come sanzione),") di pari passo al commercio legale ha preso forma anche il fenomeno della caccia illegale, volta ad un guadagno più proficuo e non regolarizzato -o spinta dall'insensata voglia di collezionismo di persone fondamentalmente senza scrupoli. Grazie a una vendita priva di qualsiasi controllo legale (virgola) il profitto per il venditore è infatti spropositato, se paragonato a quello regolarizzato, per via del mancato uso dei servizi legali che solitamente accompagnano la lavorazione del manto del Demiguise come, per esempio, il taglio del pelo, il cui costo è molto elevato se effettuato a norma di legge, dato che il pelo del Demiguise va trattato con una certa cautela per poter ottenere più pelo da una singola Creatura. Questo fattore ha amplificato l'avidità di molti individui, rendendo in poco tempo la caccia illegale un fenomeno virale, che ha come scopo principale quello di arricchirsi in poco tempo. Con il passare degli anni, spinti da una sempre più dilagante avidità, i bracconieri hanno infatti aguzzato il loro ingegno per soddisfare la richiesta di un mercato in continua espansione, ricorrendo a metodi sempre più complessi (virgola) ma allo stesso tempo barbarici. Come riportato anche nell'articolo "Cacciatori di frodo senza scrupoli: come ci difendiamo?" di Farah Shah, Magizoologa a capo di una riserva di Demiguise sulle montagne tra Pakistan, India e Nepal, pubblicato nell'ultimo numero di "Io, Allevatore", i bracconieri hanno ormai inventato metodi innovativi per la caccia al Demuguise (Demiguise). In particolare, Farah Shah cita un episodio a cui ha assistito personalmente, durante il quale un Demiguise fu rapito da un bracconiere grazie all'aiuto di un mantello dell'invisibilità (inserisci un trattino) reperito di sicuro in modo illegale- che sfruttò per per avvicinarsi indisturbato alla colonia assistita dalla Magizoologa. Il fatto fu scoperto solo in seguito, grazie alle impronte lasciate dal bracconiere durante le ore passate ad aspettare il momento giusto ("il momento giusto per agire"), sotto gli occhi di Farah Shah e un piccolo team di ricercatori, le cui dichiarazioni a caldo sono state riportate nell'articolo sopracitato:

[...]"Nessuno di noi si è accorto di nulla se non a fatto compiuto. Ne ho viste tante durante i miei ormai quasi dodici anni da allevatore ma, con il passare del tempo, è sempre più evidente come l'esperienza degli allevatori ormai non basti più a garantire la sicurezza di queste creature. I nuovi metodi di cui i bracconieri si servono per catturare e uccidere barbaramente queste creature sono ogni giorno più innovativi, quasi impensabili per l'allevatore medio." [...]

Questo è quanto dichiarato da uno degli allevatori presenti sulla scena al momento del crimine, Jason Jorkins.
A seguito dell'episodio, la riserva è stata messa in sicurezza tramite l'uso di incantesimi protettivi, così da percepire in tempo l'ingresso di eventuali intrusi. Date le vaste dimensioni della riserva, però, e la poca esperienza di alcuni membri del team, ("Date le vaste dimensione della riserva e la poca esperienza di alcuni membri del team, però,") la barriera si presenta tutt'ora instabile. Malgrado si sia trovato un modo per arginare temporaneamente la minaccia, è evidente come in un futuro immediato se ne presenteranno altre, considerata la tenacia e i metodi in costante evoluzione dei bracconieri.


2. Tesi

Come riportato anche, e con termini forti, nel libro del 2017 di Marie Fleur Rousseau "Preservazione Specista", il fenomeno della caccia illegale al Demiguise si è diffuso ormai su vasta scala e non passerà molto tempo prima che questa specie venga etichettata come specie protetta, arrivando quindi a un passo dall'estinzione anche a causa di un continuo deterioramento del suo habitat naturale.
Marie Fleur Rousseau, nel suo libro, illustra un grafico che ella stessa si è premurata creare -dopo anni di ricerche tra segnalazioni e testimonianze- che dimostra palesemente l'incremento esponenziale che la caccia illegale al Demiguise ha avuto solo nell'ultimo decennio.

[...]”Dopo anni passati a registrare segnalazioni di cui nessuno sembra prendersi pena, sono riuscita a riassumere tutte le segnalazioni avvenute negli ultimi decenni riguardo palesi episodi di caccia illegale, aventi come preda il Demiguise. Il risultato finale mi ha lasciato a dir poco sconcertata, dato che ritengo impossibile che io sia l'unica ad aver scoperto quest'aumento spaventoso di atti criminosi. Ciò mi spinge a credere all'esistenza di persone che chiudono volutamente un occhio, forse anche due, per continuare ad arricchirsi in silenzio, nell'ombra, a discapito della salute di sfortunate creature. Dal grafico si evince chiaramente che gli episodi di caccia illegale riguardanti il Demiguise sono aumentati del 40%, nell'ultimo decennio, un dato davvero allarmante per l'incolumità di queste creature e per la sopravvivenza della loro specie."[...]

Segnalazioni_di_attivita_predatoria_illegale_1

Il grafico della (di) Rousseau è chiaro e inequivocabile: seguendo quest'andazzo, la specie del Demiguise andrà incontro all'estinzione relativamente in poco tempo, forse giusto un altro decennio. Per evitare che ciò accada, esistono vati tipi di interventi che potrebbero rallentare e addirittura fermare il fenomeno della caccia illegale al Demiguise, che verranno esposti nel dettaglio.

2.1 Conservazione Ex-Situ

La stima dell’impatto dei reati contro i Demiguise è difficile da calcolare in modo esatto, sulla base delle informazioni oggigiorno disponibili. Certo è che alcuni episodi possono avere un effetto irreversibile e devastante su specie caratterizzate da un non adeguato stato di conservazione, come appunto accade con la specie dei Demiguise. Un caso che evidenzia in modo chiaro il pessimo stato in cui versano queste creature è citato da Margareth Durand in un articolo della rivista Amici da proteggere, datato Giugno 2019, secondo la (il) quale ben tre Demiguise sono stati trovati avvelenati subito dopo essere stati trasferiti in una comune riserva, apparentemente sicura. I tre Demiguise erano risusciti a sfuggire alle grinfie dei bracconieri solo pochi giorni prima, motivo del loro trasferimento, ma alla fine a causare la loro morte sembra sia stata un vegetazione infetta, avvelenata di proposito dai bracconieri per terminare la loro opera e recuperare i cadaveri durante la notte. Sfortunatamente per i bracconieri, le tre povere creature esanimi sono state avvistate in tempo dal team della riserva, mandando cosi (così) in fumo il loro piano di recupero. Dopo questo episodio, tutti gli arrivi programmati per la riserva in questione -situata in Estremo Oriente- sono stati bloccati, precludendo così ad altre creature, la cui incolumità era stata minacciata dagli attacchi di altri bracconieri in un'altra riserva, di poter entrare in un ambiente per loro più sicuro -o che in teoria avrebbe dovuto esserlo. Questo episodio evidenzia palesemente come interventi di conservazione Ex-situ (maiuscola), che consistono nella conservazione delle risorse genetiche fuori dall'ambiente naturale della creatura, con l'obiettivo principale di coadiuvare gli sforzi per il mantenimento di specie minacciate dal bracconaggio, della loro diversità genetica e del loro stesso habitat, siano non solo utili, ma necessari per permettere al Demiguise di prosperare in tranquillità e senza la costante minaccia dei bracconieri. Procedere in modo organico all’istituzione di un numero più elevato di aree protette di conservazione Ex-situ (maiuscola), strutturate sulla base di quello che è il loro habitat naturale, è ormai diventato indispensabile per la salvaguardia del Demiguise, considerate le minacce in continuo aumento e l'indiscriminato danneggiamento di ambienti a loro adatti da parte dei bracconieri -effetto collaterale della spietata caccia.
Com'è stato per il Tuono Alato, per cui degli esperti Magizoologi hanno creato degli appositi team di ricerca per cercare habitat adatti alla conservazione Ex-Situ, è necessario dunque che tali accorgimenti vengano presi in considerazione anche per la specie del Demiguise. Ispirarsi al team di ricerca denominato "Salviamo il tuono Alato" (in corsivo, come scritto poco sotto), di cui il Magizoologo Carlos Cabrera è portavoce, e crearne un gemello per la specie del Demiguise, potrebbe essere un ottimo punto di partenza per iniziare a cambiare gradualmente le cose. Il team "Salviamo il Tuono Alato" (virgola) infatti, non si è limitato a cercare territori adeguati e a creare su di essi piccole di (via "di") strutture di conservazione Ex-Situ, ma ha anche stilato un progetto per esportare tutti gli esemplari di Tuono Alato in un'unica struttura gigantesca entro il 2025: una struttura volta, ovviamente, alla conservazione Ex-Situ e protetta con ogni sorta d'incantesimo, la cui costruzione dovrebbe terminare entro la fine del 2022.

[...] Il nostro metodo funziona ormai da diversi anni. Le segnalazioni riguardanti avidi bracconieri alla ricerca di esemplari rari di Tuono Alato sono diminuite drasticamente da quando il team di ricerca "Salviamo il Tuono Alato" è stato creato e gli esemplari spostati in apposite strutture di conservazione Ex-Situ. Non pochi sono stati i problemi che abbiamo dovuto affrontare dalla creazione del Team di ricerca ma, considerati i risultati, azzarderei che agire in modo simile per tutte le specie a rischio apporterebbe un grande cambiamento alla salvaguardia di ogni specie di creatura magica.[...]

Questo è quanto affermato da Carlos Cabrera, sulla rivista spagnola "Noi Protettori" (Luglio 2020). Alla luce di ciò, e considerando le altre ragioni sopracitate, risulta evidente come il metodo di conservazione Ex-Situ sia non solo indispensabile, ma anche funzionale al fine di proteggere e salvaguardare il futuro della specie del Demiguise.




2.1.1. Stabilire le specie prioritarie che richiedono la conservazione ex situ (trattino e maiuscole) ed effettuare un censimento annuo delle stesse.


Una lista che fornisca una visione chiara e immediata delle Creature che necessitano di una conservazione ex-situ (maiuscole) aiuterebbe a migliorare non solo le condizioni di vita del Demiguise, ma anche di altre specie prese di mira dai bracconieri o costrette a lasciare il loro habitat naturale per i più disparati motivi. Pari merito ("Parimenti"?), un censimento annuo di tutte le creature poste ad una conservazione Ex-Situ aiuterebbe non poco a calcolare le costanti perdite per cause naturali e l'effettivo numero di uccisioni illegali. Il numero preciso di esemplari di molte specie è attualmente sconosciuto, (via la virgola) e ciò favorisce in maniera decisiva il fenomeno del bracconaggio, i cui operatori sfruttano questa lacuna per nascondere le loro azioni illegali e appropriarsi di alcune creature anche in quantità che, con l'integrazione della suddetta lista, verrebbero invece subito evidenziate e contrastate, avvertendo le autorità di competenza. Si prenda come esempio il caso Silverman, denominato cosi (così) dalla stampa e portato alla luce dalla rivista "Nascondersi dal Bracconaggio" nel Maggio del 2015, in cui il Magizoologo David Silverman riporta come, durante un periodo passato in un allevamento di Ippogrifi, grazie all'idea di un censimento costante delle creature presenti, sia stato scoperto un traffico illecito di Ippogrifi, fino a quel momento mascherato dal numero esagerato e impreciso di Ippogrifi presenti nell'allevamento.

[...]"All'inizio, il resto dello staff era restio alla creazione di un censimento di tutti gli Ippogrifi presenti nell'allevamento, considerato il tempo che avrebbe portato via alla maggior parte di loro. Una volta scoperto, però, grazie ai primi dati, che un copioso numero di Ippogrifi era sparito proprio sotto ai loro occhi, molti membri dello staff hanno iniziato ad effettuare censimenti sempre più ricorrenti, senza che venissero sollecitati da terzi. Questo perché,(via la virgola) quella che ritenevano un'inutile perdita di tempo, (via la virgola) si è invece rivelata una misura fondamentale da attuare per la salvaguardia degli Ippogrifi presenti in quell'allevamento -oltre a testimoniare la loro incompetenza. Solo Merlino sa a quante creature è toccata la stessa sorte di quegli Ippogrifi catturati illegalmente, motivo per cui mi auguro che un censimento regolare venga effettuato in ogni struttura in cui si allevano Creature Magiche, così da aprire gli occhi a chi ancora li ha chiusi riguardo al problema della caccia illegale, dato che i dati ricavati sarebbero incontestabili.[...]

Considerata la testimonianza diretta di Silverman, (via la virgola) e lo sconcertante episodio da lui raccontato, diventa palese come effettuare un censimento delle creature, struttura per struttura, riserva per riserva, sia indispensabile per tenere efficacemente sotto controllo l'area in cui risiedono, e di conseguenza scongiurare il pericolo dei bracconieri.



2.2 Eliminare tutte le attrezzature a uso venatorio destinate ad attrarre le creature.

Molte aziende, facenti parte legalmente del settore di produzione e vendita dei Mantelli dell'invisibilità, usano attrezzature magiche a uso venatorio per attirare e catturare i Demiguise, senza tuttavia recare alcun danno alla creature. Come ad esempio (sostituirei "Come ad esempio" con "Esempio calzante ne è") la SAC ( Seek and Capture, nominata trappola dell'anno 2011 dalla rivista per esperti di caccia Savages) una gabbia interamente foderata con il manto stesso del Demiguise e magicamente incantata per attirare la creatura, per poi risucchiarla al suo interno una volta raggiunta una determinata distanza. Sfortunatamente, tali attrezzature sono state individuate e modificate dai bracconieri, i quali hanno iniziato a sfruttarle per il medesimo motivo ma con meno magnanimità. In un articolo del quotidiano brasiliano Mondo Animale, redatto dall'ormai ex allevatore in pensione Estêvão Pinto, viene narrato il ritrovamento di una di queste attrezzature, una versione modificata proprio della SAC ("viene narrato il ritrovamento di una versione modificata proprio della SAC"). Stando al racconto del signor Pinto, oltre a risucchiare ed intrappolare la creatura, sembra che alla gabbia sia (fosse) stata aggiunta la mortale funzione di uccidere sul colpo, una volta intrappolato, il Demiguise.

[...]"Ho provato ad immaginare il dolore che provano queste creature che, una volta intrappolate, vanno incontro a morte certa, ma non ci sono riuscito! La trappola mortale su cui i miei occhi posarono lo sguardo quel giorno è la massima espressione della crudeltà dell'uomo; crudeltà che ai creatori originari di quelle trappole evidentemente non interessa, o non nuoce in alcun modo, anzi. Trovo infatti davvero stupido immettere sul mercato trappole così facilmente modificabili e, soprattutto, così mortalmente modificabili. Ed è ridicolo che al momento della loro creazione -altamente sindacabile anche quella- non si sia pensato a un modo per impedire eventuali modifiche da parte di gente abietta e non. A questo punto, direi che è evidente come ormai si pensi solo ad arricchire il proprio conto in banca, invece di preoccuparsi per la salute e per il modo in cui vengono trattate la maggior parte delle Creature. E' (È) ora di ritirare questa merce pericolosa dal mercato![...]

E' (È) dunque evidente che una trappola, e simili, che potrebbe già di per se (sé) recare danni irreparabili al Demiguise, considerato lo shock del colpo e la forza con cui vengono risucchiati all'interno della gabbia, va assolutamente rimossa anche dal mercato legale, dato che è diventata anche oggetto di manipolazioni da parte di persone senza scrupoli. La loro facile reperibilità presenterebbe troppe falle anche in caso di leggi che ne limitino l'acquisto, come evidenziato nell'articolo "La Caccia a Portata di Tutti" della giornalista Augusta Corvinus, pubblicato nel 2020 sulla rivista Greca per appassionati di creature magiche "Senza Protezione", in cui illustra il considerevole aumento delle vendite delle attrezzature di caccia da parte di alcune fasce d'età che mai si erano avvicinate al fenomeno della caccia prima d'ora.




3. Antitesi


3.1. L'invadenza del programma Ex-Situ: il Demiguise non rischia l'estinzione.

Come riportato in "Osservazione ravvicinata del futuro", compendio del 2018 dei testi raccolti dalla Magizoologa Opal Winstead, dopo aver passato dieci anni a stretto contatto con diverse specie, il Demiguise non è a rischio d'estinzione, motivo per cui un'eccessiva preoccupazione per la salvaguardia di questa specie si rivelerebbe esclusivamente uno spreco di tempo, in futuro; tempo che potrebbe essere utilizzato per occuparsi della salvaguardia di altre specie, che realmente rischiano l'estinzione e delle quali sono rimasti pochi esemplari. Esistono inoltre già diverse riserve dedicate all'allevamento in sicurezza del Demiguise, e il basso numero di segnalazioni per (di) bracconaggio dimostra chiaramente come siano aree sicure in cui le creature possono proliferare in tranquillità, senza il timore di estinguersi.

[...]"Trovo davvero ridicolo preoccuparsi e muovere somme di denaro così importanti per una specie che non rischia per nulla l'estinzione. I Demiguise spuntano come funghi, ho potuto constatarlo io stessa, (via la virgola) durante i miei lunghi viaggi, (via la virgola) in cui ho incontrato diversi branchi di Demiguise sparsi per il mondo allo stato brado, e in condizioni quasi invidiabili. Esistono altre specie, meno conosciute ai più e già in via d'estinzione, (via la virgola) che meritano di sicuro più attenzione del Demiguise, che meritano davvero quelle strutture di conservazione Ex-Situ a cui Margareth Durand si riferisce. Basti pensare al numero sempre più esiguo di Unicorni, le cui proprietà magiche del sangue -che permette di rimanere in vita anche ad un passo dalla morte- sono decisamente più ambite e ricercate dai bracconieri. Quella è una specie che andrebbe protetta con ogni mezzo, non quella del Demiguise."[...]


Afferma convinta la stessa Opal Winstead, in un articolo pubblicato sulla rivista "Io Allevatore" nell'Ottobbre (ottobre) del 2020.
Opal Winstead continua sostenendo anche che il programma di conservazione Ex-Situ per la specie del Demiguise avrebbe, ovviamente, un impatto importante anche su altre specie, che verrebbero private di un pezzo del loro habitat per poter creare le apposite aree dedicate alla conservazione Ex-Situ del Demiguise. Questa manovra potrebbe provocare, a lungo andare, anche un inquinamento di altri habitat naturali, a causa delle azioni da svolgere necessarie per poter creare le nuove strutture. L'invasione di altri ecosistemi è infatti una conseguenza diretta di questo programma, come esposto nell'articolo, datato Agosto 2016, del mensile francese "Preserviamo la Natura" dall'ex docente di Cura delle Creature Magiche della scuola di Magia e Stregoneria di Beauxbatons Vincent Sothoryos, il quale porta all'attenzione dei lettori l'esiguo numero di aree libere rimaste, prive della presenza dell'uomo.



3.2. La rimozioni delle attrezzature adibite alla cattura danneggerebbe le attività legali.

Rimuovere tutte le attrezzature utili a facilitare la cattura del Demiguise richiederebbe un notevole costo per le operazioni, e nuocerebbe gravemente anche a quelle aziende che si occupano in modo legale della produzione dei Mantelli dell'invisibilità, considerato che molte di queste aziende si occupano anche della cattura e dell'allevamento di queste creature. Come evidenziato in un articolo della rivista "Alla luce della legge", dal portavoce di un'azienda produttrice di mantelli dell'invisibilità, il signor Vladimir Simirov, non esistono sufficienti prove che dimostrino che le trappole legali siano state modificate e lanciate su un mercato illegale in espansione. Inoltre, il tempo che le trappole fanno risparmiare è indispensabile alle aziende come la The house of invisibility , azienda per cui il signor Simirov lavora, per fronteggiare i già alti costi di cattura, allevamento e produzione. Privarle di un modo che rende meno ostica la cattura dei Demiguise selvatici si trasformerebbe per loro quindi in una perdita di fondi considerevole che nuocerebbe anche a tutti, operai compresi. Di seguito, un estratto dell'articolo pubblicato sul mensile "Imprenditoria magica" (Gennaio 2021), rilasciato dallo stesso Vladimir Simirov, che lascia ben intendere come questa manovra sia palesemente inattuabile e controproducente per le numerose aziende che mai si sono macchiate di determinati crimini contro le Creature Magiche.

[...]"E' (È) evidente che chi condanna l'uso delle trappole, e ci tengo a sottolinearlo, legalmente create e usate per catturare i Demiguise, non ha mai visto una di queste trappole in azione. Non recano alcun danno alla Creatura, né fisico né tanto meno psicologico. Sfortunatamente, ad alcun persone piace parlare senza cognizione di causa: come si aspettano che li catturiamo, offrendogli delle cioccorane (maiuscola)?! La rimozione del mercato di queste trappole sarebbe, per aziende come la mia, un vero colpo basso, che potrebbe addirittura portare alla bancarotta nel giro di pochi anni. Se non mesi." [...]





4. Confutazioni

4.1. L'imprevedibilità dell'estinzione

Per ribattere alle affermazioni di Winstead, è necessario tener conto innanzitutto del fatto che le minacce per l'estinzione di una specie possono aumentare anche in un arco di tempo relativamente breve, portando una specie all'estinzione anche nel giro di pochi mesi, come l'esperta Magizoologa tedesca Livia Von der Leyen spiega nel suo libro: "L'estinzione è vicina"( Febbraio 2020). Motivo per cui un censimento frequente, come proposto nel primo paragrafo della Tesi, si presenta dunque necessario per stabilire con chiarezza la reale e soprattutto attuale situazione di determinate creature magiche. Il Demiguise potrebbe avvicinarsi all'estinzione anche in questo momento, durante la stesura di questa Tesi. Inoltre, è bene specificare che per la creazione di aree di conservazione Ex-Situ potrebbero essere ristrutturate anche le attuali riserve in disuso, o quelle con un numero esiguo di creature ospitanti (ospitate o ospiti), così da limitare l'appropriazione di habitat destinati ad altre creature ed evitare di assecondare, allo stesso tempo, il fenomeno dell'inquinamento. Come riportato infatti nell'articolo del giornale giapponese Soldi Sprecati, il cui tema principale è riportare i cattivi investimenti degli organi di governo, esistono vari riserve sparse per il mondo del tutto abbandonate o a cui viene prestata un'attenzione a dir poco superficiale e deprecabile. L'articolo è accompagnato dalle foto scattate dalla famosa Magiofotografa (Magifotografa?) Ayako Nakamura, e mostra come alcune riserve, tra cui una destinata ai Demiguise, in Estremo Oriente siano state del tutto abbandonate e lasciate regredire ad un dannoso stato brado.

[...]"Il numero delle strutture abbandonate mi ha lasciato sconcertata. Si sente spesso parlare di riserve per i Demiguise, di come siano efficienti... ma dove sono in realtà queste riserve efficienti? E dove sono i Demiguise che dovrebbero abitarle? Si potrebbe fare tanto con una semplice ristrutturazione, invece di lasciare che i soldi dei cittadini restino lì a marcire, come dimora ormai solo della natura più selvaggia."[...]




4.2. La lotta tra etica e profitto.

Come accennato brevemente in precedenza, molte delle attrezzature legalmente commercializzate per facilitare la cattura del Demiguise, anche se non la feriscono mortalmente, sottopongo la creatura ad un forte stress sia fisco (fisico) che psicologico, che può avere anche conseguenze irreparabili. Si prenda per esempio la SAC, il cui risucchio nella gabbia infligge al Demiguise un colpo talmente potente da stordirlo totalmente, il più delle volte. Un colpo talmente violento potrebbe danneggiare irrimediabilmente il cervello di una creatura o qualsiasi altra parte del corpo della stessa, e rende di conseguenza la cattura con questo modus operandi un atto legalmente sadico. Come sostenuto anche da Juliana Motzko Pinto, inoltre, allevatrice brasiliana e nuora di Estêvão Pinto, in un articolo su "Io Allevatore", la violenza a cui alcune attrezzature sottopongono le creature sarebbe facilmente evitabile tramite l'assunzione di maghi esperti nella cattura del Demiguise, che provvederebbero alla cattura in modo meno aggressivo e più umano -oltre che più controllato, dato che sarebbe facile risalire agli incantesimi usati dalle persone incaricate per la cattura.
Per bilanciare il costo di un Mago esperto nella cattura del Demiguise, a seguito della rimozione dal mercato delle trappole, si potrebbero stanziare dei fondi per aiutare le suddette aziende nei primi periodi, lasciando che sia il Ministero a pagare una parte del loro stipendio fino a quando l'azienda -la cui assoluta estraneità a fatti illegali dovrà essere comprovata-non ha (avrà) recuperato almeno il 60% dei profitti persi con la rimozione delle trappole. Dividere il pagamento dovrebbe aiutare non poco le aziende, dato che per catturare anche tre Demiguise, in una determinata area, basterebbe un solo Mago esperto, e quindi un solo stipendio, mentre invece con le attrezzature attualmente in uso sarebbero richieste ben tre trappole. Di seguito, un estratto dall'articolo sopracitato di Juliana Motzko Pinto, che spiega come affidarsi a persone che (con) un cervello e un cuore, invece che a degli oggetti, sia la strada giusta da seguire.

[...] Esistono tanti modi per permettere alla aziende che operano nel settore della produzione e della vendita dei mantelli dell'invisibilità di riprendersi economicamente, ma solo uno per premettere alla specie del Demiguise di riprendersi dal duro colpo inflitto nell'ultimo decennio dai bracconieri: la rimozione delle trappole dal mercato! Queste aziende potrebbero avvertire un calo dei profitti nei primi mesi ma, con l'assunzione di Maghi e Streghe davvero esperti nella cattura del Demiguise, nel giro di pochi mesi i guadagni tornerebbero quelli di una volta, soprattutto se il Ministero di competenza stanziasse dei fondi per agevolare questo recupero, così da non danneggiare né l'economia del Paese né quella delle aziende."[...]


5. Conclusioni

Per concludere, tenendo conto di tutte le autorevoli fonti citate nell'elaborato, è palese come la specie del Demiguise abbia bisogno d'aiuto contro la minaccia costante e sempre più pericolosa dei bracconieri. Avviare il progetto di conservazione Ex-Situ, effettuare un censimento mensile o annuo delle Creature presenti in ogni singola riserva/struttura e eliminare le trappole a uso venatorio destinate ad attrarre e catturare queste Creature, darebbe il via ad una rivoluzione nell'ambito della salvaguardia del Demiguise, fino ad oggi fin troppo trascurata a causa dei notevoli profitti ottenuti con il commercio illegale. L'implementazione di queste norme garantirebbe, in pochi anni, la diminuzione dei casi di bracconaggio e, soprattutto, scongiurerebbe il forte ed imminente pericolo d'estinzione, a cui molti, purtroppo, ancora non credono.
view post Posted: 19/5/2021, 17:52 Tesina M.A.G.O DCAO - Biblioteca
Stava spuntando la lista dei libri dati in prestito agli studenti e poi riportati in biblioteca. Era sempre un sollievo vedere i tomi tornare sani e salvi: si sentiva come una rondine che spingeva giù dal nido i rondinotti e poi li vedeva spiccare il volo e tornare indietro, invece che schiantarsi malamente sull'asfalto.
Udendo il saluto che le venne rivolto, alzò dunque gli occhi sul Serpeverde che le si avvicinò consegnandole una bozza da correggere.
Non poté che sorridere alle scuse di Erick, inarcando le sopracciglia di fronte a tanta disarmante franchezza.

– Ma io sono qui proprio per questo: se dovessi limitarmi a leggere senza correggere nulla, la mia piuma si annoierebbe mortalmente. Non vogliamo una piuma sulla coscienza, no? – scherzò, inforcando gli occhiali da lettura.

Si immerse dunque nell'elaborato, scoprendolo decisamente interessante già dalle premesse.

CITAZIONE

La Maledizione Imperius, riconoscerla come mezzo per combatterla
Tesina di Difesa Contro le Arti Oscure
A cura di Erick Fenrir Berg III, Serpeverde




Indice
1.Introduzione:
i. La Maledizione Imperius;
ii. Riconoscere per prevenire.
2.Tesi:
i. Maxwell Lodwin: il metodo Lodwin;
ii. Elay Lodwin: le sue ricerche innovative, la scoperta del “punto zero” e la collaborazione con Ronen;
iii. L'Occhio Oscuro.
3. Antitesi:
i. Esperimenti al limite della legalità e dell'etica;
ii. Un metodo inattuabile e impreciso;
iii. Costi proibitivi.
4. Confutazione:
i. Un piccolo prezzo da pagare;
ii. Un semplice e veloce test;
iii. Una produzione in serie e studi su nuovi materiali.
5.Conclusione.

1. Introduzione



i. La Maledizione Imperius

La Maledizione Imperius (virgola) la cui formula è “IMPERIO” (virgola) è una tra le maledizioni più complesse e fa parte delle tre maledizioni senza perdono, (punto) essa fa cadere la vittima in uno stato di tranquillità apparente che si può paragonare alla trance in cui ogni sua forma emotiva viene annichilita (virgola) così come ogni tipo di freno morale o paura, (punto e virgola) in sostanza chi si trova sotto l'effetto di tale maledizione può compiere qualsiasi atto (virgola) fosse anche l'omicidio. Si può quindi dire che il malcapitato è come una bambola (marionetta?) nelle mani di un burattinaio che può controllarne ogni aspetto, dal semplice camminare e parlare a scagliare veri e propri incantesimi, (punto) sembrerebbe addirittura possibile che il soggetto della maledizione possa a sua volta scagliare l'Imperio (virgola) anche se è ancora sotto studi ("ancora oggetto di studio") il fatto che si possano compiere azioni al di sopra delle proprie capacita magico-fisiche. Nonostante la complessità di questa stregoneria è l'unica, delle maledizioni senza perdono, di cui si conoscono degli efficaci metodi per resisterle ("Nonostante la complessità di questa stregoneria, l'Imperius è l'unica maledizione senza perdono alla quale non solo è possibile resistere, ma si può farlo in ben due modi:"): il primo consiste nell'utilizzo del Protego Horribilis, mentre il secondo risiede nella forza volontà della vittima che (virgola) se estremamente allenata e in condizioni particolari, potrebbe rompere l'influsso della stessa, (punto e virgola) si hanno prove del fatto che se si riesce nell'impresa divine (diviene?) “più facile” resistere alla maledizione . Se la maledizione viene eseguita in modo perfetto e da un mago molto abile il suo effetto può durare per giorni (virgola) mesi o addirittura anni (virgola) se chi ne è colpito non riesce a reagire o chi l'ha scagliata non la scioglie. Se venisse (viene) eseguita non in maniera perfetta la vittima rischia di cadere in uno stato confusionale duraturo.

ii. Riconoscere per prevenire
La mia tesi si basa sulla possibilità di riconoscere, tramite l'ausilio di test e artefatti magici, coloro che sono sotto l'influenza della maledizione Imperius così da individuarli tempestivamente e fermarli prima che possano compiere qualunque atto criminoso all'interno di edifici di carattere strategico come il Ministero della Magia (punto)


2. Tesi



i. Maxwell Lodwin: il metodo Lodwin.
(Chi?) Era l'ex Vice-Direttore del secondo livello durante gli anni della prima e seconda venuta di Voldemort, il direttore ebbe l'incarico da parte del comandante degli Auror e dal Ministro in persona di trovare un modo per riconoscere la maledizione e capire chi ne era succube. La richiesta fu mantenuta riservatissima e solo queste tre figure ne erano a conoscenza, ciò fu fatto al fine di evitare una possibile contromisura adottata da Voldemort e i suoi seguaci. (a capo) Le sue ricerche lo portarono a stilare un metodo basato su una serie di domane (domande) da porre indistintamente a tutti coloro che entravano al ministero (maiuscola), alle quali, a seconda della risposta, dava un punteggio da 1 a 5, (due punti) più basso era e più la risposta ricadeva nella normalità, viceversa potevamo trovarci di fronte ad un soggetto sotto l'effetto della maledizione. La sua idea si basava su delle ricerche compiute dal “Dipartimento di Ricerca Contro la Stregoneria” (Che da ora chiameremo semplicemente DRCS) (virgola) ente appartenente agli auror dove gli sessi, in collaborazione con esperti del settore, studiavano gli effetti di maledizioni, artefatti e stregonerie di ogni genere al fine di elaborare strategie di difesa e contromisure prevalentemente per avere un vantaggio in battaglia. Nel registro n°52 scritto nel 1995 dal sottufficiale auror Edgar Claus, viene esposta un'interessante scoperta riguardante la maledizione Imperius. Gli esperimenti e i dati che portarono alle conclusioni di Claus furono oltre 135, questo grazie alla spietata lotta contro i mangiamorte messa in atto da Barty Crouch (virgola) ex capo del “Dipartimento di Applicazione delle Leggi Magiche” nel periodo della prima venuta di Voldemort,(punto) egli autorizzò gli auror a scagliare ogni sorta di incantesimo, comprese le maledizioni senza perdono, sui mangiamorte, (due punti) non gli interessava il metodo (virgola) purché si raccogliessero informazioni utili e si uccidessero quanti più seguaci (di chi?) possibile. Ciò diede un (apostrofo) enorme spinta alle ricerche del DRCS che in poco tempo raccolse una grande quantità di dati e di casi da studiare, (punto e virgola) spesso utilizzavano proprio i mangiamorte catturati e racchiusi (rinchiusi) ad Azkaban per sperimentare l'effetto delle maledizioni e delle eventuali contro maledizioni ancora in fase di studio. Durante i suoi studi e ricerche (virgola) Claus aveva notato come chi era soggetto della (alla) maledizione Imperius si ritrovava in uno stato di trance, il suo modo di rispondere non rispecchiava alcuna emozione se non una sorta di lieve euforia e lentezza nel farlo, questo dopo poche domande, risultava molto più che evidente, i soggetti rispondevano in maniera rapida e veloce solo a domande riguardanti lo scopo che gli era stato dato e nel farlo rispondevano sempre con la medesima frase, ("si ritrovava in uno stato di trance: il suo modo di rispondere non tradiva alcuna emozione - se non una sorta di lieve euforia - e una certa lentezza nel rispondere a qualsiasi domanda. Qualora, invece, i quesiti posti riguardassero lo scopo per cui erano stati sottoposti all'Imperius, i soggetti rispondevano in maniera rapida e veloce, sempre con la medesima frase.") studi associati con l'addestratore di legilimanzia del Ministero, il professore e auror Albert Grewn, nel Dicembre del 1996 svelarono come nella mente di chi è sottoposto alla maledizione vi sia un continuo ripetersi dell'ordine che gli è stato impartito, una sorta di loop facilmente individuabile, anche in mezzo ad una folla, da un abile legilimens. Questa (virgola) che una volta era teoria e ora è un punto fermo di svariati studi, è stata dimostrata grazie ai test effettuati sui mangiamorte, (due punti) tutti, fatta eccezione per coloro il cui senno era ormai compromesso a causa della follia dovuta alla prigionia o coloro che avevano già ricevuto il bacio della morte, dimostravano la medesima situazione, nella loro mente, una volta soggiogata dalla maledizione e impartito l'ordine, vi era un continuo e ciclico ripetersi dell'ordine stesso, (punto e virgola) quando venivano poste domande non inerenti all'ordine il loop si interrompeva per un breve lasso di tempo, e in questo frangente la risposta verbale arrivava ritardata e inalterata nel tono rispetto alle normali tempistiche e possibili espressioni e intonazioni osservate sugli stessi soggetti quando non erano compromessi dalla maledizione.
Lodwin stilò quindi una serie di domande che testò prima sui colleghi del suo livello per poi continuare con tutti quelli che incrociava, (punto) lui stesso ebbe l'idea di farsi mettere all'ingrasso così da aver un maggior numero di “cavie” alle quali sottoporre (porre) le domande e grazie alle quali stilare una statistica in base ai tre criteri fondamentali. In seguito fece lo stesso sui prigionieri di Azkaban sottoposti alla maledizione e con l'aiuto di Grewn stilò quello che verrà poi definito il Metodo Lodwin:
CITAZIONE
Le domande che venivano poste erano in tutto quattro (virgola) o meglio quattro erano le categorie, (punto) a discrezione dell'incaricato si potevano porre più domande che non erano in tutto e per tutto definite, ma dovevano comunque essere coerenti con il contesto e l'ambiente circostante, (punto e virgola) domande normali e preferibilmente cambiate spesso, il loro scopo era quello di ricoprire temi diversi e di osservare le diverse reazioni, le prime due domande servivano a saggiare il soggetto, mentre le altre due a confermarlo. Le domande prendevano come punti fondamentali da valutare: Velocità di risposta (VDR), intonazione e espressività del soggetto (IE), capacità di ragionamento (CR). A questi tre fattori veniva dato un punteggio basato sull'osservazione del comportamento che andava da un massimo ad un minimo:
-Eccellente/Eccentrico (E) = 4;
-Normale/Nella norma (N) = 3;
-Lento/ (L) = 2;
-Sospetto ( X ) = 0.
Per ognuno dei tre fattori veniva assegnato un parametro in base alla domanda e il tutto veniva raccolto in un prestampato:
Per la prima si valutava la sola VDR, per la seconda VDR, CR, per la terza VDR, CR, IE e per la quarta ancora VDR, CR, IE.
Nello specifico la prima domanda era solitamente di carattere generale, ma di facile risposta per chiunque, una domanda che richiedeva poco ragionamento e una risposta breve ed immediata, ad esempio:
-Domande sul meteo al di fuori del Ministero;
-Domande sul materiale della propria bacchetta (di solito eseguita durante il controllo all'ingresso);
-Domande sul piano a cui si doveva andare (punto)
La seconda domanda riguardava qualcosa di leggermente più complesso che racchiudesse piccoli ragionamenti o azioni:
-Domande sull'ora attuale (fatta se il soggetto è in possesso di un orologio o se ve ne è uno a vista);
-Domande sulla data odierna;
-Domande sul metodo di arrivo al Ministero e da dove si è partiti.
Alla terza domanda si aggiungeva il valore empatico, quindi un maggior ragionamento al quale si sommava un fattore puramente emotivo. Se dopo le prime due si era raggiunto un punteggio pari o inferiore a 2 in caso di un massimo di 3 domande, valore che raddoppiava con il raddoppiare delle domande (valore di 4 con 6 domande, 6 con 12 e così via, sempre per difetto, ad esempio valore di 2 con 5 domande) a quel punto si proseguiva andando a stuzzicare leggermente i sospetto:
-Dove si era comprato un determinato oggetto indossato descrivendolo: non adatto al contesto e/o indecente e/o indecoroso (Sfruttare la propria fantasia senza eccedere);
-Per quale motivo si era scelto quell'orario definendolo: inadatto e/o inopportuno e/o sbagliato (Sfruttare la propria fantasia senza eccedere).
Qui si valutavano prevalentemente l'intonazione, l'espressività e il tono, tre parametri che componevano l'IE.
Infine la quarta domanda, (punto) essa era l'unica con uno scopo e delle indicazioni ben precise, (due punti) il suo scopo era, dopo aver chiesto il motivo della visita, impedire al potenziale maledetto di raggiungere il suo scopo, (punto) a questo punto nell'oltre 92% dei casi studiati (le motivazioni alle eccezioni erano, nella quasi totalità, quelle già dette) cambiava radicalmente espressione, passando da uno stato di semi euforia, costante in tutte le domande, ad uno di rabbia esplosiva ed improvvisa. Questa (virgola) secondo Lodwin (virgola) era la prova che veniva confermata dalla somma dei punteggi delle ultime due domande, (due punti) se non superavano i 4 punti il soggetto era identificato come vittima.

La ricerca e le domande furono condotte segretamente, (punto) nessuno, a parte chi aveva commissionato quella missione, sapeva cosa stava facendo il direttore, questo per preservare l'incolumità di Lodwin, (punto) trovare un modo per riconoscere e identificare chi era sotto l'effetto della maledizione poteva essere un duro colpo per la strategia nemica, perciò doveva rimanere un segreto. Purtroppo le continue domande fatte da Lodwin al personale, utilizzato come bacino per i suoi esperimenti (virgola) e il suo strano ed improvviso cambio di incarico lo portarono a venir scoperto e fu così che una mattina fu trovato morto nel suo stesso ufficio. Tutti i suoi documenti vennero immediatamente archiviati mentre il suo metodo e tutte le sue ricerche furono segretate dal Ministro della Magia (virgola) scomparendo così nel nulla.

ii. Elay Lodwin: le sue ricerche innovative, la scoperta del “punto zero” e la collaborazione con Ronen
Pronipote di Maxwell, ossessionato dalla morte dell'avo e studioso dell'era di Voldemort (virgola) è diventato negli anni un punto di riferimento di fama mondiale per quanto riguarda le maledizioni senza perdono, sulle quali ha scritto molteplici articoli e pubblicato autorevoli ricerche. Dopo il ritrovamento di alcuni appunti del nonno nella casa di famiglia ha proseguito le ricerche dal così detto metodo Lodwin (tra virgolette), una volta reputato valido ha deciso di inserire un ulteriore step. Accortosi che le semplici domande e il risultato che esse portavano, (via la virgola) non permettevano da sole di identificare con certezza matematica una vittima della maledizione, ma solo di restringere il campo a dei soggetti che potevano si essere influenzati dall'Imperius, ma anche che potevano ricadere in altre categorie (come ad esempio persone spaventate o sotto shock, sotto l'effetto di altri incantesimi o con problematiche personali preesistenti) fu così che (elimina "fu così che" e sostituiscilo con una virgola) ricominciò gli studi alla ricerca di una svolta che permettesse alla tecnica del nonno di emergere alla luce dando così un senso alla sua morte. Dopo numerose interviste fatte a coloro i quali erano statti (stati) soggetti della maledizione Elay, oltre a confermare personalmente la teoria del nonno sul loop mentale, scoprì un importante fattore: il così detto “Punto Zero”, cioè il momento in cui il soggetto perde la coscienza di se (sé), in cui inconsapevolmente cede il possesso e il controllo di se stesso. Il Punto Zero non coincide con il momento in cui il soggetto è vittima dell'incantesimo, ma nel ("ma con il") momento preciso in cui riceve l'ordine, (punto) da quel punto in poi la sua mente, i suoi ragionamenti e le sue azioni sono totalmente devolute al raggiungimento dell'obiettivo, (punto e virgola) ciò assorbe totalmente i pensieri della vittima che da quel momento è incapace di ragionare o pensare al di fuori di ciò che gli è stato imposto di fare. Dagli studi di Elay emerse che quello specifico istante lascia una traccia nella mente di carattere psicologico, considerando che da quel momento in poi tutto appare confuso e i ricordi poco chiari, che sarà la chiave di volta dell'originario metodo Lodwin. Una volta individuati coloro che rientrano nel range di sospettati del metodo Lodwin, l'incaricato, una persona altamente specializzata che Lodwin indicò come un legilimentis (legilimens) esperto, avrebbe portato in una stanza il sospetto e indagato sul suo passato andando a ricercare, con domande dirette, il momento in cui vi era stata quella perdita di coscienza che avrebbe indicato che il soggetto fosse stato vittima del sortilegio, un vero e proprio interrogatorio che, tramite le lacune psichiche del soggetto, avrebbe permesso di risalire al momento in cui era caduto sotto l'influenza dell'Imperius. Ovviamente per questa seconda fase serve del personale altamente formato e specializzato così da ridurre i tempi di ricerca e gli eventuali errori di valutazione. Sapere quando era esattamente avvenuto il Punto Zero era fondamentale per le successive indagini, per Elay Lodwin era invece la conferma dei sospetti nati tramite il metodo Lodwin, (due punti) più proseguiva l'interrogatorio e più sarebbero stati confermati i risultati delle domande.
In conclusione, all'atto pratico basterebbe che, come fatto nell'esperimento, all'ingresso del luogo prescelto per l'utilizzo del metodo Lodwin, venga posto uno o più cancelli di controllo, in base alle dimensioni e all'affluenza di visitatori e lavoratori, (punto e virgola) a questi verranno assegnati dei controllori addestrati i quali somministreranno le domande e nel caso di un punteggio “sospetto” porteranno l'individuo in una stanza apposita dove verrà eseguito il controllo del Punto Zero da parte di personale altamente specializzato.
Sotto il punto di vista legale l'unione del metodo originale con la ricerca del Punto Zero può essere categorizzata come prova e controprova: la prima servirà ad eliminare gran parte dei possibili errori, mentre la seconda, effettuata da personale altamente qualificato meglio se legilimentis (legilimens), confermerà o meno la prima scrematura, in questo modo si potrà dare un valore legale al metodo. Questi metodi ("Queste metodologie", per evitare di ripetere "metodo/i") possono essere usati con estrema efficacia per discriminare chi effettivamente ha commesso una certa azione sotto l'influenza della maledizione da chi ha finto di esserne soggiogato. Se si pensa alla prima guerra magica e agli innumerevoli maghi che sostenevano di essere stati vittima dell'Imperius e che quindi non avevano colpe in merito a ciò che avevano fatto, possiamo dire di aver in mano un metodo efficace per distinguere e quindi punire solo coloro che effettivamente sono stati obbligati a compiere qualcosa contro il loro volere. Il limite di questa tecnica sta nel fatto che essa può essere applicata solo nel momento in cui un soggetto è sotto l'effetto della maledizione, (due punti) è estremamente efficace, ma solo in questo caso. Ovviamente non solo il metodo, ma anche l'uso di un legilimentis (legilimens) ha un limite: per quanto estremamente rapido, tanto da rendere vano il metodo Lodwin grazie all'immediata individuazione del loop mentale, esso condivide il limite temporale con il metodo. Ovviamente questo limite è applicabile solo per l'individuazione in loco dei soggetti maledetti, (due punti) per quanto riguarda un possibile riesame di una condanna, il legilimentis (legilimens) potrebbe fare le veci della famosa macchina della verità babbana, (punto e virgola) i metodi e le applicazioni sono molteplici, ma esulano dal campo di studio in atto in questa Tesina. Concludo sottolineando ancora una volta come questo metodo sia estremamente versatile e adattabile alle necessità sia del Ministero che di tutta la comunità magica.


iii. L'Occhio Oscuro
Ronen Lowe era uno studioso e inventore che dedicò la sua vita alla ricerca e allo studio di nuove tecnologie e artefatti magici, (punto) nella seconda metà del '900 mise al servizio del Ministero le sue conoscenze nel campo delle arti oscure unendosi a Elay Lodwin nella ricerca di un metodo efficace e preciso per identificare coloro che possedevano tracce di magia oscura. Ronen aveva iniziato a costruire e sperimentare un detector oscuro il cui specifico scopo era proprio quello di riconoscere quei soggetti che erano stati sottoposti alla maledizione Imperius. All'inizio dei suoi esperimenti riuscì a costruire un'ingombrante (via l'apostrofo) macchinario: una sorta di cannocchiale di circa 20kg per 1,20m e di 10cm di diametro al cui interno vi erano (era) uno svariato numero di lenti e cristalli incantati di materiali diversi, (punto e virgola) allo scopo furono usate anche diverse gemme preziose (virgola) risultate adatte ad incanalare specifiche lunghezze d'onda magiche. I cristalli messi in una determinata sequenza riuscivano a captare e rendere visibile i residui magici lasciati dalle maledizioni, rendendo così individuabili coloro i quali avevano scagliato, erano stati colpiti o tutt'ora erano sotto l'influenza di una maledizione. Ronen sfruttò le ricerche e le conoscenze di Lodwin e affiancandosi a lui riuscì a sviluppare al meglio il sistema di lenti, tramite esperimenti e ulteriori studi giunse alla creazione quello che verrà definito “Monocolo Oscuro”: in breve riuscì a comprimere quello che all'inizio era uno strumento ingombrante in un piccolo monocolo, (punto) i cristalli furono lavorati in modo da divenire un'unica lente formata da sottilissime lamelle di materiali diversi, intagliate a mano e unite magicamente, (punto e virgola) la lente che ne risultava veniva poi incastonata in una normale montatura per monocoli. Questo non solo portò ad una maggior praticità, ("Questo portò non solo a una maggior praticità, ma") gli studi sull'elaborazione e lo sviluppo delle lenti fece (fecero) si (sì) che il sistema si snellisse divenendo sempre più efficace nell'individuare solo coloro che erano stati colpiti o erano ancora influenzati da una maledizione, con la specifica ricerca delle tracce lasciate dalla maledizione Imperius. Questo speciale monocolo mostrava, a chi lo indossava, una sottile luminescenza che avvolgeva il corpo del soggetto che in qualche modo aveva avuto a che fare con una maledizione, sia che esso l'avesse lanciata personalmente, che ne fosse stato vittima o che ne fosse ancora sotto l'influenza, (punto) ogni maledizione possedeva una sfumatura propria diversa a seconda del tipo: verde per l'Avada Kedavra, gialla per il Cruciatus e Violacea (via la maiuscola) per l'imperius (maiuscola). Con l'aumentare dei test e delle lavorazioni sulle lenti si riuscì ad isolare la sola luminescenza violacea, questo grazie ad una specifica e complessa lavorazione di intaglio che isolava e catturava la sola luminescenza tipica dell'Imperius riflettendo le altre e quindi non rendendole visibili all'osservatore. Questo enorme passo avanti fu fatto grazie agli studi effettuati sulle scoperte di Maxwell che lo aiutarono a far luce sul funzionamento della stregoneria e sulle tracce magiche che essa lasciava sui soggetti, ma soprattutto grazie all'aiuto di un folletto, Ranci Vilius Terzo, esperto artigiano e pro-nipote di Ranci il Primo, il famoso costruttore della spada di Godric Grifondoro. Il folletto, che normalmente lavorava solo per i propri simili, intagliò personalmente la lente prototipo in cambio di un (apostrofo) ingente somma di galeoni e della possibilità di affiancare il proprio nome tra i creatori dell'artefatto, (punto) grazie alle sue capacità e conoscenze Ronen fu in grado di raggiungere il suo obbiettivo, isolando così la luminescenza desiderata. Di certo la nuova lente portò enormi sviluppi, ma questo non bastò a regolare al meglio lo strumento e fu allora che il DRCS diede l'autorizzazione straordinaria ai soli auror che volontariamente si fecero avanti per aiutare nelle ricerche, ciò a causa dell'ormai inutilità dei prigionieri di Azkaban usati fino a quel momento. Essi non erano più in grado di dare informazioni utili, erano ormai totalmente vuoti a causa della prigionia e quindi inutilizzabili per lo scopo, perciò per far si (sì) che le ricerche progredissero il Ministero diede il permesso ad un limitato numero di volontari di sottoporsi alla maledizione Imperius sotto lo stretto controllo di un ufficiale auror e di un funzionario del Ministero e solo per un numero limitato di volte, tre per persona. Tutto sarebbe stato osservato, trascritto e analizzato sfruttando al massimo ogni prova e trascrivendo ogni più piccola differenza o particolare utile. Furono richiamati esperti di ogni settore in modo da massimizzare ogni informazione acquisita, (due punti) ne (né) il Comandante degli auror ne (né) il Ministro della Magia avrebbero più concesso una simile violazione delle normative, si trattava di una questione di vitale importanza, ma non si sarebbe ripetuta e per questo motivo non poteva essere sprecata. A quest'ultimo esperimento parteciparono il legilimens Albert Grewn, Elay Lodwin, Ronen Lowe e Arthur Luter direttore del DRCS in vece di funzionario testimone degli eventi; tutto venne registrato e trascritto, furono eseguiti solo due esperimenti per ogni auror, per un totale di dieci. Durante il primo test vennero impartiti ordini semplici e di facile esecuzione, mentre nel secondo ordini più complessi al limite della moralità , (punto)voglio sottolineare che nessun ordine, di nessun tipo (virgola) fu mai portato a termine come specificato nelle testimonianze raccolte nel fascicolo del direttore del DRCS n°26836/86 Capitolo 3 paragrafo IV:

[...]L'unico interesse era meramente incentrato sulle reazioni psicologiche ed empatiche, oltre che indirizzate alla taratura dello strumento definito come “Occhio Oscuro”, Brevetto Sperimentale n°546/A83 a carico del Sig. Ronen Lowe, per questo motivo non vi era nessun interesse per lo sviluppo e l'esecuzione degli ordini impartiti agli Auror sotto l'effetto della Maledizione Imperius […]

I test confermarono i dati già raccolti ad Azkaban, ma in più permisero di regolare lo strumento sulle sole maledizioni subite in passato o ancora attive, escludendo così quelle lanciate, enorme passo avanti se si considera il periodo storico e le autorizzazioni che molti dipendenti del ministero (maiuscola), primi tra tutti gli auror, avevano avuto durante la lotta contro i mangiamorte, cosa che avrebbe di certo fatto risplendere di viola gran parte degli avventori. Con questo nuovo metodo di individuazione si potevano “scannerizzare” gli avventori e successivamente porre le domande a coloro i quali risultavano positivi all'occhio oscuro (forse sarebbe meglio scriverlo con le maiuscole) rendendo il sistema sempre più preciso. Nel saggio "L'occhio oscuro: riconoscere le maledizioni. Struttura, esperimenti e tecnica del Detector Oscuro di Lowe" del 1995 l'inventore spiegò come il funzionamento del detector era ancora in fase di sviluppo, ma che aveva avuto ottimi risultati durante uno dei maggiori e più importanti test di controllo eseguiti in collaborazione con il DRCS e venne registrato sotto il numero d'archivio ES 645/DRCS/96 : (punto) Venne testata l'unione tra il metodo di Maxwell e l'occhio oscuro, (due punti) per farlo vennero eseguiti dieci test in successione durante i quali dieci diversi controllori eseguivano un primo scanner sul gruppo attraverso l'occhio oscuro, (punto e virgola) per quell'occasione utilizzarono il formato monocolo, questi erano scelti della ricerca privi di addestramento, così da dimostrare la semplicità del test e allo stesso tempo che, con questo sistema, le domande di Lodwin riducevano il loro errore di individuazione quasi allo zero. Come campione furono usati trenta soggetti di cui solo uno era sotto l'influenza della maledizione (un mangiamorte catturato nei mesi precedenti al test in oggetto e il cui nome venne tenuto riservato, perciò lo chiameremo “X”), mentre le restanti ventinove si dividevano in un eterogeneo miscuglio di volontari di ogni genere ed estrazione sociale. L'occhio individuò sempre X e grazie al sistema Lodwin ognuno dei dieci controllori fu sempre in grado di confermare la sua condizione, un risultato che non solo sottolineò l'utilità del sistema, ma anche la sua affidabilità e precisione.
All'atto pratico l'Occhio Oscuro, una volta tarato (virgola) ha una percentuale di errore pressoché pari allo zero, (punto e virgola) l'utilizzo sarebbe molto semplice, basterebbe posizionare l'artefatto all'ingresso dell'edificio, nella forma e dimensioni che meglio si sposano al luogo di utilizzo, (punto e virgola) una volta che esso individuerà un sospetto esso verrà immediatamente fermato e portato in una stanza per la successiva conferma da parte di personale qualificato.
Sotto il punto di vista legale l'artefatto sarebbe di per se (sé) più che valido (virgola) essendo il suo errore prossimo allo zero, nonostante ciò legalmente si ha bisogno sempre di una controprova di conferma come specificato dall'articolo 453- Sez 21/Comma A.2 revisione del 2013 il quale cita testualmente:

[...]”Per far si (sì) che ogni prova sia valutata come attendibile e che ogni accusa sia legalmente valida ad ogni analisi, anche se di errore pari al 1%, dovrà corrispondere una controprova di conferma di altra natura che ne accerti l'integrità e la mancanza di errori umani o di valutazione”[...]

Considerato l'errore del Occhio Oscuro, inferiore all'1% esso sarebbe già di per se (sé) sufficiente, ma nonostante ciò ad esso può essere aggiunto il metodo del Punto Zero, con i criteri e le procedure descritte in precedenza, (due punti) in questo modo, ogni accusa sarà pressoché inappellabile e di sicura certezza. Come per il metodo Lodwin e quello del Punto Zero, anche in questo caso possiamo utilizzare l'artefatto a sostegno di coloro che si proclamano innocenti, ma che sono stati arrestati, vi è però una sostanziale differenza: l'artefatto è in grado di rilevare qualunque traccia della maledizione, sia essa in atto o passata e questo permetterebbe di confermare o meno, insieme ad appropriate indagini, l'innocenza di coloro che furono considerati colpevoli per insufficienza di prove o per l'impossibilità di dimostrare altrimenti.
Il Detector Oscuro è di certo il metodo più efficace e rapido per individuare coloro i quali sono sotto l'effetto di una maledizione e in particolar modo dell'Imperius. Con il metodo Lodwin condivide la precisione, ma è nettamente più discreto ed efficiente. Se ad esempio lo posizionassimo all'ingresso di un edificio, magari davanti ai camini della metropolvere, esso "scannerizzerà" ogni avventore o dipendente senza creare il minimo rallentamento e nel massimo della riservatezza (virgola) rendendo il sistema efficace e di facile utilizzo facendo si (sì) che si possano individuare immediatamente i soggetti senza creare alcun allarmismo (virgola) riuscendo ad attivare tempestivamente tutto il processo di conferma nel modo più semplice e rapido possibile.

3. Antitesi



i. Esperimenti al limite della legalità e dell'etica
La “Gazzetta del Profeta” fu la prima che tramite una fonte, da lei sempre tenuta segreta, svelò la fonte degli esperimenti condotti dal DRCS e dai suoi collaboratori. Come scritto dalla giornalista Priscilla Mallawer nell'articolo intitolato “Un male non necessario” redatto pochi anni dopo la scoperta degli esperimenti svolti dal DRCS, scrisse ("La giornalista Priscilla Mallawer scrisse, nell'articolo intitolato "Un male non necessario" - redatto pochi anni dopo la scoperta degli esperimenti svolti dal DRCS -") di come, fosse eticamente inaccettabile fare esperimenti di quel tipo su di loro, per quanto si trattasse di mangiamorte, trattandoli alla stregua di cavie da laboratorio, (punto) ciò era, a suo dire, inaccettabile e sbagliato. La giornalista scriveva:

[...]Con questo deplorevole comportamento il Ministero, nella figura del Ministro stesso, non solo si declassa al livello di coloro che chiama nemici, ma perde di credibilità trasformandosi lui stesso in una sorta di criminale. Certi atteggiamenti non sono tollerabili per nessuna motivazione, la giustificazione di un bene superiore non deve mai portarci a credere di essere autorizzati a compiere noi stessi atti deplorevoli, perché ciò autorizzerebbe la controparte a fare lo stesso, innescando un (apostrofo) interminabile serie di brutalità di cui col tempo non se ne saprebbe (non si saprebbe) più definire l'origine [...]

Affiancare la figura del Ministro ad un mero criminale di guerra fu decisamente un duro colpo per il Ministero, (punto) come se non bastasse, una volta diffusa la notizia, altre testate giornalistiche iniziarono una campagna fatta di petizioni, articoli e proteste pacifiche al fine di fermare definitivamente questo genere di soprusi e questo diede vita a diverse organizzazioni che sostenevano i diritti dei detenuti, (punto) la più grande di tutte aveva sede a Londra e si chiamava “Una luce nell'oscurità”, non aveva un presidente, ma solo una serie di portavoce che viaggiavano per il paese sostenendo la tesi che per terminare la guerra c'era bisogno di non oltrepassare alcun limite:

[...]” se loro uccidevano (virgola) noi dovevamo difenderci e non attaccare più brutalmente con lo scopo di vendetta o rivalsa”[...]

Ariel Fredson, Portavoce de “Una luce nell'oscurità” durante la manifestazione per i diritti dei detenuti tenuta a Colchester nel 1999

La giornalista Mallawer mise in campo ogni sua conoscenza al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica sfruttando ogni possibilità le si offrisse (virgola) come l'articolo, scritto in collaborazione con Herman Strauss, direttore della casa editrice “Il pennino” e autore di innumerevoli saggi e libri di storia della magia, nonché acceso sostenitore dei diritti dell'uomo. I due scrittori unirono i loro sforzi in un saggio sotto forma di volantino che venne sparso per le maggiori città. Il foglio spiegava cosa stava accadendo e quanti e quali diritti umani venissero infranti, il titolo citava testualmente :

[...]Oggi loro, Domani noi. Violare i diritti dei detenuti e accettarlo come bene necessario è il primo passo per l'annichilimento di tutti[...]

Come si può ben capire il volantino ebbe un'enorme risonanza tra la popolazione

ii. Un metodo inattuabile e impreciso
Come precisato durante il meeting per la sicurezza del Ministero, condotto nel 1999 dove (meglio "al quale") partecipavano tutti i direttori con la supervisione del Ministro della magia (maiuscola), il direttore del sesto livello, Matis Grunt (virgola) espose i dubbi e le problematiche inerenti ad un controllo a tappeto eseguito all'ingresso del ministero (maiuscola) su di ogni avvenente (avventore?), dipendenti compresi, (punto) il suo intervento venne registrato ed archiviato sotto il codice AR456/99 e citava:

[...]“Sottoporre ogni visitatore o dipendente ad una simile operazione non solo creerebbe un ingorgo all'ingresso con relative problematiche di controllo e supervisione da parte degli addetti, ma al (a) lungo andare creerebbe un clima di mal contento (malcontento) soprattutto tra i dipendenti che si sentirebbero costantemente messi in discussione. Per non parlare del metodo in se (sé), sottoporre un soggetto una volta al metodo Lowin potrebbe anche essere efficace, ma credo che dopo ripetuti test, per un dipendente addirittura giornalieri, vada a scomparire l'utilità dello stesso. [...]”

Durante la stessa riunione anche il Direttore del secondo livello Marxwell Brown sottopose i suoi dubbi alla resto dei partecipanti citando quanto segue:

[...]”Concordo con quanto detto dal mio collega (si riferiva al direttore del sesto livello) (punto) Il sistema non mi sembra affidabile, in pià (più) da quanto ho potuto leggere dalla relazione sull'esperimento ES 645/DRCS/96 il test venne effettuato mettendo alla prova l'occhio su 30 soggetti dei quali solo uno era realmente sotto l'influenza della maledizione Imperius, (punto) non vi erano altri casi simili, (punto) mi spiego, (due punti) da quanto so che l'occhio può individuare chi è stato colpito da una maledizione o chi ne è sottoposto al momento, ma non distingue le due figure, quindi questo esperimento, per quanto sicuramente rilevante, non dimostra precisione nell'individuare chi attualmente è un potenziale pericolo, ne (né) ne dimostra il funzionamento in un contesto di centinaia di persone, (punto) considerando gli avvenimenti degli ultimi anni ci sarebbero ancora troppi falsi positivi, a mio avviso, (punto) per il momento è ancora troppo impreciso per poter essere utilizzato come detector per coloro che sono maledetti dall'Imperius. ”[...]

L'ultima delle dichiarazioni fu portata dal Direttrice del Quarto livello Ellen Holdbridge:

[...]”Credo inoltre che il metodo Lodwin, per quanto all'apparenza preciso e fuzionale (funzionale), abbia un grosso limite: poniamo il caso che un individuo sia stato maledetto con l'Imperius tre mesi fa, come sarebbe possibile scannerizzare a ritroso, tramite domande, un periodo tanto lungo alla ricerca del punto zero? Credo che ci vorrebbe di certo troppo tempo, anzi potrebbe essere usato come strategia del nemico mandarci più avventori di questo tipo e poi maledirne uno dieci minuti prima di entrare al ministero (maiuscola), (punto) questo a mio avviso vanificherebbe il punto zero che sarebbe così recente da non essere individuabile”[...]

Queste affermazioni vennero accolte dai presenti che votarono 5 a 3 a sfavore dell'utilizzo del metodo Lodwin o del detector oscuro.

iii. Costi proibitivi

Da quanto si evince dalle relazioni portate da Ronen al quinto livello, di cui in esame vi è la n° 3 allegata all'esperimento ES 645/DRCS/96:

[...]”Il costo del monocolo oscuro, come affermato dal Sig. Ronen in persona, al momento si aggirerebbe dai 4700 galeoni ai 5300 galeoni in base al tipo di materiali utilizzati, e alle lavorazioni effettuate. Il costo maggiore è dato dalla lente che da sola, a causa della complessità della lavorazione e degli incantesimi a cui è sottoposta, viene valutata 4600 galeoni, mentre il resto della cifra è data dalla complessità dell'incastonatura e dalla montatura. Questa importante cifra è giustificata dall'innovazione e dall'utilità portata dal detector, ma allo stesso tempo ne rende proibitiva la produzione, da parte del ministero (maiuscola), per un uso esteso alla comunità magica.”[...]


4. Confutazione



i. Un piccolo prezzo da pagare

Dopo le svariate accuse mosse sia dai giornalisti che dall'opinione pubblica (virgola) la direttrice del primo livello e portavoce del Ministero Lara Jane Foster, nel 2000 dichiarò pubblicamente alla stampa quelle che erano le intenzioni del Ministero.

[...]”Ciò che il Ministero vuole è la salvaguardia della comunità magica, ciò che è stato fatto ha portato a grandi scoperte e innumerevoli progressi nella lotta contro il male. Posso garantire che i prigionieri sono stati trattati con il massimo riguardo e nessuno è impazzito o ha avuto alcun problema dovuto ai test, (punto) la situazione dei prigionieri è dovuta ai dissennatori e al tipo pena ("al tipo di pena") che gli è stata data in base ai crimini da loro compiuti. Alcuni mangiamorte hanno collaborato volontariamente per tentare di avere sconti sulla pena o di evitare il baco (bacio) del dissennatore, (punto e virgola) fin da subito è stato chiarito che nulla di tutto ciò sarebbe mai stato possibile, ma nonostante ciò hanno comunque collaborato. Negli altri casi si è data la possibilità a questi efferati criminali di dare un contributo alla società, il tutto mantenendo sempre ben presenti i diritti degli stessi. Il ministero (maiuscola) non è e mai diverrà un carnefice, tutto ciò che è stato e verrà fatto, (via la virgola) rispecchia la massima trasparenza e il rispetto delle norme vigenti, (punto) se in questa occasione alcune di esse sono state bypassate è solo per darci la possibilità di difenderci da una minaccia altrimenti devastante. Possiamo ritrovare questo modo di agire da parte del Ministero quando un minorenne, in una situazione di grave pericolo, utilizza la magia per salvarsi la vita, fosse anche davanti ad un babbano (maiuscola). La violazione sarebbe molto grave, violerebbe addirittura lo Statuto di Segretezza, ma nonostante ciò il Ministero capirebbe un simile evento, (due punti) mai, in quelle rare occasioni, un minorenne è stato arrestato e processato per essersi difeso (attenzione a calibrare la risposta considerato il caso di Harry Potter, portato a processo davanti al Wizengamot per aver evocato un Patronus davanti a un Babbano), (punto) allo stesso modo noi ci e vi stiamo difendendo nel modo più trasparente e rispettando i detenuti, allo stesso tempo facendo si (sì) che dei criminali possano redimersi dalle loro abbiette azioni. ”[...]

A quest'intervista ne seguirono altre fatte dai rappresentanti degli esperimenti e del DRCS, (due punti) tutti (tutte) vertevano sull'importanza della collaborazione mangiamorte/ministero (maiuscola) e sul fatto che tutti i diritti dei detenuti erano stati rispettati.

ii. Un semplice e veloce test

Se presi separatamente il metodo Lodwin e il detector oscuro sicuramente hanno difetti dati non dal metodo in se (sé), ma dalla carenza nelle procedure causata dal non utilizzo sul campo, ma nonostante ciò, se messi insieme (virgola) la loro precisione è insindacabile anche nelle mani di un inesperto. Come dimostrato da Eleanor Holland, giornalista frelancer (freelancer) e studiosa di artefatti magici per l'importante rivista “Il Magichip”:

[...]”L'occhio oscuro, nonostante le sue già incredibili caratteristiche (virgola) è ancora ad una fase embrionale, (punto) se data la possibilità e i finanziamenti per ultimare gli studi potrà individuare i soli affetti dall'Imperius senza alcun problema ne (né) interferenza in qualsiasi circostanza, in qualunque luogo indipendentemente dall'affluenza o dalle possibili interferenze”[...]

Sottolineando il parere di Holland, si può affermare che il metodo sia non solo preciso, ma tempisticamente rapido. Come affermato da Ronen durante una delle numerose interviste alle quali partecipò dopo il parere negativo del Ministero, nello specifico quella del 2001 a Londra:

[...]”basterà mettere il monocolo ad un primo controllore posizionato all'accesso al Ministero, (due punti) il suo compito sarà quello di individuare, in modo discreto e rapido, coloro che sono sotto l'influenza della maledizione, siano essi avventori sporadici o dipendenti. Una volta individuata la traccia, il dipendente, allerterebbe il punto di controllo che attraverso degli agenti selezionati ed addestrati porterebbero in una stanza dedicata il mago sospetto sottoponendolo al test di Lodwin. Se risulterà positivo a questo si procederà ad un interrogatorio serrato per la decisiva conferma. Indipendentemente dalla collocazione temporale del punto zero ci sarà tutto il tempo per trovarlo e confermare ciò che l'occhio oscuro ha visto, (due punti) ciò servirà per avere la doppia conferma che, come affermato dall'art. 38 comma b del “Regolamento Disciplinare Magico” attualmente in vigore, è legalmente vincolante per procedere con un fermo e l'eventuale successivo arresto.”[...]

iii. Una produzione in serie e studi su nuovi materiali

Riprendendo l'articolo scritto da Eleanor Holland e proseguendo nei paragrafi, possiamo leggere questa dichiarazione:

[...]”Il costo proibitivo dell'Occhio Oscuro è dato non solo dai numerosi studi e ricerche che Ronen ha dovuto compiere, ma soprattutto dall'elevata complessità per la creazione, incantamento e assemblamento (assemblaggio) della lente. Questi costi (virgola) calcolabili intorno ai 6500 galeoni (virgola) sono di certo proibitivi per un normale cittadino, ma se si considera che è un modello sperimentale, prodotto in un unico esemplare è presto spiegato come i costi siano in realtà molto poco indicativi. Di norma, se venisse avviata la produzione in serie di simili artefatti, il costo scenderebbe almeno del 40%, se a questo aggiungiamo che tramite una più ampia sperimentazione di certo si troverebbero materiali e metodologie più efficienti e quindi meno costose, il prezzo potrebbe abbassarsi di un ulteriore 10/15% (virgola) portando il costo complessivo intorno ai 3000 galeoni, una cifra certamente importante, ma più che accettabile per il servizio e la sicurezza che garantisce”[...]

L'occhio magico a si (ha sì) un costo elevato, ma questo è semplicemente dovuto alla sua natura sperimentale, (due punti) come tutte le invenzioni, di qualunque natura, prima di essere commercializzate erano usufruibili solo da pochi, poi con il tempo sono diventati (diventate) alla portata di tutti, si veda l'esempio delle autovetture incantate, ora sempre più utilizzate nel mondo magico, i cui primi modelli erano assolutamente proibitivi per i normali cittadini. Oltre a ciò l'Occhio Oscuro è un modello molto compatto usato per celarne l'esistenza e quindi minimizzarne l'impatto visivo e questo ne aumenta notevolmente i costi, (punto) se si pensasse ad una sorta di metal detector (citerei uno strumento magico e non babbano) o ad un sistema più grande come quello originale i costi si abbatterebbero immediatamente. Per sfruttare a pieno le vaste potenzialità di questo strumento bisognerebbe utilizzarlo nella sicurezza di luoghi con un'elevata affluenza e importanza strategica o al servizio della sicurezza di persone con una comprovata possibilità di divenire bersagli del nemico, (punto) in questi casi si parla di una spesa effettuata da aziende o enti ministeriali e quindi un qualcosa di pienamente affrontabile e giustificato.

5. Conclusioni



In conclusione, se portati avanti gli studi e la sperimentazione (virgola) l'Occhio Oscuro sarà di certo il punto di svolta della lotta contro la maledizione Imperius e i suoi possibili effetti catastrofici. Chiunque verrà individuato dall'artefatto potrà successivamente essere sottoposto al metodo Lodwin per la seconda ed essenziale conferma. A questo sisyema (sistema) vanno aggiunte le scoperte dell'Auror Albert Grewn, che grazie all'identificazione del loop di pensieri ha potuto dimostrare come un l'utilizzo di un legilimens possa abbreviare notevolmente i tempi degli interrogatori (virgola) confermando immediatamente se il soggetto è realmente sotto l'effetto della maledizione (virgola) dando così un'ulteriore prova che avvalerebbe (avvallerebbe) la prima identificazione così da divenire inconfutabile in sede legale. L'unione del Monocolo Oscuro e del sistema Lodwin potrà essere alla portata di qualunque ente, ministeriale o meno, sia per i costi da sostenere che per la facilità della procedura. Il Ministero invece potrebbe aggiungere alla stessa un legilimens celato al pubblico e utilizzato per le conferme sui sospetti (virgola) potrebbe coadiuvarsi all'Occhio Oscuro individuando il soggetto influenzato dall'Imperius in tempi brevissimi, in linea con le necessità e la continua affluenza di maghi del Ministero.


Erick Berg
view post Posted: 17/5/2021, 17:00 Tesina M.A.G.O Babbanologia - Biblioteca
Con l'inizio di una nuova sessione M.A.G.O., la biblioteca veniva puntualmente visitata dagli studenti invischiati nelle appiccicose trame degli esami. Aryanne li guardava con una certa empatia, ricordando lo studio matto e disperatissimo che l'aveva assorbita completamente quell'ultimo fatidico periodo della sua vita scolastica. Al pensiero delle tesine che aveva compilato con famelica foga, aveva la mano sinistra ancora attraversata dal dolore fantasma tipico di chi aveva fatto della piuma l'estensione naturale del braccio addetto alla scrittura.
Accolse dunque Erick con un sorriso gentile, annuendo alla sua richiesta.

– Prego, Berg! Uellà, un lavoro bello lungo, complimenti. Prenditi pure qualcosa da leggere nell'attesa, se ti va – gli suggerì, rimpinguando la penna di civetta delle nevi di inchiostro rosso.

Abbassò gli occhi sul testo, dunque, e cominciò a correggere.


CITAZIONE
 Le nuove armi babbane
Maghi e streghe al servizio dei babbani (maiuscola)


Indice

1. Obbiettivo della Tesi

1.1. Introduzione

2. Tesi: I capi dei Governi della comunità babbana e i presidenti di alcune delle più grandi e importanti aziende mondiali sono già a conoscenza dell'esistenza della Magia e stanno progettando di utilizzarla per vincere i loro conflitti.
2.1 - Avanguardia babbana, impossibile pensare di essere sfuggiti alla loro evoluzione.
2.2 - La testimonianza di Richard Flannery, Mago irlandese che afferma di essere stato rapito dai Babbani e sottoposto a esperimenti.
2.3 - Un'innegabile somiglianza.

3. Antitesi
3.1 - Eventuali compromissioni dello Statuto di Segretezza non passerebbero inosservate.
2.2 - La condizione neuropsichiatrica di Richard Flannery.
2.3 - La storia insegna come l'unica reazione della Comunità Babbana alla scoperta della Magia sia la paura.

4. Confutazione
4.1 - Il ritrovamento di bunker sotterranei con artefatti magici e stralci di studi a riguardo.
4.2 - Follia o semplice solitudine?
4.3 - La storia insegna come l'uomo sarebbe disposto a qualsiasi cosa pur di ottenere potere.

5. Conclusione


1. Obbiettivo della Tesi


Con questa Tesina voglio portare l'attenzione su come il nostro mondo si trovi in un precario equilibrio. Generalmente l'uomo è sempre stato attratto dal potere e dalla ricerca di sempre nuovi metodi (metodi sempre nuovi) per raggiungerlo: nei prossimi paragrafi dimostrerò come nei secoli i nostri mondi siano venuti in contatto e come da questo ne (via "ne") sia scaturito un insano scambio di tecnologie e conoscenze. Se questa tendenza non verrà immediatamente arginata vi sarà la concreta possibilità di essere totalmente svelati e di conseguenza di essere utilizzati coercitivamente come ago della bilancia nei conflitti babbani in qualità di armi umane e come fonti di inestimabili tecnologie e artefatti dai poteri in grado di rovesciare governi ed equilibri mondiali.

1.1. Introduzione



Ancor prima del 1689, quando fu formulato lo Statuto Internazionale di Segretezza della Magia, la Comunità Magica aveva avuto occasione di capire come la Comunità Babbana vedesse nella stregoneria un male da estirpare nel più brutale dei modi, (punto e virgola) le persecuzioni potevano avere origine alla paura o dall'odio verso chi è diverso. Questo odio, oggi scemato, è come lava incandescente pronta a venire in superficie, ma per il momento ("è come lava incandescente, pronta a risalire in superficie, ma che per il momento") rimane nascosta sotto una superficie dura e fredda come afferma Joseph Stink, Babbanologo americano del 1700, nel suo saggio "Speranze Bruciate" del 1713:

[...]”Ciò che è certo è che la Società Babbana non si è rifiutata di credere all'esistenza di un mondo oltre il suo (virgola) ma ha semplicemente soffocato la sua consapevolezza di esso, lasciando che gli eventi divenissero storie e leggende e che col tempo venissero dimenticate. Verrà un giorno in cui l'uomo ricorderà e a quel punto tutto ricomincerà e le pire si riaccenderanno"[...]

Non è difficile capire cosa intendesse lo studioso, (due punti) sarebbe lecito pensare che, dopo secoli di silenzio, un nuovo contatto tra Babbani e Maghi finirebbe per rovinare entrambi.
Questo elaborato esaminerà contatti e somiglianze tra il Mondo Magico e il moderno Mondo Babbano sostenendo come quest'ultimo si sia evoluto a tal punto da rendere impossibile dare per scontato che le precauzioni di maghi e streghe (prima hai scritto "maghi" con la maiuscola: scegli un formato sia per "maghi" che per "streghe" e uniformalo per l'intero elaborato) siano state sufficienti a nascondere la loro identità, e questo, sommato all'inesauribile ricerca del potere e della supremazia bellica da parte dei Babbani, renderebbe i maghi un insostituibile strumento per raggiungere questo scopo.

2. Tesi



1. Avanguardia babbana, impossibile pensare di essere sfuggiti alla loro evoluzione.
Di certo il nostro mondo è già stato scoperto in antichità anche a causa della poca attenzione dei nostri avi: la caccia alle streghe (1450-1750) che interessò l'Europa e l'America del nord (maiuscola), le torture e applicate dall'inquisizione dai primi del 1100 fino agli anni della caccia alle streghe sono solo alcuni degli esempi che seguirono le "disattenzioni" dei nostri avi in termini di riserbo. Eretici, pagani e streghe erano, per i babbani (maiuscola), tutti messaggeri del diavolo, tutti diffondevano la parola di satana (maiuscola) e i suoi poteri e per questo vennero perseguitati e massacrati per più di mezzo millennio a causa del loro presunto collegamento con le forze del male. Le streghe e in generale ogni persona che praticava quella che veniva definita “magia nera” veniva perseguitata fino alla sua morte ("venivano perseguitate fino alla loro morte"). Testimonianze di questi avvenimenti vennero registrate nei secoli e raccolte negli archivi vaticani e in alcune biblioteche locali:

[...]”Nella periferia della città di Francoforte fu scovata una strega che attraverso intrugli e stregonerie diffondeva la piaga dell'eresia. Dopo averla catturata e portata alla curia di Francoforte (virgola) siamo riusciti a farla confessare e solo allora, dopo averla confessata (virgola) abbiamo provveduto all'espiazione dei suoi peccati tramite flagellazione. Purtroppo per la povera anima perduta (virgola) satana (maiuscola) era profondamente radicato in lei e questo la portò a perire con nel cuore la sofferenza di non poter abbracciare l'Unico e infinitamente Misericordioso DIO.”[...]
Frate Ebner Vilgren Inquisitore veterano della Santa Sede, Francoforte 13 Settembre 1362

[...]”A Latina nella stessa terra consacrata del nostro Santo Padre fu ritrovata una congrega di streghe che diffondeva la propria piaga attraverso malefici e malocchi di ogni sorta. La loro attività era divenuta palese anche ai paesi vicini che non osavano avvicinarsi alla loro tenuta, chi osava farlo ne tornava senza ricordi o visibilmente scosso. Il Santo Padre inviò noi, il suo braccio armato nella lotta all'eresia (virgola) per estirpare questo male ormai incurabile. Ci vollero giorni, molti caddero preda delle luci del male che scaturivano dalle ossa di satana (maiuscola) che impugnavano contro di noi, ma alla fine il nostro numero li surclassò. Non v'era perdono per un simile male, (due punti) allestimmo delle pire sul posto e le bruciammo insieme ad ogni loro cosa, nulla doveva sopravvivere o il male sarebbe tornato. Fino a quando anche l'ultima fiamma non fu estinta continuammo a pregare e a invocare il perdono di Dio per quelle terre innocenti corrotte dal male.”[...]
Inquisitore Rubio Girolamo Magistris, Rettore del Sacro Conclave, Latina 5 Giugno 1411

A quel tempo ogni cosa sconosciuta, alla quale non si sapeva dare una risposta, veniva etichettata come eretica e questo comprendeva pozioni curative, filtri, oggetti e ovviamente incantesimi che incautamente venivano utilizzati. Tutto ciò (virgola) sommato all'innata curiosità dell'uomo, da ambo le parti, aveva creato situazioni a dir poco pericolose, durante le quali i rapporti tra i nostri due mondi erano a dir poco (elimina "a dir poco" per evitare ripetizioni) inesistenti. (a capo) Dopo lo Statuto di Segretezza (virgola) però (virgola) le cose sono cambiate e piano piano le popolazioni si sono dimenticate di noi, ciò grazie alle ferree restrizioni in materia di utilizzo degli incantesimi, facendoci apparire solo come fiabe, racconti fantasy e vecchie storie da bar. Allo stesso tempo però c'era e c'è tutt'ora, una ristretta cerchia di babbani (maiuscola) che è a conoscenza del nostro segreto: i capi di Stato con i quali la comunità magica ha stretti rapporti di collaborazione, mediante i quali si scambiano informazioni utili e aiuti di carattere tecnico per la risoluzione di problemi più pertinenti alla sfera di un mondo rispetto ad un altro. Era impossibile pensare di far apparire alcuni incidenti, come gli attacchi di Voldemort a Londra, come un qualcosa di naturale o babbano, era necessario che qualcuno sapesse e venisse guidato sul modo migliore per risolvere la situazione. Il Consiglio di Sicurezza non poteva permettere alle forze di polizia locali di affrontare un male come Voldemort e i suoi seguaci, il risultato di un simile scontro sarebbe stato tragico, i babbani (maiuscola) non avevano e tutt'ora non hanno ne (né) i mezzi ne (né) le conoscenze per affrontare direttamente la magia e per questo si è dovuto trovare un accordo che permettesse la sicurezza dei babbani (maiuscola) a discapito della nostra. Fu di certo una decisione difficile, ma i non maghi non avevano colpe e noi non potevamo semplicemente rimanere a guardare, perciò gli allora vertici della magia decisero di esporsi quel tanto che bastava da salvaguardare gli innocenti senza compromettersi troppo tramite la clausola 1b dello Statuto di Segretezza, se l'articolo 1 cita: (dello Statuto di Segretezza. L'Articolo 1 recita:)

“Nessun mago deve, volontariamente o meno, svelare la sua natura dinanzi ad un non mago”

L'articolo 1b, aggiunto dall'allora Presidentessa del Congresso Magico degli Stati Uniti d'America Madame (via "Madame") Serafina Picquery verso la fine degli anni '20 cita quanto segue:

“Unica eccezione all'articolo 1 è il caso di estrema necessità, per la salvaguardia della propria incolumità o di quella degli altri, siano essi maghi o non maghi”

Perciò i nostri governi hanno deciso di mettere a conoscenza, solo per lo stretto necessario, il mondo babbano e nello specifico solo le figure strettamente necessarie a capo delle varie nazioni così da aiutarli e guidarli durante le situazioni di emergenza in cui il mondo magico veniva in contatto con il loro. ("Perciò i nostri governi hanno deciso di mettere a conoscenza dell'esistenza della magia le figure del mondo babbano a capo delle varie nazioni, così da aiutarle e guidarle durante le situazioni di emergenza che vedevano le due realtà entrare in contatto tra loro.")
Come spesso accade (virgola) più un cosa è segreta, sopratutto se protratta nel tempo, più le fughe di informazioni diventano frequenti. Pensiamo per un attimo agli avvenimenti degli anni novanta, (due punti) ad Hogwarts era segretamente custodita la pietra filosofale, un oggetto dagli enormi poteri che per anni era stato segretamente custodito dal suo creatore Nicholas Flamel, poi alla Gringott e infine dal Preside di Hogwarts (virgola) Albus Silente in persona (via "in persona"), un mago che era, ed è tutt'ora considerato come il più potente e capace della sua era ("un mago considerato il più potente e capace della sua era) e di certo un uomo, visti gli incarichi ricoperti, riservato e poco avvezzo al rivelare informazioni sensibili. Nonostante ciò (virgola) il Signore Oscuro era venuto a conoscenza non solo dell'ubicazione della pietra, ma anche a come superare molte delle trappole messe a sua protezione e tutto grazie a spie e segreti mal custoditi. Esempi documentati sono conservati negli archivi ministeriali, osserviamo la, (via "osserviamo la," inserisci "come riportato dalla causa di") Frederic Mallawer contro il Ministero della Magia:

[...]”Durante il suo periodo come dipendente del Ministero della Magia il signor Mallawer si occupava dello smistamento della posta dei vari direttori nonché del Ministro in persona. Durante il periodo tra il 1996 e il 1998 ha intercettato, modificato e infine divulgato informazioni sensibili presenti nelle lettere riservate dirette ai principali uffici. Il suo ruolo, di fatto marginale (virgola) gli ha permesso di agire indisturbato per molto tempo (virgola) fino al Settembre del 1998 (virgola) quando dopo un'attenta indagine è stato scoperto e arrestato. Per quasi tre anni aveva venduto informazioni riservate di vario genere a chiunque le chiedesse, non ultimo Lord Voldemort.”[...]
Membro anziano del Wizengamot Elliot Fillich, testo accusa causa n°312/1999/AR

Altri esempi simili li possiamo ritrovare nella causa n° 121/1977/EE, Edward Mcallen contro il Tina Loreau:

[...]”Il Direttore del primo livello, il Signor Edward Mcallen ha per anni condiviso i dettagli del suo lavoro con la propria famiglia, nell'intimità della propria dimora, un reato che per quanto considerabile grave non è paragonabile a ciò che fece sua moglie (virgola) la Signora Tina Loreau in Mcallen. Se nel caso del Direttore possiamo parlare di un (apostrofo) “innocente” colpevolezza, al contrario sua moglie divulgava volontariamente quelle confidenze durante i suoi momenti conviviali con amici e conoscenti, (punto) questo ha inesorabilmente dato vita ad una sempre più crescente rete di pettegolezzi e indiscrezioni che fecero arrivare informazioni riservate fino all'altro capo del paese. Ci vollero mesi per arginare la fuga di informazioni ed oggi il mio cliente ne paga ingiustamente le ripercussioni.”[...]
Avvocato Noemi Testler, testimonianza della difesa di Edward Mcallen nella causa n° 121/1977/EE

Questi eventi fanno concretamente comprendere come, volontariamente o meno, le informazioni più riservate possano facilmente venire alla luce anche per una semplice distrazione o leggerezza nel parlare.
Otre (Oltre) che coi massimi esponenti della politica mondiale possiamo trovare una collaborazione con alcune figure di spicco del mondo babbano, siano essi industriali, inventori o artisti, che per curiosità, necessità o per un fortuito caso sono entrati in contatto con il nostro mondo dando e prendendo da esso. Se guardiamo quanto la sete di conoscenza abbia portato a grandi conquiste il mondo babbano, come sono stati in grado di arrivare sulla luna (Luna) e oltre, come si può pensare di essere rimasti nascosti per così tanto tempo? E' (È) quindi non solo probabile, ma pressoché certo che ci siano già delle relazioni, ma che vengano tenute segrete per motivi di interesse personale e soprattutto per non incombere nelle sanzioni dello Statuto di Segretezza.
Voglio portare ad (via "ad") un esempio pratico, secondo la legge sugli spazi aerei vigente a livello internazionale e riconoscibile tramite il codice identificativo ATA 143-D07 (punto) al capitolo “Spazi Aerei Riservati” troviamo quanto segue:

[...]”A nessun velivolo, sia esso a elica, ala fissa o rotante, aliante e nessun individuo utilizzante paracaduti, alianti o vele di ogni sorta è permesso di transitare nelle zone sovrastanti gli aeroporti e gli edifici definibili “sensibili” (la lista di tali edifici è inserita nell'allegato “C”). […] Ogni movimento sarà monitorato dai sistemi radar della torre di controllo e, in base alle trasgressioni verranno applicate le norme federali e locali. ”[...]

In base a questa norma possiamo constatare che anche un paracadutista, che in caduta libera può raggiungere velocità che vanno dai 230 Km/h ai 310 km/h, è individuabile dai sistemi radar, detto ciò come si può pensare di sfuggire ad essi a cavallo di una scopa? Questa domanda è stata posta dalla giornalista Ellen Bridge con una lettera ufficiale inviata nel 2014 al Ministro della Magia in persona. Lo scopo della lettera era quello di confermare la teoria secondo la quale, in qualche modo, ci fosse un accordo tra il Ministero e le autorità babbane al fine di “chiudere un occhio” sul traffico aereo magico. A quella lettera non è mai stata data una risposta e questo di certo non ha portato chiarezza su questa vicenda.

2. La testimonianza di Richard Flannery, Mago irlandese che afferma di essere stato rapito dai Babbani e sottoposto a esperimenti.
Richard Flannery era un ex dipendente del sesto livello del ministero (maiuscola), che negli anni novanta, ormai in pensione, si era trasferito nella periferia londinese e li (lì) si era dedicato all'attività di orologiaio lavorando, allo stesso tempo, come punto di appoggio per i dipendenti del Ministero in trasferta fuori Londra.
Gli avvenimenti raccontati da Flannery vennero trascritti e archiviati con il numero di pratica 346/MM/99 durante il processo n°3333/99 da lui sostenuto nel 1999 in cui si difese dall'accusa di aver rivelato la sua natura magica a dei babbani (Babbani):

[...]”La mattina del 26 Aprile 1998 l'imputato dichiara di essere stato di una rapina da parte di tre malviventi mascherati e armati, l'aggressione stava per finire in tragedia così, per difendersi, estrasse la bacchetta e dopo pochi istanti riuscì a disarmare e bloccare due dei malviventi, il terzo scappò, dopo aver assistito alla scena, facendo perdere le sue tracce. [...]Appena si sentì al sicuro chiamò il ministero (maiuscola), raccontò ciò che era successo e in breve una squadra di obliviatori e inseguitori, composta da quattro elementi e guidata dal supervisore XXXX XXXXXXX indicizzato dal codice di riconoscimento n° 1203, fu mandata nella piccola cittadina. I due malviventi catturati vennero prima interrogati, (Le dichiarazioni sono allegati (allegate) sotto la sezione “Prove-Interrogatori” allegate (elimina "allegate") alle (delle) pratiche del processo n°3333/99 ) gli furono rimossi i ricordi di quella mattinata e poi furono portati in campagna e li (lì) lasciati. Per quanto riguardava l'ultimo fuggitivo non se ne seppe più nulla, la squadra non riuscì a trovarlo e la questione venne chiusa e archiviata nonostante l'insistenza di Flannery. “[...]
Dattilografa Elley Glittery, processo n°3333/99, Ministero della Magia contro Richard Flannery.

Il periodo non era dei più rosei, a causa di alcuni sospetti sul ritorno di Voldemort il ministero (maiuscola) era totalmente impegnato per confermare o smentire quella notizia, non aveva tempo per quel semplice avvenimento e così diede ordine alla squadra di ritirarsi come confermato dal responsabile in loco al cui identità fu tenuta segreta per questioni di sicurezza, ma che possiamo individuare con il numero 1203. Proseguendo nella dichiarazione di Richard Flannery:

[...]”Qualche settimana dopo, durante la chiusura serale dell'attività, l'ex dipendente del Ministero fu vittima di un'aggressione, (punto) Flannery racconta come per prima cosa lo immobilizzarono e gli tolsero la bacchetta che teneva dentro la fodera della giacca, andarono a colpo sicuro come se sapessero che era li (lì), di (in) seguito lo incappucciarono e tramortirono.
Quando si risveglio (risvegliò) si ritrovò legato ad una sedia, era la (via "la") libero dal cappuccio, e poté vedere che si trovava in una vecchia e spoglia stanza chiusa, senza finestre ne (né) altro. Dopo qualche minuto dal suo risveglio sentì una porta metallica che si trovava dietro di lui aprirsi (punto) in breve due figure incappucciate gli si pararono davanti, una delle due teneva in mano la sua bacchetta , (via lo spazio prima della virgola) mentre l'altra un lungo coltello. L'imputato dichiara che in quel momento si trovava in uno stato di shock, spaventato, ma cercò di mantenere la mente lucida utilizzando qualunque cosa potesse aiutarlo a fuggire. Il rapitore con la bacchetta di Richard Flannery in mano iniziò ad agitarla senza ovviamente ottenere alcun risultato. Al contempo tempo (via "tempo") il complice, quello con il coltello, iniziò ad avvicinarsi e quel punto glielo puntò sotto la gola, a quel punto l'imputato dichiara che gli vennero fatte domande specifiche sul funzionamento della bacchetta, il tutto facendo chiari riferimenti al giorno della rapina, era quindi per lui evidente che il fuggitivo era rimasto impressionato da ciò che aveva visto ed evidentemente lo voleva per se (sé) ed aveva arruolato altri malviventi per raggiungere lo scopo. Dopo ore di minacce, digiuno e percosse Richard Flannery prese la decisione di rivelare che non era la bacchetta, ma lui ad essere un mago; qui dichiara testualmente:

“[...]L'ho dovuto fare, ne andava della mia vita, se avessero dedotto che ero inutile mi avrebbero ucciso, non avevo altra scelta”[...]

Fortunatamente per lui il processo lo assolse, ma continuando a leggere le sue dichiarazioni confermate dal legilimens incaricato dal ministero (maiuscola) di assistere alla dichiarazione possiamo capire meglio ciò che successe:

[...] “Dopo che rivelò dei suoi poteri i carcerieri se ne andarono, tornando solo diverse ore dopo, incappucciarono e portarono via l'imputato, lo misero su un mezzo (di trasporto) e lo portarono via. Dopo un tempo, (via la virgola) che Richard Flannery non riuscì a quantificare, arrivarono in una struttura che aveva poco da spartire con la prima, era pulita e l'odore di disinfettante permeava l'aria, un odore familiare che conosceva bene. Fu portato in una stanza molto illuminata, messo su un lettino e li (lì) i suoi timori si concretizzarono, (due punti) era in una clinica o un ospedale. Dopo poco tempo una serie di individui in camice bianco entrarono e iniziarono a fare domande di ogni genere, principalmente sulle sue condizioni mediche e sul suo passato, poi fecero esami del cuore, gli attaccarono elettrodi alle tempie e gli prelevarono del sangue e alcuni capelli poi lo lasciarono solo. Con il passare del tempo e dei giorni nessuno gli fece più domande, dichiara che veniva nutrito e costantemente monitorato e sottoposto ad esami clinici sempre più invasivi e dolorosi.[...] Solo dopo diverso tempo ebbe la visita di un uomo di mezz'età in giacca e cravatta, lui gli chiese come stava e subito dopo come funzionava la sua magia. Flannery dichiara che era stremato, ma che riuscì a pensare ad uno stratagemma, disse che la magia per funzionare aveva bisogno della bacchetta e di lui, gli spiegò la relazione che c'era con essa e come funzionava un incantesimo: concentrazione, formula, gestualità e ovviamente bacchetta. L'uomo in giacca e cravatta fu incuriosito e chiese una dimostrazione, esattamente ciò che l'imputato dichiara fosse il suo obbiettivo. Venne immediatamente circondato da quattro uomini armati, prese la bacchetta e con le ultime energie mentali in suo possesso evocò il suo patronus (maiuscola), una cosa innocua che risultò affascinante ai carcerieri, il patronus (maiuscola) svanì, ma solo per dirigersi verso il ministero, verso un collega (Il cui nome non verrà citato per questioni di riservatezza, ma che indicheremo come DM4675) con un messaggio di aiuto. Dopo alcuni giorni Richard Flannery fu liberato da una squadra di soccorso e tutti i presenti furono successivamente obliviati secondo la normativa OG66-A/89 attualmente vigente ed applicata in caso di violazione dello Statuto di Segretezza.”[...]

Non si trovò mai la persona di mezz'età in giacca e cravatta che aveva assistito al suo incantesimo, in compenso si scoprì che la piccola organizzazione criminale faceva capo ad una molto più grande specializzata nella ricettazione di oggetti di valore e nelle rapine, il ladro fuggitivo non riuscendo a raggiungere alcun risultato da solo chiese aiuto al padre, il boss dell'organizzazione maggiore, un italo-americano conosciuto nell'ambiente come “La faina”. La struttura che fu utilizzata per il secondo periodo di detenzione era una clinica privata chiamata “Bio Labor” (virgola) attiva dal secondo dopo guerra che l'organizzazione utilizzava per (via "per") come supporto per i suoi affari, (punto) li (Lì) Flannery era stato trattenuto per sedici giorni durante i quali venne sottoposto a numerose analisi e test certificati da altrettanti fascicoli trovati in loco. Gli addetti del ministero (maiuscola) i (via "i") scoprirono che era stato fatto un video del patronus (maiuscola) eseguito da Flannery e che era stato portato via insieme a parte dei risultati e delle confessioni ottenute durante la prigionia, bacchetta inclusa. I malviventi non volevano arruolare l'anziano, il loro scopo era capire come era riuscito ad acquisire quel potere e soprattutto come poterlo rendere proprio e per farlo avevano pianificato una vivisezione, come descritto negli appunti ritrovati nella sala riunione dei medici:

[...]“Giorno 15: ancora nessun risultato di sorta, il paziente farnetica su come ha ottenuto questi poteri, io e il dottor Mcarthury siamo convinti che ci sia una qualche mutazione genetica in concorso alle sue abilità e siamo giunti alla conclusione che una vivisezione degli organi e dei tessuti sia l'unico modo per raggiungere risultati accettabili. Ci prenderemo una settimana di tempo per approntare la sala e le misure del caso vista l'avanzata età e il peggiorato stato di salute del paziente.”[...]

Dott. Fuller Edgar Primario del Bio Labor, appunti personali

3. Un (apostrofo) innegabile somiglianza
Alcuni tipi di armi antiche e moderne hanno senza alcun dubbio alcune caratteristiche similari con i nostri incantesimi e (virgola) se osservate con attenzione e con le giuste conoscenze, fanno sorgere diversi dubbi e domande. Osserviamo ad esempio il lanciafiamme, tatticamente un (apostrofo) arma inutile, grezza, con una gittata relativamente breve e quasi alcun controllo dei danni collaterali. Ovviamente va contestualizzata al tempo del suo più vasto utilizzo e cioè durante la prima e soprattutto la seconda guerra mondiale in cui vi erano due schieramenti o alleanze ben definite con nemici davanti e amici dietro in quella che viene definita guerra di trincea o simmetrica.
Il lanciafiamme non risparmiava niente e nessuno, era un (apostrofo) arma che utilizzava del semplice combustibile e in alcune versioni più recenti anche composti chimici creati per incrementare il suo potere distruttivo (virgola) come ad esempio il napalm. Il suo unico scopo era quello di distruggere le difese e stanare i soldati che si rifugiavano dentro i bunker o gli avamposti che spesso divenivano inutilizzabili a causa degli ingenti danni. Leggendo uno stralcio di un documento redatto nel 1943 dall'ufficiale delle SS Hicter Brauz e contenuto negli archivi di guerra a Berlino:

[…]”Il lancia fiamme (tutto attaccato?) o “Drachenatem” (virgola) ovvero respiro del drago, è un (apostrofo) arma spietata utilizzata dagli alleati per minare gli ideali e la volontà ferrea dei soldati del Reich. Un (apostrofo) arma immorale che distrugge contro ogni tattica e pensiero logico, il loro obbiettivo non è la conquista ne (né) la ricerca del cambiamento, ma solo un infondato desiderio di morte e distruzione. Quando il lanciafiamme fa il suo ingresso sul campo di battaglia il morale delle truppe svanisce lasciando spazio alla mera disperazione. Il soprannome affibbiatogli dai soldati è frutto dell'aspetto delle sue fiamme, simili in tutto e per tutto ad una gigantesca serpe che si insinua tra i ranghi provocandone la disfatta.”[...]

Oltre alle ricerche effettuato dal Reich per contrastare l'avanzata Americana, vi furono testimonianze dirette di alcuni soldati scampati al terribile destino

[...]”Ero nella camera principale del bunker, il caldo era insopportabile e l'odore di bruciato insostenibile. Ormai eravamo alle strette, non c'era via di scampo, non potevamo far altro che attendere quell'orribile destino. Fu in quel momento che il sergente corse verso l'uscita nel disperato tentativo di fuggire, (punto) immediatamente un bagliore investì la porta e in pochi istanti una lingua di fuoco entrò nella stanza inghiottendo il sottufficiale e terminando contro il muro. Per qualche istante sembrava muoversi con volere proprio (virgola) come se la belva di fuoco non volesse altro che carne di cui cibarsi. Non mi scorderò mai quei momenti, ne (né) la sensazione che quella non fosse una semplice macchina di morte come tante ne erano state inventate, ma il contenitore di un qualcosa di molto più ancestrale e pericoloso.”[...]
“Biografia della Trincea” edizione Raichard 1999, Edward Vhon Gheorg, soldato nazista sopravvissuto

Osservandolo attentamente e prendendo come riferimento le testimonianze enunciate possiamo associare a questo strumento di morte un incantesimo tanto complessa quanto terrificante, (due punti) l'Ardemonio, una stregoneria (una maledizione?) di alto livello che in qualche modo è stata riprodotta dai babbani (maiuscola) tramite la meccanica e la chimica.

[...]”Il lanciafiamme... Lo (via la maiuscola) ricordo bene, fu come un fulmine a ciel sereno, non esisteva nulla di simile prima. Erano mesi che cercavo di inventare o modificare qualcosa che potesse davvero cambiare le sorti di un conflitto, che potesse spostare l'ago della bilancia di un assalto. Ero come bloccato, sapevo cosa volevo, ma non come ottenerlo, poi una notte sognai ciò che illuminò e mise chiarezza nelle mie idee, (due punti) un gigantesco serpente di fuoco che scaturiva da un oggetto nelle mani di un individuo e che investiva e spazzava via un intero gruppo di persone. In breve capii cosa mi serviva, il fuoco non solo avrebbe devastato il morale nemico, ma ne avrebbe decimato in pochi istante i ranghi e le difese, (punto) era l'idea perfetta. Ancora non sapevo come svilupparlo, avevo le basi, ma mi mancavano i dettagli; fu come se qualcuno mi avesse sentito e risposto: uno dopo l'altro tutti i dubbi si risolsero, a volte per le parole di qualche sconosciuto, o per le correzioni di un giovane e brillante aiutante, una volta trovai casualmente un libro di ingegneria sulla scrivania in mezzo a tanti altri e da li (lì) presi spunto per i meccanismi di accensione. So che sembra assurdo, ma continuai a fare inspiegabili sogni che mi aiutarono nei momenti di blocco, era come se nella notte rielaborassi le mie incertezze e trovassi delle risposte. In breve schemi, processi chimici e meccanici alla base del funzionamento mi furono perfettamente chiari e fu a quel punto che trasformai un erogatore di vernici in quella stupefacente macchina ”[...]
Richard Fielder inventore del lanciafiamme, biografia del 1919 “Al servizio della Patria” edizione Zuin

Altri esempi li possiamo vedere nelle armi più moderne, (due punti) laser e cannoni ad onde d'urto hanno caratteristiche del tutto simili a quelle di alcuni degli incantesimi offensivi più utilizzati (virgola) come ad esempio gli schiantesimi (maiuscola). Tutte queste innegabili similitudini sono state studiate, raccolte e classificate dal famoso studioso di Storia e babbanologia (maiuscola) Luke Ebbingaus, un giovane mago che tramite le sue ricerche nei musei e negli archivi babbani ha, inizialmente solo riscontrato, (via le virgole) e poi appurato che c'è molto più dell'illuminazione di un genio delle macchine da guerra dietro a queste invenzioni. Nel 2001 era in viaggio per l'Europa per completare il suo libro “Alla ricerca della verità” (virgola) edizione Francoforte, il suo scopo era quello di portare alla luce tutti i misteri legati alle invenzioni e alle scoperte che segnarono gli eventi della prima, ma soprattutto della seconda grande guerra. Ricercando a fondo negli archivi della Germania nazista, custoditi nella biblioteca nazionale a Berlino, e per i quali dovette ottenere un permesso speciale dal Cancelliere tedesco in persona Gerhard Schroeder, ha potuto constatare che non vi è un legame tra il prima e il dopo, come affermato nel terzo capitolo del suo libro:

[...]” nel senso che prima vi erano le armi da fuoco e subito dopo il lanciafiamme, il tutto senza un nesso logico, siamo passati da macchine termobalistiche che sfruttavano la polvere da sparo ed un piccolo innesco come propulsione ad un oggetto di metallo. Le armi da fuoco furono create per il tiro selettivo o per un fuoco di supporto/soppressione a corto, medio raggio, da ciò siamo improvvisamente passati ad una macchina, a base chimica, atta alla mera distruzione sia fisica che morale, tramite un'inutile sofferenza, cosa che oltretutto non aveva senso considerata la dinamicità di un assalto, (punto) si provi ad immaginare di essere al fronte, di aver appena colpito il nemico con quell'arma e di non sapere se si aveva effettivamente eliminato la minaccia o meno, (punto e virgola) ci si doveva fermare per appurarlo e magari si era esposti al fuoco nemico, pura follia (inserisci "pura follia" tra due trattini) e se per caso si decideva di entrare nell'edificio o nel mezzo colpito e li (lì) vi (elimina "vi") si trovavano sopravvissuti vi (elimina "vi") si doveva intervenire eliminandoli con armi da fuoco o bianche. Era una perdita di tempo che non si sposa con le tattiche dell'epoca e che poteva semplicemente essere sopperita dall'uso di bombe a mano.”[...]

Cosa portò a quell'invenzione e alla decisione, da parte dei vertici militari, di utilizzare una simile tecnologia? La risposta fu ritrovata nel manoscritto autobiografico di Richard Fiedler “Al servizio della Patria”: nei suoi appunti parla dei suoi sogni, in particolare del primo in cui vide un inferno di fuoco scaturito da un piccolo oggetto, qualcosa di trasportabile ed incredibilmente devastante, atto a restituire le sofferenze del suo popolo agli eserciti avversari e ad imprimere in essi il terrore del Reich. Tra gli appunti dell'inventore Ebbingaus trovò disegni riguardanti quella che, a tutti gli effetti, sembrava una bacchetta, vi erano misure indicative, dati fisici e appunti su di un fuoco inarrestabile che più bruciava e più diventava grande, più, come scrisse Fiedler stesso: “Prendeva vita”.
Tra i vari documenti usati da Fiedler per scrivere la sua biografia scientifica vi erano anche schemi sui quali comparivano correzioni fatte da un'altra grafia, probabilmente quelle (quella) del suo giovane aiutante di cui non menzionò mai il nome. Questa seconda persona faceva chiari riferimenti a quelli che dovevano essere gli effetti (virgola) come se sapesse bene, quasi li avesse già visti, quali sarebbero stati i risultati di quell'invenzione (", come se sapesse bene quali sarebbero stati, quasi li avesse già visti"). Un'altra coincidenza la ritroviamo nel primo nome che venne dato all'odierno lanciafiamme: “Feuerschlange” ovvero serpente di fuoco, un chiaro riferimento al sogno di Fiedler e alla stregoneria Ardemonio.
Le ricerche del babbanologo continuarono per anni e più cercava e più indizi e coincidenze di un aiuto magico trovava, (punto) ciò che non capiva era se questo aiuto era stato spontaneo, una sorta di collaborazione o in qualche modo imposto, (punto e virgola) ad ogni modo il risultato non cambiava, (due punti) il mondo magico era intervenuto nelle questioni dei babbani (maiuscola) vendendo, o essendo costretti (costretto) a farlo, la nostra magia sotto forma di nuove e devastanti invenzioni e tecnologie.
A queste scoperte si aggiungono interessanti note e correzioni presenti e in parte celati (celate), (via la virgola) negli appunti del grande inventore Leonardo Da Vinci (punto) quasi cinquecento anni prima, sembrerebbe che anche il genio delle armi abbia avuto un aiuto magico per le sue idee, una sorta di guida ed ispirazione, (punto e virgola) di questo Ebbingaus aveva la più totale certezza grazie ai ritrovamenti, nel suo manuale ("grazie al contenuto del manuale") “Il codice Atlantico” scritto dal genio in persona tra il 1478 e il 1518 e ripubblicato per la prima volta nel 1894. In esso vi (via "vi") erano raccolti i suoi disegni, gli schizzi e gli scritti delle sue invenzioni, (punto) proprio a fianco della sua firma, nell'ultima pagina dello scritto originale (virgola) vi era la presenza di un marchio celato magicamente che raffigurava un sole ed un teschio sopra di esso e rappresentava il simbolo riconoscitivo di un gruppo composto esclusivamente da maghi che operava tra il 1200 e il 1650 chiamato “L'alba” e che si era auto affermato come salvatore di quell'epoca. Il loro obbiettivo era quello di portare la società babbana all'illuminazione tramite l'epurazione degli stessi ("l'epurazione dei suoi componenti"), (due punti) secondo loro i non maghi stavano sprecando le loro vite dietro a guerre inutili che non avevano alcun fine se non una mera dimostrazione di potere che non faceva altro che distruggere le vite di coloro che potevano essere una risorsa per l'umanità oltre che si ripercuotevano ("oltre a ripercuotersi") più o meno direttamente sul mondo magico che invece cercava di vivere in pace.
Un esempio di ciò lo ritroviamo nella morte del medico chirurgo Guy de Chauliac avvenuta nel 1368 a Lione a causa dell'appena scoppiata guerra dei cent'anni. Era uno dei migliori studiosi dell'epoca, tanto che era ritenuto tra i più grandi maestri della chirurgia medioevale. Nel 1348 venne contagiato dalla peste mentre prestava soccorso ai malati e la sconfisse per poi tornare al lavoro. Negli anni successivi, come confermato dagli scritti di storia della medicina attualmente in uso e studiati nei più grandi atenei del mondo, scoprì numerosi metodi per la localizzazione delle malattie e per la diagnosi di ernie e malattie dell'apparato riproduttivo maschile oltre che studiare l'utilizzo di droghe per l'anestesia come oppio e mandragora. Se non fosse stato per quella guerra probabilmente avrebbe continuato a dare il suo contributo alla scienza, cosa che non potremo mai sapere, ma era proprio questo il genere di avvenimenti che L'alba tentava di contrastare. Per questo motivo “suggerivano” armi in grado di distruggere interi eserciti in pochi istanti, davano aiuti concreti utilizzando i loro incantesimi e le loro conoscenze al servizio della mente di Michelangelo (Leonardo?), facevano tutto ciò che serviva per portare a finire ogni tipo di conflitto nel modo più rapido anche se spesso sanguinolento (inserisci tra due trattini "anche se spesso sanguinolento") possibile (virgola) nella certezza che questo avrebbe risparmiato più vite che un lungo conflitto.
Scavando a fondo alla ricerca di risposte su “Alba” Ebbingauss si imbatté in alcuni scritti risalenti all'epoca e catalogati come diari senza alcuna valenza storica nella British Library a Londra nella sezione 1300-1400. Essi enunciavano testualmente:

[...]”L'alba è l'unico modo per dare un futuro al mondo, tramite noi il mondo vedrà il sorgere di un nuovo sole e grazie a noi conserverà i suoi preziosi tesori, le sue menti e le sue vite. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per fermare l'oscurità che alberga nel cuore di coloro che non sono stati illuminati, anche se ciò vorrà dire condividere i nostri segreti e capacità”[...]
Stralcio di un manoscritto, autore anonimo, 1332 sezione “Sette e Congreghe- Manifesti e Dottrine”

Possiamo ben decifrare, conoscendo qual'era (via "qual era") lo scopo di Alba, le parole di questo anonimo seguace che sottolinea come erano disposti a dare il loro contributo attivo per raggiungere i loro scopi.

3. Antitesi



1. Eventuali compromissioni dello Statuto di Segretezza non passerebbero inosservate.
E' (È) impossibile pensare che ci siano stati contatti tra il nostro mondo e quello babbano e che nessuno, sopratutto il ministero (maiuscola), lo sappia. Da quando è entrato in vigore (se intendi il Ministero, forse è meglio scrivere "Da quando ha assunto il potere"; se invece sottintendi lo Statuto di Segretezza, specificalo) i controlli sono sempre stati ferrei, incantesimi e oggetti magici venivano distribuiti per le grandi città così da monitorare ogni singolo evento magico, come descritto nell'ordinativo n°154/16-M/1694 che nel paragrafo intitolato “Atti e metodologie di attuazione”dice testualmente:

[...]”Art.54 Ogni forma di magia non necessaria svolta dinanzi ad un non mago sarà punibile con i metodi e le casistiche enunciate nello Statuto di Segretezza in vigore dal 1962 e successive modifiche. Per rendere il controllo più capillare ed efficiente si dispone che il Ministero, nello specifico del suo ufficio competente, in aggiunta alle pattuglie provveda a diffondere per la città sistemi di sorveglianza e di captazione magica atti a individuare tempestivamente tutti coloro che trasgredissero alle normative vigenti ”[...]

I controlli uniti agli inviati del ministero (maiuscola), (via la virgola) rendevano la vita dei maghi insostenibile, la paura di essere perseguitati per ogni minimo incantesimo si diffuse a macchia d'olio e al contempo i controlli divenivano sempre più severi e chiunque infrangeva (infrangesse) la legge veniva severamente punito (virgola) mentre chi denunciava qualunque tipo di infrazione veniva lautamente ricompensato con un premio in denaro che andava da 25 ai 500 galeoni in base al tipo di infrazione denunciata (punto) e ciò se da una parte ("Se da una parte ciò") ebbe un (apostrofo) enorme risonanza che fu utile alle autorità per il controllo del territorio (virgola) dall'altra rese la vita quotidiana una vera e propria caccia alla trasgressione, (punto) molte furono le denunce portate (sporte) senza una reale infrazione e questo portò ad un generale malcontento. Nei registri del Ministero custoditi nell'archivio sotto la nomenclatura “Indagini/01-12/1950-2000” possiamo trovare numerose informazioni riguardo a quegli anni: le più parlano di piccoli traffici di oggetti magici di poco conto, principalmente amuleti e talismani, più simili a cianfrusaglie di un ciarlatano che a veri oggetti incantati. In altri casi si parla di incantesimi di minor entità, allo strenuo ("alla stregua") di magia da strada e infine, in rari casi, si parlava di veri e propri crimini effettuati da maghi per conto dei babbani (maiuscola). Per nessuno di questi è stata mostrata pietà, (due punti) non importava la gravità (virgola) tutti venivano puniti con il massimo della pena. Di seguito alcuni stralci ritrovati negli archivi ministeriali nella sezione “Violazione dello statuto 1950-2000”:
[...]”Londra 23 Marzo 1973 ritrovati in un magazzino alle porte della città una serie di oggetti magici dalle svariate proprietà:
-n°3 Spioscopi tascabili;
-n°2 Bussole incantate;
-n°7 Monocoli zoom;
-n° 1 Baule magico.
Tutti questi oggetti erano parte di una transazione più grande avvenuta tra maghi e babbani (maiuscola). Tutti sono stati arrestati e punti con le leggi vigenti mentre ai (i) babbani (maiuscola), dopo un interrogatorio, atto a confermare la natura degli scambi, hanno subito la cancellazione della memoria.”[...]
Archivio Ministeriale, sezione “Confische” atto n° 564-ME/73, Archivista Lorein Mendes.

[...]”Liverpool 12 Dicembre 1996 colti in fragrante (flagrante) tre maghi mentre utilizzavano incantesimi per svaligiare una gioielleria. Ferito un babbano (maiuscola) e provocati vari danni alla struttura (virgola) sono poi stati arrestati da un team inviato dal ministero (maiuscola) interrogati e puniti secondo le normative vigenti. Dall'interrogatorio (registrato con l'esecutivo G34/U-89) erano stati ingaggiati da una gang locale con lo specifico compito di usare le loro abilità con fini criminosi.”[...]
Archivio Ministeriale, sezione “Violazioni” atto n° 324-SR/96, Archivista Adrè Ferrill.

Tutto ciò testimonia come l'attività magica e di contrabbando sia ampiamente sotto controllo e che negli anni non si è mai persa di vista l'importanza della segretezza tenendo così sempre limitati gli scambi tra i due mondi.
Per quanto riguarda le richieste di informazioni da parte di Ellen Bridge al Ministro della Magia, secondo quanto detto dal portavoce del Ministero Laurie Greeth (due punti)

[...]”Non è stata data una risposta perché di per se (sé) inutile, essa è di chiara e logica comprensione: semplicemente i maghi non volano sulle così dette “no fly zone” evitando così i sistemi radar. Come tutte le risposte di facile comprensione il Ministero ha ritenuto superfluo rispondere onde evitare di dar voce a inutili congetture complottistiche”[...]

2. La condizione neuropsichiatrica di Richard Flannery.
L'anziano ex dipendente si era ritirato dal lavoro al ministero (maiuscola), come citato nella sua testimonianza durante il processo processo n°3333/99:

[...]” non mi sentivo più stimolato dagli affari del mio ufficio, mi sentivo stanco e volevo andarmene in periferia a riposare e a godermi la vecchiaia.”[...]

Per anni se ne persero le tracce, fino a quando non si presentò al ministero (maiuscola) nel marzo del 1998 con la proposta di fare da supporto ai dipendenti che ne avevano necessità tramite l'utilizzo del suo negozio di orologi alle porte di Londra. Quando gli vennero chieste spiegazioni dall'addetto del ministero (maiuscola), il segretario Arthur Billigun dell'ufficio del personale, le sue parole furono poco chiare, come descritto dal segretario Flannery parlava di noia, di rivoler vivere i vecchi tempi, nulla che, a detta dell'incaricato, giustificasse il pericolo che eventualmente avrebbe potuto correre. Il ministero (maiuscola) decise di accordare quella richiesta con atto ufficiale n° A44-PT/98 in base allo studio effettuato sull'efficacia strategica del suo negozio di orologi e in base alle raccomandazioni fatte da alcuni ex colleghi di Flannery che ne assicuravano l'affidabilità.
Nelle rare volte in cui fu realmente utilizzato come supporto gli agenti riferirono di un comportamento al limite dell'invadente e dell'ossessivo (virgola) come raccontato dall'agente identificato tramite n°1432 nel suo rapporto di fine missione archiviato con la pratica 395-JD/98A:

[...]”Dopo due giorni di viaggio ho alloggiato nella casa sicura n°23 (punto) il contatto dimostrava un comportamento inadatto al suo incarico. Spesso insisteva nel volersi unire a me nei miei viaggi e compiti, si intrometteva nella mia corrispondenza e minava la tranquillità di quello che dovrebbe essere un luogo di riposo e pianificazione.”[...]

Un altro importante rapporto utile a determinare le condizioni di Flannery fu quello riportato dall'agente identificato tramite n°997 nel suo rapporto di fine missione archiviato con la pratica 233-DE/98B:

[...]”Durante il viaggio dalla casa sicura n°23 ad un contatto locale scoprii che il responsabile della casa sicura mi aveva seguito fino al luogo dell'appuntamento. […] Una volta uscito per comunicare con il mio comando Flannery entrò identificandosi con il contatto come un agente del Ministero e proseguendo con una sorta di interrogatorio con tanto di minacce per ricavare informazioni a suo dire “utili”. [...]Come da protocollo ho immediatamente denunciato l'accaduto nel momento stesso in cui ne sono venuto a conoscenza.”[...]

Quando il ministero (maiuscola) seppe dell'accaduto Flannery fu immediatamente richiamato per essere processato con l'intenzione di punirlo severamente. Grazie alle indagini di routine e per sua fortuna, si scoprì che era realmente riuscito ad acquisire informazioni a dir poco essenziali sui traffici locali di alcuni artefatti magici come confermato dalla relazione dell'addetto ministeriale al controllo delle prove e archiviata con il n° 124/G43-66. Alla fine del processo fu solo ammonito, gli fu revocato il tesserino, la possibilità di ospitare altri agenti e fu definitivamente allontanato dal Ministero e rimandato a casa. Nulla di ciò che faceva sembrava avere un senso e la sua ossessione per il lavoro del ministero (maiuscola) non faceva che peggiorare la situazione, (punto) aveva l'abitudine di mettere a rischio se stesso e le missioni degli agenti a causa di quella che il Magipsichiatra Ministeriale Albert Grinch, incaricato di esaminare Flannery durante il processo, definì: “ Una dipendenza legata all'adrenalina provata nell'operare sul campo e al sentirsi nuovamente utile ad uno scopo.”

3. La storia insegna come l'unica reazione della Comunità Babbana (via la maiuscola) alla scoperta della Magia sia la paura.
Di certo sappiamo che per gli esseri umani la paura è un qualcosa di insito nella loro natura, soprattutto quando si parla dell'ignoto, di ciò che è diverso e in qualche modo reputato pericoloso. Esempi pratici li vediamo nella metà del '900 in Sud Africa con l'istituzione dell'apartheid, una politica di segregazione razziale che colpì la popolazione dalla pelle nera che vennero (venne) non solo discriminati (discriminata), ma allontanati (allontanata) e trattati (trattata) alla stregua di esseri inferiori e di poco valore. Questo movimento politico nacque dal gruppo razziale bianco che risiedeva in Sud Africa, ma in realtà era una mentalità che era abbastanza diffusa in tutto il mondo, dagli US, all'Europa centrale. Tutti odiavano, discriminavano e maltrattavano coloro la cui pelle era di colore scuro, non vi era un reale motivo se non la semplice differenza fisica. L'antropologo e Babbanologo inglese Frederick Leon scrisse nel 1978 un saggio che raccontava questa diffusa e distorta visione degli afroamericani nel mondo:

[...]”Intervistando circa 635 persone bianche dal 1969 al 1975 tra l'America del Nord, Francia, Italia e Inghilterra ho potuto constatare come la loro repulsione verso i neri o “negri” come normalmente chiamati dai più, non aveva alcun fondamento, (punto) mi spiego meglio: non vi erano mai stati casi di aggressione, violenze o atti criminosi in generale. Non vi erano state guerre che avevano visto scontrarsi le fazioni bianche con quelle nere e non vi erano stati casi in cui una popolazione nera avesse cercato di invadere e conquistare uno stato caucasico. Quando esponevo questi fatti i più mi rispondevano che non centrava (c'entrava) ciò che avevano o meno fatto, la frase che più spesso mi veniva detta era: “ Sono diversi da noi, non si può vivere con loro, sono animali”.
La generica convinzione che i neri fossero meno intelligenti, sporchi e affini alla criminalità era totalmente scaturita da una differenza nelle concentrazioni di melanina della pelle, nulla più di questo e ciò ha portato a più di 100 anni di schiavitù in America, dal 1776 al 1865, e se si guarda più in dietro (indietro) nella storia possiamo osservare un commercio di schiavi risalente all'epoca del Sacro Romano Impero nel 800 d.c. Tutto nacque da una semplice diversità […] (")
Frederick Leon “Il colore della pelle” edizione Illian 1978, Introduzione

I maghi rappresentano per i babbani (maiuscola) questo e molto di più, essenzialmente uguali e pure così diversi, non per la razza o per nostri costumi, che in parte potremmo considerare simili, ma per quel potere così ancestrale e sconosciuto da renderli ("sconosciuto che li rende") allo stesso tempo attraenti ed un potenziale pericolo per la società babbana. Per quanto la gran parte dei maghi abbia accettato di vivere tranquillamente fianco a fianco con i babbani (maiuscola), non si può dire lo stesso del contrario. Nelle rare occasioni in cui i non maghi sono venuti a conoscenza della nostra esistenza la reazione è stata di immediata violenza, (due punti) ricordiamo gli eventi di Salem nell'Inghilterra del 1692, durante i quali vennero ingiustamente processate e accusate di stregoneria più di 200 (duecento) persone che successivamente furono torturate e brutalmente condannate a morte (virgola) come descritto nel libro Mastro dell'Inquisizione in cui venivano raccolti i nomi degli eretici e le loro condanne. Salem fu di certo tra i più famosi avvenimenti di caccia alle streghe, ma non fu certo l'unico, (punto) prima e dopo vi furono innumerevoli e brutali esecuzione di maghi, mascherati da caccia agli eretici, epurazioni o vera e propria ricerca della stregoneria, considerata come il linguaggio di Satana. Ciò dimostra come sia impossibile che maghi e babbani (maiuscola) abbiamo cooperato, (punto) la paura e le azioni che i non maghi hanno perpetrato nei secoli sono la dimostrazione del fatto che essi siano incompatibili con tutto ciò che per loro è diverso, e questo accade coi maghi e, come visto, anche tra babbani (maiuscola), (due punti) la loro falsa accettazione nei confronti di chi è diverso è semplicemente una facciata che nella maggior parte dei casi nasconde odio, pregiudizi o paura e ciò dimostra come ancora non siano pronti a sapere di noi, (punto) se ciò avvenisse potremmo trovarci di fronte ad un altro Salem (virgola) come descritto dallo storico della magia Edward Holl nel suo libro “La storia nella storia” edizione destiny del 2007, nel secondo capitolo scrive quanto segue:

[…]”L'uomo in quanto essere vivente aspira alla sopravvivenza, ogni minaccia o evento ritenuto tale fa scattare il suo istinto di conservazione. Considerato ciò ogni altro essere sconosciuto o diverso viene immediatamente giudicato come un potenziale pericolo da cui fuggire o contro cui combattere.”[...]


4. Confutazione



1. Il ritrovamento di bunker sotterranei con artefatti magici e stralci di studi a riguardo.
I babbani (maiuscola) non sono stati gli unici a studiare il passato, negli anni anche babbanologi e storici della magia hanno portato avanti studi sui periodi delle grandi guerre, ricercando e studiando poi ogni dettaglio degno di nota, sia per capire meglio la mentalità babbana, che per far proprio una tragica storia così da non ripetere gli stessi errori. Durante i suoi studi il babbanologo Erick Vhon Bismark ha girato il mondo studiando bunker e trincee alla ricerca di dettagli e indizi sugli eserciti del tempo. Mai avrebbe pensato di trovare qualcosa di appartenente al nostro mondo, in un bunker tedesco in Normandia:

[...]”Nel Settembre del 1965 mi ritrovavo nel Bunker n°13 sulla linea Normanna della resistenza, proprio nel punto di sbarco degli Alleati in quello che prenderà il nome di D-Day. All'interno della stanza principale non vi era nulla di rilevante, utilizzai i soliti incantesimi che per scrupolo impiegavo onde evitare di incappare in spiacevoli trappole lasciate da contrabbandieri o maghi erranti che usavano quei luoghi come magazzini o case temporanee. Lanciai un Finite Incantatem e appena lo feci sentii qualcosa scattare e una piccola apertura nel muro aprirsi. Al suo interno trovai dei piccoli oggetti che subito riconobbi come antenati di un monocolo zoom e di una bussola incantata contenuti all'interno di un baule magico di medie dimensioni. Tutto sembrava stato (via "stato") abbandonato li da tempo e non il solito punto d'appoggio di qualche contrabbandiere.”[...]
“La luce oltre la trincea” libro di ricerca storica scritto da Erick Vhon Bismark edizione Eden ripubblicata nel 1993

Immediatamente sorsero delle domande su come degli oggetti simili potessero trovarsi all'interno di quel bunker, (punto) molti nella comunità magica affermarono che era impossibile che fossero risalenti all'epoca della guerra e che era impossibile che dei maghi avessero supportato quel massacro, più probabilmente quegli oggetti erano stati abbandonati da qualche contrabbandiere o simili. Quella serie di affermazioni non scoraggiarono Bismark che continuò imperterrito i suoi studi in giro per il mondo, (due punti) di tanto in tanto ritrovò altri oggetti magici e di poco valore, era impossibile che fossero tutte coincidenze, ma ancora non poteva dimostrare nulla di più di una possibile abitudine dei contrabbandieri ad utilizzare posti abbandonati come rifugi per i loro affari. La storia era la sua passione e il suo lavoro, ma il fatto che dei maghi avessero potuto aiutare i babbani (maiuscola), durante la guerra, non solo era incredibile, ma allo stesso tempo terrificante, (punto) lui stesso sparava fossero contrabbandieri, ma una scoperta fatta nel 1967 (virgola) a Cassino in Italia, lo fece ricredere.

[...]”All'interno di un bunker usato dagli americani ritrovai un oggetto a forma di medaglia appuntato insieme ad altri sulla divisa di un soldato, probabilmente un generale. Presi l'oggetto e lo esaminai notando una debole traccia magica, (punto) decisi di prenderlo e farlo esaminare. Lo portai all'incantatore Rick Sullivan (virgola) esperto e collezionista di oggetti magici antichi (virgola) che classificò la medaglia come un amuleto di protezione contro gli incantesimi, una sorta di protego (maiuscola) portatile.”[...]
“La luce oltre la trincea” libro di ricerca storica scritto da Erick Vhon Bismark edizione Eden ripubblicata nel 1993

Perché un generale avesse bisogno di una protezione contro la magia, unito all'assoluta certezza che quel manufatto risalisse alla Seconda Guerra Mondiale (virgola) furono solo alcune delle tesi affrontate da Bismark durante il simposio di Storia della Magia tenuto a Londra il 12 Ottobre del 1969. Durante le sue spiegazioni fu in grado di dimostrare, anche grazie alle autentificazioni fatte da Rick Sullivan, come ciò che aveva rinvenuto nelle precedenti spedizioni fosse effettivamente dell'epoca della guerra, (due punti) erano tutti oggetti che aiutavano gli eserciti nelle loro manovre o che comunque davano piccoli vantaggi strategici ce (che) anche se di poco conto confermavano le sue teorie. In ultimo la medaglia non solo dava credito alla sua tesi, ma ne sollevava una ancora più agghiacciante perseguita da Bismark fino alla sua morte nel 2004:

[...]”quel generale aveva bisogno di una protezione dagli incantesimi, ma tra i vari oggetti che ho ritrovato nessuno aveva capacità offensive, quindi la teoria più accreditata su cui invito a riflettere è che maghi avessero partecipato in prima linea, con incarichi tutt'ora sconosciuti, ma di certo di rilievo strategico durante la seconda grande guerra”[...].
Conclusione di Bismark al simposio di Storia della Magia di Londra del 1969
Per quanto riguarda le così dette “No fly zone” (virgola) la risposta data dalla portavoce del Ministero Laurie Greeth (inserisci "riguardo") la possibilità che i maghi semplicemente le evitino è pressoché inverosimile, questo perché, aeroporti a parte, esse variano di continuo in base alle normative antiterroristiche adottate da tutti i paesi dopo gli eventi del 11 Settembre 2001. Dopo l'attacco terroristico contro le torri gemelle gli stati di tutto il mondo hanno deciso di adottare nuove contromisure descritte e raccolte nella normativa UN-237/Air del 2002 in base alla quale gli sapzi (spazi) aerei controllati variano di contino e in modo casuale (virgola) così da avere un maggior controllo degli spazi aerei e degli eventuali attacchi terroristici. A questo va aggiunto che, sempre secondo la normativa UN-273/Air, al capitolo 4 riguardante “Strumenti di bordo”:

[...]”Su ogni aereo di linea, privato o militare che supera i 25 passeggeri o i 10m di lunghezza deve essere installato un sistema di tracciamento e radar a breve distanza in diretto collegamento con le torri di controllo competenti.”[...]

Ciò significa che (virgola) “no fly zone” a parte (virgola) ogni aereo di medie dimensioni è di per se (sé) un radar a medio raggio e questo aumenta in maniera esponenziale i controlli aerei. Si pensi che secondo una statistica del “Times” dal solo aeroporto di Londra, il “Heathrew” (virgola) in media ogni anno (inserisci "transitano") dai 450000 ai 480000 aerei trasporto passeggeri e merci e ciò si traduce in una media di 1300 voli giornalieri. Se si moltiplicano queste statistiche per tutti i grani (grandi) aeroporti del mondo abbiamo una quasi totale copertura dei cieli e ciò rende praticamente impossibile ai maghi volare liberamente senza essere individuati.

2. Follia o semplice solitudine?
In quelle poche e rare occasioni in cui i dipendenti del ministero (maiuscola) utilizzarono l'aiuto dell'ex collega, parlarono di un comportamento tipico di una persona sola, (due punti) parlava di continuo rievocando i bei tempi passati, cercava di dispensare consigli spesso inconcludenti, nulla di che. Dai rapporti dell'agente Nicolas Orlandi, agente per la cooperazione tra maghi, specializzato nelle dispute che nascevano tra città e periferia, che spesso si sentivano abbandonati e non considerati dal Ministero, risulta che Flannery non era altro che un anziano nostalgico dei vecchi tempi e del suo lavoro al Ministero, (punto) secondo lui non era ne (né) strano ne (né) altro, semplicemente voleva sentirsi ancora utile e cercava, a modo suo, di condividere le sue esperienze e il suo passato, probabilmente avendo dedicato la sua vita al lavoro e non avendo famiglia, (punto) questo piccolo ritorno al passato lo aveva solo stimolato, nulla di più. Da un altro rapporto, risalente al processo sostenuto dopo la sua cattura, il suo avvocato, Edward Ghilland, sostenne quanto segue (due punti)

[...]Nonostante l'età, l'elevato stress fisico e psicologico a cui il mio cliente è stato sottoposto è stato comunque in grado di evocare un Expecto Patronus (Patronum), uno degli incantesimi più complessi e di alto livello che sia possibile eseguire (virgola) e di comunicare un messaggio di aiuto con esso. Come supportato dal libro “Arti oscure come difendersi” della professoressa Lisette Bardoe, edizione terza del 2013, cito testualmente: [...]“L'expecto Patronus (Expecto Patronum) è un incantesimo così complesso che pochi maghi sono in grado di eseguire (eseguirlo), richiede una padronanza di se (sé) e una capacità esecutiva che vanno ben oltre le normali abilità di un comune mago[...]”
Ciò dimostra come il mio cliente non solo sia un mago eccellente, ma che anche in condizioni critiche sia riuscito a fare qualcosa che a molti, anche qui e ora, sarebbe impossibile fare ”[...]


Questa testimonianza spiega come l'ex dipendente del Ministero non solo sia stato e tutt'ora sia, un eccellente mago, ma che possiede una lucidità e una fermezza che gli hanno permesso di escogitare una strategia e di metterla in pratica in un contesto non permissivo, applicando un metodo complesso, ciò a dimostrazione che ancora oggi Flannery sia considerabile un possibile e valido supporto per il Ministero.


3. La storia insegna come l'uomo sarebbe disposto a qualsiasi cosa pur di ottenere potere.
Per quanto sia vero che la storia sia piena di eventi di persecuzione, non solo nei confronti di maghi, ma di tutti coloro che siano diversi o reputati un pericolo, ciò non toglie che allo steso modo, parallelamente ai soprusi, possiamo osservare come, per interesse personale e per raggiungere il potere, l'uomo abbia raggiunto dei compromessi, accettando e alleandosi con chi prima rifiutava. Un esempio pratico lo abbiamo durante la Seconda Guerra Mondiale, (due punti) se prima (virgola) e in realtà anche dopo, la comunità nera veniva non solo sfruttata, ma ripudiata da quella bianca, per necessità e per vincere la guerra nel 1944 venne indetto un bando di arruolamento che estendeva la chiamata alle armi a chiunque voleva arruolarsi, indipendentemente dalle sue origini, ma purché in salute, (punto) ovviamente ai neri non vennero mai date posizioni di comando, ma il loro supporto e le loro abilità furono parte integrante del successo degli Stati Uniti. Altri esempi li possiamo trovare nell'uso di scienziati ebrei da parte del terzo Reich, come dimostrato dallo studioso e appassionato della Seconda guerra mondiale, il duca Miller Arthur Luis Ebner, e scritto nel 2004 nel suo libro “Oltre la trincea”: [...] nonostante l'estrema e sanguinaria avversione che gli uni provavano nei confronti degli altri, gli ebrei più istruiti, nel campo delle scienze, venivano comunque utilizzati per produrre armi e coadiuvare gli scienziati tedeschi nella loro continua ricerca di miglioramenti bellici, spesso utilizzati contro gli stessi ebrei[...]”.

Che la comunità babbana abbia ricevuto l'aiuto di maghi è ormai una certezza, le prove fino ad ora raccolte portano tutte in questa direzione, ma ammettere una simile e grave verità è un qualcosa che richiede ancora più prove, (punto) ad ogni modo è certo che nonostante la prima possibile avversione, che se vogliamo abbiamo già ampiamente scontato con gli eventi del passato, la probabilità che i babbani (maiuscola) non ci attacchino, ma che sfruttino le nostre capacità per i loro scopi è elevatissima e meriterebbe un'attenta e scrupolosa indagine. Un solo mago potrebbe portare ad uno sbilanciamento negli equilibri di una guerra alla stregua di un'arma batteriologica o nucleare, gli stati di tutto il mondo farebbero qualunque cosa per conquistare un simile potere anche e solo come deterrente per mantenere lo status quo.

5. Conclusione



Come enunciato e dimostrato nei precedenti capitoli è non solo lecito pensare, ma ampiamente supportato, il fatto (via "il fatto") che nei secoli i maghi abbiano prima di tutto avuto contatti e in seguito interferito nelle vicende babbane e questo ha portato alla luce le nostre peculiari capacità e conoscenze. I maghi non solo possono essere una risorsa per svariati tipi di collaborazioni, ma prima di tutto possono divenire uno strumento bellico teoricamente inarrestabile, (punto) il loro potenziale e le loro risorse sono pressoché illimitate agli occhi di un babbano (maiuscola) e questo non solo permetterebbe allo stesso di superare quella che si potrebbe definire una “avversione basata sulla paura e sulla diversità”, ma li (lo) avvicinerebbe a noi nella misura del nostro possibile supporto alle loro (sue) cause. In passato sono state tante le civiltà che (virgola) nate come schiave (virgola) sono divenute armi ed in (via "in") eserciti, in alcuni casi per i loro numeri importanti (virgola) in altri per le loro abilità naturali come l'eccezionale resistenza fisica dimostrata dalle popolazioni africane nelle battaglie nel deserto, dove furono usate per le battaglie di colonizzazione avvenute nel corso della seconda grande guerra. Per quanto anche gli eserciti occidentali combattessero egregiamente nelle stesse condizioni (virgola) era comunque uno sforzo enorme, quasi proibitivo vista la scarsa abitudine e la difficoltà di adattamento a quei climi e la scarsa conoscenza di quei luoghi. Un mago potrebbe essere allo stesso tempo un lanciafiamme portatile, il colpo di un cecchino, lo scudo per un generale, una bomba devastante per non parlare delle nostre abilità di guarigione, tutte racchiuse in un unico individuo e tutte utilizzabili senza alcun equipaggiamento costoso o ingombrante, bacchetta a parte. Questo non solo fa di noi delle armi perfette, ma ci rende unici agli occhi di chi fa della guerra il suo mestiere, (due punti) siamo strategicamente perfetti, diamo poco nell'occhio e nulla di noi desta all'apparenza sospetto, il nostro campo d'utilizzo sarebbe pressoché illimitato e la nostra potenza di fuoco devastante soprattutto se scagliata contro i non maghi e questo è un dato di fatto. Pur di accedere ad una simile forza strategica(virgola) i babbani (maiuscola) non solo passerebbero sopra a qualunque pregiudizio, non solo abbatterebbero i muri della paura, ma farebbero qualunque cosa per averci, anche a costo di sottometterci per i loro scopi come successo in passato ad altre civiltà. Non bisogna dimenticare che la nostra forza non è nei numeri e che le armi babbane hanno un potere in grado di spazzare via intere città in un istante, (due punti) la nostra efficacia sta nella sorpresa, nella versatilità, ma c'è da sottolineare che non tutti hanno il potere e l'abilità di Albus Silente o di Lord Voldemort, (punto e virgola) la maggior parte di noi è ben distante da quei canoni e questo ci mette in una posizione di pericolo, saremmo pedine perfette, relativamente facili da sottomettere e comunque estremamente efficaci sul campo.
Lo Statuto di Segretezza non solo è fondamentale per la nostra incolumità e per il mantenimento del nostro stile di vita, ma per far si (sì) che gli interessi, spesso bellicosi, dei babbani (maiuscola) non entrino nella nostra quotidianità. Anche noi abbiamo affrontato delle guerre sanguinose e dolorose da ricordare, e proprio per questo ne conosciamo il peso e gli effetti ed è per questo che dobbiamo evitare in ogni modo possibile di essere coinvolti nella malsana abitudine dei non maghi di combattersi senza sosta. Avere accesso alle nostre capacità non solo alimenterebbe questi pretesti, ma produrrebbe un effetto domino nel nostro mondo, portando sofferenze inutili.
view post Posted: 16/5/2021, 19:45 Funzioni della Biblioteca - Richiesta Servizi - Biblioteca
All’attenzione degli iscritti alla sessione MAGO corrente: considerata la scadenza per l’invio dei vostri elaborati posta al 22 maggio, al fine di correggere le tesine in tempo utile pongo un limite di tempo per l’invio delle bozze: andranno postate in biblioteca entro le 23:59 di mercoledì 19 maggio.
Grazie!
view post Posted: 3/5/2021, 14:18 Spaziando con criterio nel criterio spaziale attraverso lo spazio scriteriato del reparto proibito - Biblioteca
Una lettera aperta. Le avevano inviato una lettera aperta attraverso il Profeta. Nome piÙ adatto non avrebbe potuto esserci, per la testata nazionale: era il profeta di orrende sventure, perché Aryanne non aveva preso affatto bene il testo che i tutori degli studenti di Hogwarts le avevano indirizzato. Certo, forse non erano proprio tutti i tutori di tutti gli studenti, ma comunque la faccenda non cambiava: era mortalmente offesa. Stava rimuginando, mentre camminava per la biblioteca con una pila di volumi che le levitava davanti. Un cenno della bacchetta fece sì che si andassero a posizionare nei rispettivi posti, scivolando sugli scaffali intitolati alla Magizoologia. Sbuffò, riservando occhiate di fuoco ai giovani presenti in quel momento nel locale, domandandosi chi di loro avesse osato tradirla, lamentandosi con i genitori riguardo la sua gestione bibliotecaria. Che la lettera non fosse un attacco personale contro di lei, non era affatto importante. Si sentiva comunque sotto assedio, come se qualcuno avesse tentato di dettare delle regole al numero sei di High Street; c’era anche un tentativo ancor più becero di censurare l’Aritmanzia e privare gli studenti della possibilità di accedervi liberamente. In quel momento, odiava chiunque indossasse l’uniforme scolastica, vedendolo poco meno di una spia al servizio di un non meglio identificato alto censore.
Tornò a sedersi al suo posto, dietro al bancone, arroccata e schermata da uno scudo di legno come una regina nascosta nella sua roccaforte sulla collina. Con il volto corrucciato in un’espressione altera, soffiò sdegno dalle narici quando Angus MacEwen si avvicinò a lei e la salutò.

— Salve. — Lo studiò per qualche secondo, stringendo gli occhi in due fessure, domandandosi se il Corvonero potesse avallare l’orrida richiesta che le era giunta dai tutori. Sentir citata l’amica Evey le ammorbidì un poco l’espressione: si fidava del giudizio della strega e credeva che non si sarebbe dedicata a quella ricerca con uno studente immeritevole di accedere alle conoscenze più pericolose ed esclusive della scuola.

— Il Criterio Spaziale... senti, MacEwen, tu che ne pensi dell’idea di relegare tutti i testi di Aritmanzia nel Reparto Proibito? — gli domandò, leggendo il permesso firmato dall’Incantatrice Fedoryen.

Quando quest’ultima arrivò, Aryanne ricambiò il saluto e, soprattutto, il sorriso e lo estese anche al giovane mago. Abbassò di nuovo gli occhi sull’autorizzazione, vi appose la data del giorno e la sua firma, archiviandola nell’apposito registro della biblioteca.

— Prego, seguitemi pure — li invitò, infine, aggirando il bancone.

Raggiunse il cordoncino di velluto che, spaventoso e silenzioso, divideva il Reparto Proibito dal resto degli scaffali. Lo sganciò dal paletto, facendosi da parte per permettere ai due di passare.

— Prendetevi pure il tempo che vi serve. Se avete bisogno di me, mi trovate al mio posto. — Non c’era bisogno che li sorvegliasse: la presenza di Evey era sufficiente per escludere la necessità che lei vegliasse sullo studente interessato al Reparto.

— Buona ricerca. Scoprirete che, nonostante la loro fama, questi libri sono tutti beneducati. — Sorrise, intenerita.

— Be’, quasi tutti — aggiunse sibillina, infine, prima di richiudere il cordoncino di velluto dietro i due, girare i tacchi e tornare al bancone.
2289 replies since 15/10/2014